LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Francesco Sinibaldi
Ha pubblicato il libro

 

Francesco Sinibaldi - Soldi e sentimenti

 

 

 

 

 

 

 

Collana I gigli (poesia) 14x20,5 - pp. 90 - Euro 8,60 - ISBN 88-8356-646-7

Introduzione
Prefazione
Poesie
  


Introduzione
Nuove composizioni che incrementano la cospicua produzione di Francesco Sinibaldi sempre teso alla creazione e rigenerazione di effetti leopardiani (come sottolinea lo stesso autore) senza dimenticare una costante attenzione ad una unificante armonia sovente musicale. In questa raccolta dal titolo emblematico ritroviamo da un lato i sentimenti e l'Essere e dall'altro le cose materiali, l'Avere: ogni pensiero, anche il più labile, prende corpo nei versi e si fa visione poetica finissima che invita a sognare lasciandosi soavemente cullare dall'incanto infinito e dalle magie soffuse di rime del cuore.

Massimo Barile


Prefazione
 
Il significato che ho voluto esprimere con la pubblicazione di questa nuova opera, "Soldi e sentimenti", consiste nel porre in evidenza la netta separazione esistente tra i sentimenti e le cose materiali, operando i medesimi su piani autonomi e del tutto differenziati.
Come già avvenuto in "Rita" ed in "Marina", presentate in precedenti opere, nella composizione "Il canto della festa" ho disapplicato la "costruzione sul suono" al fine di giungere ad effetti leopardiani, contestualmente introducendo altra tipologia di composizioni di questo tipo, in aggiunta alle poesie "leopardiane dirette" (con parziale applicazione di tale tecnica, che di per sé favorisce la velocità e la fluenza).
La "costruzione sul suono" trae origine e spunto dalle caratteristiche formali contenute nella canzone "Somebody who care" di Paul McCartney.
Ascoltando la musica dei Beatles e di Elton John ho notato come, spesso, l'utilizzo delle parole venga determinato e condizionato dall'armonia raggiungibile con l'unione delle note musicali, al fine di giungere a completa integrazione e musicalità espressiva.
"Under Pressure", scritta in applicazione della costruzione sul suono, è una composizione che identifico come "costruita/sentita".
Tale tipologia di composizioni è caratterizzata dall'attribuzione di particolare attenzione al fattore formale, con effetti sonori amplificati dalla ricerca di suoni austeri e "duri".
Con "Aftermath" ho scritto un idillio costruito sul suono.
"When a woman doesn't want you", composizione semplice/sentita, è stata scritta nella pineta di Druogno, in Valle Vigezzo, in data 20 settembre 2003, ascoltando la relativa canzone di Elton John ed in condizioni ambientali favorevoli.
La composizione è costruita sul suono.
 

Francesco Sinibaldi


Soldi e sentimenti
 

Ai pregi proibiti
 
Stemperandosi in mille rivoli di egual piacenza e di medesima luce, un divino sprazzo solare si poggia nel grembo di un'ondeggiante prateria facendola risplendere di continui riflessi dorati,per poi adagiarsi sulla riva di un brontoloso rivoletto che accenna a incantevoli melodie. Sulle fasce di questo prodigioso arcobaleno di luce si schiude il ritratto di Mosca, patria delle sudate conquiste e delle rivoluzionarie e rimembrate sorti.
 
Il passo nobile di una ballerina con le guance rosee ed il portamento saltellante tra idee e finzioni d'amore regala ritmici balli, mentre il vociare gonfio di vigore di una muliera cresciuta tra sconfinate praterie ed odori tenui di un amato orticello si diffonde nelle tenebre di un teatro ignoto ed avvolto da soffici tele e da vellutati profumi; ed il lieve ma continuo dondolio di pullulanti fiocchi di soffice neve dona ai torrioni del Cremlino la parvenza di candidi ghiacciai cristallini, ove traspare la limpidezza degli animi che riposano nei pensieri più eletti e mossi da caritatevoli intenti. Gli sventolii frenetici di rivoluzionari vessilli baciati dai cuori rimembrano remoti diverbi d'emozione, quando la collera del volgo si accanì, inebriandola di naturale passione contro i depositari delle posizioni privilegiate, togliendo loro lo scettro del potere e delle facoltà illuminate.
Un uccellin di bosco sfuggito all'eterno inseguirsi delle stagioni posa di fronte ad un aggraziato pittore che pennella con cura i margini di un sogno notturno, ed un chiarore che invoglia a rammentare infinite poesie si insinua tra i rami di una quercia delusa dal cadere di secolari fronde autunnali che paiono le membra di un prudente creatore rivelato da casti principi.
Ride quel lontano campanile fluente sin alla più chiara sommità dell'idillio mattutino e, nel fiato della natura,riposano i sussurri di un venticello ondeggiante che ispira i sospirati ritorni di un angelo divino dalle vesti innalzate e con la voce a smarrirsi nel paglierino di un intenerito fiorello solare.
Canta il bronzeo scampanio e si diffonde nell'incurvato e tempestoso lampo il luccichio di un immenso paesaggio di quiete, e così, mentre tutto appare addormentarsi nel fallace inganno di una culla quanto mai profumata, si alza il diletto di un solitario poeta che irradia virtù e pregi proibiti.

