LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Poesie di
 
Eros Maria Mallo
 
La via che scelsi
per dare un senso
ad ogni mio piccolo passo
un folle gioco
per addolcire la solitudine
un ingegnoso modo
con cui beffare il dolore
il magico specchio della mia vita
 
Io mi preparo da tempo
alla più grande delle feste
 
 
 
Ho una amica al bar
che la mattina
mi versa una tazza di caffè
mi offre sempre una sigaretta
io mi siedo a leggere il giornale
e lei a tratti mi canta una canzone
 
Ho un amico giornalaio
che zoppica su una gamba
e forse per questo ha il cuore grande
e regala trucchi
alle figlie delle zingare
 
Ho un amico portiere
custode anche
dei segreti noti
una volta una cagna
si alzò la gonna
lui cedette al desiderio
e si addormentò su quel ricordo
 
Ho un'amica lontana
che strappa petali a Leopardi
cercai una volta
con insistenza il suo letto
lei chiuse gli occhi
e andò via
più tardi le regalai un fiore
e lei lo piantò nel suo giardino
 
 
 
Dio aprigli le porte
e prepara loro
altari con fiori profumati
vestili d'amore
amore che essi non hanno potuto
 
Dio aprigli le porte
e dona loro un sonno lieto
vestili di tregua
tregua che essi non hanno potuto
 
Dio aprigli le porte
spiega loro il sacrificio di una vita
e con un soffio
spazza via il dolore
 
E che si danzi
Dio
per loro
nel tuo giardino
 
 
 
Non potevo desiderare altro
o mio Dio
dalla tua mano
E quando dentro di me
i versi taceranno
io forse troverò pace
nel tuo abbraccio
eterno e puro
 
 
 
Ancora una sensazione
forte di vita
in questa notte
lungo le luci del Naviglio
 
Questo benessere mi provoca
i brividi addosso
 
La psicanalisi sembra proiettarmi
verso una nuova era
 
 
 
Sogno maledetto
tu che non amavi
come una porta poteva desiderare
tu che con una carezza
hai imprigionato i miei versi
 
Eppure ci sarai sempre
 
Motore di un'esistenza
bagno purificatore
 
Sono il poeta concepito
concepito dalla notte
 
 
 
E se un giorno
tentai un solo verso
in una terra bruciata
sappiate che ero un poeta
dal cuore fragile
 
 
 
Cammino immerso nella quiete
di questa via
vado chiedendomi
se sia una candela consumata negli anni
o quella paura
che si alimenta di dolore
e razionalmente negli anni ci conserva
 
Starò ad aspettare
senza troppi clamori
che Venere mi sussurri
nel cuore della notte
 
 
 
Come vivrai
i miei lunghi silenzi
come vivrai
questo mio mondo ideale
questo folle desiderio d'eterno
che mi soffia dentro
 
 
 
Sono il mago
che trasforma le illusioni
in pezzi d'eterno
 
 
 
Ti sento forte
quando il mio pensiero
è assopito nella notte
danzi attorno a me
e senza alcuna timidezza mi accarezzi
 
Perché mai dovrei avere paura
io che tanto
ti ho celebrato nei miei fogli
tu che fosti dentro di me
a trattenere il mio pensiero
la parola
i miei versi
 
Sono il custode del tempo
si inchini al poeta
sua maestà la Morte
e poi agisca
 
 
 
Facile sotto l'impulso della frenesia
evitare di guardare dritto negli occhi
e convincersi che ogni atteggiamento
è necessario a tutelarsi
 
Fermarsi
ed accorgersi
di non essere affatto forti
vivere notti insonne
sotto l'indiscrezione della presenza
 
Sperare
sognare
donando al tempo
chissà quali poteri
 
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Inserito il 9 gennaio 2001