Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
Antologia del premio letterario
Le più belle Poesie del Premio
Olympia - Città di Montegrotto Terme 2001
INDICE
 
Prefazione, Ringraziamenti, Paolo Alessi Antonino Alioto, Cristina Allodi, Mauro Anastasia, Giovanni Andreoli, Massimiliano Badiali, Monica Balestrero, Alessandro Barison, Pierubaldo Bartolucci, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Zena Bedini, Paola Bettelli, Francesco Bile, Margherita Biondo, Francesca Bonaccini, Anna Bor, Sandra Borgis, Liliana Boschetti, Giulia Breveglieri, Sara Cagnani, Letteria Laura Calcagno, Francesco Cannella, Ivano Capo, Gianfranco Caputo, Paolo Carboni, Simonetta Cariolato, Carlo Carrea, Anna Laura Carta, Giuseppe Casamaggi, Marco Caschera,Gabriella Celletti, Elena Cenacchi, Paola Cenedese Bordignon, Lorenzo Cervone, Antonino Cilenti, Jacopo Ciravegna, Daniela Ciscato, Francesca Colombo, Lorella Confalone, Livia Corona, Marzia Cottarelli, Maria Luisa Crippa Bertanza, Luigi D'Agostino, Dafne D'Angelo, Walter D'Angelo, Cinzia D'Auria, Marcella Dalla Valle, Noemi Danieli, Alessandro De Fusco, Irma De Gasperin, Silvestro De Simone, Umberto De Vergori, Alessandro Dezi Filippo Giuseppe Di Bennardo, Fabio Di Blasi, Rosa Maria Di Salvatore, Vincenzo Di Mase, Antonio Drammis, Elisa Fadda, Diego Fantin, Mauro Fantinato, Luigi Farrauto, Iolanda Iolanda Fassina Smaniotto, Salvatore Favara, Mara Favaretto, Alberto Ferrari, Valentina Fornelli, Samuele Frasi, Giusy Frisone, Luisa Frosali, Carlo Fumo, Paolo Furno, Maria Galioto, Marco Galli, Gian Battista Gallotti, Marco Galvagni, Marco Gambuti, Massimiliano Gatti, Denis Gavioli, Carmela Giacometti, Valentino Giovagnoli, Tiziana Giurissevich, Vittorino Greggio, Rocco Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Massimiliano Iadaresta, Paola ippolito, Emanuela Lancianese, Carlo Leoni, Maria Elena Loda, Matteo Lolli, Emanuela Lorenzi, Mariano Luccero ,Alessandro Lugli, Giovanna Macchitella , Marco Magni, Floriano Mangiantini , Michela Marca, Katia Marionni, Giuseppe Marotta, Eloisa Massola, Adriano Mastrecchia, Irina Mendolia, Anna Messina, Luca Michellin, Giuseppina Mira, Giacinto Monari, Chiara Montani, Yvonne Moosmüller, Alessandro Mordini, Massimiliano Morelli, Rosina Moro, Massimiliano Murgia, Tiziana Nasti, Pierino Nervo, Gianfranco Nicolini, Marco Olivari, Luisa Orland, Antonio Pagliara, Carmine Palmieri, Laura Panighel, Pamela Paoletti, Ciro Parnoffo, Rino Passigato, Daniela Pastore, Carlo Pedretti, Susanna Pelizza Di Palma, Claudio Perazzo, Amalia Perra, Fulvia Petroccia Piola, Karin Pettinaroli, Silvia Piccini, Fernanda Pieretti, Grazia Pilotto, Raffaele Piras, Flavio Pizzino, Teresa Poli Sandri, Luciano Postogna, Nicola Pragliola, Barbara Pullara, Michele Radice, Alessandro Ragionieri, Agata Rapisardi, Ermano Raso, Maria Luisa Rastrelli, Roberta Ribon, Marilena Rimpatriato, Genny Rizzato, Dalila Danila Roccetti, Annunziata Romeo, Edoardo Roncatti, Paolo Rongoni, Antonio Rossi, Luca Russo, Enzo Saggioro, Lorenzo Sala, Monique Sartor, Elisabetta Sbalzarini, Luciana Scaglia Grenna, Pierluigi Scaroni, Ines Scarparolo, Giovanni Scribano, Claudio Sica, Roberto Silleresi, Sergio Sitran, Sergio Staluppi, Michele Succio, Luca Talevi, Viviana Tamburin, Paolo Termentini, Maria Luisa Daniele Toffanin, Roberto Turrisi, Stefano Valeri, Giancarlo Vecchiarelli, Fabrizio Vicentini, Maria Teresa Zanafredi, Luca Zoppi
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
La I edizione del concorso internazionale di poesia «Olympia Cittàdi Montegrotto Terme» ha riscosso un entusiasmante successo sia per il gran numero di poeti che hanno partecipato a questa manifestazione e soprattutto perchè ha offerto un modo simpatico e fecondo di incontrarsi in un ambiente accogliente come l'Hotel Terme Olympia.
Questo importante concorso è stato indetto dal Cenacolo dei Poeti Euganei che vede come fondatore e presidente Paolo Carniello, scrittore e poeta, che quasi casualmente ha dato vita a questo concorso per il puro, semplice ed incontaminato amore per la poesia.
Il notevole consenso riscosso ha riempito il cuore di gioia agli organizzatori del premio che hanno potuto constatare una sentita partecipazione anche da parte dei clienti dell'Hotel Olympia che si sono dimostrati amanti instancabili della poesia.
È stata realizzata questa antologia del premio, a cura della casa editrice Montedit, nella quale sono state inserite le poesie migliori grazie alla collaborazione tecnica e letteraria dell'associazione Il Club degli autori.
Il concorso Olympia s'è rivelato una valida iniziativa culturale di largo respiro che ha sicuramente portato una ventata di ottismismo nel mondo letterario: un significativo risultato di una fattiva volontà di testimoniare i valori umani senza confini di alcun genere ed avrà quindi immancabilmente una futura edizione.
Un vivo apprezzamento per i primi classificati che hanno cantato un intenso inno alla vita ed alla loro libertà di creare attraverso un eterno desiderio di illuminare la propria vita giorno dopo giorno.
Un sincero ed autentico grazie di cuore a tutti.
 
