Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
Antologia del premio letterario
Città di Monza
INDICE
Introduzione dell'Assessore alla Cultura - Prefazione a cura di Maria Organtini - Emilio Palaz - Ringraziamenti - Matteo Abbate - Laura Accerboni - Nicla Maria Agostoni - Fabio Aldrighetti - Mauro Anastasia - Paolo Angeri - Cinzia Antonelli- Marco Arisi - Stefano Arosio - Maurizio Balbiano - Eleonora Baldo - Monica Balestrero - Francesco Bandera - Alessandra Bareschino - Daniela Bargagna - Tamara Baru- Laura Basilico - Paola Bavera - Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò - Cristina Belloni - Massimiliano Bianchi - Elena Biazzi - Alberto Biella - Domenico Bisio - Franca Bossi - Maria Stella Brancatisano - José Enrique Briceño Berrú - Pierangela Brugola - Silvana Cadin - Clara Cafaro Caimi - Franco Calvi - Alessandro Angelo Calzati - Antonio Capriotti - Andrea Caputo- Simonetta Cariolato - Carlo Carrea - Lina Carrieri - Maura Cassanini - Alfonso Cataldi - Sonia Cazzaniga - Claudia Cefalì - Gabriella Celletti - Maria Pia Coda Forno - Ada Colombo - Francesca Colombo - Marco Conter - Manuela Corigliano - Livia Corona - Alessandra Crabbia - Stefania Crema - Elvis Crespi - Roberto Crippa - Giovanna De Capitani - Mariella De Franco - Maria De Luca Pistoresi - Patrizia Del Vecchio - Alessia Delcré - Nunzio Di Bernardo - Giovanna Di Giulio - Francesca Di Nola - Beatrice Di Tullio - Andrea Dini - Patrizia K. Dodino - Paola Donadelli - Simone Fagioli - Fabrizio Famularo - Paola Ferro - Anna Fiorentini - Teresa Formenti - Maria Gisella Fragapane - Chiara Fratar - Carlo Fumo - Maurizio Fusco - Grazia Maria Galeazzi - Francesco Galimberti - Paolo Galimbe- Marco Galli - Salvo Gallo - Giuseppina Garagnani - Ines Gastaldi Carretto - Gianna Gatti - Giovanna Gelmi - Stefano Gheller - Donato Giaffreda - Vanni Giovanardi - Carolina Girasole - Simonetta Gravina - Giulia Grechi - Alda Guadalupi - Giovanni Guglieri - Maria Gurreri Comici - Camilla Iannacci - Paola Ippolito - Carlo Luigi Kuhne - Elide La Vecchia - Carlo Leoni - Matteo Lolli - Andrea Longobardi - Letizia Lopreiato - Cristina Lorenzutti - Mariano Luccero- Roberto Lucia - Laura Lunardi - Emanuela Macrì - Livio Malusà - Marco Managò- Francesca Marchino - Giorgio Marconi - Manuel Mariella - Fiorenza Marino - Simona Marocco - Edgardo Marrese - Aurelio Marsili - Filippo Massari - Anna Matera - Elena Matta - Bernardino Mattioli - Giovanni Mazza Montanari - Pietro Luigi Mazzara - Serena Micozzi - Secondo Morino - Dino Valentino Moro - Alberto Mosca - Maurizio Nascimbene - Fernanda Nicolis - Rosario Norrito - Chiara Ortolani - Alessio Pacchini - Chiara Padula - Marco Palma - Rosanna Panico Coccin- Laura Panighel - Teresa Pascali - Carlo Pedretti - Susanna Pelizza di Palma - Maria Novella Perina - Gil Pezza - Maria Cristina Pianta - Tomaso Pieragnolo - Paolo Pietrobon - Francesco Piscitello - Rosanna Pisoni - Alessandra Pittini Monacelli - Giuseppe Pizzo - Simona Plebani - Luciano Postogna - Andrea Potestio - Pierluigi Prisco - Maria Racioppi - Ermano Raso - Alessandro Regazzoni - Paola Rivabene - Angela Riviello - Marina Rizzello - Federica Robustellini - Dalila Danila Roccetti - Don Maurizio Rolla - Salvatore Romeo - Brigitta Rossetti - Antonio Rossi - Veronica Rosso - Maria Russo - Vincenzo Saccomandi - Monique Sartor - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Giovanni Scribano - Ambrogina Sirtori - Rosa Spera - Carmine Spinali - Paolo Stefanini - Paola Surano - Adriana Sustersich - Marco Tabacco - Valter Tarabella - Nello Teodori - Rosa Maria Teresa - Massimiliano Testa - Paolo Nicola Torelli - Clelia Toso - Moreno Travagli - Sara Trofa - Antonio Turnu - Barbara Valente - Danko Vasovic - Carmine T.A. Verazzo - Alessandra Veronese - Flavia Villa - Matteo Zambrini - Giorgia Zampini - Giovanni Zappalà - Liliana Zinetti - Davide Zoccolan.
 
Come avere l'antologia
Introduzione
«Parole mie che per lo mondo siete...» (Dante - sonetti)
 
 
La più antica espressione letteraria dell'uomo fu la poesia. La poesia risponde ad un ritmo, ad un suono e, a differenza della prosa, è più facile da ricordare e da tramandare oralmente. I racconti poetici potevano esser musicati, come nelle opere dei trovatori, cantati in nenie e filastrocche, come nelle ballate popolari.
L'estetica moderna ha puntualizzato che ogni espressione può essere poetica purché corrisponda ad un moto immediato dello spirito. La poesia, autentica il reale, ogni materia può esserle possibile, perché ogni racconto può diventare pensiero.
Il fondamento poetico è la libertà; del sentire e dell'esprimere. Il poeta è colui che riesce a fare sua la capacità di tradurre in un messaggio la percezione del reale e l'intensità del sentimento.
Nel messaggio poetico anche il fruitore è libero, può lasciarsi andare al suo sentire, ritrovandosi nel testo e navigandolo liberamente.
 
Il Cenacolo dei Poeti ed Artisti di Monza e Brianza, con serietà ed esperienza ventennale, ha organizzato il secondo concorso internazionale di Poesia, che ha visto ancora più numerosi partecipanti della precedente edizione.
Importante e ben svolta è l'attività dei suoi soci che si concretizza nel dare spazio e «voce» a quanti lo desiderano.
 
Il Comune di Monza e l'Assessorato alla Cultura sono lieti di farsi sostenitori dell'iniziativa, nell'auspicio che questo appuntamento diventi una tradizione per la nostra città, consentendole di affermarsi come punto di riferimento e di distinzione culturale.
 
