Le antologie dei concorsi
de Il Club degli autori
ii
Antologia del concorso letterario
Fonopoli

Parole in Movimento 1998

 
Mirella Abriani
 
Meriggi buttati via
 
Ruspa mancina
Chele metalliche
Afa caliginosa
Ventre sventrato
 
Silenzio in fuga
Congedo di scricchi
di fruscii sommessi
di incanti assorti
 
Stormi sbandati
Ramarri strabici
Formiche rosse senza meta
 
MERIGGI BUTTATI VIA.
 

Straniamento
 
Fine di un amore
Momento tragico e sacro
 
Tutto sbianca
 
E non so più chi sono
e dopo chi sono.
 

 
 
Risveglio
 
Nello specchio quel mattino
era nuovo il mio volto
con lo sguardo che fu mio
 
E ritrovai le cose
che non avvengono mai…
…e sono sempre
 
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Barbara Alimenti
 
 
I sogni di un bambino
 
Non è la solitudine che mi spaventa
ma è solo il vuoto che trovo dentro me.
Un tunnel pieno di incertezze
nel quel vagano oscure voci
portandomi lontana
da tutto ciò che un giorno ritenevo giusto.
Ricordo a tratti l'amore
la sua euforica magia.
Trattengo il respiro per sentirne il profumo,
ne vedo i colori;
ma una lacrima scende
e il sogno si infrange.
È ora di riprendere il mio peregrinare ignoto
nel tunnel dove ormai so
non troverò più uscita,
se per essere come il mondo vuole
rinuncerò a vivere con la fantasia di un bambino
che sa donarti un'illusione possibile.
Come un elfo incantatore
ti parlerà di una speranza nuova
che si chiama sogno.
 
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Massimiliano Angelillo
 
L'alieno
 
Vidi con occhi non miei!
Limpida la luce che sentivo vibrare intorno a me,
temevo l'ignoto dell'essere dinanzi a me…
Lui che con sana poesia
attraeva il mio credo,
il suo grande sapere di Padre
colmava intensamente i vuoti della mia ANIMA.
Colui che parlava sapeva
sapeva rispondere a domande ancora non mie!!
Le ombre della notte
si diluivano ambigue
al margine di luce di raggi
la natura silenziosa ammirava l'onda d'amore volteggiare
nell'oblio del TEMPO…
Rimanevo io,
a scrutare l'essere buono
a parlarmi di gente e di popoli più grandi di noi,
le sue preghiere si rivolgevano al DIO UNIVERSALE che è in noi,
ormai capire fu semplice,
lasciandosi andare all'ego infinito
e alla dolcezza di suoni e di verità nascoste dentro di noi…
tutto era diverso! Tutto ormai comprensibile!!
Osservai!!!
…e vidi, con occhi ormai miei!!
 
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Antonio Anghelone
 
E se ti sembra poco
 
E se ti sembra poco
vedere negli sguardi
e se non sono un uomo
è perché ho avuto cent'anni.
 
Cent'anni quando fumo
cent'anni quando bevo caffè
cent'anni sono lunghi
e per smaltirli ho te.
 
E te mi sei venuta
vicino nel mio cuore
e dentro dentro il sangue
e ora non conosco dolore.
 
Anche se non credo
che tuo fratello parla male
oggi come oggi
mi sento di lottare.
 
Di dire a tutti quanti
quanto c'è voluto avere te.
 
Sei tutto!!!
 
E non sei solo fumo
questo te l'assicuro
sei un lampo a ciel sereno
un giorno d'arcobaleno.
 
Ti amo davvero.
 
Scusa se questo è poco.
 
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Claretta Angiargiu
 
Ombre
 
No, non piangerò
col mio mutismo
guiderò le ombre
della sera come sogni,
su un teatrino
le farò danzare,
avvinte, suggellate,
compatte.
E quando saranno
unite come un solo
cuore…
Io le scinderò,
saranno ombre piangenti
nella loro tribolazione,
naufraghe sulle sabbie
dei miei bui antrati.
Imploranti in pianti
di pura follia.
E quando concederò loro
la libertà di morire,
le grazierò, per riunirle…
in un'infinita beatitudine.
 

 
Tramonti invernali
 
Chiuso in sé ognuno
Ha il suo dolore,
qualcosa che si dissolve
come il cinabro
nei tramonti invernali,
o come monti trafitti
da raggi di ghiaccio.
Ognuno s'avvolge
nella sua sciarpa di foschia
abbracciando come
un prezioso bene
la propria solitudine.
 
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Lorella Ansuini
 

Disperazione,

sei dentro me…
Io respiro, cammino, vivo
accanto a te.
Vattene via!!!
La mia anima grida la sua rabbia
ed il corpo sussulta
ad ogni tua sferzata…
Ma non c'è ribellione,
la paura mi blocca.
Il timore di scoprire
di aver bisogno di te
per aggrapparmi a qualcosa
e nascondere una verità
ancor più dolorosa e
sconvolgente: LA SOLITUDINE.
 
 
 
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Fabrizio Ara
 
La coscienza di un poeta
 
Se fossi un poeta dell'Ottocento
avrei creato poesie decadenti nel
mio tempo.
Avrei vissuto la bohème nei miei
boulevards prediletti.
Avrei provato l'assenzio
viaggiando nei paradisi infernali
de la vie des artistes.
Avrei creato la parola nel nome
di Shéhérazade,
esibito il fascino del genio creatore
nei teatri di Parigi.
Se fossi un poeta dell'Ottocento
avrei confidato a Dio gli amori terribili
della mia vita,
gli spasmi violenti del mio cuore,
la gioia infinita dei miei sogni.
Avrei amato il bello e il fugace
ricercando la vanità fra mille e due pose
…ma fra narcisi e sipari avrei perso la mia anima.
Se non fossi un poeta dell'Ottocento
ascolterei la Sua voce nel buio
di una grotta.
Pregherei tutti gli angeli
affinché quel giorno
potessi essere degno della Sua luce.
 

 
Antichi sipari
 
Scorgo
fra i vapori della nebbia
una dolce musa marmorea
erta in un'antica corte.
…E lievi segni del tempo
nel suo glorioso abito di festa
dipingono il grande mito
di un tempo che fu.
 
Scorta la musa
la mia arte lumeggia.
 
 
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Maria Luisa Beck Peccoz Spanò
 
Ancora e ancora
 
Quando
negli slarghi
del tuo sovraffollato tempo
incontrerai il mio ricordo,
l'immagine che io ho reso sbiadita
del mio ricordo,
allora
sali sul cavallo infuocato
dei desideri impossibili,
attraversa in volo
le rare pianure
di angoscia e di sogno,
scocca una freccia morente
con le dita che tremano
puntando ai miei pensieri.
Quando la tua falsa freddezza
ti abbandonerà per due attimi
e sarai di nuovo
grano e uva e sole sulla pelle,
guarda la luna
nel cielo deserto sopra di te,
riconosci i mille fiumi
che mai trascorreremo insieme,
circonda tutte le terre
che sempre abbiamo abbandonato
véstiti dei nostri ricordi
frantumati, perduti,
come una colomba agonizzante.
Salva i nostri ricordi,
càricali sulle tue braccia riluttanti
portali sempre con te
che l'incanto del silenzio
possa farli splendere.
Ancora e ancora e ancora,
per il tempo sottile
delle nostre piccole vite.
 