 
 
Il Club degli autori
 
 
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Paolo Alessi
 
Colli Euganei
 
Sciorinatura
di tette
quei colli.
 
Nella notte
luccicano
ammiccanti
i capezzoli.
 
Leccate
eterne
sono le cave.
 
Fra le vigne
si annidano
amichevoli
le belle ville.
Cristina Allodi
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Antichi ricordi
 
Nulla è più sicuro
degli antichi sogni
ancora vividi nei ricordi,
e qualsiasi altro Paradiso
è una fuggevole illusione
che svanisce in un'ombra senza tempo,
sfumando leggera.
Nulla è più caro
degli antichi sogni
per la mente che li predilige,
e li ama per tutti gli anni a venire,
perché non può dimenticare
un'oasi incantata
nello spazio di una vita,
e come un'oasi si ripete in un miraggio;
oh sì, un miraggio
di Paradisi perduti,
di spontanea freschezza
alimentata dall'amore,
di sorrisi senza ombre,
senza sospetti, senza paure.
C'è ora il rimorso?
Ma che male è stato mai fatto?
Perché voler distruggere
così antichi sogni,
ormai atemporali e sempre vicini,
troppo veri per non far trasparire la speranza,
troppo sinceri per esser frenati?
Nulla merita tanta fedeltà
quanta gli antichi ricordi
che attutiscono l'anima
al momento dell'impatto reale.

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Monica Balestrero
 
La ballerina di flamenco
 
Nelle pieghe sinuose
come l'intreccio
morbido dei petali
della rosa rossa
tra i tuoi capelli
mi sono persa
mentre ti guardavo
danzare sensuale
sul palco tra la folla
che muta si lasciava
trasportare
dal ritmo incalzante
dei tuoi passi
veloci e ritmati,
dal battito delle tue mani
lunghe e sottili
come ali di un maestoso cigno
pronto a spiccare il volo.
Ad ogni tuo passo
un brivido
ad ogni tuo ancheggiare
un sussulto dei cuori
e della fantasia…
Alessandro Barison
 
Virtualmente mia
 
Il fragore dei miei pensieri,
il tuonare della mia coscienza,
il delirio della mia anima.
L'urlo del silenzio.
 
Il fruscìo di una carezza,
i tuoi capelli che si lasciano guidare dal vento.
I tuoi occhi che crepitano, le nostre labbra che si sfiorano.
 
Sogno di te ogni notte,
sei sempre diversa ma sempre uguale a te stessa.
I miei occhi non ti hanno mai vista,
il mio cuore già ti riconosce.
Mi cibo dei tuoi pensieri,
vivi nelle mie speranze.
 
Se i nostri corpi si sfioreranno,
se i nostri cuori si sfioreranno,
aiutami a non lasciar scappare un centimetro della tua pelle,
a non lasciar scappare un secondo dei tuoi pensieri,
a non lasciar scappare un solo bacio che il destino ci avrà portato in dono.

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Pierubaldo Bartolucci
 
American Grog
 
Sulle ali d'ipotetiche passioni
sorseggio caldo il mio grog
dando retta all'ammiraglio
inglese che proibì ai marinai
di bere rum puro…
Confesso che non m'attirano
più i giri vorticosi d'artificiosi
satelliti intorno alla terra, che
vecchia mi piace, com'è…
Quante manie ho ereditato
dagli avi ancora non so:
i geni miei stessi si chiedono
a volte, che razza d'uomo son io!
Sto per arrivare alle Americhe:
quelle dei films, degli Apaches,
dello swing; se mi salverò dalle
onde, può darsi anche dai sogni
esagerati, coltivati finora col
favore dell'Alba…
 

 
Ciliege
 
Ho raccolto ciliege
nell'umida sera:
succose parole
rinate dal silenzio
d'Inverno, della
terra paziente
 
Alimento gradito
al vocabolario
dell'anima mia
ch'è fatta di sillabe
vaghe, unite dal vento
Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
 
I colori della giovinezza
 
Di nuovo
seduta
sulla corolla amorosa
delle mie montagne,
persa nello spartiacque
del vento,
ascolto
la voce dell'acqua
che leviga
i miei sassi dolorosi…
Sono un soldato stanco
che incrina le dita
in una telefonata
non compiuta,
addolcisce la bocca
nel sorriso
di un saluto dimenticato.
Come queste montagne
accetto immobile
la carezza del sole,
imprigionata
nel mio torbido pudore
come le ceneri di un defunto
nella loro urna.
Vivendo
una vita anestetizzata
e gioiosa,
superficiale e lacerata,
cerco,
pensosa,
di dimenticare
i vividi colori
della giovinezza.

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Zena Bedini
 
Ti regalo un fiore
 
Tu sei il sogno
di un giorno lontano,
un sogno intatto
riposto con cura
nello scrigno degli anni,
 
un sogno remoto
denso di promesse
mai dimenticate,
che ha protetto nel tempo l'attesa,
 
che ha combattuto col vento
che voleva rubare
il fiore della speranza
che ora ti voglio donare:
 
è tutto il passato,
è un fiore
che di sera abbraccia
per proteggerlo, il sogno
 
ed all'alba
si schiude cantando
che il sogno è vivo
e che ora vivere è sogno.
 
Paola Bettelli
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Rumori
 
Regna la catastrofe sull'oblio
Ombre parlano fastidiosamente sul petto.
Mi ritrovo indifesa e combattente
Mentre cammino sul vuoto fotografico.
 
