Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Il Club dei Poeti 2005

 Sommario
 
Prefazione di Gianmario Lucini - Massimo Agnolet - Giuseppina Aiello - Lutfi Alia - Angela Aprile - Claudio Aresu
Elena Auddino - Daniele Badesso - Sergio Baldeschi -
Maria Rebecca Ballestra - Erik Baracani - Ranieri Barghigiani
Alessandro Barison - Giuseppina Barzaghi - Miriam Giorgia Belluomini - Sara Biondi - Josephine Bonì - Don Pasquale Brizzi - Luigi Buonaiuto - Donato Carmine Buonfiglio
Vincenzo Calò - Francesca Canaparo - Giuliano Cardellini
Carlo Carrea - Orazio Castellaneta - Andrea Cavaliere
Piera Maria Chessa - Sabrina Chianelli - Arnaldo Colombo
Maria Costanza - Laura Cuboni - Edvige Cuccarese - Gaetano Cugno - Paola Curagi - Mario D'Alise - Davide D'Elia - Luca De Pieri - Giorgio Dei Rossi - Emilio Dezani
Valeria Di Felice - Paolo Dianin - Giuseppe Diotto - Giancarlo Dostuni - Stefano Ercolino - Gianni Fassina - Flavio Ferraro
Giacomo Flussi Cattani - Alessandra Fontana - Giacomo Fumarola - Susanna Galimberti - Gian Battista Gallotti
Andrea Garbin - Michela Garella - Giulio Gasperini - Benedetto Genovesi - Giuseppe Ghielmetti - Alessandro Ghionzoli - Maria Grazia Girola - Clara Grazioli - Marcello Guerrieri - Carlo Gugliotta - Annamaria Immesi Smorto -
Pasqualino Latella - Pamela Lodato - Cesare Lorefice - Domenico Maccarana - Emma Mazzuca - Maria Gabriella Meloni - Annarita Migliaccio - Gianluca Mollo - Angelo Monaco - Walter Moretti - Riccardo Motti - Monica Nieri -
Luigi Nosenzo - Gabriella Orgolesu - Palma Stefania Pagano
Valeria Palmieri - Massimo Pascale - Elisa Pasquarelli -
Diego Pavan - Aura Piccioni - Annamaria Pieralisi Da Lio -
Mara Pravettoni - Luca Previato - Antonio Principe - Sabrina Priolo - Ermano Raso - Fabio Riccardi - Marco Righetti -
Joanne Romano - Valerio Romano - Iulia Rotaru - Daniela Rusconi - Giorgia Salicandro - Michela Salice - Giorgia Salvatelli - Domenica Sammaritano - Angelo San - Iago
Anna Rita Scheri - Ombretta Suardi - Pasqua Teora - Giovanni Teresi - Giuseppina Terranova - Stefano Tonelli -
Paola Tosato - Irina Turcanu - Marco Usai - Elisabetta Vatielli - Leonardo Vitto - Adelina Voltolina - Stefania Vuolo
Michela Zanardi - Eta Cremiv - Leonardo Zanin
 
 
 
 

 
Antologia del Premio Il Club dei Poeti 2005 formato 14x20,5 - pagg. 124 - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-051-5

 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
 
Perché una poesia "sia", si distingua da altre forme espressive (in particolare la tentazione più frequente è quella di ridurla a una modalità espressiva di "buoni propositi" - o cattivi, ma è la stessa cosa), è necessario che la poesia ritorni a se stessa, alla sua ragion d'essere, alla sua "verità", che a volte - ma solo a volte - può anche coincidere con la "verità" di altre discipline (come la filosofia, le scienze umane, ad esempio), ma che sempre viene trovata in modo diverso. In questa "diversità" sta la peculiarità della poesia, la sua ontologia, la sua sola giustificazione per continuare ad essere.
 