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Roberta Bonelli
 
Luce intensa appare
all'improvviso ai miei occhi
serrati.
 
Musica soave, le sue parole
gridate in silenzio.
 
Sono le risposte alle mie
domande mai poste.
 
Le odo da orecchie incapaci di
sentire.
 
E quando il bagliore ormai si
allontana,
riscopro la presenza dell'angelo
che veglia da sempre su di me…
 

 
Il viso di un vecchio è
 
come una cartina geografica,
 
dove le rughe sono le strade
 
che solo con il ricordo può
 
ripercorrere.
 
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Geros Bono
 
Riflessione
 
Al duro giogo dell'aratro
lento andava il bue
mentre il luccicante vomero
la soffice terra rivoltava
 
A frotte seguivano i fringuelli
beccavano l'insetto che fuggiva.
Eravamo soli in quella valle
nulla tenevamo, nemmeno l'ombra.
Cantavate voi, cantavo anch'io.
 
Le nuvole passavano su nel cielo
montagne bianche come neve
seguiva il cuore mio il loro andare
per terre lontane, tra altra gente
dolci sogni della gioventù:
 
A sera, quando il sole se ne andava
e il buio nascondeva ogni cosa
laggiù, nell'inquieto mare,
splendeva una città di luci di lampare.
 
marinai, semplice gente,
senza scarpe e poco pane duro,
a poppa issavano la rezza
e in coro cantavano preghiere
antiche, canzoni d'altri mari.
 
Adesso che molti anni son volati via
nel ritrovarmi tra la mia vecchia gente
un sol pensiero turba la mia mente
non canto più da quei lontani giorni.
 
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Maria Stella Brancatisano
 
A mia madre
 
Madre…
Tu sei il bene perduto
E mai più ritrovato,
il porto sicuro e smarrito
della mia vita!
 
Vago…
Come naufrago, da quando
Non ci sei più!
Come foglia staccata dall'albero
…vado ricercando i momenti
della felicità perduta, di quando
non sapevamo d'essere felici,
perché, pensavamo, che tanto
ci mancava
per poterlo essere!
…ma c'eri tu, il tuo amore,
il mio amore per te…
e tutto era così bello, perfetto
e straordinario, ma noi
non lo sapevamo…
l'avremmo scoperto dopo!
 
Cerco di rivivere nel pensiero
Quasi come sogno irreale,
ciò che è stato e…
più non è, i momenti lieti
del cuore
l'affetto al quale
riscaldavamo il cuore
come mani tese
verso la fiamma di un camino.
 
Oggi…
Il cuore è freddo in tanta aridità
E mancanza d'amore
E… sta morendo per il gelo, nel quale
È costretto a vivere.
…e il calore più non torna!
 
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Katrin Brembilla
 
Forse un sogno…
 
 
E ti vedo
nella mia mente
e ti sento
nei miei pensieri
oggi più di ieri
 
Ma vivo ai margini
della realtà
dove la fantasia
è un poco più in là
 
Con questa storia d'amore
che il vento
non cancellerà
che il tempo
non consumerà
 
Ma ci credo
e non sarà vento
perché ho visto i sogni
scavalcare leggeri
i confini del tempo
 
Ma tu…
dimmi se ancora
mi sto sbagliando
dimmi se ancora
mi sto illudendo
o se sarà solo…
 
Un'altra valigia da chiudere
un altro amore da dimenticare
Forse un sogno da sperare
forse una delle tante storie
che ho dentro da raccontare
 
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Silvana Brigandì
 
Scorre il tempo
 
Quando, vecchio, il tempo
avrà solcato il tuo
viso,
e l'argentea luce della luna
avrà imbiancato i tuoi
capelli,
tu sarai lì, stanca, seduta
alla finestra.
E il ritmo lento scorrerà
ai tuoi occhi,
e tremerà appena il cuore
al suo ricordo.
Il mondo fuori donerà i suoi
colori,
ahimè! Per te non potran più
brillare.
Lontani suoi, persi, su nell'aria
andranno,
e porteran con sé gli antichi
affanni,
la vita, e il suo sapore.
 
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Tiziana Cincinnato
 
La mente è un labirinto
di scatole di cartone
roventi.
Immagini di buchi neri
nelle pareti scivolano.
Salvami dalle fiamme
dei passati ricordi!
Accorri con la tua dolcezza
ostinata e tenace.
Brucio senza le tue fresche mani
sul mio corpo pauroso, deluso,
spoglio di abbandoni convincenti.
Mani lisce, che sanno amare,
stringere, scrivere, scivolare,
cercatrici d'oro nell'arido deserto.
 

 
Vittima del carnefice ormai
giustiziato dal tempo
corpo senza primavera,
morto nel ricordo
respingi la musica del cuore.
Mani rugose, incallite, egoiste
solcano i pensieri turbandone
Ía pace.
Vecchio ladro tradisci la saggezza
pur di godere.
Pacato, il viso contratto,
inganni il tempo di una bimba
già donna,
in un lontano pomeriggio d'estate.
 
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Mercurio D'Aloia
 
Radici
 
Tra case che conoscono
la sofferenza dell'alba
e il riposo della sera.
Per vie che conoscono
storie di genitori
e si aprono a speranze di figli.
Tra mura sofferte, vissute, amate,
per strade battute da passi antichi e pesanti,
sotto un cielo che palpita, intriso di sentimenti
lontani,
respiro vite di altri e cammino felice di esserci.
Mi fermo, sentendomi ora parte di questo paese
e mi accorgo di potermi ascoltare
senza dover parlare.
 

 
Diventar uomo
 
Quando dimenticherò
il tuo sguardo di frasi velate,
il tuo sorriso di carezze profonde,
 
quando dimenticherò
le tue lacrime di gioia comune,
le tue labbra di foto antiche ma ancor vive,
 
quando dimenticherò
i tuoi impeti d'ira come guida sicura,
il tuo prendermi per mano come caldo rifugio,
 
quando dimenticherò
i tuoi enigmi di un continuo rinnovarsi,
il tuo cuore di un completo stimolare,
 
quando dimenticherò
la tua vita, il tuo essere,
di eterna linfa per me vitale,
 
avrò dimenticato
di essere diventato con te
un uomo!
 
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Paola Del Giudice
 
Il sogno di ieri
 
Ritmo di morte.
La sua musica suadente si insinua nei pensieri.
…e striscia la lacrima sulla tua pelle di fuoco,
mentre le labbra strappano un pezzo di vita.
 
Il sogno di ieri, come legno che brucia,
si frantuma come cristallo sul pavimento.
 
Rimbomba la mente per un proiettile sparato.
Agonizza la vita nel tormento del nulla.
Paura nelle pupille candide.
È catarsi annunciata: la farfalla torna crisalide.
 
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Luca Di Gregorio
 
Altrove
 
Voglio ritrovarmi
se ci sono ancora.
Tu hai disperso le mie ceneri nel vento
ed hai vissuto il tuo io altrove.
Con indifferenza hai eretto
un castello vuoto sulle mie rovine;
e contemplo il segreto di spazi mai conosciuti
mentre lune eterne si perdono nelle vuote stanze.
Poi il silenzio.
Antico protagonista di notti senza tempo
ti cerca, senza risposta alcuna…
Qui non c'è più nulla.
Qui non c'è più nessuno.
Echi deserti e illusioni profanate
riempiono le stanze.
Io sono altrove.
Dove tu non saprai mai,
dove tu non potrai mai.
 
