Risultati di concorsi
I edizione Premio di Poesia
Raffaele Burchi - Biblioteca di Tromello

 

 

Questi i risultati della prima edizione del Premio di Poesia organizzato dalla Biblioteca Comunale di Tromello (PV) con il patrocinio del Comune di Tromello e con la collaborazione tecnica del Il Club degli autori

 

La Giuria della Sezione Poesia in lingua italiana composta da Dott.ssa Anna Maria Banderali Cuzzoni, Dott. Mario Fabrizio Travali, Dott.ssa Maria Luisa Torlasco Zerbi ha stabilito la seguente graduatoria:

Opera 1^ class.: "Dolcezza" di Cristiano Ravasi, Milano. Vince: Euro 300,00 donati dall'Amministrazione comunale di Tromello - Targa della Biblioteca di Tromello - Pubblicazione di un libro premio di 32 pp. di cui verranno consegnate 50 copie all'autore - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it.


Opera 2^ class.:
"D'ogni vita madre" di Raimondo Rocchetti, Biella. Vince: Targa della Biblioteca di Tromello - Pubblicazione di un quaderno premio di 16 pagine con copertina di cui verranno consegnate 50 copie gratuite all'autore - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it


Opera 3^ class.:
"Dove le cicale cantano" di Alessandro Rivaroli, Parma. Vince Targa della Biblioteca di Tromello - Pubblicazione di un quaderno premio di 16 pagine autocopertinato di cui verranno consegnate 50 copie gratuite all'autore - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e su Internet www.club.it.




Vincono Attestato di merito - Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno i seguenti autori:

Opera 4^ class.:
"L'ultima spiaggia" di Giorgio Rolfi, Mondovì


Opera 5^ class.:
"7 giugno 1991" di Franco Porrera, Genola


Opera 6^ class.:
"Notte" di Ivano Alessandro Ciardelli, Borgo Trevi


Opera 7^ class.:
"Questa pianura" di Adriano Scandalitta, Mortara


Opera 8^ class.:
"Elogio del contadino" di Angelo Colucci, Lodi


Opera 9^ class.:
"Mi volevi azzurra" di Maria Grazia Molinelli, Piacenza


Opera 10^ class.:
"Primo vere" di Diego Laurenti, Pavia



Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito: "Scuola" di Roberto Silleresi, Baganzola (Parma)

 

La Giuria della Sezione Poesia in vernacolo della provincia di Pavia composta da Dott. Paolo Verlucca, Rag. Alfio Castiglione, Sig. Pierangelo Colombari ha stabilito la seguente graduatoria:

Opera 1^ class.: "Trentacinc àn insama" di Piera Zucchella, Pinarolo Po. Vince: Cesta di prodotti tipici del luogo di un'azienda locale - Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi - Tromello - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it.

Opera 2^ class. ex-aequo: "San Martèn" di Angela Fullone, Alagna Lomellina. Vince: Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi - Tromello - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it

Opera 2^ class. ex-aequo: "Maria la Bataion" di Carlo Grigioni, Tromello. Vince: Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi - Tromello - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e su Internet www.club.it

Opera 3^ class.: "Âl mé pâis" di Rina Ravera, Voghera. Vince: Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi - Tromello - Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e su Internet www.club.it

Opera 4^ class.: "Guèra e pàs" di Piera Zucchella, Pinarolo Po. Vince: Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e su Internet www.club.it

Opera 5^ class.: "Vot 'd Mars" di Angela Fullone, Alagna Lomellina. Vince: Attestato di merito - Pubblicazione dell'opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e su Internet www.club.it

PREMIAZIONE - Avverrà presso la Sala Nautilus di Tromello (PV) nell'ambito dello spettacolo musicale del 1° maggio 2004. I vincitori saranno tempestivamente avvisati.

Per informazioni Biblioteca di Tromello tel. 382/86.85.55 da martedì a venerdì dalle 16 alle 18,30 oppure in caso di necessità Il Club degli autori tel. 02.98.23.31.00 oppure 02.98.23.31.05 da lunedì a venerdì in orario 10-12,30 e 15-17. Si raccomanda vivamente di non telefonare in altri giorni ed orari.

