Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Racconto di
Piergiorgio Meneghetti
Zombies
 
Grande, ma più precisamente... vasta, immensa, avvolgente direi quasi:... invadente sembrava in quegli istanti che precedevano lo schianto la distesa incoerente ed argentea del mare increspato.
L'auto di R. procedeva ormai da alcune ore lungo la litoranea sotto una uggiosa pioggerellina autunnale, il vento, da nord, non era ancora calato dalla mattinata, quando, uscendo di casa si era messo in macchina per raggiungere una amica che per tanto, ...troppo tempo si era ostinatamente, puntigliosamente rifiutato di ricevere nella sua casa di campagna sulle colline, subito a ridosso del mare.
Margherita era una vecchia conoscenza, anche se la personalità forte, volitiva, l'argine deciso quasi mascolino la caratterizzavano irrimediabilmente, R. non l'aveva mai dimenticata da quel lontano giorno, quando all'università, i loro occhi si erano incontrati.
Il taglio degli occhi, la scriminatura dei meravigliosi sericei capelli e l'ovale perfetto del volto erano subito apparsi ad R. quanto mai piacevoli, accettabili, amabili, desiderabili.Il professore che... lontano nel fondo dell'emiciclo vergava sulla lavagna luminosa segni fino ad un momento prima astrusi, ostici cominciò ad apparire ad R. più decrittabile, il filo logico della esposizione più chiaro, la velocità dell'esporre meno inaccessibile e mnemonicamente accettabile.La lezione, per quel giorno, fu proficua per R. e tuttavia nelle pieghe della memoria gli restava l'immagine rassicurante ma più precisamente accattivante ed enigmatica di quel volto sorridente, ...presente.
Continuò per alcuni giorni il benefico, rassicurante influsso di quell'immagine e già R. l'aveva dimenticata.Quasi a volerne sottolineare l'assenza la sua capacità attentiva,
i suoi lavori studenteschi, gli esami, gli scritti e quant'altro ridiventarono grigi, uggiosi. R., tuttavia, non lo percepì, continuò come prima.L'anno successivo si laureò, con una votazione media come era nel suo stantard e fu piacevolmente sorpreso quando, all'uscita della grande sala in cui aveva appena discusso la tesi incontrò nuovamente quella luce rassicurante che lo aveva favorevolmente e con grazia... "colpito".
Margherita si complimentò con lui, lo cercò con insistenza, con dolcezza ma anche con forza, come sanno fare le donne che... amano.
Lei lo voleva ma R. non le credeva, la scusa di complimentarsi con lui per la buona riuscita della discussione della tesi non gli sembrava credibile, coerente, R. in quel momento ne apprezzava solamente i lineamenti, era quasi gelosa della propria interiorità non volendo intrattenersi con lei con una scusa se ne liberò e quasi scappò dal grande portone, ma in quel momento, nuovamente, come in quel lontano giorno a lezione fu preso da una piacevole sensazione e di benessere, di pace di calma interiore:
rallentando si volse lentamente cercando di riannodare il filo interrotto della conversazione interrotto pochi istanti prima.Lei lo guardava incuriosita attenta ,serena; principiando banalmente ancora una volta, su quanto accaduto durante la discussione della tesi, essi cominciarono a intercalare per circa un'ora in maniera prolissa, fumosa quasi un sondarsi reciproco, un conoscersi profondo ed allo stesso tempo superficiale, emotivo irrazionale, lei attratta dalla sua mascolinità suscitata da quel guardarlo dolcemente, superficialmente ed allo stesso tempo profondamente, lui risucchiato dalla calda ed empatia benevolenza di quel volto subito amato.
R., tuttavia dopo il colloquio ritornò allo standard del suo: grigiore quotidiano non ritrovò quell'energia benefica che lo riportava a lei, anche perché non era solo, c'era Agata che lo aspettava che doveva essere con lui che da tanto forse troppo tempo, stancamente, pigramente rassicurante, forse monotona, la affiancava.Margherita, che nel frattempo aveva sposato u compagno di corso, non lo dimenticava, era presente costantemente, puntigliosamente e... direi quasi ossessivamente.
Perché, si domandava R., questa donna, questo essere così piacevole ma allo stesso tempo inquietante lo attirava, lo portava fuori dalla piatti ma rassicurante monotonia della quotidiana vita familiare con Agata, con i figli adolescenti studiosi, bravi ormai quasi adulti.Quella domenica pomeriggio Margherita gli aveva telefonato e tuttavia R. come al solito anche attraverso il filo del telefono la percepì benignamente, positivamente, con grazia, lei lo voleva incontrare con una scusa, non aveva dimenticato il suo riguardarla all'uscita dell'università.
R. si scansava, si scusava, era, come non mai, attratto ma... subito cercava di respingerla e poi Agata, i figli:
essi lo amavano, lo volevano, forse egoisticamente tutto per loro.
Il padre, il marito, alla fine decise:
l'avrebbe incontrata l'indomani nella casa delle vacanze, da sola come, ormai con insistenza e con dolcezza, ella da molto tempo desiderava.
Probabilmente sarebbe stato un incontro banalmente e superficialmente adulterino, di quelli che deludono, oppure... finalmente egli avrebbe penetrato quell'animo così enigmaticamente presente da ormai tanti anni, così assente alla coscienza di padre e marito che lo aveva indotto a fare una violenza a sé stesso alla propria integrità e coerenza morale.
Agata lo amava, i figli Gianluca, Paolo, Alessio e Santina egli li considerava ognuno nella propria originalità, nel loro esprimere affetto comprensione gratitudine alla coppia genitoriale con il loro comportamento con il crescere e da ognuno era grato per quel dare e ricevere amore e tuttavia... tuttavia... Margherita... Margherita c'era.
Chiudendo alle sue spalle la porta del garage, fu piacevolmente e caldamente rinfrancato nel suo agire dal sorriso, anzi dal ricordo del sorriso di lei che lo invitava, gli ricordava perennemente che non sarebbe stato solo l'ultimo.
Era enigmatico, aperto e tuttavia indecifrabile Leonardesco, come nel celebre dipinto; si accese una sigaretta quasi a distogliere dalla mente quel volto eternamente disegnato, non reale. L'asfalto lucido di pioggia scorreva inesorabile verso quel luogo verso un abbraccio, un richiamo una lunga, affettuosa carezza, verso lei che per tanti anni aveva inconsciamente rifiutato ed allo stesso tempo desiderato.
Chi sei Margherita dal volto luminosa e... ridente, perché in questo giorno carico di pioggia mi guidi ad una meta lontana mentre Agata e i miei figli sono nella quiete della mia casa pensandomi al lavoro, egli andava rimuginando mentre guidava pensando ad agata al suo fianco li nell'autovettura.
Gli anni e la morale lo avevano guidato, insonnolito e tuttavia, il ricordo di quel lontano giorno all'Università, quando i segni del professore erano diventati non solo comprensibili ma anche amorevolmente intelligibili non si spegneva era dive, tanto un grande punto interrogativo che affiorava alla coscienza come un grosso tronco d'albero pericoloso; per la navigazione.
Agata, anzi Agatina lo intorpidiva, lo insonnolita, a casa, in pantofole, lo relegava davanti al televisore o in biblioteca, oppure ad ascoltare la solita musica classica, vecchio amore giovanile, neppure il chiassoso ed allegro rumoreggiare dell'adolescenza e della fanciullezza dei figli, che vivevano, che lo amavano, lo scuotevano dallo scorrere lento ritmicamente cadenzato della grossa pendola del soggiorno; che lo misurava, lo animava fino al momento di uscire al lavoro per poi rientrare e poi ancora a riuscire e rientrare.
Grosse nuvole cariche di pioggia si stavano radunando ed i tergicristalli erano già stati spinti alla massima velocità..., tuttavia R.... tuttavia R....
Un grosso traliccio di acciaio zincato rifletteva la sua sagoma imponente sullo sfondo di un mare verde metallico.
L'aria è diventata di ghiaccio, faceva scivolare sulla superficie incorruttibile l'alito cattivo del mare burrascoso.
Minuscoli perle iridescenti scorrevano tra le pieghe della zincatura grigio metallizzata, quasi... magicamente R. le percepì un attimo prima che l'auto velocemente si accartocciasse contro il grande traliccio, un attimo prima ancora discretamente ma decisa, mascolina Margherita le si era appalesata, ieraticamente sorrideva: Agatina, più mestamente sul cruscotto della macchina lo guardava con i suoi grandi occhi scuri.
 


