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Federico Magherini

Federico Magherini nasce 8760 giorni fa (dividendo il numero per 365 otterrete gli anni e, moltiplicandolo per 24, le ore) a Firenze, passa un'infanzia tranquilla ma verso i venti anni, in una sera di luna piena, inizia a percepire un forte mal di testa e dei conati di vomito, si guarda intorno e vede come va il mondo, aumentano i conati di vomito, decide che l'unico modo di guarire è quello di diventare un cabarettista-mannaro e da allora quello è!

Federico inizia la sua carriera di attore-cabarettista lavorando in vari locali, dopo poco incontra Cesare Bardaro e, insieme a lui e grazie ad un ignobile gioco di parole che nessuno mai capisce forma la coppia cabarettistica Federico&Bardarossa, continuano a lavorare sia insieme sia separati, nel 1994 Federico ottiene una particina nel film Con gli occhi chiusi tratto dall'omonimo romanzo di Federigo Tozzi per la regia di Francesca Archibugi, poi, dopo varie esperienze approda al teatro di strada.

Da solo anima interi supermercati, piazze e quant'altri posti in cui si trovino almeno più di due persone escluso lui facendo palloncini a forma di animali, poesie comiche e riflessioni serie fatte magari in frac, cilindro e pinne blu ai piedi, se lo troverete un giorno sulla vostra strada vi preghiamo di non picchiarlo, ve ne sarà grato per l'eternità, o magari per i successivi 5 minuti.

 

In FedeÉRico Magherini


Certe Incertezze

 

Il tempo

 

Voglio vivere senza tempo

Non voglio un tempo per mangiare

Non voglio un tempo per alzarmi

Non voglio un tempo per scrivere

Non voglio un tempo per dormire

Non voglio un tempo per divertirmi

 

Non voglio un tempo per vivere

Ma voglio mangiare, alzarmi e dormire, scrivere,

divertirmi e amare al tempo stesso

E al tempo stesso, senza tempo, voglio vivere

La vita non ha tempo

Lei parte e finisce

Ma col tempo non parte

Senza tempo non finisce

Voglio fottere il tempo

Lo voglio prendere in giro

Fategli credere che lo ascoltate

Che vivete solo per lui

Gratificatelo con astuzia

E lui, essendo stupido e vanitoso,

Vi concederà di vivere la giovinezza per cento anni

E, quando se ne accorgerà, sarà troppo tardi

Non potrà più levarvi la voglia di ridere e scherzare

E vi farà morire così

In un amplesso di colori frizzanti

Se voi non seguite il tempo

Lo colpirete nel suo unico punto debole

Quello di non potervi invecchiare lo spirito e la mente.

 

 

La fantasia

 

La Fantasia è la regina meravigliosa della mia mente

La Fantasia è un'esplosione di colori frizzanti

La Fantasia è un viaggio reale in posti inesistenti

La Fantasia è uno strumento meraviglioso

Che la mente usa per raggiungere il suo orgasmo, la sua

massima essenza

La Fantasia profuma di oggetti

La Fantasia è l'anima

L'unica cosa che resta di un artista

In certe persone è latitante

Tagliatevi un orecchio e fatela sprizzare fuori

È la cosa più vicina alla pazzia

La Fantasia mi ha sempre aiutato in ogni attimo della

mia esistenza

Da piccolo parlavo coi peluches

Loro rispondevano

Crescendo ho iniziato a parlare con gli uomini

Non rispondevano

Adesso parlo di nuovo coi peluches

Hanno una coerenza luminosa

La Fantasia meriterebbe una statua dentro ognuno di noi

Il monumento dei non caduti

La sua comparsa più bella e forte la fece con la scrittura

Un foglio bianco colorato

Da scrivere ma già scritto

La mente correva veloce

Le mani ansimavano

Il corpo scriveva

Stavo piangendo

Non mi controllavo più

Era entrata in me improvvisamente come una frustata

Non si poteva più tornare indietro

Ero già dipendente

Fantasia distrugge il buio

Fantasia elimina l'insicurezza

Fantasia violenta la paura

Fantasia accellera l'adrenalina

Fantasia, droga che favorisce lo sviluppo di cellule

cerebrali

Fantasia ti ringrazio di avermi dato la vita

Io salto con te

Tu giochi con me

Se tu verrai spesso a trovarmi

Io sarò sempre un bambino

Giocheremo insieme

Chi non gioca con allegria con te non vive

Sopravvive

La Fantasia è la cosa più concreta che abbia mai avuto.