Tutti i partecipanti riceveranno una copia della rivista Il Club degli autori con i risultati del concorso.

 

ANTOLOGIA - E' stata precedentemente inviata la comunicazione agli autori ammessi all'antologia del premio su cui saranno inserite le opere migliori scelte da una Giuria tecnica.

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SEZIONE POESIA IN LINGUA ITALIANA
Cristiano Ravasi
1° classificato
 
Dolcezza
 
E tu attardavi
A discoprir luna nuova
Che stancamente rischiara
Il lucernario solenne
Con latte di luce e di cera;
 
Raccolgo le stelle nel letto
E le sere stregate
Vanescenti discinte comete
Cipriate di dolce chimera.

Raimondo Rocchetti -
2° classificato
 
D'ogni vita madre
 
Nella pace del tramonto
riposante s'eleva dall'onda
l'antica melodia del mare.
 
Nell'armonia celeste,
libera e limpida
scorre l'acqua
per monti e valli
accompagnando la danza,
pacata e calma,
di lucciole e libellule.
 
Del creato essenza,
d'ogni vita madre.
Rigogliosa e festante sorride,
al tuo abbraccio, la terra,
mentre invano ti cerca
tra sabbia ed arsura:
deserta!
 
Anche tu violentata
dall'umana incoscienza
inquietante e sinistra,
travolgi e distruggi,
con devastante furia,
sospinta dai venti,
soffocando e spegnendo
...... innocenti lamenti.
 
Poi....
nel terso mattino,
più calma e pacata,
continui.......
l'antico cammino!

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Alessandro Rivaroli
3° classificato
 
Dove le cicale cantano
 
Pesto il suolo renoso,
alle spalle il bar conosciuto e la gente
ebbra a ballar;
avanti un calcare granoso,
criptico costrutto guardiano del sale;
 
di mezzo le foglie arse di mirto,
nell'acqua nera di notte, che Selene cinge
di gocce d'argento,
non scorgo ninfe, non Divinità
giunte ad un segreto convivio.
 
Odore salmastro e suoni di festa;
tutto è allineato per la vita, lontano,
lontano da qui ov'è notte;
 
finché in un attimo
scorgo il canto lamentoso delle cicale,
e vi sono immerso irrimediabilmente.
 
Dormire, oggi,
non è possibile.
Il geco ancora è immoto
ed io, non posso uscire da questo
silenzio
 
come quando il vento spirava in riva al mare
sulla capanna di secchi arbusti,
ed io usavo dormire,
ignaro che la note, il cielo
è vuoto.
 

Giorgio Rolfi
4° classificato
 
L'ultima spiaggia
 
Non più mare
accarezza i tuoi fianchi
sostenendo il tuo agile andare.
Non più onda
battente, spumosa
il tuo moto di culla asseconda.
Non più reti
rigonfie d'argento,
non più voci di uomini inquieti.
Non più donne
che aspettano a riva
in un lieve frusciare di gonne.
Ti han lasciato da sola nel sole
sulla rena sottile adagiata:
un rottame che il mare non regge
per le falle nel vecchio fasciame.
Quand'è giorno le grida dei bimbi
che nel gioco ti corrono attorno
e anelanti alla sera i sospiri
nell'abbraccio di giovani amanti.
 

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Franco Porrera
5° classificato
 
7 giugno 1991
 
Sei uscito dalla mia vita
senza parlare
Hai cancellato le tue abitudini
dalla mia quotidianità
che non ti aveva ascoltato
Sei uscito chiudendo la porta
come fa un ospite modesto
come una comparsa
conscia del proprio ruolo
Come un'amante fedele
non mi hai tradito
non mi hai soffocato
con le tue idee
Non hai preteso
ciò che ti spettava
ciò che avrei dovuto lasciarti
alla tua partenza
Non hai alzato il capo
quando mi sono sentito superiore
Non mi hai guardato negli occhi
per non impaurirmi
per non umiliarmi
Sei uscito dalla mia vita
per non tornarci mai più
Sei uscito dalla mia vita
come un maestro dall'aula
senza sapere se la lezione
l'avevo imparata davvero.

