LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Federica Bernardini Ha pubblicato il libro
Federica Bernardini - Vivo dentro la camera degli ospiti           i   Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi)   14x20,5 - pp. 84 - Euro 7,50   ISBN 88-6037-201-1 In copertina e all'interno fotografie di Cristina Cirilli Copertina di Serafino Pirro   Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l'autrice è 2a classificata nel concorso letterario «I Poeti dell'Adda» 2005      Prefazione Poesie
Amo scrivere da sempre. Per me è un rifugio, uno sfogo, una rinascita. Sono un'imprenditrice, costantemente in giro per il mondo. Per sopravvivere, quando ho tempo, faccio teatro, come attrice e come autrice. Adoro la musica, il cinema e il mio gatto che mi fa compagnia quando scrivo.   Prefazione     Le parole di Federica Bernardini sono tracce che indicano la direzione d'un sentire poetico fortemente connotato da una profonda passione per la "parola" che esprima, fino in fondo, l'autenticità delle sensazioni che appartengono a quelle zone che sovente non vengono esplorate. Le suggestioni, le riflessioni e le inquietudini disegnano la mappa della vita, finemente tracciata, sapientemente osservata, e le "vibrazioni dell'anima" sono la luce, sempre ricercata e ardentemente voluta, che "elimina l'inganno". A dire il vero, tutta la sua poesia è "luce che elimina l'inganno" e le sensazioni intense regalano emozionanti passaggi, una sorta di "volo muto" nel silenzio, tra i bordi delle nebbie, cercando di guardare tra la polvere della vita, tentando di fare spazio nel "pulviscolo azzurro", o all'ultima luce del giorno. Nei frammenti che emergono dalla memoria vengono in superficie i percorsi della mente e il labirinto delle parole come a ritrovare una nuova dimensione, un nuovo tragitto da percorrere al ritmo dei nuovi eventi. Eppure, oltre alla consapevolezza che le cose della vita si sgretolano, nei versi della sua poesia la memoria diventa quasi una magica danza che tenta di spostare la polvere che si deposita sui giorni dell'umano vivere: si assiste ad una esplorazione tra emozioni che sfumano, assenze e sofferenze, stupori e incanti, illusioni e cicatrici che diventano simbolicamente "crepe di muri". Federica Bernardini è costantemente sulle tracce di ciò che fugge, "anima senza tregua", "anima inquieta" che insegue il vento, sempre a "rincorrere parole affannate", senza dimenticare quella necessaria predisposizione a farsi avvolgere dalla vita. E in questo lento evolversi d'una consapevolezza che avverte la necessità d'una rivelazione, le parole sono come fluido trasparente che scorre tra i silenzi, gli inganni, i rimpianti e le malinconie: in questo cammino, che contempla visioni limpide e soffuse dispersioni tra i "riflessi di ieri", Federica Bernardini "taglia" le parole, "stritolando rammendi di memoria", in un lento "avvolgere nel silenzio" quasi a delimitare il nulla, a consumarsi nella visione lirica, a respirare l'ansia che "scorre tra le mani".     Massimo Barile
Vivo dentro la camera deli ospiti     Vivo dentro la camera degli ospiti       Vivo dentro la camera degli ospiti ricamando indumenti come ferite aperte. eterna punizione suora senza peccato grida di rondini che dentro mi tormentano Nel vuoto rifiuto le finestre negando luce che ignora il mio contatto. Bussa il pensiero schermi vuoti che allenano la mente. Costruisco brandelli di vita e li conservo dentro una valigia piena d'inverno e l'ombra del tuo viso per viverti dentro il mio silenzio.   