Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Città di Monza 2007

Sommario
 
Prefazione di Alfonso Di Lio - Prefazione di Maria Organtini - Ringraziamenti - L'opera della copertina - Il Cenacolo PAMB - Albo d'Oro dell'edizione - Mattia Abballe - Angela Aiolo - Patrizia Albanese - Pieralda Albonico Comalini - Giancarmine Alfano - Francesco Amato - Valentina Amenta - Marco Amorosa - Caterina Angela - Emanuela Antonini - Marco Aragno - Daniele Armando - Gaya Bacigalupo - Marzia Badaloni - Maria Clara Bagnobianchi Poggioni - Roberta Bagnoli - Viviana Balata - Sergio Baldeschi - Sergio Balestra - Gerardo Ballesio - Emma Barberis - Filomena Barletta - Giuseppina Barzaghi - Riccardo Baudino - Loredana Becherini - Antonio Benforte - Simone Bergamaschi - Ernesto Bertino - Daniela Bianchi - Stefania Biscardi - Valentina Bonaiti - Emanuel Bondioli - Rita Bonifazi - Luciano Bonvento - Marco Bornati - Fabio Bossi - Giuliana Bosusco - Cosimo Bozzotta - Daniela Braconi - Clelia Brambilla - Francesca Brancolini - Irene Brini - Argeta Brozi - Ezio Brugali - Sonia Brunetti - Annalisa Buffa - Paolo Gianluigi Cabella - Valeria Cabrera - Luciano Cacciavillani - Franco Callegaro - Anna Calossi - Andrea Calvo - Emilio Cannaviello - Cesare Cantù - Antonio Capriotti - Nicola Capuzzimati - Filippo Carmeni - Elisa Carotti - Maria Caruso - Maurizio Casaril - Letizia Casella - Giovanni Caso - Dante Castellani - Laura Casti - Maria Gisella Catuogno - Antonino Causi - Giovanni Chesi - Antonella Rita Ciampa - Alessandra Cicconetti - Chiara Cingano - Alessia Cipitì - Silvia Cipollina - Giorgio Colletti - Stefano Colli - Simona Conte - Stefania Convalle - Chiara Converso - Barbara Cormio - Lina Cornia - Massimiliano Corrieri - Flaminia Corti - Rosario Corti - Rosa Maria Corti - Stefano Costantini - Angelo Credendino - Carmine D'Angelo - Mario Damiani - Luciana de Bernart - Cesare De Gregorio - Giovanni De Luca - Agnese De Pascalis - Valeria De Perini - Mattia De Poli - Doriana De Pretis Cagnodo - Mario De Rosa - Paola De Silvestris - Alessandro De Vecchi - Maurizio Di Benedetto - Francesco Di Ruggiero - Nicola Di Stasio - Mauro Domenella - Luca Falchi - Giuseppe Falzone - Ilaria Finamora - Gaetana Fiorella - Franco Fiorini - Aurora Fiorotto Arsetta - Rina Fiumana - Rita Fossatelli - Dario Fracchia - Palma Franceschini - Chiara Franzil - Anna Marta Frigerio - Claudio Fulin - Marta Fumi - Iride Enza Funari - Benito Galilea - Giuliana Galimberti - Maria Rosa Gelli - Irene Gentile - Valentina Gestri - Rita Giordano - Giuseppe Gittini - EloZ - Franco Gollini - Angelo Greco - Marco Greco - Andrea Gregnanin - Piera Grimoldi - Antonio Iammarino - Liliana Ianni - Biagia La Foresta - Michele Lanzaro - Lauretana Leonardi - Veronica Leoni - Domenico Livoti - Mariano Luccero - Ivonne Maestroni - Giorgio Maggio Cavallaro - Claudio Malatini - Antonella Mancuso - Chris Mao - Elsa Marangoni - Lucia Marchesini - Mariarosa Mariani - Chiara Marinoni - Anna Maria Marsegaglia - Roberto Marsiglia - Maria Martignetti - Mattia Martinengo - Savina Martinucci - Ugo Mazzanti - Vincenzo Mazzeo - Federico Meccoli - Maria Gabriella Meloni - Camilla Messina - Roberto Mestrone - Lara Michieletto - Walter Minossi - Costantino Mirai - Monica Molella - Mauro Montacchiesi - Daniela Montanari - Maria Cristina Montanari - Maria Maddalena Monti - Massimo Moretti - Roberto Mosi - Fernanda Mulin De Assis - Milly Nale - Claudia Nanni - Angelita Napoleone - Teresa Napolitano - Giacomo Nucci - Valentina Gaia Pacheco - Maria Piera Pacione - Tamara Padoan - Francesco Pagani - Stefania Paglia - Maria Palumbo - Cleonice Panaro - Elisa Pasquarelli - Diego Pavan - Fulvio Pellegatta - Manola Perri - Giuliana Petrolini Arcella - Mariacristina Pianta - Barbara Piazza - Daniela Pieropan - Luca Pietrosanti - William Pioltelli - Manuela Pisano - Anna Stella Poli - Andrea Ponticiello - Sabrina Porfido - Luca Previato - Franca Prosperi - Paola Quilici - Elisa Ramazzina - Ermano Raso - Anna Maria Ravasio - Alessandro Regazzoni - Elena Repetto - Salvatore Rizzi - Letizia Rizzo - Marica Rizzo - Monica Rossi - Lapo Soriso - Giancarlo Roverelli - Giancarlo Roverelli - Francesca Russo - Lorena Sala - Giovanni Sale - Luca Salvi - Raffaele Sanson - Adriano Scandalitta - Anna Maria Scarlatti - Francesca Schionato - Laura Sciammarella - Ilaria Senati - Simona Sgherri - Salvatore Siddi - Chiara Silvi - Cristina Simoncini - Sebastiano Spinelli - Francesca Subba - Alda Taiuti - Angelika Takano - Carla Tedde - Daniele Testori - Angela Maria Tiberi - Antonio Tinello - Carla Tombacco - Stefano Tonelli - Chiara Tonelli - Ludovico Trianni - Franca Trippodo - Luigi Trisolino - Petra Trivilino - Giovanni Valastro - Sergio Valsecchi - Margherita Venezia - Pierfranco Ventura - Tiberius Verjel - Massimiliano Vestri - Massimo Viganò - Paolo Villa - Roberto Vimercati - Edmondo Vittoria - Bruna Vuotto - Antonio Zanardo - Michela Zanarella - Antonio Zannino - Anna Zanon - Mattia Zaramella - Eliana Zerilli - Assunta Daniela Zini

Antologia del Premio letterario Città di Monza 2007 - aprile 2008 - 14x20,5 - pp. 272 - Euro 18,00- ISBN 978-88-6037-5575

Risultati del Premio
 
 
Come avere l'antologia
Prefazione di Alfonso Di Lio

La parola «Poesia», dal greco poiesis, richiama la più ampia idea di creazione, creatività, riferita non ad un'attività umana ma demiurgica.
Questa etimologia le conferisce, quindi, una capacità intrinseca di trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera tanto evocativa e potente.
Ha una doppia espressione: l'una verbale, l'altra emotiva che coinvolge sia colui che l'ha generata sia colui che la legge o l'ascolta. Essa non si esaurisce nella comunicazione verbale ma lascia libero colui che ascolta il messaggio poetico di viaggiare con i propri sentimenti ed emozioni nel suo mare immenso.
Grazie al Concorso Internazionale di Poesia, organizzato da nove ann dal Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza, ci è permesso di entrare, ormai non più sbirciando, e di navigare in quest'immenso mare in cui l'uomo moderno può ancora ritrovare e rincontrare la propria dimensione spirituale.
Il grande successo del Concorso, che di anno in anno è andato crescendo, legato sia al sempre maggiore numero delle opere presentate sia alla qualità delle stesse, rappresenta un'ulteriore prova di quanto la poesia possa essere parte del nostro quotidiano.
Questo Assessorato è lieto di sostenere un'iniziativa che favorisce la trasmissione del messaggio poetico nella nostra Città. Un ringraziamento va a tutti coloro che collaborano al Concorso e con il loro impegno e la loro passione fanno sì che si riproponga ogni anno.

Alfonso Di Lio
Assessore alla Cultura del Comune di Monza
Prefazione di Maria Organtini

Il Premio Internazionale di Poesia «Città di Monza 2007» ci ha portato una ventata di cultura nel campo della poesia che credo sarebbe piaciuta molto ad Umberto Montefameglio fondatore e presidente della Montedit che molti hanno avuto il piacere di conoscere e che fu tra i promotori, m'incoraggiò a credere nella creatività umana e a portare avanti questa manifestazione giunta alla nona edizione.
Notevole il numero di partecipanti da diverse Regioni d'Italia e anche dall'Estero.
Ma sono stati i testi poetici a darci la misura della crescita culturale dei partecipanti. Credo che sfogliando questa Antologia, il senso dello stupore potrà facilmente cogliere il lettore e non parlo solo per coloro che hanno meritato di vincere e di essere tra i primi dieci, bensì anche dei testi finalisti che ci hanno riservato non poche piacevoli sorprese per cui il lavoro della Giuria è stato particolarmente difficoltoso.
Goethe individuava otto vie della poesia e mi piace ricordarle perché in esse è racchiusa la chiave di lettura di queste poesie: il cielo, il creato, i colori, il silenzio, l'evocazione, le ore, l'eterno e la parola.
Ogni poeta ha in sé la peculiarità di significare una o più di queste vie a seconda del proprio stato d'animo, della propria vicenda umana, del vissuto che non si ripete ma è in continua evoluzione e questo gli permette di esprimere concetti condivisibili con gli altri esseri con cui viene in contatto nella lettura dei suoi versi.
La poesia è un dono.
Il Club degli Autori, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Monza che insieme al Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza promuovono il Premio Internazio-nale di Poesia sono onorati di questa occasione d'incontro per la "coralità" delle voci che giungono da ogni parte e che nel momento in cui l'Antologia prende corpo diventano una realtà che unisce, alimentando uno scambio culturale di notevole spessore umano.
Mi piace concludere questo mio intervento con alcuni versi del poeta Boris Pasternak tratti da «Definizione della poesia».
«È un fischio che si estende acuto d'improvviso,/è lo scricchiolio di ghiacci soffocati,/è la notte che fa intirizzire la foglia,/il duello di due usignoli..., l'immagine del canto dei due usignoli sia ben augurante per tutti coloro che vorranno percorrere le vie dei nostri poeti».

