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Ezio Testa

Nato a Genova nell'Aprile del 1961, gli studi tecnici non gli hanno impedito di coltivare una precoce passione per le lettere. Attraverso letture assidue ed eterogenee, ha affinato il gusto per lo stile e le belle lettere. Gli è parso naturale cimentarsi presto in ambiziose esperienze di scrittura in prosa, prima, ed in versi più di recente, quando, una maggior maturità di vita, gli ha consentito di attingere a delle emozioni più profonde.
 
Solo nel 1994 ha visto la luce la sua prima antologia di racconti: "Racconti Raccolti". In essa sono contenuti i testi sviluppati nel corso degli anni (dal '75 al '91) e finalmente onorati di essere raggruppati in un unico volume. Un breve racconto, scritto in ricorrenza di Natale, è stato pubblicato sul Secolo XIX. L'autore ricorda ancora l'orgoglio di vedere concretizzati in un volume gli sforzi di tanti anni di lavoro. In esso erano contenuti i primi racconti brevi, i racconti più lunghi e quelli col finale a sorpresa, insieme ad alcune brevi parodie di famosi personaggi della narrativa e della fiction. Erano le prime opere composte, alcune addirittura in età scolare, e riflettevano ancora dell'ingenuità e dell'inesperienza dell'autore ma, forse anche per questo, rappresentano un concreto sostegno alla memoria.
 
A seguire, ha composto una serie di brevi racconti e poesie tutti sviluppati sotto il segno dell'eccesso, della deroga, delle consuetudini abrogate. Alla raccolta ha attribuito il nome di "Microeccessi". La maggioranza dei testi contenuti sono stati scritti a Trieste nel 1990. Sono il frutto di un riflusso goliardico, che ha indotto l'autore a scrivere in modo licenzioso ed esagerato per esorcizzare, fissandoli sulla carta, impulsi viscerali.
 
Nel 1993, ha voluto coronare il desiderio di realizzare un romanzo che contribuisse ad ampliare la celebre saga fantascientifica di Star Trek classica: "Omega e Alfa". È il suo primo romanzo ed in esso si avverte il divertimento e la gioia provati nello scriverlo. Trattare degli eroi a lui più cari ed azzardare per loro un nuovo filone narrativo, un nuovo mondo in cui muoversi senza alcun limite, l'ha appassionato ed entusiasmato contribuendo a farli sentire a lui più vicini.
 
"Come l'acqua" va a racchiudere una serie di poesie realizzate, tra il '95 ed il '96, per dare voce ai ricordi più cari, ai sentimenti per quelle persone che hanno orbitato intorno alla sua vita ed a quelle esperienze che l'hanno segnata particolarmente. Tre poesie contenute in questa raccolta, giungono finaliste al concorso Poesie in cornice 1997.
Globalmente sono segnate da una vena di malinconia e di tristezza, dal sapore dolceamaro che lascia il ricordo, col suo bagaglio di nostalgia, di dolore ed immutabilità. Scriverne, è stato come dare voce a quei sentimenti che da anni si andavano condensando dentro di lui, dando sfogo al tormento che si dibatteva inespresso e che ora, finalmente, poteva delinearsi attraverso quei versi che riusciva a suscitare.
 
L'anno seguente, il 1997, ha visto dare alla luce due libri, "Quotidiano": una raccolta di poesie scaturite dalle impressioni provocate dalla vita di ogni giorno; e "Il rifugio": un romanzo di fantascienza venato di umorismo.
Da "Quotidiano", una poesia è stata selezionata dalla giuria del concorso Città di Brugherio 1998. Il vivere la vita da poeta, dove tutto è poesia, lo ha spinto a tradurre in versi, a ridurre in emozioni traducibili, quelle che erano le esperienze di vita quotidiana, consueta. Ha preso spunto, ha convertito, le impressioni, le immagini che la sua sensibilità selezionava nei quotidiani trasferimenti di lavoro, dai dialoghi con amici, nella vita più intima e familiare.
"Il rifugio" era nato come racconto. Mentre lo scriveva, invece, ha preteso sempre più spazio e svolgimento, tanto da dilatarsi in una storia lunga e ricca di riferimenti satirici. La fantascienza ironica e demenziale, quindi, quale mezzo per criticare aspetti della vita che gli creavano disagio. In esso sono presenti tanti luoghi comuni della Fantascienza, dalla quale ha attinto senza preoccuparsi dell'originalità, ma utilizzandola per narrare le tragicomiche vicissitudini degli sventurati protagonisti.
 
