Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Olympia città di Montegrotto Terme 2005

 Sommario
Presentazione - Albo d'Oro dell'edizione 2005 - Paolo Carniello - Massimo Agnolet - Fausto Amico - Michele Ammirati - Valentina Andreotti - Rosalba Anzalone - Lucia Arnese - Elena Auddino - Marco Bacaro - Daniele Badesso - Manuela Baire - Sergio Baldeschi - Bruno Balzan - Giuseppina Barzaghi - Sara Bellingeri - Fabiola Bianco - Ermanno Bitelli - Maria Cristina Boesso - Alessandro Bongianni - Giulia Borroni - Bertilla Bortolon - Gabriele Botti - Irene Braggion - Don Pasquale Brizzi - Maria Rita Brustolin - Giusi Bugia - Luigi Buonaiuto- Marco Buzzetti - Maria Teresa Calabrese - Ida Calise - Marina Canal - Matteo Capellino - Claudio Capponi - Giuliano Cardellini - Carlo Carraro - Carlo Carrea - Celestino Casalini - Pietro Catalano - Sabrina Chianelli - Marilena Chiretu - Elisa Ciambelli - Elena Cipriani Mazzantini - Santo Antonino Coppola - Rosa Maria Corti - Maria Costanza - Margherita Costanzini - Ivan Crescini - Gaetano Cugno - Chiara Dalla Baratta - Rita Danieli - Vincenzo De Crecchio - Aurora De Luca - Aurelia De Martin Pinter - Caterina De Martino - Luca De Pieri - Maricla Di Dio - Antonio Di Marco - Rosa Maria Di Salvatore - Monica Dogliani Paone - Patrizia Faccaro - Diego Fantin - Jolanda Fassina Smaniotto - Flavio Ferraro - Franco Fiorini - Giacomo Flussi Cattani - Elena Francabandiera - Elvira Franco - Diana Maria Elena Fusco - Graziella Gaggioli - Susanna Galimberti - Gian Battista Gallotti - Vincenzo Gammieri - Giulio Gasperini - Francesca Gatti - Maria Rosa Gelli - Ivan Gelso - Efrem Gerola - Giuseppe Ghielmetti - Ferdinando Giannone - Amedeo Giordani - Maria Grazia Girola - Laura Giulia Gotti - Simone Grandi - Tiziano Granucci - Simonetta Gravina - Antonio Greca - Marcello Guerrieri - Elena Guidi - Iago - Biagia La Foresta - Antonella Leonardi - Alessandro Lepri - Mariangela Licordari - Pamela Lodato - Cesare Lorefice- Anna Lottici - Alessandro Lovato - Alessandro Lugli - Domenico Luiso - Paola Lungo - Domenico Maccarana - Teresa Magliano - Norma Malacrida - Amedea Mantovan Regazzo - Gabriella Masoni - Tomaso Mazzacani - Giampaolo Merciai - Francesca Monge - Adriana Moretto - Fabrizio Moroni - Roxana Morsella - Erika Niero - Luigi Nosenzo - Jacopo Nuvolari - Marta Olivo - Isabella Ondelli
Gabriella Orgolesu - Barbara Orrù - Massimo Palladino - Valeria Palmieri - Clelia Palombo - Stefania Donatella Paron - Piero Pasculli - Luciana Pasqualini - Sergio Pedretti - Maria Teresa Piccardo - Annamaria Pieralisi Da Lio - Giulio Piras - Nicola Prebenna - Antonio Principe - Franca Prosperi - Daniela Raimondi - Stefania Raschillà - Ermano Raso - Marcella Rebora Canaparo - Andrea Renaldi - Antonella Renegaldo - Fabio Riccardi - Stefania Sabrina Rifici - Gaetano Riggio - Patrizia Rigoni - Giulia Rinotti - Matteo Rolleri - Giusi Rollo - Joanne Romano - Daniela Rusconi - Enzo Saggioro - Angelo San - Patrizia Sanpietro - Alessandro Sanscritto - Adriano Scandalitta - Rita Claudia Scordino - Paola Sinisgalli - Marilena Spina - Rosanna Spina - Filomena Stanziale - Romeo Tacconi - Nicoletta Tagliapietra - Antonio Talia - Stefano Tavernelli - Carla Tedde - Giacomo Teofilo - Giuseppina Terranova - Stefano Tonelli - Eleonora Tonon - Paola Tosato - Barbara Valsesia - Umberto Vicaretti - Ivan Vicenzi - Stefano Vitale - Leonardo Vitto - Stefania Vuolo - Anna Maria Zanchetta - Leonardo Zanin - Michela Zanini - Nadia Zoli
 

 

 
 
 
 
 

 
Antologia del Premio Olympia città di Montegrotto Terme 2005 formato 14x20,5 - pagg. 188 - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-102-3

Risultati del Premio Olympia città di Montegrotto Terme 2005
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
 Il concorso internazionale di poesia "Olympia Città di Montegrotto Terme 2005" anche in questa edizione ha potuto contare sulla nutrita partecipazione di autori che con grande passione ed entusiasmo hanno contribuito all'esito positivo di questa iniziativa culturale ed ha avuto grande successo l'idea di assegnare per il secondo anno consecutivo un Trofeo alla poesia dedicata alla figura femminile, iniziativa che resterà permanentemente nelle prossime edizioni del Premio.
 
