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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Piero Trapani
Nei tuoi occhi
 
Alla vita
vorrei rinascere
con occhi nuovi
spianare la strada
e finalmente
vedere...
Nei tuoi occhi
la luce,
nei tuoi occhi
il mio riflesso,
nei tuoi occhi
Dio,
nei tuoi occhi
noi
in un sogno eterno.
 
"Sono solo perché
nessuno mi vuole.
Accesa è la speranza
anche se non c'è più olio..."
 
Neve di marzo
 
Toccami, prendimi
donna dai sospiri perduti
dimentica i troppi affanni
non chiederti
vivi l'attimo e lasciami fuggire... lontano,
perché cingi l'anima smarrita?
Soffoco.
Non appartengo a nessuno
sono di cui mi vuole.
Non aspettarmi, non cercarmi
non illuderti, non aggrapparti
non tormentarmi...
lasciami vagare in quest'infinito oceano,
se non mi vedrai tornare
non cercare, non tentare
sarebbe inutile
sono neve di marzo
che si scioglie al tepore
d'un timido raggio di sole.
Divento rigido, gelido, fragile
anche se dentro tenero
sciolto vedresti il pianto
abbevera il cuore
lasciami andare... ne morirei!
Non piangere vedendomi sparire
tra le scogliere
d'un sentimento rievocato
dal vento spartano.
Non trattenermi, non scalfire
disimpegna il cammino ameno
inasprita lastra non serve,
se coinvolta grondi di gioia
nel bene strepita
d'un raggio di sole brillato
sulla neve di marzo.
 
È l'alba
 
Il bianco gelsomino ormai dischiuso
l'aria intorno ha profumato.
Il gallo col suo canto cronometrato
il parentado ha risvegliato.
Gli uccelli battendo le ali
svolazzano incespicando sui rami.
 
Pigra a piè del colle una luce s'accende
d'un tratto l'aurora le tenebre cancella.
È l'alba, nasce un nuovo giorno.
Pian piano la città si risveglia,
l'oscuro silenzio notturno scompare,
la luce trionfa sulla notte,
la vita trionfa sulla morte.
 
Timido il sole si fa guardare,
poi accecante si fa intravedere,
giù, sotto il ponte torna a specchiare,
sulla vasca colora l'arcobaleno.
Anche il cuore è sereno,
spera che quest'oggi sia davvero migliore.
 
Io vorrei almeno credere
che quest'alba così splendida e radiosa
sia quella d'un interminabile giorno
privo di sofferenze, odio, paure;
nel quale nessuno ammazzi, tormenti.
Forse è solo un'illusione,
già alla radio leggono il giornale
ed in tante storie diverse
ma egualmente contorte
non si parla che di morte.
 
Acquarelli
 
Appena scoccata
l'alba
stria di nubi
l'ultima stella
illuminata.
Tenua clicca
freddi acquarelli
in bianco e nero
accentuati contrasti.
Ripetuti fotogrammi
nel succedersi dei giorni
raggranellati all'infinito
ergono
la valle sconvolta
al primo risveglio
col profumo sottile
dell'aria lacerata,
tra assordanti rumori
riprende coi drammi
la quotidiana battaglia.
Con la morte nel cuore
solitaria barca
nel mare della vita
in balia delle onde
naufraga!
Arrisa dal sole
in illusori momenti
trafitta d'incomprensioni
dissemina lacrime
nell'arduo tentativo
di varcare l'eternità.
 
Carmela
 
"Carmela... Carmela!"
Dalla casa di pietra
da tre giorni e tre notti
ininterrotta
s'ode la voce d'un vecchio.
A squarciagola grida
e l'eco risuona da lontano
congiunto.
Nessuno accorre al richiamo
taluni infastiditi dileggiano:
"Smettila, va a dormire!"
Fa silenzio. Riprende fiato. Disillude.
"Carmela... Carmela!"
Invoca con disperazione straziante.
Esaurisce le riserve
prolunga la pausa.
"Ha smesso che sollievo!"
Asfittico grida più ardito:
"Carmela... Carmela!!!"
Ormai stremato
l'urlo affievolito crolla.
Adesso tace per sempre
nessun fastidio
arreca la voce inudita.
La porta spalancata
allo sguardo curioso
misero scenario offre.
Carmela è morta da tre giorni.
Con gli occhi spalancati
esanime giace il vecchio
vicino alla sua giovane donna.
Nel volto affranto
i segni del dolore,
nelle labbra tumide
scolpito per sempre il nome
invocato sino alla morte.
 
