LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Enrico Camisani Ha pubblicato il libro
Enrico Camisani - Per ameni sentieri           Collana I gigli (poesia) 14x20,5 - pp. 72 - Euro 7,50 - ISBN 88-8356-469-3 Prefazione Poesie
Prefazione Sederà il valente uomo a una tavola, circondato di libri e tutto in silenzio inteso al suo lavoro. Prima d'avvicinarsi a metter l'occhio su foglio, ch'egli va riempiendo, cercate se per avventura gli vedeste o, come agli apostoli, lo Spirito Santo o una colomba, o se anco egli ha davanti un crocifisso... E pocihè non vedete nulla di questo, traete avanti e leggete. Poco importa che l'occhio vi si avvenga in una predica di questo o di quell'altro argomento, perocchè elle saranno tutte divisate a una medesima foggia, tutte stampate con un medesimo conio: così il gesuita padre Bartoli prescrive come si prepari una predica e prosegue nell'elargire altri consigli che reputo fuor luogo riportare nel caso nostro non essendo utili alla trattazione. In egual misura concepite le liriche di Enrico Camisani non sono prediche ma un inno festoso alla vita, meditato nel silenzio di una stanza, cullato sulle ali dell'amore, pervaso da incanti poetici e comunque sempre innalzato al cielo osservando la realtà così come essa è: nel bene e nel male. Sono liriche coltivate col cuore e legate da una profonda armonia attraverso un filo conduttore unico che è quello della dolcezza e della gioia della vita. La stessa poesia iniziale fornisce già la chiave di lettura di tutta la silloge: Che bello andar/per ameni sentieri/di poca collina/a lato/di siepi fiorite/ sentendosi/vivere in pace/con tutto/l'immane creato! e poi ancora più avanti l'ultimo raggio di sole del giorno che regala l'inno festoso alla vita e ascoltarlo con alto stupore, cullando pensieri d'amore. Nascono considerazioni sull'uomo che ormai, abbandonata la saggezza antica, più non contempla il mondo e arrogante avanza verso il suo fallimento: pulviscolo cosmico con smanie di onnipotenza. Ecco allora la necessità non più prorogabile di fermarsi anche solo per breve tempo, per cogliere ancora i fremiti e gli stupori della vita, le cose semplici e i valori di sempre, affinché l'Uomo possa penetrare più a fondo ciò che ha davanti e non sfiorarlo solo superficialmente. Il mondo odierno è costellato di furbi che ingaggiano quotidianamente una sottile lotta tra di loro e spesso naufragano in un oceano di trame volgari fatte di astuzie e viltà; l'inutilità delle apparenze delle quali si mascherano, la stupidità dei luoghi comuni con tutto quello che ne consegue. Eppure l'Uomo rimane un infinito mistero, frutto di eterna fontana di tenero amore sempre disposto ad aprire una nuova finestra all'agognata ricerca del cielo e grazie solo ad un sorriso può ritrovare la felicità, può chiedere coraggio a Dio per rompere muraglie, abbandonarsi lentamente alle fonti gioiose, librarsi alla ricerca della Bellezza con tutto se stesso, nel vago profumo d'un fiore, nel puro sorriso d'un bimbo, nel morbido viso di donna, nel candido petto di una mamma, nell'alta parola dei quattro Vangeli, nel Corpo di Cristo. Liriche da leggersi alla sera quando pervade un senso di smarrimento e in fondo al cuore il dolore dilania quasi a sentirsi soffocati e nei versi semplici ritrovar la forza per non lasciarsi andare ma adoperarsi per sconfiggere il male sottile e ritrovar infine la Grazia e l'Amore: consapevoli di questa esigenza interiore, incarnarsi negli ideali di pace e fratellanza, comunicare la parola che porta la vita.   Massimiliano Del Duca
Poesie   Per Ameni sentieri   Che bello andar per ameni sentieri di poca collina a lato di siepi fiorite sentendosi vivere in pace con tutto l'immane creato! Una strenna per le donne   Mi ha scritto un amico non baro: "Se potessi calzare una donna di per sé già slanciata e volante le darei quasi dodici punti allo spillo dei tacchi... quasi privi di lati. Mi parrebbe un omaggio sincero alle donne di tutta la terra perché anche con tale espediente la bellezza di Eva ricreata dal Verbo fosse pista verace a una serra di pace!". L'incanto del mito   Vorrei tanto parlare della mia Donatella ma mi mancan parole all'altezza del mito. La conobbi or sono trent'anni io in cattedra come docente - più o meno all'altezza - lei spiccante nel banco di fronte certamente all'altezza di quarta liceo puro classico. Siamo adesso chiarissimi amici con eguali disegni nel cuore con fittissima rete d'affetto ma pregnante di sommo rispetto. Certo è questo gran dono del Cielo tra quei doni che fanno pensare alle strenne sublimi dei Magi. Voglia di Giappone   Mi piacerebbe viaggiare in Giappone specie dopo aver visto la sua Nazionale per nulla inferiore alle più blasonate.   Ricordo il caldissimo match con i Turchi ben condotto dal nostro Collina veramente all'altezza del nome.   Dite un po' se non c'è stata perfetta performance quando nulla rimane da ridire?   Anche questo arbitrale primato mi ha fatto montare la voglia di fausto viaggiare sulle magiche scie rubiconde del Sole Levante. Fremiti di luce   Occorre per forza fermarsi per cogliere il cuore del cosmo... quei mistici accordi di luce recanti stupore alle menti.   Se sempre fai tutto di corsa puoi solo sfiorare di tutto la scorza. L'arte dei furbi   Il mondo talora mi appare una gara sottile tra furbi pronti sempre a truffare il vicino e persino il più stretto parente.   Né son pochi che danno a vedere d'ignorare la loro performance.   Così tutti più o men navighiamo in un cocktail di trame furbesche senza fare una piega fino a quando succede di colpo che un tizio si desta dal trance dell'astuzia scodellando con nobile arguzia il pregnante carnet di sue prave prodezze. Lo scarto dei sogni   I sogni son sempre mendaci sia quando ti fanno paura fingendo uno schianto mortale (e allora ti svegli provando gran male) sia quando ti fanno gioire con dolci ricordi di esotici viaggi volando rapito su baldo aquilotto (e allora ti svegli che il cuore ti batte più cotto). Più bici che... baci   È approdato a Milano il Giro d'Italia 2002. Un record di brutte faccende di doping con boom di veleni e di grane!   Per fortuna non s'è mai arrestato il rito dei baci celebrato con lauto dispendio di grossi pimpanti spumanti.   Certo è che fa male pensare che molti gregari pur sudando a caval di lor bici sian rimasti per sempre digiuni di quei rossi e pur caldi bacioni di fresche attillate fanciulle.   Non sarebbe un po' giusto arrivati a Milano attivare appendice di circa tre baci cadauno... anche sol per rispetto alla bici? Il sapore della festa   Nei giorni di festa non sento quel gusto corposo che sembra timbrare la pelle di tante persone. Se indago il perché non trovo che un filo sottile timbrato di rughe infantili che pure non hanno potere di fare da schermo alla luce del sole. L'estrema finestra   Cos'è una finestra se non l'agognata ricerca del cielo? Se tu la spalanchi ti abbraccia fiumana di luce e di libero spazio. T'immagini allora che cosa sarà sulla fine dei giorni l'aprirsi di un varco nel sole ignaro per sempre di stretto tramonto?
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