Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Club Autori 2006-07

 Indice
 
 
Votate le 10 poesie che preferite - Barbara Accossato - Ida Acerbo Rossi - Davide Alpeggiani - Davide Apollonio - Luca Aquili - Giovanni Barone - Anna Francesca Basso - Cristina Battocchio - Giuseppe Benassi - Rino Bertoni - Antonio Bicchierri - Carlo Bignami - Paola Biondi - Vincenzo Bolia - Argeta Brozi - Cinzio Cacaci - Salvatore Giuseppe Calabrò - Michele Calligaro - Gianluca Cannizzo - Cesare Cantù - Sara Capizzi - Anna Maria Cardillo - Nella Carmela - Fabio Causio - Renata Ceravolo - Gilbert Cerbara - Stefano Cervini - Carmelo Chiofalo - Silvia Cipollina - Laura Corraducci - Anna Corsi - Maria Antonella D'Agostino - Mariangela D'Albenzio - Daniele D'Alberto - Mario D'Alise - Simona D'Annunzio - Maria Anna D'Antuono - Elena D'Arcangelo - Paola de Lorenzo Ronca - Antonio De Luca - Irene De Pace - Valeria De Perini - Mario De Rosa - Giancarlo Del Castello - Lilia Derenzini - Isabella Di Biase - Mauro Domenella - Vincenzo Elefante - Marta Fadda - Luca Falchi - Manuela Favalli - Alessandro Franzina - Alessandro Franzina - Alessandro Franzina - Giacomo Fumarola - Egidio Fusco - Giuliana Galimberti - Flavio Francesco Galli - Maria Rosa Gelli - Romina Ghiglia - Giovanni Ghirga - Maria Rita Giannini - Giacomo Giannone - Alessandro Gigliola - Michele Gonano - Pellegrino Iannaccone - Luciana Iannantuoni - Maria Antonia Iannantuoni - Giusy Insalaco - Maria Cristina La Torre - Paolo La Torre - Flora Lalli - Moreno Lanza - Elio Lenzi - Lauretana Leonardi - Leonarda Letterato - Domenico Livoti - Nicola Loiacono - Alessia Lombardi - Alessia Lombardi - Giovanni Andrea Lucaferri - Giuseppe Lucca - Stefano Maccarana - Alessandra Macrì - Giorgio Maggio Cavallaro - Giovanni Magri - Claudio Malatini - Carlo Mancusi - Deanna Mannaioli - Bambino soldato - Alessio Manzo - Fulvia Marconi - Giuseppa Masilla - Gabriella Masoni - Tomaso Mazzacani - Daniela Megna - Camilla Messina - Giampiero Mirra - Adriano Montagnino - Alessandro Montalto - Michela Montemurro - Fabrizio Moroni - Alessandra Mugno - Giuseppina Natoli - Comasia Nitti - Lorenzo Nocentini - Carla Noro - Pietronilla Notarantonio - Mariachiara Oliva - Daniela Ori - Nina Lisann Otter - Massimo Pacetti - Valeria Palmieri - Cleonice Panaro - Franco Paternò - Fernando Pelino - Fiorenza Perotto - Cinzia Pertegato - Maria Teresa Piccardo - Davide Pierantoni - Massimo Pignatello - Maria Piras - Andrea Polini - Vincenza Prada - Cristian Pretolani - Luca Previato - Fra' Matteo Pugliares - Letizia Quaglierini - Ermano Raso - Rina Ravera - Giulia Ressia - Romina Rocchi - Mariolina Rossi - Lorenzo Rutolo - Giovanni Sale - Antonio Sangervasio - Marino Santambrogio - Silvana Santoro - Francesco Scaffei - Giacomo Scarpino - Giorgio Schwarze - Federica Sciandivasci - Sonia Sesana - Anillo Sezzi - Angela Sias - Daniela Sias - Pier Gaspare Siclari - Caterina Sorbara - Patrizia Sparacia - Sandra Spezzano - Romina Tamerici - Maurizio Tantillo - Francesca Tavani - Carla Tedde - Orazio Tognozzi - Stefano Tonelli - Claudia E. Turco - Pietro Valle - Gianni Vavassori - Rodolfo Vettorello - Rodolfo Vettorello - Paolo Villa - Antonio Zannino - Scheda di votazione
 

 
Antologia del Premio letterario Club degli Autori 2006 - 14x20,5 - pagg. 195 - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-384-0

 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Votate le 10 poesie che preferite

In questa antologia sono pubblicate le poesie finaliste del concorso letterario Il Club degli autori 2006-2007. Queste opere sono state selezionate fra le centinaia di poesie pervenute, da una giuria che ha scelto quelle ritenute migliori.
Ora spetta ai lettori valutarle e votare quelle preferite per stabilire quali saranno i vincitori.
Ciascuno può votare, utilizzando l'apposita scheda che troverete pubblicata nell'ultima pagina di questa antologia, le dieci poesie che più gli sono piaciute.
Sottolineiamo che le poesie da votare devono essere tassativamente dieci, non una di più non una di meno e saranno considerate a parimerito.
Nella scheda di votazione bisogna indicare il nome e cognome dell'autore e il numero della pagina in cui vi è la sua opera.
Non sono ammesse schede fotocopiate e non complete in ogni loro parte. Ogni persona (anche gli stessi finalisti) può votare su di una sola scheda, è pertanto indispensabile che ciascun votante compili in ogni sua parte la scheda di votazione indicando le proprie generalità.
Ricordiamo che i primi classificati verranno premiati come da bando con la pubblicazione di un libro di loro opere.
 