 

.c1.Metafora;

 

Notte sei il mare d'inverno

Notte sei una caffettiera impazzita

Notte sei una canzone urlata alle nuvole in un giardino

deserto

Notte sei un bolero di stelle

Di notte la luna stride e si gonfia

A volte si colora di un arancione rossastro e ti sussurra metafore

La notte ti fa aprire con tutti quelli che aprono la mente a suo favore

Se esci la notte e ne vivi la magia

Se esci la notte e ne vivi la sua aria densa di colori

Se esci la notte e vivi la sua aria fatata

Se esci la notte e vivi il suono del suo flauto argentato, opaco, ma dolcissimo alla fantasia

Se esci la notte e vivi

Il giorno non puoi far altro che morire

Soffrire

Urlare

Vomitare

Schifarti

Aspettare

Aspettare che lei ti abbracci, ti avvolga e ti ispiri ancora

La notte è violenza solo se non la capisci

La notte è il silenzio degli uomini

La notte è il frastuono assordante delle menti

La notte è amore

La notte è l'eros della mente

La notte sono gli orgasmi multipli di pensieri candidi e

vellutati

La luna e le stelle le puoi osservare fissare per delle ore

Le puoi osservare e fissare per delle ore perché non ti nascondono niente

Il sole non lo puoi osservare per molto tempo perché è

impuro

È impuro come la vita del giorno

Se tu lo osservi per molto tempo

Per molto tempo per cercare di capire

Lui ti acceca

Ti annebbia

Ti inibisce

Ti proibisce tacitamente di rifarlo

Se ci riprovi con degli occhiali scuri

Allora te lo permette

Perché gli occhiali da sole scuriscono tutto

Scuriscono tutto

Anche il mondo che poi osserverai ti apparirà diverso

E lui, il sole, lo sa

E si vergogna per questo

E sparisce per far piovere

E si nasconde dietro le nuvole

Ma non è cattivo

Si sente senza scopo

Si pente

Poi di soppiatto si nasconde dietro la luna

E così, nascosto e vile, la illumina

E mostra un mondo bellissimo e scoppiettante

Ma quando lo fa si fa chiamare luna

E allora luna incazzati

Sputagli sui raggi codardi

Illuminati di luce propria

Offendilo mortalmente

Fagli uno scherzo spietato e crudele

Appari di giorno e mostra a tutti i vili com'è il mondo

realmente

Poi scompari

Scappa

Svanisci

Ti cercheranno i vili e i codardi

Ti cercheranno ma non ti troveranno mai

Perché tu apparirai solo a noi, nuovamente la notte

Quando loro impauriti dalla verità

Spaventati dalla fantasia

Terrorizzati dall'accecare dei tuoi colori

Si nasconderanno in casa

E diranno che la notte è fatta per dormire

E, mentre loro dormiranno,

Un urlo

Uno strepito

Uno scoppio

E noi avremo già fatto la rivoluzione

Loro non esisteranno più

E noi la notte vivremo

E quando tu finalmente

Illuminerai il sole di giorno

Noi dormiremo umiliandolo

Chi nella notte vede il buio

Chi ha paura della notte per questo buio incontrollabile

Ha solamente paura di ritrovarsi davanti a se stesso.

