LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA


Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
 
Poesie di

Margherita Lo Russo


IL GRANDE MARE



Era un mercoledì di settembre l'aria era fresca e il sole
stava sorgendo dietro la collina, i suoi raggi avvinghiavano
il monte Sabucina, che come una tovaglia stesa al sole
aspettava sonnacchiosa il tepore di quei raggi.
Io passeggiavo con addosso una semplice tuta ginnica uno
zaino in spalla, dovevo andare su verso la collina in
direzione di un vecchio pagliaio dove d'estate i pecorai
mettevano gli attrezzi per gli ovili.
Ero assorta nei miei pensieri e non sentivo lo stridore delle
ruote sulla strada, un uomo con la mano fuori dal finestrino
dell'auto mi grido "addormentata".
Salire quel viottolo imbiancato, polveroso pieno di stoppie
ed erbacce era molto faticoso, le mie gambe si graffiavano
di continuo, ma io non sentivo nessun dolore.
Un cane abbandonato mi venne incontro era tutto stropicciato
il suo pelo fulvo era senza tono, la lunga lingua rossa gli
penzolava da una parte della bocca, abbandonata verso
l'angolo esterno, sicuramente mi seguiva perché aveva fame,
ed ebbi pietà per lui, guardai nello zaino continuando
a camminare ed estrassi un pezzetto di pane con il sesamo,
ne tolsi con il polpastrello i granelli e li ingoiai avidamente,
dopodiché lo diedi al cane lui lo annusò e poi lo ingoio.
Io lo lasciai e mi avviai sempre su per il sentiero, non
mi voltai più, perché temevo il suo sguardo interrogativo
e speranzoso. Sentivo il calore dei raggi del sole sulle
spalle, un senso di benessere mi pervase, non sentivo la
solitudine della strada, ma dell'anima, mi chiedevo sempre
il perché di ciò, ma la risposta non c'era.
Ad un tratto inciampai in un sasso, e caddi, " che stupida"
dissi tra me, se fossi stata più attenta"
ciò "non sarebbe accaduto. Ma, cercai di sollevarmi
da terra anche se a fatica, una lunga leccata mi avvolse
la caviglia, e rimasi stupita, che generosità è in grado
di dimostrare un cane, lo accarezzai era ruvido e spinoso,
ma il suo contatto mi fece sentire sollevata e sorrisi.
Mi seguiva come se fossi stata la sua compagna di
viaggio da sempre, i suoi piccoli occhi mi scrutavano, il
suo sguardo mi ricordava quello di un caro amico che
avevo conosciuto anni addietro, frequentavamo il primo anno
della scuola superiore, il suo nome era Gaspare, tutte le
mattine ci incontravamo davanti il portone di scuola, la sua euforia
era contagiosa per chi gli stava vicino, andavamo a prendere
sempre assieme il panino con le panelle,
una specie di frittata di patate, molto buona ancora oggi
ne percepisco il sapore, il suo sguardo era magnetico
profondo ed io quando mi soffermavo a fissarlo mi sentivo
persa nell'infinito di qualcosa di non identificabile.
Una triste mattina di novembre uggiosa, io non andai
a scuola perché non ero riuscita a finire di studiare alcuni
capitoli di diritto, cosi rimasi a letto a guardare le nuvole
dalla finestra che furiose sembravano rincorrersi nell'aria,
erano tenebrose e mi proiettavano in un turbinio di pensieri
strani e vaghi, così ebbi una visione fra sogno e realtà,
vidi Gaspare lungo un tunnel buio, spaventata rabbrividii,
lo vedevo con il suo motorino scivolare sotto il fango,
sentivo lo stridore delle ruote, lo scroscìo della pioggia
che avvolgeva il suo urlo di dolore e il suo strazio
di paura, poi il tonfo sordo e stridulo contro il muro di
una abitazione, e dopo il nulla il silenzio statico che vuole
nascondere tutto, come una nube leggera che copre una vita
con i suoi ricordi ed affetti. In quel momento pensai che la
vita è come una fiammella che tremola continuamente per il
minimo alito di vento e che ad un battere delle mani si spegne
lasciando solo il buio e uno sgradevole odore di bruciato.
Squillo il telefono nel salone, risposi alla voce piuttosto
allegramente, ma alle prime parole del mio interlocutore
capii che qualcosa di terribile stava accadendo, riconobbi
dall'altro capo la voce di Gianluca che tremante mi avvertiva
che Gaspare aveva avuto un incidente, e che era morto.
Mi sentii tremare, non sentivo più il suono delle mie parole,
rimasi ferma le mie articolazioni si bloccarono e per un
lungo momento non sentii il sangue fluire dentro le mie
membra, io sapevo già ciò che quella mattina era diventato
realtà, ed ebbi paura, avrei potuto salvarlo, avrei avendone avuto la consapevolezza avvertirlo avrei potuto
bloccarlo a casa non farlo uscire, ma non avevo dato
credito alla mia visione
e così adesso lui mi aveva lasciata per sempre.
La salita stava diventando più ripida segno che stavo
raggiungendo la cima, guardai verso il basso della valle è
vidi alcuni pecorai che accompagnavano il gregge verso
gli ovili. Le ginestre profumavano l'aria, l'ibis avvolgeva
con il suo profumo il mio passo ed io restavo estasiata
a guardare l'orizzonte lontano che sembrava un tutt'uno
con la vallata, anche le nuvole sonnacchiose e furbe si
nascondevano tra le valli, che meraviglia tutto il creato.
