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Antologia concorso letterario
Club dei poeti 1999
 
 
 
INDICE
 
 
 
Gilberto Antonioli, Davide Bacchilega, Gianluca Baldrati, Claudio Barbieri, Sergio Barbieri, Gabriele Battisti, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Ernesta Angela Bevar, Pamela Boiocchi, Oreste Bonvicini, Franca Bossi, Rosangela Brusco, Claudia Caligiore, Andrea Candeago, Andrea Caputo, Sabrina Cardin, Andrea Ceriani, Maria Francesca Cherubini, Elena Codogno, Gianni Colombo, Giuliano Corsi, Salvatore Fernando Costa, Marzia Cottarelli, Sheila D'Anna, Fabio De Luca, Domenico Di Cesare, Rosario Davide Digiacomo, Graziamaria Di Giorgio, Claudio Di Matteo, Stefano Di Monda, Alessandro Dri , Roberto Feccia, Gianalberto Filippini, Marco Forni, Federico Franchin, William Fratti, Stefano Freddi, Fiore Frigeni, Ilaria Giaconi, Roberto Gnan, Dino Kulenovic, Antonietta Lallo, Francesco Maria Langella, Gianmario Lazzaroni, Nina Loy, Mariano Luccero, Natalie Malinin, Paolo Malinverno, Paolo Marcoionni, Georgeta Marculescu, Carla Martinenghi, Alfredo Meloni, Nadia Milesi, Adele Milo, Mara Solange Morales, Eugenio Mosconi, Giusy Nastasi, Giovanni Palillo, Giuseppe Paternò, Marco Pellacani, Maria Pelliccia, Maria Novella Perina, Amalia Perra D'Ambrosio, Alexia G. Pickar, Cristina Pitto, Sonia Quintavalla, Daniela Raimondi, Annunziata Romeo, Riccardo Sabatini, Christian Salandin, Monique Sartor, Adriano Scandalitta, Maria Graziella Scerbo, Eros Schiff, Salvatore Scollo, Jolanda Serra, Luca Solagna, Rosa Spera, Giuseppe Spiotta, Roberto Spoldi, Franco Terracciano, Selene Maria Toscano, Giuseppina Varone, Oscar Venturini, Ivano Voinich, Antonio Zocchi
 
 

 
 Gilberto Antonioli
 
Suona la speranza del sole
 
Striscia fra basse ombre
il rotolio incessante
dei miei incerti pensieri
mentre suona
la speranza del sole
attesa come vela maestra
spinta da mani di vento.
Non solo sentimenti
canta il poeta.
Dipinge canzoni
sul rigo della nostalgia
e scrive pagine
di scomode opinioni
che qualcuno cestina
con le proprie idee
in sognati contenitori
avvolti in stracci di nubi.
 
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Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
 
Sempre Tu
 
Lontano. (Tu.
Perduto. Forse.)
Spina di dubbi inesorabili.
Spicchi di musica
ricamano
un mosaico divino
&endash; filo di ragno
che mi ricongiunge
a te &endash;.
Ritorno. (Io.
Ritrovata. Forse.)
L'ardore e il sentimento
che bruciano,
incenso inesauribile
ai sensi,
al cervello e al cuore.
E tu,
ancora tu,
sacerdote
di un rito inconfessabile,
che sa aspettare,
regalare, rubare,
restituire, sottrarre,
incantare.
Sempre tu.
In questo gioco
magico e crudele,
infinito,
condanna e vittoria
di un sentire
velato
anche a se stesso.
 
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Maria Francesca Cherubini
 
Giorno d'Agosto
 
Il giorno nascente
cavalca
il mondo.
Leoni nel cielo
deglutiscono
ore indifese.
Fiato di porpora
sui tetti,
alle finestre
spicchi d'arancio.
Rovente furia
con rabbia corre
per vie
sbiancate
che atterrite
senza suoni
si ritraggono.
Falci d'anguria,
sanguigne lune,
mostrano
neri lucenti soldati
in fila serrati.
 
Non camminerò
stancamente,
fuoco sulle spalle
sudore ai fianchi,
il tuo cuore di mangusta
lontano.
 
In silenzio
chinerò la faccia
di pietra,
come pietra sono
le parole
che esalo.
 
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Stefano Di Monda
 
La natura non sbaglia mai
 
A lui che non può parlarti
eppure parla al tuo cuore.
Adulto, bagna il suo letto
e non sa tenere un bicchiere,
solo, nella sua essenza
che essere immenso che è.
 
La natura non sbaglia mai.
Hai risposto per voce più interna.
Certo non bastano gli occhi
e gli altri sensi comuni
imboccare una vita per tutta la vita
 
Con pazienza e non ti aspetti di più.
Le risposte son segni profondi
e quante stagioni che vanno
 
Lui stringe la tua mano a sé e in quest'alba,
disegnata da sempre, abbozza un sorriso
quel corpo che appare deforme.
 
Ecco, che esseri immensi che siete.
La natura non sbaglia mai.
 
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Rosario Davide Digiacomo
 
Opera 6a classificata Sezione Poesia
 
Viaggio solitario
 
Navigo in questo mare piatto
e chiudo gli occhi per un attimo,
lasciandomi trascinare dalla scia
immaginaria
che il vento crea
nel tintinnio frenetico dello strallo,
cazzando le vele per incoraggiarlo…
navigare è necessario…
così in questo viaggio solitario
incornicio il ricordo d'un amore
nato tra le reti dei pescatori…
e il profumo di tabacco dalle pipe fumanti,
tra una chiacchiera e l'altra,
le risate di quei vecchi ormai stanchi
che puntualmente all'imbrunire,
regalano un nuovo giorno al loro ardire,
tra le onde del mare
e l'acqua salata,
in quell'immenso scenario di luce dorata…
 
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Roberto Feccia
 
Riemerge il mio cuore
 
Riemerge il mio cuore
dal suo rifugio di tenebre
e lascia parole penetrare,
acqua che affonda la terra,
solo una parola breve
rimane sempre immutata,
percettibile sfumatura,
rimane come una pietra
confitta nel mio corpo,
vita.
 

