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Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
Antologia del premio letterario
Ottavio Nipoti 1999
Ferrera Erbognone
INDICE
 
Prefazione a cura di Umberto De Agostino, Maria Matilde Abrile, Julian Alvarez, Cinzia Ambrosio, Pierina Barbieri, Annunziata Bartolotta, Paola Bavera, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Paola Bellavite Gandolfi, Pino Bernardoni,Antonio Capriotti, Camillo Catarozzo, Bruno Cavallari, Mihaela Cernitu Biffi, Lorenzo Civinelli, Chiara Maria Pia Colli,Maria Luisa Cozzi, Milena De Giusti, Umberto De Vergori,Fabrizio Del Re, Donatella Destro Fontana, Franca Di Matteo, Guido Diamanti, Emanuela Facchinetti, Alessandra Finocchio, Franco Fiorini, Marilena Forlino Oppizio, Tina Fornari, Angela Fullone, Marco Galli, Carlo Gerasimo, Giorgia Giacone, Sandra Graciela Lawrie, Carlo Grigioni, Antonio Koch, Matteo Lolli, Bruna Luciani, Silvestro Luisi, Maria Cristina Malagoli, Giancarla Marini , Polzoni, Katia Marionni, Rino Masotti, Alessia Massari, Donatella Mecca, Nicola Montagner, Rosa Moraschi, Fiorella Nardinocchi Landi, Pierino Nervo,Tonino Paliotta, Carlo Pedretti, Enzo Pepi, Giovanni Francesco Piano, Emily Pigozzi Vaga, Sonia Quintavalla, Ermano Raso, Luigi Respigo, Enrico Rossi, Antonio Rossi, Sara Rota, Maria Rosaria Rotilio, Anna Maria Sabini, Luciana Scaglia Grenna, Adriano Scandalitta, Giovanni Scribano, Myriam Vittoria Sebastianelli , Fausto Serpagli, Virginia Spadoni, Claudia Stivanello, Stefano Valeri, Lucio Maria Valletta, Maria Santina Venditti, Luca Maria Vicamini, Franca Vinazzani, Antonio Visconte, Tiziana Zago, Majkic Zoran
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Quattro anni di liriche toccanti, quattro anni di un circolo di affezionati autori, quattro anni di premio "Ottavio Nipoti" che continua a mietere preziosi riconoscimenti da tutto il Bel Paese e anche da diversi paesi europei. Anche questa edizione è stata salutata da un centinaio di verseggiatori, che ormai si possono considerare i "fondatori" del concorso tanta è l'assiduità di firme celebri in tutto il panorama poetico nazionale che ricorrono ogni anno. A onor del vero la giuria si era già preparata a dover valutare opere di un certo spessore qualitativo, per cui il lavoro è risultato particolarmente gravoso, ed entusiasmante allo stesso tempo. Penetrare nell'animo di autori che spaziano con disinvoltura fra brume leggere, scintille di luce, incantesimi, nostalgie e tramonti non è stato un compito decisamente agevole e la scelta finale si è rivelata più ardua del previsto. La vincitrice dell'edizione 1999 è Fiorella Nardinocchi Landi, di Civitavecchia, con la poesia "Quadri": la sua assenza alla cerimonia di premiazione non ha comunque sminuito il valore dei versi che rimandano a un dipinto "magico", capace di smuovere le fantasie e l'assoluto dell'autrice. Alle sue spalle si è classificata Matilde Maria Abrile, di Castellazzo Bormida (Alessandria), con "Scintille di luce", seguìta dal romano Stefano Valeri con "L'arca della salvezza".
Svoltasi nell'ex palazzo nobiliare di via Roma, ora sede della Biblioteca comunale, la premiazione ha poi reso onore e gloria anche agli altri sette classificati, le cui composizioni sono state introdotte dal professor Carlo Pusineri, membro della giuria, e declamate con notevole spontaneità da tre giovani ragazze di Ferrera Erbognone. La quarta autrice premiata dalla giuria, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, arriva dalla cittadina tedesca di Kuebach ("Fragrante nostalgia"), mentre il quinto è Camillo Catarozzo di Capaccio Scalo, Salerno, autore di "L'anello più grande". Al sesto posto Franco Fiorini di Sant'Angelo in Villa, Frosinone, con "Terra ciociara", al settimo Paola Bellavite Gandolfi di Parona Lomellina, Pavia, con "Incantesimo", all'ottavo Adriano Scandalitta, di Mortara, Pavia, con "Tramonto", al nono posto Antonio Capriotti, di San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, con "Foglie", e al decimo Carlo Grigioni, di Tromello, Pavia, con "Nostalgia di un mondo perduto". In sintesi, anche questa volta, dunque, il concorso "Ottavio Nipoti" ha saputo conquistarsi la fiducia e la stima del popolo di autori che affollano di mese in mese i premi nazionali, forse con l'intima consapevolezza che la giuria non nutre altro scopo spassionato che l'elevazione dello spirito umano e l'amor per la poesia.
 