Ora, questa "verità" non sarà mai inconfutabile (siamo nei tempi del relativismo imperante, capace di conciliare tutto con il contrario di tutto...) e dunque - per fortuna - non avremo mai una poesia perfetta, una poesia che, una volta scritta, ci impedisca di scrivere altro - perché la perfezione sarebbe ormai raggiunta e tutto quello che si scrive poi, non sarebbe che uno scadimento di fronte a ciò che è perfetto. Quello che conta, dunque, è il senso di questa verità che ogni poeta trova nella sua interpretazione del mondo, nel suo orizzonte culturale, nella sua esperienza. Una verità soggettiva e imperfetta, sempre, ma che unita ad altre verità soggettive e imperfette amplia e consolida questo orizzonte culturale e indica altre modi di "essere nel mondo", o meglio, di sentirci "Essere nel mondo". Modi che non attingono alla logica e ai suoi strumenti di analisi che non di rado portano ad esiti - questi sì - irrazionali e dannosi (le guerre ad esempio, o le assurde "regole" dell'economia globale), ma che attingono invece alla parte irrazionale di noi stessi, al nostro im-mediato attribuire senso all'esperienza che viviamo (im-mediato, proprio perché non-mediato dalla ragione). Questa im-mediatezza è nient'altro che la voce dell'inconscio che vuole farsi conoscere, al poeta stesso prima di tutto, ossia la voce dei sentimenti, delle emozioni, delle sensazioni, della psicologia umana, ossia della metà dell'Essere che la razionalità tecnologica e scientifica nega nei fatti, che considera dannosa al "progresso" perché non controllabile e non inquadrabile in un disegno più o meno razionale di organizzazione sociale. Tant'è che la psicologia come scienza, per quasi tutto il '900, è stata largamente asservita a questa assurda idea del controllo sociale.
 
La poesia dunque è una vera e propria forma di "devianza": chi scrive poesie è uno che de-via da una logica di controllo e di iper-razionalizzazione e cerca significati, segni, modi di essere e di stare nel mondo, che il "pensiero dominante" considera rémore, sentimentalismi, arcaicismi che sopravvivono nell'essere umano e che in qualche modo l'uomo del futuro supererà, illuminato dalla scienza (e allora vien da chiedersi perché così tanti poeti siano anche scienziati, studiosi, tecnici, informatici...).
 
È difficile trovare una riflessione che possa cogliere il senso di una "raccolta" di poesie molto diverse fra loro, ma penso che quanto ho detto scritto possa in qualche modo essere un "cappello" alla raccolta che seguirà in queste pagine, nelle quali sono inserite opere di poeti che hanno partecipato alla edizione 2005 del premio letterario "Il club dei poeti". Trovo infatti questa "tensione alla verità", alla lettura del mondo in termini intellettualmente onesti (anche se, per forza di cose come sopra si diceva, con esiti certo non assoluti), a cercare un senso nell'esperienza di vita e poterlo esprimere nella im-mediatezza di un linguaggio che non si cura di "dimostrare" ma solo di con-vincere (non dunque di vincere l'altro col ragionamento, ma di vincere insieme, trovando un significato che consenta una com-unicazione, ossia l'unione di due o più persone in uno scambio di senso).
è superfluo perciò chiedersi, a questo punto, "perché poesia"? A che cosa "serve" (verbo, questo, molto sospetto...) la poesia? La poesia non "serve" infatti a nulla: così deve essere, proprio perché la poesia è l'uomo stesso, ed è retorico chiedersi a che cosa l'uomo debba "servire". Ha senso invece l'affermazione "la poesia è necessaria", perché è l'uomo stesso, è nella sua natura, nella sua ontologia, ma anche nella sua integrazione razionalità/irrazionalità (logica e sentimenti) che scambia significati e senso per capire non soltanto il "mondo" al di fuori di sé, ma proprio il mondo a partire da se stesso, perché anch'egli è parte del mondo. E se la poesia è necessaria, allora abbiamo già trovato la risposta a una domanda in sospeso: "perché questa raccolta di poesie"?
 
 
Gianmario Lucini
Presidente della Sezione Poesia del Premio Il Club dei Poeti
 


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Ranieri Barghigiani
 
 
Ore di festa
 
Passano
ed i tuoi momenti
ricordi nel tempo;
ecco i sorrisi d'ora,
lacrime del cuore
celate da finta giovinezza.
Sono a te i giorni futuri,
peccaminoso abbraccio
d'utopistico amore
che in sé ignora
tristezza presente.
 