Alla fine del 1997, ha prodotto "Ai confini della gloria": una raccolta di racconti che hanno ottenuto alcuni riconoscimenti letterari: un secondo premio, un terzo e due segnalazioni a concorsi nazionali.
Nello scriverli, l'autore è stato particolarmente attento allo stile. Ognuno di essi, infatti, è stato composto in maniera differente, così da adattarsi maggiormente al tema ed alle situazioni sviluppati.
 
L'anno seguente, nel 1998, ha scritto un romanzo di fantascienza: "Il lupo", seguito di "Omega e Alfa". Con esso, ha avuto l'intuizione di creare, per i suoi tre romanzi di fantascienza, un universo coerente in cui far muovere i personaggi. Ha così ottenuto, il duplice risultato di rendere più articolato ma credibile il contesto e di aumentare lo spessore dei protagonisti, dotandoli di una storia più dettagliata e diversificata.
 
Nel 1999, ha prodotto il romanzo "Armonie" che vede la comparsa del protagonista: Giorgio Castellani. Ritengo si tratti del suo maggiore sforzo letterario. Era sua ambizione utilizzare un personaggio a tutto tondo, credibile e concreto così l'ha dotato di carattere, ricordi, e passioni derivate dalle sue o dai suoi desideri, dolori o aspirazioni. Come ambientazione ha scelto quella di un albergo nella riviera ligure, così che avesse una discreta libertà d'azione, potenziale economico e non gli mancassero le occasioni di incontri sui quali basare le storie. Il protagonista è nato per essere sviluppato attraverso la creazione di una serie. La sfida è stata proprio quella di raccontare badando alla coerenza e senza precludere gli sviluppi futuri. Molta attenzione, direi motivo scatenante del romanzo, quello di sviluppare e approfondire un argomento, un tema, un pensiero, attraverso le diverse sfaccettature interpretative del protagonista e dei comprimari.
 
Per riflettere sul Giubileo del 2000, al termine del 1999 ha composto una raccolta di poesie/preghiere intitolata: "All'aurora ti cerco" che ha ricevuto un premio speciale dalla giuria di un concorso nazionale.
E' stata l'esigenza di risolvere un desiderio interiore a partorirlo. La necessità dell'autore, di fermarsi un attimo a riflettere, ma anche a pregare, e di mettere alla prova una fede in continua evoluzione, in costante verifica, in faticosa coerenza.
 
Nel 2000 ha prodotto "Il viaggio di Maria", seguito di "Armonie" che vede ancora Giorgio Castellani come protagonista. Con questo romanzo, ha messo in atto il proposito definito col primo: creare una serie. L'autore era affascinato dall'avere la possibilità di utilizzare un personaggio principale che, attraverso diverse storie, potesse definirsi nei dettagli, crescere ad ogni pagina tanto da potersi definire reale e concreto. Ha voluto, inoltre, espiare la tristezza che si respirava in "Armonie", narrando di argomenti più positivi e sereni, seppure con qualche diramazione al dramma.
 
Nel 2001, un suo breve racconto: "L'acquario del Don Orione", viene pubblicato in un periodico cattolico.
 
A Dicembre del 2001, prende vita una raccolta di fiabe sviluppata nel corso di diversi anni: "La formica col singhiozzo". Tante piccole stravaganze, che vedono protagonisti, perlopiù animali, dotati di sagacia e di sensibilità iperumane seppure ricondotti spesso a ripercorrerne le orme e a subirne le stesse limitazioni.
 