Maria Organtini
Presidente del Cenacolo Poeti e Artisti di Monza e Brianza
Ringraziamenti

Nel ricordare la nona edizione del Premio Internazionale di Poesia Città di Monza 2007 e la bellissima serata di premiazione svoltasi sabato 1° dicembre 2007, presso il Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza, si ringraziano:
 
Il Comitato Promotore:

  • Dr. Marco Mariani, Sindaco del Comune di Monza
  • Prof. Alfonso Di Lio, Assessore alla Cultura
  • Maria Organtini, Presidente del Cenacolo P.A.M.B.
  • Adriana Montefameglio, Presidente de «Il Club degli Autori», Melegnano
  • Antonella Montefameglio, titolare della Casa Editrice «Montedit», Melegnano
  • Dr. Luigi Losa, direttore de «il Cittadino» giornale di Monza e Brianza
  • Arch. Francesco De Giacomi, Presidente della «Pro Monza»
  • Prof. Pier Franco Bertazzini critico letterario
  • Dr. Giordano Mazurana, della BCC di Carugate
  • Banca di Credito Cooperativo di Carugate Agenzia di Monza

La Giuria:

  • Presidente Onorario: dr. Vincenzo Consolo, romanziere - saggista
  • Presidente: Beppe Colombo, già direttore della Biblioteca Civica di Monza
  • Maria Organtini, presidente del Cenacolo P.A.M.B.
  • Maria Grazia Crespi, respons. Sez. Musicale
  • Arch. Elisabetta Bosisio, pittrice
  • Mario Biscaldi, pittore-poeta
  • Prof. Sergio Gandini, poeta
  • Dr. Antonello Sanvito, giornalista caposervizio de «Il Cittadino»
  • Rita Corigliano Nobili, segretaria
 
I nostri sostenitori:

  • Studio Rag. Gianluigi Scotti di Monza
  • Comunità Mondiale Bahá'í
  • Famiglia Robiati di Monza
  • Floricoltura Brambilla Cesare e figlio di Vimercate
  • CO.ME.T. di Edoardo e Fabio Fossati di Monza
  • Fototecnica Casati di Monza
e inoltre:

  • M° Mauro Mosca clarinettista
  • Sig.ra Carla Dell'Acqua dicitrice
  • Poeta Giuseppe Gittini dicitore
  • Lorenzo Gaidano Collaboratore
  • Simona Di Dio Collaboratrice
  • Milena Scaccabarozzi Fotografa
L'opera della copertina

La foto di copertina è una riproduzione del quadro «Porta Regina Teodolinda (Tennis Club)», Acquarello, 38 x 28, opera di CARLA ZANCHI di Monza, socia del Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza.
Nata a Porto Ceresio (Varese) milanese di adozione, Carla Zanchi vive e produce da trent'anni a Monza; dove ha frequentato corsi di acquarello presso il prof. Trivulzio, ha seguito corsi di affresco e incisione con il pittore Andrea Sala e corsi di pittura ad olio presso lo studio dei pittori Cassanmagnago e Puma.
Dal 1986 ha partecipato a tutte le collettive del C.A.F. (Circolo Arti Figurative), 1987 prima biennale «Monza Primavera»; 1989 Porto Ceresio per la Famiglia Ceresina (BG); 1999 Montechiaro d'Asti premiata per soggetto. Ha partecipato a Mostre con il Pablo Neruda di Cinisello Balsamo. Fa parte del C.E.A.R. (Centro Aldo Raimondi per lo studio e la valorizzazione dell'acquarello); ha partecipato alla Mostra Autunnale dell'Acquarello ed alla Mostra degli Acquarellisti Lombardi tenuta al Centro Civico di Milano (1995) con il Patrocinio del Comune.
Nel 2004 alla Mostra dell'Autodromo di Monza ha vinto il 1° Premio per lo sport. Eccellente disegnatrice sotto un profilo accademico, l'artista possiede con eguale perizia la tecnica dell'acquarello. Partendo da questi presupposti la pittrice affronta la realtà con un oggettivo rispetto del vero, il che non le impedisce d'insinuare nelle sue opere un senso poetico che è frutto di distillazione dei valori espressivi piuttosto che d'istinto. Pittura molto accurata, nella quale l'acquarello non viene affatto sfruttato per le vaporose evanescenze che potrebbe suggerire ma, al contrario, è ricondotta a una precisa e corretta definizione degli oggetti. Abita in via Gian Battista Mauri, 6 - 20052 Monza (MI) Telefono: 039.32.53.55
Il Cenacolo P.A.M.B.

Il Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza è un'Associazione Culturale senza scopo di lucro, nata nel 1981 nell'intento di promuovere e divulgare il lavoro dei poeti e artisti su tutto il territorio e di offrire, a quanti amano il buono e il bello, un'occasione d'incontro in un ambito di reciproco scambio culturale. Gli incontri mensili avvengono in Sala Comunale S. Maddalena - via S. Maddalena, 7 - Monza, da ottobre a giugno preferibilmente il primo venerdì del mese e sono ad ingresso libero. Durante l'Anno Sociale possono esservi incontri fuori programma: mostre, dibattiti, ecc. sempre preventivamente segnalati attraverso il «Notiziario» del Cenacolo dove si possono trovare anche notizie delle manifestazioni, spazi di poesia e riproduzioni artistiche di opere dei soci; attraverso il giornale «Il Cittadino» di Monza, il «Giorno», il «Giornale di Monza», l'«Esagono», il «Club degli autori» e altra stampa locale. Tutti possono aderire: ai poeti è richiesto n° 10 testi poetici oppure un libro pubblicato; ai pittori la presentazione di un'opera, un depliant, oppure delle fotografie. La quota è di Euro 35,00 annue. Ogni due anni, in assemblea pubblica, si rinnovano le cariche. Hanno diritto al voto coloro che sono in regola con il tesseramento.

Sede provvisoria: via Tolomeo, 10 - Monza
Telefono segreteria del Cenacolo: 039/20.20.175
www.cenacolopambmonza.it
Albo d'oro dell'edizione 2007


La IX Edizione del Premio Internazionale di Poesia Città di Monza 2007 si è presentata con un lusinghiero successo sia per l'elevato numero di partecipanti che per il buon livello qualitativo. Anche quest'anno l'elevata partecipazione: 468 poeti per un totale di 604 testi, ha reso complesso lo spoglio, ma ha dato più valore a tutti quelli che pur non essendo stati tra i primi dieci di entrambe le sezioni, saranno presenti nell'Antologia del Premio. Le tematiche preminenti sono state quelle attinenti alla quotidianita e ad un'evidente attenzione per l'Arte.
Non sono mancati i motivi legati alla propria terra d'origine ma prepotente è stato il richiamo alle ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a danno dei bambini, degli anziani dei diseredati. Una più approfondita analisi dei disagi: immigrazione, solitudine. La memoria dei poeti, la rivisitazione delle opere pittoriche celebri, sono tutti motivi che danno di questa edizione una misura altamente qualificata.
Il lavoro della Giuria è stato particolarmente impegnativo in quanto il livello dei testi pervenuti è stato veramente interessante sia per i vari temi trattati che per l'esecuzione dei medesimi giunti anche dalla Svizzera, dalla Germania dal Lussemburgo e dal Brasile (Rio de Janeiro) oltre che da diverse regioni d'Italia. Al termine dei lavori la Giuria ha votato la sottoscritta classifica:

 
Sezione Poesia Adulti

  • Opera 1^ classificata: «Guernica: ombra e sole» di Anna Calossi, Siena.

    Motivazione della Giuria: «I versi intensi e fulminanti sono la trascrizione in parole delle drammatiche figure del capolavoro picassiano e ne conservano i sentimenti di smarrito terrore e orgogliosa ribellione».



  • Opera 2^ classificata: «A Friedrich Holderlin» di Maria Gabriella Meloni, Morena (RM).

    Motivazione della Giuria: «La suggestione romantica dell'eroina protagonista dell'Iperione di Holderlin invita ad inseguire sogni di bellezza assoluta attraverso l'incanto della poesia».



  • Opera 3^ classificata: «È antica la mia terra» di Luciano Bonvento, Buso (RO).

    Motivazione della Giuria: «Ricordi della terra nativa rivissuti miticamente con immagini dense di colori e profumi».



  • Opera 4^ classificata: «Stasera il tramonto accende fuochi» di Franco Fiorini, Veroli (FR).
  • Opera 5^ classificata: «Mai sazio di schiodare il tempo» di Benito Galilea, Roma.
  • 6^ classificata: Fernanda Mulin de Assis, Rio De Janeiro con «Ritorno».
  • 7° classificato Sergio Balestra, Cognola (TN) con «Basta talvolta lo stupore».
  • 8° classificato: Giovanni Caso, Siano (SA) con «Il salto del destino».
  • 9^ classificata: Maria Cristina Pianta, Milano con «Alice».
  • 10^ classificata: Barbara Piazza, Bergamo con «Al Zahiriya».



  • Premio speciale in memoria di Augusto Robiati a Piera Grimoldi di Monza (MI) con la poesia «Tenerezza d'amore».

    Motivazione della Giuria: «I sentimenti positivi esplicitati nei versi rimandano ad immagini universali di grande affettuosità».



Sezione Giovani

  • Opera 1^ classificata: «Risata d'estate» di Chiara Franzil, Buja (UD).

    Motivazione della Giuria: «L'attimo fuggente di un momento di felicità è colto con una evidenza di immagini ardite che ne perpetuano l'incanto».



  • Opera 2^ classificata: «Tappa» di Marta Fumi, Oggiono (LC).
  • Opera 3^ classificata: «La danza della vita» di Alessia Cipitì, Vercelli.
  • 4^ classificata: Lara Michieletto, Mestre (VE) con «Memorie di un'anziana viaggiatrice».
  • 5° classificato: Giovanni De Luca, Busto Arsizio (VA) con «Dietro la collina».
  • 6^ classificata: Valentina Gaia Pacheco, Terni con «I bambini che non avranno mai vissuto».
  • 7^ classificata: Valeria Cabrera, Campagnano (RM) con «Classico deserto urbano».
  • 8° classificato: Giancarmine Alfano, Burago (MI) con «Emigrante».
  • 9° classificato: Mattia Abballe, Latina con «Formula occidente».
  • 10° classificato: Cesare De Gregorio, Lizzano (TA) con «Il lume l'ho lasciato».