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Claudia Di Martino
 
…A mio figlio
 
Quanto tempo è passato, dagli anni in cui tenevo il mondo in mano.
Avevo sogni, progetti, idee e l'età della completa immaturità.
Non avevo paura per niente, della morte della vita o della gente.
Ero spericolata in attesa di grandi emozioni,
ho ancora le cicatrici di quelle sensazioni.
 
Vivere è stata una storia fatta di persone, ragazzi, amici, amori
Storie pulite ingarbugliate
Storie finite e dimenticate
 
STORIE STORIE STORIE
 
Storie poco vissute, per cercare quella storia tanto bella da raccontare;
magari in un libro per farti sognare.
Gli anni sono passati, la paura della morte, della vita, della gente,
si fa sentire duramente, come un lupo affamato.
Questa sete di successo, mi ha portato dentro a un cesso,
ad espellere quell'alcool bevuto per dimenticare
una realtà che fa male,
alla nostra generazione che si circonda di finzione,
per non far vedere quanto è profondo il suo dolore.
 
E quindi Figlio mio, non dire che non ti potrò capire…
 
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Gabriella Di Oto
 
Mi porti con te?…
 
Mi porti con te
tra l'onda della vita
nello spasmo della carne,
alla ricerca continua di quel richiamo
che irrora la fonte del tuo essere?
 
…Così vitale nell'oasi del tramonto
l'accarezzio leggiadro che bacia le tenere gote
al sospiro di ciò che è vissuto!
 
Amore, tenero amore,
tu che richiami il mio corpo
all'apertura della sua corolla,
dove un piccolo petalo
suggella l'incontro di ciò
che incontaminato deterge il tuo volto!
 

 
Felicità
 
Felicità…
ti apparti dal mondo
e come rugiada
bagni i solchi dell'esistenza
nel sudario d'amore;
felicità…
ti ricerco giovinetta,
tra le braccia amiche,
nello sponsale abbraccio della vita;
felicità, amica sconosciuta, vissuta,
…o conosciuta nell'emigrar risposta
ai tuoi fugaci sensi?…
 
Oh felicità, cara felicità,
rivista in quel sottile grembo
dove una madre bacia il figlio,
fa sì che la tua felicità
sia il vessillo dell'infinito vivere
in quell'oasi dove tu sia il solo ristoro…
Sì, felicità…!
 
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Angela Dibuono
 
Incomunicabile
 
Quante volte, barcollando,
cerchiamo noi stessi negli altri
che crediamo d'amare.
Ma quegli altri restano
dietro lo specchio opaco
dell'incomunicabile.
Come personaggi sconosciuti
non ci vedono e noi
al di qua dello specchio
a raccontarne i frantumi.
 

 
Come un alano
 
Ho impiegato anni per decifrare uno sguardo
Strano misto di tristezza e di rabbia, il mio cane
Ora il suo guaito ancora lo sento
In certe sere, nell'urlo del vento
Come un singhiozzo, come un lamento.
Hanno la stessa espressione
Certi occhi di bambini
Cuccioli imbrigliati in catene di abusi
Frustati ingiustamente
Con la rabbia in mente.
Poi come Pietro Maso
In tanti con la mente inquinata
E i rivoli di sangue
Diventano fiumi.
Nessuno pensa all'ecologia
Del bosco fitto dei media
Se la violenza dilaga
L'innocenza scompare
Il non senso assale.
E poi qualcuno inciampa nel vuoto
E qualcuno parte la prima volta
per gioco
E da quei viaggi ritorna volando
E troppo spesso cadendo.
 
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Annamaria Emanuele
 
Anoressia
 
Ho contato le tue ossa
in quei giorni, Maria!
Le vedevo proprio tutte
ed ogni mattino uno di più.
Ti vedevo svanire
come un sogno all'alba,
come un fantasma smascherato,
ma non chiedevi aiuto.
Traspirava la tua pelle
di carta velina,
un misto di gioventù e sconfitta;
rami secchi le braccia stanche,
agitati nel vento
di una tempesta solo tua,
ma non volevi aiuto.
Ho contato le tue ossa
in quei giorni, Maria!
Poi le hai contate anche tu
ed hai scoperto con orrore,
quanto fosse inaridita la tua pianta
senza la vita addosso.
 
Come sei bella oggi, Maria!
Fatti guardare!
Hai nuovamente gli occhi blu
e nel viso tondo,
perle bianche affiorano,
quando i ragazzi ti guardano.
Hai venti anni e mostri a tutti
la ritrovata gioia di vivere.
 
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Luana Fazzini
 
Brividi di eternità…
 
Chiudi gli occhi, anima mia…
chiudi gli occhi e ascolta…
Ascolta il respiro della Terra
che sale fino al tuo cuore e insieme,
all'unisono, si fondono in un pulsante
brivido di eternità…
Chiudi gli occhi, anima mia…
chiudi gli occhi e ascolta…
Ascolta cosa dice l'impetuosa energia
del Mare,
quando sposando l'inverno,
partorisce tutta la sua maestosa
potenza… in un'inesauribile
brivido di eternità…
Chiudi gli occhi, anima mia…
chiudi gli occhi e ascolta…
Ascolta il canto incessante
dell'Aria, dell'Acqua,
del Fuoco e della Terra,
che unendosi in un
amplesso magico ed irreale
si trasformano in una
Fonte di Vita,
sorgente di un infinito
brivido di eternità…
Chiudi gli occhi, anima mia…
chiudi gli occhi e ascolta…
Ascolta il grido disperato
delle tue sorelle anime…
vaganti… perse… illuse…
ma mai tradite…
Chiudete gli occhi, anime mie…
chiudete gli occhi e ascoltate…
ascoltate… ascoltate…
in una Comunione di amore
…di brividi di eternità!…
 
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Michele Fé
 
Il risveglio di Badu
 
Da orizzontale a verticale la sua fronte
pianula passò
l'occhino pisulo la cipicchia vinse
e con la schiena volta al capezzale
la gotina ponfola stirò:
in quella smorfia sorda vinse lo sgomento
del ritrovarsi catapultata in altro tempo.
 
I suoi piedini puzzoli la condurranno
a quella vetta
in società a lei nemica devastante
nelle mura della lugubre fortezza
ennesimo giorno cupo ed inquietante.
Il suo nappino drizzolo respirerà
quell'aria satura
di perbenismo e facile progresso
la bocchina mammula l'antidoto, la cura,
parlerà di uguaglianza e libertà fin
dentro al cesso.
 
Quando nel lombino trillulo sente
la martellante campana
si alza in piedi avviandosi all'uscita
la bazzina punzula spunta fuori dalla tana
continua la battaglia della vita.
 
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Raffaella Franza
 
Il tempo
 
Il tempo
viaggiatore parallelo
ma viaggiatore con il tempo stesso
fuoco:
brucia
crea
genera e distrugge il tempo
che scivola via lontano
fermando l'istante
che nel tempo si perde.
 
Il tempo
guerriero del presente
cacciatore di un ricordo assente
vento:
vigila
sfugge
scorre e si arrende a me
agli occhi miei
che non vedranno mai
la fine del tempo
davanti ai passi suoi.
 
