Le antologie dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio Letterario
Fonopoli - Parole in movimento 2001-2002

Introduzione di Renato Fiacchini - Vincenzo Incenzo - Albo d'oro dell'edizione 2001-'02: Maria Rosaria Oneto - Alessandra Lunatici - Ivana Biagetti - Davide Valenti - Marco Galvagni - Damiana Fabozzo - Enrico Calenda - Umberto Belardinelli - Claudio Borgianni - Stefania Roncari - Antonio Brescia - Cesare Callegari - Gaetano Gallo - Giovanna Lacedra - Claudia Achilli - Carla Adamo - Isabella Michela Affinito - Carla Aiuti - Guglielmo Amato - Paola Ambrosio - Carmela Angiuli - Michele Antenore - Grazia Maria Aricò - Luisa Asteggiano - Maurizio Balbiano - Paola Barni - Andrea Bartoli - Alessandro Michele Basso - Vincenzo Basso - Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò - Gesi Belardi - Aphrodia - Paola Bettelli - Anna Maria Bini - Margherita Biondo - Domenico Bisio - Roberto Bonomo - Pinuccia Bonora - Anna Bor - Sandra Borgis - Marta Brunetti - Giusi Bugia - Sara Cagnani - Michela Calamandrei - Santo Calzetta - Roberto Cani - Marta Carbonari - Giuseppe Carnabuci - Marzia Carocci - Carlo Carrea - Anna Laura Carta - Arianna Cervellini - Marco Chiavistrelli - Tommaso Chimenti - Graziano Ciacchini - Nella Coletta - Elisa Contardi - Felice Conti - Stefano Corona - Emanuela Corsello - Elisabetta Corveddu - Anna Costa - Marzia Cottarelli - Alessandra Crabbia - Federica Cucinella - Paola Curagi - Massimiliano D'Aloiso - Pamela De Logu - Maria Patrizia De Rose - Arnaldo de Strobel - Umberto De Vergori - Ester Deplano - Fiorella Di Chiara - Domenico Di Ciero - Teresa Di Maria - Luigi Di Miceli - Stefano Di Pietro - Caterina Di Salvo - Giulio Enzo Dicati - Anamaria Dumitrascu - Luigi Facchino - Diego Fantin - Maria Luisa Farca - Pio Favia - Claudio Fichera - Francesco Finistauri - Antonella Fiore - Simone Galaurchi - Rosario Galipò - Pierluigi Gammeri - Rosanna Gandolfi - Andri Gerber - Simone Ghiaroni - Matteo Ghirardi - Giuliana Giaccari - Stefano Giacomelli - Daniele Goretti - Simonetta Gravina - Milena Grelli Chiocchetti - Maria Gurreri - Albertina Insani - Andrea Lamolinara - Teresa Latini - Milvia Lauro - Maria Laura Lencioni - Carlo Leoni - Laura Liberale - Giuseppe Liccardi - Antonio Liumbruno - Enza Longobucco - Mariano Luccero - Lucia Luongo - Alessia Mangione - Cristina Mantisi - Gianluca Mantoani - Francesca Marchino - Giammarco Marchionne - Fiorenza Marino - Giuseppe Marotta - Edoardo Martinelli - Paolo Massari - Bernardino Mattioli - Ludovica Mazzuccato - Marco Mazzuccato - Ileana Mel - Alba Mezzaroma - Angela Miccoli - Walter Milone - Giuseppina Mira - Dino Valentino Moro - Rosina Moro - Debora Murgia - Leonardo Nieddu - Rossella Noviello - Bianca Maria Pagano - Marco Palma - Elisa Palozzi - Umberto Parentini - Diego Pavan - Carlo Pedretti - Susanna Pelizza - Martina Peloso - Mara Penso - Laura Pestarino - Giuseppina Patrizia Pezzarossa - Fernanda Pieretti - Alessandra Pietromarchi - Maurizio Pivatello - Mariarita Poli - Speranza Porcheddu - Antonella Porciatti - Giuseppina Ranalli - Giovanna Ricci - Elena Ridolfi - Daniela Rizzo - Elvio Rocchi - Elena Romano - Antonio Rossi - Lorenzo Rovere - Giuseppe Saba - Manuel Santini - Marco Saya - Tamara Scacciati - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Giuseppe Scarfiglieri - Ida Scioscioli - Claudio Sica - Rita Signorile - Maria Pia Sozzi - Michele Stuppiello - Maurizio Tantillo - Annamaria Tartarini - Ezio Testa - Alessio Todisco - Anna Tricarico - Cristina Unterberger - Salvina Valastro - Elena Varriale - Alessandro Vascelli - Daniela Zavaglia - Liliana Zinetti

 
Come avere l'antologia
Nota introduttiva
Siamo arrivati alla terza edizione del Premio Letterario «Parole in Movimento» poiché, senza argini, continua a fluire la vostra proposta poetica. Un fiume di creatività ed originalità, che lascia vedere chiari, sul fondale, i caratteri di purezza e di passione del vostro spirito. Un fiume di poesia nuova che con forza vuole rimuovere le finitudini emotive del nostro immaginario e condurci per mano verso nuovi lidi del «vero» e della «bellezza»; parole in movimento sulle acque di un sogno.
 
