LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di Raffaello Gianesi
 
E IL MARE NON SI ACCORGEVA
 
La notte aveva ormai
conquistato il largo.
Guardavo ogni punto
del grande buio,
sospeso ogni giudizio,
attendevo il messaggio.
E il mare non si accorgeva
di me.

Agosto, 1968

 
 
EPITAFFIO
 
Non c'è sguardo umano
volto al passato
che fermi il tempo.
Non amore il nostro divenire
polvere
né polvere di morte
il mio amore.
 

Novembre, 1970

 
 
LA FORMICA
 
Chi ha detto l'infanzia
perduta?
Questo odore di grano e polvere
seccata dal sole,
la formica non mutata,
come allora s'apre la strada
fra gli steli:
la guardo,
sono un bimbo.
 

Luglio 1984

 
UN 'ALTRA RAZZA
 
Ho l'impressione
di vivere nel solco
d'altri accoppiamenti, come d'essere
di un'altra razza non più umana,
dove il maschio s'estingue,
quando mi rapisci l'essenza,
la ragione d'esistere,
senz'altra scelta
che di morire in te.
 

Parigi 10 -02- 86

 
 
I GERANI
 
Fra gli amici più cari
conto i gerani
della mia finestra
così alti contro il cielo
da nascondermi il tramonto
di un altro giorno.
 

5-7-1987

 

 
UNA FIABA
 
Ritroverò più l'estasi
di un primo meriggio estivo,
nei campi ormai nudi di messi
le cicale
musica -luogo senza tempo
esistere dentro un sogno
indefinibile nobiltà dell'uomo
ma unica grandezza possibile
accettare il mistero,
privilegio di far parte d'una fiaba?
 

Firenze, 21-6-89

 
 
IL SENTIERO
 
Abbiamo salito il sentiero
al tramonto
fra i canti delle nuvole
abbiamo rapito alle spine
dei fiori del bosco
bacche rosse testimoni
della nostra semplice felicità.
Ogni cosa è più triste oggi,
anni, anni del vento.
 
 
L'ALLODOLA
 
Tremante come un'allodola
è il mio amore
quando levo il mio sguardo
ad incontrare i tuoi occhi.
 
 
ALTA SI LEVA
 
Alta si leva la montagna
irradiata di neve.
Ai suoi piedi il bosco
che dobbiamo attraversare
almeno una volta nella vita
dove i sogni immortali
ci attendono
battendo col piede
le loro cadenze arcane.
 
THE SEA
 
Already the night
Had taken possession of the high sea
I stared into the dark;
Suspending every judgement
I waited for the message.
And the sea ignored my presence.
 
 
EPITAPH
 
There is no look to the past
Able to stop time,
No love our turning to dust,
Nor dust of death my love.
 
 
THE ANT
 

Who said my infancy is lost?

This smell of wheat and dust
Dried in the sun,
The ant unchanged,
As before opens a path way
Between the stalks.
I watch it, I am a child.
 
 
GERANIUMS
 
Among my greatest friends
Are the geraniums on my widow
so high against the sky,
To hide from me
The sunset of another day
 
 
A TALE
 
Will I live again the ecstasy,
of an early summer afternoon?
The sound of restless cicadas,
Indefinable and only possible greatness of man
the previlage of belonging
To a tail.
 
 
THE PATH
 
 
We climbed the path at sunset
Amongest the singing clouds;
We snatch ed from the thorns
Flowers of the forest, berries
Witnesses of our simple bliss
Everything is darker today,
Years years of the wind.
 
 
TREMBLING AS A LARK
 
Trembling as a
lark Is my love
When I rise my eyes
To meet your glance.
 
 
DREAMS
 
High rises the bright
Snow covered mountain
At its feet lies the wood
Through which we ali have to pass
At least once in life,
Where the immortal dreams await us,
Beating with their feet
Their mysterious rythms.
 
 
 
FRIENDS
 
For so long I have dragged behind me
The shadows of my friends,
And suddenly
I am aware of being invisible myself.
 
 
 
LA SOURCE ARETHUSE
 
Tes eaux coulent discrètes
seules quelques rides dorees
sous le soleil de midi
plient les algues vers la bouche,
trahissant l'envie
de revenir à la mer.
Tu rèves du jour
lorsque dans le golfe ionien
se plongea le-courant d'Alphèe
pour s'unir à toi
dèsir jamais èteint
revenant chaque jour
avec la brise du large.
Et chaque jour les papyrus
se balancent, bouquet de noces,
dans tes bras transparents,
Arèthuse
 
 
UNE AUTRE ESPECE
 
J'ai comme le sentiment
de vivre dans le sillon
d'autres accouplements
comme si jètais d'une autre espèce
dèsormais non humaine
où le màle s'èteint
dèpouillè sans merci
de toute raison d'ètre,
sans autre choix
que de mourir
en toi
 
 
ET LA MER
 
La nuit avait dèjà
pris possession du large.
De tous còtes je regardais
l'obscurité intemporelle
ne pensant à rien
j'attendais le massage
Et la mer ignorait ma prèsence.
 
 
 
Tremblant comme l'alouette
est mon amour
quand je lève mon regard
à la rencontre de tes yeux
 
 
Haute la montagne s'èleve
irradiée par la neige
A ses pieds des forèts
que l'on doit travervser
au moin une fois dans la vie
ou les rèves immortels
nous attendent frappant du pied
leurs cadeneces arcanes
 
 
Nous avons montè le chemin
au coucher du soleil
Parmi les chants des nuages
nous' avons arraché aux èpines
des baies rouges tèmoines
d'une felicitè naive
Tout est plus sombre aujourd-hui.
Annèes, annèes du vent.
 
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