BARBARA ACCOSSATO

Un mondo cattivo

Mi arrendo,
e solerte interrompo
la smaniosa ricerca
di spiragli di buono.
Mi fermo,
ed accantono sconfitta
l'ostinata certezza
di un mondo corretto.
Ho scavato, sì,
affinché dalla terra spulciata
emergesse improvviso
il bene bramato.
Ho esortato,
testarda e sicura,
a credere chi non credeva,
per paura.
Ma ora accolgo
le mie sicurezze distrutte,
placo la vana ricerca
di onesta saggezza.
Le unghie annerite
trattengono ancora
tracce di terra
raschiata con foga.
Scrollo la polvere
di tanto lavoro;
mi alzo sdegnata,
e sconfitta abbandono.
Accetto silente
lo stile arrogante,
la miseria dell'anima,
la pochezza osannata.
Reclino la testa e mi inchino
ad un mondo cattivo
a quello che è, l'unico, il solo
io spero, che sia!

 
 
GIOVANNI BARONE

Immondo

Sentivo nell'aria un odore agro e pungente
sprigionato da ceneri spenti,
una nuvola sparsa mi tiene per mano
e il mio pensiero si perde lontano,
dove foglie indorate di uva matura, ginestre e acqua
d'argento che scorre nei rii contenti
e il canto gioioso nelle aie festose
cede il passo ad un mondo diverso.
Un sospiro infinito...
triste gli occhi di un gatto che passa e implora un raggio di sole raggiante
... si spengono in un attimo gli occhi del gatto.


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ANNA FRANCESCA BASSO

Vigilia

È la sera della vigilia di Natale.

Sotto un luminoso cielo stellato
mi attardo per le strade della città;
il vento non mi tormenta più,
ha smesso finalmente di soffiare.
Sull'asfalto ancora lucido di pioggia,
si rifiette distorta la luce delle vetrine.
Rallento il passo, l'ansia mi riprende;
no, non voglio incontrare nessuno.

Non posso ancora ritornare a casa,
non sono pronta, non so se ci sarai.
Ho voglia di calore vero e di risate,
di buone cose, di lasciarmi andare.
Come sarà Natale, il mio Natale?
Allento la morsa nel mio cuore;
meglio essere sola e dimenticata
che osservarti mentre pensi a lei.

Un tempo, nel nostro piccolo nido,
si preparava un grande abete,
lo addobbavamo con trepidazione
nel timore di rompere i fragili decori;
mi stringevi, tenero, tra le braccia,
dicendo "ti amo" ad ogni regalo,
alla luce delle candele vedevo
splendere nei tuoi occhi la passione.

Sarà un Natale diverso; sarà Natale?
 

 
CRISTINA BATTOCCHIO

A Carla

Vorrei ritrovarti, vederti, baciarti,
per dirti le cose sepolte nel cuore
da allora il mio amore non potrà mai
lasciarti
con tutto il suo ardore vorrebbe implorarti
ritorna sublime bellezza svanita
la tua dipartita ha spezzato l'incanto
la tua vita è finita ma non il mio rimpianto
di averti taciuto la parola più bella
il consiglio più caro, per farti da faro
oh! amata sorella.

***

Segreto

Nell'intimo il mondo si apre in segreto
nasconde miserie ed appiana il suo male
si giudica mesto, rigetta l'errore
vorrebbe tornare l'embrione innocente
Ma è il mondo stesso che impugna l'arbitrio
sperando che un giorno Qualcuno sia cieco
e perdoni l'azione pervasa di orrore
che rende la vita un viaggio piangente

***

L'essenza

Corpo e spirito devoto
mare e fondale ignoto
mente e intelletto capace
neve e cristallo vivace
nero e bianco uniti
luna e sole infiniti
pane e acqua insieme
creato e il suo seme
occhi e immagine pura
orizzonte nella natura
tutto e niente in coscienza
Questo è il destino e la sua essenza
 
 
 


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GIUSEPPE BENASSI

Ode al photoshopper

Salgono e discendono,
tra terra rossa e sfumature
dal verde prato a fronde cangianti.
Così mi piacciono le curve, dalla collina
rincorse dalla tua mano maestra,
morbide, ritratte e semplici.
Voltano e svoltano, poi riprendono dritte.

Dipingi il cielo con giuste apparenze,
cromie plasmate da filtri appropriati.
Ricalchi calore sopra colore, senza rimpianti
per quello che hai perso, sottratto
da polvere e grana increspi la vista
al tocco del mouse.

Prefissi i livelli con parole dell'anima,
sono quei glifi da singola legatura
le fonti segrete di questa armonia,
quanto per il narratore che narrando
ignaro scopre, solo al fine, l'opera sua.

Crescono gli affetti e si misurano i tratti
di una terra ora nuova e più intensa,
sì meno vera, lo stesso più reale, e le nubi
d'artificio illuminate, colpiscono.

Abbiamo evitato l'effetto moiré:
ed è questo il punto, quello stocastico,
orgoglio di luminosi contrasti e profonda definizione.
Superata la stenta con sinuose deviazioni
dell'estro riprendi la strada,
come il tornante su per la gora
che prima svolta e poi rivolta,
raddrizza in pratica, verso il destino.

 
RINO BERTONI

Girasoli

Girasoli protesi nel volteggiarsi innocente
che il mese di giugno già caldo rischiara,
come volti sereni, d'altro canto presenti,
amano la loro metà in quell'opposto desio.

Dal calmo sguardo del sole rifiesso
nel suo amore eterno, veritiero e di luna,
tenere vite di linfa sorseggiano
i passi aggraziati dell'eterna danza:

sì che in mai assopita memoria si hanno,
col sole, al solstizio,
- astante l'amore,
si volta fisso, cercando.
 


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 CINZIO CACACI

Fragilità

Le voci ed i rumori
del mattino
annunciano
un nuovo giorno.
Entrano nella stanza,
mi cercano,
a fatica aprono un varco
tra il silenzio
e frantumi di ricordi,
compagni
di una notte senza sogni.
Mi trovano,
immobile fragilità dell'esistere,
con i pugni che stringono
le tue bugiarde promesse d'amore
ed il buio dell'ultima notte.
Ignari,
sempre più intensi,
mi avvolgono,
inutilmente.

