Le antologie dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio Letterario
Fonopoli - Parole in movimento 2003-2004


Come avere l'antologia
 

Antologia del Premio Fonopoli - Parole in movimento 2003-2004 - formato 14x20,5 - pagg. 240 - Euro 15,50 - ISBN 88-8356-725-0

Risultati del Premio Fonopoli - Parole in movimento 2003
Sommario

Prefazione di Renato Fiacchini - Poesia: piccolo momento eterno di Ivano Malcotti - Albo d'oro dell'edizione 2003 - Paola Peli - Alessandro Silva - Adele Ballarini - Ezio Testa - Maria Pia Grazia Ciccarone - Alessandra Milone - Giulio Tassi - Mariano Luccero - Roberta Foschi - Paolo Guido - Marco Angella - Gianni Abate - Alfonso Abbatantuono - Isabella Michela Affinito - Marco Agazzi - Luca Albanese - Marisa Alessandrini - Michele Ammirati - Davide Apollonio - Antonia Astarita - Elena Auddino - Shang-Ti - Daniela Bargagna - Giovanna Bartaloni - Elena Bartone - Claudio Bassi - Rosalba Maria Begalla - Marina Belleggia - Miriam Belluomini - Adele Belviso - Vincenzo Benincasa - Elisabetta Bertuzzi - Alfredo Bettinzoli - Antonina Bezziccheri - Daniela Bighi - Vincenzo Bolia - Luigi Bonamoneta - Roberta Bonelli - Sandra Borgis - Nicoletta Bruni - Giusi Bugia - Enrico Burdisso - Maurizio Cafaggi - Alberto Callegaro - Maria Camboni - Daniele Candotto - Giovanna Caneba - Roberto Cani - Emy Capolongo - Alfonso Cappa - Silvano Capriotti - Barbara Carlesso - Maria Grazia Carnevale - Antonella Carrarini - Alessandro Cascio - Michele Angelo Catalano - Giulio Catanzaro- Maria Laura Cecchini - Rossella Cerroni - Nadia Chiaverini - Giuseppe Chico - Lavinia Cioli - Cristiano Comelli - Elisa Contardi - Felice Conti - Cinzia Corneli - Deborah Coron - Annamaria Corrado - Elisabetta Corveddu - Marzia Cottarelli - Gianluca Coviello - Alessandra Crabbia - Marco Cremisini - Margherita Cretella - Ioan Daniel Cuculiuc - Andrea D'Alfonso - Maurizio d'Armi - Vittorio D'Errico - Alessandro D'Oscini - Antonella Damato - Francesco De Girolamo - Matteo De Marzo - Maria Patrizia De Rose - Fabio De Vincentis - Grazia De Vita - Bruno Destefano - Maria Giuseppa Di Ioia - Artesio Di Legge - Teresa Di Maria - Carla Di Mattia - Stefano Di Pietro - Giuseppe Diotto - Mariano Dolcetti - Paolo Dozzi - Patrizia Esposito - Jennifer Fabris - Alessandra Fantini - Luigi Fantini - Antonella Fattori - Bianca Fedi Urbani - Lucia Ferrero - Claudio Fichera - Domenico Fiore - Daniela Formiconi - Giacomo Fumarola - Rosario Galipò - Antonella Galuppi - Sandra Gani - Giovanni Ghirga - Maria Lucia Ghitti - Marco Giacomin - Giulia Maria Giardini - Monica Giordano - Tommaso Giorgio - Luca Giovanelli - Simona Giudici - Antonio Giudizi - Giuseppe Giudizi - Mariateresa Giustiniano - Luigi Golinelli - Simonetta Gravina - Stefano Grotti - Antonello Gustapane - Irene Infante - Filippo Inferrera - Maria Inga - Andrea Innocenti - Giulia Lanciotti - Antonio Laselva - Milvia Lauro - Sileno Lavorini - Antonino Legato - Giovanbattista Leone - Luisa Loffredo - Nicola Lorenzi - Fabrizio Maci - Fabio Maio - Sabrina Malatesta - Michela Mancini - Andrea Mancuso - Cristina Mantisi - Chris Mao - Cinzia Marchese - Maria Marchisio - Alessandro Mariano - Roberta Marini - Gaetano "Nino" Marino - Giovanni Mariotti - Giosuè Marongiu - Gabriella Masoni - Danilo Massari - Giampaolo Merciai - Enrica Miglioli - Riccardo Minissi - Salvatore Montoleone - Laura Morelli - Roxana Morsella - Claudio Moruzzi - Cristina Motta - Debora Murgia - Federico Nardi - Massimo Palladino - Stefano Palmieri - Valeria Palmieri - Francesco Papapicco - Nicola Perasso - Alessandro Perugini - Laura Piacentini - Michele Piacenza - Maria Grazia Pietroletti - Caterina Piga - Maurizio Pivatello - Alfonso Pollice - Gianluca Puzzo - Francesco Quacquarelli - Giovanna Renzini - Andrea Repetto Miradello - Giulia Ressia - Stefano Riccio - Katia Paola Elena Righini - Gianpaolo Ripamonti - Alessandro Robles - Alessandra Romano - Manuela Rossetti - Antonio Rossi - Stefano Rovatti - Maurizio Ruscigno - Francesco Russo - Vincenzo Russo - Marina Salvatore - Claudia Salvatori - Giuseppe Sansone - Manuel Santini - Rossella Santoro - Francesco Sassetto - Laura Scanzano - Paola Schiaroli - Sabrina Sciani - Ida Scioscioli - Maria Sciuto - Roberto Scomparin - Giada Sebastiani - Valeria Serofilli - Emanuela Spaziani - Veronica Spedicato - Ombretta Suardi - Maurizio Tantillo - Federica Tinti - Antonio Toto - Chiara Trampetti - Luigi Vaccaro - Andrea Valsecchi - Martina Velocci - Luigi Vento - Jorn Vermaercke - Cristian Vescovo - Domenico Viglietta - Giuseppe Vincenzi - Z.G. - Tiziana Zago - Caterina Zanardi



Nota introduttiva
Ogni giorno siamo investiti da una tempesta di sensazioni che vanno dalla gioia al dolore, ma più il dolore piega l'anima, più insorge forte e tenace la carica per la vita e più forte è la voglia di fermare questi attimi che in me divengono fusione per un abbraccio tra musica e poesia.
Vorrei che la parola fosse intesa come poesia e che potesse arrivare soprattutto a coloro che preferiscono il buio, a quelli che hanno rinunciato a provocare e a trasgredire e si sono arresi, poesia come rivoluzione dell'anima che diventa il metodo più efficace per comunicare, poesia come confessione sofferta ed aperta agli altri, un abbandono senza pudore, un momento di ripiegamento interiore dell'anima; poesia che attenua le nostre paure, le inquietudini e le tempeste del nostro cuore librandoci in alto per lasciarci dietro un mondo che non ci piace.
 
 
Renato Fiacchini
 
Presidente onorario della Giuria del Premio

Poesia: piccolo momento eterno
 
 
Recuperare il senso della vita come unica opera d'arte, vederla crescere nell'autenticità dei valori sublimi della specie umana.
Ecco il volo libero, oltre le catene della convenzione, oltre il soffocamento del conformismo; ecco lo spirito che si libera nell'immediatezza dei sentimenti, nella grandezza di un piccolo gesto d'amore.
 
La poesia del prezioso volumetto che avete in mano è tutto questo: espressione profetica dell'anima, trasmissione autentica di purezza da donare all'universo. Non ho remore leggendo queste liriche così autentiche a definire l'arte di Calliope una voce dell'urgenza e della necessità, messaggio eterno che si congiunge nell'essenza estrema dell'essere cosmico pronunciato in ogni istante del giorno e della notte, nell'aggressione folle della passione e nell'urlo indomito verso il cielo.
 
Educare il nostro orecchio alla poesia è un atto d'amore, l'ossigeno che rende l'idea della bellezza coscienza, lotta contro l'inganno dell'indifferenza.
Il poeta non si rassegna alle «mani legate» perché è fratello/sorella della strada, di milioni di esistenze che si aggrovigliano in sogni e terrori ogni giorno, che lottano per la dignità della vita, la possibilità del sogno, la gioia della fantasia. Il poeta è paladino della libertà, dell'uguaglianza, forte della purezza contro ogni ingiustizia e violenza, è individuo comune che non si isola, non si emargina dalla società, vive la febbre, le debolezze, le illusioni, le frustrazioni, l'amore come unico «volano della vita», in maniera intensa, estrema, viscerale, struggente e senza risparmio.
 
Leggiamo con attenzione questo dono delicato, ci aiuterà ad attraversare il territorio luminoso della nostra esistenza, lasciamo penetrare il nostro cuore dalla poesia: è un piccolo momento eterno.
 
Ivano Malcotti

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 Marco Agazzi
 
 
Crisalide
 
Nel tuo manto di crisalide
tremano ali impazienti
Ancora inconscia
della tua verginale bellezza
timida farfalla scacci i pensieri
dell'abbraccio sensuale del cielo
che come amante ti attende
Ti turba l'ansia di quel fiore
che ascolterà per primo
il tuo cuore pulsare desideroso
e spaurito inebriarsi di nettare
Fremiti e lacrime sospingono nuvole
nel mutar del tempo
e già s'appresta l'ora
del tuo volo.
 

 
Girasole
 
Col vestito più bello
saluti il sole
Brillano d'oro giallo
i tuoi petali
nella luce che ti accarezza
Col viso innamorato
segui il cammino
della tua stella
E nella sera
reclinando il capo
sogni i colori
dipinti nei suoi occhi.
 
 

Marisa Alessandrini
 
 
Aspetta, fiore afgano
 
Aspetta, fiore afgano,
aspetta ancora a sbocciare
 
Lo vedi, non è il sole
quel chiarore laggiù,
su Kabul
 
Nessun tepore ci sarà a ricordarti
di essere vivo e queste
non sono gocce di rugiada,
ma le ultime lacrime
di un bambino ormai grande.
 
Non vorresti che il tuo
fosse il primo colore della pace?
 
Aspetta, fiore afghano,
non lo so quanto,
ma aspetta ancora a sbocciare.
 