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Laura Folgori
 
Il fuggir delle ombre…
 
Cheto il timore…
fluisce fra lo scialacquio splendente delle ombre…
Scuro che fugge…
Traccia fulgente ove il cinico buio…
blandisce inquieto il chiaror della Luna…
Va nella gola il sussurro del vento,
e il lontano vociare della fonte…
assopisce il fuggir dell'oscuro…
 

 
E poi nulla…
 
Soffiava il vento…
Solo schizzi di caldi colori…
si gettavano nel grembo
del mare in tempesta…
E poi nulla…
Si perdeva il pensiero
all'orizzonte e
soffocava i morenti raggi
adagiati sull'eco del
tuo sospiro…
Soffiava ridente il vento tra i capelli…
Portava il giubilo suo ai piangenti occhi…
e continuava a cullarsi
in ventre ai flutti,
che risuonavano a tratti
l'urlo del tuo tacere…
E poi ancora nulla…
Solo una fioca luce
dondolava rosea fra gli aranci…
e il suo riflesso, ribelle e inebriato,
si rispecchiava aureo nel tuo cuore in burrasca…
Ma nulla…
Acqua e cielo continuavano ad inseguirsi…
E fiochi raggi, dagli abissi resi schiavi,
si stringevano sul ponte
tra le brezze del tramonto…
 

 
Renato Gambuli
 
Mistero
 
La luce m'unisce all'infinito
le tenebre al passato.
Non c'è né spazio né tempo
il silenzio ignora le misure.
Nasco dalla morte
che è passata
e muoio nel futuro
che è la Vita.
Vita e Luce si confondono
come tutte le misure del pensiero.
Anch'io sono parte dell'Universo
al tempo stesso finito ed infinito.
Il mio corpo tramonta come il sole.
Quante volte ancora?
Immortale mi confondo
nello spirito del mondo.
 

 
Frammenti sparsi
 
Dio è esploso.
Noi siamo i frammenti sparsi
neuroni ambulanti.
Immagini oleografiche
d'un tutto
impercettibile… indivisibile.
 
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Luca Ghedini
 
Lacrime di sangue
 
Anima, mia leggera e fragile anima,
venduta a pezzi,
ad ogni sguardo,
ad ogni pensiero,
ad ogni tocco.
 
Le tue carnose labbra
mi hanno dato
un'occasione
senza resistenza,
tenere e dolci.
 
Ed ora è l'inferno,
atroce verità
che mi divora
ogni pensiero,
ogni sospiro.
 
Ogni goccia di sangue
che passa e scorre dal cuore
trascina via con sé
la mia pura anima,
goccia… e ancora.
 
Sarò dannato,
nel corpo
nell'anima,
verserò lacrime
di sangue e anima.
 
Per Amore,
solo desiderio,
verserò lacrime
ancora di sangue e anima,
di sangue e anima.
 
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Elena Guidi
 
Schwester
 
Il tuo forte abbraccio
ha scavato affetto nel mio cuore,
il tuo generoso sorriso
ha aperto nuove porte
nella mia anima,
il tuo imperterrito passo
dà nuova forza alle similitudini,
la tua potente presenza
risplende di dolore vissuto.
cara amica mia,
solo ora che il destino
ci ha portate lontano,
solo ora finalmente comprendo
l'amore profondo nel tuo cuore,
solo ora rimpiango i momenti
passati insieme.
 
Mentre ancora non capivo
la sincerità del tuo affetto,
come in un sogno sconosciuto
vivevo nel paese tuo,
con l'incoscienza
della giovinezza,
con sperduti occhi
doloranti di nostalgia…
solo ora…
la lontananza
fa tremolare il mio IO
ed il distacco è già dolore
e l'affetto è già speranza
A presto… Bis bald…
 
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Maria Lasi
 
Mani
 
A voi mani, inesorabili mani
mani assassine inzuppate di sangue
guidate dall'odio di cervelli impazziti;
 
Mani pronte a far stragi
di popoli inermi di bimbi innocenti.
Ribellatevi mani agli orrori di razze;
 
Voi dolcissime mani
che vi viene d'istinto
posarvi su un bimbo
che cresce ogni giorno nel grembo materno;
 
Mani sincere che raccolgono un fiore
per donarlo a una donna
timorosa di amare;
 
Umili mani che chiedon perdono
in un gesto di fede pregando il Signore;
 
Mani leggere che accarezzano il viso
a una madre che muore;
 
Mani che vanno in aiuto
a un amico lontano,
o ad uno sconosciuto
che muore di freddo o di fame;
 
Mani, il più bel libro
che ci ha donato la vita;
 
Mani di ogni colore unite tra loro
che formano un cerchio
per creare la Pace
ed un Mondo migliore.
 
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Mimmo Laudadio
 
Tu la notte di una promessa
Io la luna a rammentargliela
Tu l'alba sul delitto di un'illusione
Io l'unico testimone
Tu il sole di uno sguardo
Io più Icaro che Dedalo ad affrontarlo
Tu il gabbiano di un capriccio
Io il mare paziente a nutrirlo
Tu la nube del dubbio se esistere
Io il maestrale a respingerla
Tu il presagio di non vivermi
Io la Cassandra a predirlo
Tu l'oblio del tuo breve piacere
Io le vene a condurlo
Tu il fantasma di un incerto presente
Io l'assenza a contornarlo
Tu l'impressionista di un amore
Io quel colore disposto alla contaminazione
Tu la prostituta del mio futuro
Io l'unico cliente
col quale non fare niente.
 
Quando sorridi
è come se io mi schiantassi contro gli artigli
dell'aquila che ho invocato per rapirti
Quando sorridi
è come se io schivassi i dieci pugnali
che la tua verità mi ha lanciato appresso per inchiodarmi
Quando sorridi
è come se io mi aggrappassi per miracolo alla fune
su cui m'azzardo equilibrista per stupirti
Quando sorridi
è come se io ammainassi in volto quella tragica cera
quando l'amore veste i panni dell'istrione
Quando sorridi è inferno
e già primavera.
 
 
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Stefania Lucchetti
 
Cambiamento
 
Movimento e creazione
a tratti sorprendi
non dai tregua
vuoi la resa
la sorpresa
no fermi
usi sensazioni
pensieri
fastidioso nel tuo genere
sei perdente o vincente
quando arrivi
l'origine
compete insieme alla materia
e solo in quel preciso momento
l'uomo consapevole
diviene cambiamento…
cambiamento vivente.
 

Corrente d'aria
 
Un battito d'ali
vola alto in cielo…
Fra nubi indicanti la rotta
io, corrente d'aria,
sostengo la vita.
Adorna in ogni stagione
non limitando circondo natura.
In viaggio
incontro percorsi gioiosi
malevoli brutture disperdo.
Girando
inutili barriere dileguano
perfino il sottile odio svanisce,
rimango soffio,
ammirando bellezza totale.
 