 

.c1.Tolleranza;

 

La più bella esperienza che un uomo possa fare

È vivere tutte le esperienze

È provare a capire

A capire tutti gli altri uomini

Capire le loro storie

Capire le loro esperienze

Capire le loro origini

Capire la loro realtà

E dopo di questo non giudicare

Ma piuttosto comprendere

Rendersene bene conto

E amarli per tutto ciò che di nuovo ti possono aiutare a

scoprire

Le cose nuove sono le gioie della vita

Le cose vecchie un tuo bagaglio da portare in regalo

agli altri

Chi non capisce il diverso ne ha paura

E cerca di ucciderlo

Chi invece, non lo capisce,

Ma, senza preconcetti,

Si siede ed ascolta aprendo la sua mente a favore dell'altro

Fa sbocciare la tolleranza

Il razzismo nasce dalla paura

Dalla tolleranza nasce la pace

La cosa che più mi manca

È un figlio al quale non insegnare niente

Per far sì che sappia tutto

Al figlio che non ho non dedicherò le mie esperienze

Spero che lui non mi dedicherà le sue

Vorrei però che avessimo le nostre

A volte penso di sapere e di aver capito tutto

E sono felice scoprendo di non aver capito niente

Altrimenti perché dovrei vivere?

Solamente per insegnare?

Quando un uomo non ha più niente da capire

Allora muore per capire nuove cose

Finché c'è voglia di ascoltare

Noi non possiamo morire

Anche scrivere è un'esperienza

La più bella e soddisfacente che ci sia

Se scriviamo per noi stessi

Per raccogliere i nostri ideali

Ma può anche essere la più umiliante

Se scriviamo solo per gli altri

Per crederci migliori

Chi non sa scrivere bene

Può sempre dettare meravigliosamente

La vera vita non è l'appagamento del corpo

Ma quello della mente

La mia compagna dovrà essere perciò ricca di vita

E con vitalità ci considereremo

Compagni degli altri uomini

E figli di tutto l'universo.

 

.c1.Un popolo;

 

Mattino soleggiato

Mare celeste e calmo

Troppo, troppo calmo

Il verde della foresta era intenso

Un popolo felice cacciava

Un popolo felice giocava

Un popolo felice pregava

Un popolo felice amava, amava

Un popolo, un popolo

Un popolo felice, felice

Felice viveva

Poi un urlo, una nave

Poi un grido, due navi

Poi la gioia di ricevere tre navi

Cacciatori che andavano ignari

Ignari a ricevere ospiti

A ricevere ospiti su dei tronchi

Su dei tronchi ma con occhi felici

Dalle navi sconosciute gioia

Gioia di vedere la terra

La terra ormai dimenticata

Gioia di vedere persone

Di vedere persone nuove

Lo sbarco

L'incontro

La gioia di un popolo primitivo

Primitivo ma ricco di cultura

La gioia di un popolo ricco di sfamare

Di sfamare e dissetare degli amici

Poi il terrore

Poi la paura

Poi, poi, poi la morte

Gli amici, ora, solo nemici

La confusione mentale

Perché? Il motivo!

Sentirsi chiamare con un nome

Con un nome che non è il loro

Accusati

Accusati di aggressività, loro?

Loro, cacciatori

Cacciatori solo per cibarsi

Per cibarsi non per il gusto di uccidere

Poi la convivenza forzata

Poi l'adeguarsi a regole e leggi

A regole e leggi non loro

Poi l'adeguarsi a un dio sconosciuto

Poi la follia

La follia dell'alcool regalato

Regalato da amici malvagi

E ancora gli spari

Gli spari di fucili

Fucili? Cosa sono?

Sono la sottomissione

Sono la rabbia

La rabbia di un popolo

Di un popolo che ha perso tutto

Ha perso le tradizioni

Ha perso l'amore

Ha perso, ha perso

Ha perso la libertà

Poi la tragedia, la tragedia

La tragedia di diventare pagliacci

Pagliacci tristi

Pagliacci rinchiusi nelle riserve

Nelle riserve come la selvaggina

Ma non la selvaggina rispettata

Rispettata, rispettata perché uccisa per fame

Ma piuttosto la selvaggina umiliata, schiacciata

Umiliata, schiacciata perché uccisa per gioco

Per gioco, per svago e non mangiata

Un popolo era, era, era

Adesso non è, non è, non è

Non è più

Non è più libero

Ma è fiero e lo deve essere

È fiero anche se deriso da tutti

È fiero anche se la loro storia è stata cambiata

È stata cambiata dai libri

Noi non abbiamo libri da grattare

Ma solo uomini da capire

Da capire, da capire

Tutto questo perché?