Un autentico apprezzamento a tutti i poeti che hanno dato la possibilità di alimentare sempre con maggior vigore la volontà di procedere in questo cammino denso di atmosfere luminose e di magie infinite.
 
Questa antologia, curata dalla casa editrice Montedit con la collaborazione letteraria dell'associazione Il Club degli autori, raccoglie le poesie più belle del premio letterario: uno strumento che può aiutare a far ricordare alcune poesie affinchè non siano soltanto un insieme di parole ritrovatesi per caso su una pagina bianca ma rappresentino il frutto tangibile di una costante passione ed un inguaribile amore che scaturiscono dall'animo poetico che ognuno ha dentro di sé.
 
L'antologia di un premio letterario che sia testimonianza di una poesia vissuta sulla propria pelle, raccontata con rabbia o dolcezza, a volte dispersa nell'oceano delle speranze altre volte rinvigorita da una nuova idea. Con la consapevolezza che le suggestioni che fanno nascere le nostre parole sono collegate da linee sotterranee che si uniscono, giorno dopo giorno, come le poesie racchiuse in questa antologia: senza costrizioni di nessun tipo, senza limitazioni di sorta, senza la necessità di un riconoscimento da parte di qualcun altro perchè ogni poesia è un volo meraviglioso in piena libertà.
 
Il Club degli autori
 


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PAOLO CARNIELLO
 
PRESIDENTE DELLA GIURIA DEL PREMIO
 
Vagabondo
 
Infreddolito e curvo
sulla panca stai
con la dignità del povero
a raccogliere i tatuaggi del tempo,
mentre tepide lacrime bagnano
le tristi pagine della tua superba vita
ed in questo folle peregrinare
vaghi randagio, pazzo e solo
trascinando l'incompiuta esistenza
colma di semplici cose.
La palla di fuoco
oltre la valle muore
ma tu rimarrai ancora qui,
curvo sul trono della libertà.
 
 

 

 

VALENTINA ANDREOTTI
 
 
Sentirsi soli non è un male.
La solitudine trasforma la realtà
in pura e semplice finzione.
 
Una vita fatta d'illusioni...
Si può vivere semplicemente d'illusioni
quando si è soli,
perché la realtà non piace...
 
Io vivo bene nella mia solitudine.
I miei più cari amici
sono i miei sentimenti più puri
ma anche quelli ormai sono
quasi spenti.
 
Nel mio mondo
non c'è posto per l'odio.
Esiste solo la dolce amarezza
d'essere consapevole della
mia solitudine
forzata o forse solo voluta.
 
 

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MARCO BACARO
 
 
Malinconia
 
Adagio seguo il passo della morte
mi prende dall'interno e mi distrugge
è lento e pur costantemente forte
la vita fugge.
 
Motivo non ho più per stare in vita
mi sento annichilito e senza voglia
ormai la mia speranza s'è appassita
cade la foglia.
 

 
Il vecchio
 
Cala la nebbia e cala in te la voglia
o vecchio, di resistere al dolore
ti senti cader giù come una foglia
la vita è per te povera d'amore
 
avverti quanto soffre il tuo buon cuore
e non hai più la forza di lottare
mentre il tuo corpo lentamente muore
per te non c'è più tempo per sperare
 
ucciso crudelmente da un tumore
dimenticato pure da tua figlia
da tempo ti è lontano il buon umore.
 
A te non resta altro che pregare
per sopportare l'ultime tue ore
e stanco attendi solo il trapassare.
 
 
 

 

 

ALESSANDRO BONGIANNI
 
 
Cartolina (al primo amore)
 