PATRIZIA ALBANESE


11 Settembre
 
E l'uomo sollevò il suo carico di morte
indicando il male di ogni cosa,
occhi ciechi di antico orgoglio
urlavano l'illusione di una nuova vita,
anime piegate alla verità
si lanciavano nel gioco di odio,
ancora una volta.
E l'uomo gettò il suo urlo di battaglia
su giganti sospesi e trafitti
traboccanti di vita,
la morte trascinava paziente il fardello assegnato
mentre nuvole nere agitavano lingue di fumo
come draghi impazziti dagli occhi di fuoco.
Consumate le ceneri,
l'innocenza ferita,
mentre il mondo soffocava il gemito
regalando parole alla Storia.



Mine
 
Continua la sua opera di morte,
sgorga ancora il sangue innocente
dove l'orgoglio non si spegne
dove il vento leggero di una chiara giornata
trasporta quel grido
in un'eco che non vuole finire.
Non sempre il mondo sa
che esiste quel bambino
a cui hanno tagliato le ali
e si chiede perché
i colori che a volte sfavillano
accendono il male
... e si chiede perché
non è più facile
costruire un aquilone
che possa volare... nell'infinito.


CATERINA ANGELA


Fiori Violati
 
Nei giardini dell'umana iniquità,
fiori esotici - profumati di catene -
spargono - su letti insudiciati -
tenere fragranze di bambine.
Gocce di lacrime e rugiada
- su volti d'innocenze violate -
sognano età gioiose
di candide magie e principi di pezza,
con cui danzare
senza mani alte alla resa.
Tra inferni di violenza e paradisi monouso,
piccoli angeli torcono le ali
ai colpi di fruste ed erpici di carne.
Aborrono la pietà
- ascoltando i loro muti pianti -
gli automi ciechi ed ebbri
del sesso senza l'anima.
Non concedono sorrisi e chimere
gli orchi grondanti di monete.
Per voi, soavi corolle dai visi di loto,
innalzerò nel cielo
- tremulo d'orrore -
il mio doloroso canto.
I vostri petali delicati
cullerò con la grazia
e il tocco di una bianca farfalla.



TORNA ALL'INDICE
MARZIA BADALONI


E fu sera...

Il sole pareva la luna
aveva raggi d'argento
in quel tramonto biancastro
come fiamme pallide
di sangue annacquato.
Olivi secchi
aprivano le braccia
contorte
implorando d'essere
abbattuti.
Contenendo in sé tensioni
che aspiravano ad essere
riavvolte
da teneri germogli
Smembrava l'orizzonte
l'odore intenso
fulminando le narici.


 
 
 
VIVIANA BALATA


Fuoco
(omaggio ad Eraclito)

Il mio amore seppur mutevole
nel suo incessante divenire
non cambierà la sua sostanza.





TORNA ALL'INDICE
ANTONIO BENFORTE


Notte fragile
 
E la notte ci sorprese di lato,
quando eravamo stanchi di segreti e distanze,
ma ancora avidi consumatori
di passioni intermittenti.
Respiravamo esterrefatti l'infinito,
perdendoci in un bicchiere d'incanto.
Risalimmo esausti una collina
accompagnati da ricordi sfocati e domande bizzarre:
se ti ponevo quesiti a singhiozzo
tu, mia Sfinge,
non avevi più enigmi da regalarmi.
Così scrivevo la poesia di una notte fragile,
venata di lacrime, foriera di dubbi,
appesi ai fili inaspettati di una gelosia sconosciuta,
al fumo denso di una nuova sigaretta.
Io, fragile gigante con le mani d'argilla
ubriaco di pensieri ed armato di silenzi
accarezzavo il tuo viso e le mie perplessità
mostravo il fianco, tormentavo la mia mente,
testimoniando gli inutili timori
di una foto presa in prestito
dall'album in bianco e nero della tua memoria.
E mentre le palpebre della mezzanotte si allontanavano
riprendevo l'equilibrio, mi ritrovavo a navigare
nell'intimo sconcerto dei miei puoi evitare
nell'extrema ratio dei tuoi non è niente:
e pensavo che cancellarti è un obbligo,
ora che non siamo più soli con noi stessi,
ora che scendiamo coraggiosi i pendii di questo colle
e attendiamo, semplici e fiduciosi,
le risposte di un'alba immensa.


DANIELA BIANCHI


Silenzio
(scritta alla morte
di Papa Giovanni Paolo II)
 
...Un silenzio assordante
che riempie la piazza.
Stupore, Dolore
di uno, di tanti
del Mondo
or senza confini.
Giovani, vecchi
Potenti in ginocchio
Speranza di pace
tra fedi diverse,
tra nazioni vicine
ma sempre distanti.
Lacrime, canti,
Sgomento,
per una morte
che è Vita
ma... pur sempre un addio.
Preghiera,
infine,
per il Magno
che è stato
per il Santo
che sarà.



TORNA ALL'INDICE
MARCO BORNATI


Sul ponte
 
La notte
che brulica
di grilli parlanti,
sussurra al fiauto
del mio cuore
parole danzanti:
e le lucciole
lampeggiano
come le stelle
nel campo
del cielo.



Verso l'alba
 
Vorrei possedere
la notte
per conoscerne
tutti i segreti,
mangiarne
l'aspro fiore
e sentirmi sazio.
Per questo io vago
nel buio sperduto
contemplando le stelle:
cerco il giorno
che non arriverà mai.
Se potessi ad ogni respiro,
cogliere tutto l'amore
che c'è oltre le tenebre,
non sarei un vagabondo
delle notti d'estate,
sarei più felice.


FABIO BOSSI


La mia fata
 
Mi piace il tuo modo di fare,
sei come una fata che vede nel futuro,
ogni tuo tocco è una magia,
magia per il tuo senso di capire le cose della vita,
magia nel donare amore,
magia nel saperti far amare,
magia..., semplice, immensa, solo magia.



Amore
 
Il tramonto bacia la tua pelle,
il mare si specchia nel tuo sguardo,
il tuo sguardo brilla come stelle dorate,
il tuo viso è come il sole,
il tuo cuore è un mondo d'amore
che accendi il tuo sorriso,
per questo nel mio cuore tu sei unica e speciale.



La natura
 
La natura porta tante emozioni,
tanti profumi che inebriano,
le piante, i fiori, le farfalle di mille colori,
gli uccellini che cantano felici della loro libertà,
i torrenti scorrono bianchi e spumeggianti,
i boschi meravigliosi di pini ed abeti
svettano con le loro cime nell'immenso azzurro del cielo.
Le musiche che si odono tra i monti,
generate da un fruscio di rami,
sono come un canto allegorico,
che l'eco porta lontano.



TORNA ALL'INDICE
ANDREA CALVO


Wanderer
 
E mentre l'azzurro Viandante
Si allontana curvo,
Di straziante vecchiaia, in volo
Mani nodose additano
Una casa:
Per mendicanti e giocatori
Laddove gli animali divorano,
Le finestre, come ali notturne,
Frantumano; i vetri della casa
Con scabrosi bisbigli crollano
Sopra nevi pavimenti sfondati;

E il cuore dell'Azzurro Viandante
È una sagoma di stoffa,
Cucita di argentei gonfiori sul petto:
Anche il Viandante si nutre,
Con frammenti
Naufragati e disumani.
Ma ora tutto questo è perduto:
Ogni cupola brucia
In rotondità perfetta
Come nascente corda
A mezz'aria.


NICOLA CAPUZZIMATI


Perenne tormento
 
La nebbia che,
d'autunno,
le valli e i poggi asconde,
pur si apre,
si dirada,
indi svanisce.
La pioggia che,
d'inverno,
alluvia vie e contrade,
infin, lenta stillando,
si arresta
e si esaurisce.
Il vento che,
ad ogn'ora,
le fronde e i rami incrina,
poi tace a un tratto;
e, anch'esso,
va e finisce.
Quest'ansia mia
per te
perché non mai perisce?



TORNA ALL'INDICE
ELISA CAROTTI


L'amore... un miracolo
 
L'amore è un miracolo che si ripete...
Non sai come... non sai perché... ma, un giorno
ti accorgi che il cuore ti batte
seguendo ritmi più forti del normale...
un nodo in gola ti fa perdere la voce...
ed un tremolio ti avvolge teneramente il corpo.
Le parole diventano castelli di sogni enormi
Invocati e ringraziati al cielo...
Una serenità ti ripulisce il sangue
sporcato dalla sofferenza e dalla solitudine.
L'amore in tutte le sue forme non è un semplicissimo arcobaleno
Con i suoi normali e pochi colori... ma,
Sono i colori di un'alba sopra l'oceano
Un tappeto di un prato ampio miglia...
L'immensità delle stelle che ci sono regalate dal Padre.
Lui è l'amore... e capirlo... tentare di averlo... e
Soprattutto donarlo agli altri
È solo il primo passo per imparare a raggiungere
La maturità e l'umiltà per arrivare un po'
Più vicino a Chi è molto più in alto di noi.


MARIA CARUSO


La vita cerca l'amore
 
Amore?
Quale amore: per i figli,
per la vita,
per i compagni di vita,
per l'amicizia.
Vivono alcuni
per breve tempo;
ma l'amore è un tocco
di gentilezza su un'altra
vita.
Di essi rimane sempre
un ricordo e ogni affetto
è vita.



Il gelo di primavera
 
La terra, d'inverno,
ispida e silente, non teme
l'algore delle sue profonde
notti.
Ma il gelo, in primavera,
spegne l'occhio delle tenere
gemme.
Piccoli fiori in boccio,
stretti in un gelo vitreo,
interrogano il cuore
dell'uomo; le sfide
che conduce.
Com'è magico il rinverdir
di zolle: speranza non solo
dei deserti.



