LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Paolo Costa
Nato a Milano il 2 luglio 1969, diplomato in ragioneria lavora in un centro commerciale ai confini della civiltà; da sempre appassionato di musica solo da pochi mesi ha cominciato a scrivere piccoli racconti e brevi poesie influenzato dalle letture di B.E. Ellis e della Beat Generation.

Di Paolo Costa potete anche leggere due racconti brevi:  

Poesie:

Oasi
 
Tu dai contorni così splendidamente
indefiniti
in un'epoca di immagini perfette
paradiso di sensazioni
nota mai uguale
io nomade cerco Te
oasi di felicità nella città arida
goccia preziosa nel mare del tempo.
 
 
Stivali di serpente
 
Nel giardino delle delizie
violini &viole
luce che filtra dai rami in fiore
seduta su una panchina di rose
una ragazza con stivali di serpente
accavalla le gambe lentamente
cuore tamburo impazzito
si sgretolano montagne secolari
mi avvicino a lei
profumi d'amore
la notte non ci sorprenderà.
 
 
 
Anno zero
 
Anno zero la fine l'inizio
ascolto distratto una voce al megafono
ho lasciato dietro di me la città
fredda e bagnata
corro veloce verso il mare
ho bisogno del suo rumore
ho bisogno dei suoi colori
ho bisogno di guardare lontano
tramonto od alba.
 
 
 
Sonetti
 
Sonetti e poesie d'amore
sbattono contro fredde lamiere
neon impazziti ascensori verso l'ignoto
io stretto in un angolo osservo e scrivo
nella speranza di un domani.
 
 
 
Notte d'estate
 
Dopo un giorno di cieli&soli
in continua esplosione
fatico a trattenere il cuore
un amore consumato in una notte d'estate
scivola lento ai bordi del letto
fuori uno zodiaco rumoroso
nella stanza quiete.
 
 
 
L'angelo
 
L'angelo biondo imbraccia la vecchia chitarra
la sigaretta che gli penzola da un lato della bocca
tra neon rossi e gialli
la camicia aperta sul petto
le maniche arrotolate
le ali sudate
lentamente le note si propagano
avvolgendo i presenti
tremano i gomiti appoggiati sui tavoli
tremano i cuori degli innamorati
l'angelo guarda oltre
oltre il suo pubblico
oltre i muri del locale
oltre la città
ha suonato quel pezzo centinaia di volte
da quando cadde su questo mondo
in questo paradiso di follia
che gli uomini chiamano Terra
ma c'è tanto da esplorare ancora
tanti posti dove suonare
l'angelo sorride tra i neon ed il fumo
lo show è appena iniziato.
 
Non sento niente
 
Non sento niente
Dio non sento niente
le unghie scivolano sugli specchi sporchi delle mie illusioni
gli anni si sommano come strati di neve
non sento niente stringendo mani di amici
non sento niente guardando una croce dal fondo di una chiesa
non sento niente salutando una ragazza che mi lascia al mattino
la musica mi sembra tutta uguale
gli occhi mi si chiudono
è un torpore che non riesco a vincere
è un morbo che non riesco ad uccidere
non sento niente
e la vita perde i suoi colori.

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©1998 Il club degli autori , Paolo Costa
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Inserito il 20 giugno 1998