Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
|
- Antologia del
premio letterario
Poeti dell'Adda
|
- INDICE
-
- Maria
Alloisio pag. 5 - Maurizio Balbiano pag. 6 - Enea
Baldi pag. 7
- Maria
Luisa Beck-Peccoz Spanò pag.
8
- Giulia Beltrami pag. 9 - Eliseo
Bertani pag. 10
- Margherita
Biondo pag. 11
- Felicia
Dorotea Bonanno pag.
12
- Silvana
Brigandì pag. 13
-
Sara Cardinali pag. 14 - Carlo Carrea pag. 15 -
Adalgisa Caruso pag. 16 - Pier Paolo Caserta pag. 17 -
Simona
Conte pag. 18
- Manuela Conti pag. 19 - Alessandra Crabbia pag. 20 -
Liliana
Croci pag. 21 -
Maria Angela D'Onofrio pag. 22 - Mariella De Franco
pag. 23 - Filippo Giuseppe Di Bennardo pag. 24 -
Giuseppe
Di Filippo pag. 25
-
Paola di Tota pag. 26
- Giancarlo Dimaggio pag. 27 - Davide Ferrari pag. 28
- Sergio Ferraro pag. 29 -
Filippo Finardi pag. 30
- Mario
Fois pag. 31 - Teresa Formenti pag. 32 - Chiara Fratar
pag. 33 - Marco Galli pag. 34 - Neva Galli pag. 35 -
Lucia Galuppini pag. 36 - Marco Gambuti pag. 37 -
Patrizia Gorga pag. 38 - Simonetta
Gravina pag. 39
- Vittorio
Greggio pag. 40
- Camilla Iannacci pag. 41 - Anna La Cecilia pag. 42 -
Massimo Lo Celso pag. 43 - Matteo Lolli pag. 44 -
Mariano Luccero pag. 45 -
Elisabetta Mannini Diaz pag. 46
-
Eleonora
Miconi pag. 47 -
Paolo Monti pag. 48 - Dino Valentino Moro pag. 49 -
Rosina
Moro pag. 50
- Roxana Morsella pag. 51 - Maria Mosca pag. 52 -
Fernanda Nicolis pag. 53 - Marco Palma pag. 54 -
Francesca
Piazzolla pag. 55
- Rosanna Pisoni pag. 56 - Andrea Potestio pag. 57 -
Daniela Raimondi pag. 58 - Ermano Raso pag. 59 -
Miranda
Rigato pag. 60
- Francesca Chiara Robboni pag. 61 - Dalila Danila
Roccetti pag. 62 - Annamaria Salvoni pag. 63 - Mirco
Sanchini pag. 64 - Elisabetta Sbalzarini pag. 65
-
Luciana Scaglia Grenna pag.
66
- Adriano Scandalitta pag. 67 - Pierluigi
Scaroni pag. 68
- Adriana Scarpa pag. 69 - Raffaele Sciacoviello pag.
70 - Domenico Semeraro pag. 71 - Roberto Silleresi
pag. 72 - Franco
Simoncini pag. 73
- Tiziana Soressi pag. 74 - Luca Stefanazzi pag. 75 -
Paola Surano pag. 76 -
Adriana Sustersich
pag. 77 - Carlo Tavani pag. 78 - Giovanni Tavcar pag.
79 - Arianna Toma pag. 80 - Antonio Turnu pag. 81 -
Carmine Verazzo pag. 82 - Andrea Zandonati pag. 83 -
Liliana Zinetti pag. 84
-
-
-
|

-
- Come
avere l'antologia
|
- Maria
Luisa Beck-Peccoz Spanò
-
- Notte
di S. Silvestro
-
- Guarda
fuori,
- fuori...
- nella
notte accesa,
- nel
caldo diverso,
- nella
piccola nostalgia
- di
un secondo comune.
- Guardando
fuori
- vola
via da quel mondo
- fatuo
e feroce,
- liberati
- dalle
tue catene
- di
passione e di pena,
- sguscia
al di là
- delle
tue briglie di acciaio.
- Guarda
fuori...
- Più
lontano di quel che vedono i tuoi
occhi,
- oltre
quel che intuiscono i tuoi pensieri,
- mio
adulto folletto
- che
ha disimparato a volare.
