LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Gianni Burroni


IL FIGLIO PERFETTO

Sono il figlio perfetto.
Guardami, osservami,
cresco bello e senza un difetto.
La mattina non resto mai a letto,
il lavoro e lo studio per me sono diletto,
qualsiasi problema lo risolvo affrontandolo di petto.
Sono proprio bravo, mi riesce tutto,
quando sono a tavola non faccio mai un rutto,
sono educato e paziente,
ossequioso e riverente.
Non bevo, non fumo e vado in palestra,
ho un fisico da atleta che tutti mi invidiano.
Non faccio mai arrabbiare i genitori,
ho una bella macchina che coi miei soldi ho pagato,
i compiti di scuola non ho mai copiato,
ho bei vestiti eleganti e di marca,
tutto quello che ho me lo sono meritato.
La mia macchina non ho mai battuto,
per investire i miei soldi ho fiuto,
sono in pari con gli esami all'Università,
che pago tutta coi miei soldi,
per non essere di peso a mamma e a papà.
Non vado in discoteca perché c'è troppo casino,
meglio cenare con la ragazza al ristorante "Serafino",
vado in locali alla "moda", per bella gente,
agli amici risulto simpatico e divertente.
Con le donne sempre ho avuto successo
ma ora ho la ragazza e con lei sola faccio sesso,
pratico sempre sesso sicuro
e non fo mai cilecca ce l'ho sempre duro.
Sono un ragazzo fedele, sono gentile,
pago sempre la cena e faccio bei regali,
sono sempre a posto con la salute,
non ho mai la tosse o il raffreddore,
il mio miglior amico non è certo il dottore.
Ho tanti fratelli tutti sani e belli,
mio padre è un importante avvocato penalista,
mia madre rettore dell'Università più ben vista.
Sono figlio del Telefilm americano,
sono borghese e non disprezzo il denaro,
se hai bisogno di aiuto vengo a darti una mano,
se hai bisogno il mio consiglio renderà tutto più chiaro.
Sono amante della vita,
non sento mai il bisogno di fare l'eremita,
non ho paura di niente,
agli amici mai risulto deprimente.
Non ho peli sul petto ed ho la pelle tutta liscia,
il mio cane mai nel tappeto di casa piscia,
poi che casa bella me ne ero scordato!
Della mia piscina ancora non vi avevo parlato.
Non ho mai commesso un piccolo reato,
al supermercato mai una caramella ho rubato,
una canna non ho mai fumato,
certa gente è chiaro che io ho evitato
ed infatti a puttane non sono mai andato.
Ho tante medaglie dentro al mio cassetto:
da quella di campione regionale di atletica
a quella del concorso provinciale di estetica.
Sono proprio bravo, ma quanto son bravo …
Curo il mio corpo sempre e comunque,
ho tante creme da spalmarmi ovunque,
non ho né un neo né una voglia,
prima di entrare in ogni casa
pulisco le scarpe sulla soglia.
Ascolto musica classica e lirica
perché mi da pace e fortifica la mente,
la musica rock mi risulta sconvolgente.
Sono una persona forte, sono una persona retta,
l'anima mia è divina e diletta.
Sono impegnato un po' in tutti i fronti,
sono iscritto ad un partito
e quando posso faccio del volontariato,
compro tutto in contanti senza mai fare acconti,
d'altra parte i soldi ce l'ho mica è un peccato.
Sono proprio onesto, sono generoso,
sono modesto, sono fiducioso.
Sono il figlio perfetto,
vanto di tutti i genitori che hanno intelletto,
sono colto, saggio e mai prepotente,
sono perfetto,
immacolata è la mia mente.
Sono proprio modesto mai faccio un peccato,
il mio Dio lo sa: sempre lontano sono stato dal reato.

