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INDICE
 
Prefazione,Isabella Affinito,Maria Amorese,Bruno Arciprete, Vittorio Arrigoni,Giulio e Renato Balzaretti,Pierina Barbieri, Sergio Barbieri,Giovanni Barison, Federica Barlone, Maria Luisa Beck Peccoz Spanò,Franco Bernardini, Anna Betti, Maria Stella Brancatisano, Giusy Cantagalli, Mario Castelli, Maria Luisa Castelli Ferraris, Giovanna Chiapuzzi, Gianni Colombo, Marzia Cottarelli, Claudia Danesini, Francesco De Propris, Silvestro De Simone, Riccardo Del Sole, Marco Ferraresi, Emanuele Finardi, Angela Fullone, Davide Ghigna, Daniele Graci, Carlo Grigioni, Fabrizio Guarneri, Pierpaolo Lauriola, Bruna Luciani, Mario Maragnani, Piera Memmola, Marco Mercuri, Rosa Moraschi, Alessandro Morghen, Giulio Mudu, Mario Nurchis, Giancarlo Pagliarin, Manuela Parini, Franco Pascolo, Maria Rosa Pedinotto, Susanna Pelizza Di Palma, Sergio Pensaato, Luciano Perinati, Annalisa Piano, Fernanda Ristorini, Monique Sartor, Adriano Scandalitta, Paolo Schiavetta, Roberta Selan, Alberto Sighele, Marco Simonelli, Claudio Tinivella, Alessandra Tondi, Maria Tondi, Maria Tosti, Dina Vasori Castini, Andrea Violi, Antonia Claudia Voncina, Paola Zampetti, Maria Teresa Zanafredi.
 

PREFAZIONE
 

Germogli profumati sugli alberi del giardino, un antico palazzo nobiliare

con gli affreschi dei soffitti ammirati dai numerosi poeti presenti e, soprattutto, un'intera comunità che ha fatto del suo premio di poesia un'orgogliosa bandiera culturale da esporre nei momenti di festa collettiva. Questo lo scenario che si è aperto davanti agli occhi di autori, familiari e cittadini che hanno preso parte alla cerimonia di premiazione del secondo concorso di poesia Ottavio Nipoti, svoltosi nella sede della Biblioteca comunale di Ferrera Erbognone nel pomeriggio di sabato 20 giugno 1998. E, per la seconda volta consecutiva,; oltre un centinaio di armoniose liriche ha fatto della competizione poetica lanciata nella primavera del 1996 un autentico successo, non solo di natura culturale ma anche di immagine per il piccolo centro immerso nelle risaie della campagna Lomellina. Un successo dato innanzitutto dall'estrema varietà dei luoghi di provenienza, ma anche dal riconosciuto spessore umano e sentimentale presente nelle poesie inviate, che, come già avvenuto per l'edizione d'esordio, hanno messo seriamente in difficoltà il giudizio critico della giuria, tanto era profondo il loro valore artistico. Estremamente arduo si è quindi rivelato il lavoro di lettura, analisi e valutazione finale dei testi pervenuti, mentre la difformità di opinioni contribuiva a rendere ancora più appassionante l'approfondimento di ogni singolo verso da parte dei vari giurati che si ergevano a occasionali paladini della poesia preferita. Al termine di questa piacevole incombenza, cui ha partecipato il sindaco Sergio Biatta, membri della biblioteca, e professori e insegnanti delle locali scuole elementari e medie e di istituti superiori della zona, è emersa la lirica Se mi chiederanno, composta dal pavese-saronnese Paolo Zampetti e forse inconsapevolmente premiata per via dei suoi espliciti riferimenti a Pavia, il nostro capoluogo di provincia. Città d'arte, di cultura e di studi universitari, quella Pavia, che nell'alto Medioevo ricoprì il rango di capitale del regno longobardo, viene fotografata dall'autore con un candore e una pacatezza d'animo quasi irreali, eterei: è come se gli acciottolati, le campane, le chi'(se, il fiume rappresentassero fuggevoli pezzi di un mosaico visto come «porto franco» che ha il potere di far riposare la mente e le membra di Zampetti ogni qualvolta si lascia accogliere fra le sue mura.
«È la storia che ti prende per mano / voltato l'angolo più rumoroso: è la malinconia sottile / che sempre mi prende / per qualcosa di indefinibile / una parte, e una realtà storica e urbanistica dall'altra che, volente o nolente, penetra nel profondo del suo cuore. Ma a Ferrera, al di là della «pavesità» del componimento vittorioso, a trionfare è stato senza dubbio l'uomo, il suo spirito, il suo sentimento, le straordinarie emozioni provate sia dagli autori che dai giurati nell'assaporare sulle labbra e nel cuore il dolce sapore della poesia.

