LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di Elisabetta Pieraccioni
- La culla vuota
- Penso a te ragazza di vetro,
- con il tuo sguardo angosciato
- pieno di paura,
- sola nella stanza bianca
- dove tutti ti lasciarono,
- la tua paura più grande
- dei grattacieli di New York,
- il tuo cuore abbandonato
- senza speranza,
- e tuoi pensieri fragili,
- correvano
- su un lenzuolo con conigli e orsetti,
- senza un compagno,
- in carriera da anni,
- senza un amico
- disposto ad ascoltarti,
- lo sguardo pietrificato di tuo padre
- che non avrebbe capito,
- il tuo cuore di vetro
- si è frantumato in mille pezzi,
- ed è rimasto solo
- con le lacrime, su una culla vuota.
- L'angelo
- Angelo mio che mi hai sempre seguito,
- fin dall'infanzia mi hai conosciuto,
- mi hai accompagnato sull'altalena d'estate
- mi hai accompagnato nel bosco
- per cercare castagne d'autunno,
- angelo mio tu che sei stato vicino
- ai miei vizi ed errori,
- che non ti sei lamentato
- di fronte alla mia corazza sull'anima
- come un guerriero pronto e generoso
- mi hai sempre seguito
- senza chiedermi niente,
- senza chiedere perché
- di fronte ai miei atteggiamenti inconcludenti,
- accompagnami un giorno
- nel tuo tunnel di luce,
- che mi porterà nella pace dei cieli,
- fino a quando io
- non ritornerò al mondo.
- A mia madre
- Ti ricordo, mamma, le tue mani...
- Ti ricordo, quando esse
- mi accarezzavano.
- Ricordo il profumo
- della torta di mele...
- Ricordo il gatto
- che faceva le fusa
- sfiorandoti le ginocchia.
- Il profumo del pesco
- in fiore,
- il giardino...
- le tue risate...
- i tuoi silenzi...
- Ora ti vedo immersa
- in un prato di margherite.
- Ora ti vedo che mi saluti
- che mi accompagni
- fino al tramonto
- dei miei giorni...
- Ricordi
- Tardi ti amai,
- provai a capirti,
- ma senza riuscirci,
- provai a chiamarti
- ma senza trovarti,
- provai a toccarti,
- ma tu non c'eri più.
- Idee ritrose che ritornano alla mente,
- tanti perché senza risposta,
- tanti silenzi chiusi da una porta,
- ora che ho trovato le parole per amarti
- non ho più il tempo per esprimerle,
- quando mi accanivo a soffrire per me
- non avevo occhi per vedere, il dolore degli altri,
- ora tu non ci sei più
- ed io non ho più la pace in me
- per cercarti ancora.
- Il Paradiso dentro il cuore
- Ho pianto tutte le lacrime del mondo,
- un torrente, un fiume, un oceano di lacrime
- amici cari perduti, tragedie senza motivo
- mi sono persa, non trovavo più, la strada
- per tornare a casa, nella calda coperta,
- tranquilla sopra il divano.
- Tanti quadri alle pareti
- che ricordano viaggi lontani,
- quadri naif e di Gauguin,
- pareti colorate nella casa sull'oceano
- tappa di sosta, per menti affaticate, sconfitte.
- Dopo essermi persa, ora soltanto,
- riesco a ritrovarmi,
- dopo aver visto l'inferno del mondo
- posso trovare il paradiso dentro il mio cuore.
- Lìberati
- Libera la mente, lìberati finalmente.
- Lìberati da ogni paura, da qualunque tortura,
- lìberati finalmente senza vergogna,
- libera la mente da ogni censura
- lìberati lìberati da ogni dipendenza,
- senza catene
- senza paura di cadere,
- libera la mente finalmente
- da ogni condizione sociale
- e di costume,
- lìberati di un vestito vecchio
- buttalo, brucialo
- non aspettare altro tempo.
- Lìberati con fantasia e creatività,
- e la tua mente come una farfalla volerà.
- La corsa
- Pazza corsa in una notte d'estate,
- senza confini, senza nemici,
- nella corsa veloce sulla moto,
- ricordo il tuo sorriso, e il battito del
- tuo cuore impazzito.
- Non ricordo cosa cercavi, cosa dicevi
- prima di quel giorno,
- ora tutto è buio e silenzio
- e le tue paure sono ormai esaurite,
- resta solo l'odore dell'asfalto bruciato
- una corsa finita senza sapere perché.
- Autunno
- Foglie dorate, musicali sull'asfalto,
- sinfonia d'autunno, nella breccia
- del vento leggera,
- foglie un po' verdi, consumate dal sole
- si apprestano a dormire,
- sotto una coperta di pioggia,
- il sole non c'è, non le soccorre più,
- sfuggenti foglie, ispide ribelli, sulla strada corrono,
- fuggono, se ne vanno,
- cercando un'altra strada, dove riposare
- un'altra coperta di pioggia
- sotto il cielo stellato.
