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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Maurizio Sergi presenta
"Due rose rosse"
SECONDA PARTE
Amore paterno
 
PRELUDIO DALL'ATTO IV DA "PEER GINT" DI GRIEG
Prosegue la musica di Grieg divenendo questa più leggera e idilliaca mentre una giovane donna di circa venti anni, accompagnata da un uomo di circa la stessa età camminano insieme per una graziosa e solitaria strada di campagna mentre la ripresa viene fatta frontalmente ai due giovani.
I due entrano in una villetta della campagna toscana ai tempi nostri. Lui ha un mazzo di fiori: sono fidanzati e La ragazza presenta ai genitori, per la prima volta il fidanzato. (Lei è Angela, italiana lui è Albert statunitense)
Angela:- non essere così imbarazzato, sono così serena perché conosco bene i miei genitori, ti accoglieranno come un figlio, quel figlio maschio che hanno sempre desiderato
Alberto: speriamo!
Accenna ad un sorriso. Entrano in una villetta signorile piscina, molto graziosa. Con ampio giardino circostante coltivato a prato; li riceve una famiglia di tre persone composta dal padre di Angela, Massimo, dalla madre, Miriam, e dalla nonna , Matilde.
L'accoglienza è di una gentilezza spontanea che dimostra la buona impressione che ha dato il giovane attraverso i suoi modi rispettosi, gentili e dal suo aspetto di bravo giovane: La madre Angela, Miriam, va incontro ai due giovani, sorridente e Albert salutandola le consegna un bel mazzo di rose.
Convenevoli d'uso riguardo alle presentazioni di tutta la famiglia. Dissolvenza.
A pranzo: la tavola è apparecchiata con servizi di buona qualità che rivelano la classe della famiglia, culturalmente di buon livello; prende la parola Massimo , il padre di Angela e marito di Miriam
Massimo: Albert so che sei ingegnere elettronico, è una bellissima laurea, come ti trovi sul posto di lavoro? Noi siamo bene informati sul tuo conto poiché Angela non fa che parlare di te:
Albert dopo aver sorriso di sfuggita ad Angela con sguardo d'intesa, come due che si amano teneramente:
Albert: Mi trovo benissimo, e devo essere grato al direttore generale di Los Angeles di avermi accordato la direzione della filiale di Firenze cosicché io possa vivere con Angela senza allontanarla dai propri affetti, sapendo quanto ci tiene a voi.
Parlando cosi, le stringe la mano.
Mentre tutti si accingono a mangiare Albert accenna un segno della croce: tutti si guardano come imbarazzati
Albert: scusate…è un'abitudine della mia famiglia..
Massimo: macchè scuse. .è una bellissima abitudine che anche noi non tralasciamo mai!.. o quasi.
Matilde: (con evidente ironia) già…proprio mai. .come è vero che tutte le domeniche andiamo alla messa!
Massimo dopo essersi fatto il segno della croce, si guarda intorno come per dare un segno di partenza per l'inizio del pranzo (l'atmosfera è tra il comico e l'imbarazzato) tutti iniziano il pranzo
Albert: non conosco le vostre abitudini.. non so se è consentito dai vostri principi fare i miei più sentiti complimenti alla cuoca.. non ho mai assaggiato un sufflè cosi buono come pure questo magnifico arrosto!
Matilde: ma sicuro che è consentito! Anche se sono delle lasagne al forno....la cuoca sono io….(con evidente ostentato orgoglio in veste un po' comica)
Massimo. Mia suocera è bravissima anche se non sa cos'è il sufflè.
La nonna guarda massimo con un mezzo sorriso come per domandare a massimo quale è il senso della battuta un po' ambigua; ma poi con uno sguardo e un cenno della testa come un diniego a se stessa distoglie lo sguardo da Massimo rivolgendosi ad Albert
Matilde: (la nonna, di Angela e madre di Miriam): sei un caro ragazzo…. Parli un perfetto italiano. Vedrai con noi ti troverai molto bene.. lo sai che assomigli stranamente a mio marito, il nonno di Angela, quando era giovane.
Massimo: è vero!...era molto affezionato a me …ed io a lui.
Albert: (mostrandosi incuriosito) se avete delle sue fotografie le vedrò molto volentieri
Cambia scena: tutti sono in salotto seduti su un bel divano, Angela mostra alcune fotografie del nonno parlando di lui.
Angela: guarda Albert, questa macchia scura sulla fronte, vedi? Ha la forma di una A, lui mi diceva sempre, quando ero piccola, che era il segno del cielo per annunciare l'arrivo di un angelo nella nostra famiglia, seguiva sempre un abbraccio dicendomi che l'angelo ero io.