TORNA ALL'INDICE
MAURIZIO CASARIL


Potenza e fragilità dell'amore
 
Nel buio della notte
una candela
una fiamma
splende
rispecchia il nostro amore
calmo
caldo
lucente
potente
lentamente
inesorabilmente
brucia
assaporando
istanti
momenti
secondi
ore
di una vita insieme.
Basterebbe un soffio di vento
e tutto
si trasformerebbe
svanirebbe
nell'oblio dell'oscurità.


DANTE CASTELLANI

Zucchero filato

Zucchero filato è la scighera oggi
e a tatto, sono ad avanzare
ch'io sia, oppur sia stato poco importa
ove sto andare ho avanti il nulla
non sarà vantaggio il camminare
non certo un male
il continuo è uguale al ritornare.
Zucchero filato è oggi la scighera
ed il respiro... ad ogni passo manca
in quest'umido guardare, gocciolante
muto è l'intorno e la paura aumenta
tutto è un ritorno mamma
ed io... dentro alla placenta
sto aspettare
per coricarmi al seno e riposare.




Per il vostro pensiero
Voi che soffrite la morte con la vita

È il navigare
per continui giorni la tempesta
che della terra ferma scordo
e tra le ore e i fiordi, lo spumeggiar del mare
il vento porta trasformati i volti
ed i ricordi muti, confusi e spenti
così insolitamente fermi
che della scialuppa
l'oscillare lento e vorticoso, assorbo
così mi riempio, calando dietro me
nel vostro quieto mare morto
come sgualcite reti, stanche,
i versi... di un coricar parole
come povere vele ad asciugare
nei sontuosi e freddi vostri porti.



TORNA ALL'INDICE
ANTONINO CAUSI


Il ricordo
 
Il ricordo è un sasso gettato
nello spazio della memoria.
Il sapore di una stagione
finita ma impressa dentro ognuno di noi.
È la potenza di una realtà lontana ma
vicina ai piaceri e ai dispiaceri della vita.
Il ricordo è toccare le viscere della nostra coscienza
nell'affanno smanioso
di nostalgiche sdolcinatezze.



Distante da te
 
Distante da te è perdersi
negli abissi del nulla.
Frammenti oscuri e opachi
La memoria appare scalfita.
Ogni gioia è nuda di entusiasmo.
La mia vita non detta più
risposte concrete.
Distante da te è morire
dentro l'essenza di
ogni piccola... felicità.


ALESSANDRA CICCONETTI


Lei
 
Lei che di sapere mi ha colmato la mente,
lei che andava in giro come tanta gente.
Di lei odiavo,
quando con lei mi arrabbiavo.
Di lei adoravo,
quando con lei parlavo.
Lei che mi ha accompagnato nell'adolescenza,
un'età facile solo all'apparenza.
Un'esperienza particolare
che spinge il cuore in alto mare.
Sentimenti contrastanti
ma tutti davvero importanti;
malinconia, rassegnazione
che mi accompagnano come una lenta canzone,
allegria, spensieratezza
che mi avvolgono come una lieve brezza.
La sua chioma bionda raccoglieva ogni mattina,
prima di fare il tè alla sua bambina.
Lei che mi ha dato comprensione
ogni suo sorriso un'emozione.
Di lei nulla vorrò dimenticare
e tutto vorrò raccontare.



TORNA ALL'INDICE
ALESSIA CIPITÌ


Opera 3a classificata Sezione Giovani
La danza della vita
 
Danzerò
con ai piedi involucri di foglie arse dal sole
che scricchiolino ad ogni mio volteggio
Danzerò
con il corpo velato dal mistero della notte
e la luna e le stelle saranno i rifiettori
Danzerò
tenendo per mano il ramo di un salice piangente
e accarezzerò ogni filo verdeggiante della sua chioma
Danzerò
con le mani del vento tra i capelli
e con le idee scompigliate dalla magia dei suoni
Danzerò
con la maschera della vita
Danzerò
con movimenti carnali
unica cosa umana quando attorno regna l'immenso



E il resto è il cuore
 
Che parole posso dire
che non siano simili a tante altre già dette
a tante altre già udite
a tante altre già trasudate dal muro della banalità
Che parole posso dire
per descrivere
il sorriso della luna quando attraversa con me i prati della vita
per descrivere
la cittadina, il sobborgo, il cantone dove tu regni
sovrano nascosto
del mio piccolo giaciglio
rosso, ferito, sconsacrato, palpitante.


SIMONA CONTE


Piccolo sei
 
Piccolo sei
come una i minuscola come un neo
disegnato a penna come il singulto
notturno che sobbalza il cuore
come dei piedi uguali in tutto e per tutto
fresche carrube lucenti e croccantine
come il fischio che richiama il cane smarrito
nel bosco ottagonale come le piante e gli esseri
viventi da salvare come la lucertola senza coda
e zampe che deponiamo sotto l'albero in attesa
del salvifico intervento come la zanzara che sbatte
contro il vetro e lascia questo putiferio di mondo
che pure ami e tu la vuoi guarire non conoscendo
lo schifo e lo squallore ma tu lo ignori e lo rendi
migliore di quanto non sia
perché ci sei e lo elevi a potenza
perché sei come il cane e il gatto e i pesci colorati
e i cartoni animati e i disegni sempre più grandi
di te che cresci senza macchia e senza paura
dei serpenti e degli scarafaggi fantastiche
creature le lumache bavose sulle mani portate
in trionfo come regine della terra piccolo sei
come i lombrichi che nascondi in tasca
come i granchi e i paguri con poche foto
all'attivo vuoto da colmare per equilibrio e sete
di giustizia cercherò di farmi perdonare
quando mi chiederai perché.



TORNA ALL'INDICE
STEFANIA CONVALLE


Io spero per te

...E mentre tu
sei nel tuo eremo
io
guardo per te.
E ti porto le case
bianche di sole
il verde del mare
l'aria tersa
di quest'alba d'estate.
Rossa la terra
degli ulivi.
Foresta ed ombra.
E la linfa
di questo albero
che abbraccio.
La carezza della corteccia
è già nella mia mano
ed io la poggerò,
aprendola,
sul tuo viso.
Ma è freddo quello che sento.
...E mentre tu
marmoreo vivi
io
spero
per te.


MASSIMILIANO CORRIERI


Linfa vitale
 
Mentre accompagnavo mia figlia,
una mattina,
ho trovato nel parco qui vicino,
tutto tremante,
sotto una panchina,
un Pensiero piccino piccino
che aveva paura delle sciocche parole.
Parole anonime e spietate
parole vigliacche, parole frustate
parole rabbiose, sventate e distratte,
parole d'accusa e già sentenza.
Parole maligne ed avvelenate
come la mela di quella matrigna.
Parole frivole e leggere volano nell'aria
si posano, penetrano e tutto divorano
come polline impercettibile di gramigna.
Quel Pensiero piccino piccino, invece,
è un timido e sommesso ribelle,
non esige di essere giusto o vero,
non scende a compromesso,
vende cara la pelle
ed aspetta in silenzio il momento
di esprimere umilmente il proprio argomento.
Mi sono seduto su quella panchina
e ho rifiettuto su quello che sono:
Pensiero o Parola?
Quante volte sono stato Parola
e per questo vi chiedo perdono.
Ora cerco di essere più spesso Pensiero
non posso farne senza,
è la linfa vitale per le radici
della pianta chiamata coscienza.



TORNA ALL'INDICE
FLAMINIA CORTI


A Te che sei
 
Sono un grumo di vivo dolore
racchiuso, celato, forse protetto
da un duro nocciolo
d'ignoranza
dentro
pulsa
profondo
l'Amore più grande
accettalo. Ti prego
e questa vita
non sarà stata vana.



Il Canto della Vita
 
Nulla conosco ma di cuore sento
musica fuori, musica dentro
il canto della Vita che ci adora
il canto della mamma che ti culla
il canto d'usignolo t'innamora
il canto del tuo Dio ti rassicura
siam parte tutti dello stesso Amore
che scioglie il cuore e placa ogni dolore.
Viviamo nel colore, siamo colore
di tante sfumature pennellati
dal Creatore
la luce che c'illumina dal cielo
ci dà calore e scioglie ogni dolore
Nulla conosco ma di cuore sento
colore fuori, calore dentro
la forza della Vita che ci adora


AGNESE DE PASCALIS


Sono felice

Sono felice
anche se solo per un secondo
sono felice.
Ha detto il mio cuore
senti come acclama il tuo nome.
Per la prima volta
lui disse il tuo nome.
Il cugino Nicola,
è più di un amico
che riscalda il cuore.
È lui il cugino
che piccolo è
ma grande il cuore ha.




Il mattino

Il leggero sole del mattino,
ti sorride calmo, tiepido e vicino.
Intanto
il dolce canto,
degli uccelli mattinieri
ti risveglia senza più pensieri.
È il sorriso di un giorno nuovo,
bello e importante quanto un uomo.



TORNA ALL'INDICE
MATTIA DE POLI

Svizzera, 19,03,06



Il vapore che avvolge
in silenzio le forme
che sfumano l'una nell'altra
e tutte al cielo si assimilano,
dalle acque del lago
alle cime innevate.
I boschi dormono in attesa
del verde calore del sole:
sanno che arriverà,
è questione di giorni.
Sotto la corteccia si muove
di nuovo un liquore vitale
che l'ombra della sera
non potrà più arrestare.
Loro lo sanno già,
sanno che arriverà
il vento caldo che schiude le gemme
e che sugge e si inebria del profumo
dei fiori del mandorlo,
che sanno di miele.
Tra gli arbusti un merlo nero invidioso
raspa con le zampe e col becco al suolo,
tra le foglie riarse dall'inverno
è fragore e schiamazzo amaro e vano.

