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Franca Ottino

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Laureata in Lettere moderne vive a Ivrea. ha pubblicato nel 1997 con Firenze Libri un'opera che ha avuto un buon successo.

FRANCA OTTINO,Romanticismo Privato, Franz Liszt e Marie d'Agoult,Prefazione di Maria Luisa Spaziani
Ediz. Firenze Libri 1997 - pag . 250 - L 21.000
In libreria: distribuz. Book Service
Diffusione: EDI-LIBRA - TEL/ FAX o55 - 701493
 
 
 
Sono arrivata a quel momento solenne dell'esistenza in cui passato e avvenire si separano, in qualche modo, dalla coscienza; in cui si sente da un lato la propria giovinezza distaccarsi da sé e acquisire l'assolutezza delle cose compiute, dall'altro scivolare i giorni e le ore verso la meta ultima.
La consapevolezza esasperata del tempo che scorre, per contrasto mi sprona a far profitto dell' incerto presente Un progetto deve avere la precedenza sugli altri, un progetto da me coltivato per anni e tuttora tragicamente incompleto e irrisolto: la composizione delle mie memorie. L' incapacità non è in causa: la mia assidua dimestichezza con la penna risale all' infanzia. Agende e diari intimi (,,,) accompagnano via via tutti gli avvenimenti della mia vita. Anche al tempo della passione, quando la piena del sentimento invade il mio cuore a un livello di sopraffazione, di eccesso e di confusione tale da mettere in forse l'equilibrio di tutto il mio essere, l'unico esito di chiarezza, di riappropriazione di me, si esplica nella pagina scritta. ( ... ) per ripercorrere a ritroso tutto il mio passato, oltre al sussidio della memoria impreciso e ingannevole a volte, ho l'opportunità di legare insieme e ricomporre i mille frammenti affidati alla scrittura lungo il cammino: sottile filo di Arianna che mi guida nel labirinto della mia vita.
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Cosi' inizia il libro. La protagonista femminile, Marie d'Agoult, cui è attribuita la veste di narratrice, ripercorre le tappe della sua intensa storia d'amore. Parigi, intorno agli anni 1830; lui, Franz, giovanissimo, musicista prodigiosamente dotato; lei, Marie, imparentata con la piu' antica nobiltà di Francia, soggetta a un infelice matrimonio di convenienza. Il fortuito incontro è scintilla di invincibile attrazione. Ma l'amore ha un lungo preludio. Animati dagli stessi interessi: "scoprire" il loro tempo, ricercare i motivi profondi dell'ideologia vincente nelle opere dei nuovi poeti, scrittori, riformatori sociali, essi finiscono coll'assorbire e fare propri i valori del Romanticismo.
Supremazia del sentimento sulla ragione, rifiuto della tradizione e del passato, aspirazione a una vita libera e rinnovata, sono i dettami che soprattutto i giovani seguono.
La decisione di Franz e di Marie di vivere la loro storia alla luce del sole, sfidando, la donna in specie, le inflessibili regole della società del tempo, si ammanta di una duplice idealità : l'amore come il più naturale dei sentimenti , bendetto da Dio; la dedizione alla musica come all'arte che più d'ogni altra riscatta l'uomo dalla materialità innalzandolo alla vita dello spirito.
 
( ... ) se finora il ricordo ha risuscitato il primo nascere, l'affermarsi e il prorompere del sentimento d'amore in due cuori appassionati, estremamente sensibili alle seduzioni del verbo romantico, d'ora in poi la ricerca del passato affonderà nella delicata vicenda di chi si trova a confrontare il proprio fervido mondo ideale col metro comune che regola le vicende umane.
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Negli "anni di pellegrinaggio" la vita a due, lontana dal mondo, dedita alla musica, propizia all'accordo e sola garante della comune felicità, è messa sempre più in forse dalla carriera artistica di Liszt.
Mentre Franz, spostandosi dall'Italia a Vienna per una serie di concerti, ha la ventura di conoscere il grande successo e l'ammirazione fanatica del pubblico, in specie femminile, Marie, in precarie condizioni di salute, prova l'amara angoscia della separazione, delle mete disattese.
Superata la crisi, l'amore rifiorisce, ma l'inizio delle grandi tournées in tutta Europa, pone il problema del rientro di Marie a Parigi, dove, coll'aiuto dello stesso Liszt, essa ripristina a poco a poco la posizione di prestigio di cui aveva goduto in passato, nell' ambito , non più della nobiltà retriva, ma della élite culturale e politica del tempo.
L'amore si alimenta di una ricca corrispondenza ( l'Epistolario trabocca di umana emotività e di acceso lirismo ) e di più o meno brevi incontri, che risultano felici solo se vissuti nella più intima riservatezza.
"... ancora un anno di prove,di espiazione forse " scrive Franz a Marie nel settembre del '40 " poi la calma, la felicità a delle profondità inattingibili ...Non lamentiamoci, non accusiamo le forze intense di cui i nostri dolori sono il contraccolpo. Che importa se noi siamo quello che siamo forzati a essere, purché in qualche istante ci sia dato di sentire ciò che potremmo essere, ciò che siamo davanti a Dio, e l'uno nell'altro. "
 
 
Poco più di tre anni sono trascorsi ( narra Marie ) e una costante infelicità è la sostanza della mia vita amorosa : un'infelicità fatta d'incertezze, di gelosie, di risentimenti, di esasperazione. (...) provo un'insofferenza sempre più forte per la situazione di disparità materiale e morale alla quale io ( o è la donna in generale? ) mi trovo a sottostare... Cresce in me un'esigenza di rottura nei confronti del supino conformismo cui la donna si adatta da che mondo è mondo: l'esigenza insopprimibile di vivere paritariamente il rapporto d'amore come incontro di due libertà...
 
Marie trova la forza di spezzare il vincolo che la lega a Liszt, anche se quest'ultimo si oppone con tutte le sue forze. Ma non è ancora la fine.Dopo un periodo burrascoso che va soprattutto a discapito dei tre figli nati dalla loro relazione, la corrispondenza, sorretta da una lunga consuetudine, ripremde, all'insegna del ripensamento e della nostalgia.
" Se io potessi conservare una speranza intatta nel mio cuore infranto "così Liszt nel '46 "sarebbe quella di dirvi, una sera del nostro autunno, che voi non vi eravate ingannata su di me...Confermerei religiosamente il nostro amore e la nostra vita tutta intera; e quelle volontà, e quelle grandezze senza scampo dell'amore che voi trovereste ancora intatte in me, sarebbero la nostra triste e gloriosa giustificazione di fronte al solo giudice al quale i martiri possano appellarsi."
Conclusione. Nelle numerose biografie di Liszt, la cui esistenza è così complessa nella sua eccezionalità, il legame giovanile con la d'Agoult, ha un limitato rilievo: la figura della donna, in particolare, resta nell'ombra. Sarà un' opera imponente sulla "contessa d'Agoult," edita in Francia nella seconda metà del ' 900, a restituirle l'importanza culturale che le compete. Nella ricostruzione puntuale e documentatissima della storia d'amore che coinvolse per un lungo lasso di tempo Marie e Franz, anche la vita di quest'ultimo si arricchisce di una dimensione della sua giovinezza, indicibilmente piena di fascino, finora inedita o quasi.
 
 
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Inserito il 9 dicembre 1997