Angela, trattenendo a stento le lacrime, si alza sedendosi lentamente al pianoforte ove con estrema dolcezza inizia a suonare sommessamente
"GIOCHI DI BIMBI &endash;VISIONE-" DI SCHUMANN
parlando con gli occhi pieni di lacrime.
Angela: Ho vissuto con lui tutta la mia infanzia fino a sei mesi or sono quando se è andato in cielo… era allegro… non mi annoiava mai…. era una persona straordinaria, questo brano gli piaceva molto… mi ricordo la prima volta che l'ho suonato per intero…
La scena si dissolve, Lo stesso ambiente con i genitori di Angela, con la nonna, tutti più giovani, seduti sul divano, il nonno ( un bell'uomo anziano dall'aspetto molto giovanile) seduto in poltrona e Angela (una bimba di circa otto anni seduta al pianoforte che senza interruzione continua a suonare il brano iniziato nella scena precedente da Angela adulta. Inquadratura della piccola che suona, quindi sul volto del nonno visibilmente commosso, con espressione sorridente e occhi lucidi:
Matilde (la nonna moglie del nonno) Ettore! Che ti succede? Stai invecchiando?
Miriam: (con impeto) No il babbo non invecchia mai! ha sempre avuto un grande sentimento che forse non è stato sempre compreso.
Appena Miriam finisce di parlare, la piccola si alza e corre tra le braccia del nonno che gli dimostra tutto il suo affetto con un radioso sorriso
TERMINA IL BRANO MUSICALE
Matilde: lo so, anche se molte volte mi innervosisce per la sua gran testa dura!
Cambia scena: tutta la famiglia a sedere al tavolo da pranzo. Mentre la domestica serve il pranzo c'è un momento di silenzio: il nonno allora con la testa bassa si fa il segno della croce, Angela (dodicenne) gli siede accanto e lo guarda.
Matilde: (rivolta ad Ettore, il nome del nonno) è la prima volta che ti vedo fare il segno della croce prima di mangiare
Ettore: come sai domani è il mio ultimo giorno di lavoro e mi sento un po' triste..… la fine della vita lavorativa è sempre triste per chiunque.. e quando si è svolto un lavoro pieno di soddisfazioni, tra bravi collaboratori…
Matilde: (con ironia) e collaboratrici..
Ettore: sicuro.. anche collaboratrici.. il distacco rende le cose molto più difficili. ma se penso che avrò più tempo per dedicarmi al mio angelo (si rivolge ad Angela con il solito luminoso sorriso) allora divento l'uomo più felice del mondo
Massimo: anche noi ne saremo molto felici per prima cosa per Angela che avrà in te un educatore sublime e poi per noi, che come sai, per le nostre vendite dobbiamo stare fuori sede molto spesso.
Cambia scena: sul posto di lavoro, una lussuosa sala per riunioni: sono presenti tutti i medici dirigenti del centro ospedaliero di cui Ettore è il direttore, circa dieci personaggi di cui quattro donne, tutti in camice bianco. Parla il più anziano: (tutti si alzano in piedi)
Medico anziano: Caro Ettore.. è sentimento di tutti per tutto ciò che ti dirò… per noi essere diretti da te è stato entusiasmante, per come ci hai motivati a lavorare e a trasformare questo centro ospedaliero tra i più famosi in Italia e anche nel mondo, per il tuo senso di giustizia ed equanimità, con cui ci hai guidato anche nei momenti più difficili. Ci è stato sempre gradito averti al nostro fianco per la tua educazione e per la tua preparazione e perché no… anche per il tuo elevato senso dell'umorismo, che ha reso assai piacevole vivere con te. Con te ciascuno di noi si è sentito sempre al sicuro. Adesso che te ne vai rimangono in noi sempre fulgidi i tuoi insegnamenti, ma un incredibile grande vuoto. Speriamo tutti che spesso verrai a trovarci, non però come paziente, bensì come un amico tra veri amici.. questo orologio d'oro te lo doniamo affinché il tempo che trascorrerai da adesso sia costituito sempre da momenti d'oro… e mai dono fu tanto meritato… a noi tutti però hai donato molto di più.
Consegna dell'orologio. tutti visibilmente commossi; Ettore, in piedi si toglie il camice bianco e lo pone delicatamente sulla sedia come per eseguire un rito. Guardando l'orologio, si alza in piedi.
Ettore: è un orologio di grande valore. .lo porterò con grande rispetto e soggezione!. .ed è sicuro che tutte le volte che guarderò l'ora penserò a voi.... si dice che una persona diventa migliore se si trova tra persone migliori di lui…ho trascorso qui la maggior parte della mia vita… più a lungo che nella mia famiglia…. lascio qui gran parte della mia vita….. lavorare con voi è stato un grande privilegio…. (con un nodo di commozione che quasi gli impedisce di parlare, a stento finisce) vorrei dirvi tante cose…ma non posso più parlare…... Mi mancherete tanto!
