Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2007

 
Indice
Prefazione di Umberto de Agostino - Albo d'Oro dell'edizione 2007 - Gianluca Bellini - Mattia Bertani - Maria Cristina Boesso - Vincenzo Bolia - Emanuel Bondioli - Vincenzo Calò - Alessio Cardellini - Grazia Carrieri - Pietro Catalano - Antonino Causi - Isabella Coluzzi - Valentina Corradini - Rosa Maria Corti - Sipontina De Bellis - Luciano De Fortuna - Mario De Rosa - Benedetta Denaro - Luigi Di Legge - Fabiola Di Martino - Rosa Maria Di Salvatore - Maria Pia Di Stefano - Mauro Domenella - Stefano Duranti - Franco Frittella - Egidio Fusco - Alessandro Garella - Paolo Gazzilli - Maria Rosa Gelli - Mario Giugovaz - Alessandro Lentini - Silvia Lorenzi - Giuseppe Lucca - Giorgio Maggio Cavallaro - Calogero Mantisi - Fulvia Marconi - Camilla Messina - Daniela Montanari - Lamberto Motta - Comasia Nitti - Carla Noro - Maurizio Orsi - Fulvio Pellegatta - Giuseppe Pezzati - Lia Pinotti - Vincenza Prada - Luca Previato - Rosetta Puccio - Elisa Ramazzina - Ermano Raso - Massimo Savi - Maurizia Sforza - Simona Sgherri - Maria Rita Spera - Mariannina Sponzilli - Ivana Tanga - Francesca Tavani Riggio - Carla Tedde - Stefano Tonelli - Paolo Villa - Werther Zabberoni


 
Antologia del Premio letterario Ottavio Nipoto Ferrera Erbognone 2007 - 14x20,5 - pp 70 - Euro 18,00 - ISBN 978-88-6037-5940
 
Come avere l'antologia
Prefazione

«Venne la poesia / a cercarmi / non so, non so da dove uscì /
dall'inverno o dal fiume / Non so come né quando/no, non eran voci /
non eran parole, né silenzio / ma da una strada mi chiamava».


Per Pablo Neruda la poesia è una ninfa incantatrice senza patria: non ha origine, o forse ce l'ha, ma è ignota e oscura. Non ha voci o parole, ma non è neppure fatta di silenzi. Ha un modo suo, solamente suo, di nominare chi sceglie e chi desidera. Neruda si sente attratto dalla strada o tra gli alberi della notte, in mezzo agli amici e alla confusione e poi, infine, anche quando è solo. Eccola, la poesia: se la trova finalmente di fronte; non ha un volto perché ne ha mille e forse più, ha volti infiniti e infinite espressioni.
Sensazioni al di là dello spazio e del tempo perché la poesia è universale, è eterna. Anche la poetessa bolognese Daniela Montanari è sulla stessa lunghezza d'onda quando scrive «Eterno attimo»: «Una sera sola ad ascoltarmi / per ascoltarci insieme senza parlare / e sentire risposta, ma senza voce alcuna». L'autrice di San Pietro in Casale ha vinto il 12° concorso nazionale di poesia «Ottavio Nipoti», promosso dalla Biblioteca comunale di Ferrera Erbognone. I versi di «Eterno attimo» sono stati apprezzati all'unanimità dai giurati Carlo Pusineri, Maria Santina Sozzani, Chiara Sala, Anna Maria Invernizzi, Paolo Sala e Umberto De Agostino. Sul podio sono saliti anche il romano Pietro Catalano («È sempre là») e la parmense Vincenza Prada («Il fiuir della vita»).
La giuria, riunitasi nell'aula consiliare del municipio di Ferrera Erbognone, ha individuato anche i poeti dal quarto al decimo posto: Cristina Casella (Barcellona Pozzo di Grotto, Messina), Werther Zabberoni (Ravenna), Paolo Gazzilli (Firenze), Giuseppe Pezzati (Monopoli, Bari), Fabiola Di Martino (Meta di Sorrento, Napoli), Gianluca Bellini (San Martino Pinzano, Parma) e Mauro Domenella (Castelfidardo, Ancona).
Inoltre, dieci i poeti segnalati: Rosalia Coltella (Capua, Caserta), Maria Rosa Gelli (Arezzo), Carla Tedde (Quattro Castella, Reggio Emilia), Marco Galvagni (Milano), Isabella Coluzzi (Roma), Filippo Finardi (Bologna), Lucia Mazzara (Menfi, Agrigento), Elisa Ramazzina (Lomello), Cosimo Cavallo (Brindisi) e Sonia Salamone (Augusta, Siracusa).
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 21 giugno 2008, alle 17, nell'aula consiliare di piazza Bartellini in occasione dei festeggiamenti per il patrono San Giovanni Battista.