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 Shang-ti
 
 
Imperfetta congiunzione d'estasi
 
Scorre mansueto il fiume d'ambrosia - onirica corrente di sogni
attraversa cave d'ardesia - di plumbeo cielo s'istoria l'arida terra
e scalza, passeggia la donna su fragili ghiacci scalfiti da frutici pruni.
Roride raffiche di libeccio - ostile e aggressivo messaggero di Marte -
spirano violente - lucide sciabole sguainate nell'aria - fulminei fendenti
inferti di petto a logiche dispotiche - eroi di cartapesta tra le fiamme.
Gravi, rimbombano timpani lontani - timbri tribali in concerto essenziale -
a festa, in castelli di ruggine, danzano, ancora torbidi, negletti pensieri
- minuetto suggestivo in ritmo ternario e forma binaria... à pas de danse.
Scorre costante il fiume d'ambrosia - di rocce corrose il suo letto grinzoso
e sterile seme l'ambito futuro - sensuale cornice di eterni silenzi...
Taciute verità. Empia indifferenza - precario confine dell'etica.
Dialogo sommerso, soggiogato da chi non ha parola - oscurantismo
e dappocaggine - smodato uso di eufemismi a nascondere incertezza
ed è lento scivolare di ingannevoli ambizioni - baratro marmoreo.
 
Scorre mansueto il fiume d'ambrosia - avanza la notte in punta di piedi
e ignuda, la donna, volteggia aggraziata su vetri di ghiaccio... à pas de danse.
 
Scorre costante il fiume d'ambrosia - lambisce la terra di seta graffiata -
di lame affilate è il truce guerriero, di opale prezioso la pelle lucente...
 
Di rosso scarlatto si tinge l'unione... Di imperfetta congiunzione d'estasi.
 
 

Giovanna Bartaloni
 
 
Solitudine
 
Non ci sono parole,
non ci sono frasi,
per poter spiegare
per poter capire
il dolore consumato
nel silenzio
delle persone sole.
 

 
Infinito
 
La morte non è
la fine di tutto.
La mia energia
il mio amore
attraverseranno
mille mondi
mille universi
fino a vivere
una nuova vita
e finalmente
ti ritroverò
e ti amerò
come ti amo
adesso.
 
 


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 Elena Bartone
 
Siamo soli
 
Siamo soli
negli incunaboli della vita,
sempre all'erta ad ogni piccolo rumore,
ad ogni alito di vento.
 
Siamo soli
col viso proteso alle nuvole
nell'indicibile ricerca di un altrove,
di un senso che dia pace al cuore.
 
Siamo soli
in un mistico colloquio col passato
per dare voce a ciò che è perduto,
nell'illusione che qualcosa è perduto,
nell'illusione che qualcosa ritorni
e dia vita, ai perduti giorni.
 
Siamo soli
in un mare di incertezze
nella tensione di una voce che non smette
aspettando l'ora che imbruna
quando l'anima è ancora più sola.
 

 
Pensieri
 
Pensare è un gioco che sorprende l'anima
Nell'enigma intricato della vita
E la solleva tra le pause distese dei nidi
e sulle cimase delle case dove sussurra la pioggia.
È estraniarsi dai ritmi consueti della giornata
adombrando ad ogni passo l'immensità delle emozioni.
si percorrono distanze inusitate tra spazi
Senza resa e l'infinito.
Si rapisce dell'istante il suo segreto
e si colmano le distanze con un altrove
Sempre incerto e mal celato.
Si dispongono i pensieri sui tetti delle case
Aspettando soli occidui all'imbrunire.
A sera si disperdono nelle tenebre
Punzecchiati da lucciole nell'aria.
Di notte si dispongono sui cuscini aspettando l'alba buona.
 

Claudio Bassi
 
 
Io sono io
 
Tu chi sei, a volte mi sono chiesto io,
analizzando il film della mia vita.
Nel cassetto dei miei pensieri, trovo soltanto fotografie sbiadite
da un tempo che non mi appartiene più
e forse non conviene star lì a pensare
quando si può credere, e amare.
Il giorno nasce e muore senza alcun dolore,
mentre i ricordi ti insegnano a non mollare.
 
Oh immagine mia riflessa su di un vecchio vetro di una stanza vuota,
aiutarmi a sperare, ancora, aiutami.
Il sentimento nella mia vita è importante anche se per qualcuno non conta niente.
Viviamo così ignorandoci l'un l'altro, giorno per giorno,
per poi entrare in un tunnel senza più ritorno.
Ho bisogno di credere che non sia più così.
Chi si fa avanti a dirmi che non è più così?
 
La mia mano che cingeva il mento nei momenti tristi,
ora implora il tuo aiuto.
E mendicante io me ne andrò cercando un perché.
Sì, incontrerò molta gente più leale che non mente;
molti incroci dove deviare.
Spero di fare le mie scelte giuste per non smettere di amare
e se il tempo che passa in fretta ora mi vuol cambiare,
Io non cambierò, io non lo farò
Io sono io
 


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 Rosalba Maria Begalla
 
Perseverance
 
Nello specchio il riflesso di un'anima di vetro
e di quegli occhi memori di amore infinito
... la mano scivola lenta sulla lastra d'argento
e nella tattile ricerca di quella luce persa nel dolore
ferma solo l'amara consapevolezza di una lacrima...
lenta... furtiva... unica testimone di quella sterile insensibilità
segno della solitudine più profonda...
Come una sfera di ghiaccio cade,
quasi precipitasse nel vuoto della mia anima...
in silenzio ascolto...
non sento più vita in questo corpo
e non emana più luce questo mio spirito...
È fuggito via con lui...
A che varrà ora questa mia esistenza senza vita,
a cosa servirà tutta la gioia del mondo...
tutto era pregno di significato quando avanzavo lieta
affiancata da quell'anima splendente,
era l'incedere di un angelo
sulla cui scia potevo danzare...
che rimane ora di tanta meraviglia?
... riguardo...
scorgo solo una ruga,
solco leggero che contorna occhi senza più gemme brillanti,
solo carbone ora si scorge,
solo la cicatrice di un animo dilaniato
... d'un tratto, il baluginìo della speranza...
la promessa d'amore mi rammenta me stessa
e in quell'oscuro oceano di giovani memorie,
pregne di sofferenza,
la salvezza di un bagliore tra gli abissi...
il ricordo...
il dono di me stessa...
l'amore infinito...
ecco il giusto riflesso per cui rivivere e combattere...
l'AMORE che mai morirà... poiché ancora ci amiamo...
Noi perseveriamo nell'infinito!
 

Marina Belleggia
 
 
Di sera
 
Coralli di sole
dietro l'acqua calma
dei vetri
tremolavano
in quella limpidezza di tramonto.
Tanto rosa impastato
nel cielo
cogli ultimi battiti d'ali
con l'ultimo volo di fiato
sospiro di quiete
ancora macchiata di attese dissolte.
 

 
Avidità diverse
 
Cercavano ganci
nell'aria granulosa di odori
isolati e diversi
e negli sfondi sfuggenti del treno
le tue pupille giganti di buio
e voglia d'ingoiarmi
impigliate
sospese
fino al ritorno
fino a graffiarti
quelle avide gole di occhi
con la mia imprudenza ruvida
di cercare un tocco.
 


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Alfredo Bettinzoli
 
 
L'innocenza perduta
 
Passiamo le nostre giornate
urlando e sbraitando contro i nostri figli
perché sono i reali depositari dell'Innocenza
 
Che abbiamo perso tanto tempo fa
adorata e rubiconda innocenza
per quale destinazione ti sei messa in viaggio?
su quale avvilente razzo stellare sei stata rinchiusa?
prima ti abbiamo torturato con isometrici allenamenti
mentre le scimmie scalavano i semafori
poi ti abbiamo vestito di gomma e ferro
tanto da farti vomitare odio sui vassoi dell'impotenza
 
In realtà
nessuno di noi voleva tacere
il proprio insostenibile dubbio,
nessuno di noi ha sminuito
le proprie deboli certezze!
 
Lo senti, Innocenza, lo senti il bruciore?
Il milionesimo sermone caduto nella totale indifferenza?
Una radiosveglia al posto del cervello,
una calcolatrice fantasma al posto del cuore!
La mancanza d'identità nutre la falsità dei miti moderni!
 
O Innocenza
ti abbiamo abbandonato come il cane triste
sull'autostrada dell'estate
inutile darsi da fare
inutile replicare ciò che è unico
l'unicità è un gioiello inscalfibile
perciò temiamo sempre che ce lo portino via!
Non abbiamo forti difese,
crolliamo al primo assedio del mondo,
perdiamo tutto quanto ci è caro,
perdiamo tutto ciò che era puro,
perdiamo noi stessi nella purezza di spirito,
perdiamo te, insostituibile Innocenza,
e diventiamo i peggiori ciclopi del martirio.

Antonina Bezziccheri
 
 
Il silenzio
 
Hai scelto di spararti
Per devastare il corpo come l'anima
Hai scelto di spararti
perché altri pulissero il dolore
La segatura ha coperto il pavimento
E l'eco è ancora li fra quelle mura
Lo scintillio negli occhi
la vita in mano
Lo sparo
il silenzio
Il silenzio che cade come una nevicata leggera
Come la polvere dopo lo scoppio
Il silenzio che scende come la pace
Che ricopre ogni cosa
Il silenzio inanimato e immobile
E poi la chiave nella toppa
i passi di tua madre
La scoperta
la paura
La richiesta affannosa d'aiuto
E poi la gente, le grida, la polizia,
E tu
immobile sul pavimento
Ad ascoltare il silenzio
Ed il paese che inizia a mormorare
Riverente e incredulo
Sottovoce nel timore dell'incertezza
E poi più forte
E ancor più forte
Come la valanga che frana la montagna
Come il giudizio che diventa certezza
E tu
immobile sul pavimento
Col sorriso sulle labbra
Ad ascoltare il silenzio.
 
 


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 Roberta Bonelli
 
 
Fuga dalla realtà
 
Sento un sapore di odio mischiato a
rancore, qui dentro di me.
odo un suono lontano che sa di
speranza...che sa di violenza.
Vedo un uomo che parla e che dice
cose certo non sue.
Cose rubate a qualcuno che io non
conosco, ma so bene chi sia.
Voglio andare lontano... fuggire
veloce... dimenticare chi sei.
Scordare persino il tuo nome, il tuo
volto, la tua voce... la tua umanità.
Un' umanità ormai svanita, forse
offuscata o mai esistita.
Voglio cominciare a volare e
confondermi in qualcosa di azzurro e
di blu.
il colore di un cielo stellato, di un mare
pulito, dei tuoi occhi o chissà...
immergermi fino ad affondare, per
poi tornare a galla e non pensarti più.
 