 
MICHELE CALLIGARO

Se scrivo

Se scrivo sulla sabbia dorata
che il vento trascina via
se scrivo sul profondo blu
che diventa pioggia battente
o se compongo versi
con nuvole sparse nel cielo terso
sto scrivendo a te
una lettera fatta di parole
che scompaiono nel momento
in cui appaiono
diventando frammenti del mio amore
dispersi nel mondo che mi circonda
preda dell'eco
che invoca il tuo nome.


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GIANLUCA CANNIZZO

Guerra

Lacrime scendono disincantate dal tuo viso
Uno strano sole vermiglio tenta
Inutilmente
Di asciugarle
Gioie sottratte al tempo,
Cosa si prova a morire?
Ah, patria padrona
Ampie vallate
Piene di sequestrati
Cui il fato ha riservato
Non feste & glorie
Ma ferite
& oblio.

Morti collettive & inutili
Soggette alla bramosia di vecchie
& stanche idee di conquista.

Urla di dolore sfuggono alla terra
Sintomi di ribellione & libertà
Annegati nel sangue
Ragazzi giovani & sognanti
Strappati alle loro giuste felicità
Sacrificati alla ricerca del potere.

***
 
Fine millennio

Siamo qui, migliaia
Milioni
Tessuto connettivo di questa livida genia
Colpita
Dalla peste di questo fine millennio
Asintomatica & crudele
È la mia generazione, trasognata
Spesso apatica
Col cuore pieno, infiammabile &
Traboccante di vuoto.

 
GILBERT CERBARA

Quando sarò nessuno

Come aumenta il mio vissuto
Sbatacchiato tra la grandezza dell'essere
E le miserie dell'esistere.
E nelle mie mani ciniche di uomo
Si contano domande, si raggruppano problemi.

Mentre prudentemente oramai vivo,
subendo un destino mai cercato,
mai completamente amato;
il mio crescere e annientarsi, annichilirsi; compromettersi.
Come una puttana vecchia
Senza ormai più brividi; senza più splendori,
Subisco le ingiurie del tempo e di diffidenti compratori.

Schiave del mio disincanto le mie rughe antiche
Sull'involucro dell'anima
Diventano voragini,
inutili coccarde
ricordi cestinabili,
orpelli da sacrificare.
Vessilli di esperienze inutili, macerie da secchio e sottofondo,
nella mia deriva ciclica
e silente disperazione.

Com'è buio il mio mondo senza sogni
E freddo lo sguardo degli uomini,
rinchiusi nel calcolo degli utili
arabescati dei beni più futili.

Dichiaro chiusa la mia prima vita;
sull'urna degli ideali depongo un cuore; il mio primo.
Lascio una tavola piena di briciole avanzi ed affanni,
e mi immergo nel niente
così addobbato e vasto.
 


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STEFANO CERVINI

Quantistica quanto basta

Il mondo un palcoscenico su cui
degli gnomi ignoti giocano a dadi1
nel mentre scompiglia Fata Morgana2
le partiture di un'orchestra impazzita,
che suona a caso, tra finestre paradossali,
botole oscure su voragini infinite,
giochi di specchi in cui tutto è potenza
di tra le onde di un cosmico mare
che ha varcato le ultime colonne.

Troviamo qui una qualche Alice3
che dietro ancora corre al suo neutrino,
tra meravigliosi imbarazzi,
e il leptone4 è lo Stregatto
ed il Bianconiglio insieme
con il suo tempo capriccioso
che va al contrario.

Anche l'Essere ultimo
ha un suo processo primario5,
strabordante come nei folli di strada,
in cui la negazione afferma,
la parte è pure il tutto
ed il vuoto è così pieno
che sprizza la Realtà a scintille,
come da attriti misteriosi
dietro veli neri.

Il mondo fisico, che pure calchiamo,
ha una base sua stocastica.

Ma noi si continua! Speranzosi, ingegnosi,
a fare il solletico ai piedi di Dio,
a tentare il sacro Logos
che il Caos scioglierà nel cantico
della danza cosmica di Sìva6.
***
 
1 Albert Eistein, che non amava, non credeva alla fisica quantistica, avrebbe
contestato ai sostenitori di essa che Dio non è solito giocare a dadi.
2 Figura della mitologia celtica e fenomeno ottico illusorio dovuto a particolari
condizioni atmosferiche
3 "Alice's adventures in Wonderland" by Lewis Carroll: Alice è metafora dello
scienziato
4 Quella dei "leptoni" è una famiglia di particelle subatomiche, tra cui anche il
neutrino, come esposto ne "Il Tao della Fisica" di Fritjof Capra
5 Si fa riferimento proprio al concetto psicanalitico freudiano
6 Sono debitore di questa immagine molto suggestiva della mitologia indù ancora
a "Il Tao della fisica" di Fritjol Capra

 
MARIA ANTONELLA D'AGOSTINO

Verità nascoste

...era solo un'altra illusione.
Non poteva essere altro
che un'altra illusione.
La lama affilata,
in agguato
sotto il velo
di un ostentato perbenismo
attende impassibile
il momento stabilito
per sferrare il colpo
e tornare a nascondersi
con indifferenza
e aria di innocenza
... perpetuamente.


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MARIANGELA D'ALBENZIO

Imprigionata

Anima imbrigliata, la mia,
senza prospettive da poter recuperare
cuore spugnoso a rapida assorbenza...
una salda ossessione riverbera nella mente,
saetta che colpisce negli occhi attraversandomi
scuote il mio presentimento
e lo rende reale...
si esaurisce la ragione
s'impenna la pazzia,
animale sbizzarrito che s'impossessa di me stessa.

fi fi fi

Percorsi vagabondi...

