Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
"Il segreto di Pasquino"
Racconto di
Sandro Spanu
Seguire le acrobazie di una moto Kawasaki KLR 650 da enduro, senza farsi seminare né avvicinarsi troppo, non è per niente facile.
La guida di Alessandro Aspun è sempre più nervosa. L'auto procede a scatti, con rapide accelerate e brusche frenate. Rocco Penati al fianco di Aspun abbassa di tre dita il finestrino, infine rivolto verso l'amico collega inizia a gesticolare.
"Aspun, se qualcuno ti dice che guidi bene non credergli!"
"Rocco, non ti ci mettere anche tu per favore. Ti sembra facile stare dietro a questo tizio ? Se lo vuoi sapere mi sono già rotto le scatole; inoltre sto morendo di fame e questo idiota continua ad andarsene in giro su quella moto del ciufolo. Se sapevo che finiva così, con il cavolo che accettavo questo incarico. D'altro canto ma chi ce lo fa fare ? La nostra Agenzia Investigativa Tabù sta andando discretamente, anzi piuttosto bene. Ma allora dico io santo Dio, ma chi ce lo fa fare a prenderci queste rogne.......e adesso dove è finito ?" Rocco osserva il socio divertito poi sorridendo torna a gesticolare." Ha svoltato laggiù, oltre l'insegna del ristorante sardo".
Salvo imbocca Corso V. Emanuele ed accelera a fondo facendo sfrecciare la moto sul lungo vialone sguarnito dal traffico.
La golf grigia chiara segue ad una trentina di metri.
"Secondo te si è accorto che lo stiamo seguendo ?" Chiede Aspun gesticolando.
Rocco risponde con un cenno di diniego.
"Senti Rocco, io inizio ad averne abbastanza di questo tipo. Capisco che la madre è in pena per lui e che sospetti che il figlio commerci in sostanze illecite; ma ora basta ! Ora lo blocco e mi faccio raccontare la sua versione. Magari sto tipo....come si chiama....Salvo si fa solo qualche canna, roba da poco...."
"Non credo che convenga !" Risponde gesticolando Rocco.
"Non credo e non credo. Intanto gli andiamo dietro come due idioti ed in tutta la giornata abbiamo scoperto poco o quasi nulla". La moto si piega a sinistra e gira per Via Cesarini. Poi svolta ancora a sinistra e si ferma a Piazza dell'Orologio. La golf fa il suo ingresso nella stessa piazza proprio quando Salvo sta inserendo il blocco sulle ruote della moto.
"E adesso cosa facciamo ?" Chiede Aspun.
"Vai dritto" indica Rocco "Facciamo il giro della piazza e lo becchiamo da dietro. Lo sai che anche a questa zona è stato esteso lo ZTL ? Se ci beccano i vigili .............."
 
1
 
 
Aspun accelera e contemporaneamente inizia a sbuffare ed imprecare. Quando sbucano di nuovo dietro la moto vedono Salvo che sta per imboccare a piedi Via del Governo Vecchio. Rocco veloce apre lo sportello e gesticola verso Aspun.
"Tu cerca un posto per parcheggiare, io intanto lo seguo".
 