Chiunque prenda in mano una penna e rubi alla volgarità del mondo un attimo per fermare un suo pensiero è degno di tutto l'amore possibile e di essere ascoltato.
 
Fonopoli vuole essere un porto per tante parole, partite da fonti di storie diverse, a volte dolorose, e trascinate poi dalle correnti della gioia, dell'amore, della solitudine e dell'amicizia fin qui.
 
Chi scrive pensa, e c'è un immenso bisogno di fermarsi a pensare, perché ci sono momenti in cui la vita smette di aiutarti o non ti riconosce, e una parola che nasce dal cuore può aprire un orizzonte di luce là dove più niente sembrava utile.
 
Tuffiamoci allora in questo fiume di versi ed emozioni, frutti preziosi del vissuto di tanti nuovi artisti, e lasciamoci guidare per sentieri sconosciuti nei loro mondi; scopriremo forse di procedere tutti in una stessa direzione, quella che a volte abbiamo timore a confessare alla persona più intima perché ci vergognamo di sognare; arriveremo insieme alla fine di questo libro con un'emozione in più, con una forza nuova, e ci sentiremo ancora a casa, insieme, a Fonòpoli.
 

Renato Fiacchini


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Carla Aiuti
 
A Pietro
 
Giungesti una sera di vento cattivo
Un'aureola di capelli incanutiti
alla macina di giorni uguali
 
Un bagaglio di sogni gualciti
e di vecchi giocattoli
 
Ti sedesti con me ad aspettare la luna
sotto una balconata di stelle nuove
 
 
Ho dormito un sonno di bambino
sul tuo cuore di zucchero filato

Carmela Angiuli
 
Aspetto, che venga la sera
a placare i mille demoni
che si contendono il mio cuore
non ancora arrugginito dalla noia e dal tempo
Aspetto, accovacciata accanto ad un baule di ricordi
che si risvegli il cielo stellato e illumini di immenso
i miei occhi affaticati dallo scorrere dei pensieri
Aspetto,
e le mie ansie rincorrono il passato
per trasformarlo in un futuro
troppo vecchio ormai per sopravvivere all'aurora
 
...ed intanto il presente mi scorre davanti
inosservato,
tracciando sul mio corpo segni incancellabili,
misteriosi,
che solo l'epifania di un amore potrà rivelare
all'occhio scintillante di un attimo infinito
 

 
Ho toccato il cielo profondo
in cui vagava il tuo sguardo incantato
ho incontrato i tuoi occhi
nell'immensità del vuoto
 
...e il silenzio ha cantato un inno
a questo amore infinito...

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Grazia Maria Aricò
 
Gli occhi di mia madre
 
Lacrime nascoste dal dolore,
schermo cui il mondo
appare sempre più rarefatto,
mondo che lascia spazio
alle migliaia e migliaia di fotogrammi
della più bella storia d'amore
mai vissuta.
Quei bei ricordi
timidamente, si insinuano
nella mente, che,
da buon proiettore
ridona la luce e la vista
a quei bellissimi occhi color miele
da me tanto amati.
Ispirazione del mio primo sorriso,
ora angoscia del loro sguardo
colto all'improvviso perso nel vuoto,
ma dietro quell'unico grado
c'è tutta la sua vita,
tutti i suoi ricordi
proiettati là:
gli occhi di mia madre...
...anticamera dell'oblio.


Giuseppe Carnabuci
 
Dubbi e sconfitte
 
Asperità di dubbi
simili a nodi
difficili da sciogliere.
In balzani pensieri
di ridimensionano
lotte vitali
già in odore
di sconfitta.
Risolvere un dubbio
è capire l'enigma
d'ogni vita.
Scrigni senza tesori
racchiudono
pene inespresse
ancora da assegnare.



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Michele Antenore
 
La luna
 
Si staglia
la luna
tra nuvole
opache e stracciate.
E con luce
di candela
bagna le strade.
Appena pulsanti
di vita.
Scrutate da mute finestre
dagli occhi
di questo spettatore.

Luisa Asteggiano
 
Come in ogni dove,
c'è un luogo
ove ogni "radice"
si è nutrita
di brandelli colorati di vita,
in un giuoco alterno
di urla
e profondi silenzi
disturbati soltanto
per bisogno di fermarsi.
 
"Zizzola",
regina del colle del tuo sito,
custodisci ancora
poesie di un'anima che ha trovato in te la sua protezione.
 
Il tempo della solitudine
logora ormai
i mattoni rossicci
intersecati
a vortici di ricordi...
 
...continua così
la precarietà
della tua avventura.
 
 

(Zizzola: edificio storico della mia città)


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Paola Bettelli
 
Sentirsi assente
 
Accaldata dall'ultima corsa immaginaria
sospiro e mi lascio cadere.
Osservo il soffitto e trascino la mente
su corridoi sgretolati da papaveri rossi.
Volti lontani riemergono e raccontano di feste dimenticate.
L'incenso trascina il suo fumo e lo riempie di movimenti
e le mani congiunte pregano la mia incomunicabilità.
Il corpo entra nella tua onda.
Consapevole della mia stanchezza distruttiva
fatta di troppe sregolatezze
cerco di respirare.
A fatica riprendo conoscenza
e mi ripeto se è tutto qui,
forse è un'illusione
ai miei continui cammini instabili.