Umberto De Agostino
Presidente della Biblioteca Comunale
e segretario del concorso «Ottavio Nipoti»
Albo d'oro dell'edizione 2007
 

La Giuria della dodicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia «Ottavio Nipoti - Città di Ferrera Erbognone 2007», dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha decretato di premiare le seguenti opere:
  •  
  • Opera 1^ classificata «Eterno attimo», di Daniela Montanari, S. Pietro in Casale (BO)
  • Opera 2^ classificata «È sempre là», di Pietro Catalano, Roma
  • Opera 3^ classificata «Il fiuir della vita», di Vincenza Prada, Parma
  • Opera 4^ classificata «Silenzio... Grido», di Cristina Casella, Barcellona Pozzo di Grotto (ME)
  • Opera 5^ classificata «San Patrignano», di Werther Zabberoni, Ravenna
  • Opera 6^ classificata «A Giorgia, attimo d'amore», di Paolo Gazzilli, Firenze
  • Opera 7^ classificata «La fenice», di Giuseppe Pezzati, Monopoli (BA)
  • Opera 8^ classificata «Dimmi vita», di Fabiola Di Martino, Meta di Sorrento (NA)
  • Opera 9^ classificata «Che fan le stelle», di Gianluca Bellini, San Martino Pinzano (PR)(PV)
  • Opera 10^ classificata «Quelle mani», di Mauro Domenella, Castelfidardo (AN)



Opere segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:


  • «Al sorriso del sorgente sole», di Rosalia Colella, Capua (CE)
  • «Capace di volare», di Maria Rosa Gelli, Arezzo
  • «Di notte, sul lago», di Carla Tedde, Quattro Castella (RE)
  • «Il mendicante», di Marco Galvagni, Milano
  • «Il sogno della vita», di Isabella Coluzzi, Roma
  • «Interminabili giorni», di Filippo Finardi, Bologna
  • «Io isola», di Lucia Mazzara, Menfi (AG)
  • «Lomellina», di Elisa Ramazzina, Pomello (PV)
  • «Uomini oscuri», di Cosimo Cavallo, Brindisi
  • «Ah, la felicità», di Sonia Salamone, Augusta (SR)

GRAZIA CARRIERI

Tappeto di foglie

Giorno dopo giorno, in un tempo molto breve,
siete cadute remissive e tristi,
pur senza che il vento
vi desse l'ultimo "colpo di grazia".
Strette strette, una accanto all'altra,
avete già formato un tappeto umido ed emaciato,
ed io, speranzosa, vi scorgo ad una ad una,
per cercare fra di voi i miei sogni estivi smarriti.
Il vostro sembra un destino breve e crudele:
nascete e crescete per servire l'albero
che darà poi i suoi squisiti frutti!
Questi, sono dagli uomini ammirati e poi gustati,
mentre di voi non si ricorda più nessuno.
Spuntate nella bella stagione della primavera
dando allegria a tutto l'universo.
La vostra crescita allieta gli uccellini che,
nascosti sotto di voi,
amoreggiano e preparano il loro nido nuziale.
Nell'estate ornate viali e villette e per l'assolato contadino,
siete il grande ombrellone che gli dà refrigerio.
In pochi giorni, a novembre, sotto una grigia e fitta nebbia,
e compiante da un debole sole,
date l'addio a tutto il vicinato!
Breve vita la vostra,
come brevi sono i sogni
delle giovanissime donne!


ANTONINO CAUSI
Dolce pensiero


Dolce pensiero
eccelso costrutto
della mente.
Rapida emozione
del cogitare.
Suggestivo paesaggio
di viale al tramonto.




Quel treno


Le nostre mani
si sono perse
in un addio.
Veloce fuggiva verso
una meta un treno con te a bordo.
Tu dal finestrino
miravi lo sguardo
verso di me che
piccolo piccolo
scomparivo all'orizzonte.