PAOLA DE SILVESTRIS


L'indifferenza
 
E tu madre
con gli occhi svuotati e persi
in un dolore da altri sedato
che pur senza fiato
hai domandato in strada
di chi fosse la colpa
quella pesante e grave
per aver perso un figlio
quando ancora ti era accanto
se forse era tua
quella smisurata colpa
per averlo voluto
o solo troppo amato
e quando in coro i loro sguardi
appesantiti dal tuo male
hanno cantato
che nulla era stato possibile fare
io dal fondo ho gridato
è mia
questa incomoda colpa
e ti ho chiesto perdono
anche se non ti avevo mai veduta
prima
e per non chiedere ragioni
del mio strambo gesto
perché è così che io mi sento
per non aver parlato
a chi allato mi passava stanco
o alla persona sola
o affaticata dalla sola vita
ed è anche sua e tua e vostra
questa colpa che nessuno
vuol portare
ma che un sol nome porta
ed è chiamata - indifferenza -



TORNA ALL'INDICE
NICOLA DI STASIO


Ode alle acque
 
Dalla gelida fessura ruvida
Di una ripida canaglia gelosa
Sgorgano prepotenti all'ombra
Mentre il sole si concede alla vita

Nel solco invecchiato e scavato
Come da un secolare pianto arcaico
Accarezzano fresche, da cima a valle
Giovani donne in preda a far conquiste

Cantano in coro contralti e soprani
E quando le vie s'intrecciano unite
Ripetono solo il suon delle rocce
Che arrestano sempre chi passa e porsegue

Intonano ancora
La nota che è a valle,
All'unisono sfociano
Nel pianissimo dell'immensità.


GIUSEPPE FALZONE


Ritorno

Dal mare, una bianca colomba,
ricca di salsedine, profuma
La vecchia, cara panchina.
La gente della piazza si affanna,
Urla, impreca, zittisce al passar del treno,
Nel silenzio della notte:
li porta lontano...
E per un attimo scende il sipario.
Una stretta di mano, un sorriso spontaneo,
Un bicchiere di vino, scuotono la piazza
E la panchina fino all'alba.
Tu, nel silenzio della notte, ritorni,
Ti avvicini e ascolti.
Parli di vita, vita comune, vita senza fine,
Parli di guerra, contro la guerra,
Parli di pace, pace senza confini,
Ma le parole vanno via...
Parli della vita, giocata sulla terra,
con tanti misteri, miseri misteri,
Inganno dell'uomo, genio di vita,
Spento in un attimo,
da una Mano Vera.
Parli della morte, morte che porta alla vita,
Ma le parole vanno via...
Solo tu rimani, anima mia...



TORNA ALL'INDICE
RINA FIUMANA


Quadretto invernale
 
Una casa sola,
uno spoglio giardino
una lunga strada
INNEVATA.
Ruote silenziose
lasciano orme fangose.
Nel cielo una luna
INVERNALE
addolcisce l'algida sera.

Nell'oscurità
SPETTRALI ombre
in attesa...

Cercano solo
un po' di CALORE


RITA FOSSATELLI


Preghiera
 
Signore, quando penso
che la nostra vita è un puntino
impercettibil ne l'immenso
Oceano de l'Infinito,
vorrei che 'l mondo intero
fosse più sincero
e meno malvagïo
e che tutti gli esseri umani,
adagïo adagïo,
di giorno o di sera,
ma ne l'istesso istante,
dïanzi a Te, proni,
gïungessero le mani,
recitando a gran voce
un'unica, sofferta
e corale preghïera,
anelante a l'Ideale
che politici e privati,
di potere assetati,
realizzar non sanno:
la Pace Universale
ch'oggi langue;
il fraterno amore
che legar deve
'l bïanco a 'l nero,
a 'l rosso e a 'l gïallo;
l'uguaglïanza reale
tra popoli liberi davvero
d'un' Umanità ora sfinita
da inferni di cristallo,
ora pe' altri versi esangue,
eppur 'n Nome Tuo unita!



TORNA ALL'INDICE
CHIARA FRANZIL


Opera 1a classificata Sezione Giovani

Risata d'Estate
 
S'infranse,
come conchiglia,
nell'andante ritratto,
evadendo il fiato
dell'Ostro,
traghettatore
di un arare sordo
di campo.
Addosso,
non più che abbozzato,
lo smalto
di una giovane arsura
Una risata,
nell'inerzia
sgombra
dell'assonnato
mezzogiorno.
E sulla sabbia,
spoglia delle tinte
scomposte
d'ospiti,
null'altro.


IRIDE ENZA FUNARI


Magdalena
 
Nel grembo
un dubbio
sfiorato da clivo albore.
Nutro silenzio
non m'accorgo
che notte trapassa
bruciando
tempo morto
in pavide stelle.
Vorrei saltare in tela
trovarmi dipinta
in fiamma di colore
insoliti, bizzarri pensieri
in vece di gote insonni.
Gaia
travalicare
bouquet di sogni
oltre la stanza...
nel vaso festante
dissetare
...humus di vita.
Rabbonì
parlami!
Scardina
ombra che sono
da forza
al rivolo di luce
che riconduce
alla rossa gemma
del ventre...
traghetta
nuova speranza.

(ispirato al ritratto "Maddalena penitente" (1642-1644),
Georges de la Tour)



TORNA ALL'INDICE
VALENTINA GESTRI


Raggio di sole

Chiari petali raccolti
scendono lungo un muro
arso da un sole ormai cocente.
Effimeri papaveri
ondeggiano al ritmo
di ogni lieve soffio di vento,
come ogni labile amore,
non resistente all'opposizione della vita.
Tosto una nebulosa di ricordi
si dissipa e come un potente raggio di sole
che con impellente forza penetra,
mi irradi di dolcezza.
Sento di volermi tuffare
in questa immensa impresa
da lungo tempo impazientemente
attesa senza timore del mondo.
Lasciarti andare sarebbe come
restare impassibile davanti a un fiore
che indifeso viene soffiato via dal vento,
davanti a un gattino che fugge perché
non avete voluto regalargli quell'attenzione tanto bramata.
Ma ora la tua grazia
mi si prospetta innanzi,
sono paralizzata davanti al tuo intenso
sguardo lucente, più ti rimiro
e più la tua gentilezza
mi rende impotente davanti al mondo,
quel mondo che oggi mi hai mostrato.


EloZ


Ricordati di me
 
Quando avverrà
prima del tuo tramonto
per non spezzarmi il cuore
un fiore, portami
dove sarà il mio corpo.
Fermati un po' a parlare
che io t'ascolterò
e ti vedrò poggiare
il bianco tulipano
simbolo del mio amor per te.
Se scenderà una lacrima
posala sulla mia effige
la condurrò in quel mondo
da dove piangerò
null'altro che la tua mancanza.
Leggimi una poesia
sceglila tu
tra quelle che t'ho donato:
l'animo mio tornerà a cantare
la tua canzone
evanescente, a te si stringerà.
Discenderà su te l'amore eterno
che ti promisi
e che un bel giorno
son certo
di nuovo e sempre ci unirà.



TORNA ALL'INDICE
ANDREA GREGNANIN


Amica
 
La tua auto correva veloce,
il cuore batteva forte,
tamburo impazzito.
Lo sguardo rivolto verso la tempesta,
un lampo, un boato,
poi il dolore
ti ricordo, cara amica mia,
pietra di grigio granito,
luce dei momenti trascorsi lieti
petali bagnati dalla rugiada
ricordi di sorrisi e arcobaleni
attimi che più non saranno.
 

(Dedicata a Federica)


MICHELE LANZARO


Per la mia sposa

Dal cielo
Sei scesa giù dal cielo su di una nuvola leggera, mia giovane sposa
E la nuvola ti ha condotta a me, bella e raggiante
Hai lasciato che il mio sguardo ti raggiungesse e ti catturasse
Hai deciso che i nostri sguardi sarebbero divenuti eterni compagni di
viaggio
Saliremo insieme sulla tua nuvola eterea, amore mio
E viaggeremo attraverso il giorno e la notte
Vivremo sulle cime più alte e desolate e nelle più recondite
profondità marine
Ascolteremo il canto morbido delle sirene ed il pianto gratificante dei
fanciulli
Mangerai dalle mie mani sicure ed io berrò dalla tua bocca fiorata
Conosceremo insieme la malattia e le spiegheremo quanto l'amore
sia più tenace
Impareremo la storia leggendola negli occhi dell'altro
E udendo l'altro parlare ascolteremo la voce di Dio.
Al cielo
Infine al cielo la tua nuvola farà ritorno e noi su di lei
Ci guiderà verso la luce, ancora una volta abbracciati, coccolandoci
sulle sue soffici curve.



TORNA ALL'INDICE
VERONICA LEONI


Una fila di sabbia
 
Si erano messi in fila
uno per uno, uno dietro l'altro
l'ultimo di statura più bassa degli altri
parlava in modo strano
e rideva
davanti a lui altre figure di esseri umani
alti, belli, raggianti
e confusi
fino ad arrivare in cima alla fila
stanchi
il primo si era attaccato al terreno
davanti a lui un precipizio
che dava sul vuoto
sarebbe stato il primo a non cadere
il tempo lo aveva divorato
ma lui
non sarebbe caduto
poi... una frana, un attimo
un urlo
un ricordo sbiadito
e se ne è andato anche lui.
Di lui è rimasto un orologio rotto
il suo portafortuna
rimasto lì
per illudere qualcun altro.


MARIAROSA MARIANI


Il senso della vita
 
Il senso della vita
è ritrovarsi a guardare e sentire
il vagito di tuo figlio.
Il suo primo passo,
la sua gioia d'immergersi
in un mare di palloncini colorati.
Il suo primo giorno di scuola,
la prima parola scritta sul quaderno
e poi via... con i giorni che passano
velocemente, attimo dopo attimo.
Sei consapevole dello scorrere del tempo,
le prime rughe e la gioia di vedere
il figlio di tuo figlio:
l'amore ha compiuto il miracolo...
La sua mano nella mia
ed è come stare in un mondo
fatto solamente di gioia.
Così è il senso della vita:
vivere per donare e sempre donare...
senza chiedere nulla in cambio.



TORNA ALL'INDICE
MARIA MARTIGNETTI


Dedicata ad un alunno


Maggio 2006

 
C'era una maestra con tanti bambini,
una signora con tanti fiori
e l'orologio dei tempi della vita.
Fra tocchi e rintocchi, è l'ora del saluto,
in questa, la signora dice ad ognuno:
Sei un fiore ancora in boccio,
con i petali stretti in abbraccio.
Si apriran piano a mostrare i colori,
si apriran piano a cercare il sole.
Io un augurio, ancora, ti faccio.
Ogni petalo ne prenda un raggio,
sì che tu possa brillar di luce,
in una vita pronta a sorriderti.