 

Giovanna Caneba
 
 
Il respiro lento della notte
 
Il respiro lento della notte
Che senza rispetto trapassa il pensiero
nel silenzio malmena
Altero quel che era un attimo prima il mio sonno
Paura nel mio cuore ha generato
Anche se immediato quel sentimento se ne è andato
Perché il ricordo della tua essenza
Scompone come in un rompicapo
E senza alcun vacillo
Le sensazioni nel mio interno
il nero velluto prende luce serena
La compagnia del tuo sogno
Riconduce i miei occhi al lento incanto
Che presto mi porterà
Al mondo della fantasia infinita
E se fortuna mi concede questo dormir nuovo
Potrò averti vicino
E toccando il tuo fisico nella distanza
Farti sentire un brivido intenso nell'anima
E così prendere vita nel miraggio
Che pietoso ci concederà un momento
Per sentirci uno e poi sprofondare di nuovo nel silenzio


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 Alfonso Cappa
 
 
Da dove vengono le poesie
 
Cieli stellati e venti improvvisi,
scrivo sotto la vostra dettatura
come Isaia e Geremia;
un vento ha scrollato l'albero di gelso
un vento che viene dalla montagna
e si distende nella pianura
come un esercito invasore
 
Da dove vengono le poesie?
Vengono da un cuore disperato,
da un amore finito,
dalla cascata nel bosco.
Cammino con in tasca carta e matita
In cerca di un segno da riportare
e da regalarti affinché tu
possa orientare il tuo cammino.
 
Da dove vengono le poesie?
Vengono a decine dalla valle
sono nell'acqua e nel sole,
il volo degli uccelli ne trasporta a centinaia
cadono dalle nuvole, le rubo dalle tue parole
 
Da dove vengono le poesie?
Ad esempio quel cane o i due cavalli
la casa sbilenca e la donna triste.
Loro oggi mi hanno portato la poesia;
l'ho munta come il latte dalla vacca,
ne ho fatto nutrimento, sale, vino e pane.
 

 Silvano Capriotti
 
 
Noi siamo polvere
 
Noi siamo nulla,
come la polvere diventeremo,
il vento che soffierà,
farà scomparir nel vuoto
la nostra anima,
l'anima che si trasformerà
nei colori d'amore,
portando una grande dolcezza
alle altre anime come loro,
riempiendo di bellezza
tutto l'universo,
pieno di stelle che animano
la vita eterna.
 

 
La stella che regala emozioni
 
Tu stella sei scesa dal mondo
delle stelle,
per entrare nel grande viale
pieno di emozioni,
il tuo passaggio era decisivo
per la tua trasparenza di luce,
illuminando il viale della
felicità,
facendo apparire i suoi frutti
hai piccoli cuori con la tua
luce,
hai dato loro la possibilità
di vivere,
con te per l'eternità.


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Antonella Carrarini
 
 
Tristezza
 
Oh tristezza,
tu che sai riempire i miei occhi,
la mente e i sogni di lacrime,
dai posto alla poesia, alla gioia.
Anime dolenti
Ledono con violenza
E avversione profonda,
feriscono con astio e ipocrisia
e lasciano lacerare
ancor di più le loro piaghe.
Aiutami!
Poni fine alle guerre, fai respirare quiete
Nella sorgente di vita
E lascia fiorire
Gli animi nell'armonia.
 

 Giulio Catanzaro
 
Quattro secondi
 
Quattro anni son passati ormai
eravamo in autostrada all'alba
io guidavo e lei era accanto
poi l'inferno di uno schianto
 
Il suo volto è un labirinto di ricordi
schegge di vetro le sue ultime parole
un muro d'asfalto ci separa impenetrabile
e la sua vita spezzata, forte e insieme fragile
 
I suoi occhi semichiusi per il sonno
mentre andavo sulla corsia di sorpasso
poi la ruota che andò per conto suo
mentre pulsava di terrore il cuore mio
 
Raccolgo una lacrima da troppo tempo abbandona
goccia di sangue nell'Oceano della vita
il suo sorriso che mi sconvolge e mi ferisce
e la sua voce che lentamente poi sparisce
 
Quattro secondi impressi nella mente
gli ultimi lampi di una tempesta ardente
le ultime gocce di una fonte di bellezza
gli ultimi barlumi di una stella cadente
 
L'auto che sbandava e poi scendeva giù
scivolando tremante verso il suo destino
la guardai negli occhi e un'onda mi travolse
un oceano d'emozioni sconvolgeva la sua mente
 
Quattro: nacque in una notte piena di stelle
piccole mani toccavano la rugiada del mattino
Tre: scoprì il vento impetuoso dell'amore
e i nostri cuori uniti in un'estate senza fine
 
Due: l'assalirono i ricordi come lucciole nel buio
poi vide avvicinarsi la fredda nebbia della fine
Uno: asciugai con un bacio la sua ultima lacrima
poi un nero silenzio me la portò via.
 
 


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Rossella Cerroni
 
 
Dedicato a Renato
 
Una rivista,
la criniera di un cavallo,
un tavolo di un bar
quattro artisti.
 
Erano i tempi andati,
un viale,
una lunga passeggiata,
la semplicità delle cose
scorrevole.
 
Il motto della conoscenza
per un'artista.
Potrebbe essere una teoria,
talmente visibile, talmente
accentuata, che per quanto
accentuata non si vede.
 
Ambiguità, stravaganze,
un rullo invisibile,
esprimere il proprio universo,
verso un mondo migliore.

 Lavinia Cioli
 
Ed io... chi sono?
 
Un'ombra, al mio risveglio,
mi osserva da uno specchio ove, 'si chiaro,
si riflette ogni mio dubbio,
ogni tormento...
 
È un'ombra bruna, me somigliante
In ogni lato della mia figura,
e non ha verbo oltre lo sguardo,
è l'altra me riflessa, pura.
 
In quel silenzio, ogni mattina,
percorro i lineamenti a me comuni
...e paion nuovi,
...e 'si mi perdo.
 
Ed in un fatal gioco dello sguardo
Più nomi si alternano al mio volto...
E mentre della mente il cuor fa scherno
Vedo mio padre, poi mia madre...ed io di sfondo.
 
Allora giunge al mio cosciente
La consapevolezza d'esser, io stessa,
frutto vivo di un amore antico,
testimonianza d'un passato ancor presente.
 
Porto di lui lo sguardo,
porto di lei il sorriso...
or sono di lui solo un ricordo,
che lacrime dipinge in lei, nel viso...
 
ma né lui, né lei io sono o fui...
Ed un'ombra bruna, al mio risveglio
Mi osserva da uno specchio, ove 'si chiaro
Si riflette ogni mio dubbio, ogni tormento...
 
...ed io...chi sono?
 
 


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 Elisa Contardi
 
 
Notte di Natale
 
Notte di Natale,
Festa di luci, doni,
Di alberi che sembrano parlare,
di presepi che illustrano l'avvento.
 
Notte di Natale,
notte di lacrime di mamme
che piangono i loro bambini
volati in cielo come angioletti.
 
Attendiamo impazienti la mezzanotte,
bandite sono le vostre tavole.
Annunciamo l'arrivo del Messia
Scartando pacchetti di ipocrisia.
 
Nulla importa se la luce della nostra serenità,
viene per pochi attimi rubata
da un fratello vagabondo della strada
per riscaldare il suo cuore solo e povero.
 
Nulla importa se poco distante da noi,
un uomo lotta contro se stesso
per uscire da un tunnel nero
e ritrovare un nuovo orizzonte.
 
È la notte di natale,
ma la capanna rimane solo una leggenda .
noi non siamo pastori in cammino
ma anime nere alla ricerca del potere.
 
La nostra stella cometa è il denaro
Che ci porta alla distruzione della morale,
ed ogni anno fingiamo della morale,
ed ogni anno fingiamo ancora
di annunciare il Natale.
 

 Cinzia Corneli
 
 
12 agosto 2002
 
È ancora più forte
il ricordo della tua pelle
mentre le lacrime lavano via
i nostri unici istanti.
 
È ancora più forte
il ricordo di te
mentre le mie labbra sognano
di sfiorarti ancora.
 
Tra le mie mani
i ricordi, il dolore, una penna.
 
Dimmi che ci sarà un'altra volta.
Dimmi che la mia vita non finisce così.
 
Una carezza tra i tuoi capelli
ed il tuo sguardo lontano.
Vedevi già al di là dei miei occhi.
 
Tace la mia penna
lontana da te
lontana dal tuo cuore
lontana dal tuo amore.
 
Parole che rispettano
Il vuoto lasciato da te,
che non osano calpestare
le mie lacrime asciutte,
che supplico di apparire
per sentirmi ancora viva.
 
È in questa pagina bianca il mio dolore.
 
In punta di piedi
dalla mia penna una sola parola:
amore.
 
 
 


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Marzia Cottarelli
 
 
Il tuo nome d'inchiostro
 
Tra bianco e grafemi
i miei sospiri rifrangono
farfalle di sorrisi
e di te sento la presenza
rallegrarsi sugli zigomi.
Mi piace cucirti con tratti infantili
tanto da sorprendermi la tenerezza...
Ti scrivo,
fino all'ultimo foglio di cielo
e il gusto del tuo nome
non è amaro di abitudine.
Nero,
il mio cuore è glassato d'inchiostro
dolce sensazione del tuo corpo sul mio.
Vorrei piangere
mentre l'amore urla
e la vita mi stringe una mano sulla bocca;
poi sento dentro
l'eco immortale dell'anima
che mi chiama:
e nessuna lacrima cade
a cancellarti.
 

 Ioan Daniel Cuculiuc
 
 
Nidi d'anime
 
Nidi d'anime
oltre le cime
del terrestre
minuto infinito;
la,
dove più armoniose presenze,
scandiscono, regolari,
il corso della vita.
 

 
Struttura
 
Come pensieri
infiniti,
che custodisco in ogni cosa,
poggian' le stelle
radici in me...
 

 
Speranza
 
Sulle vallate
sommerse
tra candide
coperte,
pallidi raggi
di speranza
seminano il loro
bagliore.
Ed ecco,
dal bianco manto,
un esile filo
di via
sta per fiorir.


