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"Premio Internazionale
di Poesia CLASSIFICA
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Padre oltre la soglia Ë il canto degli uccelli
e fieni su cui grande il cielo scende.
Riciclano sere lontane presenze perdute sull'aia nel conto di stelle.
la sagoma scura dell'uomo che torna dai campi portando negli occhi tramonti e dentro le tasche ha l'odore del vento.
Solo una foto sul muro e uno sguardo
che sa di te una strada senza tempo oltre apparenza di silenzi spinta.
3° classificato
Un istante
Taci un istante: il coro di abeti è pronto ad aprire il concerto voluto dal vento, al calare del sole.
Una strofa regalo al signore dei boschi: forse vedremo schizzi tardivi di luce benevola e calda.
Compie, la terra, il suo giro ovvero t'accorgi se la notte verrà. Nemmeno si ferma la mano del mago: i sassi si muovono per farti spavento.
Momenti di gioia, purissima, non hanno scadenza, per te: sorridi alle nuvole, stanche del giorno e parli la lingua dei gatti; non pensi al balletto cubista del russo Leonid...
Pallide chiacchiere evadono presto dal ricco buffet; i lampioni metallici, fuori, rubano ancora i ricordi.
Fiabe di seta son quelle che sento e che vedo salire sull'orlo sottile dei monti; puoi anche ripetere ora ragionevoli frasi d'amore: la cornice mi pare perfetta.
4°Classificato
Genova
Piangono gli occhi bruciati dal fumo, fra echi di trombe al suon del tamburo, il vento che scuote bandiere portando le urla sulle barriere.
Visi arrossati al fiato che manca fra gli sputi lanciati sugli asfalti grigiastri. Le scelte sbagliate nei credi perfetti, voluti e cercati, ma anche obbligati.
Rotolano i caschi senza le teste, corrono insieme figure impazzite, tinte di nero, di bianco, tinte di rosso di giovane sangue.
Anni bruciati buttati al macello, terrore che insegue i volti celati da fasce di sete e sgargianti bandane, dalle vitree visiere nascoste da scudi, nei nerbi serrati fra mani sudate.
Poi piange il silenzio all'ombra dei viali, nelle spire nerastre di fumi violenti, fra i cupi rottami morenti a bruciare, nelle pietre divelte lasciate nel sole, fra le poche parole, di rabbia e dolore.
Gente comune che pensa, che piange cercando ragione.
Per pochi che parlano molti hanno fatto, ora si aspetta se tutto Ë giovato, le mani alla testa in segno di resa, leccando ferite che non guariranno, lasciando nel sasso da poso lanciato dubbi, speranze e un rimorso affogato.
5° classificato
Cartoline del Garda
La languida pelle del lago trafitta da spilli di pioggia e verdi labbra di coste in controcanto sulle tue lacrime: tremenda tristezza quella sera!
Lo specchio tranquillo del lago raddoppia lo squarcio di sole sui bocci ghibellini di Sirmione in contrappunto sulla tua lettera: "Sto bene". Che pace stasera!
6° classificato
Non so se tra cumuli di stelle il tuo rossore di gioia intriso ho intravisto benefico splendido dell'anima che trabocca la chiara immagine dal tempo sbiadita regina rugosa e succosa in vesti morbide di meriggio. Non so se tra il gioco del mondo magico e purpureo il tuo molle abbandono di vita intristito ho intravisto come un pendolo di fumo in perenne nera oscillazione e vacuità indistinta giugno così abbraccia la fame di riaverti gioiello al mio stupito candido collo leggendo scandendo il tuo dolce nome che risucchia. Tra nuvole di foglie e sciami di scintille la scia bruna del percorso passato tra rovi spinosi e ortiche di noia il falso gioco della gioia cieco caduto rannicchiato nei vortici sfumando il rossore ho pianto.
Luciano Rossi
7° classificato
Il matrimonio della figlia
Nel verde tenero d'erba sottile, sull'acqua rapida, tra masse d'ombra, scintilla l'aureo raggio solare. Le foglie fremono d'aceri ombrosi. Punti di brace lampeggian trèmuli: dolce tepore di fine estate, quasi d'autunno, nell'aria quèta. Nell'acqua chiocciano comari querele, ciottoli tondi accarezzati da brezza ròrida che porta al fiume profumi saturi di bosco in fiore. Le felci oscillano sull'orme lievi di piede piccolo, in sabbia fine. Un orso in panno, gioco d'infanzia, affonda un poco e turba i vortici lenti e rotanti dell'onda ritmica. Raccolgo il gioco: gòcciola appena. Tra l'oro antico dei suoi capelli sfuma il profilo di figlia amata. Anima d'aria, umor di luce, sul collo pulsa l'ultimo miele ambrato.
L'ombra d'un giovane ora s'allunga in moto lento a mutar dell'ora. Ora s'avviano di là dal guado. Io li osservo, dolore e gioia; camminan lievi, tra ombre e sole. Il prato buio ora è deserto. Il sole cala, l'orsetto è solo. Un filo teso mi unisce a loro, brilla tra i raggi, tenace e tenue, trema nell'aria, sparisce, torna... Quanto tessemmo, in comunione, fiaba d'ordito, trama d'amore.
Augusto Arrigoni
8° classificato
Corro l'attesa
È questo freddo che spiove d'azzurri anfratti è la robinia che vibra l'arpa delle sue dita è la neve che specchio di gelo s'è fatta al volgere di due tramonti è tutto questo che mi fa sentire l'inverno degli anni.
del pallido sole mi pesa dentro gli occhi ad usate sponde sbarrati.
per un tuo smagato sorriso che m'accoglie ed un mare di turchino m'annega guardando il tuo volto sereno: domani, amore, è una nuova primavera.
Piera Alloatti
9° classificata
Noi siamo scogli
Questo tempo polverizza le strade di una stagione senza più colore, baluginano smaglianti emozioni, legate a chi non le sa più sentire. Tremenda è la mia notte di fantasmi ricorrenti fra incubi ed illusioni, flaccido è il giorno quando la fatica strema il corpo, quando la mente geme. Grandiosa è questa vita che ci appare ora sogno, ora sofferenza atroce, Ci percuote la furia dei marosi, impetuosi ci sferzano uragani, ci accarezza talvolta caldo sole. Rinsecchiti da salsedine bianca, imbrattati da liberi gabbiani, annaspiamo fra flutti ed onde quiete. Respirando alti brandelli d'amore, proseguiamo, noncuranti di schegge, rimarginando abituali ferite. Così per noi tutti, finché viviamo.
10° Classificato
Amadriade
Quando le mie foglie accarezzano i tuoi capelli, quando i miei fiori ascoltano la tua voce, quando il mio tronco sfiora le tue labbra, allora il Bosco profuma di suoni e morbide ciglia si uniscono al canto.
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