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ISABELLA COLUZZI

Abissi

Abissi, profondi abissi dell'anima
come quelli immensi del mare
quanti tesori, quante meraviglie
al mio sguardo nascondete.
Ora, guardandoti adorato mare
che sempre mi infondi amore
penso al tempo lontano
in cui temevo di immergermi in te.
So che ancora ne avrò sgomento
ma so anche che un desiderio più forte
si è impossessato di me:
la voglia di amarmi e di amare.
Allora come una vela azzurra
che padrona di sé naviga al vento
mentre il mio sguardo segue l'orizzonte
sento il mio cuore gridare:
vita, vorrei tenerti nelle mie mani.



Il sogno della vita

Tra bianche albe e rossi tramonti
trascorre il sogno della vita.
E quando ad un tratto ti volgi indietro
immagini sbiadite e senza tempo
lampeggiano nella tua mente.
E se la vita fosse un sogno?
Un sogno che ti porterà lontano
se avrai osato scendere nel profondo
della mente e dell'anima.
Un sogno fatto di tutto e di niente
per te che avrai sentito il cuore battere
sapendo di non possedere nulla.
Un sogno senza tempo
che ti condurrà laggiù
dove tempo non c'è.


VALENTINA CORRADINI

L'incanto segreto

Sulle mie unghie
strisciasti il tuo cuore
coprendole di rosso sangue.
Era leggera l'avventura con te.
Ricordi ci piaceva
incontrarci in quel caffè
dove ancora entrano amanti segreti,
donne sole non impaurite dalla notte
e uomini senza veli sul cuore.
Così mi ritrovo a parlarti della vita e di noi
sue instancabili orme
noi con poco mestiere di vivere
dimenticando la mia nuova casa
deserta d'amore e di luce
e ricordando me con te
assetata scollegata ricomposta
come conchiglia persa nel mare dell'inquietudine.
Non sono la donna che credevo
sono Salomè che oggi chiede la tua testa
per crudeltà ingordigia onnipotenza
come trofeo per i posteri
nel secolo maturo dei miei sensi.
Nel sogno antico noi svelavamo
cose non dette sul peccato
ma come Salomè bramo perderti per sempre
evitando di parlare nuovamente della notte
che tanto ispira gli amanti.
Eppure dinanzi a questo mutevole paesaggio
che è il tuo cuore
fatto di montagne e nevischio
di albe e meriggi
di fango e sudore
il mio cuore ancora stupito rimane.



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LUCIANO DE FORTUNA


Dimensioni

Catturerò farfalle bianche e trasparenti
al buio...
e chiuderò gli occhi.
Percorrerò prati mai visitati,
lunghi, verdi, interminabili,
e ripenserò a quella notte
che fingo ancora di vivere.
Mia amica, non è destino!
Aprirò gli occhi sulla tua vita
e fuggirò dalla galera del tuo bene,
dall'ergastolo di quella eternità.
Non sarò più lì,
destriero senza ali di un mistero, menzognero,
cavaliere del tuo destino, veritiero.
Sarò alla luce di una mattina
catturando farfalle bianche e trasparenti
e ripenserò al tuo querulo viso...
Mia amica, non è destino!



Meraviglia nostalgica

Custodisco in una nota il ricordo
del tuo profumo, nuovo ed antico,
delle mie labbra, cosparse di latte e miele,
di quell'umore, caldo, che ci attraversa.
Un alveo concavo eco del mare
ti accoglie.


LUIGI DI LEGGE


Ho sognato di volare

Ho sognato di volare
volavo veramente.
Era un sogno ma volavo,
un uomo che vola.
Fendente nel cielo
volavo
a mezza altezza
come un uomo
in un volo
Era vero, vero, vero,
vedevo le teste e i tetti
e ridevo.
Una azzurra aria sul viso
acqua di roccia alpina
senza peso
lassù
dove nuotavo
dove volavo
volavo veramente.



Piangere

Le lacrime calano lente
sulle guance.
Troppo lente.
Le cerco
con la lingua
sanno di male.



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FABIOLA DI MARTINO

Opera 8a classificata


Dimmi vita
(26/04/2004)

È così che si esprime la mia solitudine?
Fra righe bianche della mia vita,
fra gli innumerevoli intrecci delle mie piccole vicende,
no! Non sono un eroe! Sono il niente!
Il niente che si rifiette nelle più sfavillanti luci.
Sono solo un soldato ferito che lotta fino all'estremo
con un avversario troppo grande: l'Indifferenza.