9° classificato ex aequo
 
Claudio Borgianni
 
Questa notte torbida mi affoga
con l'ineluttabile veemenza
di un tonfo sordo sulle carni
afone di stoltezza. È inevitabile
solcare ricordi come prima
tra le volte... Tagliare racchiudere
è necessario oggetto di passatempo
a uomini inceneriti dal tempo
dal tempo che la mia mano assorbe
a segno indicibile. Io dannato dall'oblio
ricovero la mia mente nei più impervi
orifizi della terra e mi
ergo al cielo capovolto.
Putrida di speranze è questa
misera città.
Scendo da quella via e scontro facce
assuefatte che perdonano il cielo
della sua estraneità e le budella
mi si attorcono nel ventre
a quell'insopportabile passione
che sono semplici istanti negati.
Rincaso stanco ebbro logoro
e le mie spalle volte al mondo
inerme sbarrano la strada a quel
volto livido che chiede pane.
E nel buio mi accoccolo nell'infimo
silenzio della mia esistenza.

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Santo Calzetta
 
La voce dei ricordi
 
È Sera.
Solitario passeggio
tra le vie di un piazza buia
povera di rumori
dove le verità sono dettate
dai falsi scenari del giorno,
dove l'ora senza tempo
riposa tra le pagine prive di ricordi.
 
Mi soffermo,
sospeso tra i pensieri dei perché
giungi come luce all'orizzonte,
tra le righe del tempo
accenni ad allusioni di verità,
interroghi il tuo cuore
rubato dalle memorie
che senza remora
volgi taciturno tra le solitarie stagioni
rievocando la voce dell'anima.
 
Ti guado,
stanca dell'ora remota
senza brandire del tuo dire
scopri pensieri nascosti
scruti teatro di vita
tra le mura di una città deserta,
dove luci e ombre oscurano
i ricordi del tempo
accarezzi l'intimo del mio cuore,
lì, tra l'indifferenza delle terrazze senza vista
dove buio appare sentiero del mistero,
mi prendi per mano verso teatro di vita
dove al sorgere del mattino
scompare la vergogna del sentire,
Ti riscopro libera del passato
unica stella del mio cielo.
Roberto Cani
 
 
 
L'amore negato

(ombre nella notte)

 
Urla alla vita
ragazzo di strada,
mirando tramonti
sul mare compagno,
gridando l'amore
negato e silente,
pagato maldestro
da inutili gesti.
Stringilo forte
legandolo a te,
riprendine l'essere
cantandone dolce
le note mai udite
col lieve fraseggio
d'un cuore che pulsa,
ritmo lieve
d'animo libero.
Coglilo in mano
farfalla leggera
schiudendone piano
le fragili ali,
quasi un pensiero
cullato dal vento,
libero volo
nel cielo infinito
dove il segreto
è svelato dal fato,
dove la mente,
ebbra di gioia,
sconfigge la notte
abbracciando l'aurora.


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Arianna Cervellini
 
Frammento
 
È giorno.
È notte.
Giorno, notte, ancora
giorno e notte,
siete voi, sempre voi:
scansione di sospiri, cadenza di affanni
e
perfino cantilena di sentimenti.
Vi sfuggo...è aritmico divenire,
consuetudine di parole.
Eppure...i senili rami,
linfa di abbracci per noi,
l'infinito albero lo conoscono
e placano il nostro inconsulto
perlustrare.
Eppure...l'immoto fluire,
muta in pentagramma voglioso di palpiti,
quando ode nenia d'amore.
E allora...indugio di te.
Appunto il mio vivere.
Ciò vorrei...giorno e notte!

Felice Conti
 
La magia
 
So che gli istanti, vissuti da ogni uomo,
sono impressi nelle onde della luce,
come colpi di scalpello sulla roccia,
e viaggiano nel tempo e nello spazio.
Sono delle foto, che il futuro nascendo,
ha staccato dall'album, in cui è raccolto il presente,
e gettato da un monte, sulla valle cosparsa di stelle.
 
Voglio che le foto, appartenute alla mia vita,
cadendo un giorno, sopra l'universo,
abbiano l'effetto di un mare quasi calmo,
pieno d'acqua dolce,
che carezza un deserto,
con le onde.
 
Mi sento invece, un naufrago che lancia,
dall'isola sperduta della terra,
disperati messaggi di speranza,
chiusi dentro una bottiglia,
ma quando l'orizzonte, ostinato, resta muto,
vi scaglia contro una bottiglia,
e un'altra,
e un'altra ancora,
piene solamente di violenza.
 
Un poco mi consola, addormentarmi col pensiero,
che al limite del tempo e dello spazio,
un mago afferrerà le onde, infrante o ancora in viaggio,
per imprimere istanti luminosi, in quelle buie,
e formare un mare trasparente.
Lì, getterà di nuovo le coscienze,
pesci tolti all'acqua dalla rete, usata dalla morte:
allora nuoteremo in un mondo di colore,
l'anima ormai salva, che sta nascendo dalla terra,
ed ha per padre il sole.
 
