Scrittori italiani contemporanei
Maria Rosaria Cau
Ha pubblicato il romanzo

Maria Rosaria Cau Ciao Mamma editrice Montedit, 1999,
pp. 80, Lit. 20.000, ISBN 88-86957-75-0 
 
 
 
 
 
Prefazione
 
 
Chi ha un poco di familiarità con le più recenti tendenze della poesia e della narrativa al femminile avrà senz'altro noto il nome di Maria Rosaria Cau. Questa signora, che orgogliosamente dichiara le sue origini sarde pur essendo ormai da tanti anni profondamente "milanesizzata", ha saputo creare intorno a sé una vasta corrente di simpatia e stima. Simpatia per la sua carica umana, per l'entusiasmo e la spontaneità con cui va incontro al prossimo (non a caso è nota anche come medium, e a questa singolare vocazione ha dedicato un suo riuscitissimo libro); stima per un'attività letteraria che, oltre ad averle procurato numerosi riconoscimenti, svolge in modo del tutto originale e creativo, attraverso la continua ricerca di soluzioni innovative di stile e contenuto.
Dopo due romanzi, uno dei quali autobiografico, e una silloge, la Cau si ripresenta dunque con una questa nuova raccolta poetica il cui titolo, "Ciao mamma", introduce in modo esplicito il tema portante di quasi tutte le liriche. Si tratta infatti di una sorta di racconto di viaggio, ma un viaggio tutto particolare: quello che porta l'embrione a crescere, prima dentro la madre e poi fuori, in un mondo sconosciuto dove l'unico punto di riferimento sono la voce, lo sguardo, la tenerezza materna. Non ce ne vogliano i lettori maschi se, a questo punto, ci viene spontaneo riflettere sul fatto che sono le donne quelle che più volentieri, e in modo più intimo e coinvolgente, sanno parlare di quel processo così magico e biologico insieme che è la nascita di una nuova vita. Non potrebbe essere altrimenti: come la Cau ben sa, le donne portano il peso di una gravidanza per tutta la vita, nel senso che mai, nemmeno per un momento, dimenticano che da qualche parte - magari lontano - c'è un essere umano che del loro sangue e del loro respiro si è nutrito, e della loro presenza ha e avrà bisogno per sempre. La consapevolezza di questa profonda responsabilità rende le donne forti e fragili al tempo stesso, e conferisce al loro sguardo quella particolare lucentezza e quel particolare calore che sono la fonte della vita stessa.
La maternità, del resto, ha molteplici sfaccettature: è un sentimento denso e complesso, fatto di mille lampi che illuminano alternativamente le sue diverse fasi. E proprio qui si rivela l'ampiezza dello sguardo dell'autrice, e la sua profondità. La Cau "entra" in ciascuno del personaggi che mette sulla scena (l'embrione, il bambino, la madre, il padre) e di ciascuno solleva i veli, scoprendone le fantasie, le gioie, le paure più nascoste. Così può farsi alternativamente fanciullo e genitore e fotografare con fresca spontaneità - il che vuol dire senza malizia, ma anche senza falsi pudori - le varie fasi di un rapporto unico e irripetibile. La scrittura dell'autrice si costruisce così attraverso una grande varietà di registri stilistici: a momenti intensamente lirici ("Mi sentivo in piena estate / con te / che vivevi nel mio ventre. / [...] Respiravamo uniti pelle a pelle / il sapore dell'estate e delle viole) si affiancano, magari nell'ambito della stessa poesia, momenti più narrativi (Caro diario / ti affido il mio segreto / ora ti spiego la mia posizione / sono orfano... di genitori separati"), dialoghi ed espliciti interventi della voce narrante che a tratti si eleva dal contesto per esplicitare una riflessione o una valutazione. Il tutto modulato da una penna delicata e sapiente, che sa passare da forti accenti drammatici alla più sottile ironia, dalla gioia più schietta all'accusa contro chi non sa assumersi neanche una responsabilità.
Poiché l'intento dell'autrice è, dichiaratamente, quello di mirare diritto al cuore del lettore, il linguaggio usato non poteva che essere uno: la lingua parlata, senza complicazioni o vocaboli rari. Una lingua parlata, impreziosita qua e là da qualche termine un poco più desueto, che risulta tanto più credibile quanto più è allineata al momento o al personaggio in scena in quel momento. E anche qui non si può non notare come questa semplicità sia segno della capacità dell'autrice di "disfarsi" nel suo personaggio, accogliendolo in sé e prestandogli la propria voce; come siano necessari un grande coraggio e una grande umiltà per prestare tutta la propria interiorità alle sofferenze e alle gioie degli altri. Naturalmente traspare a volte un più preciso riferimento autobiografico, che tuttavia nulla toglie all'impianto complessivo di libro universalmente fruibile, di racconto di una voce poetica che dalle proprie esperienze ha tratto la sostanza più vera e profonda.
Questa nuova raccolta rappresenta quindi una conferma per la poetessa; per i lettori è invece un'ottima occasione per un nuovo incontro o una riscoperta ricca di sorprese, e ci auguriamo che ciascuno possa trovare in queste liriche un po' di conforto, un momento di crescita e, perché no? Qualche risposta. Ciò che solo un libro realmente ricco può dare. A tutti.
 
Bianca Cerulli
 
NOTA DELL'AUTORE
 
Ciò che alimenta la mia vocazione di scrittrice è la consapevolezza e l'intima partecipazione che sento con la vita effettuale dell'uomo.
Punto essenziale della vita è la nascita e sento la paura dell'embrione che teme il distacco imminente, la rottura col filo diretto che lo lega alla madre. Il dialogo fra la madre e l'embrione può apparire il frutto di una mia accesa fantasia, ma acquisisce realtà e coerenza mano a mano che si volta pagina e si legge un'altra poesia, un'altra storia dove ogni mio protagonista soffre al venir meno dei rapporti fra genitori e figli. Nel fervore della preghiera si sublima l'amore. L'uomo ama la terra e l'universo che lo circonda; riducendolo nei confini entro i quali può operare la sua ragione, scopre le gioie e le prove che formano il suo pane giornaliero. Giunge così alla conclusione che l'unica ragione di esistere è sempre lei. La madre, la vita.
Per leggere alcune pagine del libro «Ciao mamma»
Per leggere alcune pagine dal libro «Espressioni Poetiche»
 
Per leggere alcune pagine dal libro «Una medium allo specchio»
 
Maria Rosaria Cau è stata inserita nell'antologia del premio letterario Città di Melegnano 1997, clicca qui per leggere l'opera.
 
E' stata inserita nell'antologia del premio letterario " Il Club degli autori 1997 - 1998", clicca qui per leggere l'opera.
 
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Agg. 26 Febbraio 1999