 

Umberto De Agostino

 
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Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Non posso perderti
 
Forse non è questo
il momento…
un momento spezzato.
Tutte le facce della mia vita
sghignazzano
dai frammenti lucidi
che sono esplosi
di colpo,
una piccola bomba
pericolosa.
Forse non è questo il momento.
Tu sei così fatuo
così lontano
così ignaro…
Lo sei davvero?
Forse non è questo
il momento.
Natale è alle porte
incontrollato di benessere
quasi pagano.
Forse non è questo
il momento
di capire
che non posso perderti.
 
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Franco Bernardini
 
Canto a due voci alla luna
 
Oh mia misteriosa
così limpida e pura!
Ch'io possa rischiarare
attraverso te
l'intimo di una ferita
da lungo spenta
satura di tristezza.
Vorrei ali di fuoco
che mi trasportino
oltre i confini del cielo
ond'io plachi
questa profonda angoscia.
Sai risplendere al sole
come minute scaglie di ghiaccio.
Divampa la tua suggestiva magia
pronta già a sciogliere
della adulazione suadente
i cristalli gelidi ed aguzzi.
Sfera incantata
rutilantemente
percorri suprema
strade interdette
a gente che vaga cieca
come noi mortali
alla ricerca affannosa
di briciole di verità
disperse al vento.
Illumina quanto basti
impervi cammini
onde rifocillare
le affaticate membra
alla fonte rupestre
in un concerto soave
di contrasti e di umori
d'accantonare
disperate solitudini
 
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Giusy Cantagalli
 
L'amore negato
 
Frammenti incandescenti,
taglienti come l'eco spietato
della tua indifferenza,
lambivano ferocemente
l'ombra evanescente del tuo mistero.
Lacrime sgorgavano silenziose e rassegnate,
sull'onda spumeggiante
dei miei sogni rubati,
come gocce di pioggia
complici in un amplesso solitario,
lungo i vetri oscurati
da un'impenetrabile solitudine,
assopita nel vuoto lacerante
di un amore insaziabile
che palpita rapito
dall'estasi sublime
di un'illusione suadente,
fra la polvere dorata
di un nostalgico tramonto d'estate.
 
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Marco Castelli
 
Lago incantato
 
Lago incantato,
incastonato fra le montagne
come gemma azzurra,
specchio di come e ghiacciai
ascolterò la tua favola
trasportata dal vento
dolcemente accarezzata
da acque cristalline.
Seduto sul prato
fra fresche gocce di rugiada
affonderò nelle sabbie del tempo
contemplando la tua bellezza.
 

Vivi
 
Vivi ogni ora,
mentre le ombre del vento
danzano nella luce pallida della luna.
Vivi ogni minuto
ogni attimo
nel raggio del sole.
Senza voltarti indietro
segui il respiro dell'infinito,
la notte non sentirai la tua anima
urlare,
ogni alba, ogni mattino
avranno qualcosa di speciale.
E quando ti sentirai esausto
sarai felice di fermarti a ricordare.
 
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Francesco De Propris
 
Oniriche visioni
 
Ricordo ancora il palato corrugato
di una notte delirante.
Mi coglieva da bambino
trasportandomi in un mondo
di vite già vissute,
esperienze di altre storie,
conosciute attraverso
oniriche visioni.
Accanto ad una finestra,
aperta su di esse,
ripiegato su me stesso,
annichilito,
restavo interdetto,
a parlare lingue inesistenti;
ad origliare i battiti del cuore.
Su di me rombi di aereo,
la trincea era il mio rifugio,
tra le lenzuola del mio letto,
un brivido mi stringeva il petto,
in una sensazione mai provata;
dal centro del mio essere dipartiva.
Di quelle notti insonni e sudate,
il ricordo torna ancora.
Un palato corrugato,
sensazione di ondeggiante irrealtà.
 
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Davide Ghigna
 
La morte
 
Una bella giornata di primavera;
un sole già caldo che fa dimenticare l'inverno splende sul mondo
insegnando la sua vita;
l'allegria dell'anima per qualche piccola cosa;
la spensieratezza di una gioventù che sta per finire:
quanti motivi per essere felice di una vita che mi va stretta.
L'ingiustizia, la crudeltà, l'oppressione, la falsità:
quattro biblici cavalieri
che già imperversano per la Terra
portando presagio di morte e dolore.
Qualcosa si respira nell'aria.
Ecco una nube arrivare dall'infinito
ad oscurare il cielo limpido
e il nostro giudizio.
il sole sfugge la Terra
e gli uomini senza ragione non capiscono che sta per arrivare.
La nube rimane lì, il tempo sembra essersi fermato;
un tuono violento scuote la mia anima
e s'impossessa della mia attenzione:
piove, piove, piove.
come un temporale d'estate
arriva inaspettata,
all'improvviso ci deruba del corpo
e forse anche dell'anima
di una persona tanto amata.
Può essere liberazione, ma piena di dolore.
La morte purifica le anime,
fa rinascere amore e giudizio spesso in noi offuscati,
libera il nostro cuore
e apre i nostri occhi.
La tempesta dell'anima prima o poi finisce
e può arricchire o derubare.
tutto può fare il dolore, e il suo esatto contrario.
La nube prima o poi passa: il sole ritorna
e la vita continua normalmente,
anche se a volte continua solo per gli altri.
 