... e così inseguivo imperterrita
i maestosi sentieri della coscienza
che mi portano ad assaporare
le sensuali delizie dell'essere.
 

 
SIMONA D'ANNUNZIO

Il tempo si è soffermato,
adagiandosi su una soffice nuvola di pensieri.
Piovono baci confusi
dall'indaco cielo accartocciato.
A cavallo di una giostra di riti popolari
rincorro una sembianza volpofila.
Affannato, calo ma rimango ostaggio di me.
Un Angelo paga il riscatto
e come un bel dono
sorprende me che ferito
ferisco la creatura salvatrice:
trotterelliamo spensierati,
ma il mio uscio è vecchio e malandato.
Riprendo le redini del peggio che ho
e fuggo dal meglio appena assaporato.
Rifietto ed una lacrima incredula
osa sgorgare dal mio volto fumoso:
cerco una Dea
e del suo Angelo non mi accontenterò.

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MARIA ANNA D'ANTUONO

Estasia

Tu si dolce mistero
che mi sconvolgi,
eppure ancora non so
di quale prepotente foga
di me disponi.

Estasia
che dalla realtà,
feroce mi prende,
insorgente creatura
che la voce esterna si perde

e prosegue lungo altre corde,
incomprensibili come i facenti
richiami di un pazzo
rimasto fanciullo,
nella sua intelligente follia.

Muta anche il dolore in un canto,
d'amore nel cuore nel pane
indissolubile di vita,
o solo più semplicemente,
UN POETA.

***
 
Odio - O Dio

Se potessi
spezzare quest'odio,
l'orrore di questa continua ondata di sangue.

Come fosse un ramoscello in mie mani,
annientare questa furia omicida di morte,
come il distanziare
le tenebre dal giorno.

Se potessi ma
le parole non frantumano pietre,
come l'irrompente supplica
di un potente e unanime grido,
«pace o Dio
pace o Dio»


 
PAOLA DE LORENZO RONCA

L'ultimo sogno

Per un attimo,
solo per un attimo
ho smarrito il verde del tempo
sulle trasparenze bige
dell'acqua di un ruscello

Un fruscio di note
come corolle di rossi papaveri
ha invaso la mia anima
e nei pensieri dispersi
è entrato l'infinito.

Percussioni di sensi smarriti
sulle ali della fantasia:
tra le terrazze di arroccate case
appare nebbioso il mio paese
e l'odore del grano nella pelle

Un susseguirsi di versi incrociati
scivola leggero sulla carta,
piano nell'anima si accende
l'ultimo mio sogno:
non temerò l'onda che trascinerà
via il logorio di tante vite,
io sarò nell'alba e nella pioggia
nel vento e negli occhi di un bambino.

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MARIO DE ROSA

Il profumo del pane

Sostavamo bambini
sulla vecchia ampia scala
che saliva in soffitta,
per giochi d'emozioni
fra nascondigli misteriosi.
Rimboccate le maniche,
mia madre,
con le braccia a stantuffo
impastava farina
col suo viso arrossato
come il fuoco del forno panciuto.
Lei spostava i tizzoni di lato
con il "mocho" non ancora inventato
e smorzava la vivida brace.
Movimenti decisi, sicuri, modellavan
quel morbido impasto
trasformandolo in pani.
Su di essi l'ultimo inciso
per formare la crosta, una croce!
Poi la pala viaggiava, infornava,
e di nuovo appariva.
Noi piccoli grandi aiutanti
ad attender le pizze roventi
dall'aspetto invitante.
E il profumo del pane
che avvolgeva la casa,
lungo il tempo non l'ho
mai scordato,
né mia madre che l'ha
faticato!
 
LILIA DERENZINI

Amarsi a Parenzo

Nell'incantesimo
delle sere d'agosto
a Parenzo sedotti
dalla luna e
dalle stelle
ci siamo detti
le più belle parole d'amore
il profumo della
salsedine e le pinete
a picco sul mare
ci sono rimasti dentro
ti ho voluto portare
nel mio mondo
ritrovato - amore mio -
i gabbiani sui camini
delle antiche case di pietra
ci svegliavano al mattino
e i nostri corpi
si vestivano di carezze
il vento dell'Istria
ha rapito i nostri bisbigli innamorati:
è rimasto l'incanto.



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GIACOMO FUMAROLA

Una certezza

C'è chi sostiene
che la vita sia uno stagno,
altri un grande lago cullato
dalle correnti di miliardi di tuffi.
Per me non è affatto uno specchio
d'acqua pacifico.
È un torrente di pensieri,
rinunce, passioni, vendette,
desideri, rimorsi e rimpianti,
fughe e rincorse.
Mi trascina con sé
a volte per gioco
altre per cinismo.
Ho imparato a rimanere
a galla, a nuotare, ad evitare
le rocce. Ne ho prese di botte
ma la testa è sempre stata
vigile. Il cuore l'ho
perso per poi ritrovarlo a riva:
che fatica tornare a riprendermelo!
Urtando i detriti
frantumo certezze, alcune.
Altre diventano più robuste,
come il tronco che spesso
mi sorregge: mio fratello.
Lo si può sradicare
ma continua ad alimentare
di linfa i suoi affetti.
Lo si può incidere,
ma non osate fare di più:
distrugge ogni lama.
Grazie Angelo.

 
MARIA ROSA GELLI

La nostra storia

La nostra storia
ha il sapore delle lacrime
delle vittorie sull'impossibile.
Forse è da pazzi amarsi così
ma i pazzi, gli artisti e gli eroi
fanno la storia.
Abbiamo fatto tanta strada
tenendoci per mano
e così dobbiamo invecchiare.
Rompere le forze
significa indebolirsi,
restando insieme
vinceremo anche l'avversa fortuna.
Ti amo
e sono sicura di te
e dell'eroe bambino
che ti sogna dentro.
Ti auguro di crescere in progressi
ma di non smarrire mai
la voglia di fare aquiloni
poiché una volta alzati in cielo
saranno quei sogni
che abbiamo covato
e che ora vediamo realizzarsi.