(a mio padre)

 

Ivano Alessandro Ciardelli
6° classificato
 
Notte
 
È notte. Riposano
Gli alberi piantati sulle radici nodose
Le case appoggiate ai calcoli dell'architetto
I credenti ancorati al vangelo
I lampioni ancorati al cemento
 
Senza presa, smarrito uomo
tu solo volteggi nel vuoto
Pensiero di un petalo squassato dal vento
 
 

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Adriano Scandalitta
7° classificato
 
Questa pianura
 
Questa pianura
ti proietta oltre
Non è estatica,
rarefatta immagine,
ma dipanarsi di vita
 
È slancio di un cuore
oltre gli ostacoli,
a volte anche insidiosi
di vita
 
Questa pianura
è rigogliosa,
ha il cuore gonfio
di turgide spighe,
ha la mano leggera
del vento che pettina
le alte chiome dei pioppi,
ha il gorgoglio tiepido
delle risorgive,
ha la mano dura, callosa
dei contadini,
ha il volto tenero di mia madre
e quello paziente di mio padre
 
Questa pianura
è la mia splendida Lomellina.
 

Angelo Colucci
8° classificato
 
Elogio del contadino
 
Mi sorprendono i tuoi occhi limpidi
inchiodati ad orizzonti che non immagino
quasi a linee eteree d'infinito;
non sei il rozzo uomo
legato al suo pampino, al suo vitigno
alla secca, alla molle zolla.
Conosci i segni del cielo:
i crucci della luna
la rabbia di una nuvola
il vagabondare degli astri.
 
Mi sorprende la tua calma sorniona
sai della saggezza vera
dai tuoi silenzi solenni
dalle tue parche parole
apprendo la poesia della vita.
Vecchio contadino
profeta del seme e del frutto
hai nell'animo
la sincerità del vino buono
e conosci la giustizia delle tempeste
che falciano querce centenarie
e risparmiano pietose
magri fili d'erba.

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Maria Grazia Molinelli
9° classificata
 
Mi volevi azzurra
 
Lo so, papà,
è inutile negarlo,
tu mi volevi azzurra,
potente e indomabile presenza
erede di un dissennato mare.
Io sono il disaccordo,
deludente, estiva figlia
di un'alba sensibile e profonda,
che mi ha donato il suo colore rosa.
Per te
ho indossato
-è stata scelta crudele e vana-
celesti e colpevoli pensieri
divorati dalle digiune ombre della notte.
Per te
ho esplorato
-è stata nefasta e incauta decisione-
giorni esitanti e falsi
disciolti nella depressa luce dei tramonti.
Per te
ho armato
-è stata sterile, errata soluzione-
l'anima di povere passioni
pietrificate negli affanni e nei dolori.
Per te
invano
son diventata zingara stracciona
mendica di sorrisi, di plausi, di illusioni.
Invano, sì, invano
ho conosciuto crudeli sofferenze e delusioni.
Son giunta, papà,
infine,
a disarmare,
non a uccidere,
un indomabile rancore.

Diego Laurenti
10° classificato
 
Primo vere
 
Di nuovo
il sole di primavera
batte le corti
in cerca
di schiamazzi di giochi
 
e le nutrite erbe
dei fossi
brado
dileggia il vento...
 
Quante memorie mosse
nell'intento
di sedar vecchi rancori
sordi d'inedia,
agri di sapore...
 
La terra
giace cruda
in solitaria attesa
d'un dio che la fecondi
e la rinnovi.
 
E in una sacca di vento
si ridesta l'anima
scoprendo
l'alba dischiusa
di un ciliegio in fiore.

