- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
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-
Antologia
del premio letterario
Francesco Moro Sartirana Lomellina
2002
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- Prefazione
di Umberto De
Agostino -
Benedetta Aleotti - Marco
Angella -
Claudio
Annaratone -
Lorenzo Baldarelli -
- Emanuela Ballotta -
Domenico Bisio - Chiara Bollani - Dorotea
Bonanno -
Maria Antonietta Borgatelli - Bertilla Bortolon - Alba
Filomena Bove - Marta Brunetti - Giuseppe
Carnabuci -
Carlo Carrea - Michele Cazzato - Paola Cenedese -
Antonio Cernuschi - Marco Chiavistrelli - Francesca
Colombo - Cristiano
Comelli -
Azzurra D'Aurelio - Florinda Del Bianco - Piero Delle
Monache - Lilia Derenzini - Leopoldo
Di Giovanni
- Luigi
Di Miceli -
Giulio Enzo Dicati - Diego Fantin - Elisa Ferrari -
Marilena Forlino Oppizio - Samuele Frasi -
Raffaella
Frese -
Angela Fullone - Sandra Giacobbi - Carlo Grigioni -
Grazia
Lazzarin -
Stefania Lena - Carlo Leoni - Giorgio Locatelli -
Matteo Lolli - Silvo Luzietti - Gabriele Magnani -
Katia Marionni - Salvatore Masullo - Claudia
Minchiotti - Euro
Piacentini -
Marta Pugno - Maria Clara Quinale - Paolo Raimondi -
Laura Ranzi - Ermano Raso - Rina Ravera - Maurizio
Rizzo - Gabriella
Rolli Fantini
- Edoardo Roncatti - Roberto Roveda - Fausto Sala -
Adriano Scandalitta - Martina Segre - Fausto Serpagli
- Bruno Sparpaglione - Liliana
Squarcia -
Maurizio Tantillo - Giuseppe Tronconi - Cristina
Trovato - Antonella
Turrini -
Emilio
Valpreda -
Umberto Vicaretti
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-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
- Nell'antica e
affascinante cornice del trecentesco castello sono
risuonati i versi lirici dei poeti che hanno dato
vita alla quinta edizione del concorso nazionale di
poesia "Francesco Moro". Ancora una volta Sartirana
Lomellina si è mostrata all'altezza dei
più celebri agoni letterari richiamando
più di cento autori in quello che è
ormai conosciuto come un prestigioso e imperdibile
appuntamento del panorama nazionale.
- Sartirana terra
di cultura e di arte: proprio nel castello che
appartenne al cancelliere dell'imperatore Carlo V,
Mercurino Arborio Gattinara, e negli anni Trenta al
duca Amedeo di Savoia-Aosta, si tengono annualmente
le mostre di antiquariato e di cibi biologici. E
ancora le vie del centro storico sono "vigilate" da
una serie di sculture realizzate dai nomi
più noti della scena italiana, come Alberto
Ghinzani, presidente della Permanente di Milano,
docente all'Accademia di Brera e figlio di quella
terra lomellina che, oltre al riso e alle rane, sa
offrire anche cultura di qualità. O ancora
Gian Paolo Candido, lo scrittore e poeta che,
lavorando in silenzio, ha dato alle stampe "I
movimenti che crearono l'arte moderna". "Ha piena
la consapevolezza che le cose del mondo non si
schiudono al coraggio e all'ansia dell'uomo se non
con l'amore convinto", ha scritto di lui un critico
recensendo il volume "Poesie".
- Il tessuto
culturale locale è inoltre costellato di
vibranti figure, come Beppe Pasciutti, disegnatore
orafo per mestiere e "affabulatore" e pittore per
passione, e Massimo Torazza, musicista blues e
autori di testi dialettali che ricordano Davide Van
des Sfroos o i Mau Mau.
- Il premio
nazionale di poesia intitolato a un insuperato
cantore di questa pianura ubertosa, il professor
Francesco Moro, si inserisce senza
difficoltà in questa scia, consapevole di
giocare un ruolo attivo e propositivo. A fianco di
decine di autori provenienti da tutto il Paese,
molti poeti locali hanno trovato lo stimolo per
manifestare sentimenti ed emozioni forse grazie
anche all'opportunità offerta da un concorso
"sulla porta di casa".
- Non è un
caso, quindi, se la medaglia d'oro sia andata a
Lilia Derenzini, un'autrice di Travacò
Siccomario, paese alle porte di Pavia, che ha
saputo far vibrare le corde del sentimento ai
membri della giuria. Con il sindaco Giancarlo
Berton si sono impegnati nel selezionare i
componimenti anche il presidente della biblioteca
Luisa Denari, lo scrittore Severino di Candia, il
critico d'arte Giuseppe Castelli, il poeta
dialettale locale Felice Martinotti.
