Sommario
Culture 2000
- NOTE
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Fondata a Bombay nel 1875 e diffusa specialmente in
Panjab, proponeva una revisione dell'induismo che riportasse in
vigore la parola vedica nel contesto moderno e che si avvalesse in
questo compito dell'uso generalizzato della lingua hindi. Venne
così a giocare un ruolo importantissimo nel risveglio
nazionalistico delle coscienze.
- Avvertiamo qui che per la
trascrizione dei termini hindi ci si è attenuti al sistema
usato da McGregor. I nomi delle personalità politiche
compaiono nella forma più comunemente nota.
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Nella generale confusione alcuni aspetti accomunano
tutti i pedagogisti nazionalisti: la condanna del sistema
scolastico allora in atto, sulla base di una sua mancata
corrispondenza al sentire nazionale; la richiesta di un controllo
indiano sulla trasmissione della cultura; la necessità di
un insegnamento ispirato all'amor di patria e capace di rafforzare
la consapevolezza e l'orgoglio dell'identità nazionale; il
rifiuto del processo di occidentalizzazione derivante
dall'istruzione di stampo britannico, con conseguente rigetto
della lingua inglese e dei curricula eurocentrici; la
necessità di corsi tecnici e
professionali.
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Il movimento a sostegno dei prodotti nazionali
nacque dalla protesta contro la divisione amministrativa del
Bengala in due tronconi, attuata dal viceré Curzon nel
1905.
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(UP) Il territorio nel quale sorge Benares (nome
inglese di Varanasi o Kasi), che fino al 1902 era chiamato
"North-Western Provinces and Oudh"; oggi corrisponde allo stato
dell'Uttar Pradesh.
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Tra le istituzioni che più dibattono la
questione sicuramente spicca la Theosophical Society, che
elaborò libri di testo e catechismi, attuando di
conseguenza un'operazione di semitizzazione - definizione di una
religione istituzionale unitaria, monoteistica e legata a un libro
sacro - che non poteva non risultare pericolosa agli occhi degli
hindu più tradizionalisti. Particolarmente attiva sul
fronte dell'apertura di istituzioni scolastiche di ispirazione
nazionalistica fu l'anglo-irlandese Annie Besant (1847-1933), che
già nel 1898 aveva fatto sorgere, sempre a Benares, il
Central Hindu College, nucleo della futura
università.
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Fuori delle UP si erano delineati altri aspetti di
differenziazione comunitaria e politica, come ad esempio il
movimento dei sikh in Panjab.
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(1861-1946) Fu il principale leader del Congresso
nelle UP, fondatore della Hindu Maha sabha e anima delle
più importanti campagne per la promozione della lingua
hindi e della cultura nazionale hindu.
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Secondo
Malaviya, era la nazione hindu a dover risorgere, in quanto per il
principio di maggioranza essa veniva a rappresentare tutta la
popolazione indiana.
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(1864-1938) Direttore della rivista letteraria
Sarasvati, guidò a lungo il mondo culturale hindi. V.
Consolaro (1999).
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La principale associazione per la promozione della
lingua e della letteratura hindi, sorta a Benares nel 1893. Per
uno studio v. King (1974).
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Egli infatti supera la dicotomia oriente/occidente,
spinto dal bisogno di elaborare una risposta alla crescente
industrializzazione che fosse valida per l'intera umanità.
V. ad es. Hind Swaraj (Gandhi: 1980, vol. X, p. 6-68).
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Per realizzare questo scopo egli si impegnò
direttamente all'interno delle nuove associazioni linguistiche,
che negli anni 1930 assunsero sempre più il ruolo di
palestre della lotta politica tra diverse fazioni del Congresso.
Tra queste spicca lo Hindi Sahitya Sammelan, dove Gandhi
riuscì per un breve periodo ad imporre la propria linea, ma
dalla guida del quale fu estromesso alla fine degli anni Trenta,
quando il gruppo legato a Malaviya, a P.D. Tandon e alla Hindu
Maha sabha, che propugnava una hindi più sanscritica,
recuperò il controllo dell'organizzazione.
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Il favore riservato dal sistema scolastico
all'appello gandhiano deriva in parte dal fatto che le riforme
introdotte dal governo diarchico non furono giudicate
positivamente dagli ambienti nazionalistici. Numerose
università erano sorte in India nel quinquennio precedente
il 1921/22, ma tutte impiegavano l'inglese come lingua
veicolare.
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(1869-1958) Eminente esponente del Congresso delle
UP, costituisce l'anima filosofica e pedagogica del KVP:
propugnatore di un neo-induismo universalistico, la sua posizione
sulla questione linguistica assegna alla lingua hindustani il
compito di esprimere le nuove idee nazionaliste.