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SEZIONE POESIA IN VERNACOLO
Piera Zucchella
1° classificata
 
Trentacinc àn insama
 
Dasiandm i sta matena a rent a tì,
al me pensier l'è curs a cal dì là,
quant suma incuntrà in Cesa par di 'd si,
pe d'entusiasmo e tüt emusiunà.
Me co 'l me vestì bianc,
ti co la müda scüra
e tüt i nos parent
ch'im fevan da curona.
Hö mis in ti to man i me vent'an,
parchè am pareva c'at j'eva merità
e ti, pasanda in mes aj intemperi,
t'jè tgnü tant me un tesor e t'am jè cunservà.
Sum dài da man in ti mument dificil,
um vivü insama i mument püsè bèi
e in tal nos cör, dop trentacinc àn,
suma rastà ummò me quant gh'evan vent'àn.
 
 

Angela Fullone
2° classificata ex-aequo
 
San Martèn
 
La ca voia,
l'üs spalancà,
mort 'l fög...
e fräg i vers.
Un caratèn pär män,
du säc da scartös
pär ripusà iòs.
Una cadrega spaià,
un fagutèn da sträs,
un taül sgängäsà.
La müsaröla a la buca...
guarda mi vàn!
Quätär fiö pär män,
pe pär tëra e visti mal,
un toc 'd pän
da pudè rusià.
Custa l'er la vita...
di nös salarià,
al Sän Martèn
di me an pasà.

San Martino
 
La casa vuota,
l'uscio spalancato,
spento il fuoco...
fredde le verze.
Un carretto per mano,
due sacchi di brattee
per riposar le ossa.
Una sedia spagliata,
un fagotto di stracci,
un tavolo sgangherato.
La museruola alla bocca...
guarda come vanno!
Quattro figli per mano,
a piedi scalzi e mal vestiti,
un pezzo di pane
da rosicchiare.
Questa era la vita...
dei nostri salariati,
il San Martino
degli anni miei passati.
 

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Carlo Grigioni
2° classificato ex-aequo
 
Märiä lä Bätäion
 
L'erä unä mätinä
d'ägust däl sesäntäquatär,
Märiä lä Bätäion
l'ivä fai che finì 'd fa culäsion.
Un bucunin dä strächin fort,
unä tumaticä pucià 'n't'l sal...
...Cärläta, äm fa mal chì,
sbutegliä unä butegliä 'd vìn.
La no fai temp ändal'ä pià,
che l'ivä giamò spirà.
..."Oh Signur, oh Mädonä 'd'lä Duslinä
che disgrasiä ch'ma culpì,
vöi murì 'n'cä mi".
Dop un quäi dì, äl povär umì
l'ha cumincià ä deperì.
Al mängivä propi pu.
..."Dutur Ruländ m'äc'ä sta?
"Al ga un brut mal, ghè pù gnenta dä fa".
I'ultim pärol rivol ä lä so fiöla
j'en stai custi chì...
..."Ad lasä lä ca induä t'è näsù tì".
 

Rina Ravera
3° classificata
 
Âl mé pâis
 
Quâtordass cà
miss in filâ mé tânti suldâtéi:
vönâ gialdâ, vönâ verdâ, vönâ rosâ
però lâ magiur part i son pitürà 'd gris
mâ... i son tüt bèi
... i son i cà dâl mé pâis.
 
 lâ maténâ
i gal i tacân prâst âl so cuncert,
i smiân un'urchestrâ un po' scurdà,
i portân l'âlegriâ dren'int âl cör
e di volt i t tirân féna lis
ma... anchesì lur i fân part dâl mé pâis.
 
I don
tüt i matén i vân â fa lâ spesâ,
megari u servâ niént, l'è âlmà unâ scüsa pâr surtì...
l'è insì bèl â ciciârà dâl pü e dâl meno:
Rusinâ va â tö 'l lat, Marietâ âl câfé, Tirisina lâ crompâ âl ris
Int l'ültimâ bütegâ ch'l'è restà int âl mé pâis.
 
Se nassa un fjö
che felicità, che festa, che bâldoriâ...
tüti i portân un regal, un fiur, un pensieréi,
i câmpân i sònân â festâ
e 'l pâpà u fa ribotâ cuntént cui so âmis
indè? Mâ lì, int l'usteriâ dâl mé pâis.
 