I vecchi       Come fuscelli dentro l'imbrunire ossa di vecchi si leccano ferite radici appese sopra piedi stanchi. Migrano verso giorni senza pianto colmano il tempo cullandone le ore. Per respirare si nutrono di sogni persi dentro cisterne d'ombra che non lascia impronte. Spengono la mestizia nei riverberi d'intonaci scomposti fra le cortine di una luna gelida culto di notte chiusa alla distanza. Stride una porta che chiama e si confessa e il mondo assiste senza reticenza.     Brividi di colore sopra il monte       Brividi di colore sopra il monte nel buio latente della sera. Un incanto di nebbia si dispone lieve sul tremore di stelle accovacciate. Lingue di fuoco accorrono gioiose dentro la notte insidiando da un vetro riverberi di luna. Una porta si schiude contro il vento leggo il tuo viso dipinto nello specchio sento la pelle che ti cammina accanto dentro lo spazio che acquieta la sua luce. Tenere le tue mani insidiano i miei sogni maestre d'arte in questo paradiso oziano le parole nell'aria umida e quasi rarefatta. Niente più suoni ora è solo silenzio.       Fiocchi stonati       Ombre come spugne di nebbia giocando di prestigio nel cielo opaco come un gatto vecchio lento pallore che annaspa nel dolore. Si lamenta il vento meschino nelle piaghe della neve. Fiocchi stonati senza traiettoria. Ala fugace d'ebano svanisce dentro il gelo e vaga luna d'inverno sopra gli orti spogli.       Ma... Non svegliarmi       Coprimi rugiada di cristallo nell'ozio del silenzio. Insegnami dentro le mani carezze per catturare il sole testimone l'allodola che occulta il nido in frammenti di sentieri. Costringimi nell'incanto assopito delle dita. Accoglimi nell'ansia delle tue membra incenso di fuoco distratto sortilegio di stelle. Sfiorami sudando sogni ma... non svegliarmi.       Un'ombra scivola       Un'ombra scivola dentro un pensiero d'acqua nel giorno che muore di nulla tra passi di silenzio che bucano la notte.   La memoria di un uomo contende al buio libertà di pensare e lega frammenti di ore con filigrana di sogni.   Mani di rabbia si aggrappano come edera sulle cicatrici dei muri dentro tasche cucite dalla sofferenza.   Un gatto che lotta per un secondo d'amore rincorre il suo sonno.       Spagna       Arde orgoglio di pietra forgiata esule d'uccelli nel fragore del mezzogiorno. Silenzio di valli su cui gioca il destino con mille dita adunche. Sete eterna per la tua bocca serrata come gregge senza dimora che si concede esausto alla lontana speranza della notte.       Angoli di vie       Angoli di vie sonnolenza dipinta su muri di cartone dove il sole si spoglia tra anguste serrature. Scale vissute solo nell'abitudine prive di luci bersaglio dell'indifferenza respirando odore di minestra mentre ascolti silenzio ripetere la solita domanda. Soffitte umide di soffrire nel tempo che si aggrappa a un orologio stanco mentre si vive coprendosi d'amore Si consuma la notte sopra gli abbaini balconi della luna che raccolgono insonni fremiti d'uccelli.       Cammino sospesa dentro l'aria     Ho superato dune senza fissa dimora protese verso l'urto dell'oceano dentro il silenzio che scava il tempo fra granelli di sabbia nei misteri dei loro mutamenti.   Ho catturato gli occhi di animali stupiti ai piedi delle nuvole. Chiuso nell'alba un arco che ha disegnato il sole eterno amplesso del vento con la pioggia.   E cammino sospesa dentro l'aria mentre l'anima inventa colori per tingere il tramonto. Stringo luna bambina nel palmo della mano e mi perdo libera da confini       Danza luna di morte       Occhi chiusi dentro bolle d'aria regolano l'uso della forza cucendo bocche preparate all'inganno. Camminiamo con sandali dolenti memori di schiavi sopra lastre di pazzia allungate nel buio a catturare uomini. come lacrime umili di pioggia Cade il mondo vomitato da sacrilegi e si dissolve come foglia secca. Danza luna tonda di morte con la veste lacera sopra gli stendardi
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