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ALESSANDRO GIGLIOLA

Follia

Follia.
Carezza il volto dei nobili amanti
Il morbido manto che caldo accresce
La dolce passione ch'il miele mesce
Frutto d'amor e ambrosia dei Santi.

Soffice canto per l'aere si spande
Fumoso vapore sale sui vetri
Serrando le menti ai cogiti tetri
Freno sereno al timore più grande.

Ed ecco, il momento ch'il fremito
Arde, sinuoso piacere tra membra
Vicine, onda violenta che sembra
Levare in cielo sofferto il gemito
D'Amore.


 
PAOLO LA TORRE

Cerca una fede

Cerca una fede
la tua fede
la mia fede.

Aggrappati ai suoi anelli
fatti calamitare
dalla sua fiamma.

Affronta così
a testa alta
il giudizio degli altri

e piegati solo
per poi sollevarti
più forte.

***
 
Puoi

Puoi con la tua
piccola voce
superare l'urlo
del vento.

Puoi con le
tue lacrime
fecondare i deserti
più secchi.

Puoi col tuo
amore riscaldare più
dei raggi del sole.

Puoi col tuo
silenzio
conoscerti nel tempo.



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MORENO LANZA

La caotica attesa

Una caotica attesa...

Un tuffo nei ricordi,
echi dissolti nella mente
immagini sfuocate
figure danzanti nell'ombra
luce balenante nell'oscurità.

Solo con tutto
contro tutto
per tutto.

Isolato
immerso
soffocato.

Occhi volanti
lacrime pungenti
mani tremanti.

Prima del sospiro di sollievo,
del bagno di folla.
Prima che tutto si materializzi,
che tutto sfugga di mano.
Prima della realtà.

Prima del silenzio della vittoria...
 
NICOLA LOIACONO

Credo
(Talvolta)

Capir dato non m'è,
se gli occhi chiudo
e concentro.........
.........Fa lo stesso:
ciò ch'è più grande,
sebben mi stia 'l di dentro,

Varca confino concepibili,
che di pura fantasia
ragion, sì, poss'io dare.

Indiscussa verità,
rispose
non abbisogna

E mi turba, spesso,
l'affidarmi cieco
al sol che 'l dì è nero:

Mea Culpa.


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ALESSIA LOMBARDI

Sulle ali di un gabbiano

Volteggia nel cielo
Così padrone dei suoi movimenti,
del suo corpo, di se stesso.
Viaggia per mari lontani,
Per luoghi che nemmeno lui conosce,
ma non importa, basta volare per mete sempre nuove.
Chiudo gli occhi e volo sulle sue ali,
abbandono i miei pensieri e mi lascio trasportare
da questo splendido gabbiano, dovunque esso vada.
È una sensazione meravigliosa, mi sento così leggera,
ho lasciato sulla terra ferma
il grosso bagaglio dei miei problemi, delle mie tristezze, dei miei dolori.
Abbiamo visitato villaggi incantevoli, mari stupendi,
senza mai stancarci,
felici di volare, felici di amare la vita, di amare tutto e tutti.
Poi, senza chiedergli niente,
mi riaccompagna sul luogo dove mi ha trovata.
Apro gli occhi e lui sta planando sulla terra ferma.
Mentre sta ricominciando il suo nuovo volo,
gli chiedo una cosa,
gli chiedo di portare sulle sue ali l'amore grande che provo
per quest'uomo dolcissimo,
in modo che lo possa gridare
dovunque lui planerà.




ALESSIA LOMBARDI

In riva al mare

Seduti sulla spiaggia
l'uno accanto all'altra
assaporiamo la brezza marina
che sfiora i nostri capelli,
i nostri volti, i nostri pensieri
immersi in uno sguardo
profondo verso l'infinito,
quell'infinito così lontano
ma altrettanto vicino,
che solo tu mi fai vedere.
I nostri corpi sono vicini,
le nostre mani si toccano,
le nostre labbra si uniscono,
e inizia così un'estasi meravigliosa
che solo la tua presenza
mi fa provare,
caro uomo meraviglioso.
Il sole sta iniziando il suo declino
in un tramonto spettacolare,
rifiettendo i suoi tiepidi raggi
su uno splendido mare
con le onde appena increspate.
Mentre il sole sta andando a dormire,
io dono a questo mare i segreti del mio cuore,
al quale chiedo di portare sempre con sé,
racchiuso in una bottiglia,
l'amore infinito che provo
per colui che è seduto accanto a me.



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GIOVANNI ANDREA LUCAFERRI

Ogni volta che muore

Ogni notte
vado a trovare
il padre che muore
così per caso
intimo legame
mi stringe a te amata

sposa prediletta
(sposo amoroso io sono)
la morte da tempo
già dorme con me
ma presto si alza
poi torna in silenzio
sazia infedele

dormi,
dormi mio amore
natura ci unisce
e il giorno che viene
irradia la messe
promiscua ondeggia
ai tuoi tradimenti

ancora una notte passa
pensiero colera
all'alba della tua assenza

un altro sposo cerchi...
tu amata
ma poi morbida torni
a me stretta riposi
ogni notte
che vado a trovare
il padre che muore.




GIUSEPPE LUCCA

Figlio mio...!