Se esisti mago, per te, che vuoi che sia:
solo ancora un'altra,
piccola e grandissima...
prova di magia.

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Elisa Contardi
 
Infinito amore
 
Amore,
un sublime vento fra i capelli.
I tuoi occhi una spiaggia d'amore,
la tua presenza un faro nella notte.
L'inconscio di un destino
che grava pesante su di noi,
un'unione di vite irraggiungibile.
L'infrangersi di un sogno
come l'onda sugli scogli.
Vivere per amarti,
amarti per vivere.
Un grido disperato e silenzioso,
ogni nostro incontro.
Quello che gli occhi non vedono,
quello che le orecchie non sentono,
è ciò che il cuore non può nascondere.
Suoni che viaggiano nella notte,
leggeri su stelle cadenti,
sono i sentimenti che brillano celesti
e come astri non possono spegnersi.
Sono eterni, irraggiungibili,
inaccessibili e incontrollabili,
inesauribili sognatori per non arrendersi.
Lottare nel quotidiano,
non disperdersi nell'apatia,
facendoli trionfare sul nostro io,
e su tutto ciò che è critica e pregiudizio.
Affidare il tuo nome alla brezza
per portarlo dritto al tuo cuore spento,
oramai arido di troppe sofferenze.
Scaldarti il cuore
di quella soave vertigine di sentimento
che ti arricchisce donandoti
la bellezza effimera dell'amore,
unica eternità della vita.
Per te
per sempre amore.

Paola Curagi
 
Notte di S. Lorenzo
 
Non c'è più nessuna stella che per me
è disposta a cadere,
io poi non ho più voglia di aspettare.
 
Non ci sono più sogni né desideri,
il poeta ha smarrito i suoi elementi
in una notte
di solitudine e stenti.
 
Dove sei mia Dea,
dove sei mio Adone,
vi ho persi in un cielo stellato
che non ha più luna
né sole.
 
Il poeta non è più innamorato
disorientato, umiliato
guarda in alto
stanco.
 
Rimane solo una preghiera, sincera
per essere perdonato
e dimenticato.
 
La rivincita lontana
senza rancore,
basata su pochi versi
disordinati
e privi d'amore.



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Emanuela Corsello
 
Il tuo profilo
 
Dipingerò i tuoi occhi del blu della sera
e colorerò le tue labbra del rosso di un tramonto.
Ricopierò l'espressione dei miei occhi sul tuo sguardo
e ricalcherò poi sulla sabbia il tuo profilo
e lo difenderò dal tocco dell'acqua.
Ruberò i colori al mondo per descrivere il nostro incontro.
Racconterò del nostro amore con i colori del giorno e della notte.
Respirerò la vita attraverso di te
e confonderò poi le mie lacrime tra le onde,
per non svelarle ai tuoi occhi.
Disegnerò il nostro addio con il nero e le sfumature del grigio.
Rivivrò tutto il tuo amore col profumo di una rosa,
custodita tra le pagine dei ricordi.
Saprò cancellare la fragilità dai tuoi occhi
e fermerò sul nascere ogni tua lacrima.
Con una carezza appena,
saprò donare un'anima a quel profilo disegnato sulla sabbia,
e sorprenderò la tua vita,
regalandogli un sorriso
Elisabetta Corveddu
 
Non avrò pentimento
 
Mai avrò pentimento,
dell'amore donato,
delle parole urlate,
delle braccia tese
in tuo soccorso.
Mai avrò pentimento,
dei sorrisi regalati,
delle preghiere accorate,
dei sospiri esalati
alla ricerca della tua salvezza.
Mai avrò pentimento,
delle lacrime fuggite,
nelle notti bianche
dense d'inquietudine
alla ricerca di qualcosa
che tu non mi potrai mai offrire.


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Anna Costa
 
Le dune dell'anima
 
Le tue mani levigate
attraversano le dune del mio passato
accarezzando anche le zone maltrattate.
Con tocco gentile sai entrare nel mio privato,
un fascio di luce che illumina
parti rimaste nell'ombra.
Lo sento è iniziata la semina,
lascio andare la mente, lascio andare le membra.
Mi abbandono a quel nuovo sentire,
poi con il cuore dipingo il tuo volto.
Anima e corpo son pronti a partire
poiché è tempo del nuovo raccolto.
Fiorella Di Chiara
 
Al di là
 
Oltre quella stanza
di notte
concedere un varco
e lasciare che illusioni
riposte nella valigia
di quella vita
attraversino le sbarre
per vivere in sogno
attimi di felicità
disfatti da un mondo
indifferente.


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Domenico Di Ciero
 
La mia stella
 
Ed or parlar vorrei, della mia stella:
risplende nel ciel della mia fantasia,
ogni volta si mostra, sempre più bella,
briosa con garbo, a seminar simpatia.
 
E quando la guardo, vi resto d'incanto,
ritrovo nei suoi occhi la giovinezza,
tra mille voci m'inebria il suo canto,
a rallegrarmi vien con tanta dolcezza.
 
Dolente, se un giorno solo si cela,
è questo cuor mio che triste m'appare;
la cerco, la cerco e, quando si svela,
melanconia, come magia scompare.
 