Il locale "Sole Nero" ha aperto da poco tempo, ma è diventato subito uno dei posti più frequentati a Roma. Si trova a Piazza Pasquino proprio sulla destra dell'omonima statua dedicata al personaggio storico e misterioso di Roma. E' un locale su tre piani ed è frazionato in diversi ambienti un po' per tutti i gusti. L'ingresso è gratuito.
Dalle 8 di sera alle 3 del mattino, ci passano migliaia di persone.
Vincenzo è arrivato da quasi un'ora ma è già stufo della ressa che rende l'aria irrespirabile. Si sta chiedendo che fino ha fatto Salvo, ed ora ha quasi la convinzione che il suo amico stia prendendo questo affare un po' sottogamba. Ha appena ordinato un cointreau quando lo vede entrare. Salvo fa ruotare lo sguardo cercando di individuarlo nella ressa generale. Vincenzo resta immobile con il bicchiere tra le mani. Prima o poi lo vedrà. "Vicino al bancone del bar dell'ingresso principale" gli aveva detto. Ecco, ora l'ha individuato e gli ha fatto perfino un cenno con la testa.
Vincenzo gira lo sguardo nella direzione opposta, è meglio essere prudenti.
Poi lentamente fa roteare il bicchiere nell'altra mano, così può vedere l'amico con la coda dell'occhio. Inspira a fondo, scende dalla poltroncina e si dirige verso il bagno.
Vedendo la confusione che si accalca davanti all'ingresso, Rocco rallenta il passo con una smorfia disgustata. Proprio in un posto del genere doveva finire quel tipo ? E se alla fine Aspun avesse ragione ? In ogni caso è inutile stare a rimuginare. Riesce a fatica ad entrare tra un capannello enorme di ragazzi che entrano ed escono.
Inizia a guardarsi intorno per localizzare Salvo. Ma è impresa tutt'altro che semplice. Avanza a fatica ricevendo spinte e spallate da ogni parte. Quello è anche il piano per fumatori e nella palpebra sente gonfiarsi una lacrima che presto scivola sulla guancia.
Quando capisce che il locale è suddiviso su tre livelli sente la rabbia iniziare a salire.
Ripescare Salvo sarà difficile. Sempre che non ci siano altre uscite...perché allora....il pedinamento sarebbe bello che finito. Ma darsi per vinto non è da Rocco.
Inizia a spintonare anche lui e prosegue la sua ispezione sfogando in quegli urti il nervoso.
 
 2
 
 
Nota anche la presenza di tante belle ragazze. All'improvviso qualcuno lo stringe per un braccio; si volta di scatto e si ritrova davanti il viso tutto sudato di Alessandro Aspun che gli sta gesticolando qualcosa. "Dov'è ? L'hai visto entrare qui ? Rocco, qui mi scoppiano le orecchie; altri venti minuti qui dentro e divento sordo anch'io...."
"Vai al diavolo Aspun. Qui è entrato ma non so proprio dove cavolo sia finito !"
Aspun fa cenno d'assenso, poi inizia a guardarsi intorno cercando con lo sguardo tra le centinaia di corpi che si muovono a ritmi frenetici. Davanti a loro un capannello di ragazze non fa altro che sorridere ed ammiccare verso i due investigatori.
Aspun sorride a Rocco indicando le ragazze. Quest'ultime attendono un loro cenno.
Rocco si porta la mano sull'occhio che sta colando lacrime di nuovo. Aspun gli stringe ancora il braccio. " Senti, io devo mangiare altrimenti svengo. Vado al bar a prendere un toast, lo vuoi banche tu ?". L'amico annuisce.
"OK, vado e torno. Tu aspetta qui". Le ragazze continuano a ridere senza controllo. Rocco le guarda infastidito. Però ne nota una piuttosto carina, con i capelli scuri ed un gran seno che ride coprendosi la bocca con la mano. Qualche metro più in la porta dei bagni. Forse Salvo è andato al cesso. Si lascia tentare dall'idea di dare una sbirciatina anche per togliersi di mezzo a quel marasma.
 
Vincenzo è in piedi dentro l'ultimo bagno della lunga fila. Sente rumori vari e le voci confuse di due ragazzi che stanno parlando di una certa Teresa. A starsene li dentro immobile con quel brutto odore è veramente irritante. Quanto impiega Salvo a raggiungerlo ? Mentre attende si gira verso il muro e legge le scritte impresse sul rivestimento di laminato. Poi finalmente arriva un cenno.
"Vincenzo sei li ?" E' Salvo. "Si, era ora, tutto bene ?"
"Si, tutto Ok. Te la passo da sopra" Vincenzo alza gli occhi verso l'alto poi allunga una mano e la fa scorrere sul bordo del muro. Le sue dita incontrano la carta.
"L'hai presa ?"
"Si l'ho presa, ora ti passo il foglietto con i dati. Chi esce per primo ?"
"Vado io. Tu aspetta un minuto"
"Ok, ed in bocca al lupo. Ci vediamo tra tre giorni come stabilito"
 