Solo come un passero
sui fili dove corrono elettroni
a tensione intensa
e simile all'intimo logorio tuo e mio

su alterna linea telefonica
per sorte ironica
impotente a colloqui e conferenze
pur volute
da silenzi accompagnate

ho tenuto per me solenni indignazioni
a guastarmi sangue e paternità tradita

non per indole matura
o meditata santità
ché non valgo né l'una
tantomeno l'altra dote

Mai t'avrei gravato di macigni

parrebbe ma non è

ingiusti e duri
da batterci seriamente il capo

in luogo d'affezioni che
amorevolmente
ho qui serbato

fino ad oggi sequestrate
da redento pianto avanti a te
affidato per contro da lassù
a fiumi che scorrono di sotto

a disperderne nel mare
in incognito le lacrime

Figlio mio
appoggi accordi e intendimenti
non già da me clandestine negazioni
o espiazioni di colpe che non hai...

...chi ha le mani pure e puro il cuore
s'avvede tosto
che muri all'apparire insuperabili
son fogli di carta a velo
da sfondare con un dito...



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CLAUDIO MALATINI

Fast food

Che vita sia vita si sa,
poco importa
se suona lontano
l'armonica a bocca.

Nero smoking,
scivola via
anche l'ultimo rifiusso
e va a sfociare
nelle fogne della città.

Che vita sia vita si sa,
i fili dei tram tessono ragnatele
con qualche scintilla di troppo
che odora aspra
come le latrine sottoterra,
fra i treni del metrò.

Cammina imbacuccata
nel fucsia
con il passo pesante
nelle calze di lana,
nere come la pelle
che sente il fast food.

Musica country
che profuma le insegne
e copre i clacson
delle auto grandi.

Che vita sia vita si sa,
intanto ti sporchi la camicia
e soffochi l'anima
assieme alla segatura
gettata per strada
al primo accenno di pioggia.




DEANNA MANNAIOLI

Nella nebbia

Nell'umido silenzio
della nebbia ovattata
nell'inverno che
implacabile preme,
i miei passi lenti
si muovono incerti
come un bimbo
senza guida.

Avanzo a tentoni
senza i cardini
della spavalda
consuetudine
e... mi perdo
alla ricerca
di paradigmi.

Senza la bussola
dei sensi mi giunge
vaga la percezione
del mondo
e di me...

Chi sono?
Quale la meta lontana
nel cosmo dei dubbi?



Bambino soldato

Il sorriso del bambino
soldato
corre incontro
al fiore di morte
che sboccia
nella terra matrigna
tra i virgulti
di una primavera
offuscata da un canto
d'agonia...
frutto prematuro
nella mietitura
della morte...!



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ALESSIO MANZO

Qual è l'anima più bella
che abbia abitato la terra?
Chi vuole conoscerla,
chi vuol saper se a tracolla
portava la scimitarra,
il turcasso, la faretra
o suonava la chitarra,
la lira, la cetra,
se dava il bacio o la sberla
attenda di lasciar questa terra.



Turbina, cade la neve
sul broletto e sulla pieve;
si stende un mantello greve
che coprir tutto deve:
fiori, uomini e bestie seve,
rose, fanciulle e ratte cerve;
il fiume, il lavoro ferve
ma piacevole, lieve;
il vin novello si beve;
sembra un dolce sogno, un rêve
bianco come la neve.


 


GABRIELLA MASONI

Grazie Leo

Incontrato per caso, un regalo di raso.
Emozione profonda, le tue note hanno l'onda.
Hanno Anima e Cuore, le tue dolci parole,
e mi fanno sognare, sopra il mare, volare.

Mai avevo ascoltato, adorato, ammirato,
Piena e calda, dà pace, la tua magica Voce.

Non ti posso ascoltare, posso solo sperare...
nuovamente gustare, le tue corde vibrare.

Io che scrivo Parole...
Tu le riempi, le suoni,
Tu le colmi, le muovi,
dentro spazi smarriti, dentro cieli infiniti.
Dentro brividi e battiti,
gli regali la Vita, e le porti anche in gita...
Appena sopra le stelle, e sotto la pelle!

La Natura ha creato, hai un dono pregiato.
Che lui cresca con Te, che lui corra con Te,
dentro giorni e respiri, dentro notti e sospiri,
e, con gioia e sorriso, sempre sopra il tuo viso,
E per tutta la Vita, Emozione infinita!

Possa il Cuore sognare,
la Tua Voce... volare!



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DANIELA MEGNA

Incompiuta

Ogni anima è un'incompiuta
opera divina
dedicata alla vita.
Un inno al destino,
che beffardo
rapisce,
incredule creature innocenti
nei recessi del tempo.
Crudele assiste alla disfatta della malattia,
le membra si lacerano in un delirio,
una spossatezza grigia
e soffocante
cicatrizza gli attimi in sentenza.
Ma l'anima s'innalza
in un perpetuo interludio poetico
e la tua immagine
resterà rifiessa nel mio cuore
come un'incompiuta sintesi d'amore.



Sogni

Ho messo un'ipoteca sul mio passato,
un labile profumo di muschio
si libera nell'aria del presente
e appaga l'anima di sogni effimeri.
Nel futuro struggenti visioni,
pagheranno con i sogni
infranti nel tempo
le mie giornate arrotolatesi
fra le lenzuola del presente.



ADRIANO MONTAGNINO

I Respiri dell'Amore

Notte di plenilunio e la luna si specchia
su d'un quieto specchio d'acqua
mentre foschia nasconde anime diverse.

Avvolto nel tepore di un tenero bacio
un'ombra risiede al margine dei venti
mentre il tempo si frantuma in attimi.

Purpuree fiamme s'uniscono alla musa
in una danza d'ancestrale memoria,
due gocce di rugiada emergono dai sensi
per tuffarsi nel cuore dell'oceano blu.

Così due soffi viali si fanno un sol corpo
abbracciati dalle fragranze effuse nell'aria
ed in quell'attimo dalle parvenze d'eterno
assaporano stille di vita nell'altrui respiro.