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Giulio Mudu
 
Purezza grama
 
O uomo, che naufraghi dentro me
nella selva dei sensi
e ad ogni tentazione
anteponi il tuo ego
al cantico dei Salmi,
e con coscienza, ti spingi, di pensiero
in orge spirituali, dissacranti,
per poi elevarti
ad antitesi eccellenti
di fede, bontà e sentimento,
quando ti accende la mente
col suo estro, la divina poesia,
la tua, è certo una purezza grama,
se ricadendo nel nulla di te stesso,
puoi ancor arrotolarti nella fanga
di tutte le brutture della vita.
Immote stelle,
fisso lucore della notte,
io, l'ebbi in dono da Mani Eterne,
come voi, la rutilante luce,
quest'umile poesia;
libera lucerna di pensiero
che mi esalta e mi veste d'infinito.
Dolcissima Musa,
peregrino dono dell'anima,
dionea dello spirito,
quando mi sorprendi
con candore di sensi
in umiltà di cuore
e il mio pensiero
si libera nel canto,
con la tua voce austera
mi scuoti dal grave appannamento
e mi ridoni al senso della vita,
e ogni protervia e umana vanità
sono inumati in feretri di...vento!
 
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Susanna Pelizza di Palma
 
Il bove
 
Passa a tratti
su larghi strati
un bove,
dal ceruleo occhio
insipido e reo.
porta sulla groppa
anni e anni di tonfa angoscia,
senza sosta fatica,
con l'aratro il peso greve
accumula tosto.
e mentre il vomere
taglia e rovescia
l'insano temere,
la bure trascina
ansante la bestia
nel campestre vagare.
 

Anima
 
Tormento pieno d'amore
inebriato da un sintomatico odore,
fluviale scorre l'impetuoso moto
andantino,
adornato da fregi corallini,
impercettibile giunge a colmare
l'incessante desiderio
che naufrago va alla deriva,
dove come vetri di bottiglia rotta
i pezzi del dolore vi si installano.
Rumore remoto giunge all'orecchio
di onde che s'infrangono su scogli
melmosi
dove l'anima trafitta resuscita la sua
onnipotenza
e chiede al Dio immemore salvezza,
dal vento nefasto,
che uggiola,
la corrode, la trascina, nello
scrosciante battersi dell'onda.
Invitta l'anima si spezza come
l'ostia e nelle due parti
essa mangia crudele
la spina alacre della sua passione.
 
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Luciano Perinati
 
Vivere
 
Vivere è una missione
Ogni uomo ha una servizio da svolgere
nello spazio di vita
che gli è stato donato, così adempiere,
attuare
i disegni cosmici di Dio.
 

 
La Croce
 
Guardo la Croce? Mi esalta! «Mi
umilia»
Mi esalta: È la mia salvezza.
Mi umilia: Il mio rifiuto a doverla
portare.
 

 
Sperare
 
Voglio sperare
un domani migliore,
vincere il vuoto
dell'oggi che non vorrei.
 

 
L'amore di Dio
 
L'amore di Dio è un oceano senza
fine!
Il senso della vita è sfociare
nell'infinità del Suo amore.
 

 
Una via
 
Signore
fa di me una
via della tua via.
 
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Annalisa Piano
 
Una lettera sgualcita
percorsa da un vento leggero,
palpita
di parole, di addii.
 

 
Affondo la mia mano nell'anima
frugo cercando semi d'amore,
non ne trovo; terra arida
e gelata da brina di dolore
non genera frutto, ma arbusti
spinosi di triste rovina.
 

 
Andrea Violi
 
Casa dolce
 
L'edificio
ha fondamenta solide,
si lascia squassare
ma non rovina.
Nelle sue stanze ariose
e illuminate
corrono suoni,
un labirinto
di vibrazioni
vive e sconcerta,
e fa del bene.
Ogni cassetto
una scoperta,
raccolte
e fiumi
di gingilli
padroni
di una memoria
beffarda
e opulenta.
E camminare scalzi
è una delizia.
 
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