Umberto De Agostino
 
 
 
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OPERA 4° CLASSIFICATA
MARIA LUISA BECK-PECCOZ SPANÒ
 
Fragrante nostalgia
 
Hai catturato
le sfilacciature
più lucenti
delle mie ali
d'angelo.
Le più remote.
Avvolto
nel mio stesso sudario
di pena
lo hai trasformato
in tunica iridescente
di sogni non vissuti,
di emozioni immaginate.
Ti sei impadronito
di tiepide fantasie segrete,
tessendone una trama
di possibilità lontane,
ma soavi e incantevoli.
Smuovendo,
con un sussurro di vento,
i miei rami immobili.
Baci lievi di rugiada
sulle distese assetate
di questo odore palpitante,
sempre in agguato.
Nella mia vita,
intrisa di suoni autentici,
hai inventato
una accordo inusuale,
un sorriso della mente,
una fatata,
fragrante nostalgia.
MIHAELA CERNITU BIFFI
 
Mia musica
 
Mia musica, la canna-il nevischio,
fra gli oggetti d'argilla
un sentimento timido da te.
Ti spia una nota maggiore,
ti tradisce il movimento,
le cellule disperse per diverse emozioni.
Non posso schiacciare il tramonto nella mano.
Ritirata su una riva di oggetti perduti
cerco l'inutile tradito.
Mia musica, la canna-il nevischio,
perdo la mia identità,
cerco cose da nulla fra il secolo.
Ripeto gli anni con i suoi alberi.
La musica mi frange nel mezzo

per un sorriso perfido.


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UMBERTO DE VERGORI
 
Girasoli
 
Luglio, ora canicolare,
tra i campi assetati di periferia
una distesa abbagliante di giallo,
una miriade di granuli d'oro.
 
Dalle aride zolle è miracolo
il sorgere di tanto rigoglio.
 
Umili ma dignitosi girasoli,
cari al genio inquieto di Arles,
voi sdegnate il confronto
con la rosa purpurea
e con la selvaggia orchidea.
 
Nessuno vi apprezza,
nessuno vi coglie per ornamento,
ma voi vivete per un atto d'amore;
quale amante l'amata
desiderate così tanto il bacio del sole
da seguirne insieme il percorso
per l'intero arco del giorno,
beandovi della sua luce e calore
per voi divenuti vitali.
 
Al tramonto con sguardo smarrito
seguite l'astro che scompare pian piano,
l'imbrunire vi accoglie già tristi
col capo ormai reclinato.
 
Ma in fretta trascorre la notte,
sorridente il primo raggio vi desta
per un nuovo incontro d'amore,
finché pienamente maturi
falce egoista di uomo
al vostro tempo fine porrà.
 
Luminosi frammenti di sole
rubaste al cielo luce e calore,
or lasciate le zolle deserte,
ma donaste al mio sguardo rapito
momenti d'ineffabile gioia
ed immagini di eterna beltà.
ALESSANDRA FINOCCHIO
 
Specchio
 
fenomeno soglia
attributo di giovinezza
e castigo del tempo
archivio emozionale
e conoscenza imperfetta
che guida la ricerca nei gesti
degli atti estremi della vita
 
varcare la soglia
al limite della lucidità
per tradire la coscienza del sé
arrivare a non porvi rimedio
se il gesto si fa
importante più della parola
 
segni di mutamento:
corpo e movimento
rifrazione dell'anima
oscuro segnale di ripresa
assenza del desiderio
se non come presenza riflessa
prassi mondana o esecuzione quotidiana
 
lavacro
suggerito dell'esperienza.

