Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio di Poesia
Il Club dei Poeti 2007

 

Indice

Prefazione a cura di Gianmario Lucini - Albo d'oro del'edizione 2007 del Premio - Ida Acerbo Rossi - Melissa Acquesta - Claudio Agus Inconis - Angela Ambrosini - Marco Angella - Paola Antoniacomi - Giuseppe Armenante - Angela Ascheri - Enrico Astolfi - Luca Baldi - Salvatore Barisciani - Elisa Bassi - Anna Francesca Basso - Roberta Bertoli - Vincenzo Bianco - Antonio Bicchierri - Cristian Borghetti - Flavio Borsani - Stefania Borza - Riccardo Boscolo - Giorgia Bracchetti - Antonino Buono - Cinzio Cacaci - Annalisa Cacciatori - Tiziana Canepa - Pippo Carauddo - Marcello Casarini - Maria Gabriella Castelli - Irene Catarella - Antonino Causi - Fabio Causio - Chiara Celi - Gilbert Cerbara - Luigi Cicchetti - Piergiorgio Cinelli - Silvia Cipollina - Fabio Clerici - Stefano Colli - Simona Conte - Maria Antonella D'agostino - Vincenzo De Leo - Andrea De Palma - Valeria De Perini - Mario De Rosa - Filippo Di Giovanni - Mauro Domenella - Federica Fabbriciani - Alessandra Faedda - Luca Falchi - Alessandra Fantini - Laura Farini - Aurora Fiorotto - Roberto Fontana - Alessandro Franzina - Giacomo Fumarola - Lina Furfaro - Egidio Fusco - Giuliana Galimberti - Maria Grazia Girola - EloZ - Lidia Goldoni - Alessandra Grillo - Pellegrino Iannaccone - Giovanni Jannuzzi - Andrea Lazzara - Carla Leonard - Leonarda Letterato - Massimiliano Lini - Giorgio Maggio Cavallaro - Claudio Malatini - Aldo Mauro Mancinelli - Alessio Manzo - Nicola Marasciulo - Fulvia Marconi - Francesca Giulia Marone - Tomaso Mazzacani - Simona Mazzuzi - Antonia Meduri - Daniela Megna - Silvia Minardi - Alessandro Montalto - Mattia Moscato - Carla Natali - Comasia Nitti - Giovanni Nodari - Laura Orsomando - Emanuele Paciotti - Simona Pagliari - Romina Pasini - Grazia Paternoster - Barbara Piazza - Maria Teresa Piccardo - Valentina Pireddu - Andrea Polini - Sabrina Porfido - Silvia Primi - Flora Ragosa - Giuseppa Ranno - Ermano Raso - Gian Matteo Reglioni - Romina Rocchi - Alessia Rohi - Massimo Roncato - Noemi Rupil Del Forno - Federica Sciandivasci - Massimo Scotti - Domenico Semisa - Pier Gaspare Siclari - Daniele Soffiani - Romina Tamerici - Francesca Tavani - Carla Tedde - Pierluigi Terra - Stefano Tonelli - Igor Valseri - Maria Teresa Vivino
 