Mentre fa per andarsene gli astanti si dispongono per fila di fronte lungo il percorso d'uscita. Ettore iniziando dal primo stringe la mano seguito da un abbraccio molto lentamente. L'ultima è un donna bellissima, rossa di capelli, con due bellissimi, grandi occhi verdi, pure lei medico (risulta evidente che nutre per Ettore un affetto particolare) dopo avergli stretto la mano lo abbraccia con un pianto molto contenuto, stampandogli un forte bacio sulla guancia vicino alla bocca. Ettore, volgendo repentinamente la testa, per nascondere la sua commozione, se ne va di fretta. Il sottofondo musicale è il
"VALZER TRISTE" DI SIBELIUS
che accompagna Ettore per il lungo viale del parco dell'ospedale ripreso dalla finestra della sala riunioni. Si volta verso i colleghi che lo guardano dalla finestra, accenna un saluto con la mano, quindi si volta e continua a camminare. Si ferma e guarda gli alberi, poi continua a camminare a passo più svelto, poi rallenta, fa l'atto di voltarsi ancora ma ci ripensa e prosegue. La scena si prolunga mentre Ettore cammina e guarda con nostalgia tutto quanto ha intorno, passa un infermiere, lo saluta distratto, Ettore gli dice qualcosa, ed egli gli dedica più attenzione, gli sorride e gli stringe calorosamente la mano. Poi Ettore riprende a camminare, giunto fuori dal cancello del complesso ospedaliero si ferma dietro un albero e non visto da nessuno si appoggia di spalle alla pianta, proseguendo il sottofondo musicale, in primo piano appare il volto di Ettore che piange, come non potendo più trattenere la propria triste commozione.
Termina il brano musicale
Cambia scena: nel salotto di casa nel primo pomeriggio. Massimo, Miriam, e la moglie di Ettore, Matilde, si accingono ad uscire:
Matilde: Ettore perché non riprendi l'attività di sala operatoria non hai neanche sessanta anni sei ancora giovane
Ettore: per tre motivi, primo, non mi sento di prendere il posto ad un medico più giovane, secondo, dopo tanti anni trascorsi dietro la scrivania del dirigente non saprei neanche mettere più un punto di sutura per di più non conosco neppure tutte quelle nuove strumentazioni elettroniche adesso in uso, terzo non mi sento di essere subordinato ad un mio ex subordinato.
Matilde: va bene.. però non devi essere cosi triste…adesso devi goderti la vita! Io vado a fare la mia solita partita a carte ci vediamo all'ora di cena.. (saluta Ettore con la mano e la bimba che gli siede accanto)
Ettore accenna di si con la testa però con una espressione poco convinta
Miriam: papà…ti prego non essere triste.. stasera rimarrei tanto volentieri con te.. purtroppo devo andare con Massimo a Milano per i nostri affari ma torneremo presto (si avvicina ad Ettore e lo bacia sopra la testa con evidente affetto, bacia Angela e se ne va con Massimo)
Massimo: ciao… siamo molto contenti di partire e lasciare Angela con un illustre istitutore come te!
In dissolvenza riaffiora l'immagine di Angela adulta al piano forte suonando lo stesso brano di Schumann
RIPRENDE IL BRANO "GIOCHI DI BIMBI" DI SCHUMANN
Angela (adulta): la mia vita con lui è stata enormemente felice. E' stata la persona che ha vissuto con me più a lungo. Una cosa strana era quella che usando sempre il tono dolce della voce come usualmente si fa con i bimbi, mi ha sempre parlato come si parla ad una persona adulta ed io, con lui, mi sono sentita come una persona adulta, da quando sono stata in grado di capire, e questo , sento, che ha influito moltissimo per lo sviluppo della mia intelligenza e per tutte le mie buone qualità che gli devo. La sintonia e l'affinità che avevo per lui mi faceva capire sempre tutto quello che mi diceva…e negli ultimi tempi anche rimanendo in silenzio. Senza esagerare direi che tra lui e me c'era comunicazione telepatica…anche quando non lo vedevo, avvertivo la sua presenza ed ero così sicura di non sbagliarmi che senza dirgli niente mi precipitavo al pianoforte per suonare i brani che lui preferiva.. quindi veniva in punta di piedi dietro di me e mi metteva le sue mani sulle spalle non sapendo che io avevo già avvertito la sua presenza. Aveva una risposta per tutti gli argomenti anche per quelli più difficili, poi ricordo che mi faceva tanto ridere…era di una simpatia straordinaria.