 


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ALESSANDRO MONTALTO

Montmartre

Bramerei una scarpinata
per le malagevoli scorciatoie e gli ardui viottoli
della Montmartre d'Ottocento,
suburbio avvinazzato di pastelli, oli e acquerelli,
sobborgo di bistrot, buvette e gargotte, da raccapriccio.
Arrafferei i pennelli, o gli astucci o i tubetti,
a uno scapigliato paesaggista carnevalesco
e mi affaccenderei sino alla fiaschetteria più prossima
e, fra le cassapanche e gli scanni di questa,
lo infarcirei di consommé, rollè e crêpes.
A un ritrattista, affiderei il mio effigiato,
per ammansire, sulla sua barattata tela,
le caricature di quel Dorian e di quell'Hyde,
che sonnecchiano, nei dedali del mio avvenuto.



In battaglia

Dallo squarcio del basaltico fortilizio,
di amaranto pigmentato,
le narici della tua arroventata carabina
fiutano nella piazzaforte
i vapori sulfurei di cenerino screziati.
Un marziale condottiero ecco ammiccato,
che soggiogato dalla libidine del desistere
sfratta dalla livrea, elmo, moschetto e rosario.
La sua iride stillante è furiosamente incorniciata
nel crocifisso del mirino vacillante.
Ahimè, una lagrima d'amalgama sonante
oltrepassa il tuo ingegno,
districando il tuo relitto
e scarcerando il reo marziale.



Lacrime di gioia

Emigrare da una riva
all'altra, abbeverandosi
con acqua marina.

Scrutare a stento l'orizzonte,
accorgendosi che il mare è di lacrime,
versate durante una pausa di gioia.



MICHELA MONTEMURRO

Spirito

Ascolto
I silenzi del tuo spirito,
gli echi dei tuoi pensieri,
che come fiebili luci vagabondano fra le stelle.

La osservo
rincorrere le onde che vagano negli spazi infiniti,
spiare il canto della luna,
che le carpisce i segreti più profondi
[e la conduce oltre il tempo e le ere.

La seguo
mentre in lei filtrano i mille ricordi
testimoni di ere passate.

A lei cedo
Se come un angelo ribelle
Sguaina la spada per conquistare il suo regno.



Segreti

Vino rosso
piove sul tuo corpo,
scorre come torbidi ruscelli,
esplorando
i segreti delle tue forme.

Gocce di miele
sulle tue labbra
ad addolcire ciò che fa così male.

Occhi
persi nell'universo
di emozioni incontrollate.

Fra le mie dita
i raggi del tuo sole.

Mordi questo frutto
e, attraversando le galassie
giungeremo dove
il tempo ha avuto inizio.



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FABRIZIO MORONI

Edera

Noi siamo edera:
ci aggrappiamo ad ogni cosa
pur di sopravvivere
e siamo così tenaci
da non arrenderci
all'inevitabile destino
che ci sorregge.



Cuore d'autunno

Da quanto tempo ormai
è iniziato l'Autunno?
Da quanti giorni l'Inverno
attende paziente alle porte?
Da quando lo stesso dramma
si ripete sempre identico,
con quel suo finale annunciato
colorato di bianco
e coronato di gelo?
da troppo tempo,
nel cuore dell'uomo solo...



Ultimo respiro

Dalle fronde indifese
in un ultimo respiro,
urlano le tremule foglie
per il proprio destino
ed il vento mendace
le scuote senza posa,
sibilando continue promesse
che lontano si disperdono...



MASSIMO PACETTI

All'amore

Questa notte andrò
A nord
E i giorni, selvaggi
E dolci,
Come la tormenta
Mi avvolgeranno.
Camminerò, fino alla fine
Dei grandi orizzonti
Alla sorgente della luce
Là, dove il lupo
Ulula all'amore
Danzerò, alla notte
Di gelo
Nella grande taiga
Amata e perduta.



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VALERIA PALMIERI

Padre

Cerco con affanno tra i rovi
la siepe è alta e il sole pure.
Ricordo, questa era l'ora in cui il riverbero
ti costringeva al riposo.
Ora, la vecchia quercia è sola, con la sua ombra
e il campo incolto.
Cerco invano ovunque
mi sembra assurdo che tu non ci sia
eri parte assoluta.
Mi sento tradita, non posso accettare che tu,
te ne sia andato per sempre, padre.
Cade una perla dall'argento dei tuoi ulivi
che bagna i miei piedi.
Non hanno mai smesso di brillare, sai,
il ricordo dell'amorevoli cure li tiene ancora in vita.
Vento, pioggia e sole percuotono di continuo
i tuo attrezzi arrugginiti e l'aratro aspetta per sferrare.
Vedi, quando mi seminasti
forse non sapevi ancora o magari lo desideravi
che, un giorno quel seme sarebbe stato erede dei tuoi frutti.
E, adesso che non ci sei più, mi nutro del respiro dei tuoi colli
dei nostri colli,
accarezzo la terra mai così arsa, un tempo
dove infante io correvo serena tra le soffici zolle.
Un dolore muto, dentro me esplode violento, incontrollabile;
non posso pensare che tutto sia svanito nel nulla.
Lo urlo forte al vento, alla pioggia, al sole
alle tue stagioni che ti condizionavano i raccolti.
Di rimando, mi giunge solo l'eco di un silenzio infinito.
E, proprio in questo silenzio profondo, dove l'aratro solca il vuoto
scolpisco la mia preghiera:
"Vi prego, accarezzate con amore i vecchi attrezzi arrugginiti
che aspettano fedeli la sua mano per seminare ancora un seme
affinché non inaridisca.
Lenite gli ulivi orfani, la vecchia quercia e il campo incolto
che piangono un tempo lontano".



DAVIDE PIERANTONI

In grembo alla notte

Parlami
di fresche acque,
tiepidi valli a cavallo
di respiri nella luce,
sono abbagliate
timide primule
sulla via verso oriente.

Si rifiette
tra i cristallini
pianti di vento,
il rosso scarlatto
che dipinge la sera.