 
Antologia del Premio di Poesia Il Club dei Poeti 2007 - 14x20,5 - p.p.128 - Euro 18,00 - ISBN 978-88-6037-460-8
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Può la poesia risentire talmente di una situazione sociale e politica da condizionarsi nelle sua modalità espressive? Mi pongo la domanda perché in questi testi, a parte alcuni, gli autori sembrano privilegiare i temi dell'intimo, sottraendosi ad ogni altro tema. Non si tratta neppure delle famose «domande esistenziali» (come possono essere il senso della vita o il destino dell'uomo o simili questioni filosofiche), a parte rari casi, ma il luogo privilegiato sembra essere l'amore, quasi sempre vissuto in forma di entusiasmo o di abbandono - più raramente come problema di relazione o con sentimenti di abbandono e di dolore - o la dimensione del ristretto privato. E dunque sarei quasi tentato di attribuire questa scelta, molto marcata nell'ambito del concorso «Il Club dei Poeti 2007», proprio ad una sorta di reazione ad un disagio indotto non soltanto dalle ormai annose tragedie delle assurde guerre di questo secolo appena neonato, ma anche dall'insicurezza che sempre più monta nell'inconscio collettivo, indotta dai grandi (ormai globalizzati) problemi economici, da un futuro che appare sempre meno vivibile, da una cronaca che ci riporta una recrudescenza ed un imbarbarimento dei costumi, da una politica rissosa e platealmente basata sull'apparenza e la falsità, da continui spazi di libertà erosi da scelte che vengono dall'alto, da meccanismi che sono di fatto incontrollabili. Credo che tutto questo non lasci indifferenti i poeti che hanno due maniere principali di reagire: o involversi nel personale-privato o gettarsi nel sociale, affrontando di petto questi grandi temi. Di queste due principali scelte, la prima sembra quella di gran lunga più praticata, anche se non mancano decisi segni diversi, come appunto la stessa poesia vincitrice del concorso e la quarta classificata. Questo concorso dunque esprime, al di là dell'apparenza, una sofferenza che un critico deve prontamente cogliere e rilanciare come aspetto problematico, al di là e prima ancora della valutazione pertinente i testi che, ovviamente, non è possibile fare in una raccolta di carattere antologico come quella che presentiamo. La nostra valutazione perciò prescinde dagli aspetti meramente letterali dei testi e cerca di indagare, globalmente, le loro ragioni più nascoste. Noi invitiamo dunque il lettore a cogliere questi segni di disagio che qua e là i testi lasciano intuire e di rifiettervi, perché se è vero che l'anima di un popolo sta nella sua poesia (anche se non è poesia dei «grandi» perché, com'ebbe a dire Moravia, di «poeti» ne nasce tre o quattro ogni secolo, nei secoli di grazia), se è vero questo, dicevo, allora la lettura di un libro come questo può diventare lo specchio di quello che sta accadendo, ossia della rivolta della coscienza che non trova un adeguato sbocco espressivo e si risolve nell'unica dimensione praticabile, che è quella del proprio spazio mentale. Soltanto nel proprio spazio mentale, nella relazione stretta con un «tu» convivente o affine o quantomeno vicino infatti, è possibile ristabilire e ribadire quella sicurezza di base che ogni psicologia necessita per "tirare avanti" ed affrontare con un minimo di protezione la spietatezza di questo tempo storico.

Gianmario Lucini
Presidente della Giuria del Premio Sezione Poesia
 
Albo d'Oro

Premio di Poesia Il Club dei Poeti 2007


La giuria della dodicesima edizione del Premio Letterario Internazionale «Il Club dei Poeti» 2007 sezione poesia presieduta per la poesia da Gianmario Lucini, dopo l'analisi delle numerose opere pervenute ha stilato la seguente classifica finale:
  • Opera 1a classificata «Hanno il sole sulle guance» di Pier Gaspare Siclari, Ivrea.

Questa la motivazione della Giuria: «La composizione racconta, con un senso di pacato scoramento, una scena quotidiana di paesi lontani, una defiagrazione che da qui non si può sentire ma che viene evocata come si trattasse di un avvenimento consueto è "normale" (come, purtroppo, lo è). Il verso stretto, essenziale, non si perde in inutili sentimentalismi e non evoca improperi, nella consapevolezza che la scrittura, in un certo senso può essere uno schivare la parte che ci spetta, come a dire che non è sufficiente la sola denuncia, la sola empatia. Ed è per questo che i due ultimi (pacati ma forti) versi finali: "mentre scrivo - mentre schivoÝ- / la parte di colpa che mi spetta" suonano quasi come un'auto-accusa, una richiesta di perdono alle vittime innocenti per il male che esse subiscono con la complicità dei nostri silenzi e del nostro stesso "stile di vita". L'immagine del sole che non può scaldare corpicini morti ma può scaldare volti ancora accesi di vita, è l'immagine della nostra bontà occidentale, pronta a commuoversi per le vittime innocenti, ma insieme restia e lontana, come il sole sulle carni morte».