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MARILENA FORLINO
 
La stagione del cuore
 
Si cara al mio cuore
la stagione calda dell'oro
e dei rampicanti intrecciati
in abbracci d'amore
 
si frizzante e gaia
l'aria lieve della sera
e perdersi nello smalto grigio
di una strada.
 
La percorsi più volte
con passo sicuro, austero
nell'abito leggero, di rose dipinto
 
le caviglie nude
sull'asfalto, scure
tinte dal sole.
 
La percorsi con lo stupore
dei giorni lievi
con la gioia e le pene
dell'età matura.
 
Mai terminasse quella strada
si amata e cara
e la stagione calda del cuore
si fermasse a porgermi
lo scrigno di quell'oro.
MARCO GALLI

La sabbia

 
Scivola la sabbia lenta fra le dita scarne,
impalpabile, inappellabile,
scivola la sabbia e si deposita,
sulle pareti esangui
di questa nostra malinconia,
si deposita, laconica, e invecchia,
sorda al proprio greve
decadimento.
 
Poi un refolo vortica, e solleva, e smuove,
e la sabbia breve sui fogli smunti
carezza un tocco i lievi versicoli.

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SANDRA GRACIELA LAWRIE
 
Il tempo
 
Fumo, aria…
vento
inafferrabile…
è il tempo.
Vorrei fosse sabbia…
che scivola tra le dita,
ma qualcosa rimane…
quasi a testimoniare
il suo passaggio…
Inesorabile
trascorre la vita…
è un miraggio
l'attimo che gioisco.
Poi… niente resterà,
neanche il tuo sorriso…
il vento lo porterà
con se… come il tempo.
GIANCARLA MARINI
 
È un sussurrar
di speranze
tra i fili d'erba
a primavera…
 

 
Vestirei
ogni ora
di un colore
per fare
di ogni giorno
un bellissimo
arcobaleno!
 

 
Penetreremo il buio
come veli deformi
su fantasmi
e poi rapiti dalla luce
ci dilegueremo
come bolle di sapone.
 

 
Che resterà
dopo di noi?
Forse
solo un grillo
nell'intercapedine
a consolare
la casa buia
in lacrime!
 

 
Cesserò di sperare
solo quando
supina
sentirò su di me
sigillare il coperchio.

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RINO MASOTTI
 
La poesia come musica della vita
Un sussurro quanto ascendi ai dolori e un canto quando crei ebbrezze
dialogando puramente con tracce di spiriti che cantano nelle grandi chiese
da dove prendo spirito pulito… sostituito
con sporco spirito, macchiato ma forte nel cambiamento di ogni istante
in cui apro tutte le mie porte ritrovo il fratello distante
a ritmo incalzante come puledro galoppante
arbitro è la vita, artistica, senza rinchiudere gli artisti in statistica
lo cerco libertà e fedeltà pensiero e parola e azione sono in coerenza
fra loro, spirito d'oro.

Arriviamo all'ombra della valle
Fessure luminescenti si intrecciano con tridenti taglienti
e l'uomo senza scarpe che cammina sulle corde dell'arpe
sodalizio spinoso, nell'ombroso antro spinoso, nel verso difficoltoso
eppure l'uomo alla luce si ferma e scrive qualche parola eterna
dall'ispirazione paterna dall'affettuosa spinta materna
che come luce ha solo lanterna e profondo è l'andare e l'ardire
con tutte le parole che ci sono da dire non si ferma il creato né il creatore
e non manca certo l'aiuto del pittore: Amicizia tra diverse arti
si odono sussurrare da tutte le parti
e i capelli d'oro biondo del bambino nudo sull'erba di questo giardino,
l'ombra si spegne e nasce di pietre e petali il mattino.

