LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Giuseppe Carnabuci Ha pubblicato il libro
Giuseppe Carnabuci - Sogni di carta             Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi) 14x20,5 - pp. 36 - Euro 6,00 - ISBN 88-8356-484-7   Pubblicazione stampata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l'autore è classificato nel concorso letterario "Club dei poeti" 2002 Prefazione Poesie
Prefazione   Con questa nuova silloge Giuseppe Carnabuci si muove nei percorsi della memoria che paiono come avvolti da spirali di ansie crescenti, fragili sottintesi, trepide attese e da questi sospesi richiami della coscienza tentano di emergere i disegni e le figure dell'umana esistenza affinchè possano essere viva presenza in un mondo poetico. Come abbiamo già avuto modo di osservare nelle sue precedenti esperienze egli è sempre un poeta vagante in un labirinto di parole, quasi un prigioniero in un mondo fatto di versi, sepolto sotto una coltre di evocazioni sempre fissate e riposizionate in una natura silente, irradiato da una luce dechirichiana: celato sotto un portico o nascosto nell'ombra di una Piazza. In questa nuova silloge ritroviamo liriche di estrema sintesi, lapidarie e laconiche, votate ad una scarnificazione del pensiero e del verso: non a caso lo stesso Autore ricorda la sua predilezione, tra gli altri, per Ungaretti. Non a caso quello di Giuseppe Carnabuci è il canto d'un uomo, un canto leggero fatto sopratutto di echi di parole, di sussurri e note leggere: umanamente e debolmente porta con sé la sua fragilità, i desolati disincanti, i respiri sommessi e lucidi abbandoni. Nell'arena dei ricordi converte in immagini i barlumi vaganti ed inascoltati di desideri repressi per troppo tempo e nelle sottili pieghe le immagini stesse cercano poi uno spazio proprio per rilucere, per condurre ad una rinascita. Ecco allora che egli si fa navigante con le vele alzate verso il futuro in attesa di un viaggio sconosciuto inevitabilmente portatore di tempeste; immagine di uomo solo, con i sogni e l'orizzonte lontano; assediato da vertigini continue alla costante ricerca di uno sfogo e di nuove prospettive. Assistiamo all'attraversamento di un sogno poetico dentro le confusioni dei molteplici dubbi sempre alla ricerca di una risposta e con la consapevolezza che questo sogno possa rimanere inafferrabile. Non per niente le sue parole hanno la fragilità d'un respiro, d'un afflato, altre volte d'un filo sottile di voce che sembra uscire da chissà quale luogo avvolto dalla nebbia. Le parole sono polverizzate, i sogni sono polverizzati, le fughe sono inutili, le speranze semplici residui di una vita fatta di chiaroscuri opprimenti ed intriganti. Alcuni versi sono testimonianza fedele del suo sentire come quando leggiamo: Assordano tramestii/di rigurgiti/della memoria... e poi Trasudano respiri/e voci/ da profonde/cavità/inespresse... e più avanti Assonnate cavità di desideri/repressi... ed ancora S'assopiscono vertigini/di traballanti vittorie... e ritornare infine in quel mondo dove sempre Assillano i ricordi... In ultimo possiamo dire di trovarci di fronte a sogni di carta e incanti memoriali di un poeta che si muove tra chiarori ed ombre e si fa evanescente nelle sue atmosfere mentre solo la mente rielabora connessioni e rappresentazioni al fine di disegnare un'oasi mentale che si concretizza in isola felice senza malinconia. Questa è la speranza.     Massimo Barile
Poesie Ad Alfredo Panareo     poi il tempo è passato mi sono svegliato ma continuo a sognare   da "Acrobazie rabbiose" di Massimo Barile     SOGNI DI CARTA   Mari mossi dal vento della speranza sospingono vele1 di carta dove albergano sogni fanciulli che prendono il largo su strade d'immaginazione con percorsi retrogradi.   1 Sineddoche: barchette a vela BOSCO   Trasudano respiri e voci da profonde cavità inespresse, ansie, aneliti, teneri come germogli in attesa. ANSIE   Assilli crescenti progrediscono in un tessuto di fuorvianti pensieri incolonnati da ansie distruttive che costano vite d'attese e vengono bruciate in pochi istanti. COSCIENZA   Addebiti di ricordi instaurano dei sospesi richiami di alternanti proposte concesse alla propria coscienza. Sfilano episodi dimenticati nella forma ma gravanti nel peso. ACQUE CHETE   Mari blu mai partiti dalle spiagge sono rimasti alle stesse risacche, dove l'acqua è cheta, trasparente, e non va lontano. PUNTURE   Assillano con lieve formicolio punture di ricordi rimescolati in chiavi riproclamate. Complicano storie già semplificate, mai assopite in esito di certezza, scendendo a valle d'ogni proposito e percorrendo scorciatoie sconosciute. RIGURGITI   Assordano tramestii di rigurgiti della memoria in malcelati, ambigui, trasversali programmi di ricordo. Chiedono peso di sostanza a cose che non esistono.   DESIDERI REPRESSI   Assonnate cavità di desideri repressi cercano sfogo rinato al piacere d'essere vivi. Vene pulsanti di vitali eccessi convalidati in una notte. SPERANZE   Picchi di memorie affrontano l'ultima arena dei ricordi, per convertire in immagini fili esigui di speranze chieste in sogno ed afferrate con artigli di paura, identificate in barlumi di assonanti fuochi d'artificio. MEMORIE   Laceranti trafitture formano piaghe infuocate nei lembi di pelle essiccata per mancanza di linfa. Piaghe più profonde incidono nei sottili meandri anime già spezzate. Scalfitture d'immagini cercano un varco per brillare di luce propria. Per trascinarsi dietro il tempo che non aspetta. OMBRE VIVE   Affioranti gemiti da coattivi percorsi di memoria innescano una spirale d'accalcati assembramenti di figure che combattono per emergere da una folla di disegni scomposti, fuorvianti, ricomposti, come scandaglio d'immagini che chiedono luce e presenza. Nella ressa della lotta, alcune sopravvivono, sopraffanno, utilizzando la forza della loro luce per accecare le altre.
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