Gianmario Lucini


  • Opera 2a classificata «Io e lei e ogni piccola cosa» di Sergio Valsecchi, Vivate.

Questa la motivazione della Giuria: «Di questa composizione è interessante il tono affabulatorio e onirico ma insieme accorato, denso di pathos e comunicativa. Il racconto non investe eventi lontani, ma il "qui ed ora" di un'occasione, come può essere il bere una birra al Pub, chiacchierando. È lo stratagemma che l'autore usa per dire di sé, per farsi conoscere, per mostrarsi alla persona che vuole conoscere o che già ama senza cadere nella retorica dei sentimenti ma raggiungendo, appunto per questo, una maggiore e più concreta profondità, lontana dalla drammatizzazione e dalla rappresentazione. In questo modo la persona amata viene eletta, fatta entrare o penetrare attraverso un muro di demolita esteriorità, investita di un ruolo complice che implica uno scambio nel quale l'autore si mette in discussione senza cura di proteggersi, togliendosi le maschere delle convenzioni anche verbali. La poesia dunque, segna bene la demarcazione fra intimità e intimismo e insieme indica la possibilità di un'intimità "vera" senza rifugiarsi in quella ancor più pericolosa maschera che sono i romanticismi e gli inopportuni deliqui di molta poesia d'amore».

Gianmario Lucini


  • Opera 3a classificata «Lo zodiaco» di Giovanni Iannuzzi, Villa la Angostura.

Questa la motivazione della Giuria: «La poesia viene premiata per la capacità di cogliere con l'immaginario, la banalità e l'insignificanza di alcuni momenti del quotidiano che l'autore indica in "sere così, piene di trappole". L'autore, con alcuni accorgimenti immaginifici e con un certo estro, riveste questo senso di pesantezza di un'atmosfera magica ed è capace di suscitare la poesia anche nella piattezza del momento noioso o annoiato, con un guizzo che esprime bene la ribellione della creatività».

Gianmario Lucini

 
  • Opera 4a classificata «Adesso» di Piergiorgio Cinelli, Cavalgese.
  • Opera 5a classificata Il viale di Settembre» di Simona Mazzuzi, Capoterra.
  • Opera 6a classificata «Hotdog» di Claudio Malatini, Cremona.
  • Opera 7a classificata «Per quel mio uomo» di Simona Conte, Giulianova Lido.
  • Opera 8a classificata «Ondivagare» di Gilbert Cerbara, Parma.
  • Opera 9a classificata «Conversazioni in Dalmazia» di Angela Ambrosini, Città di Castello.
 
Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
  • «Senza titolo» di Massimo Roncato, Reggio Emilia.
  • «A Teo» di Silvia Primi, Busto Arsizio.
  • «È una vela...» di Marcello Casarini, Correggio.
  • «Il fuoco che arde in me... di Cristian Borghetti, Bosisio Parini.
  • «Il pozzo infinito» di Giorgio Maggio Cavallaio, Roma.
  • «Intrappolato e libero» di Enrico Astolfi, Venezia - Mestre.
  • «La perla di Dio» di Maria Grazia Girola, Milano.
  • «Luce oltre le tenebre» di Pippo Caraliddo, Pace del Mela.
  • «Per il tempo dei se e dei ma» di Carla Natali, Livorno.

CLAUDIO AGUS INCONIS

Notte

Guardando una notte con gli occhi della luna
ascolto le onde bagnare la sabbia,
inoltrarsi & perdersi tra le gambe di una donna distesa.
Accarezzo il sale
fresco nei capelli d'oro.
Una stella precipita ubriaca d'amore.
Silenziosa percorre la pelle umida,
il profilo sinuoso della schiena
appena sfiorata dalla luce pallida.
Vibrano i miei occhi, carichi di desiderio,
dell'infinita voglia di stringer tra le mani
la carne di cera.