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Simona Mancini
 
Opera Segnalata
 
Parker su di me.
Troppo presto, troppo acerbo il mio orecchio perché parli.
Intanto come Menade baccheggio a seni scoperti
agitando tirsi di memoria nei ricoveri di un blues dolore
eco della tua voce sul mio collo come lama di ghigliottina,
ultima tortura prima della dipartita.
Si susseguono istanti di agonia.
Ma io me ne sto con i miei respiri regolari, uno, due, treee…
Vorrei addormentare la mia fame fra le tue gambe calde,
e poggiare la guancia fanciulla dov'è posto per me
sulla pelle nuda.
Not blues or cool…
Ottone dolceamaro. Sulle scale e sotto le dita.
ODIATAMATOTTONE.
 

 
Un cimitero di presagi dorme la sua fatuità nei miei gesti indolenti,
in ogni passo in più strappato all'immobilità del mio sentire.
Mi sfioro i seni in silenzio, turgide gote di Maestrale
nel freddo stupro dell'onda.
Raccolgo le suppliche del mio sesso di medusa adamantina
nelle cartilagini canute delle mie mani immolando alla mia Vanità
erotismi di cristallo.
 
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Germano Mandrillo
 
Zibaldino lirico
 
Chi cerca trova. L'hai sentito da sempre.
Cerca qui cerca là, l'ho trovato, eccolo qua.
Ah! Con il Nulla si trastulla
esordì sin dalla culla, era fatta di betulla,
s'invaghì d'una fanciulla, ma la morte tutto annulla.
Tintinnii di suoni stregati
ti accarezzano l'ipotalamo e la Ragione
come una goffa-sinergia-di-pentium-asincroni
emette scontrini fiscali
con importi in valute nuove ed incomprensibili,
stampati con inchiostro radioattivo
su carte policrome e fosforescenti.
Sono cumuli di scontrini velenosi
per dichiarazioni di redditi effimeri.
Le libertà diventano anarchie e le forze armate del pensiero
disertano e si trascinano
dai bordelli delle illusioni alle sale giochi dei sogni
finendo sempre nei bar della disperazione.
«Perché mi hai abbandonato?»
Il Nulla non esiste e nessuno riesce a capire
che diavolo possa essere ciò che non è
ma Gesù in quel momento l'ha visto
e ha chiesto perdono al Padre
per coloro che non sanno quello che fanno
ma soprattutto per coloro che credono di saperlo.
E' comunque primavera
e si parla ancora di Botticelli e di Vivaldi,
di Poliziano e di Stravinskij.
E come sempre: bevi al calice dei fiori,
lasci stare argenti e ori, prima o poi tu t'innamori
e d'amore senti i cori, non ci sono altri valori,
non ci sono altri sapori, solo lei adesso adori,
sarai lieto finché muori.
 
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Sabrina Marchetti
 
Opera 10a classificata
 
Frammenti di cielo
 
Freddo.
Non il freddo che si gioca sulla neve
ma qualcosa che ti stende sulla branda.
Le pareti che conosco palmo a palmo
ed un cielo frammentato
tra l'acciaio che s'incrocia.
A scandire i miei giorni
non più
sole e luna che s'inseguono
ma fregi sopra a un muro di cemento.
I sorrisi… da una foto appesa a un chiodo,
come compagni i miei pensieri,
in un nemico tempo che non scorre.
Le certezze
che mi rendevano invincibile
hanno lasciato il posto
al dubbio
che mi rende solo un'ombra.
Io posso solo stare qui
ed arrivare in fondo a questa pena
per ritrovare un'anima
se c'è
o per vedere se realmente l'ho bruciata.
E se davvero io
ho ferito il mondo
non ero forse anche un po' vittima
mentre affidavo all'odio
l'importanza di una vita?
Ed era la mia vita…
 
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Giammarco Marchionne
 
Una sera
 
Non il caso,
Non il destino,
Non la fortuna,
Ma il mistero che si cela
Dietro il battito di un cuore.
 

 
Puro
 
Sguardi si incontrano
l'uno dentro l'altra:
consumo dolce!
Respiri fondono
tenere melodie
prive della fine.
Metà regalano
reciprocamente
attimi infiniti.
 
Soffitto tinto di
rosa da emozioni.
 

 
Illusi
 
Siamo stati illusi.
Siamo stati stupidi.
Credere alle favole…
 
Pregiudizio o tenerezza:
fino ad affidarci
al nessuno mai compreso.
Illusione di un dolce domani,
rosso, azzurro, giallo,
colorato dagli instabili pensieri
di certe instabili età.
 
Abbiamo amato
quello che ci è piaciuto amare.
Abbiamo vissuto
rampicanti all'infinito.
Illusi siamo stati
ad affidare la speranza
alla sola speranza.
 
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Fiorella Marcuzzi
 
La luce
 
Quando un bambino nasce
due braccia si tendono
e lo cingono,
in quel momento
il suo destino si compie.
Due calde braccia
con il loro bagaglio
di emozioni.
Voglia Iddio che quelle braccia
abbiano sempre avuto qualcuno
ad ascoltare il pianto,
mitigare le pene,
capire le paure,
esaltare le gioie,
parlare dell'Amore.
Voglia Iddio che quel bambino
si rallegri ogni giorno
del sorgere del sole,
si inebri
del profumo delle viole,
si lasci cullare
dal rumore del mare.
Voglio Iddio che un giorno
le sue braccia tremino di gioia
nello stringere dolcemente
una vita nuova.
 
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Susi Martin
 
Il corvo bianco
 
Speranza o utopia? Fantasia o realtà?
Una certezza ho fatto mia: no alle prigioni di viltà.
 
In questa cella di ingiurie e velleità, vivo una storia che non è la mia.
Falsa retorica, insana realtà, non è la mia favola, fuggo via.
 
Quel che serve l'ho qui con me, polvere di stelle e una giostra alata,
troppi alibi quei se, sarò io l'improbabile fata.
 
Restare sarebbe sparire, chi sa andar via rimane,
difficile per voi capire, che stelle e nuvole sono il mio pane.
 
Brucia nel cuore un grande timore, svegliarmi un giorno e trovarmi incolore,
ma la speranza non è mai svanita, in fondo è uno specchio questa mia vita:
 
lei mi sorride se io le sorrido e mi dà lacrime se mi rassegno,
perciò a quel tedio e a quel vivere infido, punterò contro con forza il mio pugno.
 
Con coraggio incollerò mille schegge di emozioni
e dipingerò quel grigio di strabilianti invenzioni,
mi spoglierò dei massi che finora mi han vestito
e che ali e cuore han castrato e appesantito.
 
Prigioniera in questo corpo all'improvviso l'anima esplode,
non so chi né che sarò, sento solo che devo osare.
Amerò finché fa male, finché l'energia corrode,
correrò finché avrò fiato, finché avrà benzina il cuore.
 
È tempo di scendere da quella nuvola
che ha dato magia al mio animo stanco,
son io l'eccezione che non conferma la regola,
io, il fiabesco corvo bianco.
 
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Angela Mauro
 
Marzo
 
Marzo si è portato via mio padre!
Voglio vivere ancora
calpestando la sua terra,
guardare il cielo:
me lo ha insegnato lui!
Voglio vedere i suoi stivali infangati
ritornare a una passeggiata nei boschi
riavere le sue mani grandi e forti
affusolate come rami degli alberi
Voglio temere il suo sguardo
la sua rabbia impotente
per la mia inquieta adolescenza.
Correre incontro al suo sorriso
regalargli abbracci mai ricevuti
 
Lui ora è silenzio
questo cielo è silenzio.
A me rimangono i suoi discorsi
l'entusiasmo, i vuoti da riempire
rimane il suo amore per la vita
gli ultimi atroci mesi per stringerla a sé
Ricordo i suoi sguardi di marzo
ancora sorrisi
presagi di morte
la mia impotenza
il dolore atroce
non voglio dimenticare
Voglio inciampare in ogni istante
nelle gioie che mi ha donato
Voglio guardarlo
negli occhi di mio figlio.
Cosa posso offrirgli
se non quello che mio padre
ha rappresentato per me?
 