Perché? Perché?

Perché nel 1492 cristoforo colombo

cristoforo colombo non si fece i cazzi suoi!!!

 

.c1.A Arianna;

 

Tu sei la sintonia in un attimo

I calzini e la coperta di lana spessa

L'abbraccio falso ma schifosamente sincero

Il cappello sulla mia testa

La voce fanciulla

La mente apertamente chiusa

Il corpo chiuso apertamente

La casa gonfia di ricordi

Ricordi rossastri da annerire

Ricordi neri da arrossare

Le parole non dette rimangono scritte

Indelebili nella mente

Sul cappello

Sulla coperta di lana spessa

Calda, fragrante

Di orzo, di wafer

Di gelosia estrema

Estrema con forza, con rabbia

Con rabbia, con amore

Con amore infinito

Infinito che attende

Un giullare che muore

Un giullare rinasce

Più vero

Più forte

Incazzato col mondo

Colori sprizzanti di orgasmo di mente

Un motivo di più

Per creder nell'uomo.

 

.c1.La polvere strana;

 

Il teatro che posto magico

Lo strano odore della polvere del palco

Un odore visibile di arte

Che storie le assi del palco

Parlano anche a luci spente

Sussurrano frasi alle poltrone vuote

I camerini bui e piccoli

Si riflettono e si ingigantiscono sugli specchi illuminati

Foto appese qua e là

Foto di occhi che parlano

Foto di bocche che vedono

Da piccolo volevo conoscere tutti gli attori di teatro

Famosi e sconosciuti

Erano persone sempre diverse

Ogni sera diverse

E la notte li vedevo viaggiare

Viaggiare in macchine grandi

Grandi e con autista

Gli attori non dormivano mai

Neanche la notte

Pensavano alle persone conosciute quella sera

Persone che non rivedranno più

Pensavano a chi essere domani

Facevano una vita doppia secondo il mio pensiero

Una di giorno

Una di notte

E io dormivo e sognavo

Sognavo di essere come loro

Sempre svegli

Sempre vestiti in modo particolare

Il trucco

Le battute

Il sipario

La polvere magica del palco

Le luci

Gli applausi

E non erano più loro

Cambiavano persona

Mantenendo però le loro caratteristiche

Poi mi è successo di provarlo in prima persona

E non ho dormito dalla gioia

Non ero più io

Chissà chi ero

Ero su un treno di notte

E la mente volava

Ero in una macchina grande

Grande e con autista

E non dormivo

Non potevo perdere quella felicità

Tornai indietro nel tempo

Riprovai le stesse emozioni

Tornai all'età di otto anni

E fortunatamente ci sono rimasto

Capii all'improvviso di essere cambiato irreversibilmente

Non sono più voluto crescere

Spero di non crescere mai

E di morire così

Così

Così

Bambino

Attore

Con la mia macchina grande

Non dormendo

Con il camerino pieno di luci accese

Con le foto al muro

E con la polvere strana

La polvere del palco nella fantasia

Sulla giacca strana

E nell'anima.

 

.c1.Folletto;

 