In lontananza vidi la vecchia casa del pastore già la luce splendeva
all'interno della stanza, e dal comignolo
il fumo sembrava ballare una danza flemmatica spagnola.
Aprii la porta, e vidi Eddy vicino al camino, stava in
pantaloncini corti ed una felpa gialla, non si accorse di me
e la cosa mi fece sorridere, stava con una forchetta in mano
e cercava di sbruciacchiare delle salsicce sul fuoco del
camino. Il colore del fuoco, la penombra della stanza
davano a quella persona un'immagine struggente il mio
cuore batteva forte.
Accanto al fuoco il suo profilo
appena illuminato, l'aria calda della stanza che
sprigionava un leggero vapore condensato, lo scintillio
del fuoco dava dell'irreale a tutta la scena, così mi sedetti
in un angolo a guardarlo. La sua figura esile e flessuosa
si avvinghiava alle fiamme e tutto danzava intorno,
le ombre dei mobili si muovevano sui muri,
la sua testa proiettata nella parete dava l'immagine dell'infinito. Le
salsicce si erano cotte perché Eddy
si avvicino al tavolo, i suoi occhi mi fissarono,
e un'enorme e dolce sorriso mi abbraccio, fu meraviglioso
rivederlo, accantonai sogni e stanchezza e ci sedemmo
vicino al fuoco le salsicce profumavano vicino a noi, iniziammo a
cenare abbracciati l'uno accanto all'altro.
Nessuna parola venne pronunciata quella sera, solo i
pensieri vagavano lontano. Adesso non mi sentivo vuota
e sola ed è cosi che ci accolse la notte.
Il fuoco scoppiettava
nel camino, il dolce tepore ci circondava, l'abbraccio di
Denny mi pervase, il suo sorriso,
le sue calde parole mi portavano lontana, dimenticando tutto,
le ombre dei nostri corpi ballavano nella stanza in penombra,
e la tela di un ragno nell'angolo buio della camera
ondeggiava inventando strane danze arabescate andaluse.
Il vento iniziava a far sentire i suoi versi vaghi e riportava
alla mia mente strani ricordi, di onde oceaniche e sibillii
lontani, le onde si infrangevano sugli scogli e il loro
ritornare era continuo costante instancabile.
Con accanto Denny e possibile raggiungere il paradiso,
egli ascoltava il battito del mio cuore, e con gli occhi
aperti a guardare il fuoco rievocò il nostro viaggio
in Africa, le nostre lunghe spedizioni sull'Himalaya,
dove il vento nemico e amico ci faceva sempre
compagnia aiutandoci a salire le alte vette e lì,
che senti l'ossigeno entrarti nelle membra e gonfiarti
le vene e il cuore, al punto da sembrare che ti scoppia
dentro, e proprio qui che ti accorgi quando sia
grande tutto ciò che ci circonda,
la visione dell'immenso intorno,
e il sentirsi dominatori e dominati dal mondo nello
stesso tempo. Le prime luci dell'aurora tinta dai mille
colori, entrò fra le persiane abbassate, ridestandoci dal
sonno della notte, la vita e' come una tavolozza
piena di colore, dove un pittore innamorato intinge
il suo pennello magico riversando i colori tenui dell'alba
sull'infinito orizzonte.
E noi umani desiderosi di nuove esperienze, ci avviamo
lungo il giorno pieno di promesse, ma la sera ci
avvolge la solitudine per le delusioni e per non aver realizzato
tutto ciò che l'alba ci aveva promesso. E così diventiamo
bui come la notte, incapaci di vedere fra
le tenebre, ciò che l'alba armoniosa ci aveva promesso.
Danny ed io decidemmo che quella mattina dovevamo scendere il
monte, per recarci nella vallata vicino, cosi prendemmo tutte le
nostre cose, i nostri zaini, richiudemmo
le persiane, e iniziammo la discesa
lungo il monte dal lato posteriore dove la stradina si presentava un
po' meno ripida.
I grossi scarponi che portava sempre ai piedi gli davano l'aria di un
montanaro, la sua lunga capigliatura folta e castana gli dava un
grande fascino, la sua camicia a quadri verdi mi faceva ricordare
mio padre, i suoi grandi occhi verdi erano lì magnetici e
m'incitavano ad andare avanti. Scendevo dietro a lui la discesa del
monte e le stoppie mi graffiavano le gambe, in lontananza un
pecoraio ci salutò, e noi alzammo la mano
in gesto di risposta.
Un albero di gelso era carico di frutti e allungai la mano per
raccoglierli, tutta la mano mi si sporco di rosso erano
così dolci che in un sol boccone ne ingoiai un bel po'
incurante del color rosso del viso, "Denny" lo invitai a fermarsi
per raccoglierne un po', ma lui continuava
incurante la discesa.
E incitandomi ad andare avanti corsi verso di lui, abbracciandolo e
sostenendomi alla sua spalla, così
iniziammo a parlare di un nuovo viaggio ai confini del
nuovo Messico, dove la storia passata si mescola alla cultura
presente creando un collage di situazioni che io e Denny
non potevamo perdere.

Torna alla sua Home Page

PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it
Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
Se non ha casella Email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori - Cas. Post. 68 - 20077 MELEGNANO (MI)» inserendola in una busta già affrancata. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2008 Il club degli autori, Margherita Lo Russo
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 
IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Ins. 30-05-2008