3
 
 
Appena entrato nella stanza dei bagni, Rocco ha un impressione di sollievo. Finalmente respira. Sulla destra gli specchi ed i lavabi, sulla sinistra sei porte che danno sulle latrine. L'ultima in fondo è chiusa, la osserva bene, poi si lava le mani e la faccia. Quando solleva lo sguardo vede Salvo uscire dalla stanza dei bagni. Ancora con la faccia bagnata si catapulta verso l'esterno. Sulla porta la tizia di prima, con i capelli scuri gli sorride e lo blocca. " Ciao, sono stata indecisa se essere invadente o meno, poi ho deciso. Io a te ti ho visto a Fregene al Gilda, l'estate scorsa. Io sono Giorgia e tu...tu...dai vienimi incontro e che proprio......". Rocco si sente frastornato e l'ambiente gli appare sempre più fastidioso, inoltre non riesce a liberarsi della tipa e intanto Salvo se l'è bella che filata.
Aspun attende con impazienza il suo turno per ordinare dei toast. " Ora tocca a me, porco diavolo !" Il cameriere lo guarda male. "Si mi dica, dai che c'è fila"
Aspun lo fissa a muso duro. "Quattro toast. Due tonno e pomodoro e due prosciutto e formaggio, questi ben caldi, capito ?" Accanto gli sorride una rossa alta e magra, giovanissima ma con due tette enormi. Indossa una mini nera ed una maglietta rosa mezza trasparente. E' sul punto d'attaccar bottone con qualche menata, perché la tipa gli fa frizzare le vene per l'eccitazione, quando un tipo stempiato si avvicina alla ragazza e abbracciandola la trascina via. La rossa si lascia portar via ridendo, non prima di aver gettato un'ultima lasciva occhiata all'investigatore. Aspun è attraversato da un'onda di rabbia. Quando riappare il cameriere con i toast, ordina due lattine di coca cola ed in quel momento gli compare davanti l'amico che inizia a gesticolare. " Ma che fai ? L'hai visto passare ? Andiamo muoviti che non lo prendiamo più". Aspun afferra al volo toast e lattine e si butta dietro il collega che oramai ha guadagnato l'uscita.
Vincenzo controlla l'orologio, si sente euforico ed anche l'ambiente che lo circonda gli sembra gradevole. Gli viene in mente di ordinare un altro cocktail. Il locale è pieno di belle ragazze ed allora perché andarsene ? Vale la pena di festeggiare; inoltre la busta dovrà consegnarla il giorno dopo.
" Sai una cosa ?" Dice Aspun con la bocca piena " Mi sono rotto ! Mi capisci Rocco ? Non possiamo continuare a stare dietro a questo imbecille ! Ma tu sei sicuro che l'hai visto uscire ? La moto è qui nel punto esatto dove l'aveva lasciata prima, forse è tornato dentro, tu cosa pensi di fare ?"
 

4
 
Rocco lo guarda, poi strappa la linguetta della lattina e manda giù il boccone con una sorsata di coca cola infine gesticola "Torniamo dentro deve essere ancora là ! Quando l'ho visto uscire veloce dai bagni ho creduto che se la stesse svignando. Credo che abbia parlato con qualcuno....non so. Certo se quella scema non si fosse messa in mezzo.."
Appena usciti dal locale, Vincenzo la prende sottobraccio. Non ha perso tempo e nel giro di 15 minuti è riuscito ad agganciare una bella biondina. Dall'accento sembrerebbe straniera. " Ce l'hai la macchina ?" chiede lei.
Vincenzo le sorride, poi le risponde di aver parcheggiato a Piazza dell'Orologio proprio li dietro. La calca nel locale "Sole Nero" ha raggiunto il livello di guardia.
Sono quasi dieci minuti che Aspun è nel locale. Rocco lo attende fuori e tiene lo sguardo sulla porta di legno d'ingresso. L'insegna luminosa cambia continuo di colore. Aspun esce sbuffando. " Quando si fa un buco nell'acqua bisogna avere il coraggio di ammetterlo. Questo è sparito, dentro non c'è. Tu l'hai visto ?"
Rocco muove il capo in segno di diniego. Anche lui ora è stanco, ma non gli va di ammettere l'errore, né di lasciar perdere, ma alle volte occorre saper rinunciare.
" Senti caro fratello, domattina chiamo la signora e gli spiego come stanno le cose. Il figlio non è un lestofante e non c'entra nulla con giri di droga. Noi abbiamo fatto una stronzata. Pace. A volte capita. Tu hai un'idea migliore ?". Rocco stringe le labbra, poi muove il capo in cenno d'assenso. Non resta che tornare a casa. Mentre s'incamminano l'attenzione di Aspun è catturata da due tipi di cui uno è una sua vecchia conoscenza. Quelli dei servizi segreti, hanno fatto la loro entrata in scena.
Uno dei due è Giuseppe Sorzi del Sisde; Aspun lo ricorda bene, son passati quasi cinque anni dal caso di Nicola Notarnicola, ma quel tipo con quella faccia non si dimentica facilmente. Ha messo un po' di chili da allora e ha perso i pochi capelli che gli restavano. Il secondo è giovanissimo. Mai visto. Aspun indugia, strattona l'amico verso destra e velocemente lo mette a conoscenza della sua scoperta.
" Non lo so ! Credo che siano qua per tutta altra faccenda. Infatti, cosa c'entrano i servizi segreti con un tipo come Salvo ? Qui c'è un casino di gente. Comunque senza dare nell'occhio vediamo cosa fanno, certo sarebbe una seccatura aver a che fare con uno come Sorzi. Ricorda che Sorzi è stato il padrino di Augusto del Bufalo, il tuo caro amico; lo ha affiancato per due anni insegnandoli il mestiere. Ora spero che sia qui per tutt'altro, sai non fa piacere ritrovarsi quei due tra i piedi. Chissà !".