Dr. Antonino Cusumano
Assessore alla Cultura del Comune di Monza
 

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Prefazione
 
«La vera poesia è riconoscibile dal fatto che ha potere liberatorio. La vera poesia ha la capacità di liberarci, come un Vangelo laico, dai gravami terreni che ci opprimono donandoci serenità interiore e benessere esterno…»
 
È questa una delle massime di Goethe che mi sento di condividere e che mi permette d'introdurre il tema di questa seconda edizione del Premio Internazionale di Poesia «Città di Monza 2000».
Quanti poeti, giunti da diverse regioni italiane riuniti nello scenario del Teatrino di Corte della Villa Reale che per una sera hanno fatto ascoltare i loro versi tra quelle mura ricche di storia!
Tutte le poesie raccolte in quest'antologia avrebbero dovute essere ascoltate perché in ognuna di esse si cela l'esperienza dell'uomo, il suo grido ora di gioia, ma molto spesso di dolore. Quello che ci ha fatto molto piacere in questa edizione, è stata la partecipazione dei giovani che hanno saputo interpretare le loro aspettative con tematiche d'attualità rese con versi chiari e profondi
La poesia è patrimonio di tutti e tutti possono esprimere attraverso di essa i propri sentimenti come ha fatto Don Maurizio Rolla vincitore del 1° premio con la poesia «Pietra viva» ispirata sì al Duomo di Monza, ma reale nell'esperienza di un sacerdote che sente come «Pietra viva» le sue mura e così quelle di ogni Chiesa dove gli uomini tutti, portano il loro fardello di vita vissuta. La storia, il contatto con la realtà, anche la materia inerte che troviamo nelle pietre come nella poesia di Ines Carretto «Voci di pietre» o «Memento» di Gil Pezza e tante altre ci portano a riflettere come questo terzo millennio che stiamo vivendo dia spunto ai poeti per riflessioni e meditazioni alle quali anche i giovani sanno rispondere con entusiasmo: vedi la poesia di Laura Accerboni «Il fiume» una bella immagine del poeta contemporaneo Mario Luzi. La poesia si nutre nell'esperienza dei grandi poeti e ogni nuovo poeta, aggiunge con i suoi versi, una goccia nel grande mare dello Spirito universale dell'amore che unisce tutti gli uomini.
 
Maria Organtini
Presidente del Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza
 
 
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Paolo Angeri
 
Introduzione
 
Un mattino d'estate, in quest'abbazia, ebbi ciò che credo fosse una chiara e potente rivelazione del divino, e che mi turbò fino alle lacrime. A distanza di un anno, tornai nel luogo di questa epifania, che rievocai con maggior consape&endash;volezza della sua non causalità, come di ogni più piccolo avvenire dell'esistenza. E, tuttavia, è grande la fragilità di tali, rare, intuizioni.
 
Presso l'antica abbazia di Vertemate
 
Ancora in me, sono
e così ripasso &endash; pur, da stagioni
velati &endash; gl'incavi al suolo
che incisi, opera d'Artista
a condurmi invisto, e superiore.
Che quel giorno
eran ceselli i passi, a tracciar
d'alta Scienza brani terreni...
e da occhi di pioggia come finestre,
il Sole vidi del Mattino
splendermi ed animarsi
tutto.
 
Ma più! non furon
così limpidi, l'aria e il Vero
Mauro Anastasia
 
Opera 4° classi. sez. giovani
 
Biancore
 
Limpida la notte
il cielo
e non alito
di vento muove
ramo
albero o foglia
nel morbido buio
che ci circonda:
solitaria e malinconica
riluce
d'una diafana bellezza
lontana
quasi riflesso
dei sentimenti nostri
la luna.
Tu l'osservi trasognante
le labbra dischiuse
simili a fiori
sbocciati
sotto quei candidi raggi:
l'osservi e pensi
infelice
la vita,
mentre io
dall'ombra nera celato
come chi fugge
una terribile colpa
colgo nei tuoi occhi
il lucciolio eterno
che da questo
cielo infinito
trae
il suo primo
divino
splendore.

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Francesco Bandera
 
 
Ti Amo
 
Ti amo: come l'erba che al mattino bagnata
dalla rugiada viene dolcemente cullata dal
tiepido fruscio del vento.
 
Ti amo: come l'acqua di una sorgente che a
primavera sgorgando leggiadramente ridà la
vita alla natura che sta intorno ad essa.
 
Ti amo: come il seme di un frutto che germogliava
e che diventa per me fonte di nutrimento vitale.
 
Ti amo: come la meravigliosa melodia di
una canzone che cattura la mente ed il cuore
rendendoli spensierati e gioiosi
e trasportandoli magicamente con la fantasia
li libera da ogni tristezza.
 
Ti amo: come uno scultore che plasmando
ingegnosamente ed abilmente con le mani
una scultura le da forma e sostanza.
 
Ti amo: come i pennelli di un pittore
che danzando magistralmente e graziosamente
su una tela danno vita al più affascinante, imponente,
sontuoso, ed incantano capolavoro artistico.
 
Ti amo: come l'immensità del cosmo,
che non ha neé orizzonti né confini né fine né principio e né
dimensioni e proprio per questo è incalcolabile.
Alberto Biella
 
Opera 5° classi. sez. giovani
 
Forze contrarie
 
L'eccentrico sfaldarsi
del mio iniquo contatto
lieve, alle docili onde,
è l'esser mio nascosto
che si risveglia,
perderà le mie nuove emozioni:
forze contrarie al suo lieve
ondeggio, si fingono incapaci
di contemplare il lacerar dell'onde.
Millenni persi in quell'attimo
illimitato di speranza;
ora alle ispide e forti tempeste
viene rischiarato ciò che è rimanente:
forze contrarie al baratro dell'oblio.

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Maria Stella Brancatisano
 
Ad Anna Frank
 
Nel tuo volto di bambina vedo
La speranza, la vita che lotta, il sogno
che non vuol morire, l'innocenza che
non si deve calpestare... e la mano tesa
che non puoi tagliare...!
 
Nei tuoi occhi, vi era la fiducia, che
L'uomo non fosse... solo un animale...!
 
Bene&endash; Male... Vita &endash; Morte...
Morte... Vita... Sogno... Speranza...
Delusione... Speranza... il sogno,
che mai muore...
altalena di AUCHSWITZ
NIDO DEGLI ORRORI...!
 
