- Concorso
            Letterario
 
            
            - Ottavio
            Nipoti 
 
            
            - Ferrera
            Erbognona 1999
 
            
            -  
 
            
            - Classifica
            concorso Ottavio Nipoti 1998:
 
            
            - Per leggere i testi cliccare sul nome della
            poesia
 
            
            -  
            
            
 
               - 1° classificata Fiorella Nardinocchi
               Landi, Civitavecchia (Roma) con Quadri
               
 
               
               -  
 
               
               - 2° classificata Maria Matilde Abrile,
               Castellazzo (Al) con Scintille
               di luce 
 
               
               -  
 
               
               - 3° classificato Stefano Valeri, Roma con
               L'arca della
               salvezza
 
               
               -  
 
               
               - 4° classificata Maria Luisa Beck-Peccoz
               Spanò, Kuhebach (D) con Fragrante
               nostalgia 
 
               
               -  
 
               
               - 5° classificato Camillo Catarozzo,
               Capaccio Scalo (Sa) con L'anello
               più grande
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               - 6° classificato Franco Fiorini,
               Sant'Angelo in Villa (Fr) con Terra
               ciociara 
 
               
               -  
 
               
               - 7° classificata Paola Bellavite Gandolfi,
               Parona (Pv) con
               Incantesimo
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               - 8° classificato Adriano Scandalitta,
               Mortara (Pv) con Tramonto
 
               
               -  
 
               
               - 9° classificato Antonio Capriotti, San
               Benedetto del Tronto (Ap) con Foglie
 
               
               -  
 
               
               - 10° classificato Carlo Grigioni, Tromello
               (Pv) con Nostalgia di un
               mondo perduto
 
             
            
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            - 
            
            
 
            
            Segnalati: 
            
            -  
 
            
            - Segnalati dalla Giuria con attestato di
            merito:
 
            
            -  
 
            
            - Paola Ceci, Morena (Roma); Franca Di Matteo, Roma;
            Angela Fullone, Alagna Lomellina (Pv); Silvestro Luisi,
            Palermo; Maria Cristina Malagoli, Montale (Mo); Katia
            Marionni, Marotta (Ps); Elena Ruvidi, Pozzuoli (Na);
            Orietta Salvaneschi, Casarile (Mi); Virginia Spadoni, San
            Giovanni in Marignano (Rn); Maria Santina Venditti, Casal
            Palocco (Rm).
 
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            -  
 
            
            - 
            
            
 
            
            I TESTI DELLE OPERE CLASSIFICATE: 
            
            -  
 
            
            -  
            
            
 
               -  
 1°
               classificata    
               
               -  
               
               
 
                  - Fiorella Nardinocchi
                  Landi
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Quadri
 
               
               -  
 
               
               - Come fra brume leggere
 
               
               - d'azzurri vapori, al mattino,
 
               
               - sorridi nel placido viale
 
               
               - che il mare carezza,
 
               
               - città del mio cuore.
 
               
               - Non agita il vento
 
               
               - le palme dagli ampi ventagli,
 
               
               - un'irreale fissità silente
 
               
               - risplende assorta nei colori chiari.
 
               
               - Ma se solo un istante
 
               
               - io porgo orecchio alle mie voci
               arcane,
 
               
               - ridestàti fantasmi
 
               
               - s'affollano nostalgici nel sole,
 
               
               - giocando tra le aiole a nascondino.
 
               
               - Il sereno scenario si scompiglia
 
               
               - e nel cielo, danzante,
 
               
               - plana, come in un quadro di Chagall,
 
               
               - una fanciulla bionda
 
               
               - in abito di viole:
 
               
               - la gonna rosa è un verde
               palloncino
 
               
               - che fra cirri funamboli
               s'impiglia
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 2° classificata  
               
               
 
                  - Matilde Maria Abrile
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Scintille di
               luce
 
               
               -  
 
               
               - Scintille di luce
 
               
               - intrecciano l'aria di ghirlande,
 
               
               - non sono frammenti di stelle cadenti
 
               
               - a graffiare le notti di S. Lorenzo:
 
               
               - è primavera.
 
               
               - Sono lame infocate
 
               
               - che squartano il cielo livido
               d'inchiostro
 
               
               - e bruciano la terra ingombra di
               sventure.
 
               
               - Il cupo sibilio di sirene
 
               
               - trafigge le pieghe delle ruvide
               montagne
 
               
               - popolate di ombre.
 
               
               -  
 
               
               - Frotte di vecchi affamati e scalzi
 
               
               - attraversano i binari di una vita
 
               
               - spesa per niente.
 
               
               - Viandanti senza strada
 
               
               - braccati come lepri,
 
               
               - vengono rastrellati via
 
               
               - con forza inumana
 
               
               - e stipati
 
               
               - nelle gabbie strette di mezzi antichi.
 