PAOLA ANTONIACOMI

Nebbia

Dell'antico fusto
soltanto il ricordo
disperso nell'umidità
di una nebbia sottile.
Un'ala di vecchi soldati
al limitare del campo
veglia su impronte
scavate nel fango,
che conservano la dignità
e la fatica del passo.
Fermati ad ascoltare
il grigio silenzio della campagna
e lasciati guidare
da quei fragili arbusti,
dall'odore della terra
impregnata di pioggia.
Soli compagni lungo il cammino,
che si dissolve fra trame offuscate
e scolora in un abbraccio indistinto
che tutto nasconde
e protegge.


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ENRICO ASTOLFI
Opera segnalata

Intrappolato e libero

Nell'aspra indecisione,
remota e presente,
mi accontento di un bieco far niente.
È un gran vociare questo silenzio ovattato e protratto
che mi distrae;
quel che voglio risulta sfuocato.
Non confido più in nulla.
È una sorprendente normalità che mi culla;
inutile piattezza ove rifugio.
Ora però vado
e di corsa.
È un posto lontano.
 

SALVATORE BARISCIANI
Il cigno

Su le placide onde
de l'azzurro lago
possente vola
il magnifico uccello
e l'acqua sfiora
e la caduta.
Indi solenne
sui fiutti si posa
bianco veliero
cullato dal vento
e l'agile collo
e l'ampio petto ostenta.
Ecco un re
conquiso ognun l'ammira
or ch'ei d'intorno
ingiunge e alletta
irato cobra
o crotalo gentile.
Supremo ispiratore
di alate danze
e divine malinconie
Leda sedusse bellissima
e di sé stesso estremo
fu mitico cantore.

(Salò 4 ottobre 1994

Milano Natale 2006)



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ROBERTA BERTOLI
 
Ad occhi chiusi

Ci son serate...
Serate come questa,
dove guardando fuori dalla finestra
vedo le stelle
ed immagino....
Un ragazzo che mi sussurra storie di cavalieri.
Avvicinandomi piano...
Mi vien voglia
d'annusare i fiori spontanei della terra.
scivolare sul suo collo
appoggiando le labbra....
Aspettando che i brividi
ne disegnino richieste
che nascono dalle sue risposte.
Dolcemente...
Giocare a far le figure immaginarie
cercando
in questo semplice gesto,
di fermare il tempo...
E vivere...
Vivere quello che non si comanda...
Perché
non ci son regole ben precise da seguire
quando si ama.
Fantasie...
come quei sogni
che si fanno sdraiati
sui prati d'estate.
Ad occhi chiusi...
E mi ritrovo
in tasca...
petali e chicchi di grano.

GIORGIA BRACCHETTI
 
Bacio del mattino

La freschezza
dei sapori del mattino
è uguagliata
solo dalla dolcezza
di un bacio
appena sfiorato,
su morbide labbra
bagnate di rugiada
profumata d'amore.


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ANTONINO BUONO

Armonia e Forza

La fanfara, finalmente ha acquisito
Un nuovo stile vivace e snello
Nuovo l'atteggiamento e giusta
Dimensione.
I suoni han trovato equa
Dimestichezza e amalgama
Dolce e gradevole impasto
Con il ritmo semplice ed elegante
Il capo fanfara
Timone energico e fidato
S'erge con fare
Dinamico e magistrale.
Con abile e saggia
Maestria
Infonde sincronismo
Ed armonia.
Sinergia e simbiosi
In sensibilità artistica
Viaggia spedita
E le ali dell'allegria e
Del buon gusto
Han fatto ritorno
A dolci ricordi, e
La giusta identità
Ha risuonato in giusti,
appropriati suoni,
colori, luci e melodie.