Attentato all'amore
Una bomba nel cuore
Combattere con se stessi per essere se stessi
è il paradosso dell'uomo senza errore
povera vita portata al patibolo per punire che orrore! E le maledizioni
del tempo della terra dell'energia di spirito incarnato.
Ti ho visto da MURO diventare siepe, da siepe tenda sottile di trina la mattina e poi ho potuto vedere te AMORE/SPIRITO
eri trasparente come vetro POLITO.
ALESSIA MASSARI
 
Sei spazio corrotto
di mente sanissima,
nascosta vergogna di bravi partiti
ma merito grande di spiriti malsani
squallido volto e smunto che mi palpita in testa
che oscura il passato
che riemerge dal buio,
che domina il buio…
falsa inquietudine ti ammorbidisce lo sguardo
e vecchia promessa mi parla dei tuoi sorrisi
acido sogno e pianto dolce
sensazione violenta che liberi le parole
nasce un racconto
lontano
conciso
banale
nasce un'idea
fragile
bellissima
nuova
nasce un brivido
istantaneo
ostentato
celeste
muore una donna
bambina
confusa
malata.
 
 
 

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CARLO PEDRETTI

Sera d'addio

 
Quando i cieli squarciati pronunciarono la sua condanna
Ed il nero corvo tranquillo lo rasentò con presago volo,
Ruggì alle foreste remote dove innumeri alberi
Giacciono nel sonno disseminato di stranezze;
Sognò lontani monti dissepolti dalla neve,
I campi verdi e gialli di grano maturo ed
Il sole lucente artefice di quello splendore.
Trepida memoria ove non giunse il canto del grillo
E la sera dell'estate nell'immensa prateria
Che ci portò sul suo sentiero all'ultima conoscenza.
La tarda sera che ci sorprese in duri pianti
E su cammini aspri rivolse magnifici consigli,
Ma le anime in pena ardono e non ricordano,
Quantunque grande il loro sforzo, non riflettono.
Oh i fiori, i fiori si che ci comprendono!
Quanto alla tristezza, essi sono troppo belli.
 

EMILY PIGOZZI VAGA
 
Gocce sul mio volto
 
Immota
sono rimasta
finché le lacrime
non mi hanno tolto la vista
delle care mura
poche parole
d'augurio
hanno acceso
disperazione e amore
nel mio cuore
oggi sono una donna
ma oggi sono bambina, più che mai
sperduta e smarrita
dentro me
la pioggia bagna scura
lava via l'estate
mi è compagna
nella via vuota
e complice di questo attimo
di infantile paura
del domani
camminando verso il futuro
chiudendo quella porta insieme al mio passato
piove su me
e tu non capirai mai
s'è pioggia
o un doloroso senso d'amore.
 
 

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ENRICO ROSSI
 

Ode d'ottobre

 
Non alla fine, piano, a Settembre
del pre-fine un colpo in canna vagola
sommesso
nel bailamme delle auto
blindate tutte, familiari incluse. La rabbia
implosa da una vita può saldare i conti
di una tassonomia stupida e volgare:
ecco un mattino carente d'umbratile
cielo spazzare il gran piazzale delle tenzone
imminente; s'aggiungano poi il fragile
vinco a riposo, la lama che percorre una vena
al contrario, così, per farsi più male
del male che impervio soccorre
nessuno…
 
Facciamo basta.
Basta
 
con i prodighi elenchi vergati per noia. Ottobre
è già oggi. Me ne accorgo per ciò che scorgo indefesso
sgorgare nell'anima uguale a se stessa. Siamo
alla fine, e stop a soccorsi di versi imbolsiti
a dire per sempre
che un mese l'altro vale, possente traitore
di quel colpo in canna
 
nel caricatore.
ANTONIO ROSSI
 
Notte di fortuna
 
Notte di fortuna nella pancia della luna,
orme di anime bianche sulla neve chiazzata di rosso,
sapore antico d'amore nei comignoli scoperti;
notte scura, impenetrabile, soffusa.
 
Legna da ardere bagnata di sogni stupendi,
castagne ridenti imbrattate di talco,
ricordi soavi sbranati da un falco,
nette di bambole magre vestite da sposa.
 
Notte di romantiche libellule dalle ali d'argilla,
paradisi immensi pullulati di grasse pernici,
gocce di miele dolce sui mandorli morenti,
voce della speranza ingoiata dai serpenti.
 
Voce del Creato e della Vita,
sangue prelibato nel fiume delle more,
calici di bronzo mansueto decorato,
olio trasparente di asino incornato.
 
Notte di fortuna negli occhi della luna,
gambi di girasole sulla schiena di Van Gogh,
latte scremato donato ai custodi del tempo,
notte di vento gelido e rapace.
 
