Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio Letterario
La Montagna Valle Spluga 2007

 

Indice

Prefazione del Prof. Guido Scaramellini - Albo d'oro dell'edizione 2007 - Alcune fotografie - Ringraziamenti - Pieralda Albonico Comalini - Silvia Ambrosetti - Giuseppina Barzaghi - Marco Bellini - Laura Bova - Giovan Battista Buzzetti - Maria Calistri - Antonella Cantaluppi - Antonio Capriotti - Simone Casiero - Fabio Clerici - Pamela Cocchiara - Rosa Maria Corti - Fabio De Mas - Riccardo Del Sole - Luca Di Bartolomeo - Franco Frittella - Irene Gentile - Milena Ghelfi - Maria Grazia Girola - Gabriella Kuferzin - Domenico Livoti - Anna Maria Marsegaglia - Patrizia Migliorini - Maria Maddalena Monti - Comasia Nitti - Monica Paggi - Rita Pellegrini - Maria Teresa Piccardo - Giulio Redaelli - Giuliana Rigamonti - Marina Riva - Piera Rossi Celant - Licia Roveri Galli - Laura Scaramellini - Laura Scaramellini - Carla Tedde - Davide Veronese
 

 
Antologia del Premio Letterario La Montagna Valle Spluga 2007 - 14x20,5 - p.p. 50 - Euro 10,00 - ISBN 978-88-6037-5094
Risultati dell'edizione 2007
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Quest'anno il concorso internazionale di poesia «La montagna: valle Spluga», dopo aver proposto come sede di premiazione Campodolcino e Madesimo, ha optato per Chiavenna e per un complesso storico, com'è l'ex convento dei Cappuccini, proprietà comunale e in gestione alla Comunità montana della Valchiavenna.
Poiché storia, letteratura e arte sono intimamente collegate, non sarà fuori luogo dir due parole sulla storia di questo edificio, sorto tra il 1640 e il '48 sulla sponda sinistra del fiume Mera, dove cinque secoli prima era stato fondato un altro monastero, quello degli Umiliati, che ebbe vita fino al '500, quando fu soppresso l'ordine.
A metà del '600 si era acquietato in Valchiavenna, come in Valtellina, il contrasto religioso tra i cattolici locali e i protestanti, com'erano per la maggior parte le popolazioni della repubblica dei Grigioni, che dal 1512 comandava nelle due valli. Il capitolato di Milano del 1639, concordato tra la Spagna, che teneva il ducato milanese, e la Francia, alleata con i Grigioni e i Veneziani, aveva vietato il culto riformato da noi e pure la residenza di grigioni protestanti, ma le estreme terre di Lombardia erano ugualmente ritenute "a rischio" dalla Chiesa cattolica, per cui si inviarono i frati cappuccini, noti per la loro predicazione. Rimarranno nel loro convento di San Giuseppe fino al 1810, quando saranno allontanati dalle leggi napoleoniche di soppressione. Acquistato da aziende private, il complesso è passato negli ultimi decenni agli enti locali, che ne hanno promosso il restauro e che lo utilizzano per manifestazioni culturali.
Ebbene, in questo ambiente carico di storia si è svolta la premiazione dell'ottava edizione del concorso di poesia, che ha visto una partecipazione ancor più numerosa, rispetto agli anni precedenti, e una qualità di livello notevolmente più alta. È consolante constatare che, anche in tempi in cui il tecnicismo sembra prevalere su ogni manifestazione umana, la poesia rimane viva, come esigenza insopprimibile dell'animo umano, teso al bello e al vero.
Di questo e della riuscita dell'iniziativa dobbiamo essere grati alla Pro Campodolcino, guidata dalla dott. Patrizia Longo, agli enti locali e ai privati, che insieme sono una sicura garanzia per la continuazione e la crescita del concorso.
Prof. Guido Scaramellini
Presidente della Giuria del Premio
 