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Maurizio D'armi
 
Non dirmi
 
Non dirmi
che la fanciulla del parco
perderà il sorriso,
 
che orizzonti sconfinati
più non saranno
i suoi occhi,
 
che la promessa
d'un incontro
resterà solo un ricordo,
 
che presto, anche per lei,
il sole del mattino
volgerà al crepuscolo.
 

 
Immagini d'autunno
 
Non il rigoglio della primavera,
né la luce calda dell'estate,
ma pace, infinita pace
tra i rami al ciel protesi,
in variegati intrecci,
or nudi,
or di variopinti color vestiti
che il sole inonda
per l'ultima volta,
pria che, con breve volteggio,
giacciano nel campo
le morte foglie.
 

 
Poesia
 
C'è qualcosa
che ti spinge a scrivere,
a dire, a essere;
 
c'è un'acqua rara che zampilla;
per un attimo
il mondo si ferma e pensa.

Vittorio D'Errico
 
 
Poesia dell'indifferente
 
Lascia che l'ignorante
Continui a non sapere
E che l'intellettuale
Comunichi male con lui;
lascia che lo stupido
continui a farsi prendere in giro
e che il furbo continui
a prendersi gioco di lui;
lascia che gli irresponsabili
continuino nelle loro azioni
e quindi nei loro perditempo
e perdispazio;
lascia che molte persone
continuino a sbagliare
e a far sempre errori più grossi;
lascia che l'ingiustizia
continui nella sua corsa disumana
e che mieta sofferenza tra gli sfortunati;
lascia che la ruota della fortuna
sostituisca quella della sicurezza,
dell'amore e della pace;
lascia che questa poesia
possa pur andare a finire
tra i rifiuti o tra quelle carte
che nessuno leggerà.
 


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 Francesco De Girolamo
 
 
Carillon
 
Sogni di camminare sui lustrini
in una camera di carta rosa,
a piedi nudi, in cerca di qualcosa
che si nasconde forse dietro l'ombra.
 
Respiri piano, quasi a non svegliare
gli angeli-ballerine accoccolate
sui sofà del salotto scintillante,
cui i tuoi soffi solleticano il cuore.
 
Vorresti essere chiuso in uno scrigno,
come un anello che si vuol serbare
dal tempo, pur senza valore:
un po' di latta e vetro colorato.
 
Hai un carillon nel petto che tintinna
sempre la stessa nota, ed una lacrima
ti solca il viso, come ad un bambino
cui si è rotto il giocattolo più amato.
 
Ti sforzi di vedere oltre le cose,
ma scorgi solo la bigiotteria
della vita: odor di cipria stinta,
tende lise, cuscini in simil-seta,
sedie zoppe, tappeti impolverati,
visi di un rosa finto, ricoperti
da vecchi fondotinta a buon mercato.
 
Chiedi aiuto a una madre sconosciuta,
ad un amico, al principe, al custode
dei tuoi libri di fiabe spaginati.
 
Sei come una moneta fuori corso,
dimenticata un giorno in un cassetto:
un po' più luccicante delle altre,
ma che nessun mercante può accettare
per il frutto più acerbo.
 
 

Maria Patrizia De Rose
 
 
Respiri d'Immenso
 
Prigioniera ai confini
di sguardi sconosciuti
raccolgo ai margini
del giorno respiri d'Immenso
sogni rubati a canti di sirene
scie luminose trattenute
da siepi di murene.
Ascolto la notte mentre plasma
le ombre lungo sentieri
aggrovigliati sullo spazio deforme
quando alle radici dell'Essere
mi assento per rinascere alla luce
trasmutare oltre il vuoto e il silenzio.
Scivolo piano, fino al fondo del virile dolore,
a fecondare lacrime di fuoco
lucciole di profonda Purità
innalzeranno fiaccole di gioia
tutt'intorno... nell'immensità.
Fluiscono attimi nell'essenza presente
poi... s'alzano a riprendere il volo
sopra il vortice del tempo
e vivo, pelle avvolta sul nudo dell'anima,
in trasparenza, tra sterpi e germogli,
là dove sempre il buio si ricongiunge alla luce
il silenzio all'armonia della pace,
senza limiti di spazio e negazioni
libera oltre il dolore...
mascherato nel quotidiano rumore
a respirare respiri d'Immenso
profumo divino d'incenso
Amore vergine... senso.
 


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Bruno Destefano
 
 
Senza un lamento
 

(a mio padre)

 
Senza un lamento
portavi la tua croce, i solchi sul viso
segnavano il tempo che scorreva inesorabilmente,
rubando alla vita attimi di ricordi.
 
Senza un lamento
i tuoi occhi esprimevano la voglia di vivere,
di lottare, con dignità,
contro qualcosa che non potevi vincere.
 
Senza un lamento
ai figli tuoi mostravi un coraggio d'altri tempi,
cavaliere senza paura,
pronto a difendere i più deboli,
ad uccidere paurosi draghi.
 
Senza un lamento
vivevi l'oggi aspettando la nuova alba,
con serenità e con tanta voglia di vivere.
 
Senza un lamento
i tuoi giorni giungono al termine,
la tua anima sta per abbandonare
il tuo corpo.
 
Senza un lamento
i tuoi ultimi istanti di vita,
la tua croce si appesantisce
tanto, che, non c'è la fai più
a sorreggerla,
urli con tutto il fiato
che ti rimane dentro,
la voglia di vivere.
 
Senza un lamento
il tuo ultimo sospiro.
 

Grazia De Vita
 
 
L'acqua scorre...
 
L'acqua scorre nei fiumi...
La mia anima gioca a nascondino
con gli alberi riflessi a testa in giù,
galleggio nel riverbero di luce
baciata dai caldi raggi del sole.
Vestita di collane cobalto e oro fuso
nuoto nei tuoi pensieri più belli
nel sogno d'amore che hai per me.
Col verde timido dei pioppi a primavera
mi cucio un vestito carico di vento.
Dalla musica dell'acqua rubo un canto
un batter d'ali, una tenue nostalgia...
che dolcemente mi porta fino a te.
 

 
Nell'anima
 
Negli estremi e profondi
angoli dell'anima,
ritrovo ciò che di volta in volta
ho risposto
così
quando la vita si distrae da me
trovo malinconia a sufficienza
per rovistare là
dove mai ho trovato il coraggio
di cancellare
...e mi perdo
nella struggente solitudine umana.


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  Maria Giuseppa Di Ioia
 
Oggi o mai più
 
OGGI o MAI Più
toccherò tutte le corde del sentimento.
Ad una ad una le conterò.
Saranno dieci?...Saranno cento?...
Quale inno ne verrà fuori
quando -cliccando- le suonerò
su questa tastiera infinita?
Come cascate di note
scorreranno fra le dita...
 
Attonito, il mondo le ascolterà
in questo linguaggio mai udito.
 
Sullo scivolo del tempo il cantico dell'usignolo
guerreggerà col grido del dolore...
e vincerà.
Allora
nel nome di CRISTO (il Redentore)
ogni ginocchio si piegherà
finchè il cantico si affievolirà...
 
Al risveglio di quella morte
ogni principio trascenderà.
 
...e già sbocciano le viole
nel prato verde di quell'amore...

Dopo il rosso di sera
 
Così va il mondo...
ci sono artigli
che ti prendono "lieve"
e ti lasciano andare.
 
Altri che ti afferrano
e ti squarciano il cuore.
Come bachi di seta
ti avvolgono,
e "dentro" vi muori.
 
Dopo il rosso di sera
forse
apriremo le ali
con vesti più nuove...
 

Giuseppe Diotto
 
 
Il mio piccolo mondo
 
Leggendo un libro
parole strane mi colpiscono
sono nomi di fiumi, laghi,
monti e paesi.
Tutti in fila entrano
nel mio piccolo mondo
che di colpo
è diventato enorme
quasi come l'universo.
Rimango perplesso
e non mi do pace
il mio piccolo mondo è cambiato
non c'è più
si è dissolto
nel breve volgere
di una giornata.
Come era effimero
il mio piccolo mondo.
 

 
Il ciclo dell'amore
 
Nel breve volgere di una giornata
il sorgere e il tramontare del sole
sono due punti di riferimento insostituibili
dell'irreale odissea amorosa di ogni essere umano
nel breve volgere di una giornata
si ama, si litiga, si fugge via
ma alla fine tutto ritorna come prima:
l'eterno ciclo dell'amore
nel breve volgere di una nuova giornata.
 


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Mariano Dolcetti
 
Rosa rossa vellutata
mi punsi alle tue spine
succhiai il sangue dolcemente dalle ferite
rosa rosso sangue
profumasti la mia vita
ti respirai tutta fino all'anima
rosa rossa sorridente
mi inorgoglisti e i miei giorni
furono pieni d'amore
rosa rossa coraggiosa
le sentinelle bianche del destino
ti sgualcirono, ti spezzarono
inerme stetti a guardare... e a morire
rosa rossa generosa
ti raccolsi, ti mangiai...
... la tua linfa scese dolcemente nel mio
sangue.
Rosa rossa pungente e dolce dei ricordi
sempre il tuo profumo mi accompagna.
 

 
Ondeggio sulle frattaglie della tua inconsistenza
Barcollo tra le schegge smeraldine del mio cuore in frantumi
La tua crudeltà...
Inciampo tra i rottami della tua scadente sensualità
Mi sorreggo alla spada che trafiggerà a vuoto la tua anima
L'aquila reale spicca il volo con Pindaro...
Intanto pezzi di cuore sinceri tra le crepe nere del Vesuvio...
L'acre odore di addominali tesi e forti per la fatica e la pena...
Occhi che fumano piacere di vita...
Emozioni e brividi lungo la schiena...
Sui polsi e sui fianchi nuova vita
Profumo di fiore selvatico capace ancora di aprirsi al sole d'autunno...
 

 Jennifer Fabris
 
 
 
 
Così vado via da me stessa,
nel tempo che passa,
perdermi e ritrovarmi a tratti,
tra come ero e come sono.
E la coscienza mi suggerisce, mi parla.
"Giù la maschera, è ora di vivere".
Io mi scontro con le sfaccettature della mia anima,
ogni giorno,
mi scontro con la mia verità,
ed io che non volevo essere così,
chiusa ora nella mia gabbia dorata.
Mi suggerisce l'anima "Vola via lontano da tutti,
vola verso te".
E si infiammano le mie parole ed i miei pensieri,
nel cercare risposte,
s'infiammano e si spengono di rugiada mattutina,
al levar del sole.
 