Ormeggiata nei sogni tanta bellezza,
nel mar della vita, sprigiona allegria,
tenera e cara, come una carezza,
enigma mirabile...nella mia poesia!

Teresa Di Maria
 
Palcoscenico
 
Ritmi stereotipati
frasi fatte
luoghi comuni
equilibrismi dialettici nel
come dire
conformismo sociale
convenienza
conformismo mentale
nella morte
dell'autonomia di giudizio
cinismo imperante
asservito al successo
subdoli meccanismi del potere
dominio della falsità
potere della seduzione
accattivante e disonesta
affabulazione
nel consenso all'ipocrisia
manipolazione
di menti e coscienze
nel silenzio dei folli
che non han voce
per gridare la loro verità
o farla accettare
o farla riflettere
nel silenzio di scomode verità
negate dai molti
si schiude
il palcoscenico delle volgarità:
ovazione.
 

 
Oltre l'orizzonte
 
Di nuovo come sempre
si rinnova il miracolo della vita
profumo di zagare
che inebria i sensi stanchi
si colora la campagna
di timidi fiori selvatici.
A sera
rombi insistenti
aerei di morte
squarciano l'incanto
e cancellano dignità al cielo
in quel cinico eco
fino al suo perdersi
oltre l'orizzonte.

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Luigi Di Miceli
 
Non ho parole
 
Non ho parole
Sono
Le tue parole
La tua
Frase magica
Quella
Del tuo sorriso
Che
Non dimentico
Non ho parole
Quante volte
L'ho dimenticata
Ma adesso
La porto dentro
Scritta col fuoco
Come il
Tuo nome
Scolpito
Su quelle rocce
Di granito rosa
In mezzo al mare
Che non mi
Stancherò mai
Di guardare.
Stefano Di Pietro
 
Senza te
 
Non so se per gioco,
O per nostalgia,
Questa notte ti ho sognata ancora.
Eri lì, tra le mie mani.
Felici,
Volevamo nei pensieri
Senza aspettare il mondo,
Senza chiederci perché.
Le nostre mani
Mai ferme
Ma sempre in cerca di emozioni
Liberando le passioni
Frutto di un amore vero
Che nasce dal profondo
Ma che non si ferma
Dentro questo tempo che va via
E che ci ha lasciati soli ormai
Distanti anni luce
E mi sento incapace
Di amare ancora senza te.


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Francesco Finistauri
 
Anima appena
 
di nostalgia e di altre disattenzioni
hai riempito ogni forma a ridosso di argini verdi,
costretto al silenzio un vento di pietra
e bianche case.
Possiedi il tramonto stasera
l'alba che verrà
e quella che non vedremo,
in un intervallo d'argilla
la terra, identica
sui viali che ti trattengono.
Qualche isola affiora
dal soffice inverno che ci sostiene
e sembra anch'essa cercarti,
una ragione alla vita che resiste
un'illusione che perdura
indifferente, minore
di ogni incomprensibile assenza.
 
Nata, giocavi con le nuvole
una festa d'inumana bellezza
feriva anche le rose appena sbocciate
ed era così facile amarti,
com'era facile
sognarti
deludere qualsiasi orrore
qualsiasi ombra o temporale
crollato, sotto un pianto d'amore.
Adesso la tua collina
pare sfidare il tramonto
e tra gli sguardi della gente è un volo d'angeli
che s'improvvisa orizzonte: m'immagino sia tu
che ti copri coi miei sogni e con le rose
che da allora hanno smesso di crescere,
entrambi
da allora
Andri Gerber
 
Discastica!
Si sfuoca la città: l'oggetto
Spiove.
Ho visto la cenere dell'odio
S'effondrer nel continuo adesso
Mai
Più stato
Più disrupt
D'un corpo
L'umano, d'aggetto al suolo
Non voglio
Altre soglie sostantivate
Salme d'altre nuove;
Che altro? Illusioni!
Saturi scenari
Distanti
Se!
Corrersi qualcosa.
Nel mezzo fosse
 
Dis.crepa struttura s'illusa!
Nel ristagliare un senso al cielo
Parentesi persa
Soffermi singoli soffre cosa,
Rimane?
D'un vuoto apperçu
L'oltre
Fuori, nomi.
Assentirsi
Ma sentissi le grida...
 
Non avrò figli a cui dirgli
Il niente cose d(')omo
Odio e
 
Please skry
 
Please.

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Simone Ghiaroni
 
Rosa dei venti: un acrostico
 
Su questi poggi
odo il meriggio
 
Evaporando:
l'odor del levante
 
Nari ingorgate
di Maestrale
 
Oso sfiorare
il Paradiso.

Giuliana Giaccari
 
La solitudine di un Amore
 
Esplorare nella notte, orizzonti oscuri,
di una ragione senza razionalità.
Scrutare il buio
in cerca di un'ombra senza contorni.
Cercare la luce di una stella
che forse non è mai stata accesa.
 
Percepire il rumore del silenzio
che riflette il suo eco nel mio cuore.
Guardare un cielo nero
che rischiara la mia anima.
Udire nel vento
parole senza voce.
Vivere un Amore
che non vive.
 