Albo d'Oro

Premio La Montagna Valle Spluga 2007

 
Comunichiamo i risultati della ottava edizione del Premio La montagna Valle Spluga, indetto e organizzato dalla Pro Loco Campodolcino con il patrocinio della Comunità Montana Valchiavenna, della Regione Lombardia, della Provincia di Sondrio, di Ferrarini S.p.a.Gruppo Agroindustriale, di Valtonline, di Distilleria Scaramellini Antonio Grappe, di Spluga Petroli, di Hyundai-Mitsubishi, di Casa Vinicola Nera, dell'UNPLI azionale e con la collaborazione tecnica e letteraria La giuria composta da: Prof. Guido Scaramellini (Presidente), Dott. Marco Sartori, Avv. Bruno Gozzelino, Prof.ssa Maria Teresa Piccoli, Dott.ssa Daniela Castelli, Prof. Giuseppe Guanella, Dott.ssa Irene Pivetti, Dott.ssa Veronica Pivetti, dopo aver esaminato i testi pervenuti ha così decretato: Sezione Poesia a Tema «La montagna: tra le antiche case»:
 
  • Opera 1^ classificata: «Vallesegna» di Domenico Livoti, Prata Camportaccio (So)
  • Opera 2^ classificata: «Dov'è l'ora mia più cara» di Giulio Redaelli, Albiate (Mi)
  • Opera 3^ classificata: «Sole, vento e silenzio» di Rosa Maria Corti, Lenno (Co)
  • Opera 4^ classificata: «Ciavèna regina dei transiti» di Maria Grazia Girola, Milano
  • Opera 5^ classificata: «Vallespluga, dea Ispiratrice» di Maria Teresa Piccardo, Roma
  • Opera 6^ classificata: «Arpeggi di Luce» di Laura Scaramellini, Chiavenna (So)
  • Opera 7^ classificata: «Pietre di Gallivaggio» di Licia Roveri Galli, Chiavenna (So)
  • Opera 8^ classificata: «Canzone di un emigrante» di Carla Tedde, Quattro (Re)
  • Opera 9^ classificata: «Le case sognano» di Pieralda Albonico Comalini, Gravedona (Co)
  • Opera 10^ classificata: «Nonna Veronica» di Monica Paggi, San Cassiano (So)
  • Premio Speciale all'opera: «Un mondo antico, i miei ricordi» di Anna Maria Marsegaglia, Edolo (Bs)

Sezione Narrativa a Tema «La montagna: tra le antiche case»:
 
  • Opera 1^ classificata: «Il viaggio in Valle» di Elena Fattarelli, Colico (Lc)
  • Opera 2^ classificata: «Domenichino» di Maria Maddalena Monti, Rovellasca (Co)
  • Opera 3^ classificata: «Atmosfera in Valle Spluga» di Laura Sberna, Brescia
  • Opera 4^ classificata: «Perdona i labirinti» di Pieralda Albonico Comalini, Gravedona (Co)
  • Opera 5^ classificata: «Antiche pietre raccontano» di Rosa Maria Corti, Lenno (Co)
  • Opera 6^ classificata: «La guida» di Bruno Longanesi, San Giuliano Mil.se (Mi)
  • Opera 7^ classificata: «Una dimora tra le montagne» di Domenico Livoti, Prata Camportaccio (So)
  • Opera 8^ classificata: «Aprile 1945» di Paola D'Agaro, Pordenone
  • Opera 9^ classificata: «Al chiaro di Pipa» di Maurizio Provolo, S. Giovanni Lupatoto (Vr)
  • Opera 10^ classificata: «La cima della guida» di Antonio Sisana, Valdisotto (So).



Ringraziamenti
 
La Pro Loco Campodolcino desidera ringraziare tutti i promotori e sostenitori della ottava edizione del Premio La montagna Valle Spluga, ed in particolare gli

Enti patrocinatori:
  • Comunità Montana Valchiavenna,
  • Regione Lombardia
  • Provincia di Sondrio.
Gli sponsor:
 
  • Ferrarini S.p.a.Gruppo Agroindustriale
  • Valtonline
  • Distilleria Scaramellini Antonio Grappe
  • Spluga Petroli
  • Hyundai-Mitsubishi
  • Casa Vinicola Nera
  • UNPLI Nazionale.
La Giuria:
 
  • Prof. Guido Scaramellini (Presidente)
  • Dott. Marco Sartori
  • Avv. Bruno Gozzelino
  • Prof.ssa Maria Teresa Piccoli,
  • Dott.ssa Daniela Castelli
  • Prof. Giuseppe Guanella
  • Dott.ssa Irene Pivetti
  • Dott.ssa Veronica Pivetti.
 
Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Lucia Angella, presentatrice della serata di Premiazione, per la sua grande professionalità e disponibilità e un ultimo, ma non per questo meno sentito, grande ringraziamento agli amici del Coro Nivalis sempre a fianco della Pro Loco Campodolcino negli appuntamenti più importanti.
SILVIA AMBROSETTI
 
 
La montagna: tra le antiche case
 

L'alto monte...

s'erìge l' alcòva degli umani segreti...
sentieri stregati...
Un pezzo di còre
lasciato sulla vecchia mensola.
Il girotondo delle anime fatte di cocci.
E il tempo che s'accomoda e poi passa.
 

GIOVAN BATTISTA BUZZETTI

Antichi silenzi
 
Bondeno di Sopra.
Resti di antichi muri di pietra.
Testimoni invisibili del tempo.
Insospettabili spettatori
di un urlo cieco
che invade inesorabile la nostra vita.
In quale direzione stiamo andando?
Rudere del passato,
insegnaci ad amare la terra
che partorì la sapienza dei nostri Avi;
riconducici al tepore del focolare,
alle familiari memorie
che oggi sembrano svanire
dietro le ipocrisie del nostro tempo.
Destino ineluttabile?
Amara dimenticanza?
Ruvida pietra,
scarto gettato lontano,
ritorna:
disperdi le nostre frenesie,
riavvicinaci al ciclo naturale delle cose.
Aneliamo a te,
per attingere
alla secolare saggezza.



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RICCARDO DEL SOLE

Le montagne di Chiavenna
 

Invisibili pensieri nel chiaro labirinto della mente

Come le tue valli non hanno forse fine
Né si assomigliano né mai li conoscerai
Come tutto ciò che il tuo cielo può guardare
Più d'una montagna più d'una valle più di antiche mura
Da una via di Mese entrai in casa
II sole di mezzogiorno dietro i vetri e nei miei occhi
Nessun rumore solo vecchie credenze e profumo di vino
Non distolsi lo sguardo volevo vivere per quell'istante
Non l'ho mai dimenticato
Come la collegiata di San Lorenzo
O la piazza di Talamona
Ero io che guardavo e percorrevo
E ancora riuscivi a stupirmi
Forse era questo il tuo desiderio
Eri un dipinto che mai più avrei rivisto
Vidi il verde e il blu diventare uno solo
E paeselli come disegni chiari
Che la neve mette a dormire
E la notte della foresta fa sognare
Tu Valchiavenna non conosci stagione
Nei tuoi occhi cristallini
Le geometrie del volo di un uccello
E il mistero dello splendore
Dei fiori selvatici
E profumi di boschi bagnati nella tua iride luminosa
Le tue pupille sono sorgenti
Che zampillano di luce
Che rifiettono pace
Che danzano insieme alla natura
Avvolti in un silenzio discepolare
Sentieri mai soli
Sapore di romanticismo e di lealtà
È facile per te assomigliare all'anima


LUCA DI BARTOLOMEO

Storia
 

La giostra del sole

invita il giorno
e lo scorge al riparo
dietro la luna.
La montagna offre
ombra alle case,
per proteggerle dalla luce
accecante del sole.
È un nero giorno di pioggia.
E la montagna
è scomparsa
al lavoro del vento.

Esistenza

Solitarie, pesanti case,
come fossero fogliame,
che ricopre d'ombra
opaca le cose.
Sui monti l'immenso
ogni cosa contagia
e il suo grido di nuovo
come rombo si propaga.
E ritrova quelle case,
così pesanti e solitarie
che hanno bisogno
di versi per danzare.


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FRANCO FRITTELLA

La montagna "Tra le antiche case"
 