Legna da baciare inumidita di rugiada,
succo di uva passa incipriato di elefanti,
angelo sognante confuso fra i clochard,
notte di carnevale patetica e coriacea.
 
Notte di mele cotogne e di noci triangolari,
crocevia dei principii e dei rimorsi crudeli,
lingue di capinere arrotolate nel fango,
voci di lussuriosi avvinghiati nel tango.
 
Voce del Creato e della Vita,
ciglia spuntate di lupo solitario,
inni di gloria nel cielo ricamato,
carne di innocente flagellato sul Calvario.
 
Notte di fortuna nella pancia della luna.

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MARIA ROSARIA ROTILIO
 
Anime
 
Sui cenci dispersi
sopra il muro di cinta
giaceva riverso, informe
un cappello piegato in avanti,
come a chiudere fuori
i brandelli di luce rimasta.
Tu, passando,
lasciasti scivolare uno sguardo,
sempre attento ai bagliori
e alle luci guizzanti,
ma veloce e sbadato
per un quadro cadente…
&endash; è un uomo &endash;
Sussurrasti, però,
e nel vento quel cappello tremò!
 

 
Suggestioni di estate
 
Il profumo di Estate è in agguato:
intenso, da rubarmi il fiato.
Mi sorprende ancora una volta
portando con sé
ricordi di bimbo,
spreranze di uomo.
Lasciarlo non vorrei mai…
o almeno, quel giorno,
mi sia compagno,
quale fedele amico
che resta a vegliare.
Ma insieme alla notte,
Estate mi reca l'amore
forte, sicché d'improvviso
svanisce il timore.
ANNA MARIA SABINI LIBERATORE
 
Solitudine
 
Solitudine immensa
il tuo silenzio mi attrae e mi atterrisce
la disperatante certezza
di vastità inconsumate
trafigge un nucleo incontaminato.
In un nuovo secolo, forse,
in una, dieci, cento altre vite,
forse,
si svelerà il mistero
che la fede non sa più spiegare:
perché la vita, perché il mondo?
E tutti i perché che sempre
instancabilmente ci chiediamo.
L'Universo ha sete di risposte
ed io, piccola creatura frastornata,
ho sete solamente di Te.
 

 
Voglia di nascondermi
 
Ho voglia di nascondermi al mondo
alle ostinate ombre del passato
ai trabocchetti del presente
al puntuale inganno
di sogni che non si avvereranno
e con brandelli d'anima
costruirmi un bozzolo
dove il frastuono s'allontana
e il cuore finalmente tace.
Nel solitario nascondiglio
non porterò l'immagine di te
né l'ossessione dei miei giorni
e delle notti in tumulto
rintaglierò solo per me
un tappeto di silenzio
e una porzione di stelle.


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LUCIANA SCAGLIA GRENNA
 

…Lacrima…

 
Piccola goccia di cristallo,
intagliata magnificamente,
con sfavillanti movimenti colorati,
spunti faticosamente da un piccolo forellino,
rimani immobile,
poi lentamente, scivoli lungo la gota
vellutata e fresca
come una dolce rossa pesca,
delicatamente accarezzi ciò che incontri
lungo la tua discesa.
Ti fermi e ti accorgi
che non la tua presenza
una mano cerca di scacciarti
stropicciandoti energicamente
perché gioia e dolore si alternano
per rendere la vita
meno arida di quanto sia.
 
GIOVANNI SCRIBANO
 

L'orologio

 
Ad ogni uomo è stata affidata memoria metallica.
Al suo polso voce di tarlo: ricorda!
Nel fondo, spaventosa impassibile legge.
L'ora muore vergine e il tempo, ad ogni colpo, scema.
Ti diranno: è un perenne divino padrone e ogni cosa trasforma in
sabbia; i dolori più non vincono.
Ricorda!
Il baratro ti divora, muori, vecchio giocatore, è tardi.
 

 
La pillola
 
Si muove gaia giù per la bocca,
potrebbe scivolare facilmente ancora un po',
con una minima spinta di felicità potrà scomparire, piccola,
avvizzire per l'eternità.

 
Sensazioni
 
Nell'azzurro, a volte, piramide di luce, linee contorte e
neri cerchi;
emozioni e respiri nell'ombra.