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Sorzi e collega imboccano nel locale guardandosi attorno con attenzione. Poco più indietro Aspun e Penati. "Tu credi che se ti vede ti riconosce ?"
"Uhm, non lo so. D'altro canto noi mica siamo ricercati. Ed ora non gesticolare più potresti dare nell'occhio".
L'auto è parcheggiata attaccata al muro, Vincenzo deve compiere sei manovre per liberare la macchina dall'incastro. Scende e corre ad aprire lo sportello, così può osservare con comodo le gambe, mentre lei si siede e la minigonna si solleva quasi del tutto sulle cosce.
Sorzi sorride e scuote la testa. Non ha mai capito perché per lui quasi tutti i ragazzi di oggi sono dei fannulloni, drogati o mezzi finocchi anarchici. C'è poco da fare, sembra che non riescano a sopportare le regole. Sono allergici alla legge e di solito anche allo Stato. Guarda l'orologio. Il tempo sta volando. Si gira e cerca il giovane collega, alza la mano per attirare la sua attenzione. Quello lo vede e lo raggiunge subito. " Trovato nulla ?" L'altro risponde urlando. " Niente di niente, quei due non sono qui. Che facciamo andiamo via ? Hai notizie da fuori ?".
Intanto il brano successivo è iniziato e proprio allora Sorzi nota nella confusione un uomo di sua conoscenza che sta dirigendosi verso i bagni. Si, ma dove l'ha visto ?
 
Hanno parcheggiato in un vicolo piccolo e buio a ridosso di Via Giulia. Poche ma garbate frasi poi un primo tiepido approccio al quale ne sono subito seguiti altri molto più energici. Infine Vincenzo si è ritrovato mezzo nudo ed imbottito di sonnifero. A malapena riesce a socchiudere gli occhi, giusto il tempo per accorgersi che la busta non c'è più. Cerca di riordinare le idee ma la sua testa gira come una trottola impazzita, non riesce a ricordare cosa cavolo gli è capitato. Calma, deve sforzarsi di riflettere; ma non è facile se ti trovi mezzo nudo nella tua macchina...poi quel profumo di donna. Vincenzo lascia cadere la testa in avanti, la scuote adagio singhiozzando, proprio nel momento che capisce che c'è cascato come un pivellino.
 
Quando apre la porta della latrina, si trova di fronte Giuseppe Sorzi che gli punta un silenziatore avvitato su una 45 in acciaio. " Eccoti qua caro Aspun, è passato un po' di tempo dal caso Notarnicola".
 