Termina il brano musicale
Ritorna la scena precedente dove, nello stesso salotto siedono sul divano Angela dodicenne e il nonno Ettore, che la guarda sorridendo
Angela: nonno, ora sei tutto mio.. insegnami a ballare!
Ettore: ma certo mia cara signora!
Ettore si alza sceglie una cassetta, la mette nel registratore ed inizia a suonare il valzer dal balletto "Coppelia" di Delibes.
RIPRENDE IL BRANO DAL BALLETTO "COPPELIA DI DELIBES
Si avvicina alla bimba e con un inchino
Ettore: permette questo ballo signora?
Iniziano a ballare la bimba inciampa, pestando i piedi del nonno
Ettore : attenta devi fare questi passi…un due e tre …un ..due e tre
Ballano per un po' e un po' meglio poi Ettore la prende in collo
Ettore. vedi Angela il valzer poi va ballato girando velocemente così
Girando Ettore stringe al petto la bimba e inquadrando il suo volto si nota visibilmente che Ettore ha l'espressione commossa con la fronte aggrottata come qualcosa d'incomprensibile affiorasse nella sua mente mentre la bimba ride rumorosamente divertita non vedendo per la posizione il volto del nonno
Termina il brano musicale
Ettore: (sedendosi di schianto sul divano)…finché poi non ti seguita a girare tutto intorno come stessi sempre ballando..
Dopo alcuni secondi, Angela che ha guardato con attenzione il volto del nonno:
Angela: nonno perché hai le lacrime agli occhi?
Ettore: bimba mia è perché adesso sei diventata l'unico scopo della mia vita ..e siccome è un meraviglioso scopo, mi sono commosso! E poi devi sapere che un uomo non è un uomo se non si commuove almeno una volta al giorno!
Angela: nonno io sto tanto bene con te. Vorrei che non finisse mai… mi piaci anche quando ti commuovi.. anche se ti guardo fai piangere anche a me ( piange con un pianto da bambina)
Ettore:… bambina mia! (l'abbraccia)
Angela riprende il racconto:
Angela: sapeva fare tutto.. era di una bravura incredibile! E non dico questo per una forma d'affetto… vieni Albert … vieni a vedere..
Entrambi si avviano verso un capannone posto all'estremo della villa, Angela apre la porta:
Angela: guarda questa barca.. l'ha fatta lui.. ho assistito a tutta la sua costruzione.. Adesso devi imparare a guidarla, perché mio padre non è un persona a cui piace la barca, a mia nonna e a mia madre, nemmeno a parlarne, gli unici appassionati di barca e del mare eravamo io e il nonno.
Albert: a me piace moltissimo il mare e non importa che impari a guidare… ho la patente nautica per natanti anche più grandi di questa!
Angela: Questo no me lo avevi mai detto!
Albert: perché non me lo avevi mai chiesto
Angela: questa è una vera sorpresa e non puoi immaginare quale gioia mi hai dato, perché tutte le volte che vedevo il capannone pensavo al nonno e a quei momenti straordinari che ho passato con lui in mezzo al mare a pescare a canna e che in questa barca non ci avrei mai potuto tornare! Considerato che le persone che ho in famiglia soffrono tutti il mal di mare!
Albert: Ti dirò… che al mio paese, che come sai è sul mare, pescavo molto bene a canna., e non vedo l'ora di andare dove andavo tuo nonno, con te a pescare.
Angela abbraccia Albert raggiante di gioia
Angela: E' evidente che sei l'uomo perfetto per me, andremo proprio in quel tratto di mare dove mi portava lui… ricordo sempre una giornata bellissima trascorsa in barca, senza accorgersi che eravamo rimasti dalle nove la mattina alle cinque di sera senza nemmeno avvertire alcun bisogno di mangiare o di altre cose
Cambia scena: Angela giovinetta seduta in barca con la canna mentre sta pescando, Ettore dall'atra parte della barca, anch'egli con la canna in mano
Ettore : oggi il pesce non ha fame.. però.. senti che calma.. quando il mare è così calmo come uno specchio, sembra che ti parli.. ascolta la sua voce.. non sai cosa ti dice.. ma ti dona una incredibile serenità, e ti senti come immerso nell'amore universale… più vicini a Dio..
Angela: è vero nonno.. la sento anche io la voce del mare!... nonno!. nonno..! un pesce.. Guarda come tira.. è grosso..!
Ettore : Questa è la fortuna dei principianti! dammi qua la canna.
Angela: ma nemmeno per sogno! !.. lo tiro su io .. e poi io non sono una principiante.. sono soltanto più brava di te a pescare!
Ettore: ecco! ora per colpa di codesto pesce la voce del mare non la sento più! (con tono scherzoso) e francamente mi sto rodendo dall'invidia e sono tutt'altro che calmo… ho passato una vita a pescare… la canna e la lenza te l'ho preparata io.. tu prendi il pesce e io no!