- Fissa
un punto buio
- nella
notte accesa
- e
in quel punto mi incontrerai,
- libera
- da
passioni e catene
- senza
briglie ne pene
- oltre
- i
miei pensieri e i miei occhi,
- pronta,
- con
ali tutte nuove,
- a
darti una mano
- e
a volare
- con
te.
|
- Eliseo
Bertani
-
- Le
stagioni della vita
-
- E
di fronte ad una forza superiore
- e
quanto mai ingestibile
- tutte
le certezze se ne andarono;
- spazzate
via da una mandria di bisonti.
- Fu
solo, e solo allora che tutto si fece
chiaro.
- Solo
allora arrivò l'angelo portatore di nuove
vere domande.
- E
in quel momento le paure si sciolsero come neve al
sole.
- Finalmente
di nuovo il sereno e poi...
- ancora
il sereno e poi di nuovo...
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Margherita
Biondo
-
- Effrazione
-
- Sfioro
le immote braccia del cielo
- che
sconfinate cingono il silenzio
- mentre
cerco barlume di leggenda
- frugando
antesignane meraviglie
- che
lo sguardo s'affanna ad adunare.
- Col
brusio del languore nella mente,
- radiosa
d'antica saggezza
- depongo
sul letto di terra
- brandelli
di pene mortali.
- Dietro
la grata di un confessionale
- cucito
sul manto che l'orizzonte indossa
- nascondo
le mie scatole di boria
- e
anelo nella notte quel buon senso
- che
non si può impartire per
comando.
- Con
gli occhi sempre fissi verso il buio
- per
arrivare ai gradi più elevati
- spingo
la mente dove l'uomo non può
entrare
- e
confronto tacita il mio Dio clemente
- con
quello che è concesso agli
osservanti.
- Dubbio
si tinge di un bagliore di letizia
- nella
visione di vecchi intellettuali
- col
tempo immunizzati e diffidenti
- che
proni si convertono ai miei Santi.
-
- Incoscienza
blasfema,
- ridestata
da un lampo di luce
- che
effrangendo cotanta tracotanza
- fa
brillare una torcia sui passi degli
umani
- sotto
le insegne accese
- nelle
vie abitate da indolenza muta
- ove
confondo quel respiro inquieto
- che
neppure forzando la memoria ormai
rinvengo.
|
- Felicia
Dorotea Bonanno
-
- La
pioggia
-
- Scendi
nella notte
- insistente
batti sui vetri
- illumini
le case
- quando
è ancora giorno
- e
si fa sera, colori
- la
notte di mille luci.
-
- (Raccolta
di poesie - Memorie 1998)
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Silvana
Brigandì
-
- A
mia sorella Cettina
-
- S'io
dovessi immaginar di una sorella,
- la
penserei con la stessa tua figura
- morbida
e solare,
- le
stesse armoniose tue movenze,
- lo
stesso fare docile e pacato,
- le
stesse linee tue a contornare
- un
viso delicato,
- lo
stesso tuo sorriso gioioso,
- aperto
e bianco,
- la
stessa voce tua sottile e melodiosa,
- la
stessa essenza tua leggera e odorosa.
- Ma
più di tutto la sognerei con gli
stessi
- grandi
occhi tuoi, culla di sereni sguardi
- così
amorevoli e soavi,
- che
tanto bene sanno carezzare il mondo.
-
|
- Simona
Conte
-
- Vita
-
- Cosa
resta delle sensazioni vissute,
- delle
emozioni provate?
- Solo
piccoli segni,
- a
volte confusi,
- come
graffietti abbozzati
- su
di una scura lavagna.
-
- Ad
uno sguardo d'assieme,
- mi
colpisce il disordine
- degli
ultimi segni lasciati.
- Non
tento di capire,
- di
collegare,
- ma
ferma,
- con
decisi colpi
- di
spugna bagnata
- sopprimo
ogni cosa.
-
- Mentre
la guardo
- nel
suo riacquistato candore,
- la
mia vita mi appare
- ricca
di un'austera bellezza,
- come
la stessa lavagna,
- nuova
a vedersi
- e
linda e splendente.