 
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" Si" risponde Aspun balbettando " quasi 5 anni, di un po' cosa ci fai qui ?".
"Lascia perdere, è una storia ingarbugliata quasi da film. E' inutile che ti dica che sono qui per Vincenzo e Salvo"
"Ho capito. Anch'io sono qui per Salvo. Ma solo per lui. L'altro non so chi sia"
Sorzi socchiude gli occhi, poi alza il mento ed inspira fiutando, rimettendo sotto la giacca il lungo cannone. " Usciamo qui c'è puzza, voglio crederti, raccontami tutto ma non provare a fregarci o ti ritrovi a chiedere l'elemosina". Aspun si rende conto di essere coinvolto in una faccenda enorme e di esserci ritrovato per caso, comunque è meglio raccontare tutto a Sorzi. Ma chi cavolo è in realtà Salvo ? E cosa c'entrano quelli dei servizi segreti con un tipo come lui ? Questo è quanto si sta chiedendo l'investigatore. Sorzi guarda l'orologio, poi scuote la testa con aria rammaricata.
" Uhm, che bella storia Aspun, adesso raccontami il resto, se non ti conoscessi forse riusciresti perfino a darmela a bere".
All'improvviso il collega di Sorzi gli appoggia una mano sulla spalla, Aspun osserva Rocco, mentre sente un brivido attraversargli la schiena.
Sorzi e collega si tirano in disparte, allontanandosi per un attimo dai due investigatori. Che fare ? Tentare una disperata fuga ? Meglio attendere.
Sorzi ascolta con attenzione il giovane collega, senza però distogliere lo sguardo dai due, infine sorride e fa loro un cenno.
" Scusami, credo di doverti una spiegazione. Però per un attimo ho pensato che....." Aspun alza le spalle, le gambe gli formicolano per la tensione, Rocco tira un sospiro di sollievo.
Sorzi cerca un cameriere, alza un braccio per attirare la sua attenzione. In breve racconta l'intera vicenda ad Aspun che simultaneamente traduce all'amico collega.
"Quindi Vincenzo era il socio di Salvo. I due hanno iniziato riproducendo illegalmente programmi software di uso commerciale; dopodiché sono riusciti tramite un nuovo e potente programma ad entrare nella rete informatica privata di un potente stato.

7
 
Una volta avuto accesso alle informazioni commerciali più riservate, hanno iniziato a carpirne alcuni interessanti segreti; ed ora erano pronti a vendere queste informazioni al miglior offerente rappresentando una seria minaccia per le economie nazionali e gli Stati membri dell'UE. A questo punto entriamo in scena noi, ed iniziamo ad indagare verso i pirati informatici più conosciuti. Di passo in passo siamo arrivati fino a Vincenzo, poi scoprire la complicità con Salvo è stata la logica conseguenza. I due si sentivano braccati per questo non si vedevano più assieme, ed avevano deciso di scambiarsi le ultime informazioni in questa casba infernale. Vincenzo aveva ricevuto le codifiche di un programma per vendere informazioni riservate sul conto di uno stato estero orientale, mentre Salvo aveva un biglietto con le coordinate bancarie per accedere ai codici di un conto corrente in Svizzera. Conclusa la transazione sarebbero volati in Brasile.
Poco fa una nostra collega ha recuperato da Vincenzo la busta con le informazioni. Adesso mancano solo i codici in possesso di Salvo. Lo stiamo braccando e presto lo acciufferemo". Aspun scuote la testa.
" E pensare che la madre di Salvo ci ha ingaggiato perché credeva che il figlio fosse impelagato in giri di droga, invece....certo vedendo quegli strani movimenti, ma soprattutto osservando certi atteggiamenti misteriosi, la preoccupazione della madre è caduta subito nel più facile dei sospetti. Ed ora la pena sarà molto più severa che non quella di una denuncia per probabile uso e spaccio di droghe leggere. Hai visto Rocco ? Cosa ti avevo detto io ? Quel tipo in vita sua non si è fatto mai neanche una canna".
 
Salvo si piega in avanti con il respiro troncato e barcolla rovinando a terra.
Si alza lentamente e schiaffeggia i pantaloni sporchi di fango.
Prima di suonare il campanello si guarda attorno, poi attende un attimo per riprendere fiato, infine preme il bottoncino nero. Lunga attesa.
"Si, chi è che bussa a quest'ora ?"
"Buonasera sorella sono Salvatore Liggia, ho prenotato ieri da voi ma sono arrivato in anticipo. Sono qui per il ritiro spirituale.........................."
 
