Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Lidia Pieri
 
Con questo racconto ha vinto il quarto premio del concorso Angela Starace 2000, sez. narrativa
 
Per leggere il racconto vincitore del primo premio del concorso Concorso Letterario Marguerite Yourcenar 2000 sezione narrativa
Per leggere l'opera 3° classificato classificato al concorso Parole in Movimento Fonopoli 1998 sez. poesia
 
Cammino nella polvere rossa che si secca e si screpola e si appiccica alla pelle sudata e si stacca sotto il suo stesso peso, nella terra macchiata di emozioni quasi stessi visitando i confini disorientati e inesistenti di un'anima qualunque. Cammino tra i tagli e gli strappi che restano di un nervosismo inascoltato, compresso, come grida isteriche trattenute senza pianto con la dignità finta del dolore o gridate di botto con una cattiveria disperata a chi ne capisce solo la premeditazione, negli angoli troppo stretti di una durezza inutile. Come fossi nello studio di un artista, bozze di opere appena cominciate, parole sconnesse su fogli sporchi, come buttate via dalla rabbia del vento, barattoli aperti e secchi di vernice, pennelli incrostati gettati nell'angolo di un deserto improvvisato, quasi gettati con delusione e con stizza, quasi a cercare l'angolo più inaccessibile di un grido inutile. Vedo pezzi di tela strappata, bozzetti di mani strette a pugno su un dipinto quasi finito, come paralizzate da una rinuncia troppo grande... vedo lacrime di argilla sull'orlo di un tornio annerito, argilla di scoglio e cristallo nuda e scoperta al vento, disidratata e spaccata dal sole, che nasconde, quasi se ne vergognasse, come un ricordo mai avuto la leggerezza della forma che avrebbe dovuto avere... un cassetto di fotografie bruciato con qualche angolo di foto ingiallito di qualche pezzo di un'ora dimenticata semicoperto di terra, così da non venire più perso tra una foglia rossa che si spacca come un'ultima rosa secca sotto i piedi degli uomini. Poi angoli di una pulizia e un ordine irreali.
 
Immagini dimenticate per incapacità o per rabbia o per paura o per solitudine. Forse solo per amore.
 
I tratti, gli odori di quelle bozze mai finite, hanno in sé gli occhi di chi le ha lasciate andando via di corsa, impauriti, forse, incoscienti. Imploranti, arrabbiati. Più stanchi.
Tutto intorno non ci sono porte né pareti né tetti. Solo un forte odore di quelle tende o quei divani delle vecchie case, odore dolciastro e impolverato, di finestre chiuse, di mobili vecchi, di ricordi invalicabili di tanti anni fa, di foto in bianco e nero, quell'odore che nessuno sa dire di cosa, odore lontano che nessuno sa ricordare. Che io non smetto di chiedere.
 
A cui nessuno fa caso mai.
 
Tutto sembra ferocemente autobiografico, trattato come si può trattare solo sé stessi.
 
Un pozzo al posto del cuore come la contraddizione di una donna.
Vola lontano e leggero irreale e lontano tutto quel che resta di qui.
 
Ognuno ha le proprie solitudini, forse annerite, forse incrostate di colori sul fondo di un abisso inconoscibile. Ognuno ha le proprie solitudini, incancellabili e dimenticate come travi di cemento in una soffitta disabitata. Una soffitta senza scatoloni di ricordi o cassettoni magari vuoti, senza stelle e pioggia vicino al camino e senza polvere che balla dietro le finestre su un fascio di foglie e di sole. Travi di una casa. Travi scoperte che pulsano come arterie nascoste nell'ultimo luogo possibile sotto il tetto, quasi a volersi far dimenticare... ma inattaccabili.
 
in una luna
che non mi spiego,
 
riconosco la vita corta di una rosa
 
un'ombra
una luna
un silenzio tra le dita come un petalo secco tra gli appunti
 
scrivere con cenere d'inchiostro sull'anima,
 
come un ritratto
di me adesso
 
Una soffitta dove non ci si può giocare a nascondino né piangere. Una soffitta non finita, come qualcosa che si è fermato tanti anni fa e non è più ripartito.
Ma non bisogna crederla un sogno interrotto. È dove si riposano le solitudini con le loro rughe stanche. Non è una soffitta vuota con travi di cemento... è un ritratto.
 
"E rosa ella ha vissuto quel che vive una rosa"
 

 

Classifica Concorso Angela Starace 2000 sez. narrativa
 
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inserito il 19 dicembre 2000