Ogni incontro ha la sua storia
Come un sogno si consuma nell'apparenza
Di averlo vissuto e mai provato.
Attese, speranze e cambiamenti.
 
La mente vaga liberamente
tra parole poco definite e sensazioni forti.
Le ascolto e poi tutto svanisce.
Si nascondono dietro dolci malinconie
Contestatrice di ieri inseguo le mie utopie di domani.

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Francesco Bile
 
Nella memoria
 
Non c'erano rumori
se non mosche a ronzare
e noi bimbi a giocare
con le noci appena raccolte.
 
Le cime dei platani
a frontiera del mondo
sembravano altissime
e ci tenevano fermi
in attesa perenne di eventi.
 
Non c'erano rumori
nelle notti di angoscia
in compagnia di zanzare.
 
Ed anch'io straniero impaurito
sono fuggito sui monti
a spiare disegni di luce
nell'orizzonte
 
 
 
Aprirai le finestre
 
A Dadino
 
Entrerai nei colori
di certi mattini
scoprendo ragioni
sugli antichi sentieri.
 
Ti fermerai con la pioggia
per respirare l'odore di terra bagnata
e scoprirti più forte
tra gli uomini in corsa.
 
Può darsi
incontrerai il male
e le cose cattive
dei fessi superbi
gonfi di odio e di invidia.
 
Ma aprirai le finestre
perché per questo
solo per questo
tuo padre sarà tanto contento
Margherita Biondo
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
L'afasia del tempo
 
Alba del capodanno mietitore
sull'avanscena che prelude al giorno
tinge l'afrore del vento
e slabbra la ferita del rimpianto.
Mi sono persa il tempo in un teatro
dove ho indugiato a scegliere la prosa
nella rappresentazione che ha echeggiato
rosse speranze come il sangue del sipario.
La faccia acerba imprestata dal desio
incanto d'artista trasognato
ingenua utopia della mia essenza
quando brindavo con coppe d'innocenza.
La sigaretta morsa tra i denti
dovizia del palato puro
inceneriva la mente ignuda
nel petto enfiore dell'età immatura.
Ho viaggiato fianco a fianco al treno
per conquistare la bandiera del coraggio
dentro blue jeans lisi dalle mura
tappezzate di promesse e di paura.
Ho vagliato uzzoli di stelle
declinando false generalità
per prendere in mano apoteosi
di studi classici e allori ponderosi.
Ho sguainato la lingua assassina
vorace di indiosincrasie tiranne
inseguendo arditi sogni di vittoria
sulle arti che nei Musei fanno la storia.
Ho scavato nelle vertebre bambine
senza intuire il movimento delle labbra
dirette da un burattinaio maldestro
cicisbeo di quest'aria che rovisto
dove ancora aspetto l'anno che verrà
né profeta… né veggente… né prescelta…
solo aneliti di parole avvezze
in un centro di umane debolezze.

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Paolo Carboni
 
Tracce
 
Parole si lasciano scrivere.
Nel thé della sera
il riflesso del domani.
 
 
 
La Voce d'amore
 
Soffice piuma
battito leggero d'amore.
Con le ali
apri nuovi orizzonti
perduti
in un abbraccio malinconico
dove
s'insegue il silenzio
per amare il solitario attimo
luce trasparenza
cuore
di ogni persona
 
 
Attimi d'ispirazione
 
Raccolgo segmenti
di freschezza
per unirli, con le mani
nei sogni segreti
brillanti nel cuore
della sfiorata realtà
perché
nei petali del sorriso
«lei ha»
la velata felicità
Lorella Confalone
 
Senza titolo
 
Il rumore del mare
copre infiniti sguardi
e giochi di parole
in questo infinito orizzonte
sento il mio corpo cambiare
e lentamente riscopro un profumo
la voglia di lasciarmi trasportare
mentre i miei occhi si chiudono
torno a parlare ancora di te.
 
 
 
Il sole
 
La luce che attraverso i miei occhi vedi
è l'immagine oscura nascosta nell'animo
è solo fantasia immersa nei sogni
sentieri illuminati e oscurati
nel verde della speranza.
Cosa non si farebbe per vedere
per ascoltare un minimo i nostri istinti
le nostre paure
rientrano a far parte della nostra solitudine
quanti momenti passati e non ritornati
e quanti altri ne passeranno
sentirsi attratti da quel che non conosciamo
da quello che forse può essere una libertà
forse l'immagine solare che attraversa
la nostra anima portandoci dove i sogni
esistono ancora.

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Irma De Gasperin
 
Carro falcato
 
Come un carro falcato
tu mi passasti accanto
ma ora
non più sangue
esce dai solchi che provocasti
non più dolore
freme tra le falde della mia carne
oh cuore
soldato stanco
ora riposa
sotto la mano che ancora un po' trema
e lascia andare le acque
per lavare dagli occhi
le cose che più non sono
Vincenzo Dimase
 
Come neve
 
Come il sole di un'alba ristori
come il volo di rondin rincuori
e si ferma l'inverno del cuore.
Che al tepor d'un sincero amore
apre occhi purpurei quel fiore
liberando sublime il colore,
che è virtù, bellezza e candore
 
Rondinella che plani leggera
non fermarti, continua, volteggia
rendi eterna la mia primavera
al calore d'un sole che albeggia.
Brilla ancor nel ciel infinito
cruna d'ago, diamante squisito.
 
Dammi luce, speranza, fortuna
leggiadrissimo raggio di luna.
Come neve che scende silente
un abbraccio mi doni elegante
ed avvolto dal manto suadente
questi versi ti dono tremante.