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Mara Solange Morales
 
Cantico di Pace
 
La vita d'artista è libertà!
La vita di donna è libertà!
La vita di madre è libertà!
 
Dove sono gli uomini?
Dov'è la crusca dell'intelligenza?
Dov'è l'artista che si nasconde
in me…
con i pantaloni da soldato
ed un fazzoletto bianco?
Soffoco un No,
perché sono stanca
delle Guerre.
Il mio è un cantico di pace.
Dove siamo tutti noi
senza di te, Dio?
Abbandonati a Sarajevo
alle Malvinas…
ed io prego… ancora…
perché la terra non tremi più,
in questa preghiera urlo
in silenzio.
Dove sei, Dio? In quale uomo, donna,
santa, ti nascondi?
Io dispero nel grido…
di uomini, donne, bambini, vecchi
e porto una stampella nella :mente
e Tu sei là, impavido davanti al dolore…
alla disperazione;
porto le candele negli occhi
e continuo a pregare in silenzio
È tutto ORRORE
anche il poema
così come la violenza e la povertà.
 
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Maria Mosca
 
I fiori rosa
 
Mi regalasti un bulbo
appena dissotterrato.
Lo conservai e poi,
a tempo giusto,
gli cercai dimora
e la trovai.
Attesi e a fine estate
palpitò la terra
nel piccolo giardino:
uno stelo
forte e carnoso
mostrò i suoi fiori rosa
al cielo.
Tornò ancora l'estate
e ancora mille fiori rosa
sugli steli
ansiosamente attesi.
Tu non tornasti,
ti piacque la dimora
del bulbo dei fiori rosa
che a fine estate,
nel piccolo giardino,
profumano di te.
 
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Giulio Mudu
 
Non cancella
 
Il tempo non cancella
ogni dolore,
e la vita è breve
per dimenticare,
ha solo la durata
di un bel fiore
e si disfiora
appena si fa bella;
(io porto le radici
dentro me
di questo bene grande
come il mare,
profonde nel mio cuore
come amaro Oleandro
nella rena,
e mi pulsa
nel sangue delle vene)
ma fugge sempre,
e mai si ferma
a farti riposare,
e si fa più nera
ogni nube trascorsa
nel pensiero,
si fa più cara
ogni cosa perduta,
disseccata
dal vento della sera.
 
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Antonietta Panarello
 
Ciberscopia
 
Onde virtuali
sbattono contro
i pensieri.
Molle e circuiti elettrici
si sconquassano
lungo le traiettorie
disegnate dalle sensazioni.
Corpi di acciaio
si muovono nutriti
solo di intelligenza.
Ci abbandoniamo
su un prato di filo spinato.
Il dolore non ci intacca.
 

 
Consapevolezza
 
Le stupide vanificazioni
colpiscono l'anima.
Scosse infuocate
lambiscono
le pareti.
Attimi trasformano
l'esistenza.
Ostinata corsa
verso il senso.
 
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Cristina Petrelli
 
Vivo
 
Vivo appassionatamente ogni
attimo della mia esistenza.
Vivo al massimo,
vivo al limite,
travolta da forti emozioni
che mi trascinano ai
confini: delicato fiore in
balia del vento.
Decidere: continuare a
lottare per una vita che
tutto sommato non mi
appartiene, come un inerme
soldato che conduce la
guerra ormai per inerzia
acquisita da mille
stermini; oppure abbandonarmi
esanime sul campo di
battaglia come gli eterni
eroi di storiche
rivoluzioni.
Decidere: vivere o morire!
La vita già la conosco.
 

 
Correnti chimiche
 
Se qualcosa ti trasporta e ti fa star bene,
lasciati guidare,
vola con lei sulle vette più alte.
Vibrazioni, scariche di adrenalina ti iniettano
fuoco nelle vene energizzando spasmodiche la
mente, ma attento a non precipitare,
certi voli fanno male.
Non assuefarti a queste sensazioni,
sono solo pie illusioni di beatitudine temporanea
che finiranno il tuo corpo e annienteranno la tua
mente fino a spazzarti via del tutto,
nel momento in cui ti renderai conto che
vuoi esserci.
 
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Daniele Perra
 
Opera 5a classificata
 
Sei terra ferma e lontana
 
Sei terra ferma e lontana
scossa dal vento appena, ruvida
zolla, erba selvatica
maestosa escrescenza..
sei terra d'umana sembianza
immensa giunonica e casta
rimirata a distanza da chi, come me,
intorno ti cammina,
segue la tua traccia parallela
fissa a te occhi ammirati..
terra irraggiungibile..
per volare sulla tua superficie..
quasi a sfiorarti prossima
quasi pronta a sapere di te l'inconoscibile
piccola terra d'inestimabili attrattive..
piccola umana terra..
e prati e montagne e fiumi candidi
tu offri a mani a bocche
a languidi pensieri
per subito ritrarti
lasciando desideri amari e non sopiti..
solo sguardi di te concedi
solo pindariche fantasie..
irraggiungibile e umana terra..
donna.
 
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Paola Veronica Piattino
 
Sono il tuo maestro
 
Sono il tuo maestro ho il mantello della tua mente, ho il controllo dei tuoi piedi.
Sono il tuo maestro ho il cappello delle tue idee, ho il fazzoletto dei tuoi rimpianti.
Sono il tuo maestro ho il lenzuolo dei tuoi sogni, ho l'ombrello delle tue lacrime.
Sono il tuo maestro ho la penna delle tue parole, ho la spada del tuo orgoglio.
Sono il tuo maestro ho il tempo della tua nascita, ho il violino del tuo cuore.
Sono il tuo maestro ho l'armadio dei tuoi ricordi, ho il negativo della tua bellezza.
Sono il tuo maestro ho il fumo delle tue illusioni, ho la brace della tua passione.
Sono il tuo maestro ho il foglio del tuo credo, ho il lasciapassare della tua voglia.
Sono il tuo maestro ho il bicchiere delle tue labbra, ho il cestino delle tue vanità.
Sono il tuo maestro ho la forchetta della tua lingua, ho il sale della tua energia.
Sono il tuo maestro ho la falce del tuo pianto, ho il pettine delle tue bugie.
Sono il tuo maestro ho il salvadanaio dei tuoi segreti, ho il maglione della tua serenità.
Sono il tuo maestro ho il termometro del tuo entusiasmo, ho il quadrifoglio delle tue mete.
Sono il tuo maestro ho il pugno della tua ribellione, ho il mare delle tue emozioni.
Sono il tuo maestro ho la lampadina della tua ragione, ho la sciarpa della tua vergogna.
Sono il tuo maestro ho il portone delle tue fughe, ho la casa dei tuoi svaghi.
Sono il tuo maestro ho l'orologio delle tue grida, ho le stelle dei tuoi occhi.
Sono il tuo maestro
e comunque tu mi voglia chiamare,
vita o morte,
Sono il tuo maestro.
 