I FIORI E LA SPERANZA sono stati...
Violati... calpestati
ma non sono tutti morti
né hanno perso i loro bei
COLORI...!
 
Locri 16-3-2000
Clara Cafaro Caimi
 
Opera 7° classificata
 
Normandia
 
Al grigio del cielo e a te,
che hai risalito la sabbia a fatica
- sbarco senza approdi - tra fili spinati
intrecciati al cardo selvatico.
È stata pioggia di respiri interrotti,
voli spezzati, coraggio e paure;
ora è profumo di terra bagnata,
nomi di croci e stelle,
anime di pietra e geometrie,
in un vento che sradica le voci
e àncora i ricordi all'ombra calma del leccio,
per nascondersi da un sole violento
che non ha saputo illuminare.
José Enrique Briceño Berrú
 
Lontananza
 
 Ancora una volta senza l'esaltazione
della tua presenza,
ancora una volta l'amara sensazione
della tua assenza.
Non i tuoi occhi mansueti,
lagune di amore,
non le tue mani sensibili,
balsami del dolore.
Né la tenerezza del tuo sguardo
né dalla tua voce il calore,
né la tua bocca madreperla
né le tue labbra colore.
Nemmeno il mulinello
dei tuoi capelli,
nemmeno il cammino
della tua chimera.
Perché sei un'ala rotta
nei profondi spazi della mia vita,
perché sei un passero sconosciuto
il cui becco mi causò una ferita.
 
Cinigia
 
Un mendicante marcato con il
distintivo dell'incognita,
sospendendo la sua mano microbica
sul respiro dell'uomo,
alza i suoi occhi secchi
e distingue nel cielo nero
una fosforescenza moribonda,
cenericcia come la tempesta
dei suoi capelli sporchi,
rossastra come il coagulo
millenario del suo sangue
centomila volte morto,
e vede l'amore: &endash; cinigia del passato &endash;
che fugge timoroso e
con voce vergognata gli dice:
addio... fratello crude.

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Silvia Cadin

Donna

 
Vita, energia, mistero:
passione sincera,
malinconia profonda,
slanci di gioia e
infinito dolore.
Dolore di esserci per lottare
e lottare per esserci.
 
Conchiglia
 
Vorrei fossi tu lo scoglio
a cui aggrapparmi,
l'onda da cui
lasciarmi prendere,
il mare da cui
farmi cullare,
la spiaggia su cui
lasciare la mia impronta.
 
Notti
 
Vorrei dividerle tutte con te
le poche notti che mi restano.
Sentire ancora le mie gambe
intrecciate, nel sonno, alle tue.
Sentire ancora il peso, e il calore,
del tuo braccio sul mio seno.
Svegliarmi ancora
per un vuoto accanto a me,
mentre il profumo del caffè
mi raggiunge con il tuo passo lieve.
Franco Calvi
 
Aliti frementi
 
Con la grazia di quelle ninfe
che l'occhio furtivo del satiro stupefatto
nelle notti di luna orfane
squarciano d'infinita, imprevedibile radiosità
tu, mia fresca, ambrosiaca donna
t'involi serena nelle mie notti,
consapevole e grata della lasciva passione
che negli sguardi miei avvampa,
deponendovi estasiata
le gemme della tua giovinezza.
Mai in fantasia sognar osai
queste voluttuose dolcezze
che tu, con fare d'angelica strega,
nell'animo mio lieta spandi.
Lontano, molto lontano
dal cupo orrore degli eventi
s'annida il cuor tuo
fra rose maliziose ed aliti frementi.
Vieni anima mia, mio voluttuoso dono,
inebriami col tuo calore e il sonno mio preserva
dal sogno senza colore.

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Lina Carrieri
 
Vita in carrozzella
 
Avanza la vita
sulle ruote di una carrozzella,
a ritmo lento...
Troppi ostacoli sulla strada
per quella fissa immobilità,
difficile il vivere quotidiano
per chi deve spostare con l'unico mezzo di cui dispone,
le sue statiche gambe.
Eppure quell'uomo
 
un giorno ha corso, saltato, riso
della pazza, incosciente gioventù!
Poi un tremendo botto...,
e tutto è lacerato, infranto, cambiato!
Ma il cuore ribelle alla sorte, continuando il suo battito,
ha scelto ancora la vita,
e ora seduto su quella carrozzella,
il ragazzo ha vestito il coraggio
di una dura, ma più umana realtà!
Maura Cassanini
 
Malinconia
 
Le mani
rannicchiate
in grembo,
mia madre
dietro la tendina
guarda
coi grandi occhi grigi
quasi ciechi
sfumi di rondini
sparire
insieme alle ore
della sera
e contro
il vecchio rame
del camino
infuoca ancora
l'ultima ombra
dell'estate
e il suo inquieto
lento
finire
 
E nella stanza
è più
che malinconia

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Francesca Colombo
 
Foto ricordo

Le montagne lariane,

sagome grigie disegnate
su sfondo amaranto,
salutano il sole
alle loro spalle nascosto.
Costellazioni di lucciole,
figlie dell'oscurità,
accendono la notte
con le loro conversazioni luminose.
Piccoli sorsi di rugiada,
lacrime della terra,
silenziosi scivolano
sopra fili d'erba
e boccioli di fiori assetati.
La brezza leggera,
respiro della sera,
spande dei gelsomini
il dolce e corposo profumo,
mentre un grillo solitario
compone fruscianti serenate
per noi visitatori della notte.
 
L'attesa
 
Una pioggerella stanca cade
su un prato di velluto e smeraldo,
sul mio cuore caldo.
Afferro come posso
brevi sorsi di luce,
come un seme piantato
nel terreno sbagliato,
come un fiore
in una prigione di rovi,
che foglia dopo foglia
di crescere aspetta.
Giovanna De Capitani
 
 Premio Speciale Monza
 
Venezia
 
Merletti sorgenti dall'acqua,
Regina del mare,
realtà di un sogno, musica e passione;
un tango risuona nell'ampia piazza,
volute di pizzo svettano al sole.
 
Il leone alato e glorioso, impera dall'alto,
tra voli di colombi, stendardi e campanili;
tra calli tortuose, come vene al cuore,
campielli solitari e case antiche
dai portoni austeri.
 
Palazzi superbi, dove dame e cavalieri
sfilano regali in velluti e morbide sete.
Sotto ponti e canali stupiti,
gondole nere, eleganti, trastullano il cuore.
 