Percepire la sua triste solitudine
in una lacrima.
Lasciare che il nulla
asciughi quella lacrima e
il dolore avvolga nel suo triste mantello
il mio cuore ferito.

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Simonetta Gravina
 
L'adagio
 

(Tommaso Albinoni: tormento ed estasi)

 
Un organo in cielo,
scolpì le sue note.
Con la fantasia,
mi innalzai,
oltre le nubi.
Da un violino struggente,
la musica esplose,
rivelando l'eterno,
e il silenzio si accese.
La mia malinconia si turbò,
che in quello specchio, si vide,
e cercò il suo passato,
e nel presente, lo pose.
E navigai in un oceano,
tra tempeste e marosi,
e sorvolai verdi prati,
e distese infiorate.
E la musica invase,
le mie stanze vuote.
Le note mi raggiunsero,
abbarbicandosi lungo i fianchi,
del mio equilibrio scosceso,
che si beò, e l'anima evase.
E la melodia dilagò, insinuandosi,
nel mio cuore anelante.
Il fiato sospeso, una morsa nel ventre,
un delirio struggente.
E tutti i fiumi ruppero i loro argini.
I labirinti sciolsero il loro enigma.
E la musica deflagrò,
magma nella mia mente,
per coniugarsi in estasi.
Milvia Lauro
 
Miti
 
È sempre
un mito
il dipanìo
di stelle
per le nostre
venture.
Eppure,
ancora
all'alto
aneliamo:
troppo
lontano cielo
simbolo
di levità
e nostro esilio.


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Enza Longobucco
 
Senza confini
 
Cado a terra
e la terra si apre,
è di nuovo cielo
quando esisto.
 
Vertigini d'argento
sento l'assenza,
sotto i piedi
la presenza
del vuoto.
 
Raccolta come un fiore
con le gambe spezzate
voglio scendere a terra
e cadere di nuovo...
 
Tanto poi c'è il cielo
ancora una volta azzurro
senza confini terreni
dentro il mio cuore.

Giammarco Marchionne
 
Portami con te
 
Portami con te
come una canzone,
come un'idea malsana, una bugia,
una tentazione, una magia.
 
Rossa come la vergogna,
sarò la luce con cui risvegliarti,
il dilemma con cui tormentarti.
Io la forma reale di ogni cosa.
 
Dentro un caldo cappotto,
una sciarpa di fuoco
che spaventa la ruggine,
una voce sottile all'altezza del cuore.
Sarò la tua canzone più bella
da cantare alla luna.
 
Portami con te
Non te ne pentirai:
un nuovo colore per le tue serate
un intenso profumo per le tue nottate.
Sarò dietro ad ogni sbaglio
per cambiarlo in un abbaglio.
 
Racchiuso in una mano
o in una busta per la spesa,
portami con te,
ogni giorno sarò la foglia
che rinasce dal tuo cuore:
"Portami con te, o mio amato fiore!"

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Fiorenza Marino
 
Il deserto
 
Quando scende la pioggia
Goccia dopo goccia
In un deserto
La terra arida assorbe l'acqua
Con grande avidità
Da sembrare indifferenza
L'assapora, la gusta e
Gode dei suoi benefici effetti
Nascondendola nel profondo
Nel buio e nella forza
Della sua aridità
Senza mostrare segni di benessere
Perché non ci sarà mai
Pioggia che farà fiorire e
Rinvigorire un deserto
Che vuole restare arido

Un amico
 
Ti stringe le mani
Quando ti senti solo
Ti ascolta e t'illumina
Nei tuoi momenti bui
Balla e canta con te
Nei momenti gai
E si dondola con te
Sull'altalena dei ricordi
E delle speranze
Un amico ti vuole bene
Come sei e per sempre.
Alba Mezzaroma
 
Posso farlo
 
La pioggia bagna il tuo viso
perciò se piangevi non si vede,
nessuno sa leggere dietro un sorriso
nessuno immagina, nessuno crede,
ma se ti amo divento certamente
interprete fra te e la gente
e quello che fin d'ora ti ha dato dolore
lo cancello con la gomma dell'amore!

 

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Angela Miccoli
 
A Francesco
 
Un cuore,
trafitto da frecce di Amore perduto,
piange
lacrime di sangue amaro.
 
Un raggio di luce
illumina il suo viso
ma le tenebre
vegliano sulla sua anima.
 
Dolore e Desiderio
si lanciano in una danza sfrenata,
estenuante e senza fine,
contorcendosi nei suoi pensieri.
 
Cosa ricordare?
 
Cosa dimenticare?
 
L'Idea di un Uomo che
amerò per sempre e mai.
Elisa Palozzi
 
L'Assenza
 
Né brezza né bava di vento si sente,
Si sente soltanto un sussurro lontano,
Ed è tutto immobile, tace ogni cosa.
Si staglia fermissimo il vasto paesaggio
E l'erba ed i rami, le foglie e le nubi
Nel cupo silenzio non danzano più
Pesante l'Assenza si stende allo sguardo,
Somiglia ad un gatto con gli occhi feroci.