CINZIO CACACI

Brezza di mare

È soffio insistente
che gonfia le vele
da est a Ponente,
è aria
che sale,
cresce,
rinforza,
è vento
che il corpo accarezza,
è sapore di sale,
colore di gusci,
odore di spruzzi.
È memoria di storie vissute,
di occasioni perdute,
di barche,
di sole,
di mare,
di emozioni dolci ed amare.
È una donna fuggita,
un richiamo alla vita,
è voglia di amare.
Io la conosco,
è brezza di mare.



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PIPPO CARAUDDO
 
Opera segnalata

Luce oltre le tenebre

Viso smarrito, ancora verde e già avvizzito,
membra pesanti, deboli, cadenti;
nel tuo giaciglio d'immensa sofferenza
inerme, sprofondi ogni giorno di più.
Nulla allevia il tuo estremo sconforto.
Stanca e avvilita, sei indifferente
alle delicate carezze, alle dolci parole
di chi d'amore ti circonda.
Che miracolo quando quella sera
hai visto la luce oltre le tenebre.
Indelebile è l'immagine che serbo
del tuo viso sereno, finalmente radioso.
Abbracciati, con fiebile voce
sei stata tu a darmi coraggio;
non più vane pietose bugie
ma la conferma di una triste verità.
Mi hai parlato di luoghi favolosi,
melodiosi suoni, bianca luce;
la stessa che ho colto nei tuoi occhi
quella mattina del funesto distacco.

ANTONINO CAUSI
 
Spazio bianco

In una giornata
la tua assenza
è un vuoto incolmabile,
vivo
nell'attesa e nel
desiderio di abbracciarti.
Questa stanza
è silenziosa,
i colori si imbruniscono,
sul mio tavolo,
un foglio e una matita,
pensandoti, ti disegno
e mi immagino
come sei in questo momento.
Dolce amore mio
dove sei?
Magari anche tu
mi stai pensando.
Le nostre vite
sono distanti
ed è forse il nostro amore
ad alimentarsi
di questo
spazio bianco.


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GILBERT CERBARA

Opera 8^ classificata

Ondivagare
Che bella pelle ombelico a parte
Capelli vaporosi io ti capisco
Ti piace piacere sei l'oggetto.
Io invece no, io sono il soggeto
Barba lunga e capelli distratti.
Conosco un uomo orribile sono io
Io sono l'eccesso io vengo dall'abisso
E volo da sempre, coltivo dolore
Il suolo per me non esiste.
Il mio cuore è un abitacolo per decine di spettri
E la mia vita la mangio buccia e tutto.
Mentre usi tutto il tuo potere su di me
E sai che è tanto,
E sai che mi colpisci e mi ferisci
Basta un solo sorriso e non ho scampo
Io ti temo, temo i tuoi luoghi
Temo le tue amiche sagge
Temo le tue frasi salde
Fai bene a non fare come me
A non darti mai completamente
Restare senza pelle sotto il sole e nella neve
È difficile
E fa un gran male credimi,
Ascolta un uomo senza pelle
Come me

LUIGI CICCHETTI
 
Sempre amerò

Sempre amerò quel sogno scolpito
Affiancato dalla tacita calma
Di una forma che si compone
Sulla soglia della mia anima
Laggiù nel mio pigro cammino
Esalterò dal profondo ogni desiderio
Come nell'apparente silenzio
Di una foresta abbandonata
A miglior musica dietro gli alberi
Usciranno invadenti creature
Che si avvicineranno curiose
Prendendo sotto tiro la timida paura
Con fatica ho sigillato
Ogni angolo della mia pelle
Come un importante tesoro
Ne custodisco l'accesso con animo e fiato
Ma infame è il mio cuore che trascina la mente
In ricchi giardini e in profumi di passioni
Come un angelo sottile pone una mano da stringere
Per trascinarmi fuori nell'affollata vita
Sempre amerò quel sogno scolpito
Anche sotto il cocente sole o nella fredda tempesta
Non mi farò avvolgere nel telo incantevole
Di una vita furba e di ogni sua goccia
Attenderò forse invano l'esaudir di un sogno
Ma nessuno avidamente ruberà quel che resta dell'estate
Uno spirito tiepido si leverà per render ingrato il mio respiro
Ma resisterò anche mille anni e vedrai, nessuna riva inonderà