Salve mi presento sono il vostro dittatore.
Un po' di anni sono passati,
dai vostri peccati vi ho epurati,
per questo mi venerate
e vi sentite glorificati.
Siete figli dell'essere perfetto,
estirperete per me ogni vostro difetto,
sono il Dio in Terra, sono il prediletto,
sono figlio di Dio, sono il figlio perfetto.
Fate come me o andrete all'Inferno,
nella comunità del pentimento ad espiare il peccato,
lì dove giace esule il tossico drogato,
lì dove dorme quel povero ubriaco,
lì dove il poeta sul creato filosofeggia,
lì dove il comico frustrato sbeffeggia,
lì dove la merda dei sobborghi io caco.
Per voi ho in mente una città perfetta miei figli,
una città lontana dallo Stato malandato,
ornamenti in oro delle strade i giacigli,
poliziotti onesti col tono pacato,
grattacieli ovoidali avveniristici e bellissimi,
grandi parchi gioco con bambini contentissimi.
Voi figli siete la razza eletta;
puliti, belli e forti crescerete,
lontano da bizzarrie e creatività maledetta,
il vostro utile lavoro con passione amerete.
Per voi ho in mente uno Stato forte e sicuro,
uno Stato pulito di onestà e lavoro;
per voi che mi venerate fastosi banchetti son pronti,
per voi che mi adorate prospereranno buoni frutti.
Gli altri lontano non vi daranno fastidio,
gli altri viziosi sono mutevoli, pericolosi,
complottano contro di ME, contro di VOI,
contro la perfezione e la bellezza della vostra città.
Per VOI ho in mente grandi cose.
Sono il vostro Padre perfetto,
Sono il prediletto. Sono il prediletto.


ESTRATTO DAL RACCONTO "TRENTA"

Nel frattempo ho messo su un CD dei DOORS "Strange Days" ed ho selezionato la canzone "People are Strange"
 
"People are strange when you're a stranger/ Faces look ugly when you're alone/ Women seem wicked when you're unwanted/ Streets are uneven when you're down/ When you're strange/ Faces come out of the rain/ When you're strange/ No one remembers you're name/ When you're strange/ When you're strange/ When you're strange ... "
 
Un impulso irrefrenabile mi fa venire voglia di scrivere, d'improvviso la serata, o meglio, la nottata che mi sto apprestando a vivere inizia a prendere forma nella mia testa, la vedo benissimo, una donna in vestito da sera color rosso porpora mi accompagnerà a braccetto lungo la via facendomi sostare in ogni locale con l'insegna luminosa, mi verserà da bere, rappresenterà il desiderio ineffabile di passione della lunga notte, mi sussurrerà parole maliziose e provocanti all'orecchio, mi sconvolgerà i sensi con una semplice e sensuale scrollata di capelli, per spazzare via ipocrisia ed invidia. Così la mano è in procinto di scrivere, col pensiero che è corso alla fine della notte, quando il sole, ormai annoiato per il tempo eccessivo trascorso in letargo, sta per iniziare a dare i suoi primi segni di vita, facendo intravedere in lontananza la sua criniera color viola arancio, dove la signora in rosso cammina trascinando via la notte. Troppi colori in testa. Dissolvenza dell'immagine. La mano scrive.