Trasudava dall'azzurro del cielo
Un sole stanco trascinato al tramonto
Pur lanciando dita di luce in cerca di appiglio
Così allungando ombre
Che percorrevano lo spazio mobili e silenziose.
Muoveva l'aria un frullo di vento
Ubriaco di calore e colorato di polvere
Animato da suoni dolci
E schiocchi di rami infastiditi dal soffio.
Il mare cilestrino
Abbagliava con riflessi di infinti frammenti di specchi
E il suo docile lambire la sabbia
Rimandava una nota di seta.
Poche vele incitavano il vento
Piccole nubi frastagliate e vuote
Spennellate di colori arditi
Certamente opera di un geniale pazzo
Confondevano l'orizzonte
E rapidi volanti baritonali rincorrevano la loro ombra
In un gioco di virate e di planate
Fino a sfiorare la tavola del mare.
Tu sedevi su un muretto di pietra grigia
Le gambe penzoloni
Gli occhi
Persi in pensieri amari
Scintillavano di pianto
E a me che vedevo tutto questo
Saliva un'onda di tristezza fino ad allagarmi il cuore.
Con l'ultimo raggio di sole
Finiva l'ultimo giorno di vacanza
E i miei dodici anni gridavano addio a te
Certi di non ritrovarti lì la prossima estate.
Per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati
Mio primo prezioso amore
Ed a me sembrò che il sole
Non potesse tramontare più.

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IDA CALISE
 
 
Il viaggio
 
Ho deciso d'intraprendere
un viaggio
nel mio passato.
M'avvio
e dove prima una pianura liscia
incontro solchi,
tracce.
In basso
due rivoli
scavati da un aratro pensoso.
Cerco i laghi
dei miei ricordi.
Al posto loro
due pozze verdastre
stanche.
Passaggi scoscesi
difficili
e una fenditura
rivolta verso il nulla.
Possibile sia quella
di giorni,
anni,
secoli fa?
Con la mano
ripercorro allora
i tratti del mio viso.
 
 

 CELESTINO CASALINI
 
 
Le Pasque
 
Parole indimenticabili hai detto
nella millenaria storia che si regge
su parabole e santi
Quanta vita vi passa e quanta speranza:
provo quasi disagio a pensarlo!
... In semplicità
il mio Dio che avanza
e solo pane
che profuma di pasque dispensa...
 
E quell'idea sublimata
che crede alla festa:
perché la vita è vita
e la morte
è ancora speranza...
 

 
Tra poesia e ragione...
 
...In queste visioni
di miti solitudini
hai colto gli spazi vuoti
che lasciano i pensieri...
 
Ti seguo nel punto
dov'è più dolce la condanna
al silenzio
che la mente di poesia riempie
 
Ricovero per gente
che solo sente la povertà dell'anima
come condanna
 
e come espiazione
il doloroso ritorno
alla ragione!
 
 
 

 

 

 

 

 

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 ELISA CIAMBELLI
 
 
Lontano dal Paradiso
 
dedicata a mio padre
 
La sola luna spia i miei imbarazzi,
qualche lucciola ne ruba il silenzio,
un fragorio di parole sincere
e si spegne l'ultimo pensiero non detto.
Parlo di mio padre, di quell'uomo forte
che ha saputo amarmi senza alcuna richiesta.
Apro la porta, vado a salutarlo.
Si nasconde dietro una coperta
la mano tremula che stringe Dio
e se lo porta al cuore.
Lo vedo e mi spavento.
Nei suoi occhi chiari scorgo soltanto paura,
paura di una vita sacrificata fin dalle prime parole,
paura della solitudine ora che mancano
quando ancora tanto è rimasto da dire.
Questa vita di passioni,
di pennelli e musica rinchiusi in un cassetto...
Che cosa è rimasto?
Una figlia ormai grande da chiamare bambina
e un figlio ancora piccolo per dirsi un uomo.
Mio padre non sa vivere, sa lavorare.
Lo vedo nei campi, sporco di terra...
ammazzarsi di lavoro
e rientrare in casa con l'erba nei capelli,
tra le mani crini di cavallo.
Mi sento inutile perché mi ha dato quello che sono
e non sono stata capace di ricambiare,
di fargli capire quello che è per me.
Ho sempre pensato che non avrebbe saputo dove metterla
la mia sbadataggine, la mia fragilità!
Ora so che non l'avrebbe riposta in un cassetto.
 
 

ELENA CIPRIANI MAZZANTINI
 
 
Di quanti amori
 
Di quanti amori amai
anima
mia bambina...
Molti e nessuno.
La sorgente pura delle cose amai
e gl'immensi azzurri
illuminati dai misteri,
e il pensiero
eroe delle montagne senza vetta
e la forza silenziosa
misurata sulla scena vuota d'applausi.
Concetti e forme
che di raro si fecero persona,
e le memorie vive di sangue
mai disciolto nel lento fiume
sulle cui spesse nebbie
rinasce immemore
e forse felice il giorno.
Amori di pena
per le cose ignare della fine
e il rapido incrociarsi di ignoti destini
a te per un sol punto uguali.
Oltre guardasti, nell'andare, il limo
vischioso della riva
pur fiorito di licheni,
a inquiete acque nemiche
dei Nettuni coronati di polvere di spuma.
Ai Tritoni solitari
alle conchiglie tenaci nella roccia
cantasti il tuo modesto canto.
 