- In un caldo
mattino di metà luglio il pubblico ha anche
applaudito nella Pila del castello, fra gli altri,
Cristiano Comelli di Legnano, giunto secondo, e la
poetessa di Lomello Maria Clara Quinale, ottava. Ai
primi tre classificati, oltre alla targa del
Comune, la giuria ha rispettivamente consegnato
150, 100 e 50 euro; per i primi dieci anche un
attestato di partecipazione.
-
- Umberto
De Agostino
- pubblicista
e segretario del concorso
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Marco
Angella
-
-
- Paradisiaca
sensazione poetica
-
- Carpire un
sogno
- con gli aculei
della fantasia
- per
inebriarsi,
- fosse solo un
attimo,
- e
immergersi
- in una
celata,
- curiosa,
utopica
- oasi di
salvezza.
-
-
|
- Claudio
Annaratone
-
-
- La piazza di
Pavia
-
- Una strada
s'allarga, altre s'affacciano.
- Case anonime si
fanno a quadrato,
- anche un arco
spalanca il suo varco.
- Una Chiesa
troneggia sul fondo,
- ma il campanile
è crollato, forse per sempre.
- Un via vai di
persone assorte in pensieri,
- incuranti di
tutti e di tutto, quasi distratte;
- il tragitto per
loro è così, tutti i
giorni:
- monotono,
uguale, istintivo.
- Qualcuno si
ferma ed osserva,
- una vetrina, un
palazzo, una cosa banale,
- poi riprende il
cammino incurante
- della gente che
passa, che cammina veloce.
- Ma sul lato
più quieto di quel largo
quadrato,
- c'è una
donna che aspetta, da non molto:
- il suo sguardo
attento scruta i volti
- della gente che
passa: cerca e poi trova.
- Il suo sogno
s'avvera, non è più
fantasia.
- Lui s'avvicina,
la guarda stupito: emozione!
- Un brivido, un
tonfo al cuore e l'istinto prevale;
- un sorriso, un
abbraccio forse liberatore:
- giorni d'attesa,
eterni, infiniti,
- ma la piazza li
ha uniti, tra la gente che passa,
- che non vede,
che non sa, che ignora.
- Le strade, le
case, la Chiesa, la piazza.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Dorotea
Bonanno
-
-
- Temporale
-
- Le nuvole sparse
qua e là
- come foglie al
vento
- L'annuncio di un
temporale
- dato da un tuono
rumoroso
- ed
assordante.
- Un lampo
il diluvio
- In ogni uomo la
preoccupazione
- per i propri
cari
- In ognuno il
silenzio e la preghiera.
- Poi
l'attesa
- Intorno tutto
appare triste e malinconico
- Un raggio di
sole fa capolino tra le nubi.
- Sul nostro volto
la gioia.
-
-
-
-
|
- Giuseppe
Carnabuci
-
- Fantasmi
-
- Un'inattesa
fuliggine
- sulla sera si
spande
- creando
ombre
- che dovunque
dilagano,
- una massa
sinistra formano,
- squallida e
grigia.
- Simili a vaganti
pensieri,
- spettri
evocano
- con passi che
rintronano stanchi.
- Un pizzico di
paura m'allerta
- mentre il vento
fischia
- tra i rami
secchi degli alberi.
- Ombre
s'allungano:
- nella mente
larve s'accendono.
- I resti
carbonizzati vedo
- di qualcosa che
una volta era verde.
- Sconfitte
speranze con occhi avviliti
- sciolte
vagano,
- in balia
d'irriguardosi fantasmi
- che di paura le
subissano.
- Gioia violate
d'incanto si sperdono,
- non lasciando in
scia sogni
- piccoli di
rivincita
- ma ansie
d'ignoto
- che non
accendono immagini,
- e con la paura
convivono,
- nel buio si
spargono,
- come sogni
spezzati,
- come castelli
scortecciati,
- in un rovinio di
travi infrante.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Cristiano
Comelli
-
- Opera 2a
classificata
-
-
- Carcere,
- casa dei miei
fallimenti,
- le sbarre come
primo,
- invalicabile
limite,
- d'un'esistenza,
- al di là
d'ogni regola.
-
- La penna come
prima,
- vera
amica
- estensione di
sublimi pensieri,
- che sempre ho
nascosto al mondo.