Sai, bambino, quel fiore sei tu
la signora sono io.
 

La maestra Maria



MATTIA MARTINENGO


Elucubrazioni dell'inizio
 
Mischiando acrilici fiuttuo nell'irreale,
come una lucciola danzo
intermittente nell'oscurità
liberando la mente dalla promiscuità del reale.
Etereo dissimulo la percezione
dello spazio che mi circonda,
preparo conati per l'infinità
che è assenza totale di forma.
Condizioni atmosferiche umorali,
sotto un cielo surreale
mentre la pioggia galleggia
in un grigio celestiale.
L'inno all'autunno che bussa
e alla dignità d'esistere
nell'impossibilità di non vedersi mai
se non rifiessi.



TORNA ALL'INDICE
SAVINA MARTINUCCI


Notturno (pensieri e parole)

Guardavo le pieghe dei volti di pietra inghiottire l'oro del sole
mentre le ombre vestivano rapidamente la valle.
La luna venne rischiarando l'oscurità ed illuminando la via.
Identificai me stessa in nuvola d'incenso...
mi trovai così sola, così triste, così piccola e persa...
Sulle note di nostalgici miraggi
vorrei poter trovare l'uomo che perdona.
Volgiamo verso il profilo di un sole calante, scavalcando chi è caduto
e dimenticando chi è rimasto indietro.
Un percorso senza ideali appaganti... e le ali di carta bruceranno di
rimpianti.
Accoccolata nella sera a rimirar questo paese incantato,
vestito di stelle e dalla luna argentato...
mi addormento nel sogno...
Non esistono confini, là dove la vita non è una farsa,
dove un'alba ed un tramonto entrano negli occhi e si spandono nel cuore!
Fra i capelli scivolano dubbi, paure ed incertezze...
e sul cuscino dorme la bambina che si risveglia donna al mattino.
Mentre danza bianca la neve fra il cielo e la terra, si fa pura la speranza,
si fa vera la chimera quando giunge la sera.
E come chi s'inginocchia e pregando esalta il suo spirito silente,
mi accorgo che il cielo è magico in ogni paese.
Scorci di un sogno riposto fra le ali di una candida colomba
che già vola incontro alla timida aurora... è giunta l'ora.
Mi desto
Povera vita! In cui si vorrebbe... ma nulla si ha e nulla si è.
Figlia delle favole o protagonista della propria storia?
Determinazione e convinzione albergano nel mio cuore
ma pesanti catene lo costringono ad una solitaria discrezione.
E questa mia bellissima vita, girandola di tanti momenti,
puzzle d'arcobaleno, racchiuso per sempre in me...
Stella polare che mi riconduce al centro del cuore, ogni qualvolta
mi perdo fra le incertezze di molte altre stelle.


FEDERICO MECCOLI


Dietro il sorriso di un uomo
 
Dietro il sorriso enigmatico di un uomo
c'è sempre un grande genio.
E dietro di lui la gente,
un vecchio ricurvo che istintivamente boccheggia,
saggio ma poco istruito,
un ventenne soldato che porta fiero la divisa,
superbo nel corpo,
un ribelle, istruito ma poco saggio.

Che bei carcerieri che siamo,
burattinai
con fili d'acciaio per i nostri pensieri
che funzionano a pila,
come tasti suonati nell'unico giro di "do"
che abbiamo imparato.

E il genio continua a sorridere...



TORNA ALL'INDICE
ROBERTO MESTRONE


Le voci della sera

Ascoltale, le voci della sera,
e lo sguardo alza lassù: quei bagliori
di stelle sterminate, Primavera
fanno sbocciar di colpo in tutti i cuori.

Ma quei suoni che vengono da fuori,
son l'ali d'un prodigio, una chimera
che nelle notti prive di rumori
degli uomini o del ciel si mostra vera.

Grilli, cicale e rane stan tra i fiori
cantando insieme; là, sulla riviera
l'onde mutano in danze i lor fragori

e il vento fischia, ergendo una bandiera
che stride, fa agitare i suoi colori
e inchina l'asta bianca alla scogliera.


COSTANTINO MIRAI


Nozze d'oro
 
Mi sento l'entusiasmo d'un bambino
nel declamarti, felice ed entusiasta,
la gioia dell'averti ancor vicino
chè cinquant'anni d'amor mica mi basta

Vorrei poter strappare il cuor dal petto
e prenderlo nelle mani, fra le dita,
per così testimoniar tutt'il mio affetto
e in grazie compendiar tutta la vita

Mi sei stata vicina il giorno grigio,
eccelli anche nel poco e in ciò t'ammiro
su numerosa prole hai gran prestigio.

Per quell'amor che spargi tutt'in giro
dell'unità familiar sei tu il prodigio,
con loro e te vicino amor respiro



TORNA ALL'INDICE
MONICA MOLELLA


Nell'ombra del tramonto
si affaccia tra i tiepidi rovi
il canto delle cicale


MAURO MONTACCHIESI


Rileggo poesie

Ho disserrato i battenti
della mia esistenza!
Una pergamena avvizzita!
Potessi toccarla,
penserei all'oblio!
Potessi respirarla,
penserei all'aria stantia!
Nel castello della mia anima
riecheggiano le catene di spettri
che credevo scomparsi!
Rileggo poesie
che avevo dimenticato!
Riaffiorano momenti,
sensazioni che mi avevano turbato!
Rivivo un amore scomparso!
Tutto diventa adesso indistinto
nei meandri della mia esistenza!
Ho veramente provato sensazioni?
È a te, al vento,
che chiedo di riserrare
i battenti della mia anima!
Ho freddo, molto freddo,
ed ho paura del gelo...



TORNA ALL'INDICE
DANIELA MONTANARI


Notte di San Lorenzo
 
Sola nel buio della mia stanza
a volte anche dentro me.
Sembra silenzio eppure odo rumori indecifrabili.
Sarà un gatto che cammina sornione,
e leggero sulla ghiaia,
sarà lo sbatter d'una finestra,
saran due innamorati che passeggiano sotto il viale.
E poi all'improvviso boati, tuoni, tonfi pesanti
e lontani.
Così decido di alzarmi per porre fine
al mio ingigantire, senza vedere.
Sono le stelle cadenti che brillano nel cielo,
silenziosissime.
Ad ogni scia luminosa, il mio cuore sussulta
e mi accorgo che i miei desideri sono da sempre
gli stessi.
Da sempre sogno di essere in armonia
con chi mi vive accanto
di amare tanto senza cambiare mai.
E vorrò vedere un giorno una stella che mi faccia desiderare
non di immaginare da sola e cercare di indovinare
i boati o i silenzi,
ma di uscire per vedere coi miei occhi di cosa si tratta...
...potrebbero essere stelle...


MASSIMO MORETTI


Immagine
 
Un mare,
calmo e tempestoso:
la vita.
Un uomo che vi nuota,
ma non vede niente all'orizzonte:
io.
Un'isola,
che improvvisamente compare:
tu.
Due persone che camminano,
tenendosi per mano,
verso il futuro:
noi.



La nascita
 
L'uomo nasce
per un atto d'amore
provocando dolore.



TORNA ALL'INDICE
ROBERTO MOSI


Visita al carcere
 
Segna il nostro passaggio
il rumore dei chiavistelli
delle grandi porte di ferro.

La luce è quella degli sguardi
che si incrociano, interrogano,
prendono le misure dell'altro.

Il calore è nella voce di Paola *
al centro del refettorio canta
accompagnata dalla chitarra.

Nelle canzoni che si sciolgono
nel coro delle voci in cerchio,
il ricordo di amori lontani.

La commozione nelle parole
di una mamma che dedica
una canzone al figlio recluso.

La bellezza nel volto delle ragazze
piovute da mondi lontani
che battono, lievi, le mani.

La speranza nel gesto della donna
che chiede a Paola di provare
gli accordi dell'ultima canzone.

La visita ha il colore della musica.




* la cantante Paola Turci
 
 
 

MILLY NALE


Invito alla vita
 
Ben più celere del volo dell'estate
ben più celere della gioconda giovinezza
ben più celere di una notte felice
tu sei venuto e andato.

Come la terra quando le foglie sono morte,
come la notte quando il sonno cessa,
come il cuore quando la gioia è fuggita,
io sono rimasta sola.

Torna la rondine d'estate
riprende il suo regno la civetta
ma il cigno della giovinezza è fuggito con te.

Il sonno si è tramutato in dolore
e vanamente per te la primavera si ridesta.
Sussurri per un uccellino morto.

Oh! Giovane amico!
Gigli avevi per letto nuziale
e oggi violette appassite.

Mentre azzurri splendono i cieli
mentre giocondi sono i fiori,
mentre felice è reso il giorno
dagli occhi che guardano la sera,
mentre scorrono ore di pace,
sogna dolce compagno,
dal sonno ridestati e vola.



TORNA ALL'INDICE
TERESA NAPOLITANO


Mia figlia è andata via
 
Ho percorso
i tuoi verdi labirinti
riconoscendo luoghi di memorie
soltanto mie
e invece tu mi raccontavi sogni
di strade a un bivio,
e un muro alto di fronte
e case vuote...

Stretti sentieri come lame
nel cuore i tuoi silenzi,
ed autostrade
di bellezza ch'era soltanto tua
dove io mi specchiavo inorgoglita.

T'ho amata come mai me stessa.
Con cuore adolescente
anche i tuoi amori ho amato,
attraversando
nella mia carne ogni tua tempesta.

Altre vie sto seguendo
ed altri luoghi
mi stupiscono l'anima.
Ora son bella io dentro lo specchio.

A te mi lega il filo
di una musica che forse mi hai lasciata
o scordata, non so, dentro la radio.
Ti penso, allora
e perdonandoti
forse
mi perdono.


GIACOMO NUCCI


Il velcro della vita
(16 marzo 2006)
 
Strappati alla fine della corsa
appena prima del burrone
prima che una nuvola s'alzasse
e un addio chiudesse i conti.

Per quella striscia di stoffa
coi gancetti appositi in drappello
siamo rimasti collegati alla vita
come due falde di un giaccone.

