LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Gabriella Giordano Marabotto
È nata a San Remo, ha trascorso parte dell'infanzia e l'adolescenza all'isola di Rodi, nel mare Egeo. Tornata in Italia si è iscritta al Conservatorio di Musica "G. Verdi" e si è diplomata in pianoforte. Molto più tardi, già moglie e madre, riprendendo gli studi interrotti, si è laureata in Lingue e Letterature straniere alla facoltà di Magistero dell'Università di Genova. Nel 1991 ha pubblicato la silloge "Il sogno che urge alla mente" per l'editore Lo Faro di Roma; nel 1992 "Zampilli" per l'Editore Miano di Milano; nel 1996 "Arcani mondi lontani", curata dall'Accademia Internazionale dei Micenei di Reggio Calabria.
Ha partecipato a vari concorsi classificandosi tra i finalisti e i semifinalisti. Nel 1997 le è stato pubblicato il quaderno dal titolo "Aneliti" quale quinto premio al concorso "Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone" 1996, Il Club degli autori, Melegnano (Mi).
Nel crepuscolo mattutino
 
Una striscia di mare,
un albero incurvato
fra i cui rami traspare
uno spazio rosato
nel crepuscolo del mattino.
Ma l'incanto ignora
che il Sogno
inizia ora
a morire.
 
 
 
Frammento
 
La vivacità della sera d'estate
si spegne adagio
nella notte.
E il silenzio palpita di s.
 
Perché ti desti?
 
Perché ti desti?
Perché non resti avvolto
nel lembo rosato
che rischiara appena
l'ora bruna,
quando quiete vanno le onde
verso la riva che le attende?
Perché ti levi, chiarore del giorno
e ci privi del sogno
che solo può vivere
tra l'ombra e la luce?
 
Allontanandosi c'induce
una volta di più a «sapere la vita».
 
Ché, seppure noi, con immane fatica,
siamo approdati ad una serena meta,
come possiamo ignorare
i corpi straziati,
i pianti e i lamenti?
 
Poiché noi siamo anche loro,
e nel Suo Amore
siamo tutti uno solo.
 
 
 
Se potessi durare!
 
Se solo potessi durare,
bruno incanto del mattino,
quando la vita dorme
e tace il pianto!
 
 
Nella calma domenicale
 
Nella calma domenicale
si staglia una striscia di mare,
dentro il riquadro della finestra.
E l'azzurro intenso contrasta
una vela bianca,
che lenta tornando alla riva
porta con sé chissà quali sogni,
ghermiti all'orizzonte lontano.
 
 
 
Crepuscolo d'ottobre
 
Nel crepuscolo che invade la sera
i gabbiani volano lenti
alla bruna foce del fiume.
Gli abeti ed i pini,
le palme ed i cipressi
vivono l'incanto
del momento, senza provare
con me, lo strazio
di doverlo abbandonare.
 
Oltre i tronchi appare
un lembo di spiaggia
ancora vivido dei colori dell'estate,
nella struggente bellezza dell'ora.
 
 
 
Alla stazione
 
In un primo mattino di mezzo autunno
il treno entrava lento nella stazione
tutta grigia di rotaie, di lamiere, di ferraglie.
 
E mentre m'aggiravo in quel grigiore,
da un cespuglio
al di là d'una rete di metallo
mi si porse allo sguardo
una rosa bianca.
 
Le mossi incontro,
e rimasi a lungo a contemplarla
rapita in subitaneo incanto:
poiché - d'un tratto -
aveva cambiato
tutto l'aspetto del mondo.
 
 
L'incanto che non dura
 
Le campanule che s'arrampicano sulle grate
dei muretti del paese, colorate
di lilla, d'azzurro, di bianco,
piangono l'incanto che non dura,
nell'armonia della sera.
 

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©1998 Il club degli autori , Gabriella Giordano Marabotto
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Inserito il 20 giugno 1998