Angela : (sorridendo con ironia) vedi nonno, è la mano che conta… ora se ne prendo un altro non ti devi arrabbiare.
Ettore: e invece mi arrabbio (con tono scherzoso) .. ma se ci penso bene, il merito è tutto mio.. per averti insegnato bene! (I due si guardano e si sorridono)
Dopo alcuni minuti di silenzio la scena si allontana (zoom indietro) la barca ferma in mezzo ad un mare calmo come uno specchio, con i due fermi e assorti nella pesca, entrambi con un buffo ed uguale cappello in testa, mentre si ode in crescendo il brano musicale:
"GIOCHI DI BIMBI" DI SCHUMANN
Termina il brano e ritorna la scena precedente:
Angela : scherzava sempre, a volte sembrava che dicesse le cose seriamente e poi terminava con un sorriso che diceva tutto… ricordo un episodio assai buffo scaturito dalla sua straordinaria fantasia: stavamo aspettando la mamma e la nonna che erano uscite per andare in un negozio vicino per fare delle compere.
Cambia scena, e si vede il nonno che prende uno scaleo e con atteggiamento di complicità parla ad Angela (dodicenne):
Ettore: vieni tesorino, che facciamo uno scherzo alla mamma
Angela (divertita) si…si…si.. dai nonnino!
Ettore prende un palloncino di quelli colorati, lo sgonfia e lo riempie d'acqua; Angela lo segue divertita con grande attenzione, pianta un chiodo nel muro e vi appende il palloncino pieno d'acqua, un litro abbondante, a filo della parte superiore della porta; quindi fissa uno spillo sulla stesa porta di modo che quando la porta si aprirà verso l'interno lo spillo romperà il palloncino bagnando abbondantemente la persona che entra. Mentre esegue queste operazioni:
Ettore: devi sapere, bambina mia, che in estate gli scherzi con l'acqua, non sono scherzi di cattivo gusto, specialmente se si fanno alle donne, poiché avendo gli abiti leggeri si cambiano subito e il tutto finisce in una risata
Angela: si nonno(batte le mani pregustando la scena)
Ettore: adesso mettiamoci seduti, qui che possiamo vedere la scena e fingiamo di giocare a scacchi.
Angela: si nonno
Angela corre a prendere la scacchiera ed entrambi si mettono a giocare a scacchi, Dopo poco si apre la porta e Miriam e Matilde danno la precedenza ad un ometto distinto, elegante alquanto azzimato: è il maestro di piano di Angela; uno scroscio d'acqua gli piove in testa, la nonna Matilde guardando in alto:
Matilde: o questa!?
Miriam avendo capito lo scherzo si nasconde fuori, dietro la porta piegandosi dal ridere. Il maestro di piano dopo qualche secondo, guarda in alto e poi rivolgendosi a Matilde
Il maestro di piano: Oh signora!! "o questa" lo dico io… guardi in che stato sono!!!
Ettore :Mi scusi tanto (con la mano fa l'atto di toglierli l'acqua dalla giacca)
Il maestro di piano: Ma cosa mi spolvera!!! Faccia il piacere!!!
Matilde è in preda all'imbarazzo e Miriam si allontana in giardino ridendo ancora più forte più silenziosamente che può.
Ettore: mi scusi maestro, lo scherzo non era rivolto a lei, sa con mia figlia e mia nipote scherziamo sempre, le ripeto non era assolutamente rivolto a lei.
Il maestro di piano: (con seria ironia) Ah… meno male.. allora sono proprio contento!
Sopraggiunge intanto Matilde con una camicia ed una maglietta
Matilde: ecco maestro, per adesso indossi questi, sono indumenti di mio genero, mentre metto i suoi al sole ad asciugare, naturalmente questi sono lavati e stirati.
Il maestro di piano: (con tono di sufficienza) ci mancherebbe altro che non lo fossero!
Cambia scena: il maestro di piano seduto al pianoforte accanto ad Angela con una camicia molto più lunga delle sue braccia essendo massimo molto più alto di lui. Il maestro mette le mani sulla tastiera con i polsini della camicia che quasi gli coprono le mani. Guardando serio Angela si rimbocca le maniche con gesto falsamente solenne.
Il maestro di piano: e adesso cominciamo a suonare…. E senza ridere!
Cambia scena. Il maestro di piano che se ne va salutando Ettore; si sofferma guardandolo in volto con espressione "seriosa" poi scoppia a ridere evidentemente divertito dallo scherzo. Ettore ricambia con una risata altrettanto rumorosa dimostrando entrambi una istantanea simpatia reciproca, poiché resosi conto entrambi di aver in comune un grande senso dell'umorismo, si stringono la mano e abbozzano un abbraccio.