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(1883-1942) Ricco agraval impegnato nel giornalismo
e nell'attività di promozione della hindi, sostenne
numerosi attivisti politici e intellettuali dando loro un impiego
nei periodici da lui editi e nella casa editrice Jñan
Mandal, oltre che naturalmente presso il KVP.
- 16
Gandhi dimostrò la sua avversione a taluni
aspetti della politica di Malaviya e all'impostazione della nuova
università fin dal giorno dell'inaugurazione della BHU.
Già nei primi anni, inoltre, la Facoltà di Teologia
della BHU fu teatro di accese diatribe tra il gruppo di teosofi e
vaisya proveniente dal Central Hindu College e i pandit guidati da
Malaviya, desiderosi di instaurare un regime più
"ortodosso".
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(1888-1969) Membro del Congresso, era all'epoca
lecturer in Political Science.
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Ciò sembra indicare che all'inizio degli
anni 1920 la separazione tra hindu e musulmani fosse ormai
definitiva e che, a dispetto della fitta propaganda per
l'unità, di fatto si fossero ormai create istituzioni
separate: la riunificazione dei due gruppi, anche a livello di
scolarizzazione, era sempre più difficile.
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Prima di connotare le sottodivisioni dei varna,
ossia dei quattro settori che compongono la società hindu,
il termine significa "nascita".
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Malaviya si adoperò tutta la vita per
mantenere in vigore le cerimonie religiose all'interno
dell'università: invitava a predicare eminenti
personalità, promuoveva la recitazione katha (episodi della
storia sacra) nei giorni di digiuno quindicinali e nelle
festività religiose, e ogni domenica teneva personalmente
sermoni sulla Bhagavadgita e sulle Upanisad.
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Il termine significa "regola eterna" e dalla fine
del XIX secolo venne usato per affermare il carattere di
"meta-religione" o philosophia perennis dell'induismo nel processo
di autoaffermazione contro il cristianesimo che finì per
dare origine al neo-induismo.
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Secondo Shraddhanand questa era la capienza di
moschee quali la Jama Masjid di Delhi, con le quali i nuovi templi
pan-hindu avrebbero dovuto competere.
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Secondo Shraddhanand questa era la capienza di
moschee quali la Jama Masjid di Delhi, con le quali i nuovi templi
pan-hindu avrebbero dovuto competere.
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La spesa prevista da Malaviya era di almeno un
milione di rupie, una cifra astronomica per l'epoca.
- 25
Enorme torre della vittoria e minareto fatto
erigere a Delhi nel 1199 da Aibek, il primo sultano di Delhi, con
il materiale recuperato dalla distruzione dei templi hindu.
È alto 73 m.
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Durante il suo viaggio in Europa (1931) Malaviya
era rimasto impressionato dalla grandiosità delle
cattedrali cristiane: San Pietro a Roma e Westminster Abbey a
Londra erano divenute i modelli ispiratori per l'edificio sacro
della sua università hindu.
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A questo proposito si veda "The Only Real Religion
of the Hindus" in Dalmia (1997, 338-439).
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Il testo è riportato da Pathak, V. K.
(1976-77), "Visvanath mandir" in Prajña, 296.
- 29
In essa si raffigurano sette isole concentriche,
ognuna circondata da un mare, al centro delle quali si trova il
Jambudvip (il continente dell'albero della melarosa), la cui parte
meridionale è il Bharatvars, ovvero la terra che si estende
da Badrinath a nord a Ramesvaram e Kanyakumari a sud; essa
è delimitata dalla catena dello Himalaya, dimora delle
divinità, ed è bagnata dal Gange e dagli altri fiumi
celesti.
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Sembra che carte ad uso navale venissero tracciate
già all'inizio dell'era cristiana e che arabi e greci
avessero ricevuto dall'India le conoscenza cartografiche
dell'Oceano Indiano, attraverso i navigatori indiani dei paesi
dravidici. Venivano utilizzate anche carte militari: diagrammi che
segnalavano tempi di marcia e direzioni, e che non assomigliavano
neppure lontanamente alle carte in scala di nostra
conoscenza.
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Già nota dall'epoca di Tolomeo, con l'arrivo
degli europei la conoscenza della geografia del luogo divenne
presto più esatta e questo si riflette nelle carte. La
prima base di mappa accurata, prodotta con triangolazioni, fu
calcolata a Madras nel 1802. Alla metà del XIX secolo la
maggior parte del subcontinente era stato esplorato con una
ricognizione geografica e la fantasia che caratterizza le prime
carte scomparve.
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In seguito sarebbe diventata la Mahila Visvavidya
lay, una delle prime istituzioni per l'istruzione superiore
femminile.
