LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Poesie di
Adriana Sustersich

 
Lassù qualcuno (qualvolta) ci ama ancora.
 
Lei sapeva, senza vederLo
che Iddio la guidava
ma, non era il tempo di pensare
al granello di sabbia che era
la sua piccola e fragile vita.
Nascosta, nella parte più piccola
Della sua anima, sapeva che la sua
Vita era dedicata all'amore per
i poveri, i malati e per tutti gli oppressi
No, non le pesavano troppo questi
pensieri, perché fin dalla giovane età,
aveva vissuto nelle sofferenze
della miseria e tra le mille lacrime
del bisogno d'aiuto e sulle
loro e ben tristi storie di vita.
Così ebbe inizio il suo calvario,
ma anche la sua immensa gioia,
nel sacrificio che durò per anni e anni
quando, anche, le forze la stavano
lasciando, si è prodigata ancora,
ancora senza fermarsi mai, senza
turbare o preoccupare nessuno.
Il cielo, oggi, le è testimone
dei suoi atti e le resta il risveglio
ed il riposo eterno, lì accanto
al Suo Unico Signore: Dio.
 
Dal mio volto scende una lacrima,
ricordando questa semplice e
piccola donna, ma piena di coraggio,
che nella sua vita ha saputo
donare il fiore più caro della vita:
la bontà e forse insegnando a tutti
tutti gli uomini di questa nostra
povera e martoriata terra
il vero valore della vita.
Questa piccola donna ha un nome
che non possiamo, né vogliamo mai
dimenticare; Madre Teresa di Calcutta.
 
 
amare
amare tutta la gente
amare tutti gli animali
amare tutte le cose del mondo
è... amare Dio.
 
 
Piccole onde... nella immensità del mare
 
Siamo onde ferite nel mare,
l'acqua feroce ci azzanna,
il male ci stringe la gola
e il cuore.
Libertà di morire non è
concessa, sino alla fine
dobbiamo soffrire.
Non perdere il senso della
vita è un privilegio... poter
vivere, vivere così a lungo,
vedere il tempo che passa,
tante primavere.
Mani invisibili tessono
la tela in un gomitolo... fino
a quando non si spezza.
Il tempo avrà la sua preda e
ci porterà nella tenebra,
come cavalli alla cavezza.
Farfalle che volano, là
nel giardino, cercano un fiore
per bere l'essenza della vita.
Vorrei, anch'io bere in una
fontana magica per ritrovare
la mia giovinezza, per poter
lasciare questo mare di tanta
tanta tristezza.
Sospirando penso al tempo,
che furtivo se ne va
in silenzio, avvolgo le dita per
una preghiera, lasciando
l'anima avvicinarsi all'Eterno
e sento che il sole illuminerà
ancora il mio cammino, sino
all'ultima soglia della mia vita.
Poi, piano senza speranza e
con tanti dolori, tristezze
corrose dal pianto e dal male
mi avvierò verso il cielo, con
l'ultima, quest'ultima onda che
mi morderà il corpo.

 Amare
 
Amare,
amare tutta la gente
amare tutti gli animali
amare tutte le cose del
mondo è... amare Dio.

 
Scusa questa mia preghiera... Signore
 
Torna, torna ancora da me
mio piccolo amico.
Sconsolata guardo
soffrendo, gli occhi tuoi
vicini all'ora estrema.
L'angoscia mi prende nel
vederti tanto soffrire.
Nel mio pianto prego,
prego il Signore per te,
che mi hai riempito
la vita con tanta, tanta
fantasia e amore.
Pregare, lo so, per un
cagnolino è un po' difficile
forse è chiederti troppo
perdonami.
Ma oggi, io mi rallegro
felice, Tu hai ascoltato
la mia preghiera, che mi
ha ridato la speranza, lui
si è salvato, ora è ancora
vicino a me.
Con il vento della primavera
giocheremo felici insieme,
aspettando il calore del sole
uniti ancora verso il
tramonto.

 
Il vecchio albero
 
Quell'albero in cima alla
collina, sembra che
vacilli sotto il peso dei
suoi vecchi rami.
Le crepe che sanguinano sul
suo tronco, parlano degli anni
suoi che ormai sono troppi.
Però, sopra un ramo, un
uccello ha fatto il nido,
volando di ramo in ramo,
cinguetta teneramente e in
controluce sembra l'immagine
della vita, mentre chiama la
sua compagna per un duetto
d'amore. Il vecchio albero
sente il sole che nasce da
quel idillio, muove i suoi rami
contento e protegge quel
piccolo nido, che non crolli,
no non crolli dal vento
impetuoso della primavera.

 
Amare... è un po' morire
 
Dipingi, con i tuoi colori,
i colori più belli, questa
mia piccola vita.
Metti un po' di rosa e togli via
il grigio, illuminami con un
colore che mi rende ancora,
ancora più bella.
Regalami un vestito
di velluto blu con tante stelle.
Portami, in un sogno, verso
l'isola del cielo e coprimi
con il calore del tuo cuore,
per andare vicino al raggio
della luna che con il suo
chiarore mi vestirà,
coprendomi tutta d'argento.
 

 
Con te, ancora per sempre
 
Il viso si colora di tristezza,
gli occhi lucidi di pianto, e
il cuore si copre di cenere
nel ricordo dei tempi andati.
Questo spazio di vita, ora mi fa
sospirare l'aria della nostalgia,
ma, ma se tu mi dai la mano
il cielo diventa azzurro, e
non provo più tanto dolore
e la paura dell'ignoto.
 

 
Non addio, ma arrivederci
 
Quando ti lascerò, non sarà
per mio volere.
Bramerai di raggiungermi,
raggiungermi presto.
Sono stata, per te, la tua luce
impregnata d'amore.
Ora nella polvere del corpo,
il cuore si è consumato
in una fossa, piena di terra.
No, non la mia anima, che
vicino alle stelle, ti aspetta
per continuare, ancora insieme,
per sempre il nostro cammino.

 
  
Trieste, la mia città
 
Sei bella più di una fanciulla
nell'aurora della vita:
Trieste... la mia città, vive
nel suo sogno notturno, con
il faro che accende e attira
a sé le stelle, con il suo chiarore.
La bellezza del tuo Corso,
che come un giardino,
fa ala al mare, che batte
con l'onda schiumosa
gli scogli della riviera.
Mentre il vento bisbiglia le tue
canzoni, testimoni di un
antico passato, mai dimenticato.

 
 
Sognare... lassù nel cielo
 
Cammino, cammino a passo lento
là vicino al mare,
voglio sentire meglio il sole
caldo sulla mia pelle, che
mi dà una dolcezza serena
piena di dolci brividi.
Lassù, vedo, tra il cielo e il mare
il volo degli uccelli, e
risvegliano in me, quel desiderio,
il desiderio di volare, volare
anch'io negli spazi infiniti.
 

 
 
La libertà
 
Se nascesse, all'improvviso, un
canto libero, suonerebbe
come mille conchiglie raccolte
là sugli scogli del mare.
Accadrebbe che questo dolce
suono chiamerebbe a raccolta
tutti gli uomini, che anelano
di essere finalmente liberi.
Ma la libertà esiste solo nel
fruscio del vento, o nel suono
triste del tuo cuore, che piange
mentre le ali nere delle aquile
suonano come il cigolio delle
sbarre, dove tu sei prigioniero
e non puoi che sognare la tua
sospirata libertà.
 
 
 
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Agg. 09-12-2003