- Ma
adesso la temo:
- la
guardo tremante
- chiedendomi
- se
in me esiste
- il
coraggio
- di
lasciarla
- nuovamente
riempire
- di
quei segni confusi,
- di
quelle speranze sboccianti,
- che
non son altro che vita.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Liliana
Croci
-
- Lettera
a un violino stonato
-
- Scrivo
a un violino
- il
violino di un genio
- Un
genio, un artista
- che
anche stasera
- si
china e ringrazia.
-
- Note
su note tesse una tela:
- capricci,
sonate, adagi, allegretti,
- sinfonie
di una vita,
- perfetto
non sbaglia.
-
- E
corre nel vento
- tra
pause ed accordi
- magia
di un momento
- la
vita che sfugge tra applausi e successo
- non
vede, non sente.
-
- Silenzio
e preghiera
- per
un violino ormai solo.
-
-
- Madre
-
- Il
volto immobile
- fermo
su quel corpo
- a
te tanto caro, Madre.
-
- Membra
straziate dal dolore del mondo,
- ferite
aperte che l'uomo non comprende
- fra
le tue braccia stanche, abbandonato.
-
- Guardi
tuo Figlio.
- Lo
strazio della Croce
- diventa
ora pietà amorosa.
-
- Tutto
è compiuto Maria
- e
tu, madre delle madri.
- Sei
con Lui
- il
Destino dell'uomo.
-
|
- Giuseppe
Di Filippo
-
- Il
treno
-
- Il
treno va e avanza
- passa
le stazioni
- che
si accavallano con noncuranza
-
- In
lontananza le luci tremolanti
- corrono
veloci
- e
lui passa sempre avanti
-
- Sono
luccicori bianchi, verdi, gialli, rossi
- le
piante spariscono assieme a prati e
villaggi
- inghiottiti
dal treno come voraci molossi
-
- E
veloce si allontana
- nella
notte buia e silenziosa
- con
sprazzi di luce balzana
-
- Le
sbarre dei portabagagli
- si
riflettono a specchio
- fuori
dal finestrino come sonagli
-
- E
da quelle sbarre riflesse
- vedo
la luna piena
- che
mi sorride senza interesse
-
- Ma
non sei più luna argentea
- hai
ucciso il platonismo
- sei
stata contaminata da cefalea
-
- Sempre
brilla ma non è più
nostalgica
- ispiratrice
degli innamorati
- è
ritrosa e pigra, non vuol fare più
fatica
-
- E
nonostante delle ruote lo stridore,
- sento
un cane che ringhia contro
- e
lancia i suoi latrati da assalitore
-
- E
sbuffando arriva sul suo binario
- guarda
entusiasta i viaggiatori
- e
trepidando aspetta dal capo il
fischiettio.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Paola
di Tota
-
- Carità
umana
-
- Rosso
come un sugo
- ben
condito di budella
- a
cui manca vita,
- steso
immobile per terra,
- un
uomo a bocca aperta
- guardava
(l'occhio fisso)
- il
cielo della notte.
- Gente
intorno a curiosare
- insieme
con il vento
- dei
telefoni squillare...
- Sensazionale
- circo
da osservare.
- Disgustata
- da
quell'immagine
- d'indifferenza
- ad
una morte anonima
- d'un
albanese
- ucciso
con violenza.
- ***
- Recita
la sera
-
- Un
palco d'ombre regala luce
- al
buio, silenzio
- leggero
di sopravvivenza.
- Gli
attori siamo noi,
- semplici
comparse,
- che
s'innamorano
- di
un copione magico.
- La
regia del vivere
- c'imprigionò
- in
ruoli sterili di fantasia.
- Eppure
nasce
- questa
notte stella
- una
prima dama
- che
appartiene al tempo
- una
sera carismatica
- di
sentimento.
-
-
|
- Filippo
Finardi
-
- Solo
silenzio
-
- Le
cinque d'un pomeriggio di mezz'agosto
- la
lunga luce del sole è dorata
- sull'erba
verde e fonda.
- Una
pozza nel ruscello
- e
fiori rossi rilucono nel prato.
- L'acqua
è d'un marrone verdastro
- trasparente.
Sulla riva
- due
piccoli ranocchi.
- È
l'ora e il luogo dei poeti:
- pienezze
di vita di natura
- le
ore e giorni e settimane
- scorrono
senza mutamenti,
- le
persone e forme si dissolvono
- nella
diafana immensità dell'ora.