-
- Arma per sparare
parole,
- sul mio
passato,
- nauseabondo come
il lezzo,
- che promana da
cadaveri decomposti.
-
- Un raggio di
sole,
- penetra le
sbarre fredde,
- come sogni
nudi.
- vestiti da
illusioni.
-
- E gioco a
pensare
- di poter
ritornare a vivere
- senza
vergognarmi.
-
|
- Leopoldo
Di Giovanni
-
- L'eroe
poeta
-
- Tiratemi
innanzi
- che sia un
poeta
- con grosse
catene
- dalle palle
striscianti
- di ferro
pesante
- dai colori
bianco-celeste
- striati di
rosso
- e una stella
d'emblema
- rossa di
sangue
- su un basco
pendente
- che copre la
fronte
- ornata dai
ricci
- che abbracciano
i bordi
- dalla barba
intrecciata
- canuta dal
tempo
- dallo sguardo
lontano
- segnato da
solchi
- con sorriso che
provoca
- il nemico
odioso
- dai piedi
leggeri che
- lascian la
scia
- sul terreno
assetato
- di sangue
nemico
- che sia di
gloria
- l'ambita
corona
- di rosso il
ricordo
- imbevuto di
lotte
- il nome nel
tempo
- dal canto
perenne
- come la stella
che
- brilla di
notte.
-
25
maggio 1998
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luigi
Di Miceli
-
- Alberi d'un
canale
-
- Alberi
- Alberi
troncati
- In
fila
- Lì
- Ai bordi
dell'acqua
- Tronchi
mutilati
- Dalle stesse
mani
- Di chi li ha
messi
- A guardia di un
canale
- L'uomo
- Li ha fatti
vivere
- L'uomo
- Li ha mutilati
per sempre
- In nome di una
civiltà
- Di un
pericolo
- Alla pubblica
via
- Alberi
troncati
- Da chi non
sa
- Che cosa
è vita
- Alberi
troncati
- Senza più
alte cime
- Ondeggianti con
il vento
- Alberi
troncati
- Non più
protezione agli uccelli
- Alberi
troncati
- Dall'ingordigia
umana
- Alberi
troncati
- Ai bordi di un
canale
- Le vostre
cime
- Saranno nel
ricordo
- Dei
giusti
- Nell'animo di
coloro
- Che l'ingordigia
di civiltà
- Non è
riuscita a sopraffarli.
-
|
- Raffaella
Frese
-
- Un giorno
in
paradiso
-
- Un giorno
alzerò gli occhi al cielo
- e nel sospiro
della morte
- vedrò le
ali del mio destino,
- che aperte alla
vita mi doneranno
- la
libertà dell'anima!
-
mentre
tutto ciò accadrà,
- l'alito di vita
mi perderà
- tra
l'incanto
- di un paradiso
fantastico,
- dove un respiro
annegherà senza tempo
- nelle dolci
parole; di paure e silenzi
- Un giorno, il
velo del firmamento
- si poserà
sulle mie povere spoglie,
- le quali nel
soffio del vento, si scioglieranno
- come neve, alla
prima luce dell'alba
-
cosicché
abbandonerò la paura
- di non
dominare
- la gioia della
mia felicità;
- mentre tra
l'alito dell'universo
- sfiorerò
la crisalide della mia esistenza!
- E
e nel
dolce silenzio udirò
- la pace
dell'eternità.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Grazia
Lazzarin
-
- Sono una cosa
piccola, o Dio
- più
piccola del seme di un'ortica
- e pungere so
anch'io se son colpita.
- Sono una
nullità nel vasto mondo
- ma una cosa
eterna io possiedo.
- Ho dentro me la
musica del vento
- il cinguettio
dei passeri al tramonto.
- Ho in me il
linguaggio delle nubi
- lo zampillar
dell'acqua di fontane
- il tremolar
d'incenso e di preghiere.
- Son cose povere,
è vero
- in una
realtà si conturbante
- ma tanto nella
dimensione del pensiero,
- ancor di
più nel mondo dell'amore
- dove anche
l'erba suona insieme al vento.
- Io sono allora
il suon d'un filo d'erba
- che mormora nel
rosso del tramonto
- e manda
all'universo una preghiera
- che si rinnova
ogni dì, la sera.
-
|
- Euro
Piacentini
-
- Speranza
-
- Gioia
- che non si
misura
- alla
luce
- Ho ritrovato nel
buio
- un
colore
- nero
- e in esso
è raccolta
- la mia
timidezza
- Gioia
- tra i sassi in
salita
- e Tu
- seduto in
collina
- che
aspetti
- col Tuo dolce
sorriso.