Maschere d'oro e d'argento, sole e luna riflettono,
canti e follie, in mostra messaggi d'autore.
Bifore e trifore occhieggiano sulla laguna,
cristalli sinuosi, perle e rubini, smeraldi di luce.
 
Le sfingi, dal Lido, scrutano all'orizzonte
il mistero del giorno che muore,
poi rinasce col sole una nuova Venezia,
più calda e preziosa, ma ahimé, più antica.
 
Non affondare mia bella Signora
sotto il peso degli anni, ti prego,
il mondo ti cerca, il mondo ti vuole.

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Patrizia Del Vecchio
 
Nostalgia
 
Nasce nella mente,
ma va subito al cuore,
è lì che lei dilaga, si può fermar per ore,
ti stringe in due lo stomaco,
uscir vorrebbe ora,
ma l'emozione è forte non trovi una parola,
e allora stringi i denti e lei,
ti muore in gola.
 
Ma se tu chiudi gli occhi e piano poi respiri
risenti quei profumi,
ricordi quei sorrisi,
ricordi tu quei giorni di cieli colorati,
di monti e di tramonti dal cuore mai scordati.
Ricordi quelle voci di amici ormai perduti,
respiri ancor quell'aria di gusti e di profumi.
Fra tutte l'emozioni non è più dolorosa,
anzi è il tuo passato, la cosa più preziosa,
ciò che ieri era normale,
quel che era normale vita al ripensarci oggi
è nostalgia infinita.
Tu vivilo il tuo vivere,
tu cantalo il tuo canto,
perché domani sia nostalgia perché non sia rimpianto.
Patrizia K. Dodino
 
Promessa
 
Potrei scriverlo col sangue,
ma nessun sacrificio è dovuto.
Un sorriso.
Mostri il tuo volto universale
e ciò che sento ti basta.
Ora posso vedere la fine di questo tormentoso cammino.
La strada può essere scivolosa,
ma sarà anche più facile.
Risate
e birra sugli ombrelli.
Musica tutt'intorno,
colpi contro i muri,
canzoni nelle orecchie
e gli occhi si riempiono della luce che verrà.
Non più bestemmie contro il cielo;
sorrisi saliranno da questo dolore.
Non più grida contro quell'azzurro.
Un lungo svolazzare nel vento
e gabbiani sul mare.
Giù nel profondo,
non molto lontano,
cavalcare dolci onde.
Le tue parole passeranno dentro me.
Una promessa.

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Paola Donadelli
 
Absolutum
 
Lungo questo strade corse da suoni
tesi sempre oltre la prossima curva,
ebbre dell'accavallarsi e fluire
d'istante su istante metro su metro,
il pensiero possibile
dell'impossibile
- mia sola libertà -
respira.
 
E lungo queste tenui altre strade,
che lo spazio col tempo dilatano
fino a rarefare e sfinire il suono
tranne il mio passo tra le stagioni
assorto, solo il mio corpo avverto
e l'addentrarsi nell'integro lungo
di un'emozione che non può essere
se non qui, e ovunque sia sospeso
tutto ciò che non sono.
 
Perché lì ogni volta
un qualcosa o qualcuno
riconduce chi errava da tempo
alla deriva del proprio sogno
e ne raccoglie la vita al centro,
da cui - riscopri commosso,
ed è forse la gioia -
ti é impossibile
uscire.
Anna Fiorentini
 
Il tempo
 
Passa, ancor passa
è un'alba, un giorno, un tramonto.
Così è il tempo:
imperterrito, cinico, quasi spavaldo
corre,
i giorni, gli anni si succedono
sembrano attimi e ti ritrovi
già vecchio.
Giri lo sguardo
dinanzi ai tuoi occhi
passano e ripassano
care visioni, dolci ricordi,
tutto ciò che fu
di una giovinezza che non c'è più.
Sembra ieri quando i vent'anni
brillavan negli occhi
quando tutti i sogni erano nel cuor.
Son volati i vent'anni
dileguati gli amori, le speranze
di una vita intessuta di rose e fior.
Pian piano è cominciato
il tramonto,
quando gli anni il loro peso
han fatto sentire
e ti sei accorto che tutto è svanito
tutto è passato
e ti ritrovi tanta stanchezza nel cuor.
Ma dall'alto una voce ci parla,
ci addita:
un altro mondo ci aspetta
il mio mondo
il tuo mondo
quel mondo
dove per sempre felicità sarà.

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Maria Gisella Fragapane
 
Piazza San Michele
 
Si sbuca dall'ombra nella piazza di sole,
abbagliati dal bianco dei marmi.
Come nel passato, dai bordi,
ci si ferma a guardare,
verso il sagrato,
palcoscenico del tempo.
 
Il vecchio danzatore biondo
ripete, tra una capriola e l'altra,
la sua dritta candela,
asta di meridiana,
lancetta di un grande orologio,
che procede a scatti.
 
Sedute in fila sui loro seggiolini pieghevoli
le signore inglesi,
su fogli di acquerelli stinti,
continuano a riprodurre le trifore
dell'antica facciata.
 
Dall'alto l'Arcangelo Michele
dal bracciale gemmato
osserva con sguardo immobile
il gioco del tempo.
 
Al bar dei girasoli tardivi
(a Platone)
 
Chiuse in rugosi bozzoli
guardiamo l'adolescente
dal corpo di saltatrice,
aspettando di liberarci,
e, finalmente farfalle,
riprendere il volo.
Maurizio Fusco
 
Ti cercavo
 
Ti cercavo tra le frasi di un libro... Ti cercavo,
in un'alba piena di speranze,
in un tramonto colmo di amarezze.
Ti cercavo in notti infestate da fantasmi di ricordi trascorsi,
lacrime di piccole angustie,
di istanti non vissuti,
celati rimorsi.
Ti ho trovato quando non ti cercavo,
mi trovasti tu, dentro di me,
eri lì a spezzare mura di silenzi.
Mi tenevi la mano,
la stessa mano che guidi sulla tela,
donando ai miei occhi la gioia di vederti,
a questi miei poveri versi,
quella di parlarti.

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Giuseppina Garagnani
 
La casa del Sole
 
La casa del Sole
è posta ad Est
e il sole la illumina di giorno.
 
Essa brilla però di luce propria,
ché dentro ci sta gente felice.
 
Nella casa del Sole, di giorno,
echeggiano rumori di vita, sempre
e le porte restano,
come le imposte,
aperte;
 
tutti vi possono entrare,
ma solo quelli
che sanno ridere e amare
restano.
 
Anche vi entrano
quelli che cercano di dimenticare
e lì,
nell'intenso profumo del domestico,
vi riescono.
 