Il velcro attacca da un viso singolare,
da un appunto frettoloso in strada
tanto che basta restare indifesi
e la vita combacia senza pressione.



TORNA ALL'INDICE
TAMARA PADOAN


L'idea
 
Dall'alto ti addita
Ti scombussola la giornata
E d'improvviso t'inventi un'altra vita.

Ti rianima la mente
Ti avvolge i sensi e
T'illude ingenuamente.

Vuole farsi tua
S'avvicina e ti scruta.
Ci ripensa...
S'allontana... e fugge!

La sua mancanza ti distrugge.

La rincorri, la cerchi, l'invochi...
La supplichi di tornare.
È sparita!
L'hai perduta e... sei perduto
...ma solo per un minuto!

Il mondo di Platone t'ha ascoltato.
Timidamente si presenta e
All'orizzonte prende forma.
Dimentichi il passato.

Osservi, sfiori, accarezzi la nuova idea
La raggiri e subito l'afferri!
Finalmente insieme ora,
una nuova luce v'illumina
e un nuovo mondo si colora!

ELISA PASQUARELLI


Contatti
 
Ai tuoi recapiti
per anni ho indirizzato
e la foga e la forza
di una lettera anonima -
mutismi intrecciati
a lettere policrome
sui tracciati attorti
delle tue geografie
implacabili -
e per anni vigile
ho l'attesa inevasa
ascoltato
da lontano tramare
le trame di un'ennesima
epistola senza mittente

diretta ai sacri lidi
senza fisso indirizzo

di muta cariatide
o murmure residuo di sogno



TORNA ALL'INDICE
LUCA PIETROSANTI


Il dubbio di Nuela
 
Per quanto effimera possa la gioia
tra noi due scesa, posare le vesti
sui nostri sepolcrali occhi incerti
e sfumare i contorni dell'affetto
che di muse in queste lune ci nutre;
Per quanto, dal groviglio che lasciò
il nostro archetipo di Dio in Terra
cosparso nella carne di chi amiamo,
solo due rivoli sono fuggiti
su cui funamboli ci improvvisiamo;
non riesco a non pensarci vagabondi
col fare nostro a colmare le vie
di oli, di verbi e carezze d'amanti;
perché non siamo noi l'uno per l'altra
ma l'uno per l'altra siamo per l'arte.


WILLIAM PIOLTELLI


Ulivi sul pianale del tempo
come mostri contorti
bisbigliano preghiere deformi.
L'incanto di un Eden mi turba
nel suo incedere ingiusto.
L'estate immobile avanza
senza miraggi
e non vi è nebbia o foschia
che possa cullare fantasmi.



Resurrezioni

Portiamo a volte il peso di certe resurrezioni
e nuove croci ci attendono
in un vorticoso annegare d'assurdo
ogni certezza
tramuta in pietra sulla via
e come attendiamo
nel giorno più muto un arrivo
eredi inconsapevoli e nudi
tendiamo le braccia come
a cingere il nulla...



La Via

Ci immergiamo in foltezze d'autunno
umidità fungine.
La memoria torna sui passi morbidi di
sentieri d'humus,
e non ci pesano gli affanni e i giorni,
ogni monte ci sembra l'Oreb
mentre scorgiamo sopra ogni lago
gli invisibili passi.
Si è sedata ogni tempesta
al comando
ora ci attendono braci e
quantità di pesci.



TORNA ALL'INDICE
ANDREA PONTICIELLO


Camminare Luce
 
Braccia penzolanti
da un lettino di Morte
testarde si rivolgono
al pavimento bianco.
Non corrono più
nei gesti nell'aria.
Mani senz'anima
respirano il vuoto
testarde raccolgono il nulla.
Piedi distanti
camminano Luce
testardi rimangono amanti.
Occhi nascosti
vetri di carne
testardi rimangono chiusi.
Pendolo rosso
scandisce l'Eterno
stanco di ore,
Testardo cancella il colore.

esatto spegne la stanza


PAOLA QUILICI


Povertà
 
«Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare»
Cristo nei volti stremati della povertà,
aspetta di essere riconosciuto:
in qualche angolo di strada
nel volto pallido di una piccola bambina
rannicchiata, intirizzita dal freddo,
o in un'immensa terra arida
negli occhi neri di un umile fanciullo
immobile, tormentato dalla fame.
La piccola fiammiferaia
con i suoi ultimi fiammiferi accesi,
l'umile creatura
con le mosche appiccicate sul viso,
sanno morire con dignità,
ma sanno anche vivere con gioia,
aggrappati alla speranza
di un piccolo o grande gesto.



TORNA ALL'INDICE
ALESSANDRO REGAZZONI

Cadrà la neve

Anche quest'anno
per Natale
a Beslan
cadrà la neve.
Succede sempre.
Come ad Auschwitz
o sopra le bocche voraci
delle foibe.

E ovunque, ogni volta
sopra ogni lapide Dio
stende la sua
coperta morbida e bianca
per zittire
il ruggito della morte.

Il sangue ormai
è asciutto nel cortile
della scuola numero 1
ed il vessillo smacchiato
della pietà occidentale
sventola già
sopra altri cadaveri.

Sopra un altro Natale.
 

29/11/2mila5



ELENA REPETTO


Stagioni
 
Vedo
stanche foglie
dai rami scivolare,
stremate, abbandonarsi a terra.

Sento
i nostri animi
ormai troppo distanti,
rassegnati, adagiarsi alla vita.

Lascio,
infinito rammarico,
dal vento trasportare ricordi
e quel che noi si era un tempo.



Sognatore di mondi
 
Vivo attimi fugaci,
imbroglio minuti
dal sapore di grigia quotidianità,
passeggio sognante
lungo i sentieri delle fate.
Non ho che una matita
e un foglio di taccuino.



TORNA ALL'INDICE
SALVATORE RIZZI


A Nausicaa!
 
Non potrai più aiutare
l'Ulisse naufrago alla deriva...
...tu che senza colpa
a soli quattro anni
in quel di Volpiano
nel "Torinese" addormentato
con una mamma malata
che non era la Dea Atena...
...la stessa che non potrà più
mandarti da lui... da nessuno!

"Felice ospite, vivi, ti ricorda, come
sarai nella natia tua terra, di quella,
onde pria venne a te salute".

Le parole di Omero
non ti daranno più
in sposa a Telemaco...
...come vuole la leggenda.
 

P.S. "Omero, Odissea, VIII"

fatto realmente accaduto.

(2/12/04)





MONICA ROSSI


Niente sconti
 
Il tuo passo
faticoso e stanco
le tue spalle curve
la vecchiaia ti piega e ti asciuga
senza indulgenza
e senza sconti.
La tua mente smarrita
verso il lontano passato
mentre dell'appena trascorso
non hai traccia.
La tua guerra
ti ci hanno mandato
le tue bombe e il tuo sangue
il sangue degli altri
e la morte intorno a te
sazia dell'inutile follia
e dell'orrore che gli uomini sanno essere.
Altri ricordi tuoi sfocati
ma nel cuore ancora presenti
quel tuo ghiaccio alle finestre
quei tuoi piedi senza scarpe
e i tuoi frutti odorosi
quelli che oggi non ci sono più.
Molte ombre la tua mente e tu lo sai
ho il cervello vuoto mi ripeti
si è perso tutto nella tua rabbia.
La tua testa bassa e le tue paure
sferzanti certezze beffarde
nel brulicare frenetico del quotidiano.
Ti guardo e il dolore del mondo
mi attraversa.
La vita non fa sconti
e di stoltezza traboccano gli uomini.
Dimenticano spesso che un giorno
saranno fragili come te,
o padre mio.



TORNA ALL'INDICE
LAPO SORISO


Piogge d'amore
 
Il mio amore per lei era pioggia di monte.
Dilavava le cime rocciose
i picchi scoscesi
le chine selvagge.

E dilagando a valle
scavava grotte nelle viscere della terra
possedendo ogni anfratto
ogni antro, ogni fessura.

Il suo amore per me
era pioggia di piano.
Cadeva sui tetti delle case
sui campi, sui cortili.

E disperdendosi al suolo
adombrava il madido velo la pianura
dissimulando terrazzi,
ammantando strade e radure.

Inutilmente ho rivestito
di concrezioni vermiglie
le pareti delle mie caverne.

Inutilmente ho adornato
le grotte d'indaco e d'ambra

Tu non scendesti mai!

Continuasti a piovigginare vacue parole
ed io a stormire,
gocciolando stalattiti dal cuore.


FRANCESCA SCHIONATO


Io fiore rosa
 
Io fiore rosa,
allegro, divertito, gioioso, sbalordito.
Io abito là nel mondo verde
dove le farfalle ci fanno compagnia.
Io ho tanti amici.
Le farfalle e le api mi fanno il solletico al mattino,
il fiore girasole mi insegna i segreti del cielo,
il fiore lilla è tutto viola e certe volte fa un po' il birichino.
Il mio migliore amico è sicuramente il fiore blu.
Quando piove noi danziamo,
quando è sereno noi balliamo.
Quando c'è vento ci aggrappiamo forte alla terra,
quando nevica noi ci addormentiamo sotto la terra.



TORNA ALL'INDICE
ILARIA SENATI


Volando
 
Apro gli occhi e vedo il mare
Chiudo gli occhi e vedo il mare
Nella mente frastuono d'onde
infrante. No. Desideri.
Scoordinata collaborazione tra
muscoli ed essenza,
terrore e frastuono... No.
Bisogno di conoscere

Apro gli occhi e vedo il cielo.
Chiudo gli occhi e vedo il cielo.
Nelle braccia tremore di un infinito
mondo. No. Caparbietà.
Nelle gambe tremore di un infinito
mondo. No. Sapienza.
Temibile voglia di raggiungere il
nulla... No.
Bisogno di crescere.

Desideri, passioni: futili debolezze
umane e discriminanti sensazioni,
capacità di pensare come uomini,
di decidere come uomini.
Possibilità
di sprecare un'occasione.