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SIMONA CONTE
 
Opera 7^ classificata

Per quel mio uomo

Per quel mio uomo
che è solo un bambino
che piange e ride come solo i bambini
fanno
quando s'illumina di un sorriso tenero
quando gli scopro un'espressione nuova
che mi tormenterà poi le notti
di infinita dolcezza
quando vorrei tenerlo stretto
perché nessuno me lo possa rubare
perché nessuno possa fargli del male
per quel bambino
che è quasi un uomo,
l'uomo che amo,
ed è un peccato
che non sappia tutto questo,
ed è un peccato
che tutto questo vada sprecato.

ALESSANDRA FAEDDA
 
Il dolore dei perdenti

Il dolore dei perdenti
come fosse carta straccia
vale quanto un fuoco estivo
e l'innocenza che condanna.
Il dolore dei vincenti
assai pesante quanto l'oro
fa sorridere l'Invidia
"Ben gli sta" - dicono loro.
E allora piangi, urla, impreca
che a nessuno importa niente.
Tu vincente, tu perdente,
sei soltanto un io silente.
La tua voce non ha voce
E tuo malgrado poco cambia
che a soffrir per te sian tanti
tanto gli altri vanno avanti
e a morir son solo i santi.


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LINA FURFARO
 
A Silvia

Quando il volto mio mesto
per il quotidiano fare
scruti dolcemente
chiedi, offri e dai l'innocenza tua
Quando le leggi di natura ammiri
palpitante è il tuo sorriso
E rivedo nell'afa agostana
quegli occhietti unici
che per la prima volta
come stelline del cielo montano
mi guardarono inchiodando
ancora in un'unica anima
dal cordone appena staccata.
L'affetto troppo intenso e il trasporto
non so vivere più di un attimo
E m'allontano un poco
tanto è il rapimento tuo
che il tempo mio vo' riscattando
E ti scrollo dal mio corpo.
Come dal petto un micio
che più si staccherebbe
mai sazio del materno tatto
e poi ti lascio, e poi ti cerco
e penso al gesto insano fatto
quando sola soletta giochi
parlando al pupo in mano
sgridando a lui e ad altri
m'affretto ad abbracciarti
per far dimenticare
e ti chiedo di cantare
con la vocina tua
le note a te più care
e l'emozione mia
si perde dentro un mare.

ELOZ
Echi lontani

Sospeso sull'abisso infinito
non scorgo la fine del tempo
rilancio i miei dadi truccati
sapendo che durar non potrà.
Sul filo tagliente cammino
mostrando precario equilibrio
disarmonico incedere ignaro
del lato che cader mi vedrà.
Trattengo ansimante il mio fiato
per coglier lontano un rumore
sul quale l'udito si affanna
a volervi sentire l'amore.


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ANDREA LAZZARA
 
INRI

Visi chini,
intrisi di indicibili stillicidi.
Mistici crini,
infilsi di irti spini.
Militi invisi,
spinti in cinici ghigni.
Spiriti incliti,
invitti in gridi infiniti.
Biblici scritti,
distinti in simili sigilli.

CARLA LEONARD
 
La voglia di sognare

Non perdere la voglia di sognare.
È un brindisi alla vita
Che non può mancare.
È un tocco d'amore
Che non puoi negare al tuo andare.
Cos'è la voglia di sognare?
Cacciare via il male
E far annegare così anche il dolore.
Perché voglia di sognare?
Perché si desidera sempre
Ciò che non si ha nella vita.
Fallo prima che ti crolli il mondo addosso
Perché nessuno ti ascolta
Ognuno segue la propria strada
E non ci sono più abbracci, baci e sorrisi,
c'è solo il dare e il ricevere
il ricevere e il dare
oppure chi ti fa solo del male.
C'è solo sopraffazione e perdere,
il prendere e il lasciare,
il possedere e il divertirsi
per sentirsi padroni del mondo,
ma la gioia la si conosce poi?
Voglia di sognare
È vedere con gli occhi del cuore,
è un sorriso alla tua vita
che ti riempie nell'inutile tempo,
è cacciare via le paure e le angosce
per donarti un'infinità serenità.
Sognare non è altro che sperare.