- Infine
nulla è rimasto
- tranne
l'interminato cristallo d'aria
- di
roccia e d'acqua e silenzio.
- Solo
silenzio.
- ***
- Gli
occhi dell'infanzia
-
- Pieno
di gioia osservavo il mondo
- quando
guardavo con gli occhi dell'infanzia;
- sospeso
fra tempo e luce
- al
limite estremo della vita
- dove
le nubi impalpabili l'aria non può
toccare,
- dove
tutto rimane come su una scena,
- finché
la morte scancellerà ogni cosa
- fuor
che i ricordi,
- custoditi
nel palmo della mano
- e
dentro le rughe del volto devastato
- da
lagrime prosciugate fra riso e pianto.
- Mi
resta dentro, intero,
- il
senso vivo delle mie speranze
- a
poco a poco anch'esse frantumate,
- come
rimbombi o echi
- in
groviglio riunite a ricordare.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simonetta
Gravina
-
- A
te
-
- Al
di là della notte.
- Al
di fuori del tempo.
- Il
mio cruccio sei tu.
- Il
mio grande tormento.
- Nell'inferno
del cuore,
- tra
le vie della mente,
- tu
sei costante.
- Ogni
ora presente.
- Vorrei
sostenerti.
- Poterti
aiutare.
- Sottrarti,
amor mio
- all'antico
male.
- Gettare
su me,
- tutto
ciò che ti affligge.
- Vorrei
ritornare
- a
quel giorno lontano,
- quando
piccino,
- mi
stringevi la mano.
- Il
giorno è splendente.
- La
notte ti ascolta.
- Su,
mio campione,
- sorridi
al destino.
- Riprendi
il cammino.
- La
strada è tortuosa,
- ma
dolce è la meta.
- Mio
bel cavaliere,
- imbranca
la spada!
- Lo
vedi?
- Laggiù,
per te c'è una stella.
- Coraggio
bambino.
- Il
sole è vicino.
- Riemergi
campione,
- dal
buio cammino.
- Tu
sei il più forte.
- Ti
sono vicino.
|
- Vittorio
Greggio
-
- A
mia madre
-
- Candida
lassù
- Le
fragili tue spoglie,
- Riposi.
-
- Come
piuma,
- Al
suono dei Violini,
- Sei
convolata nei cieli.
-
- In
memoria hai lasciato
- A
chi t'ha voluto bene,
- Bei
ricordi,
- Nostalgia
e rimpianti.
-
- D'amor
di madre
- La
tua missione,
- In
me ancor vive,
- E
nel mio cuor ancora infondi,
- Con
parole e tenerezze,
- I
tuoi consigli;
- Che
mi fan sentir ancor ventenne.
-
- Un
grazie, or dedico
- Per
quel che hai fatto,
- Un
grazie di cuore
- Alla
mamma più buona del Mondo.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Elisabetta
Mannini Diaz
-
- Redentore
-
- Vesti
sottili, leggere
- liberi
i piedi nei sandali,
- mille
imbarcazioni
- riverberano
luci colorate
- tra
le nere onde della sera,
- gioia
di essere
- nell'attesa
di tutti.
- Il
cielo schiarisce
- allontanandosi,
- luce
rivola sull'alta
- scalinata
palladiana,
- sbianca
i classici ritmi
- di
San Giorgio
- serrato
nella sua isola,
- irrompe
nell'aereo vuoto
- che
regge il Palazzo rosato,
- indora
mosaici della Basilica,
- si
avvolge nei modiglioni
- che
accompagnano la cupola
- alla
sua pacata salita,
- muove
vesti di angeli e santi
- in
bianca pietra morbida.
- È
Redentore,
- questa
notte i fuochi
- sono
le nostre stelle.
- ***
- Al
marito
-
- Sconciata,
donna solo nel cuore
- la
lama affonda ancora e poi ancora
- nelle
carni indifese. Sfila.
- Occhi
di uomini maschi si allontanano.
- Ferita,
lo specchio evoca
- squarci
del Medioevo.
- Occhi
di donne femmine ipocrite
- non
trattengono l'indifferenza.
- La
mente respinge l'universo.
- Tu,
nido di tanti anni e ricordi
- mi
prendi per mano. Mi tieni con te.