Quând â ghè un spusâlissi,
uh Mâdonâ che dâfà... â s câpissâ pü niént...
l'è un ciapâ-ciapâ general:
"Sentâ, vardâ, dam dâ trà!", "Mâ no, spétâ, l'è méi fa insì!".
Insumâ, sücedâ un grân pâstiss.
Però che festâ, cul dì li, âl mé pâis...
 
Pö impruvisâmént
Unâ câmpânâ lâ sònâ âl sâgn...
"Oh Signur, sârà lâ Câtârénâ... lâ stavâ insì mal..."
e grând e picul i pregân cun devussiòn
e i s sentân püssè che mai unâ brâncà d'âmis
Int l'urâ püssè tristâ
...Âd tüt âl mé pâis.

 
Il mio paese
 
Quattordici case
messe in fila come tanti soldatini:
una gialla, una verde, una rosa
però la maggior parte sono dipinte di grigio
ma... son tutte belle
...sono le case del mio paese.
 
Alla mattina
i galli cominciano presto il loro concerto,
sembrano un'orchestra un po' scordata,
portano l'allegria dentro al cuore
e delle volte ti fanno innervosire
ma... anche loro fanno parte del mio paese.
 
Le donne
tutte le mattine vanno a far la spesa,
magari non serve niente, è solo una scusa per uscire...
è così bello chiacchierare del più e del meno:
Rosina va a prendere il latte, Marietta il caffè, Teresina compra il riso
nell'ultima bottega... che è rimasta nel mio paese.
 
Ne nasce un bambino
che felicità, che festa, che baldoria...
tutti portano un regalo, un fiore, un pensiero
le campane suonano a festa
il papà brinda contento coi suoi amici
...dove? Ma lì, nell'osteria del mio paese.
 
Quando c'è uno sposalizio
o Madonna, che da fare... non si capisce più niente...
è un ciapa ciapa generale:
"Senti, guarda, dammi retta!", "Ma no, aspetta, è meglio fare così!"
Insomma, succede un gran pasticcio...
però che festa quel giorno lì, al mio paese.
 
Poi, improvvisamente
una campana suona il segno..
"o Signore... sarà la Caterina... stava tanto male..."
e grandi e piccoli pregano con devozione
e si sentono più che mai un gruppo di amici
nell'ora più triste
...di tutto il mio paese.
 

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Piera Zucchella
4° classificata
 
Guèra e pàs
 
Guèra e pàs, parol fort sensa temp e sensa culur,
ch'is incrucian un àtim par cedas al post,
dastinà par natüra a truàs mài insama,
parchè indè ac riva jüna l'àltra as ni và.
Tentuma no da dàg un culur ala guèra,
guèra vö di distrüsion pruvucà dal'egoismo e bàsta.
Tentuma no da dàg un culur ala pàs,
pàs vö di armunia creà dala bona armunia e bàsta.
 
 

Angela Fullone
5° class. sez. vernacolo
 
Vot 'd Mars
 
In t'äl cör di don...
äl ghè prüfüm e puisia.
In t'äl cör di don...
ghè un mond 'd fantasia.
Al fiur dla mimusa
a ricurdà cüi don
brusà tra i fiàm...
in tla fabrica di àn pasà
quand la dona
sensa vüs,
a testa bäsä,
i lavàr cusì
la disiva sempar 'd sì.
Vöt äd Märs
in t'äl cör di don...
sleva una fiama
in ricord di cumpagn
'd... Chicago...
dal milanövcentvöt.

Otto Marzo
 
Nel cuore delle donne...
c'è profumo e poesia.
Nel cuore delle donne...
c'è un mondo di fantasia.
Il fiore della mimosa
a ricordare quelle donne
arse tra le fiamme...
nella fabbrica degli anni passati
quando la donna
senza voce,
a testa bassa,
le labbra cucite
diceva sempre di sì.
Otto Marzo
nel cuore della donna...
si leva una fiamma
in ricordo delle compagne
di... Chicago...
del millenovecentootto.

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Ins. 19-04-2004