Cambia la scena: tutti seduti a pranzo aspettano il nonno per cominciare. Entra in tono scherzoso con una ostentata solennità: veste un giubbotto blu con una vistosa croce rossa sulla sinistra ed una striscia diagonale rifrangente, classica divisa dei volontari di un'associazione benefica. Tutti battono le mani, anche Angela (dodicenne) più forte degli altri molto divertita
Matilde: e una grande soddisfazione per te essere chiamato dal sindaco della nostra città per assumere la direzione della più grande associazione di volontariato della zona.
Ettore: già forse perché avevano bisogno di un bischero che gratuitamente migliorasse le sorti di tutto l'insieme; così hanno chiamato me.
Matilde: ma a quanto vedo e conoscendoti, farai anche l'operatore
Ettore: ma sicuramente. diceva Seneca se la parola convince l'esempio trascina.
Angela: (dispiaciuta) nonno non starai più con me?
Ettore: starò sempre con te! La mattina sarò di servizio mentre tu sarai a scuola, il pomeriggio e la sera staremo insieme, faremo i compiti che ti daranno i professori, giocheremo a scacchi, faremo delle passeggiate con la nonna, cucineremo e naturalmente balleremo! e faremo anche degli scherzi a qualcuno…
Angela: Ah! Meno male!
Detto così, Ettore si siede a tavola al proprio posto accanto ad Angela stringendoli affettuosamente il naso tra il dito medio e l'indice
Ettore: guarda …ti ho preso il naso. .non senti se c'è ancora?
Angela: no non me lo tocco più… perché ho dodici anni nonno! Non tre o quattro (sorridendo)
Matilde: smettila di stringerle sempre il naso! Con codeste mani potresti farle del male
Miriam: mamma se ti ricordi lo ha sempre fatto anche a me quando ero piccola e per la verità non mi ha fatto mai del male. Ti dirò (ridendo) che ultimamente me lo ha rifatto diverse volte!
Miriam guarda il padre e sorride
La scena torna a quella iniziale: tutti si alzano e escono dal salotto. Si vedono di spalle Angela ed Albert che camminano abbracciati per il prato di fronte alla villetta.
Angela: E' vero sai che somigli un po' al nonno. .e adesso che la mamma me lo ha fatto notare ti amo ancora di più se mai fosse possibile..(i due si baciano teneramente)
Albert: (shersosamente) fra te e tua madre mi avete fatto diventare geloso di tuo nonno! Ma ..santo cielo!. .avrà pure avuto qualche difetto!
Angela: sì…gli piacevano tanto le donne… e alle donne lui piaceva altrettanto.. la mamma per questo ne ha sofferto.. ma non più di tanto perchè anche lei ha avuto la sua vita le sue amicizie, dedicandosi a lui non più di tanto.. forse per colpa di entrambi, il loro rapporto è stato a volte molto conflittuale…. .delle loro animate discussioni ne ho però soltanto un vago ricordo.. perché da quando sono nata io, mi ha detto sempre la mamma, entrambi hanno addolcito molto il loro carattere riversando su me tutto il loro affetto.
Albert: se è vero che l'affetto ricevuto migliora le persone mi spiego perché tu sia la persona migliore del mondo e non soltanto perché sei bellissima (altro bacio)
Angela: mio nonno è morto soltanto sei mesi fa e non mi riesce trovare in lui alcun difetto. È morto nel sonno come avrebbe sempre voluto. .quella notte ricordo benissimo che mi svegliai di colpo….
Cambia scena; camera da letto di Angela: la giovane (ora ventiduenne) con mossa repentina si alza e corre urlando verso la camera di Ettore e Matilde
Angela: nonno…nonno!!
Matilde si sveglia con espressione tra infastidita e stupita
Matilde: Angela che ti prende? Hai avuto un incubo?
Angela, non curandosi di quello che diceva la madre corre verso il letto del nonno continuando a chiamarlo ad alta voce; Matilde allora si accorge che Ettore non risponde si alza frettolosamente dal letto:
Matilde: Mio Dio..!Ettore…Ettore! presto.. presto Angela , chiama la mamma, chiama un ambulanza!
Cambia scena: sala operatoria dell'ospedale ; lo stesso medico anziano che parlò ad Ettore il giorno del suo pensionamento, si toglie la mascherina verde, si toglie gli occhiali,
Medico Anziano: cari colleghi, il nostro caro Ettore se ne è andato..
"VALZER TRISTE " DI SIBELIUS
Si scopre il volto anche la donna rossa di capelli, l'ultima che salutò "molto affettuosamente" Ettore; con contenuta commozione gli accarezza la fronte, dopo qualche secondo appare in primo piano il volto bellissimo della donna rossa di capelli, anch'essa, medico in tenuta da sala operatoria con la mascherina calata sul collo. Una bellissima espressione di dolore…quasi un dolce sorriso di ricordi affioranti.. e di due bellissimi occhi verdi che sommessamente si riempiono di lacrime.