 

 

 

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SANTO ANTONINO COPPOLA
 
 
Polvere della mia terra
 
Ritornerò
perché ho conosciuto
il trascorrere dei giorni
lontano da te...
Nella mia mente ritornano
mandorli in fiore
e tu porti ramoscelli fioriti...
Ritornano sottili emozioni
innocenti sospiri di vita
Sul campo inondato di primavera
il mio silenzio rimane inviolato
inascoltato il canto...
Ritornerò da te
Ora che polvere
portata dal vento
mi ferisce gli occhi,
come quella bruciata
della mia terra
e dai tuoi capelli catturata...

 

PATRIZIA FACCARO
 
Sms in poesia
 
Lente le onde spumeggiano a riva
voce suadente, inebriante, lasciva.
Scruto lontano e mi lascio cullare
è il mio orizzonte e mi lascia sognare.
 
Ho attraversato spazi sconfinati
per giungere a te e tenderti la mano.
Ho superato sentieri tormentati
per stringerti a me e baciare le tua mano.
 
Oh raggio di sole, le tenebre addolcisci.
Oh fonte sorgiva, la sete ammutolisci.
Tu che dei miei sogni, sei sommo imperatore
traducili in realtà, mio fiero narratore.
 
L'alito del vento ha sfiorato il mio viso
la sua voce suadente mi ha più volte deriso.
Ed invero avrei certo alla sua corte ceduto
se il mio animo non si fosse nel tuo sguardo perduto.
 
Ho visto un delfino scivolare fra le onde
e sul dorso d'argento il baluginio del sole.
E per un attimo ho sperato in acque più profonde
ma era solo riflesso in un miraggio di parole.
 
Amore e passione son compagni di viaggio
e con rispetto e comprensione ti sosterranno in volo.
Fra così candide ali non mancherà il coraggio
e giammai in vita tua ti sentirai più solo.
 
 

 

 

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JOLANDA FASSINA SMANIOTTO
 
 
Piove
 
Volano due passeri
nell'aria grigia
tra la pioggia
non li sento ma li vedo!
 
Sento l'armonia lieve
portata dalla pioggia
una sinfonia tacita
d'arpe lontane!
 
Vedo le fronde
agitarsi al soffio del vento
scrollarsi dai rami
iridescenti gocce gelate.
 
M'accarezza l'orecchio
un dolce suono di campane
non le vedo l'anima
in accordo ha un tremolio
di stelle!
 
Non ti vedo da tempo
e mi rasserena la certezza
un'immagine nel cuore
e ritorna l'antica solitudine
rotta dal tuo esistere!
 
Le contingenze ormai
non hanno più senso
trascendiamo!
Oltre
vale l'esistere!
 
Nell'armonia dell'Universo
tu esisti
Angelo azzurro
per vegliare
sui nostri giorni
sempre
col tuo grande grande
SUBLIME AMORE!
 
 

FLAVIO FERRARO
 
Seguire un Vento
 
Seguire un Vento, sogno leggero,
magnolie convertite in cuori
non ancora amati, seguire un Vento,
leggiadro, un Velo che cade, finalmente
consapevoli del solitario faggio, consapevoli
di quanto ci appartiene il nudo ramo, le foglie
cadute, rassegnate, come speranze spezzate...
 
Seguire un Vento, per ascoltare un fiore
di mandorlo che abbia conosciuto il Vero,
al di là dell'appassire, timido germoglio che
condivise l'inautentico nascere, orfano di
sorgente, smarrito, come un intempestivo
usignolo in attesa di perdute primavere...
 
Seguire un Vento, per ritornare alla fonte,
nel Cielo disadorno, nell'infinito ricevere, tra
silenziose stelle che da sempre accolgono
l'esule pianto, rugiada straniera tra rose
mai dischiuse...
 
Seguire un Vento, stupore errante
che riveli profumi inascoltati, mutevoli
epitaffi per nembi trasognati...
 
Seguire un Vento. È tutto ciò che ci è concesso...
 
 
 
Struggimento
 
Ascolta il voluttuoso ondeggiare di un cuore
che giace nel Vento, nel grembo della Natura che
vive e soffre, solitaria spelonca che accade
nel silenzio della nebbia, splendore che scuote
l'ancestrale sonno, lugubre risveglio di palpebre distanti,
dialettica insolubile, pure vastità, finitezza che anela Infinità,
e in questo soave Caos smarrisco me stesso!
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ELENA FRANCABANDIERA
 
Fatta di vento
 
Nella luce scarlatta
della tua giovinezza
passione e incoerenza
ti illudi di poter
possedere
imperdonabile vanità
ciò a cui più aspiri
ciò che non ti appartiene
possedere
stolta fantasia
me
che son fatta di vento
e mi muovo fluttuante
appesa ad un filo
d'oro e corallo
che sorregge la mia vita
fragile alone di fumo;
giurasti per l'eternità
ed anch'io giurai
l'impossibile
bugia troppo facile a dirsi
per cadere nel baratro
del mio inganno
alla tua giovinezza
dalla luce scarlatta
ingenua sincerità
senza sapere che
per me
sei solo una nuova conquista
luce tremolante in mezzo al mio alone di fumo.
 