 
I chiodi a cui mi aggrappo
 
La vita ormai è la mia croce,
le lacrime sono il sangue,
la corona di spine il passato,
le ferite sono il mio presente,
il legno costringe i miei polmoni
a riempirsi d'aria fino ad esplodere
come il mio cuore si colma
e si spezza di più ad ogni minuto.
 
Non ci sono più parole da dire
non resta molto da ammirare,
solo la pioggia che presto cadrà
ed i chiodi a cui mi aggrappo
sono misere speranze dolorose,
arrugginite nelle mie mani,
straziate nel mio corpo.
 
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William Fratti
 
Canti Teatrali
 
La tempesta infuria scatenando tutta
la sua rabbia
le nuvole grigie coprono il cielo
rendendo tutto oscuro e tenebroso
e saette coloratissime attraversano
l'orizzonte
ricadendo a terra spinte dall'urlo
del tuono
La pioggia fredda continua a cadere
scrosciando contro i vetri
piegando i rami deboli degli alberi
e un nuovo boato rompe la sonorità
del momento
scandendo i tempi del terribile temporale
che con tutta la sua impetuosità
si scaglia sul mondo indifeso
Canti teatrali si odono giungere da lontano
e voci di soprano scivolano tra le gocce
ma la violenza ne copre la melodia
con l'invadenza di un acuto di cristallo
lasciando trasparire solo sguardi penetranti
che precipitano con l'irruenza della tormenta
su tessuti fragili e candidi
stracciandoli con foga e passione
Un dolce turbine arrivando da lontano
avvolge i corpi avvinghiati
abbracciando l'orizzonte ormai stremato
per dipingere la serenità sulla volta
ed accendere la stella più luminosa
nel buio della notte
per l'eternità
 
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Roberto Gnan
 
L'illusione
 
Vagheggiamo nell'eco
di un sogno di primavera
giocando alla vita
come uomini senza fili.
 
L'illusione &endash;
osservo il giocare dei bambini
una palla e la vita
una bicicletta che va
portando con sé il tempo.
 
Strano mondo
di delicati fiori &endash;
resto schifato
dai banditi della mia
felicità.
 

 
Fotogrammi
 
Sfrecciare nel vento
 
un bicchiere
ed io
 
soli
sulla porta del mondo
 
gocce d'illusione
nel gioco della vita
 
forse
ma cosa?
 
Il dolore &endash;
l'amore che scorre:
fotogrammi
in un film in bianco e nero.
 
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Francesco Maria Langella
 
Venezia
 
Sognante cartolina
d'irreale.
Romantiche notti
filigranate.
Aere inquinato
da ossido di zecca.
Preziose scie
di battelli
su gotiche acque
odorose,
colorate,
sapide.
Una diga di snobismo
frange flutti comuni.
Alla dignità
d'un uomo onesto
non basta un tramezzino.
Esìli la gente
con ostracismi di classe:
Venezia tu sei un'ingiustizia.
 
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Maria Graziella Scerbo
 
Sogno.
Sparso di fiori il vestito
volteggia languido al muoversi del vento
mi volto al tuo richiamo e ti sorrido
i capelli sparsi sulla faccia
e gli occhi felici ti guardano
le dita delle mani leggere
accarezzano le cosce aperte e morbide
tu che fissi estasiato e perplesso
della ingenua ancora bellezza
e tra i fiori mi porgi il tuo stelo.
 
La luce crepuscolare come un sussurro.
 
La luce crepuscolare come un sussurro
ondeggia sulla delicata schiena
penetra fasciata da una velata nebbia
nel grembo con sgomento si accovaccia!
 
Intorno l'attorno.
Forse è stato uno zampillo fugace
o forse un tanto atteso bacio
a farmi sentire libera ariosa
o probabilmente è stato il vento
a fare di me un polline danzante!
 
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Selene Maria Toscano
 
Schiavi di un Mondo
 
Schiavi, schiavi delle nostre
paure, delle nostre debolezze,
schiavi dei nostri bisogni,
del silenzio, schiavi dell'amore
e della gente, schiavi che
bruciano al sole come pupazzi
di paglia, privi d'anima
e coscienza.
Schiavi delle nostre emozioni,
sordi ai colori del mondo
e alle voci degli spiriti che
ci girano attorno.
Schiavi della monotonia,
creature del sole e della luna,
bagnati da calici di
passiva speranza.
Muti come la morte, soli
ci aggiriamo per cadere
nell'oblio di una vita
non vissuta.
 
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Antonio Zocchi
 
Il destino (visione) 14-12-98
 
Quale sia la chiave
che apra quel luogo,
nessuno sa dirlo
neppure per gioco.
Ed anche se pare
d'avere l'arrivo,
è solo un miraggio
quell'amara parvenza.
E senza scampo,
e senza certezze
il fiume procede,
fluendo al mare.
Il destino è così:
una porta chiusa
che d'un tratto spalanca,
succhiandoti fuori,
in maniera veloce
da smarrire il pensiero,
senza capire
che cosa sia vero.
 
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