 

 

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Antonella Fattori
 
 
Aspettando l'alba
 
Squarci di luce impetuosi inondano
la mia quiete, la avvolgono e
fiammeggianti la abbagliano
incedendo nella casa, isolata,
nel silenzio pallido del mattino...
 
ed io apro le finestre la loro caldo
abbraccio travolgente, schiudendomi
alla vita, oltre la solitudine
ed il vivere per sé, lasciandosi
alle spalle i timori ed
 
i pensieri incerti, gli errori
del passato e tutto ciò che non si
è mai realizzato, insieme...
incontro al divenire.

 
Riflessi
 
Mi affaccio a guardare:
il mare immensamente disteso
nella luce inebriante del primo
mattino, respirando l'acre
profumo di gelidi fondali
addormentati.
 
Mi salgono schizzi pungenti
in viso e si avvolgono le onde
indomite al corpo assonnato
in abbracci fuggenti...
 
Mi sveglio e lui non mi è accanto:
Come sarà il nostro cammino?
 

 Maria Lucia Ghitti
 
Distanze
 
Sono un ponte.
Sotto,
scorre il fiume
della vita.
Sfiorato
una sera
di tempesta
 

Fotografie
 
Guardo gli anni
scivolati
sulla pelle
come pioggia
sottile sul cellophane
 

Senza te
 
Cala,
nel buio della stanza,
il silenzio.
Odo,
però,
più forte che mai
l'agonia
dell'anima.
 

Arcobaleno
 
Storie d'amore
Compongono
L'arcobaleno
Della vita.
Allungo la mano per sfiorare
I colori
trasparenti e puri
e m'accorgo che lui
è la,
nato lontano,
beffardo
ed irraggiungibile.
 


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Monica Giordano
 
 
Desiderio di eternità
 
Tra le voci ed i colori del mercato
che la pagina di storia rende muti
anch'io mi sciolgo nell'anonimato
essendo il volto mio tra sconosciuti.
 
Eppure bramo l'immortalità
non per istinto di sopravvivenza,
ma è il sigillo dell'eternità:
desiderio che muove l'esistenza.
 
Così sorgono all'alba le mie mete
combattendo il pensiero della fine
perché di questa vita ho tanta sete
che ripugno il tramonto e le sue spine.
 
E se per caso incroci il mio sentiero
tu subito per me diventi caro:
dài spiegami cos'è questo misteroa
che voglio anche per te lo stesso faro.
 
Non chiedermi qual è la religione
che prontamente elimina il mio pianto:
non farmi chiuder dentro una prigione
la speranza che sento ed il suo canto.
 
Dagli occhi miei può scivolare il velo
se afferro le Tue mani forti in cielo,
e il cuore mio l'amore più non serra
se afferri le mie mani stanche in terra.
 

 
 
Tommaso Giorgio
 
 
Dolce illusione
 
Sotto questo cielo
a nessuno è concesso
di respingere o soffocare
quell'unica illusione
che lascia gli uomini
liberi di sperare.
Non esiste alcun siero
che dia felicità:
non c'è altra soluzione,
che essere sempre se stessi
e non rinunciare mai
alla libertà...
libertà di ridere
e di soffrire,
di credere
che domani cambierà...
Così certamente
sarà l'ultima a morire
la dolce illusione
che sperare ci fa,
che ci invita a lottare.
 

 
Perché!
 
Orizzonti diversi,
irragionevoli contraddizioni
avvallate da occlusi credi!
Popoli distanti,
infamie legalizzate
sulla pelle del più debole!
Dignità calpestate,
poteri sempre più forti
per un benessere riservato!
Un Dio diverso,
ataviche religioni distanti
in un mondo evanescente!
Gente distratta,
incurante, ma non ignara
di chi bisognoso d'aiuto!


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Antonio Giudizi
 
Quell'incontro una sera
 
Quell'incontro una sera
in riva al mare
ruppe l'indugio
e devastò l'infanzia
ormai cresciuta a limite
di arbusto.
 
Bianco di luna
il viso e di tormento
vincemmo l'ansia,
che lievi le parole
in eco all'onde
sciolsero sul mare...
 
Con fremito
d'angoscia e d'illusione
rapimento ci spinse
ove le stelle
si spengono in silenzio
e nuovo sole più radioso appare
cui soggiaci perennemente
dolcemente
schiavo.
 

 
Solitudine
 
Annullato
nell'infinito silenzio
rincorro lo spazio vuoto
che rapisce il mio sguardo
i miei sogni...
 
Immoto nel sole
percosso dal vento marino
dischiudo l'oblio...
 
È sogno innebiante
il ritmo stridente
della cicala
erede dell'universo,
compresa di te
che ravvivi lo spirito stanco,
divina solitudine!
 

 Giuseppe Giudizi
 
Mi è stato rubato un giorno l'amore
 
Mi è stato rubato un giorno l'amore,
ho condannato l'universo,
poi ho spaccato cuori ed anime,
come un vampiro,
insaziabile,
ho prosciugato vene e lacrime.
 
Ho condannato l'universo,
ma dentro c'ero anch'io,
ora peccatore,
castigato in questo vuoto.
 

 
Metamorfosi
 
Ali,
branchie,
pelle o squame striscianti.
 
Attendo immobile,
silenzioso ascolto,
raramente canto.
 
Artigli o petali,
mani o zoccoli,
una tana o un letto,
per riposare,
per celarsi.
 
Gracchio,
ruggisco,
parlo.
 
Assorbo la pioggia,
mi nutro di sole.
Nemici-amici,
sopra i miei rami.
 
Camaleonte,
attento,
necessariamente mi trasformo.
 
 


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Luigi Golinelli
 
Coltiverò nuovi deserti (16/06/01)
 
Ancora cercherò
il sogno, nascosto
dentro le verità della vita.
 
Ancora cercherò
la mia pace,
i miei silenzi,
tra foreste incontaminate,
su fiumi infiniti.
 
Solo dune del deserto
appariranno ai miei occhi,
contaminati dal desiderio
morboso della vita.
 
Mentre le vele
colorate di sentimenti,
vagheranno infinite
nel mio mare,
costruito di solitudini
con i mattoni
che ogni giorno
ostacolano il mio cammino.
 
Coltiverò nuovi deserti
con le mie lacrime,
dentro il silenzio assoluto.
 

 
Arte (25/10/02)
 
Ti coltiverò
nella mia mente,
ti cercherò,
 
nelle stanze segrete
dei meandri nascosti
alla ragione.
 

Antonello Gustapane
 
 
A William
 
Ti ricordo...
avvolto nel bianco maglione greco
giocare placido con Lilli inebriata
dalla pungente aria casaranese...
dai cani festanti.
 
E risento la tua voce
sprigionarsi delicata e saggia
dal sorriso amorevole
che dispensavi intorno:
quel dono oggi in noi
più persi
senza te.
 
Ti immagino nella tunica araba,
pigramente disteso a contemplare
l'instancabile ondeggiare del mare
tavianeo,
finalmente libero di disegnare
sereno
l'antica passione per Leda imprendibile,
l'acerbo amore per Lilli selvaggia e fragile.
 


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  Maria Inga
 
Mia terra
 
Anima, pallido volo dissanguato.
Tradita, sconfitta
esigente guarigione.
Agitando il veleno della paura
anima, tu diventi chiave
di una porta senza serratura.
Le travi sono muscoli di legno,
in questa stanza
col soffitto altissimo
come altissimi sono
i trompe l'oleil
che ho fatto dipingere
per te. Pomeriggi strepitosi,
dentro radici estirpate
di una dignità senza confini.
io ti perdono il tuffo
passato!
Serve a portare il seggio
dell'unica via del ricordo.
Ti perdono il gesto, ti perdono
il cenno. Ieri la gloriosa azione
mangiava rimpianti, ma ora
sono qui, ad amministrare
il mio dominio.
A cercare il mio domani,
sull'unica isola, immensa
che conosco "la mia terra"
 

 
Chi eravamo?
 
Stati discordanti, le parole
assorbono peccati. Quando cucivo
bambole di pezza
non mi bastava la luce della luna...
Godevano bruchi e farfalle
con fare curioso.
Chi eravamo per sognare così?
La voglia di fragole forse,
è tornata a casa...
 

 Milvia Lauro
 
Grido
 
«E che fa mai il santo nella foresta?» chiese Zarathustra.
Il santo rispose: «Compongo canzoni e le canto, e quando compongo canzoni,... (F. Nietzsche. Così parlò Zarathustra)
 
grido.
Per le maschere
che mangiano le stelle
accucciate tra i tetti
per sfuggire il dolore
dell'ora che arranca
lungo il torrente;
per l'infanzia del treno
che corre
portando ombre su ombre,
Per la colomba
che sta covando,
senza timore,
le uova dello scorpione.
Per il re senza storia,
vestito da mendicante.
Per i ponti interrotti,
per i coralli nel fango,
per il venditore di sogni
ricoperto di muschio.
La notte della foresta
è un vulcano
di nettare e di danze.
Ma il sangue
non ha confini.
Il sangue sta inzuppando
la sabbia della Luna,
sta invadendo la riva
per farsi mare e sponda.
Nemmeno il girasole
può fermare
questa marea di sangue.
L'amore non è che un nome
scolpito sulla pietra.
Tutto il resto
è clamore.
 
 


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Sileno Lavorini
 
 
Poetiche conchiglie
 
Gelide roventi
cristalline opache
come il variare
dei nostri sentimenti...
Il vostro scrigno
poetiche conchiglie
registra tutti i sussurri
degli amori
e delle tristezze.
Io vi lasciai
con rimpianto
in un imbrunire
di settembre
nell'aria fredda
dopo il temporale
sopra una spiaggia
improntata dalla pioggia,
dal vento tiepido
e dall'amore di lei
vicino ai moli assopiti
schiaffeggiati dai mari
ed un faro
che aspettava tremando
il ritorno
dei suoi pescatori...
 

Antonino Legato
 
 
Gli occhi del Ruanda
 
Hanno grandi occhi i bambini del Ruanda,
la paura lascia i suoi segni,
sono bambini ma già sembrano grandi
defraudati dell'innocenza.
 
Ho visto ciotole con pochi chicchi di riso
e sulle loro facce e le mani
le mosche sembravano cani affamati.
 