 

Piera Maria Chessa
 
 
Pattada
 
Dall'alto del colle
la verde vallata
dove rocce e cespugli
s'intrecciano in armonia.
 
Il lago, incastonato
tra i prati,
rimanda
l'azzurro pallido
delle sue acque.
 
Al centro del paese,
fra i tetti delle case,
lo squadrato campanile
della chiesa.
 
Protesa verso la valle,
sento penetrare,
sotto gli abiti leggeri,
il fresco pungente
dell'infanzia.
 
 
 

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Davide D'Elia
 
 
Al Cielo
 
Deiscente il Cielo Eterno
rapisce al mortale l'iride
s'unisce in rapsodie di colli e di pianori.
Al fondo s'osserva l'acqua fino al greto
Igneo nel giorno vola ed incensa i rupi.
 
Germina ove nell'ire l'occhio par fievole
ancor ciò che si figge altisonante
 
All'Espero si snoda dal Levante
su tabule sciantose che paion levitare.
L'animo sitibondo e lì che si rincora
al luogo ove gli alati tesano nell'empireo.
Il suo declivio è l'orlo benché apparente
d'un orizzonte oriundo al mondo e ai sensi.
Camuso è il suo profilo al clivo e al mare
e quando il Sole è folgore
fronzuto d'in frotte nubi si decora.
 
Ognuno al seme pasce in gratitudine
ma è al Cielo che agli occhi sprona tutto il Gaudio.
 
 

Luca De Pieri
 
 
Raggio di sole
 
E, cammini, uomo, lungo il sentiero della vita,
finché un giorno, la tua strada non è più in salita
perché un raggio di sole ti ha fatto battere il cuore
così forte, che se stai in silenzio, ne puoi sentire il rumore
simile a quello delle onde del mare
che lente ma inesorabili contro gli scogli vanno a naufragare:
Ma è l'amore... Uomo... che ci puoi fare?
È l'unica onda che non potrai mai dominare,
perché, anche tu, uomo, ogni volta che vedi un raggio di sole,
lento ma inesorabile inizi a naufragare
 
 

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Valeria Di Felice
 
 
Serata di maggio
 
Penetra nel mio sguardo
un senso di profonda pace,
le luci sotto il cielo stellato
dei spaziosi viali
sembrano lucciole in festa,
nelle membra del mio cuore
nasce un crepuscolo di gioia:
è un albore di serenità.
L'ultimo canto degli uccelli
è dolce al mio sentire
in questa atmosfera celestiale
durante il risveglio primaverile.
Attimi di estasi vitale
e di piaceri genuini
in una tranquilla serata di Maggio
mentre osservo dal balcone un lieto poggio.
 
 

Stefano Ercolino
 
 
Giardino d'inverno
 
 
Il ciliegio stecchito
contro il tramonto di gennaio,
solo una foglia
rimane:
 
 
vive il silenzio del vento,
la vertigine verde dell'erba.
 
 
Giardino d'inverno.
Tremano
i tralci della vite
stride
l'altalena.
 
 
Leggermente.
 
 
Il tuo profumo
mi porta l'inverno.
Di fiori.
Il tuo respiro vibra
nell'aria.
Sul tavolo di pietra
saltella uno scricciolo
 
 
Ti sento.
 
 
 
 
Come la foglia
che non teme
l'inverno.
 

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Flavio Ferraro
 
 
Il Dolore Cosmico
e l'Egoismo dell'Uomo
 
Quali terribili despoti siamo per chi
ascolta le nostre pienezze, per le montagne,
che eternamente accolgono il muto canto!
 
Ah le rose, queste palpebre del silenzio,
conoscono il mio cuore come il vento
peccatore le spelonche in cui
per un istante s'acquieta il maledetto
errare, come il Sole i passeri che accolgono
il suo Verbo, e spensierati ed eretici sacerdoti
lo sussurrano all'avida quercia!
 
Molte betulle, vinte da pienezza, morirono
a causa del nostro donare. Non ascoltiamo mai
l'inerme silenzio del mare, celebriamo solo le nostre
tensioni, le nostre colme vastità...
 