Tanti amici mai conosciuti

Mangiare cose nuove ma antiche

Dormire davanti ad un camino rassicurante

Dormire da solo e vestito su una poltrona logora con una coperta di lana

Venire svegliato la mattina presto da uno scalpiccìo umano di piedi di cane

Uscire e trovarsi in un giardino fatato

La luna del mattino illuminava un paesaggio lunare strano

Qua e là totem, teschi di legno, capanne indiane e staccionate divelte

La luce opaca rendeva tutto magico

E girare e saltare come un folletto nel paese dei maghi e delle fate

Tutto intorno vecchi e saggi olivi parlanti

Narravano storie mai viste

Ma esistite in quel luogo surreale

La gioia mi invase

Mi stravolse

E mi lasciò muto osservatore

Immobile quasi dalla paura che tutto svanisse

Sentirsi folletto sulla terra è come sentirsi uomo sulla luna

Lasciar vagare la mente sopra ad avventure da bambino

Consapevole di essere capitato

In un luogo surreale e pastello

Ed essendo grato alla vita di avermi fatto questo dono

Poi ritornare sulla poltrona

Gli amici di sopra che dormono

Ignari ed inconsapevoli della magia avvenuta

Rimettersi a dormire a malincuore

Sapendo che neanche nei sogni

Potrai ritrovare un luogo e delle sensazioni simili a quelle vissute

Felice di aver capito che a volte la realtà supera i sogni

Supera i sogni in modo positivo

La fantasia aiuta a vivere

Ma se sai vivere intensamente le tue emozioni

Vivere la vita aiuta la fantasia.

 

Risveglio

 

Ragazzi, ragazzi, ragazzi, tantissimi ragazzi ma non solo

ragazzi

Piazze piene

Rosse di gioia e di calore

Le ragazze con le magliette corte e scollatissime nel

forte vento

La calca preme con dolcezza

L'anima collettiva si innalza inebriata dalla musica

Così in tutte le città del Paese

Questo Paese!

Il mio!

Sta finalmente cambiando

È solo un attimo, l'inizio

Ma in quello, è già tutto diverso!

Bandiere alzate, pugni sventolanti

CAZZOTTI IN FACCIA ALLA REALTÀ

La realtà dell'ammasso totale

Dell'uomo contro l'uomo

Dello schifo come aspirazione massima

Del progresso che semina cadaveri

Del sociale ignorato e calpestato

Calpestato volutamente, con rabbia!

Quelle facce tristi, tirate e avide hanno fatto i loro conti

Hanno fatto i loro conti senza accorgersi che ci stavamo

alzando

Alzandoci piano piano ma tenacemente

Adesso siamo in piedi e lotteremo

Non vincerete! Statene certi! Siatene consapevoli!

Il popolo si sta svegliando ovunque nel Paese

Il coro felice, gioioso e pacifico

Il coro estremamente pacifico e tollerante

Con la musica e l'unione cambierà il mondo!

Il mondo dal Paese! Il mio!

 

 

.c1.Metafora;

 

Notte sei il mare d'inverno

Notte sei una caffettiera impazzita

Notte sei una canzone urlata alle nuvole in un giardino

deserto

Notte sei un bolero di stelle

Di notte la luna stride e si gonfia

A volte si colora di un arancione rossastro e ti sussurra metafore

La notte ti fa aprire con tutti quelli che aprono la mente a suo favore

Se esci la notte e ne vivi la magia

Se esci la notte e ne vivi la sua aria densa di colori

Se esci la notte e vivi la sua aria fatata

Se esci la notte e vivi il suono del suo flauto argentato, opaco, ma dolcissimo alla fantasia