Sempre a Dicembre 2001, una nuova raccolta di poesie vede la luce. Si tratta di "Come sirena aziendale", dove sono raccontate le emozioni, le esperienze e le molteplici peculiarità di una vita impiegatizia in una grande azienda, come quella dove l'autore lavorava. La sirena, che scandisce l'inizio e le tappe principali della giornata, non da scampo, non conosce deroghe ma, all'interno dei suoi ritmi, c'è spazio per un'infinità di situazioni.
 
L'Agosto del 2002 è stato ottenebrato dalla perdita di un caro amico dell'autore: Mario. In "Un ultimo viaggio", sono racchiusi i numerosi scambi epistolari che sono intercorsi tra loro, e che riescono a fornire un ritratto dello scomparso nei suoi aspetti più genuini, riportandone le passioni, le malinconie, le paure ma anche la grandissima generosità che lo contraddistingueva.
 
Durante tutto il 2002, sono state scritte le poesie che sono confluite in: "Basta mele rosse". Raccolta indicizzata per argomenti con versi che prendono spunto da ciò che, quotidianamente, raggiungeva il suo io più profondo suscitandone sentimenti. La lettura dei giornali, l'ascolto della televisione, le esperienze dirette, tutto ciò ha influito nella realizzazione del volume. Il titolo della raccolta è stato utilizzato per nominare anche quest'antologia. Basta mele rosse come grido di speranza, ma anche come proponimento di rifuggire della tentazione di facili appagamenti, di brevi soddisfazioni, di allettanti risultati rossi di gioia ma pagati col sangue della coscienza.
 
A fronte di oltre un anno di lavoro, ma che vedeva partorire un'idea concepita anni prima, al termine dell'anno 2002 prendeva vita "Pensieri a colori". L'idea è stata quella di osservare centinaia di fotografie fatte dall'autore e selezionare quelle che, più di altre, stimolassero delle riflessioni. Non un album fotografico, dunque, quanto una raccolta di pensieri, osservazioni, approfondimenti che, prendendo il via da immagini, divengono soggetti autonomi di approfondimento intellettuale.
 
Nel 2003, vede la luce un nuovo breve romanzo dal titolo "Gioacchino al sorgere del sole". Svolto sotto forma di fiaba, tratta alcune tematiche scabrose in maniera necessariamente delicata. Strutturato prevedendone un seguito, non rinnega, in ogni caso, una sua autonomia formale. Sorto da un'idea concepita diversi anni prima, è rimasto allo stato letargico il tempo necessario perché sviluppasse lo svolgimento del tema, infine è venuto alla luce prepotentemente e pretendendo una veloce stesura.
 
Ancora nel 2003, in Settembre, nasce "Poesie all'ombra di Giotto". In esso sono raccolti i capolavori con cui Giotto ha arricchito la cappella degli Scrovegni. Narrano la vita di Gesù e l'autore, corredando le icone di frammenti di testi sacri (quasi esclusivamente di San Matteo) ha voluto tradurre in versi sensazioni profonde, di un cammino infinto di rivisitazione e di fede, dove frequenti sono le domande, che traducono gli interrogativi spirituali dell'autore.


Si è classificato decimo nella sezione Narrativa del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2004. Clicca qui per leggere il racconto premiato

Si è classificato secondo nella sezione Narrativa della settima edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2003.
Clicca qui per leggere il racconto premiato
Ezio Testa nel mese di giugno 2004 ha pubblicato con la casa editrice Montedit
"Basta mele rosse - Antologia poetica" - Collana Fonòpoli (parole in movimento) 14x20,5 - pp. 80 - Euro 8,50 - ISBN 88-8356-714-5

 
Questa pubblicazione è stata stampata quale 4° premio del concorso "Fonòpoli - parole in movimento" 2003 sez. poesia
 
Per leggere la poesia classificata: "Per il 72° compleanno di mia madre"

 
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Agg. 17-08-2004