Eppure quali perdute sorgenti potrebbero
rivelarci gli amari laghi, quanti profumi sconosciuti
potrebbero narrare i saggi prati...
 
Ma noi, troppo fragili per ascoltare, celebriamo
e basta. Se solo l'insaziabile dolore tacesse,
ah come potremmo ascoltare il tenue gorgheggio del
torrente smarrito, e capire che il suo pallore
è uguale al nostro canto...
 
 

Andrea Garbin
 
 
Notturno invernale
 
Nel mio pensiero ulula il vento
Traditomi dal sonno dei sensi
E come fradici mandorli immensi
Mi perdo in pallidi voli d'intento.
 
Smarrito in codesto omeopatico canto
Acuto apparire d'un delirio mai morto
Ed il corpo da madidi tremuli attorto
Mi snervo tra i rami d'un salice infranto.
 
Scenda la notte. M'allieto e mi pento
M'affranco, annaspo nel sonno
E scivola in me il cupo disagio del tempo.
 
 
 

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Michela Garella
 
 
 
 
Inverno
 
Tacita è l'intesa tra il cielo terso e la terra invernale
Nulla di loro procrea, se non mere illusioni
Quando la foschia detta un magico voto
E la notte, promiscua, comprende le più ardite effusioni.
 
 
 

Benedetto Genovesi
 
 
 
 
Il tuo ultimo sguardo
 
Il mio ultimo sguardo, i tuoi occhi dentro i miei
una goccia lenta e inesorabile
nella tempesta della tua assenza, nel mio mare di niente,
e negli occhi il silenzio di un ricordo ormai impossibile.
Ed io rimango qui ad aspettarti ancora,
ed io rimango qui senza capire perché,
mentre l'immagine del tuo sorriso si riprende la vita
e può finalmente scorrere dentro la mia.
Ti porterò con me immergendomi nel mare della tua anima,
per vedere ancora una volta i tuoi occhi,
per sempre... oltre i confini dell'infinito.
 
 
 

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Alessandro Ghionzoli
 
 
Ninfee
 
Siamo come ninfee:
galleggiamo sul mondo
senza origine né fine
solo il tempo di vivere e poi...
l'eternità dietro di noi
e davanti l'infinito
 
(Casoli, 6 maggio 2003)
 
 
 

Carlo Gugliotta
 
 
 
Occhi blu dell'Ontario
 
Occhi blu dell'Ontario, vi sto pensando:
il vostro colore è la bellezza
che in me diventa tanta purezza,
ora, che nel mio cuore vi sto portando.
 
La mia mente di voi sta ricordando
e diventate la mia contentezza,
e non rimane in bocca l'amarezza
anche se del passato sto parlando.
 
E come il sole su voi sta splendendo,
mostrando il vostro gradito splendore,
così l'animo mio che sta vedendo,
 
che sente nascere un nuovo cuore
e splendidamente sta risorgendo
ancora con la forza dell'amore.
 
 

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Annarita Migliaccio
 
 
Dolore
 
Sono con te, con loro, sono nel dolore io.
L'impotenza mi rende cieca, sorda e muta.
Urlo dentro di me, nel silenzio sordo,
con niente che non torna più indietro,
e con le sole preghiere sgranate una ad una
sul tavolo della mia vita.
 
 

Walter Moretti
 
 
Gravità terrestre
 
Se non fossi tanto gelosa,
o Terra!
Polverosa ferrigna
gravida gravitante
sulfureo pallone
mal riuscita sfera
insaziabile d'acque,
girotondo d'uccelli
e di velieri.
 
Se della morte
cui ci condanni
fosse a te bastante il dono,
lasceresti le nostre polveri
levitare
a guadagnar le stelle.
 