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Albertina Insani
 
 
Se così fosse
 
Ancora non conoscevo
la magica potenza
che possiede la tua musica
e sulla scala delle note
ti ho seguito,
nel ritmo cadenzato
colmo di vibrazioni sonore
spinta dalla crescente melodia
che piega le ali verso l'infinito,
fra le sue braccia mi abbandono,
e divento magico strumento musicale.
Se così fosse
niente andrà perduto,
nello spazio infinito del tempo,
perché la dolce melodia della musica
mai avrà una fine,
continuerà a sopravvivere
tra i colori della vita.
 

 
Suono di campane
 
Suoni gioiosi
legati ai giorni di festa,
poi rintocchi lamentosi
di gemiti tristi, di morte,
fragili suoni in un giorno senza sole.
Suonate campane
bronzi sperduti in mezzo ai venti,
fate udire ovunque le vostre voci
fra gli echi di questo mondo, senz'anima.


Carlo Pedretti
 
Fanciulla sognata
 
Il gioco ha perduto la testa
Come una notte profonda
Nel sonno di sogno
Disperso;
Il gioco non ha la bottiglia
Del fuoco
Rovente menzogna
All'adulto difeso,
Fanciulla.
 
Ogni età
La sua gioia,
Trascorsa in campagna l'estate;
Mari e valli
Ove si gioca l'ultima carta
Per l'ultima volta.
 
Fanciulla che vento ti porta
Alata? Rondine d'ali,
Rondine di superfice,
Birra, arancio, arcobaleno di sogni,
Fantastica luce di sogni.
 



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Speranza Porcheddu
 
Intensamente
 
Palpiti... sussurrando... tempo...
e palpiti... dietro silenzi... pace.
Scivola dentro me l'orologio lento
e il cuore segna scandendo
là, senza intendere, spento.
È passato senza lasciare istanti di ricordi
e non è che nebbia
sugli occhi nel sonno profondo.
Ora più che mai volersi stendere al sole...
e gli occhi disegnarsi di immagini...
e le mani inventarsi intorno
lo scenario apparente da tramutare sempre.
Sempre cadono queste lacrime trasparenti
sulla terra lavorata dal tempo...
gocce di rugiada
scivolano piano sulle ciglia spente dal sonno.
Piano e lontano
sul giaciglio soave della notte passata...
si sente la sirena di un'anima
che finge di dormire
e dorme sveglia...
così la sentiranno viva
e la potranno intendere
per ogni caso o vita
scorra fuori nell'orizzonte perso.
E persa la notte, passerà un'anima ancora
A segnare gli attimi tra un orologio e l'altro
e tic... tac... tic...
suona dentro la melodia
respirando ancora dentro
tutto quello che c'è
da vivere intensamente
adesso.
9a classificata ex aequo
 
Stefania Roncari
 
Come il vento
 
Nessun cedimento
Nessun tentennamento
Navigare nel movimento
Sfiorando falesie di pensieri
Fluttuando dentro come fuori
Posso continuare ad amare
Posso danzare nella bellezza
Circumnavigare la dolcezza
Quale ebbrezza nell'intensità
Dell'unità ricomposta del tutto.
Siamo frammenti inabissati
Maree che ritornano
Non osiamo eppure siamo
Pezzi di sole e di splendore
Si sa - il periplo è arduo
Non ti fermare
Non lasciare
Non disperare
Ogni cosa ritorna alla Madre
Tu sei il monsone e la quiete
è come il vento
Soffia solfeggia scalfisce
Irrompe improvviso inveisce
Incidendo figure effimere
Purifica accende raggiunge
Atomi di vita strappati al nulla
Anime che sono visioni
Nel quartetto polifono
Della partitura iniziale.


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Luciana Scaglia Grenna
 
... Pianto...
 
Nel crudo silenzio
si sentono, amplificati,
i battiti tumultuosi del cuore,
incredulo e ammutolito.
Un tremito pervade
tutto il corpo
e uno scoppio, improvviso,
di pianto, liberatorio,
lacera questo silenzio grave.
Un singhiozzo si mescola
al pianto dirompente,
convulso
che non cessa
anzi si fa più insistente
fino a rifugiarsi
nei sogni idilliaci
sigillando, con la ceralacca,
le palpebre ormai cispose
e concentrando la mente
sempre fuggente.

Giuseppe Scarfiglieri
 
 
Il sogno (New York 11-09-2001)
 
Questo è il mio sogno
senza contorni, spento,
con gli occhi lucidi
senza più la fantasia
da spendere...
mentre fuori il vento
accende la rivolta
con roghi di follia
fino a spezzar le Torri
con i contorti inganni
di babeliche promesse...
E adesso Tu racconti
una pace mai esistita,
un amore mai sbocciato,
un impossibile riscatto,
una tregua mai provata.
Chi sono Io, chi sei Tu
così diversi, così perversi...
Ma questo è il Nulla,
il mio incubo perenne,
ove le chimere annegano
nell'impalpabile speranza.
E il mondo delle favole
anch'esso in fermento
con le sue strane storie,
con l'utopie teorie...
dove le armi tacciono
e la sola guerra in atto
è quella del mio cuore.
Ma questo è l'inganno
d'una promessa vuota
lontana mille miglia
con l'odio straripante,
la morte più indolente,
l'animo struggente...