Cambia scena: stanza con arredo funebre , Ettore in una bara scoperta tappezzata di raso bianco: tutti intorno parenti ed amici. Entra Angela piangendo
Angela : vi prego lasciatemi un momento sola col nonno
Con uno sguardo di affetto tutti guardano Angela, ed escono sommessamente dalla stanza, rendendosi conto del suo grande dolore. Angela si avvicina alla bara appoggiando le braccia ai lati del feretro e con voce rotta dal pianto.. in sottofondo si ode lieve il brano musicale:
Angela: mio caro dolce nonnino (gli sfiora la mano sul segno a forma di A sulla fronte) non è vero che sono io l'angelo che tu dicevi.. l'angelo sei tu che sei sceso dal cielo per me donandomi così tanto…non è possibile che io non possa rivederti mai più.. questo affetto non può morire perché è immenso, e il Signore lassù, sono certa che non lo permetterà.. ti avrò sempre nel mio cuore.. ti parlerò sempre e tu sarai sempre con me e mi ascolterai sempre con quel tuo meraviglioso sorriso che ha sempre fatto parte di me, che sento mio da sempre....sono certa…. voglio essere certa con tutte le mie forze che ci rivedremo e staremo ancora insieme…Grazie nonnino mio. .ti voglio tanto bene e te ne vorrò sempre (piange)
Entra sommessamente la madre Miriam, le due si abbracciano stringendosi forte.
La scena ritorna alla precedente con Angela che racconta ad Albert
Angela: ne soffro ancora moltissimo…ma sento che spesso questo dolore si placa poiché avverto la sua presenza.. e ne sono tanto sicura che talvolta gli parlo a voce alta… Soltanto negli ultimi tempi era un po' strano.. a causa, come confidò soltanto a me, di un incredibile episodio che gli era capitato, anche se non ho mai saputo di che cosa si trattasse.
Credo che per questo motivo fosse partito per gli Stati Uniti, da solo, e vi fosse rimasto per circa un mese, adducendo motivi a cui nessuno di noi ha mai creduto. Poco tempo dopo è deceduto, ma poco prima di morire ci aveva detto che doveva andare in Grecia a visitare il cimitero di Missolungi.
Albert: vi ha mai detto il motivo almeno riguardo al suo desiderio di andare in Grecia
Angela: no non ne voleva parlare
Cambia scena: presente tutta la famiglia: Angela già adulta (poco più giovane) Miriam col marito Massimo e Matilde, tutti seduti intorno al nonno Ettore
Miriam: papà.. lo sai…. tutti ti vogliamo un bene dell'anima.. Perchè sei andato in America per un mese…. da solo! Hai detto sempre che volevi fare un viaggio con la mamma e con Angela.. invece sei partito, come ci hai detto, " per un tuo bisogno spirituale?" siccome non sai mentire , è evidente che il motivo è un altro…. di che si tratta….. la mamma ha perfino creduto che tu fossi andato con un'altra donna!
Ettore dimostra imbarazzo come persona sotto interrogatorio ma fermamente deciso a non parlare
Angela: (con impeto) nonno se tu fossi partito con un'altra donna ti giuro che potrei anche ucciderti perché non saresti più l'uomo che ho conosciuto da sempre!
Ettore: No bambina mia! Ti giuro su Dio che non sono andato con nessuna donna e sai che sono molto religioso anche se poco osservante!
Angela: (molto rasserenata) Ti credo nonno come tu credi che non ti avrei ucciso mai (lo abbraccia) ….anche quando avrò ottanta anni sarò sempre la tua bambina, ma avverto che c'è un motivo serio per cui tu sei andato via .. e questo mi preoccupa.
Matilde: (rivolgendosi agli altri della famiglia) è il solito testardo.. non ci dirà mai nulla!
Matilde si alza e se ne va
Ettore: (rivolgendosi a Miriam, con ironia) certo che tua madre è con me di una dolcezza infinita! Sappiate per adesso che esiste un motivo molto serio, che non riguarda la mia salute sia fisica che mentale, quando sarò spiritualmente pronto vi informerò, prima però dovrò visitare il cimitero di Missolungi in Grecia.
Massimo: (allargando le braccia) Ettore! qui la faccenda si complica! Ora ci parli anche della Grecia.. dei cimiteri.. di Missolungi.. Ma che ti senti bene?
Ettore: mai stato meglio!
Angela: nonno sono convinta che a me fra qualche tempo mi dirai tutto.