La notte,
la casa del Sole dorme
e i sogni suoi restano azzurri.
Ines Gastaldi Carretto
 
Opera 2a classificata
 
Voci di pietre
 
"Voci di pietre" oggi ho udito
dalle labbra d'una fanciulla bruna.
Pietre grandi, pietre possenti
ai piedi della torre antica
di quel di Torba il monastero,
di rosso scarlatto, di fievoli lamenti,
di giovani soldati potete raccontare,
di voci sommesse
di monache in preghiera.
Pietre di fiume:
di furia delle acque in piena
che scava, travolge e trascina via,
del dolce accarezzare
di un tranquillo mulinello,
di un fresco e limpido ruscello.
Pietre di mare:
d'onde spumeggianti,
della risacca il lento levigare,
di nenia che all'infinito si protrae,
del suo paziente rotolare.
Pietre di rupe:
di caldo sole, di fredda neve,
di vento gelido lo sgretolare,
di zoccoli arrancanti per brucare
un filo d'erba rinsecchito.
Pietre di strada lucide e consunte:
di passi, di fatiche immani,
d'uomini stanchi,
della vita d'un antico borgo.
E voi pietre tombali
che raccontate voi?
Di dolore, di pianto,
dell'asciugar di lacrime
di madri, di spose e di sorelle.

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Gianna Gatti
 
Inno alla vita
 
Questa vita così bella, dolce crudele...
 
Questa vita che da gioia, amore, amicizia
poi li toglie per paura della tua felicità.
 
E ancora questa vita di dolore, sofferenza,
accompagnata dalla morte...
 
Ma questa vita così tormentata, crudele, viva
è meravigliosa:
perché creata dall'amore!
 
Ricordando mia madre
 
(9 aprile '99)
 
Delle tue membra è la mia carne
O Madre sublime!
 
Da anni giaci nell'Ade,
il tuo corpo fu logorato dalla fatica
il tuo viso segnato dal tempo...
 
Ma il ricordo della tua bontà,
il limpido sguardo azzurro dei tuoi occhi,
rimarranno sempre in me sino alla fine.
Simonetta Gravina
 
La maschera nera
 
Brindiamo festosi, al destino funesto.
Carnevale è arrivato,
con la gioia nel cuore.
Travestite l'immagine, agghindate il dolore.
Si accendano i lumi, levate i bicchieri.
Brindiamo felici, alla nuova finzione.
Aprite le danze, simuliamo l'amore!
Per tutta la vita, ho celato il mio cuore.
Una maschera nera vestì il mio pudore.
E recitai, bleffando il destino.
Irridevo l'amore, ma ingannavo il mio cuore.
E mi travestii.
In un dominio nero nascosi le lacrime,
celai il mio pensiero.
La maschera antica oggi getto srezzante.
Ti accetto e ti sfido, destino arrogante!
Della mia vita, racimolo i cocci,
mi assumo gli errori, ripongo i balocchi.
Non ho più timore, ora sono sincera,
La verità rischiara la sera.
Sola nel sole riemergo più fiera.
Addio per sempre, maschera nera!

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Maria Gurreri Comici
 
Il Vento
 
Nella
corsa
veloce
su questa
Strada
silenziosa
e
immobile
mi scompiglia
l'Anima,
i pensieri
mi entra
dentro
mi arruffa
il cuore
mi solletica
i sensi
mi prende
e mi
porta
da te...
Letizia Lopreiato
 
Statue di sogni
 
Ornati di vita
decoriamo il tempo che scorre,
luci e ombre
di un cristallo purissimo,
figure di pietra
che rubano
spazio alla
realtà,
otteniamo le nostre anime
in cambio della vita,
dando forma
al nulla,
risorgendo da quello stesso
cielo,
spettatore silenzioso,
unico cibo
per le nostre menti.
 
Voci
 
Siamo perle
di tempo e aria,
scivoliamo nello spazio
fingendo di appartenervi
saziati dalla luce,
sfiorati dai tramonti,
ascoltiamo il futuro
ponendoci a sigillo
di un'onda senza fine,
conservando tra le labbra
il sapore delle stelle,
unico ricordo
di un mondo abbandonato.

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Cristina Lorenzutti
 
A mio figlio
 
Ancora non conosco il volto,
Angioletto, che avrai,
quando sarai mio.
 
Ma conto i giorni che mi separano da te,
all'incanto del tuo pianto.
 
Allora, la gioia sarà tutto!
 
Insieme varcheremo i confini del Mistero;
piangeremo e rideremo insieme.
 
Sarò madre di una Creatura Celeste
e in quell'attimo avrò il mondo
nel mio ventre.
 
Ti lascerò me in questo scritto
dopo averti lasciato, prima,
la vita.
Laura Lunardi
 
Opera 3a class. sez. giovani
 
Oreventitreecinquantadue
 
L'anima indietreggia
Sbuffa
Di questo kontinuo morire
Dentro
Ormai kantilena
Senza fiato.
 
Ho parlato al deserto
Del mio vivere
Per non rimanere
Senza lakrime.
 
...e dopo l'ennesima battaglia persa
il sangue mi si ritira
dalle vene...
 
Il tempo ha partorito
Un secolo
Già stufo di invecchiare,
rughe profonde porta
sulla pelle skottata
da lancette stanke della monotonia
e dell'impossibilità di kambiare
kammino...
 
Non ha dimora
la mia immaginazione
e koccirinkollatiassiememiliardidivolte
calpestano senza pietà
le sue morbide ali...

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Fiorenza Marino
 
Il mio corpo
 
Mi sveglio aprendo gli occhi piano piano
è tutto buio, non riesco a vedere il mio corpo
ma posso immaginare dove l'han conservato con tanta cura
chi l'ha amato, chi l'ha desiderato, chi l'ha ammirato,
chi l'ha accarezzato, chi l'ha odiato o invidiato,
chi l'ha preso e poi buttato,
chi l'ha curato e chi l'ha visto crescere,
ora è qui, ne sento l'odore inconfondibile della putrefazione
e posso solo immaginare quanto godranno
e si sazieranno tutti quei vermi che vi entreranno
e ne usciranno ingrassati, moltiplicati e sazi
come io non sono mai stata.
È qui che han conservato il mio corpo
finalmente liberati
è qui e solo qui che riesco ad immaginare
questo corpo consumato
è qui e solo qui che riesco a sentire
la mia anima ancora viva
che si allontana nonostante tutto
lasciando che questi vermi si sazino a volontà
ora esisto più forte e rigenerata
senza il mio corpo la mia anima sarà finalmente libera
ed altri occhi guarderanno la vita che va.
Edgardo Marrese
 
L'amore, i tuoi occhi e il mio cuore
 
Cantano ancora i tuoi occhi
canzoni dolci d'amore e di gioia
o la nube che a me li ha spenti
di grigio colora sempre il tuo
sguardo di cerbiatta?
 
