LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Vittorio Acquaroli
Vittorio Acquaroli, professione commerciante, è nato a Ludwigshafen (D) l'11.3.1964 e risiede attualmente a Campli (Te).
Nel 1998 si è segnalato al premio «Montale»; si è classificato all'8 posto al concorso «Pavese» e al 3° posto al premio «D. Alighieri»; è risultato inoltre vincitore del concorso «Protagonisti».
Dal dicembre 1998 è Accademico dell'Accademia Internazionale dei Micenei.
 
 «Terra» tipica
 
Dalla casa si diffondono
Sulla strada
Singhiozzi monotoni.
Dentro, una madre di mille generazioni,
Incatena al pianto
Una bimba con un giglio abbrunato.
E cadono stelle
Mentre ricama sogni.
 
La gente ascolta
dietro finestre sorde.
 
27 gennaio 1999
 
 
Amore
 
Dentro al cuore bramoso
Un tormento.
Sentimento chiaro
E catene centenarie.
Per la tua mano
Uomini conformi.
E sulla torre
un vagabondo solitario.
Eternamente
solitario.
Oh, amore perduto
Nel Futuro del pianto.
 
 
 
Dopo la sera
 
Rincaso come sempre,
e come sempre ragni secchi mi aspettano.
Solo cenere da un albero spregevole.
Di sopra la mia stanza claustrale.
Il letto stanco
e poesie ancora ferme...
 
La stringente solitudine del Crocifisso
traspare dal silenzio grigio del cristallo.
Parlo
e il triste sussurro si dissolve nel grido dell'anima
come tremule bolle nell'aria.
 
La mia disincarnata sofferenza
diverte e sazia la ferocia del Destino.
Chi sa
quale Benedetto Dio conserva per me
un posto a quella festa eterna.
 
Sopporterò per sempre il dolore,
ma passato il tempo, fuggirò dalla noia
per sedere a quel Trono di luce pura
che accecherà occhi mortali.
 
 
 
Accidenti! Sto cambiando.
 

... ma il dolore più grande

non conoscerne il motivo

 
Penso a te oh mio cuore! Quel piccolo fiume,
limpido e indifeso specchio dove risplendeva,
immensa, la maestosa Opera Universale,
e questa bugiarda Umanità, che ha ingrossato con le mie lacrime,
 
ha fecondato ad un tratto il mio pensiero immortale
mentre attraversa l'arido paesaggio.
- L'innocenza non esiste più: come ci cambia
più in fretta del sentimento l'esperienza.
 
 
 
Effetto di pioggia
 
La notte. La luna. Gli occhi e la pioggia.
Un patibolo rattrappito. Un cielo scialbo e la nebbia lattiginosa.
Al di là della collina traforata
danza e grida delle avide cornacchie
Pochi cespugli di orridi rovi sparsi
Disordine nella mia anima scalza
inzuppata d'impenetrabile solitudine.
 
 
 
 

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Inserito il 19 febbraio 1999