LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Renato Amà

Ho rubato la tua anima
per un attimo di felicità
mentre correvi disperata
tra i rantolii del tempo.
Donna che non conosci
l'ingiusta miseria dell'eternità
avvicinati piano
mentre la morte mi sfiora,
e accarezzami la fronte
ascoltando l'agonia dell'anima
tra i respiri che odorano il marcio.
Piangi mentre la mia fine
si riflette nel tuo candido viso
e le tue labbra sussurrano quel bacio...ricordi?
Amore, non trattenermi ancora, ti prego!
Lascia la mano
e aiutami a morire tra i lunghi silenzi.
Ma prima...prima della morte
rubami l'anima e vendi il mio amore
al compratore di pazzie
che cerca i sentimenti
tra gli orrori di un cimitero vestito di fiori
dove l'illusione ha ceduto alla falsità
e la verità ha partorito sporchi ricatti...
...eppoi...vendi anche il mio corpo
che non ha conosciuto
la nudità del tuo inganno
quando scolpisti realtà d'argilla
crepate al sole e torturate...!
 
***
 
Un fruscio di serpe
turbò la mia anima.
il desiderio mi fece prigioniero
del tradimento...
persi l'amore, la dignità.
Rimase solo la mia immagine
riflessa in uno specchio...
corpo senz'anima, senza spirito
né figura, né uomo.
Fui della vergogna
e divenni venditore
di promesse bugiarde
a chi voleva comprare
giuste verità.
Poi mi tralasciò anche la volontà
rimasi solo al mio morire
languido, crudele, agonizzante,
senza il tempo
di battere i pugni al petto
e gridare, urlare, soffocare...uccidermi,
e così rimase solo la cenere
della mia vita senza senso.
 
 
***
 
Nel cuore della notte
ho strani risvegli,
cerco la luce
tra le fessure di una vecchia imposta
mentre brividi ripercuotono il corpo
e un sudore freddo bagna la fronte.
È l'ossessione dei miei delitti
rimasti nascosti, ancora impuniti.
Nell'ansia, già terrore
conto il passare dei minuti
scandito senza pietà
dal ticchettio di una vecchia sveglia.
È ormai lontano il buio
ma le paure della notte
non mi danno pace...
È la maledizione di un Dio impietoso
che ha pesato le mie colpe
e tortura il corpo
con pene inumane.
Devo andare, è tempo di uscire
a cercare la vita
a chiedere perdono,
è tempo d'amare.
Non sarò più della disperazione
per divenirne vittima,
né la morte porrà fine al mio calvario.
Ma ogni lacrima sarà una pietra al mio mosaico
che raffigura la vita in un giardino di meraviglie.
 
 
***
 
Ho dipinto i silenzi
sopra tele di solitudine
per provarne la malinconia.
 
Ho rubato le lacrime
ad un vagabondo
per provarne il pianto.
 
Il pennello scorre
tra le ombre
che nascondono sogni, desideri,
mescolando i colori
della rabbia e della disperazione...
 
È venuto il momento
di firmare l'opera
su di una vita
irrimediabilmente perduta!
 
 
***
 
Gli amanti
con languidi sospiri
rubano i silenzi della notte
cercando attimi di felicità
che il tradimento nasconde
alla paura.
 
 
***
 
Il tormento
ha vinto la tranquillità,
i turbamenti spezzano
l'equilibrio dei sensi
finché al volto
non riappare la trapassata immagine.
L'abitudine rammenda
pezzi di vita consumata
tra ripensamenti errati
in un delirio di disonori
che appagano soltanto
grigie ore d'inutile.
 

A Marco
 
Pedalava strade di felicità,
e quelle salite
quelle vette
tinte di giallo-rosa
sembravano incantesimi di verità.
 
Al calar del sole
la gioia della vittoria
divenne sospetto ingiusto.
 
Il dubbio
rese irreale
il sudore della sua fatica
quasi disprezzo fisico,
immeritato traguardo.
 
Mai le sue gambe
spinsero ruote di vergogna
su quella bici
che il campione cavalcava
con dignità, con eleganza.
 
Poi, l'uomo
tra due ali di ingiustizia e tormento
salì a fatica, lentamente,
i silenzi paurosi
dell'indifferenza.
 
Fu dolore, angoscia, solitudine...
disperazione estrema.
 
Ma ora corri,
corri Marco!
 
Nessuno ti tiene la ruota
nessuno è entrato nella fuga!
 
Vinci,
vinci ancora,
vinci lassù, oh, mio campione!!!
 
 
***
 
Addio tenera donna,
che amo oltre il tempo,
non portare fiori davanti a quel marmo
da dove ti guardo
misteriosamente coperto
dall'infinità degli attimi.
Non piangere ti prego! ...ti amo!
Ti amo anche quando corri felice con altri amori
... e t'allontani
mentre la mia attesa
diventa pazzia
diventa agonia
diventa Gelosia...!
 
 
***
 
Frammenti di vetro
non fermano il mio cammino,
il vento ha soffiato sulla malinconia
tra le foglie disperse dai ricordi.
Mi distendo sfinito
tra le braccia dell'estasi
per allontanarmi da un vivere incapace
dove la tragedia
interrompe una cantilena distruttrice.
Rimango in silenzio
per non risvegliare l'antico destino
che vive di amplessi
godendo visi irriconoscibili
nascosto dietro siepi di biancospino,
aspettando che un corpo cada
per risucchiarne l'anima perduta.

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