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Antonio Drammis
 
Il regno dell'ombra
 
Verrà un giorno e quel giorno temo
Il mio ultimo giorno il giorno estremo
Quel muscolo a volte ghiacciato a volte infuocato
Che batte in petto con impeto disperato
Smetterà di battere
Ed io cesserò d'essere
 
Nella morte diverrò seme di vita
Ed in dimorrea terra la mia carne sarà seppellita
Sarò il pasto di vermi e radici
Sarò il pianto di passioni ed amici
E a me rimarranno desideri ormai impotenti
In quel inseguirsi di nocturni silenti
 
Abbandonerò il regno del pensiero
Dov'ho sempre lottato come prode guerriero
Contro quella folle cultura tiranna
Che ha reso rea la verità che infiamma
Per poi solo approdare nel regno dell'ombra
Dove Verità è persa tra Silenzio e Tenebra
 

 
Eco di un amor andato
 
Oh Dio del cielo cos'è che mi fai battere il cuore il clamore?
(amore)
Dimmi cos'è che mi fa penar il cor oh Madonna?
(donna)
Ancor dimm'i i miei occhi rivedranno colei ch'amai?
(mai)
O tu che mi rispondi sei forse un essere divino?
(no)
E allor chi sei tu che rispondi a me d'amor cieco?
 
Diego Fantin
 
 
Soldati al fronte
 
Cadono!
 
Senza un lamento
spengono i loro vent'anni,
senza un sospiro,
senza una lacrima,
 
e giacciono
con gli occhi sbarrati
ed un sogno spezzato.
Lontano
qualcuno presto lo verrà
a sapere
e ne piangerà
il ricordo.

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Jolanda Fassina Smaniotto
 
Frenatomik
(frenesia atomica)
 
Uomo
dove corri
così pazzamente?
Fermati
dinanzi ad un esile
filo d'erba!
Ci sei?
 
Immergiti
nello sfolgorio
d'un fresco mattino
di Maggio
ascolta!
Udrai un canto
l'eterno canto
della vita e dell'amore!
 
Osserva
la luminosità
degli occhi d'un bimbo
specchiati nell'innocenza!
 
Tendi l'orecchio
per udire il mormorio
d'un limpido ruscello
scorre leggero
tra fiori ed erbe
modella il passo
sul tuo sentiero!
 
E poi non correre così
pensa…
di pene e di gioie
è pieno ogni dì
tra vita e morte
c'è un esile fil
e per qualunque destin
la terra t'attende
piangendo
il tuo ultimo dì!
 
 
Mara Favaretto
 
Immagini speciali
 
Immagini laminate
di una cascata
al riflesso del sole
effetti speciali di luci e ombre
nello scintillare dell'acqua
col fluire dei colori
dell'arcobaleno
leggeri spruzzi d'acqua
mossi da un tiepido vento
bagnano macigni sparsi
ricoperti di muschio
arbusti come soldati
allineati sul bordo
a scudo
di quell'immagine incontamina
 

 
Canne mozze
 
Al primo sole del giorno
canne mozze di granturco
emergono
ragnatele intarsiate
bagnate da una sottile brina
attendono
nel labirinto di canne mozze
vaga solitario
un fagiano argenteo
passeri fibrillanti
spezzano il silenzio alboreo
piombano a capofitto
sui chicchi di grano
diffusi
tra i cumuli di terra e canne mozze.

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Alberto Ferrari
 
Calicanto
 
Oggi il cielo è pulito
come un occhio che ha pianto.
Forse l'aria è più tersa
quando un sogno è svanito.
E sa di calicanto…
Un volo l'attraversa,
una mano che cerca un'altra mano.
Come il vento che avvolge la betulla
forse esistiamo per stringerci piano
e starcene così, senza dir nulla.
 

 
Sguardo
 
Mi cerchi e brilli vivido
come la neve sulla pelle pavida
che si posa e si sfa lasciando un brivido.
Giusy Frisone
 
Un raggio verde
 
Ricchezza, bellezza?… futili bagliori.
In questo rigido inverno,
nel crepuscolo della sera, contemplo
fatiche e dolori!
Migliaia di voci gridano nel silenzio!
L'umanità, che, meno si è piegata
al volere dei potenti, delle multinazionali
di scienziati incoscienti, ora,
ferita dalla follia onnipotente
è impietrita dal dolore. I suoi occhi
sono lame taglienti, che, prima o poi fermeranno
il folle andare dello strapotere
di alcuni politici imprudenti.
Ci sono folli criminali che impongono al mondo
la loro malattia mentale, proclamandola:
democrazia universale.
Dopo il Leninismo, il Nazismo,
il Fascismo; nel Novecento
si è imposto al mondo il Criminalismo;
che a volte ha profilo di grande fratello,
a volte quello
di giustiziere modello.
Ma, in fondo alla sua storia,
alle radici della sua memoria
c'è istinto criminale
di sopraffazione e prepotenza.
Non si può continuare più ad oltranza, ora,
un raggio verde dall'orizzonte della sofferenza
si diffonderà nel cielo grigio della
nostra civiltà.
Una nuova luce s'innesterà nell'umano DNA;
brillerà,
ed avrà gli occhi
della sapienza, della giustizia e della bontà.
Questa è la mia speranza!

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Paolo Furno
 
Siam tutti sogni nelle menti altrui
in ogni mente un diverso sogno
in ogni sogno a noi sconosciuti
 
che tali rimangano o realizzati
al tempo poi trasformarli in sogni
 
È notte e penso
a volte piango
sognante spero
Massimiliano Gatti
 
Io sono un passero
dalle ali di carta
che vola solitario
verso un tramonto
di fuoco,
solo qualche nuvola
m'accompagna;
ma sono vane illusioni:
non si posson toccar,
solo ammirar da terra.
 