È dolce
l'incresparsi del sole,
quando china il capo
al miele della notte.

Si affaccerà presto
la stella più vispa
dalla nube lontana,
a scrutare poveri occhi
che sognano al tramonto

Ti saluto
primo diamante
sul mare cobalto,
prima lacrima notturna,
ultimo sussurro
di vita morente.

Continua la tua
danza tra i venti,
noi siamo pallide note
di un canto perduto,
in grembo alla notte.

 


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MASSIMO PIGNATELLO

Il nuovo inverno

Eravamo nascosti,
sempre lo siamo stati
ancora prima che venisse
la stagione temuta
con le sue intemperie
e i paurosi giorni
a segnare i volti e le strade.
Tremanti i cuori delle madri.
L'aspetteremo, io e te,
non più dietro una finestra,
stavolta soltanto ansimanti
di sentirci immersi
nella cupezza dei cieli
e i mari che inghiottono i luoghi.
E nella limpidezza dell'aria,
la neve e il suo chiarore.



L'attesa

Di un dono che arrivi
e che muti i sapori
impaziente è l'attesa.
Attendo che mi porti
in te attraversando
con te. E lì sarò
acqua dolce che ti bagna
su di te scivolando
fra i quasi silenzi.



VINCENZA PRADA

Primavera

Dal plumbeo cielo
lacrime di pioggia
nel grigiore di questo marzo
avaro di un sol raggio di sole.
Lente le ore trascorrono:
all'improvviso un timido raggio
accolto dalle nuvole men grevi.
Tutto intorno rischiara ed avvolge
con l'aria fatta più mite.
Mi scuoto dalla monotonia
degli istanti lasciati,
gustando un tale risveglio,
che pian piano si schiude
nei giorni che avanzano,
ma non appagato è il mio cuore
come nel tempo passato.
Ti rivedo alla finestra socchiusa,
ormai stanca,
un raggio dorato accarezza
il tuo pallido viso,
s'insinua tra i capelli ancor folti,
a mostrar la bellezza mai perduta.
Gli occhi percorsi da un guizzo di gioia,
mi cercano, mi parlano:
"Sento il tepore nell'aria,
finalmente la bella stagione..."
Vorrei fermare la tua immagine...
Così il pensiero ti rincorre
nell'incessante ricordo mai sopito,
velato di tristezza per non rivederti
nella rinascita di una nuova primavera.



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LETIZIA QUAGLIERINI

Ridatemi l'autunno

Non voglio
questo sole opulento di mosche
ma
pianto fitto a intasare la gronda,
raggi liquidi sulle pozzanghere
e foglie marce a ricamarle.

Mi opprime
quel garrire nell'aria serena;
venga la malinconia
a sprimacciare i suoi teli.

Non colori,
a possedermi un letargo di nebbia,
un oppiaceo rituale languore.

Odio
Queste turgide rose tardive:
siano pampini e trebbiano
l'arazzo che declina il mio tempo.



GIULIA RESSIA

Il volo

Tra le bianche nuvole: volo!
Come fosse la danza di un'aquila
che dalla cima si getta e
si affida all'aria.
Scende leggera
come negasse quanto vale.
Si abbandona alla trasparenza.
Volteggia coraggiosa in quella libertà,
dove il destino è il suo solo nemico.
Come fossi lei
mi concedo questo rischioso volo
nel sentimento e, provo.
Affido il mio corpo al tuo
fin dove inizia la vita.
Il respiro che mi sfiora
come fosse una carezza e
mi gratifica al suo passare.
In alto come a voler entrare
nel sole e precipitare
in quel vivere d'amore.
Prendo il volo e più non torno,
fra quelle nuvole imprimerò
tutto quello che sono e
quello che verrà.



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ANILLO SEZZI

Perle

Perle, d'acqua composte,
distese, inglobanti fili sottili,
sono il segno della bellezza,
madre terra le ha generate,
quasi a decorare altre strutture;
stesso io non sono dopo
che ho toccato tale bellezza.
Perfezione la natura ci mostra
ed io commosso la canto.



Andrea tra nuovo e vecchio

Andrea mi facevo chiamare,
ma non era il mio nome vero,
solo era ciò che volevo.
Devo dire che anche io
mi ci ero abituato
e a lui davo tutte le colpe.
Entità reale in me esisteva
ad indicare tutto ciò che
di me non accettavo.
A volte ancora l'uso
con persone che non conosco,
e altre che tento ad antica conoscenza.
Anche con te ci provo,
ma tu non ci molli
e più il nome nuovo non lasci per il vecchio.




CARLA TEDDE

La salita

Sotto i raggi spauriti
si sciolgono i colori
e il loro pianto
infuoca la boscaglia.
La terra
trasuda passi lenti e pesanti
nascosti dalla bruma
di antichi dolori.
Spazi finiti
fermano lo sguardo
incollato al sentiero
che s'inerpica a fatica
nelle ferite del monte.
E si sale.
Si sale verso una vetta
che sfida l'umana piccozza.
La sua conquista
sarà in un altro giorno.
Ultimo e primo.



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ORAZIO TOGNOZZI

Temporale estivo

Da nubi nere
gravide di tuoni
infiammate da lampi improvvisi
rovinò un'onda
che ricoperse i campi
e corse per mille ruscelli
a gonfiare la Brana.

Ora un quarto di luna
pende sopra cipressi
dalle esili cime.
Vedi il velo arancio
che è restato
al posto del tramonto?
L'azzurro nuovo che è in cielo
stasera?



Penombra

Tinniscono i ferri da lana
mossi da mani esperte
mentre gli occhi
fissano un punto
di là dal fuoco.

Fra i giochi d'ombra delle fiamme
nell'angolo in fondo alla cucina
una solitudine profonda
ti tiene compagnia.



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Ins. 24-10-2007