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Francesco Porcino
 
È poesia? L'amore
 
L'amore: una donna, una famiglia
bene assortita
con i suoi vari componenti
preoccupati gli uni per gli altri
riunirsi per pranzo e cena tutti
e parlare, parlare,
dire ciò che ognuno ha nel proprio
cuore
svuotarsi se c'è del malumore.
Alleggerire la propria coscienza
e rimanere ognuno nel proprio limpido
amore per gli altri.
L'amore è poesia.
 

 
Il mare
 
L'imperituro flusso e riflusso del mare
con le sue onde, che battono
perennemente il tempo
scandite, da una puntualità perfetta
che solo la natura ci può dare.
Il mare.
Con le sue onde, batte perennemente
e scandisce il tempo
della vita.
 
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Luigi Rezzoagli
 
Opera 7a classificata
 
Urlo
 
Nei plumbei massi marini
Intravidi la tempesta.
Calpestavo un mondo oscuro,
Viscido, ma senza colpe.
Pensavo ad un vortice che potesse ingoiare tutto.
 
Vedevo ed ero attento.
 
La terra prese il posto del mio cuore
E fu l'amore.
E le acque s'innalzarono sempre di più,
Così come il rancore
Che ormai incalzava alle porte della mia anima.
 
Mi vidi ossa, mi vidi pietre.
 
Avrei voluto sfidare la natura,
Ma ero solo un nulla.
Ed allora gridare!
Non mi rimase altro che gridare…
E lo feci, allora come adesso, dentro me.
 
Lacrima mia,
Tu che bagni i miei occhi ormai spenti ed assopiti,
Sfiorami il corpo, bagna le mie ferite,
Rendimi urlo…
 
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Maria Chiara Rinaldi
 
Ubriacarsi di canzoni
 
E adesso mentre mi ubriaco di canzoni, penso che non c'è mai stato nessuno che me n'abbia dedicata neppure una, che una rosa non l'ho mai ricevuta ed il suo profumo si è perso in chissà quale sogno.
Carezze? Non ne ricordo! Forse qualcuna ma così fuggevole che quasi non me ne sono accorta, dispersa tra le lacrime e la polvere come quel pensiero che volò via!
Tu forse mi chiederai: «Ti sei già arresa?» No! Non l'ho fatto! Ma a volte, sai amico mio, i sogni mi sfuggono dalle dita! Continuo ad immaginare una vita tutta mia e poi… e poi quella che vorrei la lascio vivere agli altri… Cammino tra la gente, sento il mio silenzio che si perde e si confonde tra le voci e tra gli sguardi di questa città che ormai non ascolta quasi più niente e soffoca ogni sentimento ma… ma, ancora non so arrendermi e mi ritrovo di nuovo qui ad ubriacarmi di canzoni chiedendomi: «Chi mai capirà questa vita mia, chi la dipingerà?».
 
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Amelia Risi
 
Favola
 
Ti sei mai chiesto, dove portano quelle strade, grandi piccole,
che ti regalano sorrisi e lacrime, strade infinite maestre della vita,
che grammo dopo grammo portano via i giorni tuoi.
Cosa ti è rimasto per le mani, niente può consolarti ormai.
Non startene lì solo, non darti per vinto mai, il cammino è ancora lungo,
di speranza c'è né tanta, il coraggio non ha limiti.
Apri la porta alla realtà, scoprirai poi che non è così cruda,
come raccontano i giornali.
Negli occhi della gente leggerai la gran voglia di lottare,
per combattere la morte.
Coraggio allora unisciti a loro,
c'è ancora una canzone da inventare, tanto amore da scoprire, ideali da non
perdere.
Strade infinite, grandi piccole, intrecciate fra loro,
come lo siamo noi in un solo abbraccio.
Rimarremo uniti con la speranza che i nostri figli rendano questa favola,
più vera della nostra.
 
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Cristina Roattino
 
Vieni
 
Vieni dove la notte si ferma, dove di giorno è un inferno;
vieni quaggiù dove regna il dolore ed insegna a questo
mondo malato, l'amore;
scavalca quel muro di silenzio, tu che puoi risveglia
i valori, donaci la gioia di non restare più soli;
tu che non ti sei mai arreso;
tu, che dalla tua vita conosci la sconfitta;
tu, che ti sei più volte rialzato;
tu, che forse un giorno hai peccato;
tu, che ti sei rialzato in sordina;
tu, che rappresenti il sogno di allora;
vieni, stringi forte le mani, deboli di stanchezza e tormento;
vieni a regalarci un sogno ormai lontano, che ogni
giorno che passa, temiamo non avere più;
infondici la gioia di un sorriso di più oppure
la speranza, per continuare a vivere, respirare, a lottare
a dispetto di tutti, nonostante tutto, ti aspettiamo Gesù.
 
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Gianfranco Rossodivita
 
Vita rubata
 
La morte arrivò da pareti scoscese, ti sfigurò il volto,
flagellò le tue giovani carni, lasciando il tuo sguardo,
sorpreso.
La sua mano corrotta, prima di rosso e poi di bianco
ti vestì, lasciandoti macchia scura sul grigio asfalto,
che la pioggia pulirà.
Grigio e opprimente, come questo cielo cupo e
irrespirabile di Maggio, ultimo grado del tuo breve
vissuto, che nel tempo si dissolverà.
Tu, vittima dell'onorata, sdisonorata famiglia, piaga
che segna con sfregio la tua umile terra.
Vergogna della brava e onesta gente, che a morsi
strappa via questa amara terra.
 
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Francesca Scarrica De Santi
 
Opera 2a classificata
 
Vitamortevita
 
Ad una terra bagnata dalle acque vive
che rigano gli occhi di tutte le terre
e che fluiscono con andamento di mare
e spinte di tempesta nei cammini sotterranei
darò il mio corpo, nel giorno di silenzio
in cui la morte, con il suo passo ignaro,
verrà, vuota come una pelle di serpente,
muta come una nave andata,
grigia come l'odore del mercurio,
nel giorno fra gli sterpi
in cui il sole sarà nero e freddo
sopra le città ed i pianeti,
proprio come i miei occhi ed il mio sangue,
e le stelle non avranno più parole mortali
né le tue carezze vibrazioni che mi curino
dalle febbri dei giorni e delle cose.
Voglio che il mondo si riprenda le mie mani
con la pazienza della terra e degli alberi
e che abbracci il mio seno come un bambino,
che come cibo dolce si tenga stretto il mio cuore
affondato sotto il miele dei fiori,
che sotterri la sua forza di vita nelle mie viscere
e plasmi le mie cosce alla foggia di due lunghe palme.
Voglio vagare nei fiumi come un pesce senza meta
e accostarmi alle radici dei boschi
col mio respiro di vita, come fa un dio del bene,
entrare nell'anima stracciata di una rosa morta
ed in quella dei vulcani dove la terra rinasce
e si trasforma in sapori e dolori,
in odori di madre e latte eterno.
Sarò vento sulle cime dell'Asia,
pioggia nei porti d'America,
sabbia che fruscia nelle rocce dell'Africa,
sarò la terra sotto i piedi del futuro
in una terra bagnata di acque vive.
 