 
ANIME PERSE

Anime perse che vagano nella notte,
guardano la loro ombra sotto tiepidi luci,
aspettano l'alba,
il sole che riscalda.
Li sembra di vedersi allo specchio in quel fluttuare di capelli
che percepisce un'andatura incerta.
Suonano e rimbombano rumori di passi
che sembrano echi distorti,
si affacciano alla mente strane figure:
un mostro a due teste delle quali una assomiglia al tuo viso,
una dolce dea con una collana di diamanti
che fa apparire un suo sorriso,
fiori che sbocciano profumati,
specchi infranti sull'incubo di ubriachi
che si sentono dannati,
tempeste dorate sul mondo di pece nera,
bambini felici che si divertono alla grande fiera,
adulti impazienti vogliono mettere a riposo i loro vecchi strumenti,
è tardi e sta arrivando mattina,
piombano in piazza giovani sollecitati da grandi fermenti.
Noi sconsolati ce ne torniamo a casa,
il tunnel dell'amore è ancora lì ad aspettare,
l'alba tarda ad arrivare.
Ma quanto è lontano questa casa?
E' un po' scossa la nostra strada inconclusa,
abbiamo sbagliato via,
abbiamo preso distratti questa strada chiusa.
Il tunnel è distante, si sta dissolvendo…
Cerco di mantenerlo intatto nella testa
ma non so dove poterlo trovare.
Si sta dissolvendo …
Eppure lo vedo.
Forse sono allucinato?
Mostri crudeli non venite ad urlarmi che è peccato,
non ditemi che da essere egoista e superiore
dovrei evitare una nuova passione.
La tranquillità e la ragione sono stupide ed inutili certezze,
resto accovacciato e nascosto da sguardi simili ai vostri.
I miei nemici si stanno avvicinando
e cercano di arrivare prima dell'alba.
Ho smarrito ogni via
ed ho perso il senso dell'orientamento,
resto fermo a guardare ed aspetto il sole.
Ho paura…
Ho paura che mi possano trovare.
"Tu sei matto ed ubriaco. AH, AH, AH… "
"Sei una vittima. Conduci una vita da avvinazzato ".
Vi sbagliate demoni fugaci ditemi dov'è il reato?
Gli occhi…
Occhi che vedono meraviglie di creature bellissime da venerare,
occhi che mi vorrei strappare per non cercare falsi e leggiadri affascinanti sguardi.
Vorrei sentirti mentre parli schiava del mondo dell'immagine.
E' vero?
Sei anche tu la sinuosa venere della bellezza?
Oppure con le tue parole potresti donarmi una forte ebbrezza?
Voglio bere, bere e non pensarti,
poco tempo per vederti e già davanti inizio a ricamarti.
Dolce visione su un fazzoletto di stoffa pregiata
da tenere come fantastico ricordo in una vita futura,
ricamo su un elegante foulard di seta: inestimabile il suo valore.
Mi distacco.
Consulto uno strano modo di vivere da un fantasioso almanacco.
Mi trasformo in ciò che vuoi senza sapere chi sono,
ubriaco ti penso nel mio cantuccio lontano da casa.
Il tuo volto è impertinente e mi sbalordisce,
non va mai via, la tua anima si esibisce,
è bella come i tuoi occhi e non potrebbe essere diversamente:
un'attrice bellissima e sicura che mostra solamente se stessa,
non accetti parti che si allontanano dal Tuo modo di essere.
E' arrivata l'alba.
C'è il sole.
Mi riscaldo col suo calore e sudo per la stanchezza.,
Ti sto pensando troppo ed inizio a durare fatica.
Mi addormenterò…
Ho trovato la mia casa.
Adesso so dove dormire
e questa è l'unica certezza.
Non svanire però,
almeno te potrai indicarmi la strada per il tunnel dell'amore.
Un transito veloce.
Non chiedo tanto,
Non voglio rimanere intrappolato
e non vedere più la luce.
Magari poi vedremo un nuovo mondo
ma questo non lo sapremo mai.
Senza nemmeno accorgermene continuo a girare in tondo.
Sto toccando il fondo.


AMANTE CONFUSA

Amante confusa,
senza viltà rapiscimi,
voluttuosa col tuo sguardo immobile,
pelle argentata nella notte,
burrosa nel tuo candido riscontro d'amore.
S'inebria l'olfatto del tuo profumo,
sudore e lacrime,
sesso per sconfiggere la tristezza,
come trionfo di ebbrezza.
Soffice la mano scorre sul volto
ed ancora il tuo sguardo riverbera,
fulgido nei miei pensieri,
prepotente mi eccita
ed un fremito di passione
provoca il mio tumultuoso bacio.
Dentro di te
Nubifragio


SESSO E TENEREZZA

Tigre bianca che azzanna la vista,
bagliore schiumoso e lucente di mare,
onda feroce, luccica negli occhi,
accattivante il pensiero si adagia
e si lascia trasportare dal rumore,
si infrange e si ricrea,
permeato di vigore
dedicato allo sguardo che suscita clamore.
Così appare una sagoma in lontananza,
dal cielo desertico al calar del sole
che crea sfumature sempre lite al romantico.
L'indelebile prende vita,
una linea sottile fa intravedere una schiena di donna e scivola,
scivola via lungo la fantasia del sesso.
Istante impercettibile,
l'ineffabile leggerezza di un attimo
e l'inconscio già crea la sua smania di bellezza.
Così il tramonto ha modellato i nostri occhi,
sognatori sciocchi,
così il mare un'altra volta ci ha illuso,
ansimanti e lieti,
ancora capaci di adorare la bellezza,
in ogni frangente apprezzarne una diversa sfumatura,
ancora più nascosta
ed ambire al sesso ed alla tenerezza.

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