- Senza riposo
- Arrivano con l'ardente soffio di vento,
- melodie fiorite dal cielo,
- arrivano con fresca letizia,
- tanto attese.
- Il velo della notte sostiene il pensiero,
- pensieri che volano, come gabbiani sul mare,
- uccelli che volano sul rosso tramonto,
- aria leggera, profumi e canti,
- degli Dei dell'antica Grecia,
- delfini che cantano,
- vicino alle reti del mare pescoso.
- Il tuo pensiero corre, corre, e naviga lontano,
- immergi il tuo pensiero, nella ragione
- e senza sosta, pensi e pensi ancora.
- Tu che le stelle brami,
- notti setose, di riposo, aspetti.
- Aspetti un silenzioso riposo,
- sulla musica di una riva,
- nel mare incantato,
- adornerò il mio cuore con
- petali fioriti, e ti aspetterò cantando.
- Girotondo
- Bambini sorridenti,
- che giocano nella savana ardente,
- tra un posto erboso di giraffe e zebre,
- tu giochi.
- Giochi con le ruote di un carro,
- o le ruote arrugginite di una bicicletta.
- Giochi leggeri, di legno, di rame
- di conchiglie intrecciate,
- tante bambine con le treccine
- nere, corrono nella sabbia del deserto,
- antiche favole e leggende
- raccontate da una nonna pensierosa,
- per un futuro pesante da portare,
- come una gerla, piena di sassi,
- una muraglia, che lancia in alto
- pensieri neri e tumultuosi,
- tu sognavi e facevi un girotondo.
- Donne dell'India
- Il treno che corre sulle rotaie roventi,
- il fumo capriccioso
- di una locomotiva senza tempo
- i prati verdi e le colline rigogliose
- finestrini aperti come occhi curiosi,
- le donne composte
- in sari scintillanti,
- con colori mutevoli come i loro
- stati d'animo,
- mani e piedi dipinti con l'henné,
- i capelli nerissimi
- che incorniciano
- il viso luminoso,
- bramini che portano offerte di fiori e frutta
- agli dei nel tempio di Shiva,
- asceti cosparsi di ceneri sacre
- la casta dei paria
- che in disparte guarda il mondo,
- pensieri fluttuanti
- nelle acque del Gange...
- Giorni felici
- Sei arrivato, amore mio
- ti ho atteso per tanti giorni,
- così buffo e paffutello
- dai calore come il sole,
- il tuo sorriso manda via,
- ogni traccia di malinconia,
- come sei bello amore mio
- quando giochi con le farfalle,
- nella culla tutta blu
- con il faccino e il naso all'insù,
- come sei bello, quando giochi
- con la paletta ed il secchiello
- con la sabbia dentro il cappello,
- come sei bello amore mio
- quando guardi il cielo e l'arcobaleno
- con il passare dei giorni
- avvererai i tuoi sogni.
- Il terrazzo di pietra
- Sento il canto dell'usignolo
- sul cipresso,
- vedo il vialetto di ghiaia
- che portava al bosco verde,
- la nonna sul terrazzo
- che impastava il pane,
- il chiacchiericcio delle mucche nella stalla,
- il secchio pieno di latte pronto
- per essere servito ai bambini,
- il torrente fresco e silenzioso
- dove alcune amiche si bagnavano le gambe,
- il cigolio del dondolo sotto il portico,
- i grilli cantare sotto le stelle dorate,
- le risate dei bambini
- che giocavano a nascondino,
- la semplicità e la freschezza
- di un'infanzia che non c'è più,
- il profumo dei ciclamini e gerani
- sul terrazzo di pietra.
- L'aeroporto
- Il rumore sordo del timbro sul passaporto,
- aspettative e sogni
- piegati dentro una camicia,
- il fazzoletto multicolore
- al collo
- delle hostess,
- in partenze per viaggi lontani,
- i tuoi occhi,
- come spine, come lance appuntite,
- mi guardano con sarcasmo,
- le tue parole,
- come mille stigmate,
- i tuoi pensieri,
- duri come le rocce
- di Tebe e di Petra,
- i ricordi volati via,
- i silenzi più bui
- di una notte d'inverno,
- la mia anima come un temporale
- un viaggio senza ritorno.
- La guerra
- Bambini che scappano
- dalle furie di un machete impazzito
- l'odore del fango
- la pioggia che scorre sui piedi nudi
- donne che fuggono
- dai giorni senza speranze
- la fame, la disperazione
- il ruggito delle mine
- i cecchini, in cerca di bambini sperduti
- cecchini con gli occhi pieni di sangue
- con il deserto nel cuore
- che li aspetta ogni giorno.
- La nostra carità sterile
- i nostri sguardi pietosi, ma indifferenti
- la nostra ricompensa
- il sorriso di un bambino cieco.
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