Cambia scena ritornando su Angela ed Albert soli nel giardino della villetta.
Angela: poi il nonno è morto e in Grecia non c'è andato, raccontandoci del suo viaggio in America ci disse di una lettera che aveva spedito a certa gente, ma non abbiamo saputo quale fosse il contenuto e ne che ci avesse mai rivelato il motivo per cui avrebbe dovuto recarsi a Missolungi. E' un dispiacere che mi porterò dentro per tutta la vita perchè sono certa che per il nonno era una cosa molto importante e sono altrettanto sicura che a me avrebbe prima o poi rivelato questo suo segreto che purtroppo non saprò mai.
Cambia scena. Inquadratura del matrimonio di Angela con Albert. Tutti molto eleganti, in abiti estivi. Un'organizzazione allo scopo adibita ha preparato tutto l'occorrente per la festa nell'ampio giardino della villetta di famiglia di Angela. Tutto risulta essere di un gusto sobrio e raffinato.
La sposa in abito bianco, lungo, di stile moderno e Albert con un abito particolare in nero, giacca con collo alto con fantasia in raso nero sul davanti della giacca appena percettibile, anch'egli elegantissimo.
Tutti seduti al tavolo disposto tradizionalmente a ferro di cavallo, accanto agli sposi i genitori di Angela , Massimo e Miriam con la nonna Matilde, dall'altra parte degli sposi i genitori di Albert, (George e Sally) due persone molto giovanili alti, tipici americani di classe elevata. E' il momento del taglio della torta. Scena usuale, auguri, brindisi ecc. Immediatamente accanto alla sposa c'è un posto ugualmente apparecchiato, che reca due rose rosse sul piatto
Poco dopo, atmosfera rilassata, fa caldo, alcuni uomini si sono tolti la giacca, è il momento dei discorsi:
George : (Il padre di Albert) cara Matilde, caro Massimo e carissima Angela, conosco la vostra famiglia su descrizione di Albert, ma direi che la realtà è molto migliore di quello che mia moglie ed io immaginavamo. Siamo molto contenti e orgogliosi di far parte di questo nobile contesto. In quel poco tempo che siamo stati insieme ci siamo resi conto dei solidi sentimenti e delle virtù morali connaturate in ciascuno di voi e che in Angela, quale vostra figlia assumono l'espressione più alta. L'unione di questi due ragazzi ha anche unito le nostre famiglie e per noi significa non soltanto acquisizione di nuovi affetti, bensì anche un motivo di crescita intellettuale e morale. Inoltre voglio sottolineare una qualità non secondaria di Angela. E' una delle pochissime donne,…. escluso naturalmente le presenti (guarda al moglie con espressione scherzosa) che ho rilevato assai spiritosa. Amo particolarmente le persone con il senso dell'humor che non soltanto è qualità assai piacevole, bensì è anche simbolo di una vivissima intelligenza. E' una qualità innata che non può essere acquisita, quindi preziosa.
Gran battito di mani di parenti ed amici. Prende la parola Massimo
Massimo: Carissimi sposi, cara Sally e George voglio confermare quanto George ha detto relativamente alla unione di questi due carissimi ragazzi. Questo matrimonio collateralmente ha portato in dono l'unione di due famiglie. Le affinità elettive descritte da Goethe trovano nel nostro caso la più alta delle verifiche, peraltro avvenute, sempre citando Goethe, in questa terra dove fioriscono i limoni. Voglio rilevare anche un particolare che dice tutto circa il gran cuore di Angela: come vedete ed avrete saputo che quel posto vuoto accanto ad Angela è in ricordo del nonno Ettore, un uomo che era impossibile non amare. Era mio suocero, ma per me non era tale, era il mio amato fratello maggiore che non ho mai avuto. Sul piatto ci sono due rose rosse: era il fiore che preferiva, due perché diceva che questo è il numero perfetto, che indica il maschio e la femmina, il giorno e la notte, il sole e la luna lo Yng e lo Yang, il segno più e il segno meno, entrambi necessari e complementari. Anche la sua scomparsa ha voluto portare un particolare dono: la sua prorompente personalità spesso ha messo in ombra la qui presente mia suocera e sua moglie Matilde, che nei riguardi del nonno dimostrava in superficie un atteggiamento pervaso di umano antagonismo, tanto da velare le grandi qualità e il grande sentimento di questa donna agli occhi di tutti, finalmente adesso l'abbiamo conosciuta a fondo e l'amiamo molto di più. (Matilde piange commossa ed Angela corre ad abbracciarla) Questo per dirvi Caro Albert, cara Sally e caro George che è anche uno dei valori che si aggiunge alla vostra cara famiglia come dono di nozze del nonno Ettore.
Segue un forte e lungo applauso.
 

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Ins. 08-11-2004