 

 

 

DIANA MARIA ELENA FUSCO
 
 
Black-out
 
"Musica Maestro"
Cala il sipario: tende di velluto nero.
Si solleva un fumo opaco,
cenere di un sigaro pigiato.
Si confonde una nenia
con l'orlo del pipistrello appiccicato
alla vetrata del poveruomo.
Sotto le sette note:
do di dolore,
re di reo,
mi di mistero,
fa di c'era una volta,
sol di sole scomparso,
la di un posto distante,
si quello che si compie.
 
&endash; declinano uno ad uno i lampioni &endash;
 
La mia testa trema
come un mappamondo senza
piedistallo.
Dentro al letto
è il rifugio
tra le piume del materasso.
Ma le urla dell'autoambulanza
perforano il cappello da sera del cielo,
più forti degli spasmi del malato: è l'eco dello spavento.
Venga la mattina
e scoprire che non è vero.
 

 

 

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FRANCESCA GATTI
 
 
Astro nascente
 
Ai miei figli
 
Oso osservarti ora,
che il sonno
regna su tutto il tuo essere;
astro nascente
soave e sereno.
Stupenda creatura...
non potevo io crearti;
sono un umile mezzo.
 
Non oso riflettere con l'immaginario;
i tuoi giorni futuri.
Vorrei fermarmi ora
qui... e sempre
ad osservarti;
candore di vita.
 
Astro nascente,
ci sarò ad asciugare
le tue future lacrime?
Ci sarò ad incoraggiare
i tuoi passi?
Ci sarò a proteggerti
dai tuoi errori?
 
Ma tu... mi vorrai al tuo fianco...?
 
Astro nascente,
non posso che pregare il Supremo.
Non posso che invocare la Madre di tutti
affinché
affiancandoti... stia lì,
dove io minuscola madre,
non potrò esserci.
 
 IVAN GELSO
 
 
Credere
 
Credere ancora nell'uomo buono,
credere nel senso morale,
credere nelle piccole cose,
nei piccoli gesti quotidiani,
nelle persone umili,
credere nell'odore di soffritto
del cucinotto scalcagnato di mia zia.
Respirare quell'odore,
riempirsene i polmoni
fino a sentirli scoppiare.
E poi uscire, per strada,
e sentirsi ricchi sfondati.
 
 
 

 

 

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 FERDINANDO GIANNONE
 
 
La vita crudele
 
T'ho vista.
Eri nelle antiche strade di malaffare,
formicai di gente a flusso scorrente nel bel Settecento,
mai in disuso
perché clandestini in stanze anguste.
Quasi non ci credevo: eri lì, smagrita,
con gli occhi in ombra massacrata.
Il mio cuore come zolfo prese a bruciare,
come piombo ancora teso si piegò.
Seduta su una sedia,
il tuo sorriso nuovo mi rese lucido il pensiero.
Avevi tredici anni,
il pancione gravido d'un padre senza radici nella tua vita,
ti notai come ti vedo ora: ti amai, amai il tuo corpo
col grembo alto che mi premeva sulle gambe.
Ora, su questa strada, con un piede in avanti,
sicura del tuo scopo sotto un balcone di ferro battuto
come ricami su fili d'acqua, mi chiedo:
"Chi, chi t'ha fatto questo? Dimmelo, che io l'uccido!"
 

 
L'abbandono
 
Col tuo pancione
pronto a figliare la carne non mia,
io ero già ubriaco di te.
E tu, ninfetta di poche parole,
sapevi mescolare bene il vino stordendomi il cuore.
T'ho aspettata l'intera notte,
Dio guardandomi l'intera notte appeso alla parete.
A me rimase lo zucchero dolce di canna
di una sola volta d'amore la domenica prima.
 
 
 

TIZIANO GRANUCCI
 
01/07/2004
 
Si addensano oscure nubi, a est.
 