Se esci la notte e vivi

Il giorno non puoi far altro che morire

Soffrire

Urlare

Vomitare

Schifarti

Aspettare

Aspettare che lei ti abbracci, ti avvolga e ti ispiri ancora

La notte è violenza solo se non la capisci

La notte è il silenzio degli uomini

La notte è il frastuono assordante delle menti

La notte è amore

La notte è l'eros della mente

La notte sono gli orgasmi multipli di pensieri candidi e

vellutati

La luna e le stelle le puoi osservare fissare per delle ore

Le puoi osservare e fissare per delle ore perché non ti nascondono niente

Il sole non lo puoi osservare per molto tempo perché è

impuro

È impuro come la vita del giorno

Se tu lo osservi per molto tempo

Per molto tempo per cercare di capire

Lui ti acceca

Ti annebbia

Ti inibisce

Ti proibisce tacitamente di rifarlo

Se ci riprovi con degli occhiali scuri

Allora te lo permette

Perché gli occhiali da sole scuriscono tutto

Scuriscono tutto

Anche il mondo che poi osserverai ti apparirà diverso

E lui, il sole, lo sa

E si vergogna per questo

E sparisce per far piovere

E si nasconde dietro le nuvole

Ma non è cattivo

Si sente senza scopo

Si pente

Poi di soppiatto si nasconde dietro la luna

E così, nascosto e vile, la illumina

E mostra un mondo bellissimo e scoppiettante

Ma quando lo fa si fa chiamare luna

E allora luna incazzati

Sputagli sui raggi codardi

Illuminati di luce propria

Offendilo mortalmente

Fagli uno scherzo spietato e crudele

Appari di giorno e mostra a tutti i vili com'è il mondo

realmente

Poi scompari

Scappa

Svanisci

Ti cercheranno i vili e i codardi

Ti cercheranno ma non ti troveranno mai

Perché tu apparirai solo a noi, nuovamente la notte

Quando loro impauriti dalla verità

Spaventati dalla fantasia

Terrorizzati dall'accecare dei tuoi colori

Si nasconderanno in casa

E diranno che la notte è fatta per dormire

E, mentre loro dormiranno,

Un urlo

Uno strepito

Uno scoppio

E noi avremo già fatto la rivoluzione

Loro non esisteranno più

E noi la notte vivremo

E quando tu finalmente

Illuminerai il sole di giorno

Noi dormiremo umiliandolo

Chi nella notte vede il buio

Chi ha paura della notte per questo buio incontrollabile

Ha solamente paura di ritrovarsi davanti a se stesso.

 

.c1.Tolleranza;

 

La più bella esperienza che un uomo possa fare

È vivere tutte le esperienze

È provare a capire

A capire tutti gli altri uomini

Capire le loro storie

Capire le loro esperienze

Capire le loro origini

Capire la loro realtà

E dopo di questo non giudicare

Ma piuttosto comprendere

Rendersene bene conto

E amarli per tutto ciò che di nuovo ti possono aiutare a

scoprire

Le cose nuove sono le gioie della vita

Le cose vecchie un tuo bagaglio da portare in regalo

agli altri

Chi non capisce il diverso ne ha paura

E cerca di ucciderlo

Chi invece, non lo capisce,

Ma, senza preconcetti,

Si siede ed ascolta aprendo la sua mente a favore dell'altro

Fa sbocciare la tolleranza

Il razzismo nasce dalla paura

Dalla tolleranza nasce la pace

La cosa che più mi manca

È un figlio al quale non insegnare niente

Per far sì che sappia tutto

Al figlio che non ho non dedicherò le mie esperienze

Spero che lui non mi dedicherà le sue

Vorrei però che avessimo le nostre

A volte penso di sapere e di aver capito tutto

E sono felice scoprendo di non aver capito niente

Altrimenti perché dovrei vivere?

Solamente per insegnare?

Quando un uomo non ha più niente da capire

Allora muore per capire nuove cose

Finché c'è voglia di ascoltare

Noi non possiamo morire

Anche scrivere è un'esperienza

La più bella e soddisfacente che ci sia

Se scriviamo per noi stessi

Per raccogliere i nostri ideali

Ma può anche essere la più umiliante

Se scriviamo solo per gli altri

Per crederci migliori

Chi non sa scrivere bene

Può sempre dettare meravigliosamente

La vera vita non è l'appagamento del corpo

Ma quello della mente

La mia compagna dovrà essere perciò ricca di vita

E con vitalità ci considereremo

Compagni degli altri uomini

E figli di tutto l'universo.

 

.c1.Un popolo;

 

Mattino soleggiato

Mare celeste e calmo

Troppo, troppo calmo

Il verde della foresta era intenso

Un popolo felice cacciava

Un popolo felice giocava

Un popolo felice pregava

Un popolo felice amava, amava

Un popolo, un popolo

Un popolo felice, felice

Felice viveva

Poi un urlo, una nave

Poi un grido, due navi

Poi la gioia di ricevere tre navi

Cacciatori che andavano ignari

Ignari a ricevere ospiti

A ricevere ospiti su dei tronchi

Su dei tronchi ma con occhi felici

Dalle navi sconosciute gioia

Gioia di vedere la terra

La terra ormai dimenticata

Gioia di vedere persone

Di vedere persone nuove

Lo sbarco

L'incontro

La gioia di un popolo primitivo

Primitivo ma ricco di cultura

La gioia di un popolo ricco di sfamare

Di sfamare e dissetare degli amici

Poi il terrore

Poi la paura

Poi, poi, poi la morte

Gli amici, ora, solo nemici

La confusione mentale

Perché? Il motivo!