Vorrei avere in me il fuoco
del mondo intero per scaldare
quel tuo piccolo grande cuore
dove trovi spazio per tutti
ma non per la tua gioia.
 
Sono grande e vecchio e stanco
ma non abbastanza saggio
né forte né bello per darti quello
di cui hai più bisogno:
Amore per te, per il tuo bello sguardo.
 
Ricorda, il tuo potere è nell'amore
chi vuoi, quando vuoi ma solo
se veramente e tu solamente vuoi.
Tu sai essere regina, non temere
un re, ma respingi sempre il buffone.
 
Devono i tuoi occhi cantare canzoni
ed il tuo sguardo parlare d'amore;
sempre ogni tuo bacio deve portare
la gioia infinita della tua voglia di vita.

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Filippo Massari
 
 
Rosso,
nodo bloccato,
curvatura ritorta,
buco nero nel ventre
irradia tensioni al mio corpo.
Comprime,
sono schiacciato
tutto là mi porta:
non son più sicuro di niente
futuro, passato, presente.
Ciò che mi strazia
È che non solo
Son io a decidere:
è la mia donna,
il mio pensiero.
Anna Matera
 
Sogno 2000 + 1
 
Sogno di sognare:
voglia di casa,
di fare,
di non fare.
Sfumature di contorni:
ci sono, ora non più.
Il solo brilla
sopra la neve:
il pupazzo perde,
lentamente, le sue forme,
così come il mio sogno.
 
Evento vita
 
Anche un fiore
sboccia e appassisce.
Ma quando è fiore?
Quando sboccia.
Quando appassisce.
O insieme gli eventi?
 
Fruscio
 
Un fruscio
di foglie.
Un fruscio
di nulla.
È la mia anima.

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Bernardino Mattioli
 
Malattie notturne
 
Ai bordi della strada
si vende finto sentimento,
buttato via dal vento
di chi passa di lì.
Il rischio dà vigore
e l'orgasmo da provare
fa tacere la più grande umiliazione.
Stupore fra i passanti:
felici testimoni di un eros da scoprire,
ma poi di corsa a casa
a dipinger lavandini,
per non distorcere la regola del vero amore.
Lo sfogo compiuto rende razionali.
Si continua a parlare di primi piatti e lampadari.
È ai bordi della strada l'epicentro della mente:
cittadini ansiosi di girare il marciapiede,
mogli schifate dalla borsetta penzolante.
Una sirena raffredda gli entusiasmi,
fa cadere gli scettri.
Torna, silenziosa, la monotonia di essere normali,
la noia di chi ha tutto e vuole eccedere,
la disperazione di una solitudine nascosta al sole.
Su un bordo della strada,
un uomo consuma e si fa consumare.
Un uomo gracile e indifeso, forte e muscoloso
rende visita alla donna dei suoi sogni.
Paga sesso e si sente violentato dai suoi eterni problemi,
che non in quel modo svaniranno.
Non è questo che s'aspetta, non può soffrire così colui disposto
a fingersi amante e a retribuire la sua partner occasionale.
Va curato e coccolato perché egli è un uomo malato.
Pietro Luigi Mazzara
 
La vostra unione
 
Vi ho scorto passeggiare
per le vie del centro,
mano nella mano.
Vi ho scorto passeggiare
fra gli ulivi del campo,
insieme uno a ciò che l'altro desidera.
Vi ho scorto alla ricerca della vostra via
ed allora vi dirò ciò che volete sentire...
...Siate sponde del fiume della vita e
fate scorrere fra di voi il vostro sapere.
Siate gentili scambi per accrescere
le conoscenze dell'altro.
Siate due occhi che la stessa cosa vedono
ma siate due menti con pensieri differenti.
Siate amorevoli consultazioni
per far si che esistano sempre risposte
alle vostre domande.
Siate infiniti recipienti per colmare
e gustare il nettare altrui.
Siate passione e figli di voi stessi.
Siate miti e gentili e capaci di volare
come ali di uno splendido uccello.
Siate pace interiore dopo guerre d'amore.
Siate cibo per la vostra fame.
Siate stupende dita per
suonare melodiose musiche.
Siate uno la migliore scelta dell'altro,
perché l'amore è riversare se stessi
nel cuore dell'amato.
Alla fine quando vedrò l'unione
che andavate cercando vi dirò...
...Io miei cari vi starò sempre accanto
a seguire le vostre ombre unirsi
fino alle ultime albe.

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Secondo Morino
 
Falene
 
Simboli d'inconsistenti realtà
fredde esteriorità
come muti monoliti
attraggono nel buio
l'incosciente folla
al nuovo amaro verbo
della cieca superficialità.
Non così per me
è il cammino.
Mi conquistò
una falena nella notte
ne eseguii il magico
vibrante danzare
e nell'indicarmi la meta
il sonoro frullare
delle trasparenti ali
sussurrò il suo nome
Poesia.
Forse, poi
per lunghi tempi
ne persi la scia
ma mai scordai la via.
Chiara Padula
 
Vento
 
Mettiti nudo in piedi nel vento
e sonda l'approssimatività del tuo corpo,
allarga le braccia ad afferrare
il sole che ti bacia,
possiedi l'immensità del cielo
con l'audacia del pensiero,
infilza le radici
sino al centro della terra,
assapora l'anelito feroce
di ciò che non basta a se stesso.
China il capo ed innalza la preghiera.
 
Filosofia
 
Superbia o rigore?
Vanità o intransigenza del pensiero?
Dall'immensità del mistero
piovono domande,
sangue evapora in quesiti piangenti.
Abbandonata in un parco di doni
levo gratitudine al buio,
alle nuvole, spione discrete,
ed il sublime ciglio sorride.
 
Noi
 
Il tuo ottimismo
lambisce con onde solerti
i miei scogli ritrosi,
io, con ironia,
schiumeggio sugli spigoli
del tuo orgoglio.
Dietro di noi riviera vivace,
innanzi
l'immensità dell'amare.

