LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di Dino Dorsi
 
Aspettando la primavera
 
Con le dita fra i capelli
ti spettinerei,
massaggiandoti le tempie
aspetterei,
il momento per dolcemente posar
le mie labbra
e poi sentirti sussultar.
La primavera per noi sarà ancor
il riscoprir piccoli posti un tesor,
con passi lenti t'accompagnerò
tra sentieri,
ove il tempo non cancellar può,
la memoria quì ricorderà e là scorderà.
Il canto d'un usignolo...
come il volo d'una farfalla ci allieterà,
ragazzini sotto il sole
nuovo e antico ci ritroverà.
Prima d'addormentarti
un'altra favola ti racconterò,
la tua mano nella mia terrò
ed al mattino ti sorriderò.
 

dedicata a Rita con tanto amore

 
 
 
Troppo rumore
 
Una parola
un raggio di speranza,
ancora una lacrima
sotto le lenzuola,
ancora una notte insonne
con il nodo alla gola;
sogno che presto
non sarai più sola.
Sogno scarpe nuove
che mi portino lontano,
sogno sempre
di tenerti per la mano.
Sono quì e non è un sogno,
mi pare strano.
Ho peccato verso Dio
non sono più io.
Ho peccato contro l'uomo
non sono forse più uomo.
Piango, mi pento,
nemmeno nel tormento.
Forse mai più potrò sentire
il rumore delle foglie
nei miei sogni
sotto le suole delle mie scarpe.
 
Prosa:
Tante chiacchiere di troppa gente attorno a me. Le prigioni sono sovraffollate, c'è chi urla, c'è chi si dispera, chi spera l'Amnistia. Ogni sera si fa i conti da soli. Penso alla mia donna.
Sogno di portarla lontano da brutti ricordi. Sogno di non piangere, di non farla più piangere.
Il rimorso dei miei peccati con Dio e con gli uomini non basta.
Consapevole che molto è andato perduto, sogno un raggio di sole ed un paio di scarpe nuove.
 
 
 
Amo parlar
 
La vita, con le sue luci e le sue forme,
del color ed il sapor non sò saziarmi mai,
come un pittor su tela, ciò che vedo fermar vorrei,
per dirti ciò che dentro a me ribolle,
le parole vorrei trovar senza timor
d'un giudizio errato, che ottener potrei.
Libero son nei miei sogni, perché solo quelli son miei.
Parlo perché m'ascolti
e mentre ti porgo la mano della favella,
meco condurti vorrei dove non son stato mai,
ma che la strada in cuor mio conosco già,
dove con il pensier ritornar ancor potrai.
Là dove un raggio di sole, mentre l'ora s'attarda ormai,
una promessa con l'infrangersi dell'onde sugli scogli,
un giuramento diviene ormai.
Solo il vento caldo di una notte stellata
può musica dorata accompagnar le mie parole,
quando ti chiederò ancora di non esitar.
E ancor, un tappeto volante ci porterà lassù,
per guardar quant'è grande il mar.
Per ricordar che sulla terra per pace cercar,
l'uomo molte volte ha dovuto ancor lottar.
Una donna, un focolar, oggi come allor
non dispera e va cercar.
Una voce, un sussurro, una mano mi si tende,
non capisco, cerco ancor quella luce
che negl'occhi dà il baglior solamente
quando nel tuo cuor c'è amor.
 
 
 
Lacrime di sangue
 
Lei sparava la condanna,
io covavo la mia rabbia;
troppo lunga era la pena,
toccata l'avevo appena.
Il primo anno era il più duro,
piano piano divenio più sicuro;
in una cella eravamo in otto,
certo non era un salotto.
Chi entrava,...
chi usciva in quella cella,
chi piangeva la sua bella,
ma la storia era sempre quella.
Quanti poracci disperati,
in quei luoghi son scordati;
hai sbagliato, paga e zitto,
che all'avvocato c'hai diritto.
Gigi in libertà un dì ritornerà,
ma andar dove non saprà,
siamo in troppi a cui badar,
come un gregge a governar.
Nando più lacrime non ha,
e la corda comincia a preparà,
per scappare già si sà,
questa volta la vita lascerà.
Dimmi mamma: "mai che hai fatto
su quel letto già disfatto";
oh maestro dimmi tu:
"perché ancor oggi
la poesia non imparo più";
nell'ultimo banco son esiliato
mai nessuno m'ha perdonato.
Ho capito che 'sta vita mia futura
è 'na vera fregatura.
E se prego e spero
in cuor mio qualcosa è vero.
Forse Dio, forse Gesù,
si ricorderà di me lassù!
 
