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Sossio Gregorio Romeo

 
Risiede a S. Lucia di Serino (Av).
Settantaseienne ex sacerdote francescano in pensione, si diletta a cimentarsi in poesia a versi sciolti dal febbraio scorso con ottimi risultati.
 
 
 
 
 
Se fossi...
 
Se fossi una pietra mi percuoterei il petto
per le vittime dell'intifada e dei cavalcavia
schiacciate nelle strade e sotto i ponti...
Se fossi un atomo nucleare andrei
in ginocchio, baciando la terra
bruciata di Hiroshima e di Nagasaki...
Se fossi una pillola abortiva
mi ribellerei d'ingoiare pur di salvare
una vita dalla morte nell'utero...
Se fossi una droga mi rifiuterei allo sballo
che brucia il futuro dei giovani
intontiti dall'ectasy del cocktail...
Se fossi una cellula maligna
congiurerei, con le cellule sane,
contro la metastasi del cancro e dell'Aids.
Se fossi un forno crematorio comanderei
alle fiamme: «Indietro assassine!
Gl'innocenti non si toccano!».
Se fossi un pizzico di cenere violentata
dalla brace la cospargerei sul capo
dell'uomo:«Ricordati che sei polvere!».
Se fossi una mela proibita direi no
alla donna che mi offrisse
solo piaceri e morte...
Se fossi una zolla sismica griderei
a madre terra: «Non tremare!
I bimbi dormono nella culla».
Se fossi l'uomo che vorrei
riempirei un otre di lacrime
per l'uomo che dovrei...
 
 
Strabismo
 
Arranca, arranca su per il Passo
della Malora, raggiunsi esausto
la vetta di Bellavista.
Nella piana sottostante giaceva,
sotto una coltre di nebbia, la metropoli.
Al suo centro il Palazzo di Giustizia.
Oh! Quante volte vidi quella bilancia,
sospesa dalla Signora, pendere
sul capo dei senza nome, e dei senza voce.
«Giustizia è fatta» due pesi e due misure.
Più in là, il convento di S. Francesco
alla cui porta i poveri aspettano
un mestolo caldo di minestra...
Chissà se l'odore di quella zuppa
arrivasse alle case dei ricchi più in là
dove arriva, puntuale, la ricchezza
mentre la fame, al di là delle loro porte,
fa strage di milioni di affamati,
nati sotto il manto di un dio minore...
C'è nell'uomo - pensavo scendendo -
lo strabismo di Caino, sempre pronto
a sgozzare il fratello, adocchiando
un piatto di lenticchie o, se gli capita,
strozzare il suo debitore per la
bella faccia del signor Mammona...
C'è, nel suo DNA, la miopia per il diverso:
bianco è il Superuomo,
l'altro, una peste da scansare...
Se mai tornasse tra noi il viandante
di Emmaus, oh! quanti incontrerebbe
che vedono la pagliuzza nell'occhio
del vicino, e non s'accorgono della trave
che gli sfonda le orbite e le cervella...
Ahimè, tutta la saliva divina,
impastata di terra, non basterebbe
a guarire questo mondo di strabici!
 
 

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modificato il 27 gennaio 1998