 
Fiori neri
hanno affondato
le loro oscene radici
nel mio petto,
i petali roridi di sangue
disvelano un odore
di cose morte…
 
… e una farfalla mutila,
volteggiando, disegna
il mio grido scheletrito
 

 
La terra arsa
al sole sordido
si vena di crepe
e lentamente si sgretola.
 
Sfuma nel vento
l'alito di polvere
effimero come il respiro.
 
Si libra l'ultima foglia
e l'albero ragnatelico
perde ogni parvenza
di vita.

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Vittorio Greggio
 
Tempo e vita
 
Nell'immensità Celeste
Fasciata da venti profumati,
il raggio di luce,
lanciato nell'arco di mia vita
Alla ricerca del mio spazio,
Illumina realtà meravigliose.
 
Dal terrazzo del mio Destino
Fermar vorrei la corsa,
Per godere i Paradisi
E soddisfare l'avido appetito,
D'incanti naturali.
 
Amo la vita e qui mi vorrei fermare,
Ma il tempo non sosta;
E viaggia senz'ore con ritmo costante
Portando con sé progetti e pensieri,
Nella Divina, Eternità.
 

 
Rosa selvaggia
 
Il Miracolo di Maggio
di madre natura &endash;
 
Di bellezza Immacolata,
Che al prim cinguettio
Di rondini in volo,
Fra arbusti di siepi
D'albor spinoso sbocci,
Il candido fior;
Dai petali profumati
Vellutati color rosa.
 
Di Dio dal ciel
Sei messagger d'amore,
Che il Venticel sospinge,
Accarezzando i cuori.
 
Fra tutti i fior del Mondo
Selvaggia di Natura,
 
Sei Rosa delle rose
Che fa Primavera.
 
 
Giuseppe Guidolin
 
Opera segnalata dalla Giuria
 
Apocrifo
 
Abbozzo
parole in nero
risposte criptate
azzardo
scommesse truccate
 
cerco quest'io
sedotto e lusingato
attore clandestino
succube innato
plagio nascosto di un dio
che gioca ancora a dadi
 

 
Giardini cinesi
 
ricordando Tien-An-Men
 
Accollacciato di fatica
non slaccia più parole
 
accoccolata
scollata sul marmo di gambe
addormentate
 
li vedi truccarsi
nella lebbra di ognuno
li senti dormire
sulle labbra di ciascuno

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Emanuela Lancianese
 
Attentati
 
Su quale bilancia
misuri il sangue che si disfa
la carne che si oblia
 
Si levi
l'amen di
preghiere assassinate
 
a te che le orbite dei giorni
desolate consegni
al greve pendio.
 

 
Della montagna, il bosco,
il fiume
 
Ingoia
Il corpo minerario
partorito dal fiume
 
(rullio di nascite vegetali)
azione dell'elevarsi
arbitrio di cime scagliate
dal caso che a turno li comanda
 
Forgia
la maschera lignea
della boschiva accolita
 
pezzi di mondo ammucchiati
e rotti sotto la serra del cielo
che pur si frantuma
verso la pace dell'utero acquatico
 
pensa che
tutto accade
perché la vita è trascorsa.
 

 
La balena
 
All'ancora ai ramponi, alle sartie, alle torri di vedetta
la morte ci scuota col turbinio delle ruggenti pulegge
saremo più forti della tempesta, dell'arco del fulmine, dei denti del capodoglio.
Carlo Leoni
 
Silenzio
 
Silenzio, lascia parlare gli altri.
Lascia correre le loro parole,
lasciale correre con il vento.
Ascolta quello che dicono,
ricorda ciò di cui parlano.
Non ti dico di credere
ma solo di ascoltare.
Ascoltare per poi ricordare,
ricordare per poi parlare.
Parlare con una voce che cammina
con un passo fermo e sicuro,
solida anche nel vento.
Quelle parole che correvano
si sono perse nel tempo,
hanno sfiorato e passato un cuore
Le tue parole camminando,
hanno raggiunto il segno.
Sono entrate in un cuore e fanno da eco,
si ripeton all'infinito.
Son nate dal cuore di chi sa far sentire
le parole più sincere che ha da dire

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Eloisa Massola
 
La striscia di fuoco
all'orizzonte terreno
è l'ultimo guizzo
di un giorno miserrimo:
 
brilla ancora il sole sdegnoso
sulla terra affranta.
 
Solitari alberi tendono invano
lunghe dita infangate
al cielo lontano
 
e mormorano pietose preghiere
che scorrono e dispaiono
nell'assorta disperazione
che pervade il quartiere.
Adriano Mastrecchia
 
L'amore che non muore
 
L'antico maniero,
dove solevi trascorrere
gran parte
delle tue giornate,
è vuoto e malandato
e forse
non sarà più nostro.
L'avidità
di chi ha tormentato
gli ultimi tuoi anni
tramando ruberie,
ed anche il terremoto,
l'hanno reso freddo
e senza vita;
quasi un albergo
di fantasmi;
ma tu non sei fantasma
e nell'anima ti sento,
mamma.
Sei sempre con me,
nell'aura serena
del mio piccolo rifugio,
dove un caminetto
crepita ancora
e le tende
continuano a svolazzare.
Manca la pendola, è vero,
ma è il mio cuore
a scandire il tempo
e al termine del giorno,
sei ancora tu
a vegliare sul mio sonno
con le tue carezze
e il caldo bacio
della buonanotte.

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Antonio Pagliara
 
Beppe lo scemo
 
Beppe il pazzo correva
e cercava di afferrarsi.
A vederlo!
Fuggiva via e diceva
Adesso mi prendo!
Adesso mi acchiappo!
e si strattonava la camicia
e con la mano
s'afferrava ai suoi capelli
ma non riusciva a bloccarsi
e quando si fermava
non sapeva che fare.
 