Antologia: Lacrime di sangue
Narra la storia sua Dino,
come interpreta egli stesso gli eventi dell'avventura carceraria.
Dico avventura, se così si può definire uno squarcio di vita.
Dalla condanna all'effetto rabbia, segue l'evolversi dell'esperienza intramuraria, dove nel sovraffollamento c'è sempre umanità e sentimento. C'è rabbia, disperazione ed il poeta cerca ancora le cause dei suoi errori. Ritorna quasi bambino e piagnucolante spera e prega, s'affida al Signor; quando oramai non gli resta altro a cui credere.
 
 
 
Pensando a te
 
Dormi tranquilla
da non dir: son stanca,
all'apparir
vinta è la gioia,
lieve sorriso
sulle tue labbra appar,
tra le tue braccia,
sul tuo seno,
meraviglioso giardino
che innamora,
sogni d'una notte
piena d'incanti.
Soltanto l'amore mio
non s'assopisce,
con lui pensando a te
mi struggo.
Il sole tramonta,
cammina a far buio,
invisibile e lento
scorre implacabile il tempo.

Gorizia, lì 1.03.2002

 
 
Una volta ancor
 
Dal "mar" m'allontanar tu puoi,
come un rigagnolo sarei,
nelle aride terre rimarrei,
s'intanto che tu vorrai.
Confuso cercherò di capir,
una volta ancor,
dove potrò trovar
dalla vita il sapor,
il motivo di restar,
... e come un fiume
al "mar" ritornar.
 
 
 
Non più
 
...disperderò nel vento
le mie parole,
che dal cuore mio venute son
da sole,
vorrei osar con te un solo
verso,
per questo poi sarei deriso
e perso;
domani scorderò in un solo
istante,
quello che ora mi perseguita
la mente,
scusa mia signora ma osar
più non sò.
 
 
 
Ricordo
 
Il rumore delle onde
infrangersi sugli scogli ricordo,
si rinnova splendida visione
che mi scioglie...ricordo;
l'animo mio si placa,
sento tiepido il calore, ricordo;
degl'ultimi raggi del sole
che già rosso all'orizzonte appar,
quando una riga nera
all'orizzonte pare calar;
qualche rapido volo d'uccelli,
qualche squittio di topi,
i primi baci della sera
sulle mie spalle, sulla mia pelle,
sembri addormentata al mio fianco,
t'accarezzo, ti levo la sabbia dalla pelle,
ti sposto una ciocca di capelli,
tu fingi di dormire,
scendo piano con la mano e t'accarezzo,
tu gemi, ti giri, mi porgi le mani.
Son languidi gl'occhi tuoi,
ed io aspetto che tu ritorni.
 
 
 
Voglia di sognare
 
Terre lontane...
oceani infiniti,
splendidi tramonti,
un volo di gabbiani,
ed anche tu vorresti partire
senza una meta,
in cerca d'una felicità
non ancora conosciuta.
Vai passerottina...
spicca il volo senza esitare,
sogna sempre...
nessuno mai te lo potrà negare.
 
 
 
Voce di pianto
 
Quando nei tuoi occhi
sgorga una lacrima,
improvvisamente
mi nascondi il tuo volto.
Il silenzio tra di noi...
osservo i tuoi capelli,
è giunta l'ora, te ne vai.
Il cielo s'oscura
e mi resta il tuo profumo.
 
 
 
Il tempo
 
Nel mio andar
non metto fretta alcuna,
prendo il tempo
per cosa ognuna,
quel sentier
che percorrendo vado,
con gli stessi occhi
domani di veder
non mi sarà dato.
Oggi scrivo per...
col pensier di ritornar,
purché memoria non mi...
voglia abbandonar.
Il tempo suol mutar,
ciò ch'è scritto resterà,
nell'interpretar
solamente muterà.
 
 
 
L'indifferenza
 
.... nel loro camminare
hanno altro a cui pensare,
non stanno lì a guardare
se tu stai per cadere
contro il tuo volere
nel vortice del dolore.
 
 
 
Quel fuoco
 
Per mari oscuri
navigando vado,
ancor pace
trovar non posso.
Ch'io credea spento,
ancor mio tormento,
per il dolor
d'essere a te lontano.
Lui, l'Amore mio,
arde per te invano.
Brucia
senza lasciarmi il tempo,
nemmeno di un sol lamento.
Per mari oscuri
navigando vado.
 
 
 
Irte
 
Nell'ombra vivea,
giacché
dell'ombra
sua temea,
giacché
separarsi
mai potea;
preferì
dei raggi
della luce,
preferì
un piccolo errore
che non temea,
una grande verità
che lo sconcertava.
 
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