Racconto breve

 
L'isola era deserta, raramente qualche nave di passaggio si fermava al largo per inviarvi una scialuppa con qualcuno a bordo a prendere frutta e, e... qualche barile d'acqua.
Non tutti i comandanti la conoscevano, infatti era lontana dalle rotte ed i venti che soffiavano da est in quel punto, per uno strano ed inconsueto, accidentalissimo motivo si calmavano, calavano fino a far stagnare sulle onde le nebbie, che per quei posti, a latitudini equatoriali, erano del tutto inconsuete e... tuttavia frequenti.
Vincente ed Alonzo vogavano con forza verso una piccola spiaggia in una insenatura ai cui stremi la roccia scendeva inabissandosi nel mare.
Toccarono la terra e... si guardarono muti, in lontananza alcuni grossi uccelli al loro arrivo si erano alzati in volo tra il fogliame di alti palmizi.
Il caldo e l'umidità stagnante portavano alle narici dei due robusti marinai l'odore putrescente di una grande quantità di legname accumulato lungo la riva bassa della spiaggia.
Fecero alcuni passi lungo la spiaggia e già alle loro spalle un muro lattiginoso, impenetrabile si richiuse, il caldo li faceva letteralmente grondare ed i movimenti, il carico, due barilotti ed alcune casse per la frutta diventarono sempre più pesanti fino... fino a divenire insopportabili, dopo appena alcuni minuti di marcia se ne disfecero tentando di ritornare alla scialuppa ma... non era rimasto nelle loro menti che il ricordo lontano dei primi passi mossi sulla spiaggia, per il resto niente se non poche inconsistenti, eteree tracce confuse con la sensazione del forte e penetrante odore del legno putrescente.
Il comandante nel suo alloggio guardava verso l'isola, anche lui aveva dimenticato qualche cosa ma... non riusciva a definire, come... come se una specie di inquietudine gli impedisse di focalizzare, di far mente locale; all'improvviso un lampo lo percorse, erano gli orologi che la compagnia forniva per la navigazione.
Diede ordine immediatamente di salpare, la mancata consultazione degli orari al porto di arrivo avrebbe provocato gravi conseguenze, li aveva semplicemente dimenticati nel suo alloggio al porto di partenza fortunatamente non lontano.
Vincente ed Alonzo vagarono ancora per un tempo infinito poi sfiniti caddero a dormire... sognarono il cielo terso della loro terra e... i loro genitori contadini che avevano dimenticato.
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agg. 30 novembre 2001