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FAUSTO SERPAGLI
 
La Fede
 
Pur se l'io è triste come tenebra
dal cuore sale sempre la speranza
nell'immenso amore del suo Dio
pel sospirato domani migliore.
 
In verità la vita corre e va
verso ciò che più spaventa…
Ma anche verso quella verità
che germoglia in fondo al cuore.
 
È quella speranza verità, che dà
senso all'esistenza dell'umanità
la forza per superar difficoltà
a chi non è sereno serenità.
 

 
Aforisma
 
Non si vende né si compra
non s'impone ma si sente
è la forza più potente
fortunato è chi ce l'ha.
CLAUDIA STIVANELLO
 
Gocce-gocce-gocce
sull'asfalto
sulla pelle
sul lucernario
danzano
tamburellano
rotolano via
gocce-gocce-gocce
trasparenti
brillanti
gonfie
colme
come lacrime:
inutile umidore
goccia-goccia-goccia
e non resta di te
che una bagnata emozione.
 
E sbarre vidi io
e catene
e leggi calpestate
e vani bisogni
e vidi il buio
il cemento fuso
e povere genti
la parola soffocata
e vidi vanità
guerra e miseria
schiavitù e tirannidi
vidi le teste chinarsi davanti a ciò
e solo allora ebbi paura.
 


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LUCIO MARIA VALLETTA
 
Riscoperta
 
Sali dal mio cuore
alla mente
come una cara melodia,
un profumo familiare.
Il mio orecchio era sordo
e quasi respirava il mio naso.
A stento contengono i versi
la sostanza di te.
Seduta sull'uscio di casa
il vento con le foglie e
le altre creature
ti accarezza i capelli,
docili al suo cullarti.
Calmi i tuoi occhi
guardano lontano
sul far della sera,
ed il cielo sembra
offrirsi felice
a te che lo guardi.
Divieni parte viva
della intatta natura.
Miracolosa armonia.
Sarai ancora li, domani?
Forse domani sarai
seduta sull'uscio
della mia anima,
a consolarmi
l'inespressività
della vita.
OPERA SEGNALATA DALLA GIURIA
 
MARIA SANTINA VENDITTI
 
Kossovo, Kurdistan
 
Il fuoco è spento
vuote le mani
le coppe ricolme di sabbia
per il brindisi
con melodie, paure, impotenza
mentre l'ira sorda
a ogni richiamo coscienziale
si scaglia su innocenti
gioco di potenti
colmando ore di angosce.
 
Cunicoli congiunti, comunicanti
trapassano l'intero globo…
 
Ora giacciono sulla terra
che li ha accolti
quale ultima dimora
sosta breve, orrenda
di un male sordo incommisurabile.
 
Il grande cuore hanno sfidato.
 
Occhi increduli
non vedono
lo stuolo di angeli
che drappi volanti
che traslano le angeliche spoglie
mentre sciami di bimbi
martiri di millenni
in processione
li congiungono a Te.


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ANTONIO VISCONTE
 
"Completamente scoprendosi indifeso,
tornando d'Assisi nella notte fonda,
con notevole velocità un'automobile,
fulmineamente nella curva l'investì,
dei rumori inimico e di ogni motore,
rovina Iddio chi rovinerà la natura,
non seguiva di Francesco un esempio,
ruvido l'autista gravemente ferito."
 
"Ottenne così Salvatore il permesso,
di potergli arzillo andare incontro,
lo trovava ben presto a metà strada,
con sonde sparse per la stratosfera,
tra le ultime vittime verso il cielo
non stava solo in una folla immensa,
diventando Gesù una grossa calamita,
i martiri afferra col suo martirio."
 
"Poté perciò facilmente individuare,
poiché i giornali n'avevano parlato,
ovunque esposta nei negozi a Napoli,
la candida figura di Marilyn Monroe,
con Giorgiana Masi gli altri ignoti,
seguitando Elia sull'infocato carro,
andavano esclamando ai quattro venti
la vittoria di Pirro per l'omicida."
 
"Per essi giunta la Pasqua aspirata,
il mare Rosso potevano attraversare,
non essendo morti serafici a Cristo,
d'un aiuto avevano assoluto bisogno,
approfittando del presente tragitto,
una pergamena Jahvé affidava a Tore,
per consegnare allo sciovinista Sim,
fondatore dell'umanità in avvenire."


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Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarlo direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100
 

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