Seguendo il tuo profilo entro nella parola,
ti scopro nuda;
bianca nera bianca.
*
Il profumo si spande nel delta delle tue vene,
penetra il cielo l'oboe violetto
mentre ottoni soffiano sul grano;
la terra ti vuole
io ti voglio
ti avrò.
*
La notte godo di te
in te;
tra le morbide anse del tuo corpo
ora siamo in due.
*
Ti amo&endash;corolla di orchidea,
 
Parola;
 
segno bellissimo della natura
amante,
straniera e sincera;
Tu enigma
geroglifico.
*
La tua bellezza è una speranza
In te ricordo, spero e sogno.
Ogni crine di luna
un ponte,
da me in me attraverso te
un arcobaleno
di silenzi e segni, di pace e guerra.
*
Nella trasparenza del tuo corpo
il mio corpo
e un velo a coprirti il sesso
un segno nero
verticale
vivo

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ELENA GUIDI
 
OPERA SEGNALATA DALLA GIURIA
 
Chimere di una vita
 
Le barche mute sono ferme
sull'acqua greve dello stanco fiume
che separa il domani dall'oggi, i sogni dalla realtà.
Il grigio cielo mesto mi riporta al presente,
su questa ferrovia chiassosa
sento il soffuso chiacchiericcio dei viaggiatori
da mille mondi e di mille colori
e la nauseabonda puzza dei corpi accalcati
sul treno delle illusioni e dei perché.
Il mio fine olfatto percepisce l'acre odore
di cibo riscaldato e di sudore,
degli umori umani
che risaltano sull'apatica folla
insonnolita e malinconica.
Musiche lontane spezzano la nebbia pesante
che avvolge il turbinio delle mie emozioni
ed il monotono rullare delle rotaie
culla la mia anima indolenzita
e le mie braccia dolenti.
Ed ancora il mio spirito ribelle crede nei sogni
ed ancora l'illusione dà forza al mio domani
e le voci fanciullesche dei miei bimbi
illuminano l'impervio sentiero
che costella la mia esistenza.
Gli spruzzi di neve
coprono caldamente la terra
ed i ciuffi verdi del grano
risalgono a nuova vita
dall'abisso sconosciuto ed oscuro.
E la morte è già dolore...
e le chimere riportano nuove speranze,
mi fanno abbracciare nuovamente
la vibrante risplendente esplosiva appassionante
vita...

 MARIANGELA LICORDARI
 
 
Eroe greco delle mie giornate di sole
a cosa pensi quando vai per la via
in bilico tra il mio cuore e la mia mente?
Cosa cerchi nell'aria che accarezza fiori
e gonfia le vele dei sogni?
 
Sanguinario guerriero di baci
pungente come spada affilata
che tormenti il mio cuore malinconico
lasciamo cadere i veli
di costrizioni che ci celano
torniamo ad essere noi
puri come il roseo candore
di petali nascenti
come sorgente incontaminata
e riso squillante di bambini.
 
Allontaniamo venti ostili
Col solo battere di ciglia crepitanti
E cerchiamo riparo tra le nostre braccia
accoglienti come porto in mare in tempesta.
 
Spiegami perché la mia calma
vive della lentezza delle tue mani
e perché dirigi la mia anima,
come il più esperto degli orchestrali,
col solo suono della tua voce.
 
Sarà forse perché nascondiamo
l'inquietudine del tempo che passa
in parole sussurrate piano
o perché riconosciamo nel vento
l'eco del mare
è per questo che in te mi cerco
e cercandoti mi trovo.
 
Mariola
 
 
 

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ALESSANDRO LOVATO
 
 
I soffitti di marzo
 
Senti, i celesti soffitti di marzo
stanno immobili nelle grigie sere,
incombono su veloci giacigli
le ombre pallide di alberi lunghissimi.
 
Ricordi, un anno fa partimmo
e restammo lontani il breve tempo
di un lungo e malinconico sospiro.
Ma ho ripercorso mille e mille volte
il cammino di ritorno dal lago
sulle cui rive sedemmo una sera
e mille volte mi sono voltato
a rivedere il sole a mezzanotte
appoggiato sulle bianche betulle
e sulle nere punte degli abeti.
 
Sai, molte volte riapro piano gli occhi:
nell'aria immobile della mia stanza
ritrovo quelle notti luminose,
sotto i celesti soffitti di marzo.
 

 

TERESA MAGLIANO
 
 
Primo amore
 
Avevo da poco lasciato i giochi,
quando i miei occhi ingenui
e pieni di gioia di vivere
hanno incrociato
il suo sguardo dolce, tenero,
ma insistente e infuocato di desiderio.
Incredibilmente, quella scintilla,
nel mio cuore,
ha acceso una fiammella,
su cui ha soffiato
il vento caldo e tormentato
della giovinezza.
 
È così nata
l'ardente voglia di amare,
di scoprire la vita e i suoi misteri;
ho provato le prime emozioni dell'amore,
i primi turbamenti
che restano così indelebili
nella memoria
e tanto segreti,
da non volerli partecipare ad altri
quasi che potessero rimanere scalfiti,
tanto è sottile la lamina d'oro
su cui è inciso il ricordo del primo amore.
 
