LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Pietro De Rose

Il cielo su di me


Su di me il cielo riversò cascate di emozioni
quando tu decidesti di planare
nel ventre di tua madre,
punto luminoso di vita e d'energia.

Figlia di mio figlio! Fiore delicato,
portatrice di nuove armonie dentro al petto mio
che ancora non sa
se collassarsi o riprendere nuovo vigore dalla tua luce.
E rivivere… Con stupore.

Nasci creatura portatrice di un atomo della mia carne
e dell'anima mia
cresci nella serenità del nido caldo
che preparò tua madre…

Domani verrà per te la gioia della vittoria
e sentirai il calore di tua madre e di tuo padre
e la gioia inarrestabile
di quattro ragazzi dai capelli grigi
ansiosi di accogliere il tuo primo sorriso.



Io canto


Io canto a chi non ha cantato mai
quando il ciliegio e il mandorlo intessevano
ghirlande luminose all'universo.
 
A chi non ha gioito mai
del nuovo giorno sospeso all'albero della luce
a chi non ha goduto mai delle ricchezze
di un amore
sospeso tra le nuvole e il sole,
in volo come gli albatros.
 
Io canto
la mia canzone giovane come la terra e il cielo,
fresca
come rugiada nei mattini d'aprile
sonora
come lo stormire delle fronde in primavera
calda
come l'abbraccio del mare alla sua amata
riva.




Un giorno nuovo


Un nuovo giorno
è nato
tra sprazzi di luce purpurea
simile a una cascata di angeli fiammeggianti...
E riaccende la festa.

La luce incontenibile
avvolge il tutto e lo sovrasta.
Impercettibilmente
la ruota del tempo prepara lo spazio all'umile penombra.


Poi la notte racconta all'infinito le fiabe
- liete o sconsolate - degli umani
che addossano il loro fare e disfare
a un Dio onnipotente
ma inflessibile
e troppo lontano.




Aria di marzo


Aria di marzo fresca e frizzantina
capricciosella e lucida
sciogli magicamente
tutti i pensieri che la mente ingombrano
come bagagli pesanti e oppressivi.

Ho voglia di pensare alla speranza
di una vita rinnovata e sgombra degli scheletri
dei ricordi di cose morte
ho voglia di garrire come gli uccelli di marzo
e di spiegare la vela verso universi nuovi
ubriaco di luce e di gioia.




La fiamma


Divampa di colpo
laggiù nel fondo del camino acceso
la fiamma
dai colori cangianti.

S'avvolge tra i tizzoni secchi
blandisce
serpeggia
s'avviluppa
si contorce
diventa incendio.
E si compiace
per l'ardore della vittoria:
bruciare
creare materia infuocata
distruggere
lasciando solo la speranza di un rubino acceso
sotto la cenere.

Come la vita, come l'amore.




Amo dunque esisto (l)


Quando quella luce chiamata amore
s'accese dentro te e dentro me
il passato si dissolse
lento
il presente prese forma calda
come una tela di Renoir.

Amo
dunque esisto.
Amore ci rigenera la vita
con passo cadenzato ma sicuro
e noi potremo ancora ricreare
la fiaba e la speranza
e l'armonia degli opposti
e l'ali della nostra libertà

La gioia già riaccende il desiderio
lento ma inarrestabile
come il fiume che va
verso il mare.



(l) Cfr. A.Mercurio - Opere -




29 luglio 1962


Un allegro affannoso batticuore...
In fronte mille gocce di sudore
Ti ho inseguita
Con ansia appena contenuta
giorni e giorni,
quasi una vita,
gioia piacevolmente amara
piacere gioiosamente dolce come frutto unico,
bianco
da mordere all'istante.
 
Non mi arrendo
Alfine ti prendo m'inondo del tuo "si"
di giovinezza e di passione calda...
Noi due soli nell'universo vaganti e stretti
Leggeri come i bianchi cumuli nell'infuocato cielo di luglio
del millenovecento sessantadue.




Annetta


E' stanca di guardare i suoi capelli imbiancati
e le sue rughe
piccoli solchi tracciati dal tempo

Domani...
Domani distruggerà gli specchi della casa
per non vedere i segni del fluire inesorabile
della vita.
 
Poi magicamente
prosciugherà le acque dello stagno, quelle del lago,
socchiuderà gli occhi
e rivivrà l'immagine solare dei suoi vent'anni.




A te che dormi


Il mio grido toccherà
il cuore delle pietre
sveglierà le stelle
assopite da miliardi di anni
 
Esse fremeranno
...E quando parlerò di te
ti scuoteranno con forza primordiale
per riportarti
tra i viventi.




Musica


Nella sera
là dove non accecano fari e lampioni
e il finito sembra toccare l'infinito,
vanno coppie in amore ad accendere sogni, 

mentre una musica silente affiora dai cuori
in affanno dolce e amaro
tra un abbraccio e un bacio
assente il malizioso sguardo della luna.
 
I sospiri si tramutano in arpeggi silenziosi
raccolti da angeli vagabondi
e la musica diventa eterna
e spira dalla terra al cielo
e ritorna quaggiù
e fa vibrare le corde di un violino
a un angolo di strada.
Ed è musica, musica celeste.




Mare folle


Nelle notti senza luna e senza stelle
mostra impietoso la sua furia
il Mare
schiaffeggiando la Terra
sinistramente con onde possenti.
 
Come un mostro senza testa
il Mare
s'abbatte contro chi ha trasformato l'azzurro
in un colore indefinibilmente opaco
e ha infestato le sue acque e soffocato le sue creature
con materia velenosa e viscida.
 
Le cristalline pianure
dove bambini festosi giocavamo
hanno l'aspetto di putridi stagni.
E' diventato folle il Mare, folle di rabbia e di dolore.
 
Noi colpevoli,
quasi ovunque insicuri
paventiamo il terrore di un'onda lunga vendicatrice
o nutriamo l'esile speranza della pace con l'acqua
che forse laverà le nostre colpe.




Anche i vecchi...


Anche i vecchi hanno voglia di sognare
quando il sole riprende il cammino
quando gli angeli vanno a dormire
e i primi assonnati ritornano sui luoghi del lavoro quotidiano
mal pagato e privo della giocosità delle albe estive.
 
Anche i vecchi nelle sere di maggio si soffermano incantati
ad abbracciare con gli occhi la conca del cielo
ricolma di schegge di diamanti
per sognare un paradiso diverso da quelli dipinti
da mani grossolane.
 
Anche i vecchi hanno bisogno di carezze
leggère come piume di cigni bianchi
sopra il mento rugoso e sopra gli occhi umidi
di un pianto silenzioso, perenne
e senza alcun perché.



Aprile 05




Bambini senza sorriso


Ho visto bambini senza sorriso
né libertà
senza cibo né acqua
senza speranza senza domani
fragili corpi scolpiti dalla magrezza
costole denudate e mani protese nel vuoto.

Nutriamoli d'amore
prima
che il loro cuore si rifiuti di battere.

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Agg. 17-06-2008