-
- Avresti un
posto
- tra le
stelle
- se il cielo
scoprisse
- la tua
presenza
- E, da quel
grande mare
- in
burrasca
- i marinai
volgeranno
- a te lo
sguardo
- a trovare quella
donna
- che li
attende
- al loro
porto
-
- Mi hai
nascosto
- al Tuo
sguardo
- dandomi
giardini
- di fiori
secchi
- Acqua lontana
che
- faticava il mio
corpo
- Nudo
deserto
- spoglio di
verde
- tra i granelli
di sabbia
- vedo
inciso
- il Tuo
Volto.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Gabriella
Rolli Fantini
-
- Occhi di
stelle
-
- Sorridi occhi di
stelle,
- ed il tuo
sorriso illumina il mio mondo.
- Sei la gioia di
vivere, la semplicità,
- l'eleganza e la
dolcezza della giovane gazzella.
- Sorridi ed il
nero diventa rosa,
- la notte giorno,
l'inverno primavera.
-
-
- L'atleta
-
- Cade una goccia
di sudore dal volto arrossato dal
vento,
- corri ragazzo,
corri più veloce, supera tutti in un
lampo;
- devi essere
primo.
- Non voltarti,
qualcuno è caduto,
- qualcuno si
è perso,
- ma tu continua a
correre e guarda aventi,
- quella striscia
rossa ora è molto vicina,
- la tocchi, la
superi, sei primo.
- Poi cosa ci
sarà ancora domani?
- Altro sudore,
altri traguardi ed in te sempre voglia di
vincere.
-
-
- Amore
-
- Stanca è
la notte,
- arriva il
mattino e tu ripensi a lui,
- al suo corpo
caldo, alle labbra,
- al cuore che
batte contro il tuo orecchio,
- al tuo ridere
felice.
- Ora l'amore non
c'è,
- è andato
via lasciando un posto caldo nel letto.
- Pensi al suo
ritorno, questa sera e sorridi
- ancora stupida
ed incredula di questa felicità.
-
|
- Liliana
Squarcia
-
- La
luna
-
- In cielo vi
è un chiarore di luna,
- ma lassù
la luna non c'è.
- Frange di nuvole
sparse la celano
- ed io la cerco
per parlarle di me.
- La sua luce
bianca, metallica
- mi avvolge e mi
trasporta
- nel suo mondo
incantato
- senza futuro e
senza passato,
- dove il presente
è quelle che è.
- Ma la luna,
oggi, non c'è.
- Vorrei parlarle
del mio dolore
- che pace non
trova nel mio cuore.
- Vorrei narrarle
la triste storia,
- perché
nell'oblio dei suoi raggi
- si disperda
lontano da me.
- Ma lassù
la luna non c'è.
-
-
- La
noia
-
- Quanta noia mi
assale
- nel pomeriggio
domenicale.
- Nulla mi va di
fare.
- Con nessuno
posso parlare,
- tutti sono via
impegnati
- con
chicchessia.
- Mi dovrei
organizzare.
- I miei hobby
passo in rassegna,
- sono tutti da
scartare.
- Quanta noia mi
assale
- nel pomeriggio
domenicale.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Antonella
Turrini
-
- Presagio
-
- Ho visto il
nulla; arrivare.
- Su pallidi
rami,
- Mantelli di
foschi mari,
- Da verdi barche
senza remi
- Che tardano a
sbarcare!
-
- Ho visto mani di
randagie carezze
- Prosciugare
onde
- Tra fragili
sponde,
- Mascherarsi in
ponte
- Tra feroci
brezze.
-
- Ho visto le
barche; approdare.
- Sulla riva della
disperazione
- Tra le mie navi,
un'atroce collisione.
- Tutto
muore
- Dove non si
può disperare.
-
-
-
|
- Emilio
Valpreda
-
- L'invidia
-
- Sst! Gli
invidiosi non sappiano
- della mia
felicità.
- E neppure chi
non ha avuto
- la mia
fortuna.
- Perché
può suonare
- come un ingiusto
destino
- a coloro che non
hanno trovato
- un dolce amore
come il mio.
-
-
- Schegge
-
- Mio dolce
amore
- anche se i miei
versi
- sfiorano il tuo
cuore
- come un battito
d'ali di farfalla
- anche se mi
accontento delle briciole
- sono briciole di
brillanti
- schegge di un
diamante più grande
- come il tuo
cuore.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
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-
RISULTATI
DEI CONCORSI
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mesi)
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CLUB
E-Mail: concorsi@club.it
-
- Ins.
04-12-2002
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