Ciao amica mia, ciao regina,

provo a darti del tu, perché ormai ti sento vicina.
Ti percorro incantato, accompagnato dal mio solito bastone,
è primavera e tu sei nel pieno della vegetazione.
Camminando fra sentieri e vecchie stradine, mi offri un panorama mozzafiato,
passo dopo passo, più vado avanti e più sono affascinato,
colorata da quel verde unico, che soltanto tu sai dare,
fra boschi di querce, carpini, maestose faggete e il pino d'aleppo, non so più dove guardare.
I vasti pascoli punteggiati dai greggi, quei laghetti,
quelle meravigliose cascate d'acqua, hai un solo viso ma mille aspetti,
quei casolari disseminati qua e là: le tue frazioni,
quelle vecchie costruzioni di pietra con le loro recinzioni.
Chissà quanta storia e quanti segreti in quelle quattro mura,
una volta case, poi forse rifugi, ora ruderi con la sola struttura,
l'immancabile chiesetta con il suo campanile pericolante,
chiusa e sbarrata, ma comunque meta dì molta gente.
Ora son le uniche tracce di una vita vissuta e tu unica testimone,
unica testimone anche di quella fauna in via d'estinzione,
come la coturnice, il gatto selvatico, il lupo e l'aquila reale,
sei rimasta la sola a difendere tutto ciò, tu con il tuo habitat naturale.
Cara amica mia, guardandoti ora, rimpiango di non averti conosciuto prima,
tu sei come una poesia, una poesia con tutta la sua rima.


ANNA MARIA MARSEGAGLIA

Premio Speciale della Giuria

Un mondo antico, i miei ricordi
 

L'alba quieta scioglieva la notte

con barbagli di latte e di perla,
e noi salimmo il selciato sentiero
nel mezzo del bosco silente,
fino ai piedi di un erto crinale
macchiettato di olmi e castagni,
fino a Dalò, dolce borgo remoto
di rade case dai muri incrinati.
Sbuffi di vento, stormir di fronde...
ed il crocchiar degli annosi poggioli,
di legno scheggiato dal sole,
rivolti a S. Bernardo e ad Olmo...
...canti di merli, voli d' assioli.
Recava l'aria l'aspro profumo
delle artemisie e delle verbene
abbracciate alle balze di pietra,
allacciate alle siepi degli orti.
Sul clivo fiorito un sorbo solingo
carezzava, con foglie leggere,
un fienile dal tetto d'ardesia,
picchiettato di muschio e d'aghi secchi di pino.
Oltre la fonte, la vecchia casa,
con gli usci bassi serrati
e le finestre, dalle spesse inferriate,
velate di polvere o di tende tarlate.
Nella cucina, mamma, la buia cucina lasciata,
c'erano ancora una madia dischiusa,
il paiolo brunito, il lume dal vetro sbeccato,
e riportavano il profumo del pane,
le placide sere, la calda polenta.
Amati ricordi di un tempo svanito,
come svaniva, in fondo alla valle,
la fioca eco di un'Ave Maria.



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MARINA RIVA


Dimore sacrificate

Colpe non aveste
per meritarvi un esilio
senza sole, senza aria e lontane dalla carezza della neve
Quali necessità, ambizione e progresso
vi condannarono
cieche ai rosati tramonti di giornate luccicanti
e sorde ai fischi del vento?
Guardiane della vallata
e di un bianco nastro teso all'estremità di un mondo
quale forestiero preannunciava
la polvere animata dal passare del suo cavallo?
Nessuna notte stellata
Nessuna tonalità d'azzurro
Nemmeno il profumo del freddo
Ora l'inverno vi sigilla con un cielo di ghiaccio
e un impenetrabile silenzio
Solo gli inganni del tempo e della natura
asciugheranno antiche pietre di dimore dimenticate
custodi di lontane ore lente e oramai lasciate


DAVIDE VERONESE
 
I monti
ovvero canzonetta al'Autunno
 

Sul'alte cime s'ergono

con culmini diversi
i nugoli de' larici
di seta e calicò;
gl'anfratti più tartarici
in bei rivoli tersi
stille algide detergono
che l'alpe lagrimò.
In bilico sugl'orridi
son cogoli che rotti,
caparbi si puntigliano
in giuso mai a crollar,
ma i crolli talor figliano
sìmil' villici crotti
ch'i prati non più torridi
ristanno a punteggiar.
Gl'armenti che non pascono
più l'erbe dala malga
li mena il pastor provvido,
che quivi pria menò,
a valle e 'i Verno improvvido
non trovalo che salga
ove di nieve nascono
fior' albi sui ponsò.
Col calice ch'incorpora
in tepida dimora
licor sforzato, a bevere
m'invitano e membrar
la Morte che ricevere
dobbiam gocciola mora
d'alcolica pia porpora
e 'I pigro focolar;
ma fiami il viver semplice
tra baite e selve so
e farmaco e bon semplice
pel tal pensiere c'ho.
 


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Ins. 29-01-2008