Niente giocattoli e neppure la casa
sacchi di paglia i loro lettini,
e muovendosi a piedi ricordano assai
un esodo biblico di tempi lontani,
aspettano, sperano che qualcuno si muova,
che apra la bocca in loro favore
mentre lì nel frattempo si muore.
 
Quanti cuori si dovranno fermare!?
prima che l'indifferenza dell'io
metta in moto e scaldi i motori
e questa dura gara in salita
possa vincerla il bene sul male,
e di notte la nostra coscienza
nel silenzio non ci venga a bussare.


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Giovanbattista Leone
 
 
Fior di pervinca
 

(Angela: "bimba ventunenne" cerebrolesa)

 
Fior di pervinca
il corpo tuo s'inarca
tra profili di spuma
incontro al vento,
cerca la luce
nell'abbrunir del giorno
il volto tuo
scavato nel silenzio...
 
Occhi di ghiaccio
osservano la notte
nell'asprigna nudità
di antiche veglie
offrendo amore
all'impeto dell'onda
e atolli di calore
all'ombra e al gelo...
 
Nel tuo " muto vociar"
tanta gaiezza,
nel povero tuo corpo
tanta "ricchezza"
tu, contrafforte austero
alla tristezza
di solitudini umane
mute per sempre...

Luisa Loffredo
 
Il commediante
 
Sale il sipario ed il commediante è
nuovamente lì,
pronto ad offrirti il suo cuore,
pronto a cantare il tuo ed il suo dolore.
Potrà commuoverti, divertirti
o semplicemente farti annoiare
ma non ti offrirà il solito ritornello orecchiabile,
la sua anima non è più teatro dell'umana follia.
Ti darà parole struggenti, parole vere,
fatte di lacrime e di fede, di fame
e di sete di quell'infinito che
se tenta di raggiungere gli chiude in faccia le porte
mostrandogli tutto il suo limite di essere umano:
uno zero in un mondo di numeri.
Nella sua vita mai una parte da protagonista,
solo fugaci comparse.
Forse il mondo non lo ha capito ma
le sue parole non hanno solo raggiunto i tuoi orecchi,
ti sono entrate dentro fino a penetrarti l'anima e
tu lo hai ascoltato, disprezzato e nonostante tutto
disperatamente amato.
Forse le sue illusioni mal si coniugavano
con la sterile realtà fatta di figli di nessuno,
di donne più amanti che madri,
di uomini: ladri di dimenticati sentimenti,
sconfitti dal trascorrere del tempo che tristemente
logora la loro fantasia.
.....o forse , lui, aveva ancora voglia di amare.
Scende il sipario ed il commediante, nonostante tutto, è ancora lì.
Potrai fischiare o applaudire, ma lui sarà sempre lì
pronto ad offrirti il suo cuore,
pronto a cantare il suo ed il tuo dolore.
 

 
Dedico queste poche parole a Renato Fiacchini, è lui la poesia più bella che uomo abbia mai scritto.
 


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Fabrizio Maci
 
 
Giardino delle stagioni
 
Fruga il vento
tra le foglie in primavera
e il giardino
delle stagioni
ha i segni
dei tuoi vissuti anni
«i santi, i santi».
La donna di anni 100,
ripete sotto voce
invochi d'aiuti.
 
I fiori sollecitati
da lucertole al sole,
profumi emanano
e uccelli e piccioni,
un coro
alla cantilena del tempo.
Chi dorme, chi pensa,
chi aspetta, chi piange.
Al vuoto si guarda,
a qualcuno che cammina.
 
A maggio
il caldo arriva,
il tempo al calcolo,
che passi,
che paura.
Domani cosa sarà.
Il giardino delle stagioni,
di fiori per ogni tempo,
di chi ha compiuto
il viaggio ormai.
 

Chris Mao
 
 
Brivido
 
Se nel rimirar muto
annega il fior dei tuoi occhi
L'astro del luccicar ferito
Insano s'avvita nel fuoco
del dolor che il cor non rifiuta
 
a un soffio di pelle corre il brivido
e l'indicibile tremor s'aggrappa
allo scheletro da rossi nervi fasciato
 
immonda giunge la falce del tuo riso
a mieter il giunco ormai secco
di quel che vita antica mi diede
 

 
Il fiume
 
Da questi pori dannati
che virtù di fonte han smarrito
la sferza del tuo sibilar
sudor d'angoscia spreme
 
l'udir voce disamorata
all'ellisse dei miei pensieri
un'invisibile gogna impone
 
vana nell'aurora della visione
l'ombra tua spietata arretra
trovando livide sponde di dolore
 
tra le amare acque del mio fiume
 


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Maria Marchisio
 
 
Luna
 
L'eco d'astro amico infrange
il silenzioso volto della notte
il cuore d'un poeta antico
pose te luna in ciel
a dar lumera
ad ogni calar del sole
lume antico luna
sulla buia strada
del viandante solitario
poni la tua luce nel buio d'ogni cuore
e ad ogni battito un barlume di speranza
fissa le tue stelle
in girotondo di colori
e apri in cielo una finestra
per svegliare i cuori addormentati
ascolta il triste canto
dei colori della vita
sussurrare al vento il dolore
per un mondo alla deriva
innalza al cielo una preghiera
per il dolore d'ogni uomo
getta uno spiraglio
su quel mondo alla deriva
e fa che il cuore d'ogni uomo
intoni il canto dei colori della vita.
 

Alessandro Mariano
 
 
Apocalisse
 
Le nuvole torneranno.
Torneranno su di noi.
Il loro librarsi osserverà cambiamenti storici...
vite...
amori...
ma impassibili torneranno prima o poi.
Lente,
in branco,
regneranno in cielo,
ci insegneranno la tolleranza,
la loro esistenza pacata...
...con una superiorità mal celata ci ruberanno l'anima,
e planando verso di noi
assumeranno sembianze umane e...
si dissolveranno.
 

 
Parigi 10/7/ '99
 
I fogli estivi.....lo scorrere del vento e di un nastro...
un mese... un rafforzamento....
la volontà di continuare un ciclo presente in due persone,
nel mondo intero,
in una canzone...lei ha bisogno di te...
tutto quello che si vorrebbe udire,
il mondo, la vita, per cinque parole....
un'esistenza di speranze... un'esistenza di un mese....
prima di addormentarsi,
una voce.... nulla di più bello.
 


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Giovanni Mariotti
 
 
Rossetti, pettini e creme...,
tutto silenziosamente giace
in quell'angolo della stanza
pieno del ricordo di Susanna...
Pelle candida e vellutata...,
ma tutta quanta è impiastricciata
e da raggi più potenti del sole
è inondata a tutte l'ore.
E dolci labbra così chiare
che a petali di rose rosa
fanno teneramente pensare...,
ma che sempre vengono toccate
da matite bene appuntite,
e di rosso fuoco colorate,
e da brillantini imbrattate.
E lunghi capelli castani
che tutti quanti ondulati
ornando vanno belle spalle...,
vengono spesso pettinati.
Occhi neri come ebano
mandando sempre vanno
bei riflessi lucenti...,
eppure così spesso
nascondendosi vanno:
dietro le scure lenti
di un severo sguardo
freddo e innaturale.
E cicatrici non sopprimibili
dalle forme oscure
su parti del corpo che,
piene, rotonde e sode,
Madre Natura ha così ben fatto.
E orpelli d'oro e d'argento
là dove tutto quanto
di luce propria e naturale
rifulge senza danno.
 

Gabriella Masoni
 
 
Spazio e Tempo
 
Solo il cielo è comune,
che tu sia in un prato,
su una vetta o in riva al mare.
È un'immensa e misteriosa tela,
che tutti possono, da soli, ammirare.
Guardare e pensare.
Riflettere e ricordare.
E con la mente iniziare,
pian piano, a colorare.
 
Soli, in un silenzio, rivolti verso il cielo,
si può provare e trovare tutto.
Ricordare cose passate ed ancora vicine,
riassaporare un'intensa emozione,
rivedere un sorriso.
Sentire, quasi una dolce musica lontana,
rivivere un bellissimo e grande desiderio.
 
Dubitare quasi di essere soli!
E riuscire, così, a vincere spazio e tempo.
 
Ma socchiudi gli occhi e riprova.
Ascolta il tuo respiro!
Se vuoi, riesci a sentire una voce nel vento,
che ti sussurra, solo, ciò che tu vuoi sentire.
 
Senti, inoltre, una lieve e misteriosa brezza,
che, muovendosi dolcemente, ti accarezza il viso.
Ed ancora, senti...
un vago fruscio, vicino e lontano,
un leggero rumore,
che sembra quasi...
voglia di suonare...
con il battito del tuo cuore.
 


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Enrica Miglioli
 
 
Connubio di pensieri
 
Connubio di cuori
d'esistenze frantumate
in un esilio
senza frontiere
dove la luce
anima sogni, là,
allo spaccare della notte.
 
Spezzati
Frantumati
tremendamente come specchi caduti,
tra le orme dei passi
fattosi di pietra
incastonate dentro al pozzo
dei pensieri...
Una sola la risposta
nei tuoi occhi
dentro ai miei...
 

Alessandra Milone
 
 
Opera 6a class. ex aequo
 
Trame di ragnatela
 
Il gioco perverso ha inizio.
Sono mosca e ragno,
vittima e tiranno.
Protagonista e narratore
spettatore di un sogno
che non ha lieto fine
Sei venuto per uccidermi?
fallo dunque
ma fallo subito
non mi interessa lo svolgimento
solo il principio e il termine.
Ora la freccia è in volo
scagliata contro un punto preciso
ha una sola direzione,
un unico obbiettivo,
il centro, il cuore.
Questa dinamica non prevede illusione
non calcola menzogna
né contempla il dolore.
Guardami negli occhi,
è giunto il momento
di affondare la lama
nella ferita che non rimargina.


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Valeria Palmieri
 
Silenzio
 
Attimo eterno
scolpito a fuoco
come un comandamento
è il silenzio della mia valle.
Brucia d'infinito nei ricordi
lo scrosciare muto del suo canto.
Profano il velo
perdendomi nello spazio senza tempo
dove al cader della sera
schegge di cielo brillavano nell'acqua
come angeli mandati.
Raggi di luce e di specchi
riflettevano fili d'erba
all'ultimo bacio del crepuscolo
come tante vite in attesa d'un destino.
Lacrime di te
lacrime di cristallo
lacrime di vita lontana
rotte dall'incanto del tuo silenzio
bagnano il cuore e la mente
mentre percorro i binari del mondo
sperduta in un vasto prato verde
che non ti è proprio.
Aureole d'ombra rubano luce.
Ma se m'addentro nel mio cuore
rivedo il tuo
e l'eco del tuo vociare
che m'ammonisce e dice no.
Silenzio.
Ascolta e trai forza dal mio silenzio.
 