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Maria Pia Sozzi
 
Vento del deserto
 
Il tuo respiro caldo
come vento del deserto
è arrivato nel punto
dove i sensi perdono
l'orientamento del reale.
 
Dolcissimo... respiro
come ali di farfalla
si posa su di me
sulla mia pelle,
 
facendomi percepire
quella breve e... lieve
carezza che solo tu
riesci a farmi sentire.
 
Una frenesia dentro me
cresce, adagio... adagio;
tu solo puoi placarla,
con il tuo respiro caldo
come ali di farfalla,
come vento del deserto.
 

Tristezza
 
La tristezza mi ha prestato
un vestito fatto
con avanzi di vita.
 
Quando s'indossa
l'ombra ti è intorno,
il freddo nelle ossa.
 
Dentro me non c'è pace,
lacrime calde... scendono,
bruciano il volto lasciando
profonde ferite.
 
Solo specchiandoti, scopri
le rughe che nessuno
può lenire, rimangono
sul tuo viso per ricordare
 
il dolore tempestoso
che l'amore matura,
senza sosta, nello scontro
con la vita.
Alessio Todisco
 
Visione
 
Dalla mia finestra
scorgo la luce della vita,
le gioie dei cuori,
le emozioni che si intrecciano
con i sentimenti.
 
Odo,
dolci melodie
che accolgono sulle note,
graziose ed eteree muse.
 
Il tempo danza con la morte,
quasi amanti felici.
 
Festa di beffe,
sorrisi e sguardi ignoti
che aleggiano
in un'epoca perduta.
 
Povertà e ricchezza,
innamorati.
 
Tristezza e contentezza
contendono il loro fato
su un piatto d'argento.
 
Dee e giullari
si nascondono
nelle anime dei mortali.
 
Il sole bacia la luna
e le stelle cantano lodi
alla loro unione.


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Anna Tricarico
 
Girasoli
 
Distese gialle e accese
Come palme di mano mille e
Più di mille verso il cielo protese
Oppure come tanti soldati
Volti ad un solo verso
Dritti e attenti anche nel cielo terso
Guardo attenta il cielo
D'improvviso pieno di nuvole e sabbia
Come sul volto compare la rabbia
 
Minaccia di piovere...
E loro lì sempre dritti e sempre attenti
Forse d'acqua e sabbia persino contenti
Il vento arruffone
Alita attorno smuovendo foglie
Insolito sbruffone
Provo con calma a gettare lo sguardo nel campo dorato
Trovando nei miei occhi un desiderio appagato
Come di acqua fresca che chiassosa sgorga
Da pietre silenziose e timide
Senza che la terra s'accorga
Del meraviglioso spettacolo
Che tutto intorno vive...
 
Un tiepido incastro di rumori voci e suoni
Mentre dal cielo
Dopo le nuvole ora s'ammucchiano tuoni
Che meraviglia fermarmi qui e aspettare
Che tutto questo con me si metta a parlare
In quest'angolo di mondo
Perso tra vento, oro, e verde
Ammirando tutto quello che il mondo
Ogni giorno... si perde...
Elena Varriale
 
Nudi sussulti
 
Nudi sussulti
tra le dicerie dei tempi.
Le vanità fuori dalla mia porta
aspettano il giorno.
Blaterano inquiete
l'arrivo di una stella.
 

 
Datemi una burqa
 
Datemi una burqa
che io possa bruciarla
lasciarla incenerire
respirandone a pieni polmoni
l'odore acre di feltro bruciato.
 
Datemi una burqa
che io possa tagliarla
strappandone i pezzi
a cento a cento
finché sia solo filo
di un evento passato.
 
Datemi una burqa
che io possa scioglierla
nell'aria assiepata:
profili di sabbia
dune scoscese
deserto di fede.
 
Datemi una burqa
che io possa conservarla
nel giardino dei noi
in memoria della bestia
che abitò l'umano.

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Alessandro Vascelli
 
Chiara
 
Chiara è un movimento sinfonico
una melodia impazzita,
arcobaleno vivente sulle note di un vibrafono sognante;
 
Chiara è dolce rugiada avvolta nell'aurora,
è un sogno
nella notte tempestosa delle mie malinconie.
 
Per Chiara io, corsaro,
rubo profumi di candita pelle bianca,
mi nutro,
alla ricerca delle perle nei suoi occhi.
 
Chi l'ama solo in parte non la vuole a metà
ma per nulla,
la vuole ritagliare a misura, amputare, mutilare.
 
Lei è mistero inespresso, è vita che grida,
paure velate sciolte nello smeraldo riflesso delle ns anime.
 
Chiara è pura gioia, è "nessuna metrica"
nel fiume di parole,
sguardo neonato al seno materno,
è lucciola danzante sulle percussioni del mio cuore.
 
Chiara è nascosta dietro la luna
che illumina nelle notti buie
con il suo sorriso.
 
È tutto questo
e molto altro potrebbe essere,
ma soprattutto,
 
Chiara
è sentirmi libero di essere semplice.

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Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 e 15.00- 17.00 al numero 0298233100
 

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Ins. 03-02-2003