-
|
- Eleonora
Miconi
-
- Povero
-
- solo,
- seduto
su
- una
panchina,
- vestito
di pochi stracci,
- lo
sguardo nel vuoto,
- velato
di tristezza.
- Sei
solo,
- lontano
dal mondo
- nessuno
ti guarda.
- La
tua mano
- sempre
tesa,
- in
cerca d'aiuto.
- Sei
solo,
- vorrei
poterti
- colmare,
- almeno
una volta,
- di
calore,
- coprirti
di carezze,
- aiutarti
a sperare
- ma
- sei
solo.
- Tendi
ancora la tua
- mano,
- perché
io là
- stringerò
- alla
mia.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Rosina
Moro
-
- Luce
-
- Si
canta la Luna, si canta il Sole
- e
si continua a cantare le Stelle.
- Io
vedo nella Luce della Luna,
- vedo,
nella Luce della Luna,
- la
speranza del giorno che viene.
- E
vedo te Amica mia
- nella
Luce della Luna e nel giorno che viene.
- Vedo
te Amica mia.
- Il
Sole sorride al mio cuore.
- Si!
il Sole sorride e abbraccia la Luna.
- Il
Sole sorride e abbraccia la Luna.
- Io
vedo te Amica mia con il Sole e con la
Luna.
- Le
stelle sorridono
- e
la notte accoglie lo spirito stanco del
giorno.
- La
notte, si, la notte accoglie lo spirito della
vita...
- E
va... la notte va.
- Si
chiede la notte come sarà il
Sole
- al
risveglio del giorno.
- Si
chiede la notte nella Luce della Luna.
- E
le Stelle illuminano il cielo nella notte con la
Luna,
- oggi,
domani, nel tempo
- aspettando
il Sole.
- ***
- Libera
Libera
-
- Sono
entrata nella tua casa,
- così,
- come
ogni giorno entro nella mia casa.
- Un
tutt'uno.
- LIBERA,
LIBERA NEL MIO CUORE.
- L'affetto
silenzioso e sincero
- apre
ogni porta e culla il sonno...
- ...Aspetto
il tuo risveglio.
-
-
-
|
- Francesca
Piazzola
-
- Erano
fiori freschi
-
- Erano...
- fiori
freschi
- sbocciati
alla vita.
- Ora...
- non
hanno profumo.
- Sono
incantati.
- Fermi
agli angoli
- del
quartiere
- punti
da un veleno
- vogliono...
- apparire
normali.
-
- Scuotono
- l'animo
- del
passante
- sensibile.
-
- E...
- sono
sempre lì,
- ogni
giorno,
- nello
stesso angolo
- con
lo stesso
- incantato
sguardo
- in
attesa...
- dello
stesso veleno
- che
farà vivere
- momenti
di vita
- incantatori...
- momentanei...
- effimeri...
-
-
|
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Miranda
Rigato
-
- Giano
- (I
due volti dell'anima)
-
- Preludio
- di
sentimenti contrastanti,
- anima
che langue
- in
un sogno irreale,
- risvegliata
da immagini
- di
questuanti d'amore,
- di
venditori di illusioni,
- un'altalena
che oscilla
- sulle
emozioni che mutano
- come
il giorno e la notte,
- come
il sole e la luna.
- Malinconie
passano sfiorando
- raccoglitori
di verità
- perse
lungo la vita,
- da
restituire a chi
- la
sua anima smarrisce.
- ***
- Etiopia
- (Corno
d'Africa)
-
- Occhi
grandi, smarriti
- senza
un perché.
- Membra
stanche, spossate
- inerti
in un nulla che continua,
- continua
una vita di dolore,
- di
fame, d'infamia.
- L'infamia
di chi non vuole ascoltare
- queste
grida silenziose
- che
escono dal profondo
- di
un'anima rassegnata,
- indifesa
dall'indifferenza
- di
un mondo opulento,
- adagiato
nei suoi egoismi:
- mentre
negli occhi vuoti,
- attoniti
di un bimbo
- scorrono
immagini tragiche
- di
dolore e di morte.
|
- Luciana
Scaglia Grenna
-
- ...Pensiero...