Beppe si mangiava
le pagine dei libri:
le stracciava col suo fare assorto
le appallottolava
e se le metteva in bocca
e masticando mi diceva
che quello era l'unico modo
per conoscere le cose…
e le persone.
 
Beppe mi parlava ogni tanto
del suo mosaico,
che stava cercando di comporlo
da anni ormai
ma diceva che i pezzi
non combaciavano
e che lui continuava ad avvicinarli,
a forzarli tra loro
ma pure i disegni erano diversi
e mi diceva che aveva
paura di morire.
Carmine Palmieri
 
Non ti conosco, Signore
 
Non ti conosco, Signore,
se non per sentito dire
e attraverso la grandiosità
delle tue opere visibili
e di quelle non visibili.
Tua è la casa che hai costruito
e colui che vi abita.
Tuoi sono gli spazi
e gli astri che vi dimorano.
Tuo è l'uomo e lo spirito
che lo tiene in vita.
Tua è la vita che libera
dalla morte. Tua è la morte
che gratifica da una vita
insignificante e deprecabile.
Hai creato ed uniformato
ogni cosa al tuo volere.
Ma tu chi sei veramente?
Più cerco di sapere e più non so.
Più sono vicino a te
e più sento d'allontanarmene.
M'addentro nel mio mistero.
e anche nel tuo mistero,
percorro la tua via,
che è anche la mia via,
finché non t'avrò trovato,
e avrò così trovato me stesso.
Siamo così diversi, tu ed io.
Ma la stessa è la motivazione
cosmica ed antropologica
che spinge te, e anche me,
ad avere cura l'uno dell'altro,
come un creditore del debitore
e viceversa, i vivi dei morti,
il sapiente dell'ignorante,
un amante della propria amata.

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Ciro Parnoffo
 
Delusioni
 
Nella vita sogni un mondo diverso;
schietto, sincero, spontaneo, umano,
credi e dai fiducia al prossimo, pensi
che la sincerità e la disponibilità siano cose comuni.
Ti sbagli;
Tutti questi sogni somigliano a tanti castelli,
belli, forti, maestosi.
Ma purtroppo, costruiti con e sulla sabbia.
Basta un niente per farli crollare.
E con loro i nostri sogni.
Ti accorgi della falsità e dell'ipocrisia che ti circonda,
senti una profonda ferita nel tuo interno.
Ti domandi, perché siano crollati i tuoi castelli?
Perché, l'amicizia, l'amore e la fiducia, che,
avevi riposto nel prossimo sono scomparsi. E purtroppo,
"lei" la perfida delusione ha vinto.
Ti ritrovi ad un bivio amletico:
meglio essere solo egoista, introverso, ma sincero?
Oppure in compagnia con tanta ipocrita falsità?
Non decidiamo,
cerchiamo di ricostruire i nostri castelli, stavolta,
ancora più forti, più belli, più solidi, più maestosi;
combattiamo affinché, l'indifferenza e l'ipocrisia
del prossimo non li abbatti più.
Ma soprattutto facciamo in modo
che la delusione
non sia "la regina" del nostri castelli.
 
2 1 2
 
La vita
 
Un libro già scritto,
all'inizio e alla fine,
a voi poche pagine per completarlo,
quando non trovate più spazio,
rassegnatevi
il libro della vita è terminato.
Fulvia Petroccia Piola

Malinconia

 
Solo di te parlerò,
malinconia,
che ti vesti di nebbia
per guardare il tramonto.
L'attenuato chiarore
all'anima si addice.
Altri ridono forte,
certo per non sentire
il battito del tempo.
Io, con gli occhi nei tuoi,
voglio seguire il grido
stanco di quel gabbiano
invisibile
che vola contro il sole

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Karin Pettinaroli
 
Al nonno
 
Le tue parole non hanno voce
e pensieri l'energia diventano,
nessuno la sfrutta, incapace,
lei muta e resta, sono felice
che mi accompagni, torni un eco
della chiamata nel tuo bosco
di passeggiata con me che
non sono più io, fra i fiori in amenti,
messaggeri di primavera affluente,
lampi chiari nella mente d'oggi,
spiazzo desolato con i ceppi,
appoggi del ricordo.
Un giorno restiamo oggetti,
tutti noi orologi con molle rotte,
tu sai, lancette contano minuti
in maggio, mese dei malati
cuori. Ascoltavo io inutile
il tic tac sempre più fragile
fino al silenzio della notte
e stanza soffocante ed ombra
che mi palpava sulla piattaforma
piena di presenze fra due pilastri,
due mondi, eppure spazio mancava,
fuori la finestra aspiravo gli astri,
chissà se a caso una marea,
poi per la prima volta il mattino
seguente temevo mettermi vicino a te.
Il tuo foglio, film da vedere domani
che non accoglie alcuni,
ingiallito conservo con affetto
immisurabile con lucciconi,
guardando piangevo solo
perché non potrò dirtelo mai.
Silvia Piccini
 
Il mondo dei balocchi
 
I vecchi scacchi
sono ormai
passati di moda,
adesso esiste
un nuovo video game
"modern society",
ma le regole del gioco sono
altrettanto difficili.
Solo ogni tanto
qualcuno
può passare al livello successivo
con l'insert coin…
E Freccia Azzurra,
il trenino dalla bella vernice,
giace abbandonato nell'angolo.
E la bambola indiana,
senza più occhi né volto,
ha perso
ogni sorriso.
Ormai giocare non è più
interessante,
l'importante è vincere.
Fino a quando
il programma
non va in loop.
E allora la "cosa"
non funziona più.
Si compiono azioni
che sfuggono a qualsiasi controllo.
E il cielo è buio.
Ma questa è un'altra storia…

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Grazia Pilotto
 
La valle dei canneti
 
Nella valle dei canneti
L'estasi risucchia
Il canto dei grilli
Orchestrati dall'amore
 
