LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Idolo De Rosa
 
 Una voce dal sud
 
Chissà perché ora la mia gente
non si lamenta più di niente,
eppure gliene han fatte tante
e sempre con la mano pesante.
 
Non è stata mai remissiva,
se non ribatteva ne soffriva;
era gente dal sangue caliente
per reagire le bastava un niente.
 
Era gente che non scendeva a patti,
alle parole seguivano i fatti,
per questo adesso desta meraviglia
il suo subire senza batter ciglia.
 
Sicuro che l'altra generazione
non immaginava tale mutazione;
se passava per la seconda volta
la mosca era bella che sepolta.
 
Sarà forse che questa mia gente
ora è molto più intelligente,
ha rinunciato alla prepotenza
e affronta tutto con molta pazienza.
 
Ad essa potrò forse dar ragione
se alla fine verrà la premiazione;
ci vorrà più tempo, è naturale,
se si percorre la via legale.
 
La voce del sud si sente meno,
e a mano a mano s'è perso terreno;
spero tanto che questo mio dire
quella voce possa far risentire.
 
 
 
Palermo piange
 
Palermo oggi piange per il figlio
che nella mafia portar volea scompiglio;
l'Italia oggi piange per Falcone
grande speranza di tutta la nazione.
 
La mafia reagì con sua barbaria
premé un pulsante e tutto saltò in aria
per colpire Falcone e la sua scorta,
anche la moglie sua lasciando morta.
 
La strage si poteva poi allargare,
tutti in quel punto potevan passare.
Non è stata la consueta esecuzione
ha fatto più danni di un cannone.
 
Di tritolo una massa eccezionale
da far saltare anche il manto stradale,
e le auto che di là son passate
in aria come paglia son volate.
 
Privando Falcone di sua vita
l'italiana speranza par svanita;
la tremenda ed immane esplosione
è stata come una lacerazione.
 
Perdere un uomo di sì gran valore
ha dato a tutti un immenso dolore;
della mafia egli non avea paura
meritava senz'altro la superprocura.
 
Su tutti egli l'avrebbe spuntata,
questa era una cosa già scontata,
grave sarebbe per la mafia stato:
sopprimer si doveva il magistrato!
 
Che il sacrificio suo possa servire,
a chi subentra ora, a proseguire;
a battersi anche lui nella vita
per far di mafia una piazza pulita.
 
 
 
Una madre muore
 
Com'è lontano il tempo
ch'ella teneva in grembo
con tanto amore e cura
la dolce sua creatura.
 
Aggrappato al suo seno
il bimbo cresceva sereno
suggendone il nettare divino
fino a diventare un bell'omino.
 
Dov'è la sua giovinezza?
Dov'è la sua contentezza?
Nel pieno del suo fulgore,
una mamma vive dando amore.
 
Il figlio si fa uomo e s'allontana
scegliendo una sua vita gitana
oppure si perde tra colore
che van lontano in cerca di lavoro.
 
E forse passa anche un'eternità
prima che possa ritornare là
ove l'aspetta la sua dolce mamma
prigioniera, chiusa nel suo dramma.
 
Invecchia, così, precocemente;
muove i suoi passi ora lentamente
per il figlio lontano piange il cuore
e la madre piano piano muore.
 
le poesie sono tratte dal libro «Una voce dal Sud»
 
 
 
19 Luglio 192
 
Un'altra pagina nera è stata scritta
la gente onesta pare ormai sconfitta
or che la speranza pareva rifiorire
un boato e la si è vista ancor morire.
 
A due mesi dalla morte di Falcone
una tremenda più grave esplosione
ha inferto un duro colpo allo Stato
sopprimendo il valoroso magistrato.
 
La gente di Palermo furiosa è insorta
all'eccidio di Borsellino e la scorta
poiché una bomba è questo che duole
la mafia può metterla quando vuole.
 
L'uomo di Palermo si sente abbandonato
non avverte la presenza dello Stato
con la mafia e con il suo strapotere
per la propria incolumità può temere.
 
Così mentre lo Stato sta a guardare
questa mafia si dà un gran da fare
e senza disturbo una dopo l'altra
elimina ogni persona statale scaltra.
 
Borsellino grande amico di Falcone
aveva preso in mano la situazione
era già oltre le linee immaginarie
se l'hanno ucciso con più barbarie.
 
Pure in quest'ultimo caso è mancato
quell'appoggio da parte dello Stato
a Borsellino come all'amico Falcone
non hanno dato la dovuta protezione.
 
Dall'esterno è più difficile capire
ma alla gente di Palermo voglio dire
che adesso non deve lasciarsi andare
il sistema dovrà per forza cambiare.
 
 
 
Crisi economica
 
Di questa crisi la gente è preoccupata
specialmente quella in età avanzata
non per chi ormai non ha più appigli
ma per quello che troveranno i figli.
 
Pensa di non aver fatto abbastanza
e lasciare ai figli più «sostanza»
ma spesso si dimentica facilmente
dei sacrifici fatti continuamente.
 
Gente che dimentica l'adolescenza
come se avesse smarrito coscienza
eppure ha visto la grande guerra
il guaio peggiore di questa terra.
 
Dimentica di aver conosciuto la fame
e che sopravviveva in modo infame
alle mani e ai piedi aveva i geloni
non esistevano ancora i termosifoni.
 
Questa gente dal tunnel è uscita
dando molto più valore alla vita
così fino a diventare mano a mano
protagonista del miracolo italiano.
 
Però questo continuo modo di dare
ha impedito ai figli di pensare
poiché han trovato tutto già fatto
e per tutti i gusti il mondo adatto.
 
Anche se la cinghia dovranno tirare
con ottimismo potranno ancor guardare
è certo che una crisi un po' sentita
farà riscoprire i valori della vita.
 
 
 
La febbre del sabato sera
 
A tutti piace ascoltare un disco
ma questi giovani d'oggi non capisco
vanno in discoteca per la confusione
non certo per gustarsi una canzone.
 
Non vanno forse neanche a ballare
poiché li vedo soltanto saltare
un tempo sì che era una bel danzare
la dama si poteva anche abbracciare.
 
Ripetendo le parole della canzone
e... ballando s'attaccava bottone
complice quella dolce atmosfera
si concludeva felicemente la sera.
 
Qualche giovane già dalla mattina
a me pare che venda la candeggina
a tutto volume col mangianastri
delle buone musiche ne fa disastri.
 
Forse l'udito egli deve abituare
se in discoteca poi vuole andare
ma è un pericolo per altra gente
poiché pur se suona egli non sente.
 
Che occorra un luogo di ritrovo
senza alcun dubbio questo approvo
ma ci vuol anche una regolata
non necessariamente fare la nottata.
 
Ogni ragazzo si sente già grande
tra fumo di sigarette e bevande
poi escono dalla discoteca gasati
con i riflessi appannati
 
prendono l'auto in quelle condizioni
guidano senza le dovute attenzioni
qualcuno a casa aspetta e... spera
ha la febbre alta ogni sabato sera.
 
Poesie tratte dal libro «Uomo, fermati»
 
 
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Inserito 23 febbraio 1999