Piccolo angelo
(14/04/2007)

...Nel fior della vita ci sei stato sottratto,
piccolo angelo dal ciel caduto,
Sapevi dei giorni spenderli bene;
la vita con il sorriso affrontavi
scacciando così tristezza e mali.
...E ora che dal cielo ci sovrasti
il tuo sorriso ci viene in aiuto
illumina e riscalda i nostri cuori
ed è lì che tu ancora vivi.


(dedicata alla memoria dell'amato fratello Gerardo (Dino) Di Martino)





Figlio amato
(20/04/2007)

Il nostro pensiero vola a te in ogni istante,
abbiamo vigilato sui tuoi passi
quando ancora in piedi non ti reggevi
e se cadevi ridevi,
quanto con fil di voce pronunciavi le prime parole,
quando a braccia aperte da noi correvi
e in un unico abbraccio il nostro cuore scioglievi,
abbiamo riso e pianto con te
e anche se ora non possiamo più abbracciarti
non smetteremo mai di amarti.


(Poesia scritta dalla scrivente su richiesta dai genitori in memoria dell'amato figlio Gerardo (Dino) Di Martino)




STEFANO DURANTI


O luna
Nascondendoti dietro un qualcosa d'immenso
Rinviene la tua falce
Scompaiono i tre quarti
E ingabbiata tra le fauci della spuma o luna cara
Come celata a un monte stasera sembri
Che invece a bere un fascio di notte negra ti ritrovi
Tra i rovi tumultuosi
E gli ardenti vulcani che fanno del glauco
Le ceneri.
Eppur mi allieti in queste carceri e
Mi rincuora la tua visione in questa notte tanto
Perfida e irrequieta per me
E meco a letto ti porto
Nella branda mia curandoti
Del gelo notturno con le
Passioni di amante impazzito
Con gli affetti di padre,
Coricandoti sotto coperta
Cortina di lava vermiglia e
Passando una mano in su le tue curve
Sarà tra i sogni il riposo e
Della tua cetra la nota profonda.



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PAOLO GAZZILLI
Opera 6a classificata


A Giorgia, attimo d'amore

E la vita trascorre ma tu non ci sei,
figlia delle mie gioie e della mia speranza.
Morte impietosa ti colpì al primo fiebile vagito.
Fragoroso e amaro il mio pianto:
la tua giovinezza non splenderà,
le tue vesti e i tuoi capelli mai sentiranno il vento della vita.
Ah rimpianto di gran bene perduto!
Cosa ha da offrire il silenzio dei cipressi e della terra calpestata,
bagnata da lacrime dolorose?
Ma nella notte del nostro segreto,
quando, con mano tremante,
sfiorai turbato il tuo dolce viso apparsomi,
tutto mi fu chiaro:
se ogni piccolo atto d'amore pervade l'Universo,
anche il tuo attimo brillerà per l'eternità.
E la vita trascorre ed io finalmente vedo, ascolto,
conosco il mondo e cammino con la speranza:
se la morte è solo l'inizio,
allora un giorno correremo insieme.


ALESSANDRO LENTINI

Alba

Svaniscono i ricordi
Uno ad uno
Passano i giorni e i mesi
Ma la fatica è vivere i minuti
E nella memoria non siamo
Che parti di un copione
Io e te
Attori di un amore che va
E spengo le luci ad una ad una
Passo le stanze e i corridoi
Ma è tra le tue foto che mi perdo
E nel ricordo ti trasformo in una
Eterna e infinita alba. Per non
Vivere più in una sola notte senza te.



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DANIELA MONTANARI
Opera 1a classificata

Eterno attimo

Una sera sola ad ascoltarmi
per ascoltarci insieme senza parlare
e sentire risposta, ma senza voce alcuna.
Un calcio:
è un piccolo cenno d'intesa
che durerà tutta la vita,
che mi fa sentire donna e uomo al contempo.
Voglio che sia un eterno attimo
che nascerà e crescerà
e noi assieme.
Ti ho amato subito
anche quando non eri.
Ed anche adesso che ancora non sei
ti amo di più



Un amico

Un amico non pretende da te niente
Se non di esser te stesso.
Disposto ad ascoltare le tue gioie
e le tue pene
come un porto della tua città
quando ritorni da un lungo viaggio.
Come un grande albero che dà ombra
in una afosa giornata d'estate.
Solo questo:
il suo cuore
il tuo amico.