Ascolto lo stormire delle foglie
Messaggere di luce e di futuro
Inebriate dalle continue
Carezze dello zefiro
E dalle lente esplosioni di profumi primaverili
 
Il sentiero del bosco
Conduce ad orizzonti inesplorati
E chimere affrontano
L'incertezza del mito
Ingigantito dalla presenza
D'antichi alvei
 
Pura linfa di vita
 
Polle sorgive sgorgano dalla terra
L'incantesimo arricchisce nascenti acque cristalline
Tra misteriosi cespugli di fragole selvatiche
 
Nel giardino dei melograni
Si svelano i segreti dei mandala
Gioielli incastonati
Nell'intreccio di spazi e fisicità
 
Il mio corpo
Acceso dall'intensificarsi della conoscenza
Abbraccia le nostalgiche
Impermanenze del tutto

Raffaele Piras
 
Carezze senza prezzo
 
Dedicata al progresso della medicina
 
Cominciasti fanciullo
dopo il tragico inganno
del balocco lucente
&endash; regalo dell'ultimo conflitto &endash;
a struggerti dal bisogno
di ricambiare carezze.
Passati i moncherini
sul volto di tua madre
e sulle fredde rughe
del vecchio genitore;
e solo, scostando la pietà,
t'avviasti per il sentiero
che la vita impone
sprangando in petto
lacrime e tormenti.
Al richiamo del cuore
ti consacrasti
davanti ad un altare
che non vide anelli.
L'amata e poi la prole
ti fecero felice e addolorato
per lo struggente bisogno
di ricambiare carezze…
Quante volte le tenebre del tempo
s'aprirono alla mente
per rivedere le mani
intere e maciullate!
Ora che sul tuo giogo
incombe l'ultimo progresso
e dal sogno svanisce la chimera,
sento d'amare più forte
questo nostro mondo
che ancora mi seduce
quando gemma speranza.

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Teresa Poli Sandri
 
Nostalgia delle rondini
 
Ho trascurato
il messaggio delle albe
ed il significato dei tramonti.
Non ho imparato
il linguaggio dei germogli
e non ho compreso a tempo
che i fiori di ginestra
fossero luci
accese sui percorsi.
Ho dissipato
i pensieri miei migliori tanto
da non averne
dove rifugiarmi,
quando più lunghi
sarebbero divenuti
i miei silenzi
ed incessante il ruscellare
della mente.
Ora, non voglio perdermi
i disegni delle nuvole
e il tramestio dei passeri,
l'immagine mutevole della luna
e la musica delle stelle
a notte fonda,
il saluto che mi porge il sole
ed il respiro lungo
del maestrale…
Quest'anno, non ho visto
nessuna rondine tornare.
Michele Radice
 
Acropoli
 
Taci
parlando con i greci
non odo ciò che dici
nell'aria mille voci
profumi suoni e luci
 
Pave
il mio animo che beve
emozioni qui sorgive
io mai in nessun dove
degustai più dolci uve
 
Entrate
ricolmate la mia sete
vibrate e in me gioite
celesti e antiche note
che or ora ho conosciute
 
Svelati
son tutti i miei segreti
i sussurri custoditi
bisbigli al cuore noti
svelati e non più muti
 
Strana
quest'anima serena
si scioglie come brina
ritorna il corpo e stona
terrestre al chiar di luna
 
Cara
la luna è in primavera
in me come me s'ammira
l'amata mia signora
poesia nascente pura

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Agata Rapisardi
 
Storia
 
La storia di popoli
ha insanguinato pagine
di diario umano.
L'uomo ha scritto giustizia
con inchiostro purpureo
su libri che occhi di bimbi
studiano, per imparare
come i padri hanno ucciso.
 

 
Africa
 
Un bimbo scalzo, nudo,
un bimbo nero
trascina nella polvere sottile
il peso enorme di retaggi antichi.
S'accuccia senza chiedere
né piange, ma soffre, tace.
Semi nascosti in stracci variopinti
solamente due occhi grandi e stanchi
fissano intorno, chiedono: perché?
 
 

 
Inquinamento
 
Ho visto il fiume morire
nel suo grembo ghiaioso
oltre la curva molle del prato.
Ho visto pioppi svettanti
e larici snelli gridare
al cielo con rami morenti:
hanno affidato al vento,
in un'ultima danza,
foglie tenere e semi
d'una generazione spenta.
Il vento narra fiabe d'agonia,
trascina ali di rondine
all'altare del progresso.
Ombre s'attardano impotenti
al letto d'una natura morente:
simulacri risorgono
dalle ceneri di Dio.

Genny Rizzato
 
Angelo mio
 
Chissà dove sei
Angelo mio;
Tu che giungesti in un momento
che nessuno si aspettava
Tu che mi feci trasalire
alla scoperta di te
e poi gioire di una felicità
mai provata prima…
Chissà cosa fai
Angelo mio…
Tu che mi feci gettar via
quell'ultima sigaretta
che brucia ancora in gola
Tu che pur così piccolo
mi insegnasti a combattere le accuse della gente
e a non vergognarmi mai…
Chissà come stai
Angelo mio…
Tu che tante notti
mi sentisti bagnare di lacrime il cuscino
ascoltando quella canzone
che parlava un po' di noi
Tu che mi feci tanto sfogliare quelle pagine ingiallite
per scegliere il tuo nome…
Chissà come sei
Angelo mio…
ti vidi solo due volte
attraverso uno schermo…
e già sognavo il giorno
in cui ti avrei tenuto fra le mie braccia
e avrei guardato il colore dei tuoi occhi…
ma quella notte in cui
tra i singhiozzi
urlavo forte il tuo nome
ho guardato solamente
il colore della morte…
 
 