8
 
"Ok, amici dell'Agenzia Tabù è stato un vero piacere rivedervi. Sono quasi le tre del mattino e credo di meritare un po' di riposo, scusatemi ed arrivederci alla prossima volta, magari in circostanze migliori".
Sorzi e collega stringono le mani ai due investigatori. Aspun e Rocco si guardano sorridendo e si avviano verso Piazza dell'Orologio per recuperare la vettura.
Il caso è chiuso. " Guarda, la moto di Salvo è ancora parcheggiata nello stesso identico punto di ieri sera. Cosa ne deduci ?"
Aspun osserva l'amico perplesso, poi gesticola lentamente con aria stanca.
"Salvo deve aver lasciato di corsa il locale, magari perché si era reso conto di essere pedinato, così per non correre rischi inutili ha preferito lasciare la sua motocicletta qua per dileguarsi a piedi o con qualche altro mezzo di fortuna, data l'ora...."
"Sono d'accordo con te, ma se le cose sono andate così, il ragazzo deve essersi in qualche maniera sbarazzato dei codici di accesso al conto svizzero riservato; sarebbe stato troppo pericoloso rischiare di essere preso con quegli elementi tra le mani......"
I due proseguono per qualche altro metro in profonda riflessione.
Aspun si chiede dove cavolo avrà messo quella busta quel bell'imbusto di Salvo.
Rocco ripensa a tutta questa storia, l'intera vicenda gli torna in mente. Anche questa indagine è risultata assai complicata; se è per questo nel loro lavoro ci sono sempre complicazioni impreviste. Poi un'intuizione. Il colpo di genio.
Rivolto verso Aspun, inizia a gesticolare.
"Cavolo so io dov'è la busta ! Chi era Pasquino ? Cosa diceva ? " Aspun osserva il collega meravigliato ed incredulo. " Rocco è uscito di senno" pensa tra se.
 
"Sorella Virginia, io sono rammaricato per essere piombato qui a quest'ora di notte, ma mi creda non avevo nessun altro posto dove andare. Ho finito il lavoro tardi, non rendendomi conto di che ora fosse realmente. D'altro canto come ho detto a suor Rachele, al momento non ho una fissa dimora......"
"Suor Rachele ora dorme e faresti bene a filare a nanna anche tu, almeno per queste due ore che ci separano dalla Novenia del mattino. Spiegherai tutto a lei più tardi...."
"Mi scusi se insisto suor Virginia. Le ripeto che è importante. Dovete mandare qualcuna delle vostre sorelle a Piazza Pasquino a ritirare una busta. E' importante ed io non posso andarci......"
 
9
 
"Aspun, non ricordi ? Pasquino è divenuto famoso per essere la voce di Roma, il satirico misterioso. Cosa diceva ? Me maschero da scemo per sviare i sospetti, ma intanto denuncio il marcio er popolo pia nota.....leggendo i miei messaggi.
La busta è li corri Aspun, è sopra la statua, accanto ad altri messaggi che oggi il popolo rende comuni alla memoria di Pasquino. Una sorta di paradosso storico epocale. Salvo non poteva che nasconderla la, chi ci avrebbe fatto caso ? Il tutto nell'attesa di inviare qualcuno per riprendersela."
Davanti e sopra la statua spiccano molti messaggi e lettere.
Rocco ne apre qualcuna, la legge poi la rimette al giusto posto. Ad un certo punto il suo viso s'illumina di felicità, legge e rilegge, infine cede il foglietto ad Aspun:
 
So le lingue che contano quelle che parleno
Dicono che gli svizzeri so smammati da Roma
E vivono solo a guardia de li Papi.
Ma li codici loro io li conosco e li dico qui appresso.
Metti l'anno de nascita der Papa bono,
Levace l'età de morte dell'ultimo Papa Santo,
Aggiungece i giorni dell'anno bisestile,
Poi ancora i giorni der mese de nascita mio,
Si avete capito bene,
Er codice pe prelevà c'iavate appresso,
Sinnò a contà famo n'artra vorta,
Io d'altro canto mo m'ensinuo,
Perché li tempi so cambiati,
Se so troppo modernizzati,
Ma li boia non so cessati.

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