Cantiche infinite
 
Il tremolio del canterino
picchio, onde lesto
il cinguettar s'avanza al sole
decantando il rumorio,
e il passegger s'appresta,
e candida m'appare la vallata,
in timido e pietoso s'inventa l'infinito.
Odo muto, ridente
e vivo al lieto andar
di ramo in ramo al ruscelletto,
grazioso il canto e ancor
d'aurora il senno al suon
sì de' perpetuo pianto,
e cinguettante il ruscio
a'cor de novellin gaudente
e bello sì ch'odo
rimembrare d'estate il suo calore.

Mona Lisas and Mad Hatters ad Elton
 
Now I know, fior del dì che a novo
Donzella a te maestro mio, del
vai pe chiari auror fiorelli, ispano
canto è pien vallata e vanto di
è al cuor la giovin alba rinata ai fior
tua armonia che incanta e siede,
e all'arte data pe canti, augelli e all'-
cigliar d'un lago ch'arride ai fior
erbe odori
pel tuo cantare, e ancor pastura
ricordo ancor quel dì festoso che a
l'artista chiaro che al lume dona
penso e terso del ciel mattino varcai
sua luce bella.
e rimai dal notturno boccio, nottate e
Graziose parole per te, pretty
albori del piovo novo. E ancor del di
words for you, e 'l suon di te e
la rima nova provai a gradir per l'usci
di un bel chiaro sarìa al mio
e chiari ch'uscian più lieti dagli occhi
cuor com'erbe dolci coperta a
amari, tua cara cera d'etate a fior di
fiori.
giovin prato.Se'tu l'aurora de miei pensieri,
se'tu 'l chiaror del mio intuir all'-
arte clara in festa gaia,graziato al fior
e ancor sgusciata pe prati, amor e giovin
sogni.
 

Visione di un canto
 
Le gocce di un canto festeggian di nuovo il lieto appassir di rosa ingraziata, il tenue tramonto dai raggi arrossiti e svaniti nel ricciol del fiero cespuglio gradiscono il viso di antica donzella, gioiosa la voce del colle baciato da soffio materno, dipinte nell'acqua di stagno assopito che sfuggon veloci dagli occhi sereni a profili arruffati, in picciol pulcino richiama nel vento il frutto stupito da tale vagar; e corre tra i prati quel bimbo con guance imbevute di grazia, belata la quiete dal mesto capretto che intona e intristisce tra petali intrisi di rossa atmosfera. Tra i pini suadenti di festa avuta, s'innalza nell'aria un bianco pensiero di dolce creatura gradita e poi amata.

Emanuela
 
Intrisa la voce di lieve albeggiar tra i suoni dei merli che annuncian sereni l'amato ritorno di fresco mattino, i fasci lucenti che brillano il volto dal gaio fiorito del rosso nastrino, il passo leggero che dona al paesaggio la tinta sgusciata dal fiero lenzuolo, spontanea la chioma che infonde in quel bimbo celati pensieri di casto ricordo, più furbi i ritratti che s'alzan festosi nel grembo del colle che ride e poi da. Un fiore sbocciato nel chiaro colore dell'alba incantata e il suono più atteso del gallo rinato a tinger il velo che impavido sta.

Bohemian Rhapsody
 
In timido canto, col sol che sorride
e vive in diletto al fiorir d'un
pensiero, io piango.
 
Onde cotanto in meridiana
piova ch'ebbe,
de la mortale e giovanile età
al nugoletto anzi il chiaror in
fuggitivo canto, e quivi a far
d'ombroso in funereo
e candido pianto, odo,
in bianchissima sorte, d'augello
al volo il suon de canterin
gorgheggio; sì novellando vien
dalla campagna pur sempre
d'auretta in fresco chiaror al
terren prediletto disdegnoso
il passerotto, e dalla via corrente
rinasce il rumorio.

In fior de ruscelletto
 
In sul finir de canterin cinguetto odo 'l picciol passerotto 'n tenero passeggio tinteggiar pe mani e ne' ruscelli, è l chiaro prope virtute ch'ancor di conforto s'usa in perpetuo canto e intanto al sol ch'adombra silente,e già di lontan s'accenna il tremolìo.
A timido pianto fa festa il pastorello, che nella buia stanza 'n confortevol verseggio e già pe cotanto al suon d'umana gente s'ode piangere il bambino, a prova d'ornati che duolsi al mattin onde 'l fiato d'infinito par mesto in collinetta e pe villaggio.
E duolsi 'l rumorio.