Sentirsi chiamare con un nome

Con un nome che non è il loro

Accusati

Accusati di aggressività, loro?

Loro, cacciatori

Cacciatori solo per cibarsi

Per cibarsi non per il gusto di uccidere

Poi la convivenza forzata

Poi l'adeguarsi a regole e leggi

A regole e leggi non loro

Poi l'adeguarsi a un dio sconosciuto

Poi la follia

La follia dell'alcool regalato

Regalato da amici malvagi

E ancora gli spari

Gli spari di fucili

Fucili? Cosa sono?

Sono la sottomissione

Sono la rabbia

La rabbia di un popolo

Di un popolo che ha perso tutto

Ha perso le tradizioni

Ha perso l'amore

Ha perso, ha perso

Ha perso la libertà

Poi la tragedia, la tragedia

La tragedia di diventare pagliacci

Pagliacci tristi

Pagliacci rinchiusi nelle riserve

Nelle riserve come la selvaggina

Ma non la selvaggina rispettata

Rispettata, rispettata perché uccisa per fame

Ma piuttosto la selvaggina umiliata, schiacciata

Umiliata, schiacciata perché uccisa per gioco

Per gioco, per svago e non mangiata

Un popolo era, era, era

Adesso non è, non è, non è

Non è più

Non è più libero

Ma è fiero e lo deve essere

È fiero anche se deriso da tutti

È fiero anche se la loro storia è stata cambiata

È stata cambiata dai libri

Noi non abbiamo libri da grattare

Ma solo uomini da capire

Da capire, da capire

Tutto questo perché?

Perché? Perché?

Perché nel 1492 cristoforo colombo

cristoforo colombo non si fece i cazzi suoi!!!

 

 

.c1.A Arianna;

 

Tu sei la sintonia in un attimo

I calzini e la coperta di lana spessa

L'abbraccio falso ma schifosamente sincero

Il cappello sulla mia testa

La voce fanciulla

La mente apertamente chiusa

Il corpo chiuso apertamente

La casa gonfia di ricordi

Ricordi rossastri da annerire

Ricordi neri da arrossare

Le parole non dette rimangono scritte

Indelebili nella mente

Sul cappello

Sulla coperta di lana spessa

Calda, fragrante

Di orzo, di wafer

Di gelosia estrema

Estrema con forza, con rabbia

Con rabbia, con amore

Con amore infinito

Infinito che attende

Un giullare che muore

Un giullare rinasce

Più vero

Più forte

Incazzato col mondo

Colori sprizzanti di orgasmo di mente

Un motivo di più

Per creder nell'uomo.

 

 

.c1.La polvere strana;

 