 
Lampi
 
Lampi nel cielo
solcano la via
come un occhio di Dio
vigile sul mondo
 

Paola Peli
 
Opera 1a classificata
 
Amore dell'anno che muore
 
I lampioni specchiavano le nostre ombre;
avevo tra le dita tremule la potenza del tuo braccio
e lieve me ne andavo a zonzo come appesa a un laccio
ebbra ad ogni passo nel morente dicembre;
 
la città era così buia e sonnolenta;
la tua voce era fioca e rassicurante come la luna
e io furtiva pregavo che il nostro amore avesse fortuna
stretta al tuo flessile fianco casta e sgomenta;
 
i vicoli si incrociavano nella nebbia;
e i passi si abbracciavano stretti sugli umidi ciottoli
per farsi caldo come di notte bisbigliano i giocattoli
e il silenzio era spietato come una trebbia;
 
di colpo, la porta si apriva cigolando;
fioco vociare ci inebriava del suo calore rubicondo
e io basita mi chiedevo quanto fosse grande e vivo il mondo:
quanto il tuo occhio grande che andava guardando;
 
ci sedemmo con calma al tavolo di legno;
spogliandoci assorti ordinammo vino vermiglio e corposo
io sentivo languida nell'aria densa il tuo crine odoroso
tenevo la tua cara mano come un pegno;
 
versammo raccolti nel bicchiere vitreo;
rinfrancati guardavamo l'effetto del colore di sangue
drogata mi stupivo della tua bellezza pallida ed esangue
e l'effetto del nettare fu fulmineo.
 
I passi lunghi e veloci ci portarono
a letto; ma quell'emozione tradì i nostri corpi sciupati
noi ci abbracciammo col cuore rotto nella coperta stipati
e gli istanti consapevoli passarono.
 
Del breve soffio che espiriamo ogni ora
è un tizzone che si sazia l'aurora;
picchia il suo bel tacco in un angolo del viso
la danzatrice che ciondola il rio sorriso;
 
accasciata mollemente sul letto,
un pensiero: dov'è il mio diletto?
Cola il tempo sul muro del mio sudario:
non ho staccato quel giorno dal calendario.


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Alessandro Perugini
 
 
Pupazzo di neve
 
Le strade, ormai sommerse dai riflessi
di neon bianchi e gialli illuminati,
appaiono gia invase dai gelati
respiri dei passanti un po' perplessi.
Camminano nel centro di Firenze
guardando stupefatte le vetrine
del Ponte Vecchio, pieno di perline,
le turiste di varie provenienze.
Io arrivo senza guanti, con le mani
in tasca infreddolite, nel piazzale
Michelangelo bianco e un po' spettrale
e ammiro i paesaggi già lontani.
Un gruppo di bambini si è riunito,
vicino a una panchina di metallo,
con uno straccio azzurro e un altro giallo
per dare inizio al gioco più gradito.
Neve su neve insieme per formare
un pupazzo invernale da coprire
con panni colorati e per finire
per bocca avrà una foglia verde mare.
Richiamano festanti i propri figli
le voci delle madri dai giardini
e corrono felici quei bambini
tra odori di violette e rossi gigli.
Il piazzale mi appare senza vita,
senza allegri schiamazzi di ragazzo:
è rimasto soltanto quel pupazzo,
abbandonato e triste, da eremita.
Sul bianco ed appannato finestrino
disegno con le dita un grande cuore,
disegno con le dita solo amore,
come facevo un tempo da bambino.
 

Maria Grazia Pietroletti
 
 
Primavera
 
Dolci tepori,
sensuali richiami,
eco nuova
ed antica
d'occulte
angosce...
 
Velo è il mio
sorriso
allo spietato
mio divenire,
come gemma
o fiore
o farfalla...
 
Breve sorriso
il mutare
di tutto...
 

 
L'amplesso
 
Forte e spasimato
tenero e intenso
lungo e sognante...
 
nel totale abbandono
unica vibrazione
d'un solo pensiero...
 
d'uno stesso desiderio
antico suggello
l'intreccio dei corpi...
 
da uno stesso palpito
arcana magia
la tua la mia
felicità...
 


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Alfonso Pollice
 
 
Parole In Movimento
 
Parole in movimento.
Frasi, periodi, discorsi,
monologhi, articoli,
e ancora poesie,
racconti, romanzi.
Tutti insiemi di parole.
Dai primi singulti
verbali dell'infanzia,
alle più impegnative
dissertazioni filosofiche.
Nate per comunicare,
descrivere il mondo
e significarlo. Tutte
parole in movimento,
che prendon vita nella mente
e si riversano nell'aere
movendosi sulle labbra,
sulle note di una melodia
o su onde d'inchiostro.
Come queste mie, che
dalla testa, a guisa
di scariche elettriche
si son propagate
per il mio corpo,
per finire alla mano,
trascritte poi su questo
foglio, senza alcun altro
fine, se non di essere lette
per quelle che sono:
semplici
"Parole In Movimento".
 

Giovanna Renzini
 
 
Giovani anime
 
Siamo anime stanche/
di far finta di niente.
Siamo anime bianche/
alla ricerca di un salvagente.
Siamo anime libere/
tra milioni di catene.
Siamo anime fragili/
quando qualcuno ci appartiene.
Siamo anime alate/
se non voliamo stiamo male.
Siamo anime smarrite/
se ci scontriamo col dolore.
Siamo anime trasparenti/
entriamo anche a porte chiuse.
Siamo anime perdenti/
quando restiamo deluse.
Siamo anime sognatrici/
ad ogni giorno affidiamo un colore.
Saremo anime felici/
se parleremo con il cuore.
 


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Andrea Repetto Miradello
 
 
 
Le mie rose
 
Ti offro rose cariche di mare
Ti offro rose cariche di vento
e di pensieri di serenità.
 
Ti porto emozioni di una vita intera
fino ad ora usata solo per metà;
le sensazioni dell'amare un uomo
che per me è dono dell'eternità.
 
Potrai specchiarti nel mio lago di risposte
tutte le volte che ti senti fragile,
e continuare ad essere infantile
quel tanto necessario per sorridere;
 
Così ogni giorno della tua esistenza
sarà regalo per chi ti starà affianco
e saprà apprezzarlo senza l'egoismo
di doverne chiedere uno dopo l'altro.
 
Camminerai su morbida erba verde
che nasconde fango di dolore,
ma basterà sbattere i piedi forte
per correre leggero e offrire rose cariche d'amore.
 

Stefano Rovatti
 
 
Perdita
 
Sapevamo di avere poco tempo,
il cielo era parte di lei,
la parte di lei più vera.
E mentre s'arrampicava verso le nuvole
scelse qui i suoi colori e prese il volo
avverando il suo sogno sopra il mio stelo.
Chiara e scura la sfera il suo sentiero
e diventa piano il vento
e felice ogni altra cosa.
 
... ma per me è di sera che si sgrana la perdita,
non aver saputo dire alla farfalla
che ho amato quanto l'ho amata
e chiesto di non cadermi accanto
facendo di questo unico rimpianto
il fiore sulla sua tomba.
 

 
Dormiveglia
 
Io ti conosco, ma non ricordo il tuo nome.
Ho sentito che potrebbe essere
tutto un particolare dormiveglia
che filtra, pallidamente, tra le ciglia
socchiuse in una mezza verità.
E tu, che tieni un filo, sempre rotto, in mano,
sei chi tra tutti la mia più vicina.
Amore... Sì! Ora ricordo chi sono.


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Maurizio Ruscigno
 
 
Da quel castello
 
Mani che si illuminano e chiedono di te
un posto dove andare, un luogo dove stare
Lontani dall'isterismo di un mondo
che ci getta addosso i suoi nodi da sciogliere
giocando a rimpiattino col vento sempre in fuga
E noi prigionieri di desideri che covano
senza poter mai esplodere perché non riescono a capire
il momento per frenare l'aria e cibarsene,
dove sia lo spiraglio tra sabbia...e il fumo che ci provochiamo
Senza venirne a capo
Liberi sì liberi sì
Ma di che?
Se il vortice ci prende e ci doniamo incoscienti
Così la sabbia aumenta, gli occhi si fanno lontani
E non rimangono che voci incompiute
in cerca di un'anima che vaga
Finché ci rimette di fronte allo specchio della vita
Chiedendoci di noi, di ieri, di domani
Risucchiati da un castello che ci ha lasciati andare allo sbaraglio
Vorresti allora che un vestito di neve ricoprisse il passato
E che da questa morbida coltre miagolasse un germoglio, poi un altro e un altro
Sapere che non è stata vana la corsa
e vedere in fondo al viale occhi che parlano
alle lancette assetate del tuo cuore, della tua mente
La casa del tuo castello così ti riconosce...
ti nutre per un altro viaggio
La tua vera libertà che paziente ti risveglia.

Vincenzo Russo
 
 
Notte di S. Lorenzo
 
E riuscirai a capire
perché una stella cade,
la luce che si spegne
sul pianto di una madre;
 
speranza di ogni sera,
i miei occhi nel blu,
Sia mio! In quella stella,
quel sogno che sei tu;
 
osservo la sua scia,
abbandona l'Universo,
risposta nella Fede,
credevo d'aver perso;
 
di notte un tuo vagito,
staremo svegli insieme,
farò danzar la culla,
abbraccerò il mio seme;
 
nel caldo dell'estate
il mondo affronteremo,
ad ogni compleanno
mi calmerai se tremo;
 
regina delle notti
quella più luminosa,
nel cuore di ogni uomo
c'è un sogno che riposa;
 
quel sogno che si sveglia
di sera in riva al mare,
quando ogni onda, schiuma
e tu sei li ad amare;
 
se cadi, ti rialzerai,
pronto ad andar veloce,
se ospiterai nell'anima,
il Cristo e la sua Croce
 
mi parlerai di lei...
la notte dell'Immenso,
quando tra tante fiaccole,
le mani di San Lorenzo.
 