Col cuore nei tempi
 
Sembrava lontano quel chiaro trenino dei tempi perduti nell'era dei cuori, e ora il calesse, rosetta odorosa s'apriva a un giardino dai mille colori e lei, la tempesta che quieta il candore, sedeva più triste dell'erba bagnata da un raggio invaghito, e l'esile chiaro,dipinto sul cuore, moriva nel canto d'augello festante, tra vie di un paesello e il biancheo torpore d'allodole in fiore.
Parea che il tempo temesse incantare, che il sole morente giocasse a pensare di lei la novella che spazia nel cuore, ed ora mia ombra, gradisci il vociar d'un fresco ruscello.

La festa dei colori
 
Voci mormoranti aneliti d'intense passioni s'innalzano tra i chiari di quella festa domenicale baciata dal crine di due uccellin di bosco appostati tra i bagliori di un'innata sensazione, e dal colore così formato si sprigiona, emettendo melodie nostalgiche dal sapore inquieto,la spiritualità della gaudente Bratislava.
 
L'atmosfera cupa ma ricca di presagi emanata dalle lapidi poste ai piedi di una scalinata e rimembranti l'accordo raggiunto dalle mani feroci della sensualità aggressiva pullula giungendo sin alla sommità delle più antiche aspirazioni, degne d'essere ricordate e meritevoli di citazione, mentre poco oltre, tra i colori di una leggiadria, si nota il marmoreo crocifisso dominante dall'altezza miracolosa della Chiesa gotica di San Francesco, luogo pio ove dimorano gli angioletti stanchi di osservare da una nuda tela gli sviluppi dell'umanità. Il suono delle acque cristalline del Danubio si confonde con i cinguettii svolazzanti tra rose profumate d'orgoglio e primule appassite all'assopirsi della maestrìa del sole,amico brillante che a sera,quando le ombre fuggono tra i cespugliosi rimandi di un granello di sabbia dorata, va a lamentersi negli ardori di una collinetta.
E in quegli attimi notturni in cui sembra che la vita s'incanti a rimembrare le tinte di una fanciullezza adorata ma troppo velocemente svanita, si posson contare migliaia di luci assiepate tra i chiarori della Cattedrale.

Chiedi al sol che ti baci
 
Poggiando le sudate mani su di un corrimano arrugginito, una soave bambina si invaghisce dei colori dell'arcobaleno appena nato dopo l'impeto di una tempestosa grandinata e intona a quell'atmosfera un po' enigmatica le note di un dolente e perduto amore che ora fa bella mostra alla soglia delle umide e intenerite ciglia. Mille rivoli di commoventi destini gocciolano tintinnando ribalde musicalità, e la lacrima più amara, cascando al suolo, emette sibilline immagini colte nel cuore del Cairo.
 
Finissime viuzze colorate da grida e parapiglia penetrano, fendendosi, nella città, dipingendola col prestigio di mercatini ove regna il baccano ed un intenso e vociferante via vai, mentre i veli di una cupidigia rigettata dalle inibizioni dei sensi coprono le palpebre umiliate nel segno di umana riverenza, che paiono ora infelici finestrelle di un annoso e poco curato edificio; inebriate dal soffice soffio proveniente dal margine del Nilo, frotte di moschee islamiche stagliano al cielo le dottrine più austere e rigorose che si innalzano oltre i modesti tetti delle pianeggianti cupole, e tutto intorno, dalle sabbiose radure di distese dorate e baciate dai primi rimandi solari, deriva l'alito di un maestoso e leale passato di cui si vanta anche il meno profondo tra gli ingegni dimoranti in tale capitale d'Egitto, culla dei misteri e dei fati sussurrati con la vigile voce di una remota ed incantevole luna.
Tra gli addobbi e le marmoree effigi che siedono nella frescura di polverosi scaffali regnano e si celano le sorti degli uomini, riconosciuti dal vivo colore emanato da vetusti trattati scintillanti virtù e rivestiti con pelli pregiate e profumate di millenario diletto. I concetti, saltellando, sgorgano dalle pagine giallognole e iniziano a danzare sulla superficie luminosa di una fracassata credenza, disegnando nell'aria i profili di immagini effettive e di prossima previsione, mentre il loro impulso provoca inusitate vibrazioni nel buio di un ritrovo di giovani idilli; ed al fine di tale spettacolo dei sensi, verbi sussurrati oltre il limite di una giovinezza svanita si acquietano ai piedi di una ridente e perpetua fiammella emanante brusii di una quiete ritrovata, e mentre il rumore svanisce appare una biancastra visione che canta al buio il fremito di un'eterna e passata emozione.
Nell'immensità di un chiaro mattino ride il cielo regalando sorrisi ed inviti a sognare ed allora, bambina, chiedi al sol che ti baci.

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Ins. 16-02-2004