               
               -  
 
               
               - Volgono lo sguardo all'indietro
 
               
               - con occhi ciechi di dolore
 
               
               - a cercare i profili dei cumuli di
               croci
 
               
               - disseminate
 
               
               - nel deserto di esistenze perdute.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 3° classificato  
               
               
 
                  - Stefano Valeri
 
                
               
               
               -  
 
               
               - L'arca della
               salvezza
 
               
               -  
 
               
               - Come posso, cosa piccola infinitesimale
               nell'universo,
 
               
               - appena percettibile,
 
               
               - sperare in un pensiero vitale che mi trasformi
               in un attimo
 
               
               - in una particella di vita?
 
               
               - Come sperare di far parte, anche per un solo
               istante,
 
               
               - di un progetto infinito?
 
               
               - Entrare, anche solo per un attimo, nei pensieri
               e negli atti
 
               
               - di chi ci ha creati.
 
               
               - Un soffio di vita, un nuovo soffio di vita
               nelle mie narici,
 
               
               - solo per un istante,
 
               
               - anche un solo alito di Dio diverrebbe uragano
               in me,
 
               
               - un nuovo diluvio,
 
               
               - in cui lottare fra le onde e portare a salvezza
               nella mia arca
 
               
               - una coppia di tutti i pensieri,
 
               
               - insieme di ognuno, il giusto e lo sbagliato, il
               bello ed il brutto,
 
               
               - il sicuro e l'incerto, il voluto ed il
               respinto.
 
               
               - Una coppia di tutti i sentimenti,
 
               
               - l'amore e l'odio, la generosità e
               l'avarizia, crudeltà e misericordia,
 
               
               - rancore e perdono.
 
               
               - Una coppia di tutto, nulla di escluso o
               dimenticato,
 
               
               - per sperimentare di nuovo,
 
               
               - nell'Eden, una nuova rinascita in uno solo,
               racchiudendo dapprima,
 
               
               - di nuovo in una mela,
 
               
               - la parte oscura di ogni cosa, di ogni parte
               della mia natura.
 
               
               - Per ritrovarmi ancora
 
               
               - come polvere in terra da plasmare, e poi,
               ancora indietro,
 
               
               - come pensiero d'amore.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 4° classificata  
               
               
 
                  - Maria Luisa Beck-Peccoz
                  Spanò
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Fragrante
               nostalgia
 
               
               -  
 
               
               - Hai catturato
 
               
               - le sfilacciature
 
               
               - più lucenti
 
               
               - delle mie ali
 
               
               - d'angelo.
 
               
               - Le più remote.
 
               
               - Avvolto
 
               
               - nel mio stesso sudario
 
               
               - di pena
 
               
               - lo hai trasformato
 
               
               - in tunica iridescente
 
               
               - di sogni non vissuti,
 
               
               - di emozioni immaginate.
 
               
               - Ti sei impadronito
 
               
               - di tiepide fantasie segrete,
 
               
               - tessendone una trama
 
               
               - di possibilità lontane,
 
               
               - ma soavi e incantevoli.
 
               
               - Smuovendo,
 
               
               - con un sussurro di vento,
 
               
               - i miei rami immobili.
 
               
               - Baci lievi di rugiada
 
               
               - sulle distese assetate
 
               
               - di questo odore palpitante,
 
               
               - sempre in agguato.
 
               
               - Nella mia vita,
 
               
               - intrisa di suoni autentici,
 
               
               - hai inventato
 
               
               - una accordo inusuale,
 
               
               - un sorriso della mente,
 
               
               - una fatata,
 
               
               - fragrante nostalgia.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 5° classificato 
               
               
               
 
                  - Camillo
                  Catarozzo
 
                
               
               
               -  
 
               
               - L'anello più
               grande
 
               
               -  
 
               
               - Patir l'altrui dolore
 
               
               - è l'anello più grande
 
               
               - della catena dell'Amore.
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - Odor di muschi
 
               
               -  
 
               
               - Odor di muschi,
 
               
               - trilli di cinciallegre,
 
               
               - pennellate di rosa di pesco
 
               
               - nella bruma,
 
               
               - van con amabile tristezza
 
               
               - a rinverdire
 
               
               - tramontati ricordi
 
               
               - di giovinezza.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               - 6° classificato   
               
               
 
                  - Franco Fiorini
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Terra ciociara
 