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NICOLA MARASCIULO
 
Domenica

Il silenzio
È presagio.
Il cielo,
specchio uniforme,
rifiesso
del clima opprimente.
Noia,
spettro
dell'attesa tradita,
in sembianze
di pura sopravvivenza.

FRANCESCA GIULIA MARONE
 
Assenza di te

Tanka


Muti mobili
E pile polverose
Opachi vetri
Piante secche in vasi
Così è nel cuore.


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GIOVANNI NODARI

Cantico delle taverne

I giorni passati al bar non li puoi seppellire
ore attaccate ad una pinta ghiacciata
in cui annegano parole troppo grosse
per una sera tra amici - e tanto nessuno ascolta
i giorni si rincorrono uguali a se stessi
vuoti come la pinta di quelle sere in taverna
ma non li puoi riempire - cadesse il cielo - ahimè
con pochi spiccioli e un cenno della mano sinistra.
Ogni sera ti addormenti con la mente in fiamme
e lunghi sospiri - "Domani sarà meglio" - ti dici
ogni sera ti spogli della tristezza del giorno
che dorme fedele dove poggi le scarpe.
I giorni passati a fischiare Dio in platea
non li puoi seppellire sotto un albero
come fanno i ragazzi con i loro segreti
la vita è un teatro che chiude la mattina presto
ogni notte spettacoli osceni da ubriacatura
non vedi più il significato delle parole
barcolli fino al primo bar e ti attacchi a una pinta
"Un giorno sarà meglio" - e giù nella gola.
Poi esci nella notte orientato verso casa
confondi i versi del vento che vibrano nella testa
i passi cadono sull'erba mentre aspetti qualcuno
che ti dica dove stai andando - "Cristo! Quanto parli" -
Tutto tace e riempi tu il silenzio per non fermarti
e ti chiedi cosa cambierebbe se non ti svegliassi più
forse la terra sarebbe più nutrita di umanità
e certamente le taverne chiuderebbero prima.

LAURA ORSOMANDO

L'odore della notte

L'odore della notte
rievoca antichi amori
consumati dal tempo
I tuoi inquieti occhi
tra profumi e la luce delle stelle
non lasciano spazio a facili compromessi
Sento forte l'odore della notte
...poi sarà giorno.

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GRAZIA PATERNOSTER

Vite trascinate
vite dissolte nel vento
in un mondo un po' distratto
a volte un po' vigliacco,
vite che si rincorrono
e mai s'incontrano,
forse per gioco o per inganno
ma l'anima imprigiona,
spegnendo luci e colori,
vite ai margini delle strade
rosse bocche e brandelli di cuori,
dove l'amore si vende e si compra
e i fiori sono pieni di polvere,
spegnendo così luci e colori.

BARBARA PIAZZA
Nel cuore della vita

Se le strade che scorro
Sono onde di grano acerbo al cuore
Allora voglio essere calore,
Nella spiga verde eternità rincorro.
Se la terra che tocco sono io
E il vento tra le foglie,
Allora anche il mare mi plasma nel rullio
Di un'onda spenta nel respiro che mi coglie.
Esperienza sono nelle viscere del tempo
Che scorre e cambia nel continuo mutamento.
Ed il pensiero brilla, nella valle, come un lampo.
Tocco e sento nel rintocco del mio cuore
E succo aspro assorbo, ma poi, più dolce è il fiore
Che respiro ricominciando eternamente amore.