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Teresa Pascali
 
I merli gialli
 
D'inverno le strade vuote fan parlare
il silenzio.
I chiarori dell'alba annunciano il giorno:
solo i merli del becco ornato di giallo
salutano il mio congedo mattutino.
Saltellano vicino alla mia macchina,
mangiando briciole di pane
e levando il loro piccolo capo,
mi ringraziano con il loro occhietto nero
e birichino.
 
Narcisi
 
La solitudine vaga in una stanza vuota:
sul balcone profumati narcisi sfilano a primavera.
 
La lontananza
 
I giorni sono lunghi quando si è soli e lontano dal luogo natio.
Lontano dai volti noti e cari, dai paesaggi conosciuti.
Lo squillo di un telefono è l'abbraccio che non c'è,
una voce, persona nel ricordo del pensiero.
Una compagnia è la musica che si ripete identica, ma non dà risposte,
e non riempie il vuoto di giorni soli.
Maria Novella Perina
 
Scarpette rosa
 
Nel letto
un batuffolo nuovo;
ieri non c'era
o si celava in qualche nascondiglio
a me nascosto?
Festa intorno
alla signora
che dona scarpette rosa.
Io più grande, ma piccina ancora
e per cuore un batuffolo ancora.
 
1988 (1951)
 
Azzurro
 
Imprigionata nella stanza grigia
dove si è fermato il ritmo della vita.
 
Ma nel mondo riquadrato
di questa mia finestra
batte ancora il cuore:
sfuma il nero della notte
in azzurro acqua di mare,
oscillano le foglie
di quattro rami ignudi,
frulla una creatura
(in cerca di compagni?),
dalla vecchia strada sale
la voce del primo tram.
 
E batte anche il mio cuore.
Ora so: son viva anch'io.
 
Vicenza, dicembre 1998
 
Inverno 1967 - Bianco
 
Abbracciati nel mare bianco
di silenzi senza fine.
Fischia solo il vento
sui nostri visi uniti.
Brilla la perla rara
dell'ostrica
per la prima volta
schiusa.
 
Vicenza, giugno 1998

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Maria Cristina Pianta
 
La stazione di Monza
 
Un confine ideale
divide la linea
gialla di carri merci
e case senza storia.
Qui si nasconde il giorno,
un metallico suono
di intricati scambi.
 
Anna
 
I tuoi occhi non conosco
e i lunghi capelli.
Tace ogni sguardo
nel silenzio di una
notte, senza motivo.
 
S'adagia l'estate
tra i soliti colori
e brusca s'interrompe
l'ombra del tuo nome.
 
Maria di Canale
 
Col grembiule azzurro
seguiva il colore
dei giochi tra le ombre
di villa San Maurizio.
Nulla esisteva,
solo il parco addormentato.
E saliva l'aroma
intenso di caffè
nelle lunghe giornate
piovose di settembre.
Prigionieri, quegli anni,
di una muta clessidra.
Francesco Piscitello
 
Indifferenza
 
Tramonto purpureo:
respiro estremo,
maestoso e regale,
di un sole morente.
 
Branchi di piccole stelle
imperturbabili
già invadono il cielo.
 
Il Poeta e la Morte
 
Morte &endash; disse il Poeta &endash;
quando verrai, pronuncia le parole
dell'amore che il tempo della vita
consumava veloce,
ma che nel luogo dolce e senza tempo
dove mi porterai
suoneranno in eterno.
Morte, quando verrai
&endash; disse ancora il Poeta &endash;
fa' che i miei occhi possano vedere
il volto dell'amore
per un tempo più lungo dell'istante,
del solo breve istante
che mi ha concesso il tempo della vita.
 
Dove ti porterò &endash; disse la Morte &endash;
nel luogo senza tempo, non è dato
un tempo alle parole dell'amore,
non un tempo al suo volto.
Là dove tu verrai
tutto sarà silenzio. E buio. E nulla.
 
Inverno
 
Disegna il ghiaccio
i suoi fiori sul vetro
del mio dolore.

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Rosanna Pisoni
 
Una nuvola
passeggera che passava
bagnando di pioggia
i raggi del sole
limoni distesi
sul piano e un albero
esile distendeva i suoi
rami, quanti frutti
colore giallo intenso.
E ancora i fiori della
Primavera il ritorno
distesi come a abbronzare
le folte chiome.
Mai passa il tempo eterno
se non nell'ora che traduce
il silenzio, acre sentire
dove dolce è morire agli occhi
di chi ti guarda e chiama
per le stagioni che percorrerai
sentieri intensi
E i limoni bagneranno
gocce di rugiada
dolce come il momento
in cui potrò parlarti.
Pierluigi Prisco
 
Pianto D'Amore
 
Con il pianto
hai guardato il mondo
nel volto di chi nega il mondo
 
e scompare in sofferenza
come fosse amore
 
in un sogno lungo
che ad ogni vita
lega un desiderio
 
e si trascina via
morendo inebetito
nelle tue braccia sorgenti.

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Maria Racioppi
 
Donna &endash; Gabbiano
 
No! non
l'airone imperioso nel volo
su scenario da origine del mondo
fra vergini sponde
di Danubio alla foce nebbiosa
nell'intimo mistero di sottobosco
sotto velario di alberi giganti
 
piuttosto tu il gabbiano-volo-radente
prima d'innamorarti dell'azzurro
 
Non bruciarti nel sole
con impennata vibrante
il cuore arresta fremente di spazi
di libertà assetato
ma asservito alla terra!
Riposati sull'onda guizzante
di pesci portatori di vita
Credi alla sponda risonante
nel vento dove le ali vibrano
come aquiloni di sanguigni colori
 
No! Donna-gabbiano tu non ami
la superbia dell'airone regale
 
ed umilmente chiedi voli
in picchiata a catturare il cibo
nelle limpide acque rifluenti
mentre gli occhi invaghiti d'orizzonte
si perdono all'al di là del sole
accecati di essenza d'infinito.
Alessandro Regazzoni
 
Pellegrinaggio
 
Ovunque
gente vociante
e nicchie
di fede
e mistero.
Sottovoce
accenno una preghiera
retaggio
di una fede che fu.
 
Menestrello
 
Racconto storie
di scarso interesse
venite
venite gente.
 
Gridava il menestrello
che non aveva voce.
 
Vi narro le gesta
d'ignoti
e reietti senza arte ne parte.
 
Ascoltatemi senza sentirmi
guardatemi senza vedermi
gridava...
Dispensando rime stentate
e noiose cantilene.