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A Delhi Jugal Kishore Birla fece erigere nel 1936
un grande tempio vicino alla sede dell'ufficio centrale della
Hindu Mahasabha e più tardi avrebbe finanziato il tempio
della BHU; nel 1931 a Ratnagiri, paese natale di Bal Gangadhar
Tilak e di Gopal Krishna Gokhale, Veer Savarkar finanziò la
costruzione di un tempio pan-hindu.
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Il canto comparve per la prima volta nel romanzo
del 1882 Anandmath (Il monastero della felicità), dove
viene intonato in lode della divina Madre India, colei che ispira
i propri figli a scacciare gli inglesi e riportare pace e
prosperità nel suo seno, sotto la guida di un asceta
hindu.
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Devo il termine "matriottismo" a Lise McKean
(McKean: 1998).
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(1897-1969) Collaboratore della Jamia Millia
Islamia, l'istituzione fondata nel 1920 che mette in atto la parte
più progressista della pedagogia gandhiana, ossia il
recupero del lavoro manuale come nucleo della formazione
scolastica. Fu vicepresidente (1962-1967) e poi presidente
(1967-1969) della Repubblica Indiana.
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In un discorso tenuto nel 1961 al KVP, Sri Prakasa,
commemorando Shiv Prasad Gupta, sottolinea l'importanza del Bharat
Mata mandir, che ricorderà ai posteri quali sono i confini
dell'India e quali invece dovrebbero essere, mentre ai presenti
ricorda quali avvenimenti storici hanno modificato la mappa
dell'India (Sri Praka s in Tivari: 1983, 275).
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Fondata a Calcutta nel 1828 dal pioniere del
risveglio hindu, Ram Mohan Roy (1772-1833), fu la prima
associazione a svolgere opera di rinnovamento sociale in
India.
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Nell'ambito dell'attività dell'Arya Samaj,
nel 1902 si istituì un gurukul (centro di studi
tradizionali) a Kangri, Hardwar, con l'obiettivo di costruire la
personalità religiosa degli studenti attraverso una pura
istruzione vedica e un regime di vita molto austero e
disciplinato, secondo le regole del vanaprastha (colui che vive in
ritiro nella foresta a meditare i sacri testi).
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(1817-1898) Pioniere dell'organizzazione dei
musulmani "modernisti", a lui si attribuisce la tendenza
separatista sviluppatasi negli anni 1860 e 1870 tra l'élite
urdu musulmana delle UP.
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Fondato nel 1875, fu il primo esempio di
organizzazione musulmana in risposta all'Occidente. Da questa
istituzione si sarebbe sviluppata l'università di Aligarh
dopo una travagliata campagna durata quasi mezzo
secolo.
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La tradizione poetica e filosofica buddhista, jaina
e hindu sono riconosciute componenti di un retaggio
comune.
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L'autenticità dell'opera, tràdita in
varie recensioni, è stata in realtà messa in
discussione (McGregor: 1984, 19).
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l movimento sorse in India alla fine prima guerra
mondiale contro la soppressione della figura del Califfo da parte
delle potenze dell'Intesa e, nonostante riguardasse i musulmani,
fu strenuamente appoggiato da Gandhi, in nome dell'unità
della nazione al di là dell'appartenenza etnica, religiosa,
sociale dei singoli.
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Di ciò esiste un preciso riscontro politico
a partire dalle prime operazioni di censimento della popolazione
indiana a opera degli inglesi alla fine del XIX secolo fino al
movimento di organizzazione degli hindu degli anni 1920 e 1930. Le
strategie politiche per la costruzione della nazione negli stati
coloniali sono state spiegate (v. ad es. Anderson: 1991) come il
prodotto delle comunità immaginate nello stato coloniale.
Tre elementi mettono in rilievo con particolare chiarezza la
grammatica dell'ideologia e della politica coloniale che
favorì l'insorgere del nazionalismo: il censimento, che con
la classificazione etnica, linguistica e religiosa portò in
primo luogo alla definizione dei diversi fattori di
identità; la carta geografica, che nell'uso che ne fece lo
stato coloniale è un logo, un modello per creare,
più che un modello che rappresenta ciò che si
propone di rappresentare; infine il museo, paragonabile ad un
censimento necrologico, che mira a catalogare non l'esistente nel
presente, ma l'esistente nel passato. La modalità cognitiva
coloniale mira a standardizzare, ordinare in modo esponibile e
spiegare razionalmente anche i "pezzi da museo" del presente: la
catalogazione di usi e costumi di tipo etnografico segue un
modello che in campo linguistico porta alla creazione di una
lingua standard cui corrisponda una letteratura
canonica.
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"Società pan-hindu", è l'ala
religiosa del RSS. Per uno studio v. Andersen e Damle (1987,
133-137).
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- NOTE