 

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Massimo Pascale
 
 
Cuore di tenebra
 
Io vivo nella Notte.
Vagando alla deriva,
come quei vecchi relitti
pensionati dalla vita
prodighi di consigli non richiesti
per giovani braccia operaie
mentre altri hanno già costruito per loro
avevano già deciso la rotta
per vele strappate dal vento
e funi corrose dal sale.
Io amo la Tenebra.
Che nasconde agli occhi amanti
la forza e la passione del mio sentimento
misterioso, terribile;
sconosciuto a me stesso
che non voglio indagarlo;
che vive di me, schifoso parassita
e mi lacera l'anima a morsi.
Nessuno con cui condividere il dolore,
cupo, assoluto, gelido -
fiamma di cristallo -
schegge che implodono taglienti;
malato d'un male oscuro
senza spine da staccare:
così succhio la vita dai petti ansimanti
e nella notte non cerco la luce,
non cerco una strada per dove.
Non riesco a capire il motivo
per cui il silenzio che amo
venga spezzato di notte soltanto
da lacrime che scorrono
su un cuore di tenebra.
 
 
 

Elisa Pasquarelli
 
 
Opera 2a classificata
 
 
Una sua fotografia
 
Per uno stupore della vista,
neanche la brevità degli anni
ha soccorso i ricordi -
 
- già allora ne intuivo
il lento degrado dei bordi,
il risalto flavescente, il bruno
degli angoli, la patina falba.
 
Eppure, non furono che attimi
di attimi fa - impressioni
impressionate succubi
dei nostri venturi passi?
 
O le miopi rifrangenze,
dell'occhio intenzionato
a non vedere?
 
 
 

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Luca Previato
 
Nata,
quattro piccole lettere
innocue
ma ne ho già il cuore gonfio.
E da ora in avanti
respirerò ogni tua sensazione
e ascolterò ogni tuo pensiero.
Attesa,
sì, ti ho attesa a lungo
ma è solo un secondo
di fronte all'eternità che mi regali.
Il tuo papà.
 

 
Il vento ha giocato
con le foglie
come coriandoli.
Il freddo ha chiuso
ridendo
tutte le porte.
La notte ha celato
beffarda i loro scherzi.
Ansimando si guardano
sospesi.
È un attimo
torna il giorno:
e tutto ricomincia.
 

 
Non ricordo più la data
non è importante.
È accaduto là,
in mezzo alle nebbie del tempo
che ora lo proteggono.
Come un faro
ora appare, ora si cela
per riapparire ancora
in una eterna alternanza,
che orienta ogni mio
pensiero.
È un piccolo gesto
leggero
a metà strada tra
il sorriso e lo stupore:
quel primo bacio che mi hai dato.
 

Sabrina Priolo
 
 
Opera 1a classificata
 
 
Ricordo cipria
 
Mamma
sono stata troppo indaffarata
a restare viva
che non mi sono accorta
che tu tremi.
Perché non mi hai detto
che anche tu devi invecchiare?
Per sentirmi ancora ridere
nella placenta alla cipria e cappuccino?
Oppure perché anche tu
eviti come me di contarti le rughe
quando allo specchio un riflesso familiare
ti guarda senza assomigliarti più?
Adesso però vieni,
ti porto al mare,
una volta ancora sciogli i capelli
e metti il vestito bianco
che oggi è sabato
e arriva il papà.
 
 

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Joanne Romano
 
 
Nebbia
 
Tale un velo la nebbia, nel ramo denudato,
si perde o si strappa a rugosi gironi
come dolente sposa d'autunno giù spogliato
che percorre la via di vane illusioni.
 
La natura si offre al lindo sposalizio
d'una volta promessa a nevose aurore,
il freddo ermellino d'un niveo supplizio
investe già le vette da gelidi albori.
 
Sui monti velati dalle nubi disperse
si dissolvono ombre in erranze inverse
nel diafano bagliore di fugaci dimore.
 
E la brezza divelta verginale tremore
d'altari fluttuanti d'arcana nebulosa
in questa cattedrale ove svanisce sposa.
 
 

Iulia Rotaru
 
 
Piombo
 
Le palpebre di piombo
M'impediscono di continuare
A riconoscere queste farfalle nere
Sul cielo bianco puro.
E mi fisso, ma cado
In un profondo e buio abisso.
Nessun filo di seta,
Nessuna ragnatela!
Mi vorrei soltanto fermare!
Ho sete di luce
E voglia di frenare
Il tempo con uno stecchino da denti
Infilzandoglielo nelle sue ruote!
Ho sete di sole,
Di sabbia asciutta,
Paura del buio
Che c'è dentro me!
 