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Edoardo Roncatti
 
Amarti
 
Io ti amo:
come il fiume ama il suo mare,
l'aquilone il cielo,
il seme la Terra.
Io ti amo:
come la farfalla ama il suo fiore,
il bimbo il gioco,
il cuore il sentimento.
Io ti amo:
come il silenzio ama la sua solitudine,
la tristezza la malinconia,
la noia la disperazione.
Io ti amo:
come l'Universo ama il suo firmamento,
la Luna l'opacità,
il Sole il calore.
Io ti amo:
consapevole
di non appartenere
al tuo amore.
Enzo Saggioro
 
Quando muore un poeta
 
Quando muore un poeta
fermatevi ad ascoltare.
Svanirà alto nel cielo
il trillo di un'allodola,
muto sarà nella siepe
il canto di un usignolo,
tacerà sul davanzale
il flebile pigolio
di un umile passero.
Quando muore un poeta
si spezzerà nella cetra
una corda e la tromba
avrà un suono di ruggine
nell'intonare il Requiem.
Piccolo o grande che sia,
una o mille parole
mancheranno per dire
ciò che vi detta il cuore,
quando un poeta muore.

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Luciana Scaglia Grenna
 
Il niente
 
Tu cerchi il niente
credi di non trovarlo,
ti affanni,
sospiri, tremi.
La paura ha il sopravvento
sul niente
che serve invece
ad unire due cuori
che si rincorrono
e vogliono stare insieme
con tutta tranquillità.
Pierluigi Scaroni
 
Mesti rimpianti
 
Su rami perlati
di alberi resi canuti
dal tiepido soffio autunnale
riposa pallida nebbia.
Passi gravosi
che sommessamente
si perdon lontano
creano nell'aere ovattato
pallide eco distorte.
Nefasti miraggi
grondanti arido fiele
percorrono celeri
i sentieri dedalici
dell'animo umano
mentre i miei più fecondi desii
si frangon sui lidi petrosi
di ancestrali fobie.
Nel gelido antro di folli ossessioni
osservo, incatenato,
parvenze di vero
mentre all'esterno
greggi belanti s'accalcano
a lungo mirare la dolce Selene
che, scalza, declina.
Sopito su un molle triclinio
riposa, sognante,
il flaccido corpo di Zeus
mentre il pio focolare dei padri
viene continuamente oltraggiato
da mano impunita.
Dentro di me, sovente,
la numinosa Speranza
si affievolisce, scemando,
come braci di fuoco
che piano si spengon
lasciando spettrali distese di cenere opaca.

Paolo Termentini
 
Se il 6 fosse 9
 
La follia ancora acerba
fa da spola tra il vero e il falso
Li insegue, sembra, all'infinito
mentre un viso confuso di uomo
lascia cadere la sua Lacrima di Batavia
immobile poi nel tempo liquido
E quando generandosi esplodono
come piccoli pianeti sommersi, gli istinti
La forza si scontra col suo contrario
Il bene si scontra col suo contrario
La luce si scontra col suo contrario
La realtà si scontra col suo contrario
Volevo carezzare quel viso
proprio quando tentava di piangere
Ma il gesto sarebbe stato impensabile
perché quel viso ero io
Il vento dovrebbe smettere di spargere sale
così le labbra aride smetterebbero di sanguinare
Quel viso adesso galleggia negli spazi
che il vuoto ha per lui allestito
bàlia sconosciuta senza voce
Il vuoto abbracci quel viso
muto soffiare di sirena
Ora che si perde nei suoi perché
Il vuoto salvi quel viso
Ora che le sue fedi si capovolgono
Ora che i significati si cambiano di posto
Come
se il 6 fosse 9.
Roberto Turrisi
 
 
Testamento di un folle
 
Lascio a voi, amici mai esistiti
la voglia di campar sol per campare
e un nodo tanto stretto alla cravatta
che possa andare bene… al funerale.
 
Un bacio in fronte lascio ad ogni lei
e il senso più profondo del piacere
che esprima lo splendor degli anni miei
e mi condanni all'orrido tacere.
 
Un libro di poesie lascio alla vita
che il tempo non corroda… come me
e un sogno dall'essenza un po' privata
che il senso cerchi in quello che non è.
 
Infine lascio a te, oh madre mia
la pace delle prime passeggiate
e il pianto, che veloce andava via
se mi stringevano… le tue mani fatate.
 
 

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Fabrizio Vicentini
 
Sconosciuto
 
… ai miei occhi sconosciuto
qualcuno di te m'ha parlato
Con fiero orgoglio
il prossimo hai sostenuto
Col tuo fare
la Vita
hai loro insegnato
Pochi t'han voluto capire…
 
Falsamente han giudicato
con comodo di coscienza
l'aver così gettato
da te stesso l'Esistenza
tu! che l'avversità
con forza hai affrontato
cadere proprio no
non ti sei lasciato
Su quel piccolo
frenetico mondo
curioso ed azzardato
uno sguardo hai lanciato
Nell'Ipocrisia hai incespicato
e con amore per la vita
con sgomento inaspettato
nell'aria non volendo
per un attimo ti sei librato
 
Puoi ora
dall'alto
della tua dolcezza
vedere finalmente
quanto viva di pochezza
il cuore meccanizzato
della gente.
Tiziana Giurissevich
 
Il seme della vita
 
Sgiunte le mani
non proteggono il corpo
se vuoi conoscere l'altro
devi richiuderle
oltrepassare con esse i filtri
delle distanze
entrare nei suoi pensieri,
naturali pulsioni
ed arrivare direttamente
all'essenza.
 
La mente necessita
di frastagliate coste.
Il corpo rabbrividisce
allo spruzzo marino.
L'onda sobbalza
modulando gli oceani.
 
Nulla resterà
dell'individuo
se non il suo seme,
profuso ad inumidire
la terra, nel grande
abbraccio che
genera la vita.
 
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ins. 16 giugno 2001