CULTURE

17 - 2003

Letteratura

Xu Yumin

Sulla didattica frontale della lingua cinese

Introduzione
di Clara Bulfoni

Il saggio qui presentato è stato scritto dalla prof.ssa Xu Yumin dell'Università del Popolo di Pechino, lettore di scambio di lingua cinese presso l'Istituto di Lingue della Facoltà di Scienze Politiche nei periodi 1992-95 e 2000-03. In questo saggio l'autrice analizza le esperienze maturate nel corso dei sei anni di insegnamento e prende in esame, in particolare, le fasi iniziali dell'apprendimento di discenti italofoni, a sostegno dell'insegnamento delle nozioni morfo-sintattiche impartite dal docente di madrelingua italiana.
Il percorso prevede metodologie didattiche volte, innanzi tutto, a impostare le corrette abitudini riproduttive delle sillabe cinesi - unità fonologiche di base della lingua - che, nella loro trascrizione in lettere alfabetiche (hanyu pinyin), discostano, per la maggior parte, dalla mera lettura basata sulla pronuncia del lettore italiano. Uguale attenzione viene rivolta alla corretta esposizione dei toni di cui le sillabe sono dotate (quattro toni più un tono neutro nel putonghua, la lingua ufficiale adottata nella Repubblica Popolare Cinese). Parallelamente e seguendo il testo in dotazione, i discenti sono introdotti all'apprendimento delle parole nuove che ogni lezione prevede per la formulazioni di sintagmi utilizzando, nelle prime fasi, la trascrizione in pinyin, e sono invitati a formulare frasi sintatticamente corrette in base alla rigida tipologia sintattica della lingua cinese, in cui ogni categoria grammaticale deve mantenere una determinata e precisa posizione nella frase.
Alla corretta esposizioni delle sillabe dotate di tono segue l'apprendimento della scrittura dei caratteri cinesi, in considerazione della peculiarità della lingua cinese: ogni grafema è veicolante a un morfema, ovvero a una forma fonologica cui deve necessariamente corrispondere un significato. Deve essere, infatti, sottolineata l'immediata percezione della corrispondenza carattere-sillaba-morfema e, attraverso l'analisi del carattere e dei suoi costituenti, il discente apprende le regole della sequenza con cui vengono tracciati i singoli tratti che si combinano, in proporzioni variabili, all'interno di uno spazio predefinito.
La partecipazione diretta dei discenti a livello sia ricettivo sia produttivo e la pratica costante, orale e scritta, non orientata però alla ripetizione meccanica e passiva degli schemi e modelli forniti, costituiscono la base per l'acquisizione delle corrette abitudini linguistiche che il parlante deve rispettare se vuole socializzare con i membri di una data comunità linguistica.





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