 

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AMEDEA MANTOVAN REGAZZO
 
Papà
 
Ti ho seguito mentre camminavi sulla battigia.
Ho riconosciuto il tuo passo lento, ma deciso
la tua testa bianca assorta nei ricordi
lo sguardo teso a scrutare l'orizzonte.
Eri tu?
Ma la realtà è un volto sconosciuto.
Tu cammini sulla battigia dell'infinito.
 

Mare d'agosto
 
Splendido e mutevole come amante infedele:
mare d'agosto.
Ora argenteo e lucente sfumi nell'orizzonte di perla,
ora di cupo cobalto inganni con canto di sirene:
mare d'agosto.
Ti accendi di rosa al tramonto
e dialoghi con le nuvole di seta
per trovare pace la sera,
sotto il velo tremante della luna.
 

 
Vicino a te
 
Il cielo è azzurro,
anche se nuvole gonfie di pioggia oscurano l'orizzonte,
vicino a te.
La terra profuma,
anche quando l'inverno la copre di gelo,
vicino a te.
La vita intera è un canto d'amore,
che impedisce di annegare nell'ansia,
vicino a te.
 
 

 

 

 

GABRIELLA MASONI
 
 
Passeggiata notturna
 
Un cielo nero, nero,
ed un fitto bosco,
e vedi solo la luna, dietro chiazze di nubi,
da lei illuminate, come morbido cotone.
Illuminati anche appena, i rami più alti,
e le parti più lucide, più piane,
più bagnate delle superfici.
 
Null'altro,
se non, una serie di pensieri, di mille pensieri,
in una passeggiata oscura, di riflessione.
 
Cosa dire,
se non, ringraziare una pace trovata.
Trovata forse in un solitario crocefisso,
forse in una sperduta cappelletta,
forse in un piccolo lumicino,
lasciato da qualcuno che nemmeno conosco.
O forse trovata...
nello zampettare veloce e consolante,
del mio piccolo bianco cane,
che passeggia con me e mi segue stranito.
 
E non ho paura,
e non temo più nulla.
La morte è un riposo,
il sonno è una pausa.
 
Ma la vita...
la vita è un libro,
un libro incredibile,
ed i giorni son solo piccole pagine.
E la mia vita, la mia, forse...
non è altro che un libro incompleto,
che voglio terminare di scrivere io!
 
 
 
 

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FABRIZIO MORONI
 
 
Morte del Carnevale
 
È morto Carnevale poco a poco,
è svanito il sorriso
dalle mie labbra di maschera
ed estinta ogni speranza
sul mio volto di clown.
Stille di pianto scivolano
lungo le mie guance dal color del vino
e sbiadiscono con la loro mestizia
gli sgargianti toni delle mie vesti.
È la fine dei giochi:
gli amici, ormai esausti
s'avviano alle loro dimore;
chiude la giostra d'ogni sfrenata letizia
ed i bimbi purtroppo non ridono più...
... vorrei tanto poter sorridere ancora,
ma credetemi, non posso!
Questo sogno di gioia è finito
e le lacrime adesso
sono parte di me...
 
 

BARBARA ORRÙ
 
 
Un giorno al mare
 
I gabbiani danzano leggeri nel cielo,
una coppia si abbraccia sulla sabbia.
 
Una barca a vela fluttua come un velo,
un bimbo erge un castello di sabbia.
 
Il vento trasporta tutte le parole
verso altre suggestive sponde,
dove sotto lo stesso sole
tutto si confonde.
 
 

Il giglio
 
Dipingo la mia anima
di rosso vermiglio.
Corro da te
assetata d'amore.
Il tuo amore mi nutre
come la linfa coi fiori.
Ed ecco che la mia anima
rivive come un bianco giglio.
 
 

 

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GIULIO PIRAS
 
 
A ciascuno il suo natale
 
In modo spensierato oppure con riguardo
Far festa esser contenti, è obbligo normale
Ma, arriva con ritardo
quest'anno il mio natale
 
Son felice tutto contento
Come se nessuno mi avesse mai fatto un torto
Che aspetto il lieto evento
Qui all'aeroporto
 
S'ode un canto d'angeli un po' strano
Ma state comunque zitti
È il rombo di un aeroplano
Dell'air dolomiti
 
Ecco, mi illumina un sole speciale
Anche se il cielo è cupo e grigio
Adesso è natale
Il ventisette pomeriggio
 
Anche se non verrà illustrato nelle cartoline
È unico, sai perché?
Son le mie due bambine
che vengono a stare un po' con me.
 
 

NICOLA PREBENNA
 
 
L'occasione
 
Inferire lo sguardo e la mente
oltre i colori
dei frutti della terra,
 
e subcorticare oltre l'epidermide
stabilmente fluttuante
delle dolci a me
sì care braccia;
 
snidare dalle cattive
intenzioni la forza
che il seme caino trasforma,
 
è come attingere l'acqua
che salva, scoprire
l'oro che luccica e seduce,
 
intravedere tra spiragli
il sole che stordisce
ed è, e sono tante,
l'occasione che consente
alla mente che fruga
e s'attarda di centrare
 
il bersaglio:
e sei Tu, Signore,
il dono dell'occasione.
 