UNA SOLA PAROLA
 
Quel treno
carico di sogni
desiderato, atteso, rifiutato
quel treno...perduto
non ferma più.
Vegetano silenziose ninfee
entro misteriosi scafandri
protette mura insormontabili
barricano frontiere impaurite
frammiste al tedio
si lasciano andare
nel quotidiano purgatorio
con quella speranza...
Sofferente scorre il tempo
tra paludi d'orgoglio
sconosciuti granelli
d'un rosario mai recitato
fantasmi viventi, "diversi"
incapaci, rasentano
assolute indifferenze, calpestano
risapute verità, celate
nel male d'esistere, tacciono.
Basterebbe una sola parola...
una buona parola
frantuma disperate certezze
rigenera, libera, unisce
distrutte anime.
Una sola parola
per non restare
infinitamente legati
all'unica maledetta compagnia
questa attanagliante solitudine
che toglie financo il respiro.
 
DAMMI LA MANO
 
Farti leggere vorrei
nel mio cuore
per farti capire
il bene
che ti voglio.
Solo tu puoi colmare
il vuoto
che c'è dentro...
Non è mai tardi
per trovare quell'attimo
parlare...
incominciare.
Nella tua saggezza
il primo passo
dammi la mano
ti amo...
amore che non delude
la parte migliore
orizzonte di passione
l'unica cosa
che mi fa sentire
sicuro.
 
 
FONTANA ALPINA
  
Genuflessa sul muricciòlo
della rustica fontana
abbevera l'accaldato viso
e pare una rosa.
Limpida si specchia
nel terso limaccioso fondale.
Dal canale appeso
fresca sgorga l'acqua
scrosciando s'infrange...
nell'arcobaleno.
Col tenero sole di maggio
intona il venticello la melodia
in siffatta oasi, un tempo
corollata d'orme di animali
è sconcio, è pantano,
è vetrina di rifiuti...
abbandonati alla civiltà
dell'uomo
che fa scempio
dell'affidato territorio
mai appartenuto.
Scorcio d'un pianeta contaminato
tutto alla deriva...
pungolo profondo nelle coscienze
dei troppi inerti e indifferenti.
Senza inganno
forse dal cielo, una mano
e... tante insieme
inculcano
rispetto e dignità
per vivere in un mondo pulito.

HO CAMMINATO  
 
A piedi nudi
su cocci di vetro
ho camminato,
tante volte,
sulla stessa via,
storta,
ho sfiorato l'incerto,
pellegrino
in cerca di speranza
ho invocato Te
o Signore!
A modo mio
senza capire
senza vedere
il bene
anche nell'incertezza
di quel giorno
sofferto e patito.
 
 
ATTENDERTI
  
Tu non sai quant'è stancante attenderti
apparire inosservato tra la gente
mimetizzarmi, ben desto, nei volti dei passanti
per non mostrare la sembiante inquietudine.
Attendere attimo dopo attimo
attendere e fremere dopo la premeditata ora,
non trovarti, non vederti arrivare...
mi fa trasalire.
Quando finalmente giungi
non dici mai una parola
per le tue perplessità e i tuoi silenzi evasivi
mille pensieri s'affollano nella mia mente.
Rannicchiata poi tra le mie braccia
ti perdi e t'abbandoni,
col sottile filo delle labbra m'incontri
in uno strano giuoco che trascina.
Amore amore amore continuo a sussurrare
ma tu non ne vuoi parlare,
amore strano, controverso, desiderato, inatteso;
preludio d'un cigolio che c'incatena.
Nelle brevi pause, nella quiete
affannoso s'ode rimbombar nel petto
un mormorio picchettante, come una campana
s'attacca al mio e risuona.
Lontano corre fisso il tuo sguardo
pensosa appari pronta a nascondere qualcosa,
mai una giusta risposta dai
seppur centinaia ne racchiudi in un generico "forse"
Dove sei... dove corri?
perchè insegui invano una fiducia
che in me non ti par di trovare,
proprio non so dartela?
Mesta divaghi nel tuo io per esplodere
timorosa cerchi l'attimo per fuggire,
lasciarmi, attenderti, all'infinito
senza bisbigliare una parola.
 
 
 

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Agg. 10-02-2003