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VALENTINA PIREDDU

Rinascita

Sentendosi sconfortata e indifesa
tutta interamente protratta
verso una migliore speranza
che si trovava
aldilà del mondo
non voleva credere
a ciò che le accadeva;
continuava a vedere del nero di fronte a sé
ma non riusciva a interpretarne le sfumature
e quindi
non riusciva a inoltrarsi
per analizzare i suoi pensieri.
Non voleva arrendersi
ma la lotta era ormai già da tempo persa
non voleva cacciar via quello spiraglio di luce
che ora appariva opaco e irraggiungibile...
che solitudine, che buio!
Un indescrivibile tremolio
le si espandeva per tutto il corpo
non poteva cedere al solo ricordo
doveva iniziare a sfogliare
le bianche pagine
della sua nuova vita.

ALESSIA ROHI
Vorrei

Vorrei avere delle ali
per volare via dai problemi.
Vorrei essere un delfino,
per nuotare lontano dalle difficoltà.
Vorrei che tutto fosse facile,
come vedere un sorriso, un arcobaleno, nel cielo sereno.
Vorrei sempre avere le cose che non ho,
ma per averle devo provare e riprovare,
senza mai smettere.
Vorrei sempre sorridere ma a volte le lacrime scendono dal mio viso,
e poi tutto si risolve con un sorriso di gioia e felicità.
È questo che la vita mi dà
e quindi mi dovrò adattare.
A volte le difficoltà sono muri troppo alti,
montagne senza cima.
Ma provando si arriverà là dove si diceva di non poter arrivare
e andando avanti, riprovando sempre di più
supererò l'ostacolo.
Con tanta forza e volontà,
la tristezza si fermerà
solo in un ricordo di un sogno avverato.


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MASSIMO SCOTTI


Dolcissimo quel sussurro
che scende pe' le valli e le domina
e le sovrasta come banchi di nebbia
quando di mattino presto, il sole fa capolino.
Dolcissimo quel sorriso
ch'accompagna quel sussurro
e lo accudisce come madre
e incute amore.
Dolcissimo quello sguardo
che segue quel sussurro e quel sorriso
e come Luna rifiessa nel ruscello,
indica la via.

DANIELE SOFFIANI
 
L'essenza della creazione

Gocce di sale nell'acqua limpida,
rare note su carta chiara.
Velocità e brillantezza,
armonia e carattere.
Su largo legno,
sottile metallo da lavorare, scoprire, amare,
trasformare in dolce suono;
vibrazioni raggiungono lo spirito,
sonorità sublimi celano l'essenza della purezza profonda.
Combinazioni magiche riassumono un'immagine piena di colore.
Una creazione per la felicità,
un istante per una lacrima.
Si intersecano tonalità fino a raggiungere l'estremo ferro...
... e oltre con l'immaginazione.


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PIERLUIGI TERRA
 
Felini

Autonome anime
Amici per niente
Anche sui tetti
Per la tua mente.
 
Teneri affetti
Scorci felici
Di libere fusa
Compagni di sera.

Predatori nascosti
A volte crudeli
Secondo natura
Vivon la caccia
 
Sono liberi killer
Anche innocenti
Sulle tue ginocchia
Ritrovan l'amore...

IGOR VALSERI
 
Opera 2^ classificata

Io e lei e ogni piccola cosa

Non ho chiesto niente
alle fragili ossa del mio cranio
ma ho sempre sperato
in un loro cedimento
per lasciare finalmente
sgorgare quello che ormai da anni
mi picchia dentro
con la forza di un giovane pugile
sulla cresta dell'onda.
Ho pensato spesse volte
che tu eri la prolungazione della morte
e ti divertivi a invertirti
con il giorno per farmi innervosire
nella speranza di un mio passo falso.
Sono stato paziente e ho conversato
con i pazzi per eludere le persone normali
e adesso che ci troviamo faccia a faccia
posso vedere i tuoi grandi occhi,
non più così grandi,
e tutto quello che ho dentro
rifiettersi in ogni piccola cosa
come nelle pause tra una parola e l'altra
o negli attimi di indecisione nell'ordinare un'altra birra
o meglio nei sogni che tu mi hai indotto a fare
e che ho fatto miei come un ladro d'appartamento.


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Ins. 26-11-2007