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David Sardiello
 
Tu per noi
 
Tu per noi
sei stato una luce
che ha portato
speranza e
felicità,
sei stato
un raggio di sole
che ci ha riscaldato
il cuore
sei stato una stella
che tutti
dovremmo seguire.
 
Ora ci lasci
con un dolore
nel cuore,
come una città
distrutta,
come una fiamma
che ormai
si è spenta,
e per me
non rimani altro
che un'ispirazione
che mi tormenterà
a vita.
 
Ora sei diventato aria,
che entrerà
nei nostri polmoni
e ci darà
la forza di continuare
a vivere.
Addio Renato (19/09/68-22/03/98)
 
Dedicata al mio amico
 
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Sandra Spezzano
 
Non dimenticare
 
Tu, che sei stato il mio rifugio. / Tu, che hai sempre contato tutto.
Tu, che hai lottato per non farmi piangere mai.
Ci sono giorni in cui / ti ritrovo più stanco del solito.
Ci sono attimi in cui / la nebbia mi chiude gli occhi.
Quando capisco che gli anni passano.
Quando piano piano ti nascondi su quella seggiola.
Non dimenticare, per me sei ancora il mio principe azzurro,
forte e coraggioso di un tempo.
Non dimenticare quelle giornate di sole.
Le tue parole arrivavano al vento, / e poi, su su, nel cielo!!!
Nelle mie paure c'era nascosta / ancora quella voglia di ridere e lottare.
Ma poi, giù giù, sul fondo del mare!!!
Non dimenticare quando tu mi venivi a salvare.
Ci sono giorni in cui
penso al momento che verrà,
quello brutto, l'attimo, dove poi, tutto finirà.
Non dimenticare, per me sei l'ancora e la saggezza; la sicurezza,
che sta al centro dei miei problemi.
Ci sono attimi in cui
la nebbia mi chiude gli occhi.
Non dimenticare, io da bambina ti chiamavo.
Non dimenticare, io da grande continuerò a farlo.
Ci sono pensieri… / Ci sono parole…
Ci sono sentimenti veri…
L'ho imparato restandoti accanto.
Ci sono momenti… / Ci sono anni…
Ci sono i nostri segreti… / Io e te che siamo amici veri!!!
Ho cercato tante parole, ma forse non ho detto tutto.
Ho cercato tante parole, ma forse volevo solo dire:
«Papà mio tieni duro, il tempo passa,
ma per me tu sei ancora tutto».
Non nasconderti su quella seggiola.
Resta per me quell'ancora, quella saggezza, quella sicurezza.
Tu, che sei il mio rifugio.
Non dimenticare, le giornate di sole, le mie parole.
Non dimenticare, le mie paure, le mie risate.
Non dimenticare, io da bambina ti chiamavo.
Non dimenticare, io da grande continuerò a farlo.
Non dimenticare il mio nome.
Io resterò qui, aggrappata al tuo cuore!!!
 
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Maurizio Tiberi
 
Libertà,
figlia del vento.
Abiti nella mente
della gente.
Vivi nel cuore
di ogni colore.
Niente ti può fermare,
neanche la morte
ti riesce a spaventare.
Libertà,
cammini ogni giorno
per le strade di questa umanità.
Sarchiando la terra,
deponendovi un chicco,
che domani crescerà.
Indifeso.
ma che niente e nessuno
riuscirà a piegare.
Diventerai una splendida pianta,
§e i tuoi semi incominceranno
a volare.
Nel vento, ritornerai a cantare.
 

 
Cuore di falco,
per volare alto
e vedere l'alba
danzar di luce.
Cuore di falco,
spirito libero
essenza rara.
Donami una piuma
per ogni tua muta,
così che possa
esser più forte,
di ogni ferita
che riceverò
da questa vita.
 
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Anna Lilia Valente
 
Eremita tu sei l'uomo
 
Lunghi silenzi
azzurri pascoli di tempo
scorrono lenti
fra dita impalpabili
dell'eremita che sovrano
nel tempo senza tempo
arbitra anni
soppesa istanti.
Sovrasta
nell'arco del firmamento
fra campi di lune solitarie
azzurri pascoli di cielo
immensi, sperduti
in muti cori di astri nascenti
e barbagli tremuli
di stelle cadenti.
Fra spire di ellissi
eremita il tuo regno
soppesi il tempo
e scorre lento
fra dita invisibili
intessi trama arcana
la storia dell'uomo
labirinto di nomi senza volto.
Vivi muori rivivi rimuori
nelle orbite lente
dell'impulso del cuore
ad ogni sensazione
ad ogni emozione.
Ma sempre rinasci
e mai t'addormenti;
vivi!
 
Eremita tu sei l'uomo.
 
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Liliana Valentini
 
Bambini
 
Verrà per voi anche il dolore,
piccole tenere e calde forme
ancora tondeggianti.
Per strada molta vostra innocenza
si perderà. Verrà vita nuova.
Verranno le gioie, diverse.
Se nella tempesta, una
delle parole che vi piovono
addosso, vi farà risorgere,
non avremo sbagliato in tutto.
 
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Adriana Valletta
 
Volo
 
La mia anima
tra le tue «ciglia» assorte,
 
il tuo spirito
tra il mio sguardo intenso
 
ed un battito d'ali di vita
a rimirar la vita
 
Tu, «il tuo eterno»
ed io con te
 
ad afferrare
l'immagine più bella:
 
quella riflessa
negli occhi di chi ama!
 

 
Ragazzo
 
Il sole è caduto nel fango della via,
…là… tra i tuoi sogni infranti
dove riccioli, buchi, speranze e delusioni
si sono fusi per innalzarsi al cielo!
 
Ed io con te…
… col tuo cuore ragazzo
 
a soffrire perché il sole ritorni in alto
a rischiarare la notte della vita,
a sciogliere il muro di fango e vergogna
che noi adulti abbiamo eretto sul tuo cuore.
 
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Andrea Violi
 
Opera Segnalata
 
L'ultimo uomo
 
Con occhi di pece,
su sentieri sterrati,
lancia in resta e
cuore allo sbando,
si getterà
sui leoni azzurri
della sera tropicale.
Li ucciderà,
li sbranerà,
rivoli di sangue
sul suo cappotto
senza maniche.
Si guarderà attorno
circospetto e sarcastico
con le pianticelle
ai piedi
di velluto e spine.
Si tufferà
con inattesa foga
tra le foglie secche
di una galleria
di ferro e acciaio.
Sopravviverà.
 
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Antonella Zucca
 
Ero un'ombra
 
Ero un'ombra
che ti seguiva
anche quando non c'eri
scivolava piano
nell'oceano della tua mente
in cerca di una luce.
 
Sì, ero la tua ombra
in cerca di una luce
persa nel buio più profondo
ma ero sempre la tua ombra.
 
Guardavo la mia immagine
riflessa nello specchio
ma ritrovavo il tuo viso
il tuo sorriso
ed ero sempre la tua ombra.
 
La tua voce rimbombava
nella mia testa
quando stavo in un angolo
della mia solitudine infinita
ed ero lì accanto a te
ed ero sempre la tua ombra.
 
Ora sto qui
in un angolo della mia stanza
vicino alla mia ombra
che mi segue
senza lasciarmi mai.
 
Il tuo viso
il tuo sorriso
la tua voce che rimbomba
ora e solo
la tua ombra.
 
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