FULVIO PELLEGATTA


Ogni giorno
i giovani innamorati
annegano
nella dolce sbornia
del loro inesorabile amore.
Lievi sussurri
timidi "ti amo"
inondano
come un magico filtro
i loro perduti sguardi,
i loro incontri ravvicinati.
Noi li osserviamo
perdersi
nel liquido amniotico
di quella dimensione
incantata.
Loro hanno ancora il tempo
di parlarsi,
di mescolare le loro idee, le loro linfe, le loro strade.




Anche oggi
ho avuto il quotidiano amplesso
con la mia focosa età.
Lei... ha eliminato
ormai
tutti i preliminari,
va subito al sodo.
E giocare con ardui sogni,
con le vaghe stelle,
le incostanti maree,
le mutevoli lune,
le infinite galassie,
le inebrianti primavere,
non mi è più concesso.
Lei non lo sa,
ma, zitto zitto,
quotidianamente la tradisco...



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GIUSEPPE PEZZATI
Opera 7a classificata

La fenice

Stamattina ho visto il sole nascere
Era color fuoco,
sembrava una fenice che rinasceva,
e poi
con un battito d'ali spiccava il volo
illuminando il cielo...
E la fenice sta volando ancora verso
L'infinito.


Fantasy

Notte dalla luna stregata e incantata da una fata,
notte prigioniera che viene salutata
dagli ululati dei licantropi e percorsa dai vampiri.
Notte gotica, avvolta dalla nebbia.
È un'emozione,
è una bella atmosfera, dove escono i fantasmi e
una nana viene osservata dallo sguardo stellare di Minerva.
I troll escono dalle grotte e gli gnomi saltellano
sulle sponde di un ruscello, che scivola
verso l'ignoto di questa notte illogica
come i suoi abitanti, pipistrelli e scorpioni.
Notte di malinconia nostalgica, di passati tristi,
piangenti, avvolti in una nebbia naturale,
dove il mio passato resuscita, come questi zombi, dalla bara.
È bello vedere queste forze della natura.
Scheletri entrano nella mia mente per farmi sconvolgere
E la fata in questa notte vuole amarmi.


VINCENZA PRADA
Opera 3a classificata

Il fiuir della vita

Ritrovate emozioni nell'irrespirabile buio della sera
colmano le ore incalzanti e fuggenti
di questa lunga estate.
Nella silenziosa oscurità
immagini di estati vissute
evasione e premio sicuro a coronar
le fatiche di studi voluti ed intensi,
quando giovane donna,
m'affacciavo al futuro.
Anche tu, madre, attendevi
le giornate lunghe, per offrirti
con ogni mansione al tuo speciale giardino.
Nella natura ti estraniavi
senza alcuna fatica,
per ritornar solo alla fine del giorno
appagata, felice ed esultante
degli invidiabili frutti ottenuti.
Non così l'ultima estate,
coi suoi giorni di speranza mai perduta,
acuita dalla tua rinata dolcezza.
Ancor breve il tempo trascorso
ad accettar l'accaduto ed il vuoto lasciato.
Nel fiuir della vita,
grande aiuto ricevuto ad attenuar il dolore
da chi nel silenzio mi è vicino.
Persona amata, con affetto e nostalgia evocata,
non ostacolo sul mio cammino,
ma utile ricchezza di vita interiore.



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IVANA TANGA

È una storia d'amore. Una grande storia d'amore. Ma non la solita storia tra un uomo e una donna. Ossia, quella banale, perfida lotta fra due egoismi. Questa è una vera, sincera storia d'amore tra una donna ed un cane.

A Frida

Occhi ardenti come pezzi di
vetro feriti dal sole
Occhi che seguono il volo di
un gabbiano nel cielo
Occhi che inseguono il profilo
blu delle onde
Occhi smarriti nel buio della
nera notte
Occhi sbarrati nel baratro infinito
della morte.
Un Buco nero nella mia esistenza,
la tua morte
Non ti ho detto addio, non ti dirò
mai addio, perché tu vivi in me, nei
miei ricordi, nel ricordo di quelle
lunghe estati greche
Rivivi tra le rocce e gli scogli
della nostra spiaggia, anche se
non giochi più con il granchio
Omero
Rivedo il tuo pelo fulvo brillare
sotto il sole in quei lunghi
pomeriggi d'estate.
Non dimenticherò mai il tuo sguardo
posato sul mare
Uno sguardo innamorato, quasi
una carezza, una tenera emozione,
un palpito di gioia,
un fremito di vita.



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