 
 

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Michela Salice
 
 
Il naufragio
 
Il tuo amore non ha urgenza
non ha necessità
non ha bisogno di un respiro profondo
né di una lunga apnea
perché galleggia leggero in superficie
come una piccola barca legata alla riva
tranquilla nel suo porto improvvisato.
Io chiedo l'estremo l'esagerazione
non voglio il controllo su tutto
ma la deriva, la tempesta
il cuore spezzato dalla fatica dei baci
la marea che trascina disorienta...
La quiete è di chi dorme
di chi non sa godere
di chi non si affeziona.
Io ho mollato la cima e ho seppellito i remi
per salpare nell'oceano del tuo mondo
ho visto un lampo nei tuoi occhi
e ti ho creduto diverso
ho sperato in una storia non ancora scritta ma...
mi sbagliavo!
Pagine già lette e già strappate le tue.
La delusione più grande?
Scoprirti uguale agli altri
e per questo non poterti amare.
 
 
 

Anna Rita Scheri
 
 
Segni
 
Parole come ali
nell'aria spargono
profumi di petali
scolpiti nel vento.
Suoni d'immagini
versi d'armonia
come segni profondi
di oasi senza tempo.
Parole di pietra
scolpite nel vento
a formare l'eterno
del fuggevole istante.
Tu
resterai dentro
ali di
profonda memoria.
 
 

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Giovanni Teresi
 
 
Il vento del sud
 
Nell'ora che s'appresta
a sera...
quando tra gli ulivi
le pietre sulla terra
s'adombrano
e tra le rustiche case
i colorati panni
mostrano gli intimi usi,
il vento leggero
e tiepido accarezza
degli abeti le chiome;
culla le foglie,
le nuvole e le onde...
tutto sa d'incanto
nei colori dipinti
dal tramonto sui sassi,
sui muri, sulle cime
dei lontani monti.
Anche le isole
sembrano ad un tratto,
come le piccole barche,
allontanarsi
e riflettersi nell'azzurro
all'ammaliante
vento del sud.
Quando gli ultimi raggi
di porpora tingono il cielo,
il vento cambia...
quasi furente scrolla i rami,
le chiome, i panni
come a salutare il dì.
Poi...
dai vicoli, dai tetti
fischia sottile e sereno
nell'assopimento
la sua antica melodia.
 

Stefano Tonelli
 
 
Maestro ascolta
 
Ascolta, o mio Maestro,
Tu hai affidato questa vita a me,
perché io imparassi e crescessi
in luce di conoscenza e di amore.
Ho accettato il patto
- potevo fare altrimenti? -
e sono sceso fin quaggiù.
Ho avuto, come tutti, la mia razione
di gioie e fortune,
di pene e sofferenza,
ma mi è sempre stato compagno
il male di vivere.
 
Comprendimi, o Maestro.
Tu mi esorti ad andare nel mondo
e a scoprire nuovi sentieri:
"Vai! Nelle tue bisacce hai
tutto il necessario! Osa! Va!"
Ma a me, o Maestro, cedono le gambe,
la gioia e la speranza scivola dalle braccia,
la bocca si fa amara e sputa veleno.
 
Perdonami o Maestro.
Lo so, la vita è una scuola che spesso
Impartisce dure lezioni e
tu hai ragione: non bisogna
buttarla in vano cincischiare.
Ma io rimango chiuso nel mio bunker
voltando le spalle al mondo,
e conto i giorni lenti di questa preziosa
fin troppo lunga esistenza.
 
(8 maggio 2004)
 
 

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Michela Zanardi
 
 
 
La confusa dolcezza del tuo sguardo oltremare
Fonte d'ispirazione per i miei occhi -
Le mie mani ti urlano il dolore
anelano il perdono del tuo passato sconosciuto --
Con voce sfacciata sviscero il mio cuore
e ballo la mia danza senza veli
sulla spiaggia dorata del tuo sguardo oltremare -
 
 

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Agg. 08-01-2006