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Paola Rivabene
 
Bambini
 
Piccoli tesori di ombre
Grandi tele immacolate
Pronte a colori indelebili.
Piccoli regali perfetti
Su cui l'imperfezione incombe
Come possibile strada da scegliere.
Piccole farfalle della Vita
Su cui la magia attende
E il destino decide.
Piccole lunghe storie
Senza storia
Dove la Realtà segna
I suoi appunti.
Piccoli bambini
Dell'Universo
Abbiate pietà del mondo
Che vi ha visti!
Angela Riviello
 
Le carezze del cielo
 
Sento il tuo profumo,
mi carezza mi sfiora.
 
Sento la tua presenza
come un lieve soffio,
mi carezza mi sfiora.
 
Sento i tuoi desideri
penetrarmi con dolcezza,
il tuo sguardo intrigante
mi carezza mi sfiora.
 
Sento il tuo amore
avvolgermi teneramente
confortarmi premuroso,
come un batter d'ali
mi carezza mi sfiora.
 
Sento i tuoi pensieri
fondersi coi miei,
mi guidano per mano
nel parco della pace,
entro in un una nuvola,
mi carezza mi sfiora.
 
Chiudo gli occhi, ti vedo,
protendo le mie mani,
tutti i miei sensi vibrano
ti pretendono ti bramano,
mi scaldo al tuo sorriso,
la mia mente ti raggiunge
ti carezza ti sfiora ti ama

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Salvatore Romeo
 
Il Vecchio
 
Seduto davanti la porta.
Passo le giornate in attesa della morte,
appena, appena reggo il bastone,
fra le mani stanche, quasi fredde
rattrappite senza forza.
 
Ma che furono un giorno,
mani forti per lavorare pronte ad abbracciare,
calde per accarezzare.
 
Quanta gente passa, mentre qui son seduto,
ma non odo una voce, non un saluto.
Le gambe più non reggono il peso,
di questo mio corpo schernito.
 
Gli occhi ancora aperti,
ma lo sguardo ormai appannato.
Strofino le mie palpebre cercando di schiarire
la luce che per me, è sempre all'imbrunire.
La mente ancora lucida,
scava impietosa nel passato,
passando sul mio cuore come fosse un aratro affilato.
 
Quando sento alla sera, dell'orologio i rintocchi.
A stento, mi alzo con il pianto negli occhi.
Del bastone e del muro, ne faccio sostegno,
e pian piano, mi adagio su un letto di legno.
 
E con gli occhi chiusi e il pensiero lassù.
Comincio a pregare il buon Gesù.
 
«Signore, fa che nella cadente notte.
Ti giunga all'orecchio,
la preghiera di questo povero vecchio.
Apri anche a me la porta lassù,
e non farmi soffrire più».
Brigitta Rossetti
 
I tuoi occhi
 
Quei tuoi occhi verdi
io li ho visti aperti
in una stretta strana di silenzio
tra la gente.
Ma tu avevi il vetro, sopra;
li ho visti cementati dall'aria.
Tu eri già
freddo come una lucertola.
Non potevi vedermi; non saprò mai.
Sopra di te, tutti sopra di te;
dopo venticinque minuti struggenti
sul cemento scottante.
Era bassa la sirena.
D'improvviso ometti in camice
arancione, sopra di te;
e io che non volevo toccarti!
Via il casco e cercano
di ridarti il battito, a colpi, sopra di te.
Ti vedo, e una nuvola nera cade
dalla tua bocca piccola.
Con le mani bianche, tra le ginocchia prego
che ti faccia respirare, grido il Suo nome.
Loro, sopra di te.
Mi portano via, nella smorfia
paralizzata del viso.
Ma ho i tuoi occhi.
Mi si sono aperti ora
dentro. Li avevo lasciati là,
su quel cemento che ti assorbiva,
senza un alito di vento,
a far andare il tempo, lì.

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Adriana Sustersich
 
Soli, siamo rimasti soli
 
Sei silenzioso, cupo e assente
il tuo cuore è pari al mio: doloroso.
Siamo stati traditi: siamo rimasti soli,
ti prego, mi basta un sorriso per farmi coraggio.
Toccami il cuore, ma non frustarmi
il petto, anche se la nostra malinconia
agli altri non fa nulla, neanche tenerezza.
Forse arriverà, anche per noi qualche,
qualsiasi gioia che ci farà rivivere,
dimenticare forse, questa tristezza.
 
Il cuore nero della nostra terra
 
L'artiglio della miseria e della fame
sopra quei miseri e poveri
corpicini neri, pieni solo di cicatrici.
In quei cuori, i cuori delle madri
abitano immensi dolori nel vedere
i loro figli soli: tremanti
dalla fame e dalla sete, senza
poter nulla fare per aiutarli.
Perché Signore, Dio della giustizia e
dell'amore non alzi la Tua mano,
una mano pietosa sopra queste
povere creature, che solo al vederle
annegano l'anima, straziano il cuore.
Ma Tu forse nulla puoi fare, siamo noi
solo e soltanto noi i veri colpevoli.
Massimiliano Testa
 
Alba sul mare
 
A piedi nudi,
sulla bionda rena della spiaggia
ho visto sorgere il sole.
Ho visto gabbiani librarsi
nel sereno orizzonte
di una limpida alba di Luglio.
Ho visto pescatori partire
a bordo di silenti barche.
Ho sentito la brezza marina
narrare storie di luoghi lontani.
Ho sentito il mormorio dell'onde
infrangersi sulla riva,
inno all'umana solitudine!

Davide Zoccolan
 
Pea e Renato
(Immaginando un amore)
 
E sarà stato un lento riaffiorare
della luce, un fluire di profumo
di donna dalle nari alle pareti
del cuore, un palpitare di pupille
nello sfiorarle la mano, per caso.
 
Lui, l'ufficiale ferrarese, i fianchi
piagati dalle torture naziste
e lei, la piccola crocerossina
di Torino, che asciuga la sue lacrime
di fango e sangue, che ne sfoglia l'anima
fragile fradicia, in punta di dita.
 
Due vite prese nel vortice della
guerra, mischiate in una massa immensa
d'anime, che il pulsare pazzo della
Storia espande, disperde come atomi
sul continente &endash; una massa che torna
poi a contrarsi, fredda, dolorosa
uomini come un grumo di detriti
che ricalpestano le loro impronte
con gli occhi vuoti e stravolti del reduce,
del superstite incredulo di vivere.
 
E sarà stato un bisbigliare fitto
di sguardi, di carezze, un sussurrarsi
la vita, i sogni, un confidarsi d'anime.

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ins. 16 giugno 2001