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Laura Scanzano
 
Paesaggio
 
Scintillio di stelle
s'adagia silente
sull'azzurro manto
e gelido fuoco
arde nella neve
 
luminosamente
 

 
Inverno
per una perla
 
Neve ovattata
in lacrime silenti
t'inonda.
 
Aghi di ghiaccio
goccioli di nettare
struggono l'eco.
 
Nella conchiglia
screziata dal sapido
tocco dell'onde
 
provvido il pianto
dell'angelo fatato
incanta il mare
 
iridescente
per te,
perla d'oceano.
 

 
La tua voce
 
A solo ritma
una lucciola.
 
Raggi di sole
sono le note
del pentagramma
d'inchiostro stinto,
spazio di fuoco
spento in cenere,
sparsa dal tempo.
 

Paola Schiaroli
 
Passeggiando
 
Ho incontrato il vento e terra bagnata
da fresca rugiada filari di pini
abbracciati al cielo abbottonati
da gialle farfalle coriandoli
veloci di quotidianità
prigioniere nell'immensità e poi
il viso rivolto verso il cielo
guardo il cammino delle nuvole
è un alternarsi di forme e di colori
sono rapidi segnali di fine e di ripresa
che con passo lento o frettoloso
ci rincorrono come infaticabili atleti.
 

 
All'aria aperta
 
fruscii attorniano l'aria
fili d'erba incorniciano
il tuo volto
spiragli di sole
attraversano il tuo sguardo
musica che si fa danza
sotto i miei occhi
che bello guardarti!
 

 
Vita
 
Vedrò la tua ombra
i tuoi profili
la tua figura
e guardando più lontano
vedrò Orizzonti
diversi
ascolterò il parlare
delle genti
vedrò le loro felicità
le loro solitudini
racconteranno la loro vita
che passo bambina
camminò adulta
e vissuta si concluse.
 


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Giada Sebastiani
 
 
Metamorfosi Notturna
 
Non passa mai questa notte,
il sottile chiarore del giorno che torna è come un miraggio.
Sogni e pensieri si rincorrono,
come fieri destrieri al galoppo.
 
Non passa mai questa notte,
il corpo dell'uomo accanto riscalda come un fuoco che arde la tenebra.
Il buio della notte e l'odore della pelle
Forgiano un'intimità estranea alla luce solare.
 
E la notte continua,
le ombre dei ricordi si nascondono tra lievi chiarori lunari
e so fondono con le soffici tenebre che avvalgono corpi ed anime.
 
E la notte continua,
fugaci bagliori esterni si specchiano sul pallore del corpo accanto
per poi morire nel nero mare che scorre intorno.
 
E la notte muta,
ciò che è ebano diviene argento,
ciò che è sfumato ed indefinito
Risplende nel tenue bagliore che si insinua nella notte.
 
La lama fendente della luce squarcia la fragile oscurità notturna
Ed il giorno rivive.
 

Alessandro Silva
 
Opera 2a classificata
 
 
Tempo famigliare
 

A mio padre

 
Si potrebbe rieducare quest'orto,
estirpare il filo appestato
di ruggine, là dove
la plastica pelle verde è crepata,
 
sfiorendo in brandelli
facilmente aggredibili.
 
Si potrebbe recintare questo silenzio
tenace e improduttivo, prima che
il cielo si tinga d'acciaio
e la stagione raffreddi la terra.
 
È giunto il tempo famigliare
che tu ed io attendevamo,
ancora muti e distanti
pur l'uno nell'altro.
 
Si potrebbe riabituare quest'orto,
sottrarlo alla follia parassita
che l'avvince, deviandolo
da un'obbligata inclinazione:
 
per cosa, poi. Rimaniamo
ad osservarlo, distanti.
 
Capiremo la variopinta geometria
d'un pezzo di mondo
governato da un fardello
d'inevitabile, ma necessaria pazzia.
 


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Giulio Tassi
 
 
Opera 6a class. ex aequo
 
14/12/2002
 
Dolori lancinanti di occhi senza volto
trasmigrano nella nebbia,
salvarli è pazzia
la pazzia mi stordisce.
Il cervello attaccato dai virus
trasmette il cielo sottosopra
il vento che non soffia
l'estate gelida di sapienza.
Chiudo gli occhi.
La mia terra non ha confini.
Arruolo fiori per la guerra
addestro le farfalle a combattere,
sia dolce il mio odio
sia amara la tenerezza.
Vivo con i battiti dimezzati
soffrendo di pene che non ho commesso.
Azzero le pulsazioni
volando più lontano del tempo.

Chiara Trampetti
 
 
 
Sera
 
In campagna
ho nella mente il ricordo
della inabitata stradina,
ove il fiume fuggiva
assieme alla sera.
In mezzo al canneto
non il frastuono delle macchine,
solo il cantar dei grilli,
come soldati attenti in fila
nel calco di terra sterile.
Un gracidio intenso:
rane s'immergono nell'acqua travolgente.
Vasto cielo!
Pian piano oscuro di un manto nero
inondato da spettri bianchi.
In città
fanali di luce
abbagliano la sera,
il vociare confuso la rallegra.
Senza pace
viene accolta da una grande schiera colorata
che continua vorticosa il suo giro,
come onda fulminea
che ricopre lo scoglio.


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Luigi Vaccaro
 
Non si può vivere così
 
Non si può vivere così, con un tramonto costante
come se il sole si fosse fermato, anche lui a pensare
 
Non si può vivere così, con le labbra sempre socchiuse
come l'attimo per esplodere di rabbia
ma finire poi per tacere con rassegnazione
 
Non si può vivere così, con i polsi sempre tremanti
indolenziti per i vetri rotti, paurosi per l'ansia di ciò che non verrà
 
Non si può vivere così, con un grigio dilagante
senza i colori dell'inconsapevolezza, ma certamente all'ordine
 
Non si può vivere così, con gli amici andati via
il ricordo degli affetti, e la paura dell'abbandono
 
Non si può vivere così, con la mente pesante di nozioni
proiettati all'infinito, senza la libertà di poetizzare
 
Non si può vivere così, con il mondo vorticoso di incertezze
senza la lentezza di un fiume che scorre
verso il mare delle gioie sperate
 
Non si può vivere così, con l'esempio degli amanti
la pratica degli infedeli, la teoria dei folli
 
Non si può vivere così, con le mani legate da noi stessi
e la speranza di essere liberati,
da chi ce le avrebbe volute legare
 
Non si può vivere così, con un sogno tanto grande,
eppure così reale, da provare l'ebbrezza di realizzarlo
ogni volta che lo senti svanire
 
Non si può vivere così, come piante ornamentali
con lo sguardo fisso, e i pensieri in movimento
 
Non si può vivere così, con il teatro che copia la vita
che ancor meglio, sembra un teatro
 
Non si può vivere così, con le gioie per chi non servono
offese dall'attesa di altre, sempre più importanti
 
Non si può vivere così, con gli sbalzi d'umore d'amore
chiusi in se stessi, raccolti nell'anima
 
Non si può vivere così
con un tramonto immobile, sempre uguale
come se il sole avesse paura, tuffandosi nel mare
di spegnersi per sempre, ...come me!
 

Giuseppe Vincenzi
 
T'aspettavi che dicessi
 
Tutte rime scriverò in questa canzone
Di parlarti forse è l'ultima occasione
La mia voce anche lei ormai è diversa
Più dimessa dal momento in cui ti ho...
 
Ti aspettavi dal momento in cui ti ho persa
Mi dispiace che tu provi a indovinare
Ma se non sei capace neanche di capire
Che il silenzio serve solo a dilaniare
 
È la rima che mi rende più teatrale
Ma è la vita che continua a farmi male
Non è che poi a te ci pensi tanto
Ma ho riletto una tua lettera e ho...
 
Ti aspettavi che leggendo avessi pianto
La modestia non sai proprio che cos'è
Dai avanti adesso spiegami perché
Dovrei piangere perché ho perso te
 
Non provare a parlarmi ed a capirmi
Non è il caso non ci sei riuscita mai
Se ogni volta che ti chiamo tu racconti
Di progetti dei tuoi gatti degli esami i miei i tuoi
 
Non ci pensi che potrebbe interessarmi
Che ogni tanto tu parlassi anche di noi
Del motivo che è riuscito a separarmi
Dall'utopico esser quello che tu vuoi
 
Scusa tanto se il mio volto si è bagnato
È anche sudore cono pure emozionato
Non alzo più la voce ok andiamo
Bè, ti aspetti che ti dica che ti amo?!?
 
Sì, ti amo
 


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Domenico Viglietta
 
 
Lungo il fiume
 
Sull'argine del fiume,
sulla panchina che rimane in ombra,
si siede spesso verso sera un uomo
quasi a voler nascondere i pensieri
 
di stagioni passate!
Tante sono le rughe sul suo volto,
ognuna rappresenta un'emozione:
chissà se sono state belle o brutte.
 
Mulinelli sull'acqua:
lo sguardo ad indicarne i movimenti
lenti e cambiandone sovente il verso
forse per non star troppo sui ricordi.
 
Il braccio suo ora tende,
cerca di accarezzare chissà cosa
che solo la sua mente può vedere;
poi lentamente lo ritrae e si alza.
 
Ecco, lo vedo! È mio padre!
Vorrei potergli stringere la mano,
ma in un silenzio rispettoso e austero
lascio che si allontani piano piano.
 

 
Verso il mare
 
Poggia le pigre braccia
sul muro di confine.
 
Getta lo sguardo giù lungo il pendio
fino a incontrare l'acqua d'un ruscello
che lentamente scorre tra gli ulivi.
 
Per unirsi
di nuovo con il mare.
 

Jorn Vermaercke
 
 
La rassegnazione
 
Ruvide spoglie su marmi gelati,
momenti di eterna consacrazione
alla violenza donata,
lode all'unione bistrattata.
 

 
La prospettiva
 
Occhi blu
che non ci sono più.
Ti hanno dipinto senza pietà,
per ricordare quello che un uomo non ha.
Guardami tu quando puoi
Senza togliere l'essenza alle cose che vuoi.
 

 
La battaglia
 
Lotte di luci e di ombre
su campi rotondi,
uccelli liberatori che divorano spazi eterni
l'unica certezza è l'urlo conciliante in
eterne tombe protettrici.
 

 
l'indegno
 
Vergogne retribuite
corpi sani calpestati
corde spezzate
per ridurre respiri invadenti
ma intorno a noi
solo un vuoto malmenato
da mani ansiose.
 


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Ins. 20-08-2004