SIMONA SGHERRI


Paesaggio marino
 
Nel silenzio del porto
un rifiesso nascosto,
passa lento e tranquillo
un antico battello,
fischiando il segnale
e borbottando parole
che nell'aria gioiscono
e con la brezza svaniscono.
Il cielo azzurro si perde
nello specchio d'acqua verde.
Un gabbiano leggero
plana allegro e sincero,
tra onde bianche e increspate
con le ali spalancate.
All'orizzonte il sole annega
senza fare alcuna piega,
nel rosso della sua scia
sparisce la nostra malinconia.
Il profondo mare anela
mentre un segreto intimo cela.
Nella notte scura il faro
lampeggia lento e chiaro,
scintillante nella volta stellata
superba luce dell'infinità,
un bagliore appassionato
dentro lo spazio sconfinato.



TORNA ALL'INDICE
CRISTINA SIMONCINI


Come la rosa

La rosa è bella,
ma è anche antipatichella
perché se tu la toccherai
tu ti pungerai.
Ma se tu l'annuserai
un buon profumo sentirai.




Bargonasco

Il fiume, qualche casa, la Chiesa e il ponte
formano il paesello.
Fra colline e un monticello,
le case si riuniscono attorno ad un fiumicello.
La Chiesa in salita, la piazza con l'abete
luogo di ritrovo degli anziani del paese.
Le case colorate,
i campi coltivati,
certi forse abbandonati.
Quando il freddo si fa avanti,
ed è tempo di mettere i guanti,
delle colline lontane di bianco si colorano i manti.
Tanto grosso non lo è,
Bargonasco,
qualche servizio c'è:
il meccanico, la pizzeria
ai lati della via,
un piccolo negozietto
anche se un po' stretto
e infine due alberghetti.
Anche se è piccolo e un po' isolato
chi ci abita è in parte fortunato.


LUDOVICO TRIANNI


Il mio negozio
 
Io ho un negozio
in questa parte d'Italia,
dove verdi colline
sanno ispirare poeti
alla vista del mare,
in quelle sere malinconiche
in cui al cuore una nostalgia,
sale.
Se ci entri
il soffitto è di vetro
e le pareti di specchio,
e se con un po' di coraggio
ti volgi intorno a guardare,
non manichini,
né scaffali o separé,
ma solo una sedia vi troverai,
una piccola sedia,
per chi vuole sedere, a riposare.
Guarda,
io ci vendo la tua immagine,
niente di più,
niente di meno,
solo quello che vedi.
Certo,
potrai sempre tornare,
anno dopo anno,
ti troverai diverso,
nelle pareti di specchio,
forse migliore, forse peggiore,
in un certo senso sempre nuovo,
se ti saprai accettare.
Ma se in una tersa notte d'estate
in esso entrerai,
alza i tuoi occhi oltre gli specchi
verso il soffitto di cielo,
per te ci sarà una luna,
per te una pallida stella,
a regalarti altri sogni.



TORNA ALL'INDICE
PETRA TRIVILINO


Deserto di neve

Quel cranio tra la neve mi fa capire
che il tempo è finito.
Tutta questa freddezza,
l'impurità di sentimenti e
la fragilità della gente
prima o poi
ne alimentano la sostanza.
Sento intorno a me
un vuoto che viene da tutto,
il tutto possibile,
perché è solo quello che noi conosciamo;
non viene nessuno ad aiutare,
siamo in preda alle belve affamate di terrore,
e l'amore da solo non basta a sanare la ferita.
Sento attorno alla vita
un filo di ansia difficile da slegare,
da togliere di dosso.
Cosa vedi oltre le tue ossa?
Un mucchio di nero che fa male.
È tutto rosso,
ma non rosso cuore,
un rosso sangue e dolore.
Sto guardando gli occhi dell'ultima parte di me
che è qui sotto,
tra il freddo.
Solo una cosa nella speranza riesco a sentire:
una voce che dice di non arrendermi,
perché anche se sembra,
nulla è perduto.
Spero che quella voce
faccia delle mie ossa
una corazza per raggiungere l'infinito rispetto
che ognuno ha dimenticato.


MARGHERITA VENEZIA


C'è un angolo di mondo
 
C'è un angolo di mondo a cielo aperto
dove ho incontrato tutti gli uomini bambini
nei loro volti ho visto la speranza
di sofferenze che portano al sorriso
della certezza che ogni singola croce
ha in sé i colori di mille arcobaleni.

C'è un angolo di mondo a cielo aperto
dove ho sentito le parole sussurrate
dall'acqua di un fiume che scorrendo
purifica ogni vita inconcludente
vissuta in giorni impiegati nel fare
per ottenere infine frutti acerbi.

C'è un angolo di mondo a cielo aperto
dove tutti ascoltano il silenzio
di ore trascorse dinanzi a ceri accesi
nella speranza che una fiaccola riaccenda
la pace di un dolore offerto a Dio
per una vita che parla di Lui.

C'è un angolo di mondo a cielo aperto
dove ha vissuto un tempo una fanciulla
con gli occhi neri e i capelli raccolti
e nel suo volto tanta fiducia e gioia
per aver visto un giorno "la bella Signora"
che le promise il Cielo chiedendo la preghiera.

C'è un angolo di mondo a cielo aperto
dov'era un tempo una piccola grotta
che ha aperto un giorno le sue braccia fino al cielo
per accogliere anche te che stai leggendo
queste poche righe che raccontano
la vita cambiata da un incontro d'Amore.



TORNA ALL'INDICE
TIBERIUS VERJEL


Un altro giorno
 
Come vorrei non provare niente per lei,
cancellare il suo ricordo
e dimenticarla.
Dimenticare lei e il suo sorriso
che riscaldava il cuore.
Invece eccomi qui a pensare
nuovamente a lei,
cercando di illudermi
che forse cambierà idea,
che forse un giorno
ricambierà.
No! Oggi non sarà così.
Domani? Può darsi.
Chi sa che scherzi
gioca il domani.
Domani ormai sarà tardi
l'amore biglietto andata e ritorno
non è.
Domani sarà un altro
e nuovo giorno.
Un giorno senza di lei
nei miei pensieri
e lontana dal mio cuore.
Un giorno in cui
lei sarà soltanto un'amica
oppure una semplice sconosciuta.


MICHELA ZANARELLA


Ogni estate
 
Quanti tuffi tra paglia e fieno
in quel fienile accanto alla stalla
su e giù dalla vecchia scala di legno
ogni estate finita la scuola
correvo lì
mi sedevo su quei freddi gradini di pietra
ad ascoltare il muggito
delle vacche
finché l'ultima goccia di latte non era munta
annusavo foglie di menta
confuse tra le ortiche
aspettavo che qualche prugna
cadesse dai rami
o che l'uva spina fosse già matura
poi scendevo per strada
a raccogliere sassi colorati
con i ragazzetti di stagione
non temevo nulla
se non le serpi che d'improvviso
attraversavano il bosco
impaurite dalle voci e dai passi.
Rincorrevo le nuvole
così vicine alla montagna
aspettavo che la nonna mi chiamasse per cena
per tornare ancora giù
tra i prati a inseguire
grilli, lucciole
e qualche maggiolino sperduto.
Ogni estate piangevo al ritorno verso casa
perché lasciavo tutto,
amicizia, affetto,
natura e libertà.



TORNA ALL'INDICE
ANTONIO ZANNINO


Al di là del sole
 
L'immagine dell'uomo lì stampata
Insieme a poche altre informazioni
E pronta poi per essere lanciata.
Potessi trasferir le tue emozioni!
Sempre più curiose le tue antenne,
il moto non può essere costante,
un po' d'effetto fionda e poi perenne
e sempre più lontano, ormai distante...
le foto delle lune e dei pianeti
carpite lungo un viaggio disperato,
immagini fantastiche e segreti
che lasciano stupiti e senza fiato.
E via...
Giove e poi Saturno con gli anelli
Urano e poi Nettuno, i più distanti,
cercando altrove analoghi gioielli,
col sole alle tue spalle, sempre avanti...
e via, e via...
per quanto tempo ancora...
e porti all'infinito il mio pensiero
che vaga nel silenzio, per un'ora,
a volte senza tregua un giorno intero.
E via, e via...
e viaggi insieme a questo vagabondo;
non stiamo prigionieri, immaginando
che un giorno troveremo un altro mondo,
diverso, o forse uguale... chissà quando.
E via...
Veloce e silenzioso messaggero,
il freddo, il buio, il nulla è la tua sorte,
oppur la vanità del mondo intero,
oltre questa vita, oltre la mia morte!...


ANNA ZANON


La prima messa mattutina
 
Tra le fessure antiche,
l'alba si annuncia appena
con un debole baluginio
e dietro gli usci logori,
s'ode un lieve tramestio.

Raccolti i lunghi capelli scuri,
le donne sgusciano pian piano,
l'ultimo sguardo ai bimbi addormentati
e nella penombra scivolano leggere,
avvolte in neri scialli consumati.

Si avviano sul viottolo silenzioso,
tra i nudi campi, quasi morti,
scambiandosi timidi pensieri;
lenti rintocchi risuonano d'intorno
e chiamano gli animi sinceri.

Tra profumo d'incenso e di candele accese,
gli occhi devoti rivolti all'altare,
al Signore aprono l'inquieto cuore,
mentre trepide affidano i figli
alla Celeste Madre d'amore.

Sotto un cielo percorso da pallidi chiarori,
sulla via di casa affrettano il passo,
i piccoli aspettano il loro ritorno
e i campi pretendono il duro lavoro;
con spirito nuovo accolgono un altro giorno.



TORNA ALL'INDICE
ASSUNTA DANIELA ZINI


Dopo di te

Per sempre, ormai, credevo
Il mio cuore in pace.
Sognavo nel miraggio di un amore
Casto, solitario e vero.
Tutto era vuoto, offuscato, muto,
Crollato, distrutto, abbondato.
Tutto era degli altri e di nessuno,
Finché il Tuo sole irruppe
Nel cielo grigio di gennaio,
Inondò la mia anima
E riempì l'inverno di regali.
E fui di nuovo io.



TORNA ALL'INDICE

Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100 oppure ordina questo libro on line a Internet Bookshop iBS 

 

RISULTATI DEI CONCORSI
RITORNA ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei mesi)
RITORNA ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
E-Mail:
concorsi@club.it
 
Ag. 28-05-2008