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                  Sulle ali di una farfalla... Volavo sulle ali di una farfalla, cantavo
                  una melodia sublime e lasciavo che i miei pensieri
                  cadessero sulla terra come fiocchi di
                  neve.Il tempo, per me, non aveva nessun
                  significato e lo spazio, intorno a me, era
                  infinito.Tutto il mondo si stava preparando per una
                  grande festa, la terra si sentiva per capovolgere e
                  una nuova era si stava avvicinando. Tutte le strade erano state pulite per
                  l'occasione. Molti fiori rallegravano i marciapiedi
                  e i tanti terrazzi delle case in
                  città.Le persone correvano a fare i loro ultimi
                  acquisti e felici di sapere che il mondo si sarebbe
                  capovolto mi salutavano tutti quanti.Non c'era paura nei loro occhi ma soltanto
                  la speranza di vedere il mondo nuovo.Niente più sporcizia, niente
                  più guerre, niente più ingiustizie,
                  niente più povertà.Soltanto gioia e tanta
                  felicità. Mi trovavo allora in casa di mia madre e
                  aspettavo il grande evento tutta eccitata dall'idea
                  di scendere le scale e vedere finalmente ciò
                  che avevo sempre sognato...ma... mia madre mi guardava e
                  piangeva.Non capivo perché lei si rifiutasse
                  di partecipare alla mia gioia, forse aveva paura
                  che il mondo finisse o forse si era semplicemente
                  dimenticata di comprare un vestito nuovo adatto
                  all'occasione.Accesi la televisione e su tutti i canali
                  trasmettevano programmi in attesa del grande
                  evento...ma... mia madre continuava a
                  piangere. Una grande solitudine prese posto dentro di
                  me, sembrava che nessuno intorno a me si accorgesse
                  di quello che stata per succedere.Continuavo a volare sulle ali di una
                  farfalla...Non parlavo con nessuno ma capivo dalle
                  facce di chi mi stava vicino che ero la sola a
                  sapere che una grande festa avrebbe dato inizio ad
                  un nuovo mondo.C'era molta confusione fuori per le strade
                  ma le porte di casa erano state chiuse tutte a
                  chiave.Qualcuno suonò alla porta e mia madre
                  aprì.Era un dottore che era venuto per visitare
                  me. Alla fine della visita mi chiese se ero
                  disposta a ricoverarmi dentro un bell'ospedale
                  psichiatrico.Pensavo che stesse scherzando quindi gli
                  risposi di sì.Quel suono alla porta aveva incrinato
                  qualcosa dentro di me, come se al vetro, di cui ero
                  fatto, il dottore avesse tirato un sasso.Ho delirato in ospedale un mese intero
                  aspettando il grande evento che non arrivava mai
                  dopodiché ho iniziato a piangere io e mia
                  madre a sorridere...Piano piano mi sono resa conto che il mondo
                  non si sarebbe capovolto, che nessuna festa era in
                  preparazione e che mi trovavo ricoverata dentro un
                  ospedale psichiatrico.Il mondo reale non è affatto
                  divertente nessuno vola sulle ali di una farfalla,
                  io invece volavo, o deliravo come preferiscono dire
                  i medici, molto in alto.Grandi aquiloni coloravano il cielo e fuochi
                  di artificio davano l'inizio ad una nuova
                  era. Ora piango perché le strade
                  continueranno ad essere sporche di carte buttate
                  fuori dai finestrini delle macchine. Le persone
                  correranno ma non per prepararsi ad una grande
                  festa e per salutare me ma per comprare un oggetto
                  in più rispetto al giorno prima.È triste pensare la
                  realtà.Quando ero piccola mia madre diceva sempre
                  che la mia testa vagava fra le nuvole.Sì, mamma, avevi ragione, ieri come
                  oggi ho bisogno di sognare un mondo nuovo.Questo è il destino dello psicotico,
                  questo è il mio destino con il quale devo
                  fare i conti tutti i giorni.Volo sulle ali di una farfalla e cado
                  improvvisamente in terra.Canto melodie sublimi e il suono di un
                  campanello rompe la sfera di cristallo che avvolge
                  la mia persona.La solitudine abita dentro di me sia che mi
                  trovi in cielo sia che mi trovi sulla
                  terra.Dal cielo cado e dalla terra
                  scappo. Un giorno forse i miei sogni si avvereranno,
                  l'anno nuovo arriverà e il mondo si
                  sveglierà da un brutto sogno nel quale
                  l'inquinamento rovinava ogni cosa.Sarà allora che mi sentirò
                  finalmente felice e volerò, insieme a un
                  milione di altre persone, sulle ali di una
                  farfalla...Forse i farmaci non mi guariranno mai ma se
                  soltanto qualcuno ascoltasse il mio pianto forse mi
                  sentirei meno sola e potrei sognare un mondo in cui
                  i pensieri si trasformano in fiocchi di neve prima
                  di cadere sulla terra e potrei pensare in fondo...
                  "come dolce è la solitudine del volo di una
                  farfalla..." 
 
               
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