Il teatro che posto magico

Lo strano odore della polvere del palco

Un odore visibile di arte

Che storie le assi del palco

Parlano anche a luci spente

Sussurrano frasi alle poltrone vuote

I camerini bui e piccoli

Si riflettono e si ingigantiscono sugli specchi illuminati

Foto appese qua e là

Foto di occhi che parlano

Foto di bocche che vedono

Da piccolo volevo conoscere tutti gli attori di teatro

Famosi e sconosciuti

Erano persone sempre diverse

Ogni sera diverse

E la notte li vedevo viaggiare

Viaggiare in macchine grandi

Grandi e con autista

Gli attori non dormivano mai

Neanche la notte

Pensavano alle persone conosciute quella sera

Persone che non rivedranno più

Pensavano a chi essere domani

Facevano una vita doppia secondo il mio pensiero

Una di giorno

Una di notte

E io dormivo e sognavo

Sognavo di essere come loro

Sempre svegli

Sempre vestiti in modo particolare

Il trucco

Le battute

Il sipario

La polvere magica del palco

Le luci

Gli applausi

E non erano più loro

Cambiavano persona

Mantenendo però le loro caratteristiche

Poi mi è successo di provarlo in prima persona

E non ho dormito dalla gioia

Non ero più io

Chissà chi ero

Ero su un treno di notte

E la mente volava

Ero in una macchina grande

Grande e con autista

E non dormivo

Non potevo perdere quella felicità

Tornai indietro nel tempo

Riprovai le stesse emozioni

Tornai all'età di otto anni

E fortunatamente ci sono rimasto

Capii all'improvviso di essere cambiato irreversibilmente

Non sono più voluto crescere

Spero di non crescere mai

E di morire così

Così

Così

Bambino

Attore

Con la mia macchina grande

Non dormendo

Con il camerino pieno di luci accese

Con le foto al muro

E con la polvere strana

La polvere del palco nella fantasia

Sulla giacca strana

E nell'anima.

 

.c1.Folletto;

 

Tanti amici mai conosciuti

Mangiare cose nuove ma antiche

Dormire davanti ad un camino rassicurante

Dormire da solo e vestito su una poltrona logora con una coperta di lana

Venire svegliato la mattina presto da uno scalpiccìo umano di piedi di cane

Uscire e trovarsi in un giardino fatato

La luna del mattino illuminava un paesaggio lunare strano

Qua e là totem, teschi di legno, capanne indiane e staccionate divelte

La luce opaca rendeva tutto magico

E girare e saltare come un folletto nel paese dei maghi e delle fate

Tutto intorno vecchi e saggi olivi parlanti

Narravano storie mai viste

Ma esistite in quel luogo surreale

La gioia mi invase

Mi stravolse

E mi lasciò muto osservatore

Immobile quasi dalla paura che tutto svanisse

Sentirsi folletto sulla terra è come sentirsi uomo sulla luna

Lasciar vagare la mente sopra ad avventure da bambino

Consapevole di essere capitato

In un luogo surreale e pastello

Ed essendo grato alla vita di avermi fatto questo dono

Poi ritornare sulla poltrona

Gli amici di sopra che dormono

Ignari ed inconsapevoli della magia avvenuta

Rimettersi a dormire a malincuore

Sapendo che neanche nei sogni

Potrai ritrovare un luogo e delle sensazioni simili a quelle vissute

Felice di aver capito che a volte la realtà supera i sogni

Supera i sogni in modo positivo

La fantasia aiuta a vivere

Ma se sai vivere intensamente le tue emozioni

Vivere la vita aiuta la fantasia.

 

Risveglio

 

Ragazzi, ragazzi, ragazzi, tantissimi ragazzi ma non solo

ragazzi

Piazze piene

Rosse di gioia e di calore

Le ragazze con le magliette corte e scollatissime nel

forte vento

La calca preme con dolcezza

L'anima collettiva si innalza inebriata dalla musica

Così in tutte le città del Paese

Questo Paese!

Il mio!

Sta finalmente cambiando

È solo un attimo, l'inizio

Ma in quello, è già tutto diverso!

Bandiere alzate, pugni sventolanti

CAZZOTTI IN FACCIA ALLA REALTÀ'

La realtà dell'ammasso totale

Dell'uomo contro l'uomo

Dello schifo come aspirazione massima

Del progresso che semina cadaveri

Del sociale ignorato e calpestato

Calpestato volutamente, con rabbia!

Quelle facce tristi, tirate e avide hanno fatto i loro conti

Hanno fatto i loro conti senza accorgersi che ci stavamo

alzando

Alzandoci piano piano ma tenacemente

Adesso siamo in piedi e lotteremo

Non vincerete! Statene certi! Siatene consapevoli!

Il popolo si sta svegliando ovunque nel Paese

Il coro felice, gioioso e pacifico

Il coro estremamente pacifico e tollerante

Con la musica e l'unione cambierà il mondo!

Il mondo dal Paese! Il mio!

 


©1996 Il club degli autori , Federico Magherini.
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