-
- Vaghi
per una boscaglia,
- intricata,
- trovi
arbusti, rovi,
- liane
intrecciate,
- sei
ostacolato,
- ti
dimeni,
- cerchi
di superare gli intrighi,
- in
lontananza
- vedi
uno spiraglio di luce,
- non
ti perdi d'animo,
- sbaragli,
lotti,
- ti
fai forza
- e
portandoti verso quella luce
- sei
sempre vivo
- perché
esultante
- di
esprimere tutto te stesso.
-
-
-
-
- "Nella
vita, a volte, si crede di non essere capaci di
scrivere poesie perchè il tempo a nostra
disposizione è troppo poco e noi dobbiamo
correre, correre, non possiamo fermarci per queste
"sciocchezze". Poi avviene qualcosa di inaspettato
e travolgente e ci ritroviamo con tanto tempo per
pensare. Allora, da noi che non siamo robot,
vengono sciorinate in un baleno frasi che messe
assieme hanno un significato recondito.Tutto questo
è successo a me".
|
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Pierluigi
Scaroni
-
- Opera
segnalata dalla Giuria
-
- Campi
Elisi
-
- Vedo
linee sottili
- di
alberi abrasi dal tempo
- mischiarsi
- al
manto dorato
- dei
monti autunnali.
- All'orizzonte
- nubi
grigiastre
- minacciano
neve.
- Foglie
confusamente ammassate
- sul
fondo pietroso
- dell'irto
sentiero
- si
scostano, querule,
- al
nostro passaggio.
- Il
freddo pungente
- c'induce
a celare le mani.
- Le
bacche rossastre
- del
folto agrifoglio
- s'inchinano
meste
- al
giorno che muore.
- Mentre
il bieco frastuono
- del
mondo malato
- corrode
lo spirito umano,
- lasciamo
le anime nostre
- danzare
al chiaro di luna.
|
- Franco
Simoncini
-
- La
luna ha sorriso stasera
-
- La
Luna ha sorriso stasera
- e
l'oliva nera, nel piatto bianco
- era
un segnale vivido ma stanco
- come
l'ombra di una cena
- e
l'arancia succosa e piena
- diceva
della cena di un uomo
- che
povero era.
- Brillò
improvviso un bicchiere
- di
vino e una goccia rossa
- cadde
sulla tovaglia, bianca,
- di
raso, ma il pane bianco
- asciugò
tutto e tutto tornò candido.
- La
Luna sorrideva stasera
- e
il pianto del cieco nel piatto
- non
si vedeva. Cadeva piano
- sul
nocciolo duro dell'oliva nera
- e
chetatasi un poco nella preghiera
- e
l'oste non portava il conto
- perché
il vino era poca cosa
- per
un povero con un'arancia
- ed
un'oliva nera. Brillava
- e
rideva la Luna stasera.
|
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Adriana
Sustersich
-
- Solo,
soltanto fantasia
-
- Il
poeta scrive, scrive sempre,
- s'immerge
nei suoi pensieri,
- pensieri
nelle sue elucubrazioni
- provando
solo emozioni,
- emozioni
nei suoi versi.
- Poesie
che parlano, dicono
- di
un amore, sempre cercato,
- ma
mai trovato, vivo
- solo
nella sua poesia, ricca e
- piena
di tanta fantasia,
- fantasia
che lo fa volare nel cielo,
- camminare
nei suoi sogni
- sino
ai confini, alla fine del mondo.
- ***
- Grazie
mio Dio
-
- Mio
Dio, mi sento privilegiata
- nel
credere che Tu esisti.
- Non
posso perdere i miei momenti,
- momenti
di grazia quando
- da
Te so, mi sento di essere amata.
- Ho
trovato la gioia, la luce
- nel
Tuo amore e Tu per placare
- la
mia sete, sete del sapere
- mi
hai donato l'acqua della Tua fonte.
- ***
- Primo
amore
-
- Solo
momenti, pochi attimi,
- di
dolcezza mi hai donato.
- Quando
in riva al mare
- nell'azzurro
silenzio del cielo
- mi
hai amato. Oggi mi resta, solo,
- solo
di te il ricordo
- e
segni sottili, ma indelebili
- sul
cuore, ma forse in qualche
- parte
della terra, tu ricordi, come io
- ricordo
ancora quei momenti d'amore.
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