 

 

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MARCELLA REBORA CANAPARO
 
 
Al mio adorato papà
 
Perché il mare s'increspa?
Perché il cielo s'oscura
e nuvole plumbee
tacite, soffocano
le stelle e la luna?
 
Perché di rugiada imperlate, le rose
si stringono e chinano
il capo impaurite?
Perché l'usignolo
nel petto
trattiene il suo triste lamento?
 
Perché?
 
Un brivido
nel silenzio è passato...
di Morte, d'Ignoto.
Dal dolore ucciso
il mio cuore è morto!
 
... Solo... lontano
il rombo assordante dei marosi
che mostruosi si frangono
paion ricordarmi
la continuità della vita.
 
 

 

 

STEFANIA SABRINA RIFICI
 
Occhi d'angelo
 
Languidi, ingenui, spauriti occhi di bambino
fissano il cielo intriso di fumo, percorso da scintille
e poi si chiudono all'ombra di un pino
quando s'accendono le prime stelle.
 
Occhi, un tempo vuoti,
ora pieni di ricordi,
occhi stanchi di vivere,
occhi sazi di speranza,
rassegnati a morire.
 
Piccoli, giovani occhi, spenti dal dolore,
fragili cristalli offuscati
dal tempo,
strumenti scordati dell'amore,
che si perdono nel silenzio del cuore...
 

 
Riflessi
 
Passi persi nel vuoto,
sospiri sospesi nel buio,
ricordi rinchiusi nell'oblio,
baci baciati nel vento,
echi di affetti perduti
come fogli di vita consumati...
 

 
Ritorno a casa
 
Era tutto buio
e il vivere era come cadere nel vuoto
e il parlare era come un'eco nel silenzio...
Ma, quando guardai nei tuoi occhi
ogni dubbio, ogni timore, ogni dolore,
d'improvviso svanì. S'alzò il vento.
Ero di nuovo a casa.
 
 

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STEFANO TONELLI
 
 
OPERA 2A CLASSIFICATA
 
L'eclissi
 
Volava alto e lontano il mio sguardo,
pur nelle quiete more dell'infanzia,
sitibondo di vita e di ebbrezze giovanili,
come un cavallo su un'altura, fremente
a sottomettere il vasto verde.
 
La tarda primavera schiudeva
dolci fragranze di fiori che
risvegliavano appetito ai miei sensi,
l'oscurità a me amica
non regalava però parole
ma solo fantasmi
per vivere i sogni di giovane adulto.
 
Vivevo sensazioni presenti e future,
certo che presto sarei entrato
nella foresta, assaporando ogni
suo frutto, fiore e foglia,
giocando a piedi nudi sul prato.
 
Poi un osceno pianeta maligno
irruppe spegnendo odori e sogni
e a testa bassa fui schiavo di paure
e infinite cure e timori.
 
Oppresso e gravato dal buio
e dalla nebbia ormai nemici,
procedevo blindato,
e la vita non sentiva più
il suo dolce ebbro sapore di prima.
 
Ancora oggi sono cieco
per quell'eclissi.

 

 

 

 

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STEFANO VITALE
 
 
Non lo perdere il filo
 
Non lo perdere
il filo
della tua vita
attendi
la parola ricreare
la giusta luce
senza affanni
rabbia
rumore
senza battiti di
cuore o di furore.
Ascolta il silenzio
cantare
éspece d'éspace
calda stanza dove
riecheggia
senza più schegge
l'attimo.
Segui lo sguardo
attento, decoro delle pareti
dell'anima,
tenda ricamata
che attende
la felice mano.
Eppure brancoli
ancora su strade
di pietra
e sogni il tuo
grigio ma caldo teatro
sopravvissuto
alla resa
alle feste
alle illusioni
che soccorrono
la vita ancora da
fiorire.
 
 

 

 

ANNA MARIA ZANCHETTA
 
 
Abbraccio
 
L'innocente albero
che ha fermato la tua corsa,
ti accolga nel suo abbraccio,
ti avvinga con le sue nodose fronde
fino al nuovo giorno.
 
Quando la brezza di primavera
passando fra le foglie nuove,
ti porterà nostro Signore
Lui ti accoglierà Lassù.
 
Sussurrerà
nel vento
per chi ti piange affranto,
non preoccupatevi per lui,
lo tengo stretto al mio fianco,
e il male del futuro
terrò da lui lontano!
 
 

Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100 oppure ordina questo libro on line a Internet Bookshop iBS 
 

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Ins. 13-04-2006