               
               -  
 
               
               - Terra ciociara dal sapore amaro
 
               
               - strappato alle gramigne
 
               
               - terra di vigne sassi ed oliveti
 
               
               -  
 
               
               - Terra di abeti a trine
 
               
               - di nevi marzoline
 
               
               - e sorgenti d'acque pure alle faggette
 
               
               - terra di fiumi canterini
 
               
               - e pioppi alle pianure
 
               
               -  
 
               
               - Terra di borghi fontane e cattedrali
 
               
               - memorie antiche di pietre millenarie
 
               
               - terra di santi senza calendari
 
               
               -  
 
               
               - Terra di madri antiche e senza tempo
 
               
               - i figli al petto a succhiar la vita
 
               
               - terra di donne brune alle stagioni
 
               
               - aspre al fuoco delle stoppie
 
               
               - dolci all'ombra dell'uve settembrine
 
               
               - terra di spose ansiose alle cascine
 
               
               -  
 
               
               - Terra di vecchi al sole vespertino
 
               
               - a ruminar mattini ormai lontani
 
               
               - ad aspettar tramonti già
               vermigli
 
               
               - come le mani spaccare alle pietraie
 
               
               -  
 
               
               - Così mi ti ricordo terra amata
 
               
               - al sogno breve dell'infanzia mia
 
               
               - così a poco a poco sei svanita
 
               
               - come sabbia fuggita tra le mani
 
               
               -  
 
               
               - Terra di vecchi senza più
               domani
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 7° classificata  
               
               
               
 
                  - Paola Bellavite Gandolfi
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Incantesimo
 
               
               -  
 
               
               - La luce di uno sguardo penetra
               nell'anima.
 
               
               - Brandelli d'arcobaleno sono doccia di mille
               colori,
 
               
               - gocce di luna in una notte serena.
 
               
               - Cammino su galassie di nebbia d'oro,
 
               
               - volo di gabbiani allo spuntar del
               sole.
 
               
               - Fiori di pesco all'improvviso e un piccolo
               vento sfiora il cuore.
 
               
               -  
 
               
               - Tenera gemma su un ramo rinsecchito, senza
               domani.
 
               
               -  
 
               
               - Fiato d'autunno è la mia vita, nell'ora
               di un tramonto annunciato.
 
               
               - Nota stonante in un concerto già
               eseguito.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 8° classificato  
               
               
               
 
                  - Adriano Scandalitta
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Tramonto
 
               
               -  
 
               
               - Il cielo alla sera
 
               
               - è come una fanciulla
 
               
               - in fiore:
 
               
               - le guance rosee,
 
               
               - quasi arrossate
 
               
               - dal sole al declino
 
               
               - e i capelli scarmigliati
 
               
               - da un vento leggero
 
               
               - sono nuvole tenere
 
               
               - che svaniscono
 
               
               - al bacio
 
               
               - appena accennato
 
               
               - dell'orizzonte.
 
               
               -  
 
               
               - Il tramonto
 
               
               - è del giorno
 
               
               - ciò che la vecchiaia
 
               
               - è della vita:
 
               
               - una pausa dolce,
 
               
               - da gustare lentamente,
 
               
               - prima che le ombre
 
               
               - dense e cupe
 
               
               - della notte
 
               
               - addormentino
 
               
               - il cuore.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               - 9° classificato  
               
               
               
 
                  - Antonio Capriotti
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Foglie
 
               
               -  
 
               
               - Non più i rami
 
               
               - crepitanti dell'estate
 
               
               - getterò agli alari
 
               
               - ma le foglie
 
               
               - molli dell'autunno che fuma:
 
               
               - gialle le raccolgo
 
               
               - sotto l'albero sparuto
 
               
               - che si flette al vento, geme
 
               
               - e già si scrolla
 
               
               - accantonando strame
 
               
               - all'inverno che avanza silenzioso.
 
               
               -  
 
               
               - Lente bruceranno, odorose
 
               
               - di sole marcito, d'umida notte
 
               
               - e di luna; dell'aroma
 
               
               - dolceamaro ch'esala
 
               
               - da essiccate linfe arse
 
               
               - in tenue fiamma dispensiera
 
               
               - d'ombre danzanti
 
               
               - alle pareti e d'incenso
 
               
               - all'altare ove sfollando
 
               
               - a sera consacro memorie,
 
               
               - e subito ritorna
 
               
               - &endash; tra barbagli smorti
 
               
               - e lungo dileguar di spire &endash;
 
               
               - la favola d'antico focolare.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
               
               
   
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               - 10° classificato  
               
               
               
 
                  - Carlo Grigioni
 
                
               
               
               -  
 
               
               - Nostalgia di un mondo
               perduto
 
               
               -  
 
               
               - Dove siete osterie di una volta,
 
               
               - dove si cantava a squarciagola canzoni
 
               
               - d'amore? Dove siete cantastorie,
 
               
               - organetti melodiosi, ripartitori di
               fortuna
 
               
               - e di catenine miracolose?
 
               
               - Ora siamo ricchi e muti. Non esiste
               più
 
               
               - la "compagnia", quartieri soffocati
 
               
               - dal cemento dove nessuno si conosce,
 
               
               - deve nessuno saluta.
 
               
               -  
 
               
               - TORNA ALL'INIZIO
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               - 
               
               
 
               
                
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               -  
 
               
               -  
 
             
            
            
            - 
            
            
 
            
            RITORNA ALLA PRIMA PAGINA
            CONCORSI (elenco dei mesi) 
            RITORNA ALLA PRIMA
            PAGINA DEL CLUB 
            E-Mail: clubaut@club.it
            
             
            
             
          
       |